Religione e dintorni :)
Re: Religione e dintorni :)
Ma perché Giorello (intervistato a TV2000) si deve trattenere da rispondere per le rime a chi cerca di infilare dio in ogni salsa e addirittura pensa che il conformismo sia un portato del pensiero "credente in altro!"
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il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Religione e dintorni :)
Galimberti si è dimostrato meno politicamente corretto con l'intervistatrice. Costei è più dura del muro ad es. a proposito di anima, che non c'entra niente nella tradizione giudaco/cristiana, tant'è che è stata introdotta nel V secolo della nostra era, ma lei insiste che ... Ma d'altra parte ragionare con i credini monoteisti è tempo perso, perché è implicito che loro hanno la verità in tasca e quindi gli altri (tutti) sbagliano.
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Re: Religione e dintorni :)
E' morto Mario Corso.
Posto in questo thread (Religione e dintorni) perche Mariolino era un Dio.
Di gran lunga il piu forte giocatore italiano di sempre (lo disse anche Pele' ) non riusci' a trovare un posto stabile in nazionale per via del suo carattere (come tutti gli dei piu importanti).
Quello che mi allibisce e' la poca risonanza che la sua morte ha avuto sui principali media italiani. Sul Corriere on Line e' dato meno peso alla notizia che su EL PAIS. Il Corriere, il giornale di Milano...
https://elpais.com/deportes/2020-06-20/ ... rrera.html
Posto in questo thread (Religione e dintorni) perche Mariolino era un Dio.
Di gran lunga il piu forte giocatore italiano di sempre (lo disse anche Pele' ) non riusci' a trovare un posto stabile in nazionale per via del suo carattere (come tutti gli dei piu importanti).
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Re: Religione e dintorni :)
TIC ha scritto: ↑domenica 21 giugno 2020, 11:42 E' morto Mario Corso.
Posto in questo thread (Religione e dintorni) perche Mariolino era un Dio.
Di gran lunga il piu forte giocatore italiano di sempre (lo disse anche Pele' ) non riusci' a trovare un posto stabile in nazionale per via del suo carattere (come tutti gli dei piu importanti).
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“Corso gioca un calcio in poesia, ma non è un ‘poeta realista’: è un poeta un po' maudit, extravagante.”
Pier Paolo Pasolini
La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
Re: Religione e dintorni :)
Il Buddhismo incontra i filosofi e la scienza - Giulio Giorello
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Re: Religione e dintorni :)
Cosa sappiamo della Bibbia? Chi l'ha scritta? E quando? In poche parole
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Re: Religione e dintorni :)
Ildegarda di Bingen (in tedesco Hildegard von Bingen; Bermersheim vor der Höhe, 1098 – Bingen am Rhein, 17 settembre 1179) è stata una monaca cristiana, scrittrice, mistica e teologa tedesca. Suora benedettina, è venerata come santa dalla Chiesa cattolica, perché aveva le visioni di Dio; nel 2012 è stata dichiarata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI. All'inizio del Novecento alcuni studiosi si sono messi a studiare quello che costei aveva detto, descritto e disegnato e sono arrivati alla conclusione che soffriva si *scotomi scintillanti*. Si tratta di disturbi a carico della vista, che coinvolgono uno o entrambi gli occhi, associati spesso all’emicrania con aura.
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Re: Religione e dintorni :)
Intervista a David Donnini: "Racconti dal Nuovo Testamento" (07-10-2016)
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Re: Religione e dintorni :)
Laura Fezia - La condizione femminile dal primo cristianesimo al cattolicesimo
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Re: Religione e dintorni :)
Bella questa: ignora bellamente cos'era la condizione femminile ereditata nella cultura occidentale allora (Grecia e Roma), le vicende straordinarie di alcune donne cristiane dell'epoca (Felicita e Perpetua? Quanti libri integri scritti da una donna di sono pervenuti da quell'epoca? Poffarre, solo il loro diario! La tollerante Roma non ce ne ha lasciati altri!!), e la storia dell'emancipazione femminile già nella cd epoca oscura - una Caterina da Siena che piglia per il bavero il Papa? Invece gli illuminati ateisti militanti DEI GIORNI NOSTRI (non dei tempi romani) COSA CREDONO? Hawkins, e la sua gang, ad esempio? Un misogino fatto e finito.... Cercavo una pagina sintetica che ne ripercorresse le gesta, mi sono imbattuto in questa pagina FB che mi ha fatto sorridere: https://www.uccronline.it/2018/10/17/ra ... o-ateismo/
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: Religione e dintorni :)
Grecia e Roma non possono essere messe sullo stesso piano, tant'è che mentre nella prima le donne non potevano nemmeno ereditare, a Roma hanno governato: una per tutte (ma non la sola) Livia Drusilla che scelse addirittura chi doveva succedere al marito, nonostante Augusto non fosse per niente favorevole a Tiberio. Oppure Agrippina che decise quando e come doveva diventare imperatore Nerone. Dipoi non conosco (per ora) Felicita e Perpetua, ma Caterina da Siena, per quel che so, era davvero convinta di essere in contatto con il suo Dio e non c'era quindi nessun voler prendere in giro il papa.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 12 luglio 2020, 4:57 Bella questa: ignora bellamente cos'era la condizione femminile ereditata nella cultura occidentale allora (Grecia e Roma), le vicende straordinarie di alcune donne cristiane dell'epoca (Felicita e Perpetua? Quanti libri integri scritti da una donna di sono pervenuti da quell'epoca? Poffarre, solo il loro diario! La tollerante Roma non ce ne ha lasciati altri!!), e la storia dell'emancipazione femminile già nella cd epoca oscura - una Caterina da Siena che piglia per il bavero il Papa? Invece gli illuminati ateisti militanti DEI GIORNI NOSTRI (non dei tempi romani) COSA CREDONO? Hawkins, e la sua gang, ad esempio? Un misogino fatto e finito.... Cercavo una pagina sintetica che ne ripercorresse le gesta, mi sono imbattuto in questa pagina FB che mi ha fatto sorridere: https://www.uccronline.it/2018/10/17/ra ... o-ateismo/
P.S. Quanto alla misoginia degli atei illuministi militanti se vuoi ne possiamo parlare, però occorre secondo me riformulare l'oggetto del contendere, partendo dalle tre parole, che, secondo me, non possono stare insieme, e ateo nemmeno da sola, perché non significa (a rigore) nulla, sarebbe come dire " coloro che sono senza kryptonite"!
