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Re: Religione e dintorni :)

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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" I

Habermans sostiene che in società complesse (come quelle attuali) la popolazione nel suo insieme non può essere tenuta insieme da un consenso condiviso su alcuni valori, ma solo dalle procedure legislative che tutti devono seguire. Secondo noi invece è proprio indispensabile individuare un nucleo, magari piccolo, ma molto solido di valori sostantivi di riferimento, vale a dire il laicismo. (lei usa il termine laicità, ma s.m. è troppo generico. :x
Cominciamo per farci capire bene, con un esempio tratto da uno scritto del politologo francese Olivier Roy, grande esperto di islam. Egli sostiene che i c.d. "matrimoni forzati" in realtà non lo sono, perché la ragazza accetta di entrare in questo gioco, come se la mancanza di costrizione fisica fosse sufficiente a cancellarne il carattere (di forza!). È paradigmatico il caso delle spose-bambine, come si può dire che, secondo le parole di Roy, sono entrate spontaneamente in gioco? Roy preferisce parlare di rapporti complessi, anziché forzati e così può tirarsene fuori, senza esprimere giudizi o fare alcunché, a noi sembra che invece sarebbe meglio adoperarsi per porre fine a una pratica che viola i più elementari diritti delle donne e delle bambine! :grr:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" II

Tutte le questioni di cui ci occupiamo in questo libro (religione/laicismo/identità e diritti umani) sono state sovente trascurate a sinistra, affetta da un benaltrismo (di solito economicista). In tempi di crisi economica gli elementi cultural/religiosi sono tornati come sorgente di senso, il che dimostra che hanno sempre avuto una enorme capacità di strutturare le relazioni sociali e oserei dire che sono più strutturali delle dinamiche classicamente individuate come tali! Engels pensava che il predominio del maschio nel matrimonio era una semplice conseguenza del suo potere economico e sarebbe caduto da sé con la scomparsa di questo! :grr: (Anche i migliori sbagliano :D )
Prima di entrare nel merito davvero (dopo cioè l'introduzione) mi si lasci ricordare che grazie ai c.d. molticultoralisti i tribunali della "sharia" hanno fatto il loro ingresso in Gran Bretagna, il che si traduce nell'accettazione della potenziale violazione dei diritti umani all'interno di alcune comunità che vivono in Europa! :grr: :grr: :grr:


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Forse sono un po' tardo, ma credo di non aver capito.In Gran Bretagna ci sono tribunali che giudicano secondo il diritto islamico?


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Gimbatbu ha scritto: sabato 28 agosto 2021, 12:20 Forse sono un po' tardo, ma credo di non aver capito.In Gran Bretagna ci sono tribunali che giudicano secondo il diritto islamico?
Credo di sì, come in Israele sono accettati dallo stato laico le decisioni del tribunale rabbinico e da noi il matrimonio religioso ha valenza giuridica!


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" III

Il laicismo (laicità) come precondizione della democrazia


La civiltà occidentale moderna ha posto come fondamento il principio della libertà, secondo cui l'uomo non deve essere un mero strumento altrui, ma un autonomo centro di vita. Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, dal Manifesto di Ventotene. Ovvero I. Kant, con il suo l'uomo non deve essere mai considerato un mezzo, bensì un fine.
Uno degli espedienti più comuni per screditare il discorso sulla laicità (laicismo) è quello di contrapporla a religione e laico in opposizione a credente. Questa operazione crea due fronti artificiosamente divisi dalla fede, ponendo le basi per un'infinita serie di equivoci. (Nota mia, non sono esattamente della sua idea, perché nell'uomo di vera fede, secondo me non può non celarsi, in profondità quanto si vuole, il fondamentalista!)
Chiariamo in maniera netta che l'avversario del laico (laicista) non è il credente, ma il fondamentalista e la pretesa che ai dogmi della fede si debbano subordinare i diritti dei singoli, ovvero "religio erga omnes" o quanto meno all'interno della propria comunità!
Come scrive M. Gauchet il progetto laico (laicista) è frontalmente ostile alle pretese terrene della Chiesa, non alla religione in quanto tale.
(Nota mia, ma c'è mai stata una religione al mondo in Occidente (perché l'Oriente non lo conosco) che si sia limitata a dire: i nostri dogmi valgono solo per i fedeli, mentre degli altri non ci interessiamo?)