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Re: Religione e dintorni :)
io non le metto sullo stesso piano, la Grecia e Roma. Dico che stanno prima del cristianesimo nel delinearsi della cultura occidentale - e quindi della donna. La signora mi sembrava dimenticare che concezione della donna ci fosse all'epoca in cui Tertulliano & Co. si erano formati, attribuendo tutto al cristianesimo, e non alla cultura di cui erano imbevuti. Operazione storicamente scorretta, e molto ideologica (attribuisco le colpe di ieri al mio nemico di oggi per gettar fango pro causa mea). La signora di cui al link mostra inoltre la sua ignoranza non parlando dell'unico testo integrale latino di autrice femminile pervenutoci, che è di una cristiana, datato 203 d.C.lemond ha scritto: ↑domenica 12 luglio 2020, 16:28Grecia e Roma non possono essere messe sullo stesso piano, tant'è che mentre nella prima le donne non potevano nemmeno ereditare, a Roma hanno governato: una per tutte (ma non la sola) Livia Drusilla che scelse addirittura chi doveva succedere al marito, nonostante Augusto non fosse per niente favorevole a Tiberio. Oppure Agrippina che decise quando e come doveva diventare imperatore Nerone. Dipoi non conosco (per ora) Felicita e Perpetua, ma Caterina da Siena, per quel che so, era davvero convinta di essere in contatto con il suo Dio e non c'era quindi nessun voler prendere in giro il papa.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 12 luglio 2020, 4:57 Bella questa: ignora bellamente cos'era la condizione femminile ereditata nella cultura occidentale allora (Grecia e Roma), le vicende straordinarie di alcune donne cristiane dell'epoca (Felicita e Perpetua? Quanti libri integri scritti da una donna di sono pervenuti da quell'epoca? Poffarre, solo il loro diario! La tollerante Roma non ce ne ha lasciati altri!!), e la storia dell'emancipazione femminile già nella cd epoca oscura - una Caterina da Siena che piglia per il bavero il Papa? Invece gli illuminati ateisti militanti DEI GIORNI NOSTRI (non dei tempi romani) COSA CREDONO? Hawkins, e la sua gang, ad esempio? Un misogino fatto e finito.... Cercavo una pagina sintetica che ne ripercorresse le gesta, mi sono imbattuto in questa pagina FB che mi ha fatto sorridere: https://www.uccronline.it/2018/10/17/ra ... o-ateismo/
P.S. Quanto alla misoginia degli atei illuministi militanti se vuoi ne possiamo parlare, però occorre secondo me riformulare l'oggetto del contendere, partendo dalle tre parole, che, secondo me, non possono stare insieme, e ateo nemmeno da sola, perché non significa (a rigore) nulla, sarebbe come dire " coloro che sono senza kryptonite"!
https://archeologiacristiana.files.word ... misano.pdf,
Deduco che quella signora non ha passione alcuna per la vicenda femminile, ma ha solo tanta passione per le proprie idee.
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Re: Religione e dintorni :)
Può anche darsi che Laura Fezia (come quasi tutti) abbia maggior passione per le proprie idee, però il caso che proponi ha due risvolti: il primo è che nel diario si parla di martirio e di Settimio Severo contro i cristiani, mentre dalle fonti storiche l'imperatore risulta tollerante (come tutti, ad eccezione di Diocleziano) nei confronti delle religioni, mentre non lo erano con chi contravveniva alle leggi (dura lex sed lex). Ergo la domina era stata condannata per i crimini commessi. In secondo luogo Felicita, come appare dallo scritto con prefazione di Eva Cantarella, secondo te era di cultura cristiana o romana? La cultura di cui (come dici) era imbevuta (aspetti negativi, ma anche positivi le derivava dall'educazione romana (fosse stata greca non avrebbe potuto scrivere nulla, così come se fosse cresciuta davvero nella setta giudaico-cristiana). Invece, da patrizia romana era in grado di raccontarci il suo modo di vedere le cose.P.S. Due secoli dopo ci provò anche Ipazia, e senza contravvenire alle leggi, ma ...Maìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 12 luglio 2020, 20:56io non le metto sullo stesso piano, la Grecia e Roma. Dico che stanno prima del cristianesimo nel delinearsi della cultura occidentale - e quindi della donna. La signora mi sembrava dimenticare che concezione della donna ci fosse all'epoca in cui Tertulliano & Co. si erano formati, attribuendo tutto al cristianesimo, e non alla cultura di cui erano imbevuti. Operazione storicamente scorretta, e molto ideologica (attribuisco le colpe di ieri al mio nemico di oggi per gettar fango pro causa mea). La signora di cui al link mostra inoltre la sua ignoranza non parlando dell'unico testo integrale latino di autrice femminile pervenutoci, che è di una cristiana, datato 203 d.C.lemond ha scritto: ↑domenica 12 luglio 2020, 16:28Grecia e Roma non possono essere messe sullo stesso piano, tant'è che mentre nella prima le donne non potevano nemmeno ereditare, a Roma hanno governato: una per tutte (ma non la sola) Livia Drusilla che scelse addirittura chi doveva succedere al marito, nonostante Augusto non fosse per niente favorevole a Tiberio. Oppure Agrippina che decise quando e come doveva diventare imperatore Nerone. Dipoi non conosco (per ora) Felicita e Perpetua, ma Caterina da Siena, per quel che so, era davvero convinta di essere in contatto con il suo Dio e non c'era quindi nessun voler prendere in giro il papa.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑domenica 12 luglio 2020, 4:57 Bella questa: ignora bellamente cos'era la condizione femminile ereditata nella cultura occidentale allora (Grecia e Roma), le vicende straordinarie di alcune donne cristiane dell'epoca (Felicita e Perpetua? Quanti libri integri scritti da una donna di sono pervenuti da quell'epoca? Poffarre, solo il loro diario! La tollerante Roma non ce ne ha lasciati altri!!), e la storia dell'emancipazione femminile già nella cd epoca oscura - una Caterina da Siena che piglia per il bavero il Papa? Invece gli illuminati ateisti militanti DEI GIORNI NOSTRI (non dei tempi romani) COSA CREDONO? Hawkins, e la sua gang, ad esempio? Un misogino fatto e finito.... Cercavo una pagina sintetica che ne ripercorresse le gesta, mi sono imbattuto in questa pagina FB che mi ha fatto sorridere: https://www.uccronline.it/2018/10/17/ra ... o-ateismo/
P.S. Quanto alla misoginia degli atei illuministi militanti se vuoi ne possiamo parlare, però occorre secondo me riformulare l'oggetto del contendere, partendo dalle tre parole, che, secondo me, non possono stare insieme, e ateo nemmeno da sola, perché non significa (a rigore) nulla, sarebbe come dire " coloro che sono senza kryptonite"!
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Deduco che quella signora non ha passione alcuna per la vicenda femminile, ma ha solo tanta passione per le proprie idee.
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Re: Religione e dintorni :)
Credente è colui che crede (appunto) in qualcosa che gli racconta una persona degna di fiducia, oppure a una teoria confermata da molti e magari da lui stesso. Ad es. Einstein e Newton hanno proposto ipotesi in fisica che hanno retto a molte critiche e magari ad altre no, però in complesso possono valere in molti casi (Newton) e in quasi tutti Einstein; "hic et nunc" naturalmente. La teoria quantistica richiede nei non specialisti una fiducia quasi cieca, ma io sarei portato a crederci, perché mi fido della storia di coloro che l'ànno proposta e in definitiva credo di poter a giusto titolo sostenere di essere nella schiera dei *credenti*.
Ma le persone, che definisci meravigliose, possono in buona fede aver fiducia in chi da sempre ha detto *IO SO* e a chi non è come me ho tutto il diritto di impedirgli di pensare? Questa storia continua tuttora, non è finita certo con l'inquisizione, perché per es. Monicelli per cercare la morte ha dovuto buttarsi dal XIII piano e chi vuole la pillola del giorno dopo, talvolta si trova di fronte a un farmacista "obiettore di coscienza". (E lo Stato lo permette)
Venendo al merito, è ovvio che in ogni gruppo, preso a caso, si trova di tutto: bianchi, neri, verdi, rossi, belli, brutti etc, ma per la mia esperienza la religione ha portato in costoro forse un po' di consolazione, ma nulla di più. Pensa un po' alla mafia italiana e americana (quasi tutti devoti cattolici), oppure all'Ira (stesso discorso). Quindi lasciamo perdere, s.m. il rispetto per la religione (perché non lo merita) e lasaciamolo ai singoli, a prescindere dal loro essere credenti o credini!
Ma le persone, che definisci meravigliose, possono in buona fede aver fiducia in chi da sempre ha detto *IO SO* e a chi non è come me ho tutto il diritto di impedirgli di pensare? Questa storia continua tuttora, non è finita certo con l'inquisizione, perché per es. Monicelli per cercare la morte ha dovuto buttarsi dal XIII piano e chi vuole la pillola del giorno dopo, talvolta si trova di fronte a un farmacista "obiettore di coscienza". (E lo Stato lo permette)
Venendo al merito, è ovvio che in ogni gruppo, preso a caso, si trova di tutto: bianchi, neri, verdi, rossi, belli, brutti etc, ma per la mia esperienza la religione ha portato in costoro forse un po' di consolazione, ma nulla di più. Pensa un po' alla mafia italiana e americana (quasi tutti devoti cattolici), oppure all'Ira (stesso discorso). Quindi lasciamo perdere, s.m. il rispetto per la religione (perché non lo merita) e lasaciamolo ai singoli, a prescindere dal loro essere credenti o credini!
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Re: Religione e dintorni :)
La mafia è un demonio, ma ocio alla riduzione moralistica della religione. Come se credere in Dio fosse cosa per diventare persone per bene ("per bene" secondo chi? Lo Stato? La comunità? lemond?). E invece è un problema di amore alla verità e alla felicità.lemond ha scritto: ↑martedì 14 luglio 2020, 16:17 Pensa un po' alla mafia italiana e americana (quasi tutti devoti cattolici), oppure all'Ira (stesso discorso). Quindi lasciamo perdere, s.m. il rispetto per la religione (perché non lo merita) e lasaciamolo ai singoli, a prescindere dal loro essere credenti o credini!
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Re: Religione e dintorni :)
Infatti non credo che ci sia nessun collegamento fra morale e religione, ma nemmeno con l'amore per la verità, che è data invece (letteralmente) dalla *filosofia*. L'amore è qualcosa che che si cerca quando non si ha (così come il desiderio) ed è infatti l'indagine che spinge chi non conosce (Socrate) verso una parte del vero, pur essendo consci che al tutto non si giungerà mai e quindi si continuerà sempre. Insomma il contrario di io so. Quanto alla felicità, riporto una frase di un rabbino capo non so di dove: noi aspettiamo ancora il Messia, che ci porterà pace e felicità; e, guardando il mondo, di una cosa siamo sicuri: non è ancora arrivato!Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 14 luglio 2020, 22:58La mafia è un demonio, ma ocio alla riduzione moralistica della religione. Come se credere in Dio fosse cosa per diventare persone per bene ("per bene" secondo chi? Lo Stato? La comunità? lemond?). E invece è un problema di amore alla verità e alla felicità.lemond ha scritto: ↑martedì 14 luglio 2020, 16:17 Pensa un po' alla mafia italiana e americana (quasi tutti devoti cattolici), oppure all'Ira (stesso discorso). Quindi lasciamo perdere, s.m. il rispetto per la religione (perché non lo merita) e lasaciamolo ai singoli, a prescindere dal loro essere credenti o credini!
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Re: Religione e dintorni :)
Alcuni aspetti del sesso, secondo la Bibbia
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Re: Religione e dintorni :)
questo forum è una vera e propria miniera di bizzarrie..
cosa ne dici di Cristo e dell'adultera ? E della varie sante a partire da santa Caterina da Siena per arrivare a madre Teresa di Calcutta ?
cosa ne dici di Cristo e dell'adultera ? E della varie sante a partire da santa Caterina da Siena per arrivare a madre Teresa di Calcutta ?
Re: Religione e dintorni :)
È il forum, s.t. una miniera di bizzarrie o la chiesa cattolica con la costruzione di tutti quei santi? E infatti i luterani pensano che siamo ancora in un vero e proprio politeismo arcaico.
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Re: Religione e dintorni :)
tante critiche alla Chiesa cattolica sono perfettamente fondate (crociate, caccia alle streghe, inquisizione, galileo e Giordano bruno )etc. etc. ma l'insegnamento di Gesù Cristo è ben altra cosa. Ad ogni modo, uno degli aspetti positivi dovuti a chi crede in Dio: l'arte, (cattedrali, dipinti e sculture sacre, etc) e non è poco.Immaginiamoci Pisa senza la Piazza dei Miracoli..
Rispettando l'insegnamento di Gesù non ci sarebbero guerre, furti, tradimenti, assassini, prostituzione etc. etc..
Per quanto riguarda i santi cfredo lam Chiesa vada con i piedi di piombo prima di santificare qualcuno.
Re: Religione e dintorni :)
Ma davvero tu conosci gli insegnamenti di tal Giosuè o Joshua o come lo vuoi chiamare? Il cristianesimo non c'entra niente con costui (ammesso e non concesso che sia esistito storicamente simile personaggio), perché, se lo fosse stato, altro non sarebbe che il giudaismo, perché del personaggio di cui sopra, l'unica cosa che (forse) pensiamo di poter affermare è che era una rabbi ebreo. Il cristianesimo è invece un'operazione improntata all'ellenismo (tant'è che le copie dei vangeli c.d. canonici) sono solo in greco! Te lo immagini Giosuè che parla/scrive in greco?Kundico ha scritto: ↑martedì 11 agosto 2020, 16:23tante critiche alla Chiesa cattolica sono perfettamente fondate (crociate, caccia alle streghe, inquisizione, galileo e Giordano bruno )etc. etc. ma l'insegnamento di Gesù Cristo è ben altra cosa. Ad ogni modo, uno degli aspetti positivi dovuti a chi crede in Dio: l'arte, (cattedrali, dipinti e sculture sacre, etc) e non è poco.Immaginiamoci Pisa senza la Piazza dei Miracoli..
Rispettando l'insegnamento di Gesù non ci sarebbero guerre, furti, tradimenti, assassini, prostituzione etc. etc..
Per quanto riguarda i santi cfredo lam Chiesa vada con i piedi di piombo prima di santificare qualcuno.
Tale costruzione è cominciata con tal Saulo (anche lui ebreo, ma cittadino romano) il quale ha inventato una religione a uso e consumo dei c.d. gentili e ha cominciato anche a fare proseliti, cosa assurda per un ebreo vero! Costui è stato davvero un genio, perché si è inventato ex novo la resurrezione dai morti! Poi sono arrivati gli imperatori romani (prima Costantino e poi Teodosio) che hanno imposto l'obbligo di seguire quella religione, perché era un buon alleato del potere assoluto.
"Dulcis in fundo", Agostino d'Ippona ha introdotto l'anima, tipico concetto neo-platonico, che neppure Saulo aveva preso in considerazione, perché per lui quello che contava era il corpo e la resurrezione, appunto, dello stesso.
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i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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- jerrydrake
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Re: Religione e dintorni :)
Davvero lo credi? Le cifre ufficiali parlano di circa 10.000 santi e oltre 30.000 tra Santi, Venerabili, Servi di Dio e Beati e ci sarebbero andati coi piedi di piombo?!? Tralasciando il semplice fatto che di moltissimi non esiste uno straccio di prova della loro esistenza storica.