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" IV

Purtroppo ci sono molti "noncredenti" (nota mia, messo fra virgoletta e tutto attaccato, perché sia chiaro che è un modo di dire: i non credenti veri non esistono, tutti credono in alcune cose, giuste e sbagliate che siano) fondamentalisti, come ad es. quelli che da laici, volevano inserire nella Costituzione Europea le radici cristiane. I principii che si inseriscono in una Carta fondamentale hanno un'enorme portata normativa; per es. quando si è scritto che l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro non voleva significare certo che tutti avevano un lavoro, ma che quello avrebbe dovuto essere l'indirizzo della Politica. Se si fosse scritto che l'Europa si ispirava al cristianesimo, ci sarebbe stato solo gaudio per i bigotti, ma non per la collettività! :grr:
Ogni Stato dovrebbe garantire invece a tutti, libertà di religione e di ateismo (alla pari), ritenendo le credenze solo affari privati di ciascuno. Affare privato non significa che i credenti e i noncredenti non possano riunirsi e quindi avere una dimensione anche collettiva, ma vuol dire solo che a nessuno sarà permesso di violare i diritti fondamentali dei singoli in nome di qualsiasi fede! In altre parole il princio basilare del laicismo (laicità) è che il credente deve riconoscere la relatività della proprio fede, come sosteneva Kant: "... tener per vero sufficiente solo soggettivamente e che, a differenza del sapere, non è cogente per tutti." :)


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Re: Religione e dintorni :)

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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" V

La questione del laicismo (laicità) non è una prerogativa del mondo occidentale, bensì una sorta di "topos" universale e ha interessato, ad es, la società musulmana fin dalla morte di Maometto, o meglio da quando l'imperò Ottomano si ampliò e si rese necessaria una certa burocratizzazione della vita sociale. Filali-Ansary lo chiama "il compromesso medievale", il quale permetteva di sottrarre all'arbitrio del potere politico il nucleo di norme morali contenute nella religione e consentiva una certa autonomia della società civile.
In Europa la "secolarizzazione" è avvenuta in tempi e modi diversi, con un'enorme differenza fra cattolici e protestanti e, perfino nella Francia, il processo che ha portato alla seprazione fra Stato e Chiesa non è stato né indolore, né rapido e c'è voluto un secolo, scrive M. Gauchet, prima che i principii di questa divisione riuscissero a raggiungere i credenti. (Nota mia, secondo me li ha raggiunti quando non erano più tali :old: )
Sul piano teorico è necessario distinguere la secolarizzazione (separazione fra i poteri) e il laicismo (laicità) come principio politico; quest'ultimo è misurato dal posto che ha la religione nella società, per cui uno Stato può essere secolarizzato formalmente, ma (come in Italia) asservito al Vaticano! Oppure gli S.U.A. ancora meglio, perché lì è ancor più trasparente che la religione permea la vita pubblica! :grr: (... e Dio bendica l'America)


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" VI

Lo stesso M. Gauchet ammette che le religioni non si sono date per vinte e mirano a ripristinare quell'ordine in cui erano esse a strutturare lo spazio pubblico, anche se lui pensa che "no pasaràn". Secondo noi considerare il laicismo (laicità) come una conquista avvenuta per sempre sarebbe un grave errore e la Turchia è un esempio per tutti, così come la Polonia! :muro:
Dovremmo anche parlare di un mito da sfatare e cioè che lo Stato laicista (laico) non abbia un contenuto etico-politico, perché semmai è il contrario (intendendo per etica quella attuale e non quella di uno o più millenni or sono). Non è vero quello che sosteneva Ivan Karamazov, perché invece l'ideale laicista (laico) unisce gli uomini (la religione li divide) attraverso ciò che li eleva per renderli "padroni" delle proprie azioni. Il laicismo (laicità) è l'unico a poterci dare il senso dell'umanità, perché è il solo che può assicurare a tutti la libertà di coscienza e i diritti fondamentali del singolo cittadino (non del tutto suddito).


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lemond ha scritto: mercoledì 1 settembre 2021, 7:44
È così, l'uomo è un animale gregario e si comporta di conseguenza. A me sta pure bene, pur che mi sia lasciata la possibilità di dire quel che penso e le altre libertà strettamente personali, di quella politica "me ne frego", perché sono cosciente che non saprei come fare. Il confinamento non mi ha dato quasi nessuna noia, così come farmi fare il vaccino, portare la mascherina; il passaporto verde lo accetto con una certa tranquillità etc. Sono allergico invece ai calci di rigore nel calcio e all'antidoping solo nel ciclismo, ma (ripeto) parlo solo per me. :)
lemond ha scritto: mercoledì 1 settembre 2021, 9:18
P.S. IL passaporto verde ci vuole per andare alla Messa, probabilmente no, il che significa che almeno in questo è sbagliato! :diavoletto:
Già questo dovrebbe farti capire la santa alleanza politica/chiesa, Repubblica :
"dopo gli scandali per tre italiani su quattro torna la fiducia nel papa, il covid ha risollevato di 10 punti il gradimento verso Francesco"
un do ut des che si sostanzia nel predicare il vangelo secondo Davos.

Edit, e nel "sondaggio" della propaganda di regime, gli elettori PD sono i primi papaboys ... col 92% di gradimento ! :diavoletto:

P.S. sul doping sarei concorde , se fosse quello di Anquetil


Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.

Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)

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Re: Religione e dintorni :)

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aitutaki1 ha scritto: mercoledì 1 settembre 2021, 10:03 P.S. sul doping sarei concorde , se fosse quello di Anquetil
A proposito non ho mai capito che cosa ci sia di male nel farsi la proprie emotrasfusioni sotto controllo medico, invece di andare in altura. :dubbio: Ma poi il discorso è diverso e si può rapportare al proibizionismo sull'alcool o al mercato nero in tempo di guerra, ma non solo. Quando una cosa è più facile fare che controllare, tanto vale accettarla, invece che demonizzarla. :cincin:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" VII

Più una società diventa disomogenea, maggiore è la necessità di un laicismo (laicità) rigoroso nei confronti di qualunque credenza, fede e similia.
Il modello italiano è quello concordatario, che non è di certo adatto ai giorni nostri; il sistema delle intese con le altre religioni è un toppa che non riesce a chiudere il buco, tant'è che l'UAAR (Unione degli atei e agnostici razionalisti), che ha presentato la richiesta in nome del principio di non discriminazione è al momento di fronte alla Corte europea per i diritti umani, perché il Italia questa intesa non si vuol fare! :grr: Altro caso evidente è quello della scuola, dove è previsto l'insegnamento delle religione cattolica :vomitino: e allora perché non introdurre anche l'autorizzazione per far proclamare a qualcuno le altre menzogne, spacciate per verità di fede? :dubbio: :old: :dubbio:
Insomma, delle due l'una: o si è un paese confessionale con il diritto di imporre la religione di Stato o si è (almeno formalmente) democratici e allora si deve tenere la religione fuori dalla sfera pubblica, con tanti saluti ai crocefissi. :clap: "Tertium non datur" :)


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" VIII

Il laicismo (laicità) significa autodeterminazione, cioè il contrario di rispetto per la tradizione autoritaria. Il laicista tende a uscire dallo stato di minorità in cui le religioni lo hanno spinto e camminare sulle gambe: il progetto illuminista, insomma, che continua. :) In questo senso le responsabilità dello Stato sono enormi, perché è il garante, attenzione garante, non arbitro e i modelli di laicismo (laicità) finora sperimentati, incluso quello francese, non sono stati sufficienti a sodisfare questa esigenza! A Cesare non può bastare che Dio rimanga nel suo ambito, ma deve preoccuparsi che lo stesso Dio non violi i principii fondamentale dello Stato "democratico". Fuor di metafora lo Stato laico si deve assumere la responsabilità di quel che accade dentro la comunità religiosa per farsi garante dei diritti anche dei cittadini religiosi.