- Maìno della Spinetta
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Re: Religione e dintorni :)
Hai letto roba vecchiotta mi sa, consiglio una ripassata alla dottrina sulla storicità dei Vangeli (aramaico, Qumran...) Emersa negli ultimi 40 anni.lemond ha scritto: ↑martedì 11 agosto 2020, 17:15Ma davvero tu conosci gli insegnamenti di tal Giosuè o Joshua o come lo vuoi chiamare? Il cristianesimo non c'entra niente con costui (ammesso e non concesso che sia esistito storicamente simile personaggio), perché, se lo fosse stato, altro non sarebbe che il giudaismo, perché del personaggio di cui sopra, l'unica cosa che (forse) pensiamo di poter affermare è che era una rabbi ebreo. Il cristianesimo è invece un'operazione improntata all'ellenismo (tant'è che le copie dei vangeli c.d. canonici) sono solo in greco! Te lo immagini Giosuè che parla/scrive in greco?Kundico ha scritto: ↑martedì 11 agosto 2020, 16:23tante critiche alla Chiesa cattolica sono perfettamente fondate (crociate, caccia alle streghe, inquisizione, galileo e Giordano bruno )etc. etc. ma l'insegnamento di Gesù Cristo è ben altra cosa. Ad ogni modo, uno degli aspetti positivi dovuti a chi crede in Dio: l'arte, (cattedrali, dipinti e sculture sacre, etc) e non è poco.Immaginiamoci Pisa senza la Piazza dei Miracoli..
Rispettando l'insegnamento di Gesù non ci sarebbero guerre, furti, tradimenti, assassini, prostituzione etc. etc..
Per quanto riguarda i santi cfredo lam Chiesa vada con i piedi di piombo prima di santificare qualcuno.
Tale costruzione è cominciata con tal Saulo (anche lui ebreo, ma cittadino romano) il quale ha inventato una religione a uso e consumo dei c.d. gentili e ha cominciato anche a fare proseliti, cosa assurda per un ebreo vero! Costui è stato davvero un genio, perché si è inventato ex novo la resurrezione dai morti! Poi sono arrivati gli imperatori romani (prima Costantino e poi Teodosio) che hanno imposto l'obbligo di seguire quella religione, perché era un buon alleato del potere assoluto.
"Dulcis in fundo", Agostino d'Ippona ha introdotto l'anima, tipico concetto neo-platonico, che neppure Saulo aveva preso in considerazione, perché per lui quello che contava era il corpo e la resurrezione, appunto, dello stesso.
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: Religione e dintorni :)
Proprio per codeste ragioni, nella risposta ho scritto "vangeli canonici". Ma d'altra parte qui si parlava del cattolicesimo, mica dello gnosticismo. Ad ogni modo, se mi consigli qualcuno, oltre a Giuseppe Verdi, David Donnini, Mauro Biglino, Laura Fezia, Stefania Tosi, Corinna Zaffarana, grazie.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 11 agosto 2020, 18:10 Hai letto roba vecchiotta mi sa, consiglio una ripassata alla dottrina sulla storicità dei Vangeli (aramaico, Qumran...) Emersa negli ultimi 40 anni.
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Re: Religione e dintorni :)
Dal punto di vista storico filosofico Jean Guitton.lemond ha scritto: ↑mercoledì 12 agosto 2020, 8:26Proprio per codeste ragioni, nella risposta ho scritto "vangeli canonici". Ma d'altra parte qui si parlava del cattolicesimo, mica dello gnosticismo. Ad ogni modo, se mi consigli qualcuno, oltre a Giuseppe Verdi, David Donnini, Mauro Biglino, Laura Fezia, Stefania Tosi, Corinna Zaffarana, grazie.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 11 agosto 2020, 18:10 Hai letto roba vecchiotta mi sa, consiglio una ripassata alla dottrina sulla storicità dei Vangeli (aramaico, Qumran...) Emersa negli ultimi 40 anni.
Dal punto di vista teologico ci sono i tre tomi di Ratzinger (2007, 11 e 12 mi sembra) sulla vita di Cristo.
Dal punto di vista filologico c'è la scuola esegetica di Madrid, un lavoro l'ho trovato in italiano, di J. Garcia, sul testo aramaico
PS scusa se mi son permesso il "roba vecchiotta" nel mio precedente post, è che annusavo troppo
Bultmann nelle tue affermazioni
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Re: Religione e dintorni :)
Grazie, ho aperto il tuo "file" e riporto "Il testo dei Vangeli è giunto sino a noi in greco, anche se il modo di pensare e di esprimersi che vi si percepisce è in grande misura semitico. È già stato fatto notare da autorevoli studiosi che la lingua dei Vangeli appare "una lingua non greca espressa in termini greci". Non è quindi improprio ipotizzare una traduzione greca di un originale aramaico".Maìno della Spinetta ha scritto: ↑mercoledì 12 agosto 2020, 9:16Dal punto di vista storico filosofico Jean Guitton.lemond ha scritto: ↑mercoledì 12 agosto 2020, 8:26Proprio per codeste ragioni, nella risposta ho scritto "vangeli canonici". Ma d'altra parte qui si parlava del cattolicesimo, mica dello gnosticismo. Ad ogni modo, se mi consigli qualcuno, oltre a Giuseppe Verdi, David Donnini, Mauro Biglino, Laura Fezia, Stefania Tosi, Corinna Zaffarana, grazie.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 11 agosto 2020, 18:10 Hai letto roba vecchiotta mi sa, consiglio una ripassata alla dottrina sulla storicità dei Vangeli (aramaico, Qumran...) Emersa negli ultimi 40 anni.
Dal punto di vista teologico ci sono i tre tomi di Ratzinger (2007, 11 e 12 mi sembra) sulla vita di Cristo.
Dal punto di vista filologico c'è la scuola esegetica di Madrid, un lavoro l'ho trovato in italiano, di J. Garcia, sul testo aramaico
PS scusa se mi son permesso il "roba vecchiotta" nel mio precedente post, è che annusavo troppo
Bultmann nelle tue affermazioni
Ed è proprio quanto sostengo da sempre: quel che abbiamo è solo la traduzione di traduzione di copie scritte da chi lo faceva "per sentito dire" e mai per esperienza diretta. Ma soprattutto ciò che mi fa pensare che il tutto provenga dall'oriente sono i brani improntati al buonismo, alla misericordia per i diversi etc. Ma davvero si può pensare che un popolo, da sempre votato allo sterminio dei vicini e parenti [vedi ad es. un altro Giosuè che invoca il SUO dio, non quello di tutti, per avere più luce allo scopo di finire il lavoro nei confronti degli ...iti (forse ammoniti)], abbia originato teorie opposte? Confucio ed altre filosofie avevano maturato da tempo quella prospettiva e, siccome per Saulo poteva andar bene, perché non inserirla nella sua propaganda?
P.S. Ratzinger lo lascerò perdere, mentre cercherò Jean Guitton
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Re: Religione e dintorni :)
Ho trovato un intervento di J. Guitton (al meeting di Rimini del 1988) e devo dire che se c'è una persona vecchia nello spirito (proprio come il papa a cui si richiama: il boya!) è proprio costui; ma soprattutto non è un filosofo, perché essi, da Anassimandro a Maurizio Ferraris/Carlo Sini, passando per Socrate, Platone, Aristotele, Kant, Kant, Nietzsche e tutti gli altri che non cito, erano alla ricerca della verità, perché, appunto non la conoscevano e se non c'è ricerca non ci può essere "amore per il conoscere nuovo" (la filosofia).