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" IX

La via maestra di fronte alle religioni non può essere quella di cercare un'interpretazione dei testi sacri più democratica, liberale, solidale, aperta e pacifica possibile. Questo modo di procedere è sbagliato per una ragione molto semplice: si tratta di interpretazioni che, al massimo, possono essere altrettanto plausibili di quelle fondamentaliste, ma anche no, perché queste ultime, essendo di norma più legate alla lettera dei testi sacri, appaiono (e quasi sempre sono) più giustificate. I moderati in tutte le religioni sono impegnati/obbligati a reinterpretare o a ignorare le parti più pericolose e al tempo stesso essenziali delle loro scritture. Questo impegno, che a taluno sembra lodevole, richiede invece disonestà intellettuale di chi non sa o non vuol vedere che la loro moderazione ha origine al di fuori delle fede! (In Europa ad es. dall'illuminismo)
Ma perché abbiamo bisogno di sapere se i diritti fondamentali sono compatibili con la Bibbia e con il Corano per poterli difendere? Cercare il fondamento significa tornare all'idea che i diritti siano concessioni del S(s)ovrano e se poi si scopre che così non è, non saranno i diritti a dover essere esclusi, bensì la fede, che ormai non è più applicabile alla mente dell'uomo moderno (per lo più, si spera). Karl Poppoer ci ha insegnato che l'essenzialismo è sempre connesso a una visione finalistica della storia e secondo chi legge è vera? :dubbio: :dubbio: :dubbio:


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Per quello che ricordo io Popper parlava di un politeismo di valori ai quali si aderisce in libera coscienza stando bene attenti a non farne dogmi prevaricatori, la cosiddetta società aperta, non condizionata da ineluttabilità finalistiche proprie delle società dogmatiche siano esse di tipo religioso che politico. Fascismo e comunismo non hanno fatto altro, secondo la sua concezione, che sostituire Dio con il partito rappresentato spesso da una persona "divina" ( si pensi all' aura miracolistica sorta intorno alla figura di Mussolini come ben evidenziato nel topic storico). Il discorso di Popper diventa interessantissimo quando parla della sua concezione democratica dello stato nella quale il pilastro fondante diventa il fatto che compito principale della maggioranza è difendere i diritti della minoranza. Applicandolo adesso, caro Karl, come avresti risolto il problema dell' obbligatorietà dei vaccini?


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Gimbatbu ha scritto: sabato 4 settembre 2021, 8:49 Applicandolo adesso, caro Karl, come avresti risolto il problema dell' obbligatorietà dei vaccini?
L'ò già scritto, non si può fare, così come già non è permesso fare trasfusioni di sangue ai figli di tesminoni di Geova, anche se si dichiarassero tifosi della Sampdoria. :crazy:


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lemond ha scritto: sabato 4 settembre 2021, 8:59
Gimbatbu ha scritto: sabato 4 settembre 2021, 8:49 Applicandolo adesso, caro Karl, come avresti risolto il problema dell' obbligatorietà dei vaccini?
L'ò già scritto, non si può fare, così come già non è permesso fare trasfusioni di sangue ai figli di tesminoni di Geova, anche se si dichiarassero tifosi della Sampdoria. :crazy:
:D :D ho due figli uno laziale e l' altro romanista. Il primo mi ha sempre detto che in caso estremo non vorrebbe nessuna donazione da parte del fratello per non essere "inquinato"!


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Gimbatbu ha scritto: sabato 4 settembre 2021, 9:22 :D :D ho due figli uno laziale e l' altro romanista. Il primo mi ha sempre detto che in caso estremo non vorrebbe nessuna donazione da parte del fratello per non essere "inquinato"!
:crazy: e P.S. Puoi portare anche loro, così io lo dico al Sardino :D Dopo il 15 settembre CheTtuHai rientra a Firenze e avremmo in programma di vederci, anche se al momento non sappiamo la data. Mi è venuto in mente di allargare l'invito a pranzo alla Trattoria sotto casa mia, la più frequentata (credo) di Firenze e quindi ci sarebbe posto per altri quattro, perché mia moglie, che non sbaglia mai, sostiene che al di là di sei, si formano gruppetti separati. Chi legge conoscerà in quali rapporti è con me, ma deve anche sapere che per parte mia accetterei più volentieri chi al momento mi "odia" che quelli che mi "amano" (l'ò imparato da Pannella ;) ). E infatti faccio un nome solo a chiare lettere El Condor, perché abita in toscana e con lui ho sempre litigato, ma di persona sarebbe certamente più facile spiegarsi e magari superare i nostri dissapori. :) Un altro, di cui non fo il nome, ha smesso di scrivere per "colpa" mia e quindi sarebbe una buona cosa se potessimo, in mancanza di un testo, parlare. :) Chi fosse disposto ad aggregarsi, può proporre una data per tempo, perché occorre prenotare il tavolo: deve essere dopo il 15, non di lunedì (chiuso) e che non piova (previsioni meteo), perché dati i tempi covidiani è molto meglio mangiare all'aperto. :cincin: P.P.S. con Giacomo saremmo già in numero perfetto (6)+1. :diavoletto:


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Il Condor si presenterebbe con il saggio intitolato: "Illazioni e falsità riguardanti il miglior ciclista del nuovo millennio" ;)


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Gimbatbu ha scritto: sabato 4 settembre 2021, 14:28 Il Condor si presenterebbe con il saggio intitolato: "Illazioni e falsità riguardanti il miglior ciclista del nuovo millennio" ;)
Sarebbe un bel dibattito, con un altro che potrebbe rispondere: è meglio :scooter: o :dollar: ? :diavoletto:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" X

Quello che c'interessa non è l'aspetto religioso delle varie confessioni, ma il ruolo pubblico, perché poi chiunque sa che fra il dogma e l'atteggiamento pratico c'è uno iato che nessuno riesce a colmare MAI. Ad es. il "non uccidere" ha forse impedito ad Agostino d'Ippona di proclamare la santità della guerra santa? (Con annessi assassinii, stupri e ...). In altre parole non esiste l'uomo islamico o quello cristiano, ci sono soltanto gli uomini in carne ed ossa con il loro divenire, scelte e responsabilità. "La mia cultura me lo impone" non è un argomento accettabile (anche se in molti casi vero) in uno Stato che vuol dirsi ... (fate voi). Ciascuno è libero di sognare la rivoluzione, la fine del capitalismo, la discesa di Cristo in terra ed altre amenità del genere, quel che conta è che poi si rispetti il contratto di cittadinanza. E quando le regole del gioco "democratico" confliggono con i vari dogmi, la scelta è semplice (o no)? :dubbio:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XI

Le religioni (ormai lo sappiamo quasi con certezza) sono sistemi di credenze e riti (sbagliati come tanti altri), eppure in molte società godono di uno statuto particolare, che accorda loro privilegi, senza ragione! In Massachussetts, ad es, sui documenti sono vietate le foto con i copricapi, ma se il motivo è la religione, si può! E giustamente Lindasay Miller ha ottenuto il permesso di avere una foto ufficiale con in testa uno scolapasta, simbolo della Chiesa degli spaghetti volanti, di cui fa parte. :diavoletto: :crazy: :diavoletto: In Germania alla nascita, i genitori dichiarano a quale religione il bambino appartiene e costui da adulto dovrà pagare a quella setta una parte del reddito e può esentarsi solo se (come ho fatto io per lo sbattezzo in Italia) si sottopone alle formalità per uscire dalla "sua" chiesa! E poi e poi ...
Ma forse uno dei maggiori privilewgi di cui godono le religioni è la loro pretesa di RISPETTO e in effetti in Italia l'art. 724 del Codice penale recita:
"Chiunque pubblicamente bestemmia contro la Divinità è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 51 a 309 € :muro: e, se è un calciatore anche all'espulsione e alla squalifica di una giornata! :crazy:
P.S. Come aveva anticipato Jerry bestemmiare la Madonna si può, perché non è una divinità riconosciuta, ma farlo contro gli spaghetti? :dubbio: :dubbio: :dubbio:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XII

Integralismo e fondamentalismo sono due parole che hanno un enorme difetto: si possono intendere in moltissimo modi, il che vuol dire che sono senza significato effettivo (nota mia, come laico, che significa solo non sacerdote, ma poi, può essere tutto!). In questo testo utilizzeremo la parola fondamentalismo per riferirci ai movimenti religiosi che non distionguono la sfera privata da quella pubblica e che non accettano il principio dell'autonomia del singolo (nota mia, come può esserci autonomia di fronte a Dio? :dubbio: :dubbio: :dubbio: ).
Nessuna religione è immune dal fondamentalismo e questo si può constatare facilmente da tutta una serie di rapporti Onu, che spaziono dai cristiani ortodossi, ai buddisti, sikh, cristiani protestanti di diverse sette, per non parlare (naturalmente dei cattolici e islam). Certo, comportamenti e strategie sono diverse nei vari gruppi, ma in tutti costoro è ovvio il non rispetto dei diritti umani fondamnetali dei loro membri, in particolare delle donne! :muro:


Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XIII

Il controllo del corpo delle donne è il primo terreno su cui si esercitano i fondamentalisti di ogni religione :x (insieme agli sciupafemmine :crazy: ) e, come recita il nome di un'associazione: "Il laicismo è una questione che riguarda le donne. E a noi, di questo scontro culturale non ci deve interessare solo che il governo polacco non approvi la legge sulla messa al bando totale dell'aborto, ma eziandio combattere le dinamiche religiose->culturali contro chi pretende di ritornare al "buon tempo antico", con le mogli dedite alle faccende di casa e magari ad attendere pazienti i mariti infedeli, come ha di recente invitato a fare il papa Francesco I (nota mia, non lo sapevo, ma che uomo è questo, gesuita in ogni aspetto! :grr: )
Qualcuno dirà che sono possibili letture alternative delle Bibbia (nota mia, è ovvio, per dare alla luce quel libro si è copiato alla rinfusa da ogni genere di fonte, per cui si trova di tutto!), ma non si può negare che il cattolicesimo andava (e secondo loro giustamente continua ad andare), come le parole di Bergoglio dimostrano, a braccetto con misoginia, patriarcato, omofobia (altro genere di persone non troppo simpatitiche a ogni religione!)
P.S. per chi non lo sapesse per cattolicesimo s'intende quello vero, fondato da Paolo e Costantino, non certo quello millantato da le c.d. comunità di base (al massimo costoro possono far parte delle sette protestanti (vedi guerre di religione e anche Barbero al festival di Sarzana 2021 :clap: )
P.P.S. Sull'Islam non vale spendere troppe parole!


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XIV

L'Islam è il maggiore spauracchio in Europa, ma non perché i rabbini ortodossi e la destra cristiana (sempre ortodossa) siano meglio in merito a misoginia, omofobia etc, ma per il loro numero e quindi hanno un peso politico diverso.
Cercando di conoscere l'islam europeo si scoprirà che esistono molti modi di essere musulmani e per alcuni è addirittura compatibile il modo occidentale di intendere la società, così come accade per i cattolici; ad es, il "cattolicesimo" di Rosy Bindi è perfettamente compatibile con la democrazia, quello di Rocco Buttiglione (nota mia, e di un'altra della quale non rammento il nome, forse Binetti :dubbio: ) :dubbio: !
Il sociologo Farhad Khosrokhavar distingue un islam dell'integrazione, uno dell'esclusione e quello radicale.
Il primo tipo è più diffuso, anche se meno visibile, si presenta come una identità particolare all'interno della società francese. Il secondo cerca di costruire un significato alla propria esistenza proprio tenendosi in disparte da una società in cui non crede, perché "ha capito" che l'occidente li vuole escludere, comunque! Questa posizione, prima o poi, può portare alla terza, magari non violenta, ma foriera di divisioni politiche che, con il tempo e con gli scontri, diventa sempre più vicina alle posizioni radicali. Certamente influisce la situazione economico-sociale degli "esclusi", ma non possono sempre invocare le condizioni strutturale per essere assolti da ogni loro reazione.
Naturalmente, ripetiamo, il secondo e il terzo tipo sono minoritari nell'islam europeo, però bisogna tener conto dell'egemonia culturale: la maggioranza silenziosa dei musulmani è appunto silenziosa e questo lascia la possibilità ai fondamentalisti di occupare l'immaginario collettivo!
Il meccanismo: non è colpa mia, non devo giustificarmi è un tipico atteggiamento che vediamo all'opera anche in altri contesti; per anni in Sicilia è stato utilizzato per giustificare il silenzio sulla Mafia della maggioranza dei cittadini siciliani che, quasi nella totalità, non sono certo mafiosi, ma che, con il loro silenzio, creavano un ambiente perfetto per il proliferare di Cosa Nostra. Solo dopo le stragi del 1992 si è capito che bisognava che i siciliani veri si facessero sentire! (Nota mia, ho dei dubbi però che i musulmani veri siano quelli laici, secondo me questi ultimi non credono veramente al Corano, così come i cattolici nostrani non pensano davvero che nella Bibbia ci sia qualcosa di vero! Se qualcuno volesse eccepire, mi sarebbe gradito conoscere ciò in cui davvero crede. ;) )