Lui ha avuto un unico scopo nella vita: diffondere il verbo cristiano che LUI SA (bontà sua) essere l'unico vero! Un po' come Agostino d'Ippona per il quale uccidere un infedele era cosa buona e giusta, bastava prima battezzarlo, tanto si sa che l'uomo e mortale e se si abbrevia per qualcuno la vita terrena, ma gli si dà la salvezza ...
Sia detto per inciso L. Guitton sostiene che l'evento più importante della storia è stato Hiroshima, perché ci ha fatto conoscere che l'umanità è in pericolo mortale e non l'olocausto!
Lui ha avuto un unico scopo nella vita: diffondere il verbo cristiano che LUI SA (bontà sua) essere l'unico vero! Un po' come Agostino d'Ippona per il quale uccidere un infedele era cosa buona e giusta, bastava prima battezzarlo, tanto si sa che l'uomo e mortale e se si abbrevia per qualcuno la vita terrena, ma gli si dà la salvezza ...
Sia detto per inciso L. Guitton sostiene che l'evento più importante della storia è stato Hiroshima, perché ci ha fatto conoscere che l'umanità è in pericolo mortale e non l'olocausto!
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Re: Religione e dintorni :)
Ma certo, quello che abbiamo è in greco. Ma sono stati trovati diversi frammenti in aramaico e la datazione di questi frammenti e dei primi manoscritti sono tali per cui sono esclusi processi di mitizzazione. Quindi la stagione degli studi filologici volti a de-ellenizzare i vangeli, cominciata nell'800 e culminata in Bultmann, è oramai superata.lemond ha scritto: ↑mercoledì 12 agosto 2020, 13:27Grazie, ho aperto il tuo "file" e riporto "Il testo dei Vangeli è giunto sino a noi in greco, anche se il modo di pensare e di esprimersi che vi si percepisce è in grande misura semitico. È già stato fatto notare da autorevoli studiosi che la lingua dei Vangeli appare "una lingua non greca espressa in termini greci". Non è quindi improprio ipotizzare una traduzione greca di un originale aramaico".Maìno della Spinetta ha scritto: ↑mercoledì 12 agosto 2020, 9:16Dal punto di vista storico filosofico Jean Guitton.lemond ha scritto: ↑mercoledì 12 agosto 2020, 8:26
Proprio per codeste ragioni, nella risposta ho scritto "vangeli canonici". Ma d'altra parte qui si parlava del cattolicesimo, mica dello gnosticismo. Ad ogni modo, se mi consigli qualcuno, oltre a Giuseppe Verdi, David Donnini, Mauro Biglino, Laura Fezia, Stefania Tosi, Corinna Zaffarana, grazie.
Dal punto di vista teologico ci sono i tre tomi di Ratzinger (2007, 11 e 12 mi sembra) sulla vita di Cristo.
Dal punto di vista filologico c'è la scuola esegetica di Madrid, un lavoro l'ho trovato in italiano, di J. Garcia, sul testo aramaico
PS scusa se mi son permesso il "roba vecchiotta" nel mio precedente post, è che annusavo troppo
Bultmann nelle tue affermazioni
Ed è proprio quanto sostengo da sempre: quel che abbiamo è solo la traduzione di traduzione di copie scritte da chi lo faceva "per sentito dire" e mai per esperienza diretta. Ma soprattutto ciò che mi fa pensare che il tutto provenga dall'oriente sono i brani improntati al buonismo, alla misericordia per i diversi etc. Ma davvero si può pensare che un popolo, da sempre votato allo sterminio dei vicini e parenti [vedi ad es. un altro Giosuè che invoca il SUO dio, non quello di tutti, per avere più luce allo scopo di finire il lavoro nei confronti degli ...iti (forse ammoniti)], abbia originato teorie opposte? Confucio ed altre filosofie avevano maturato da tempo quella prospettiva e, siccome per Saulo poteva andar bene, perché non inserirla nella sua propaganda?
P.S. Ratzinger lo lascerò perdere, mentre cercherò Jean Guitton
Occhio su Ratzinger: non fermarti alla nomea, si rischia di essere dogmatici. Leggevo Rumiz che diceva in un suo libro: "Ma chi è che dice queste cose? - Le scrive Ratzinger - Ah, non l'ho mai letto, puzza troppo di seminario, ma ha ragione.". Per me usare la ragione è misurarsi col pensiero altrui, se no che dialogo è? Ratzinger è il campione del pensiero che non condividi? Allora leggi lui, almeno lui, almeno il campione, perché se non leggi lui né chi a lui si ispira, il dialogo della ragione è mozzo in partenza, è basato sul pregiudizio e non sull'apertura tipica della ragione.
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Re: Religione e dintorni :)
No, scusa, lo lascio perdere, perché lo conosco (a differenza di J. Guitton che avevo solo sentito dire). E il pastore tedesco è stato un papa vero, a differenza dell'attuale e del boy(a): demagogo il primo e solo attore il secondo.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑giovedì 13 agosto 2020, 18:21
Occhio su Ratzinger: non fermarti alla nomea, si rischia di essere dogmatici. Leggevo Rumiz che diceva in un suo libro: "Ma chi è che dice queste cose? - Le scrive Ratzinger - Ah, non l'ho mai letto, puzza troppo di seminario, ma ha ragione.". Per me usare la ragione è misurarsi col pensiero altrui, se no che dialogo è? Ratzinger è il campione del pensiero che non condividi? Allora leggi lui, almeno lui, almeno il campione, perché se non leggi lui né chi a lui si ispira, il dialogo della ragione è mozzo in partenza, è basato sul pregiudizio e non sull'apertura tipica della ragione.
P.S. a proprosito di santi
Epifanio di Salamina – costui, per ironia della sorte, passò la vita a battersi contro il culto dei santi per poi diventarne uno egli stesso una volta morto.
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Re: Religione e dintorni :)
lemond ha scritto: ↑venerdì 14 agosto 2020, 7:03No, scusa, lo lascio perdere, perché lo conoscoMaìno della Spinetta ha scritto: ↑giovedì 13 agosto 2020, 18:21
Occhio su Ratzinger: non fermarti alla nomea, si rischia di essere dogmatici. Leggevo Rumiz che diceva in un suo libro: "Ma chi è che dice queste cose? - Le scrive Ratzinger - Ah, non l'ho mai letto, puzza troppo di seminario, ma ha ragione.". Per me usare la ragione è misurarsi col pensiero altrui, se no che dialogo è? Ratzinger è il campione del pensiero che non condividi? Allora leggi lui, almeno lui, almeno il campione, perché se non leggi lui né chi a lui si ispira, il dialogo della ragione è mozzo in partenza, è basato sul pregiudizio e non sull'apertura tipica della ragione.
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Re: Religione e dintorni :)
Vicario di Cristo?
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Re: Religione e dintorni :)
Purtroppo gli studi biblici si sono sviluppati da tempo immemore in un ambiente linguistico intriso di teologia. Si affronta in genere l'ebraico come una lingua sacra (che non è) e non come la lingua di un popolo. Tra i rabbi si ritiene che l'accentazione dei versetti e gli stessi punti di vocalizzazione siano pieni di misteri e di codici occulti, tali che hanno prodotto le innumerevoli interpretazioni talmudiche.
Ma come se ne esce, se dell'antico ebraico non si possiede né un dizionario, né una grammatica, né altro?
Il senso delle parole si costruisce attraverso il loro uso quotidiano e per comprendere la lingua occorrerebbe fare esperienza di come si viveva nell'antichità e quindi "in primis" togliere ogni speculazione buonista, perché di amore in quei luoghi e tempi non v'era traccia, pensate un po' a Jawhè (s.s.s.c.) che dichiara di aver indurito il cuore del Faraone affinché potesse operare tutte quelle ritorsioni che passano con il nome delle dieci piaghe!
Ma come se ne esce, se dell'antico ebraico non si possiede né un dizionario, né una grammatica, né altro?
Il senso delle parole si costruisce attraverso il loro uso quotidiano e per comprendere la lingua occorrerebbe fare esperienza di come si viveva nell'antichità e quindi "in primis" togliere ogni speculazione buonista, perché di amore in quei luoghi e tempi non v'era traccia, pensate un po' a Jawhè (s.s.s.c.) che dichiara di aver indurito il cuore del Faraone affinché potesse operare tutte quelle ritorsioni che passano con il nome delle dieci piaghe!
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Re: Religione e dintorni :)
Spinoza e l'ateismo (lo stesso che la discussione sulla filosofia)
Quando nel XVII secolo si accusava qualcuno di ateismo, gli si attribuiva una posizione teorica affatto particolare: una persona senza fede, né legge, che può mentire, rubare, violentare e uccidere in qualsiasi momento, perché per lui niente garantisce il carattere assoluto dei comandamenti morali più elementari. Nelle Province unite in quegli anni un autore che negasse apertamente l'esistenza di Dio poteva essere incarcerato!
Questa concezione rimarrà anche nei secoli successivi. (Nonostante che ogni esperienza suggerisca il contrario: sono i sedicenti credenti che hanno perpetrato ogni ignominia sia nei confronti dei diversi da loro, che verso gli "eguali" (i mafiosi e quelli di cosa nostra si uccidevano anche fra siciliani che ben frequentavano messe e confessionali!).
Fëdor Dostoevskij fa dire a Ivan Karamazov, che “se Dio non esiste, tutto è permesso” e a Francesco Guccini; "Nei campi di sterminio, dio è morto", quando invece è il presunto Dio della bibbia che ha introdotto per primo (o secondo forse ) il genocidio!
Ciò aiuta a comprendere quanto Spinoza poteva sentirsi isolato e insultato, a maggior ragione, da coloro che nemmeno conoscono l'accezione filosofica del termine dio. In metafisica s'intende il principio assoluto dell'esistenza ed essa non può essere negata ed è altresì infinita, non può né apparire, né scomparire e la catena infinita delle cause è semplicemente inconcepibile senza di essa. Domandarsi se dio esiste o no è dunque privo di senso, perché dell'esistenza abbiamo conoscenza diretta, come ad es. quella di una figura geometrica (per es. un triangolo). Dio non può essere oggetto di fede, ma solo un concetto metafisico molto semplice. (Deus sive natura)
Naturalmente svariate qualità comunemente attribuite a dio diventano assurde: si dovrà ammettere che non c'è un Creatore dell'universo (fra l'altro il verbo tradotto dall'antico ebraico con tale significato, in realtà significa *separare* non creare), che i testi che sono stati considerati come Rivelazioni, sono stati scritti da uomini comuni e anche piuttosto ignoranti, che nessuna Potenza stabilisce l'itinerario della vita, né fa un bilancio dopo la morte e che i Rituali Sacri e le Preghiere riguardano soltanto le superstizioni umane. Insomma Dio non è qualcosa di trascendente.
Ma perché conservare questa parola, utilizzata dalle religioni in maniera sbagliata? Semplicemente perché questa parola permette di designare l'infinito disordinato della Natura attraverso un unico Concetto (o Essere).
Certo, questa unicità divina che riconosciamo nel caos dell'esistenza non è che il nostro riflesso, ma non dimentichiamo che noi stessi non esistiamo prima di riconoscerci. Ecco perché la Potenza di Dio offre a ognuno un modello per imparare a vivere e amare.
Non crediamo quindi che Spinoza ricorra a un vocabolario religioso per nascondere un pensiero ateo, è piuttosto il contrario: sono le istituzioni religiose che maneggiano (senza comprenderlo) quel termine! Dio è davvero una cosa troppo importante per essere lasciata ai preti, rabbini, pastori, imam!
Quando nel XVII secolo si accusava qualcuno di ateismo, gli si attribuiva una posizione teorica affatto particolare: una persona senza fede, né legge, che può mentire, rubare, violentare e uccidere in qualsiasi momento, perché per lui niente garantisce il carattere assoluto dei comandamenti morali più elementari. Nelle Province unite in quegli anni un autore che negasse apertamente l'esistenza di Dio poteva essere incarcerato!
Questa concezione rimarrà anche nei secoli successivi. (Nonostante che ogni esperienza suggerisca il contrario: sono i sedicenti credenti che hanno perpetrato ogni ignominia sia nei confronti dei diversi da loro, che verso gli "eguali" (i mafiosi e quelli di cosa nostra si uccidevano anche fra siciliani che ben frequentavano messe e confessionali!).
Fëdor Dostoevskij fa dire a Ivan Karamazov, che “se Dio non esiste, tutto è permesso” e a Francesco Guccini; "Nei campi di sterminio, dio è morto", quando invece è il presunto Dio della bibbia che ha introdotto per primo (o secondo forse ) il genocidio!
Ciò aiuta a comprendere quanto Spinoza poteva sentirsi isolato e insultato, a maggior ragione, da coloro che nemmeno conoscono l'accezione filosofica del termine dio. In metafisica s'intende il principio assoluto dell'esistenza ed essa non può essere negata ed è altresì infinita, non può né apparire, né scomparire e la catena infinita delle cause è semplicemente inconcepibile senza di essa. Domandarsi se dio esiste o no è dunque privo di senso, perché dell'esistenza abbiamo conoscenza diretta, come ad es. quella di una figura geometrica (per es. un triangolo). Dio non può essere oggetto di fede, ma solo un concetto metafisico molto semplice. (Deus sive natura)
Naturalmente svariate qualità comunemente attribuite a dio diventano assurde: si dovrà ammettere che non c'è un Creatore dell'universo (fra l'altro il verbo tradotto dall'antico ebraico con tale significato, in realtà significa *separare* non creare), che i testi che sono stati considerati come Rivelazioni, sono stati scritti da uomini comuni e anche piuttosto ignoranti, che nessuna Potenza stabilisce l'itinerario della vita, né fa un bilancio dopo la morte e che i Rituali Sacri e le Preghiere riguardano soltanto le superstizioni umane. Insomma Dio non è qualcosa di trascendente.
Ma perché conservare questa parola, utilizzata dalle religioni in maniera sbagliata? Semplicemente perché questa parola permette di designare l'infinito disordinato della Natura attraverso un unico Concetto (o Essere).
Certo, questa unicità divina che riconosciamo nel caos dell'esistenza non è che il nostro riflesso, ma non dimentichiamo che noi stessi non esistiamo prima di riconoscerci. Ecco perché la Potenza di Dio offre a ognuno un modello per imparare a vivere e amare.
Non crediamo quindi che Spinoza ricorra a un vocabolario religioso per nascondere un pensiero ateo, è piuttosto il contrario: sono le istituzioni religiose che maneggiano (senza comprenderlo) quel termine! Dio è davvero una cosa troppo importante per essere lasciata ai preti, rabbini, pastori, imam!
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Re: Religione e dintorni :)
A Livorno "Altra Storia 2017" - Intervenne Stefania Tosi
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Catechismo commentato in pillole (anteprima)
Credo in un solo dio
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Re: Religione e dintorni :)
Per chi ancora crede che alla base del cristianesimo ci sia l'amore e non il contrario, diano uno sguardo qui, per esempio.
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Mauro Biglino su Ior, Eutanasia e altro.
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"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Religione e dintorni :)
Per chi crede nei Vangeli e pensa che in essi si predichi l'amore universale.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
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Re: Religione e dintorni :)
Giovanna d'Arco (prima parte)
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Re: Religione e dintorni :)
Per chi non sa che cosa sia la c.d. Immacolata concezione, che qui in Italia purtroppo anche per i fiorentini è una festa comandata!
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Re: Religione e dintorni :)
L'importanza di Agostino di Ippona sull'introduzione di molte falsità, in questo caso il rapporto fra linguaggi monetari e identità delle persone!
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Re: Religione e dintorni :)
Per chi fosse interessato all'eventuale esistenza storica di Giosuè, può ascoltare la ricostruzione temporale che ne fa Biglino, secondo le scritture e fonti storiche di allora.
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Re: Religione e dintorni :)
Lectio magistralis su come da Carlo magno si arriva a Dio, senza iati.
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Re: Religione e dintorni :)
Per cercare. se npon di sfatare, di delimitare almeno una volta per tutte (pia illusione) la storia delle persecuzioni cristiane da parte dei romani, basti dire una cosa sola: nella notte di San Bartolomeo in Francia furono stermionati più cristiani ugonotti, da parte dei confratelli cattolici, di quanti ne avesse ucciso il politeistico impero nel corso di alcuni secoli!
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Re: Religione e dintorni :)
Altra storia da sfatare è che il cristianesimo sia dalla parte dei poveri. Nemmeno il c.d. "poverello di Assisi" lo ha mai veramente pensato e per chi non ci crede basta leggere il Vangelo o ascoltare questo video.
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Re: Religione e dintorni :)
Chi aveva ragione fra l'Inquisizione e Galileo? Ne parla Alessandro Barbero.
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Re: Religione e dintorni :)
Sagredo vs Simplicio in versione più attuale
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Re: Religione e dintorni :)
Francesco Bellanti
Medioevo Italiano
IL FOLLE VOLO DI ULISSE
La dismisura e il caos del mondo
nel tempo della pandemia.
Lo maggior corno de la fiamma antica
cominciò a crollarsi mormorando
pur come quella cui vento affatica;
indi la cima qua e là menando,
come fosse la lingua che parlasse,
gittò voce di fuori, e disse: «Quando
mi diparti’ da Circe, che sottrasse
me più d’un anno là presso a Gaeta,
prima che sì Enea la nomasse,
né dolcezza di figlio, né la pieta
del vecchio padre, né ’l debito amore
lo qual dovea Penelopé far lieta,
vincer potero dentro a me l’ardore
ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto,
e de li vizi umani e del valore;
ma misi me per l’alto mare aperto
sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto.
L’un lito e l’altro vidi infin la Spagna,
fin nel Morrocco, e l’isola d’i Sardi,
e l’altre che quel mare intorno bagna.
Io e ’ compagni eravam vecchi e tardi
quando venimmo a quella foce stretta
dov’Ercule segnò li suoi riguardi,
acciò che l’uom più oltre non si metta:
da la man destra mi lasciai Sibilia,
da l’altra già m’avea lasciata Setta.
"O frati", dissi "che per cento milia
perigli siete giunti a l’occidente,
a questa tanto picciola vigilia
d’i nostri sensi ch’è del rimanente,
non vogliate negar l’esperienza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".
Li miei compagni fec’io sì aguti,
con questa orazion picciola, al cammino,
che a pena poscia li avrei ritenuti;
e volta nostra poppa nel mattino,
de’ remi facemmo ali al folle volo,
sempre acquistando dal lato mancino.
Tutte le stelle già de l’altro polo
vedea la notte e ’l nostro tanto basso,
che non surgea fuor del marin suolo.
Cinque volte racceso e tante casso
lo lume era di sotto da la luna,
poi che ’ntrati eravam ne l’alto passo,
quando n’apparve una montagna, bruna
per la distanza, e parvemi alta tanto
quanto veduta non avea alcuna.
Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto,
ché de la nova terra un turbo nacque,
e percosse del legno il primo canto.
Tre volte il fé girar con tutte l’acque;
a la quarta levar la poppa in suso
e la prora ire in giù, com’altrui piacque,
infin che ’l mar fu sovra noi richiuso.
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, CantoXXVI, vv. 85-142)
Solo il genio di Dante poteva consegnare all’umanità un Ulisse diverso da quello omerico, quello che non torna a casa dalla sua Penelope e dal figlio Telemaco, dal suo cane Argo e dal padre Laerte, che diventa pantofolaio, l’Odisseo di Dante è quello che vuole esplorare il mondo, che sfida la religione, le convinzioni del tempo, e va a conoscere il mondo ‘sanza gente’. È un’immagine non omerica che Dante trova nei testi latini e che è espressione di una civiltà diversa da quella greca chiusa nella polis, è quella romana tesa a conquistare il mondo, a conoscere ciò che è sconosciuto. Ma l’Ulisse di Dante è veramente l’uomo moderno teso alla conoscenza della realtà?
Precisiamo subito una cosa: Ulisse è condannato da Dante fra i consiglieri fraudolenti nell’ottava bolgia del cerchio VIII del l’inferno, dove brucia in una fiamma biforcuta con Diomede compagno di gesta eroiche, greco intrepido e intelligente, furbo, come lui, e non per il ‘folle volo’ che lo portò a morire dopo cinque mesi di navigazione verso l’emisfero australe dopo aver visto la montagna del Purgatorio. Come per Paolo e Francesca, peccatori lussuriosi che il Sommo condanna ma per i quali prova ugualmente un sentimento di compassione anche per ragioni autobiografiche, Dante è perplesso, turbato. Da un lato, condanna Ulisse, e non può essere diversamente, perché il grande itacese non può essere un modello di uomo cristiano - egli è destinato al fallimento perché per Dio il valore totale non è l’uomo, e da soli la forza, il coraggio, l’intelligenza, non bastano alla salvezza. Perché c’è sempre un aspetto dell’operato di Dio che l’uomo non può conoscere. In questo canto, è tutta l’umanità pagana che cede di fronte al mistero, è il cedimento di tutta la civiltà classica di fronte al Cristianesimo e alla Grazia. Eppure, se Dante condanna sempre la cupidigia, la brama, il caos dell’anima, la dismisura, che non accettano la volontà di Dio, nello stesso tempo è attratto dall’uomo sicuro di sé, orgoglioso, forte, impavido, creatore della storia. Il folle volo di Ulisse, al di là delle colonne d’Ercole, secondo il re di Itaca lo si deve intendere come avventura mai tentata prima, e secondo la religione - non importa che quella di Ulisse fosse pagana – in un eccesso dell’intelligenza, non assistita dalla Grazia di Dio. Questa follia è tuttavia una colpa umana e non religiosa, e data la qualità morale ed intellettuale dell’eroe omerico Dante avrebbe potuto anche salvarlo, se non in Purgatorio perché non era cristiano, magari nel Limbo, tra i magnanimi. La follia non è perciò in un viaggio antireligioso, ma in una avventura irragionevole. Il viaggio di Ulisse è l’opposto del viaggio di Dante, possiamo dire che il viaggio del primo è un viaggio orizzontale, quello del Fiorentino è un viaggio verticale, il primo è un viaggio verso la conoscenza, il secondo un viaggio verso la salvezza. La lezione di Dante, dunque, è questa, in nome della conoscenza si possono affrontare pericoli e rischi, ma la ragione umana è sempre insufficiente e non deve sconvolgere l’ordine del mondo creato da Dio. È questo l’autentico messaggio dantesco, non distruggere questo mondo meraviglioso creato da Dio con la scoperta fine a sé stessa, perché si può realizzare pienamente la propria umanità non decadendo nel caos ma all’interno di un disegno che accomuna tutti gli uomini, e possono essere e sono sempre un mondo e una natura in cui l’istinto e il desiderio di accumulare esperienza e conoscenza non devono essere sconvolti da chi opera con perfida astuzia per il proprio arricchimento, sia esso spirituale che materiale. Questa è l’eresia, questo è il peccato. La dismisura di chi procura il caos del mondo. Forse un errore di laboratorio. Forse qualcosa legata alla produzione. Comunque la dismisura, la tragedia che stiamo vivendo.
Medioevo Italiano
IL FOLLE VOLO DI ULISSE
La dismisura e il caos del mondo
nel tempo della pandemia.
Lo maggior corno de la fiamma antica
cominciò a crollarsi mormorando
pur come quella cui vento affatica;
indi la cima qua e là menando,
come fosse la lingua che parlasse,
gittò voce di fuori, e disse: «Quando
mi diparti’ da Circe, che sottrasse
me più d’un anno là presso a Gaeta,
prima che sì Enea la nomasse,
né dolcezza di figlio, né la pieta
del vecchio padre, né ’l debito amore
lo qual dovea Penelopé far lieta,
vincer potero dentro a me l’ardore
ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto,
e de li vizi umani e del valore;
ma misi me per l’alto mare aperto
sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto.
L’un lito e l’altro vidi infin la Spagna,
fin nel Morrocco, e l’isola d’i Sardi,
e l’altre che quel mare intorno bagna.
Io e ’ compagni eravam vecchi e tardi
quando venimmo a quella foce stretta
dov’Ercule segnò li suoi riguardi,
acciò che l’uom più oltre non si metta:
da la man destra mi lasciai Sibilia,
da l’altra già m’avea lasciata Setta.
"O frati", dissi "che per cento milia
perigli siete giunti a l’occidente,
a questa tanto picciola vigilia
d’i nostri sensi ch’è del rimanente,
non vogliate negar l’esperienza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".
Li miei compagni fec’io sì aguti,
con questa orazion picciola, al cammino,
che a pena poscia li avrei ritenuti;
e volta nostra poppa nel mattino,
de’ remi facemmo ali al folle volo,
sempre acquistando dal lato mancino.
Tutte le stelle già de l’altro polo
vedea la notte e ’l nostro tanto basso,
che non surgea fuor del marin suolo.
Cinque volte racceso e tante casso
lo lume era di sotto da la luna,
poi che ’ntrati eravam ne l’alto passo,
quando n’apparve una montagna, bruna
per la distanza, e parvemi alta tanto
quanto veduta non avea alcuna.
Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto,
ché de la nova terra un turbo nacque,
e percosse del legno il primo canto.
Tre volte il fé girar con tutte l’acque;
a la quarta levar la poppa in suso
e la prora ire in giù, com’altrui piacque,
infin che ’l mar fu sovra noi richiuso.
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, CantoXXVI, vv. 85-142)
Solo il genio di Dante poteva consegnare all’umanità un Ulisse diverso da quello omerico, quello che non torna a casa dalla sua Penelope e dal figlio Telemaco, dal suo cane Argo e dal padre Laerte, che diventa pantofolaio, l’Odisseo di Dante è quello che vuole esplorare il mondo, che sfida la religione, le convinzioni del tempo, e va a conoscere il mondo ‘sanza gente’. È un’immagine non omerica che Dante trova nei testi latini e che è espressione di una civiltà diversa da quella greca chiusa nella polis, è quella romana tesa a conquistare il mondo, a conoscere ciò che è sconosciuto. Ma l’Ulisse di Dante è veramente l’uomo moderno teso alla conoscenza della realtà?
Precisiamo subito una cosa: Ulisse è condannato da Dante fra i consiglieri fraudolenti nell’ottava bolgia del cerchio VIII del l’inferno, dove brucia in una fiamma biforcuta con Diomede compagno di gesta eroiche, greco intrepido e intelligente, furbo, come lui, e non per il ‘folle volo’ che lo portò a morire dopo cinque mesi di navigazione verso l’emisfero australe dopo aver visto la montagna del Purgatorio. Come per Paolo e Francesca, peccatori lussuriosi che il Sommo condanna ma per i quali prova ugualmente un sentimento di compassione anche per ragioni autobiografiche, Dante è perplesso, turbato. Da un lato, condanna Ulisse, e non può essere diversamente, perché il grande itacese non può essere un modello di uomo cristiano - egli è destinato al fallimento perché per Dio il valore totale non è l’uomo, e da soli la forza, il coraggio, l’intelligenza, non bastano alla salvezza. Perché c’è sempre un aspetto dell’operato di Dio che l’uomo non può conoscere. In questo canto, è tutta l’umanità pagana che cede di fronte al mistero, è il cedimento di tutta la civiltà classica di fronte al Cristianesimo e alla Grazia. Eppure, se Dante condanna sempre la cupidigia, la brama, il caos dell’anima, la dismisura, che non accettano la volontà di Dio, nello stesso tempo è attratto dall’uomo sicuro di sé, orgoglioso, forte, impavido, creatore della storia. Il folle volo di Ulisse, al di là delle colonne d’Ercole, secondo il re di Itaca lo si deve intendere come avventura mai tentata prima, e secondo la religione - non importa che quella di Ulisse fosse pagana – in un eccesso dell’intelligenza, non assistita dalla Grazia di Dio. Questa follia è tuttavia una colpa umana e non religiosa, e data la qualità morale ed intellettuale dell’eroe omerico Dante avrebbe potuto anche salvarlo, se non in Purgatorio perché non era cristiano, magari nel Limbo, tra i magnanimi. La follia non è perciò in un viaggio antireligioso, ma in una avventura irragionevole. Il viaggio di Ulisse è l’opposto del viaggio di Dante, possiamo dire che il viaggio del primo è un viaggio orizzontale, quello del Fiorentino è un viaggio verticale, il primo è un viaggio verso la conoscenza, il secondo un viaggio verso la salvezza. La lezione di Dante, dunque, è questa, in nome della conoscenza si possono affrontare pericoli e rischi, ma la ragione umana è sempre insufficiente e non deve sconvolgere l’ordine del mondo creato da Dio. È questo l’autentico messaggio dantesco, non distruggere questo mondo meraviglioso creato da Dio con la scoperta fine a sé stessa, perché si può realizzare pienamente la propria umanità non decadendo nel caos ma all’interno di un disegno che accomuna tutti gli uomini, e possono essere e sono sempre un mondo e una natura in cui l’istinto e il desiderio di accumulare esperienza e conoscenza non devono essere sconvolti da chi opera con perfida astuzia per il proprio arricchimento, sia esso spirituale che materiale. Questa è l’eresia, questo è il peccato. La dismisura di chi procura il caos del mondo. Forse un errore di laboratorio. Forse qualcosa legata alla produzione. Comunque la dismisura, la tragedia che stiamo vivendo.