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XV

iN Europa da qualche tempo per chi parla contro l'Islam c'è pronta l'accusa di *islamofobia*. (nota mia, a rigore non credo ci sia nulla di male ad aver paura di questa religione, fondata, come quasi tutte quelle importanti per numero, sulla violenza e che punisce ad es. l'apostasia come un reato)
Il Concilio degli ex musulmani delle Britannia (Cemb) rammenta che in passato la moschea di Londra ha ospitato predicatori che avevano espressamente inneggiato alla persecuzione di apostati e gay! Criticare una religione o le religioni in generale, secondo noi, è un diritto umano fondamentale e non può essere equiparato "tout court" all'intolleranza nei confronti dei credenti (nota mia, quando invece spesso succede il contrario!)
Se ci si pensa bene, poi, l'accusa di islamofobia lanciata a destra e a manca fa perdere di vista proprio i veri islamofobi, ossia coloro che odiano i musulmani in quanto tali, a prescindere dal fatto che siano veramente religiosi o no. :x La conseguenza di questo modo di intendere le parole politiche è che tutte le persone che provengono da paesi musulmani, ma non sono seguaci dell'Islam, sono, per incanto, meno meritevoli di protezione! E talvolta gli atei e gli apostati che arrivano in Europa e si trovano nelle strutture di accoglienza, sono sottoposti allo stesso tipo di discriminazione che subivano nella "patria" da cui sono fuggiti! :grr:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XVI

La questione del "velo".
Intanto diciamo quello che non è, cioè non riguarda la libertà di abbigliamento! :bll: Nessuno trova da ridire sul kilt scozzese o i variopinti copricapo di molte donne africane, in questione è infatti il significato, non l'oggetto. In questa sede la questione non è in discussione perché islamico, tant'è che è parte della tradizione anche di altre religioni. E allora perché se ne parla in Europa ora? Semplice, perché è una pratica che era stata progressivamente abbandonata dalla tradizione cristiana occidentale ed è tornata a diffondersi grazie alla sempre maggiore presenza di donne islamiche che lo indossano.
Per velo quindi noi intendiamo se chi lo porta lo fa per libera scelta o no. E per rispondere dobbiamo analizzare che cosa significhi la libertà di scelta. Si pensi per farsi un'idea di tutti quei bambini che in passato erano costretti ad andare al catechismo e che poi sono diventati cattolici in Italia e magari protestanti in Germania. :clap: Lo stesso ragionamento riguarda il velo: una bambina che lo indossa fino dai sette/otto anni riuscirà a toglierselo quando diventerà grande? In altre parole non ci sarà riserva mentale nella locuzione "nessuno me lo impone, lo porto per libera scelta". :dubbio: :dubbio: :dubbio:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XVII

IL velo segue


Scrive Paolo nella prima lettera ai Corinzi: "Voglio però che sappiate che di ogni uomo il Capo è Cristo e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio (quindi in lui niente Trinità :diavoletto: ). Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto manca di riguardo al proprio Capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo manca di riguardo al proprio Capo, poiché è lo stesso che fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli." (Nota mia, e questo squilibrato è il fondatore di una religione che le donne seguono da millenni! :x )
Oltre Paolo il velo è legato anche al nascondimento del corpo/capo della donna come portatore di peccato: la donna è tentattrice e si deve nascondere, per non risvegliare i demoni dell'uomo: è la cultura dello stupro, perché chi non si copre, si dichiara automaticamente disponibile a subire le conseguenze del comportamento, perché il poveruomo è incapace di controllare gli istinti! :dunce:
In sintesi si capisce bene che il velo non è un indumento! :old:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XVIII

Come reagire di fronte al velo è complicato. Innanzi tutto dobbiamo dire che il divieto generalizzato sarebbe controproducente, anche perché ormai sappiamo che il vietare "tout-court" non serve quasi mai a risolvere per il meglio! Talvolta il velo può essere il mezzo per una donna di uscire di casa e quindi nnon si può vessare questa persona con divieti, bensì cercare di sostenerla, continuando comunque a lottare contro la "cultura dello stupro".
Cerchiamo di spiegarci meglio con un'analogia: un lavoratore ancorché sfruttato, magari non pensa proprio di lasciare, perché è la sua unica fonte di reddito, non possiamo certo vietargli di continuare l'opera, però ciò non esclude che dobbiamo in ogni modo cercare (almeno) di attenuare quello sfrutttamento eccessivo.
Martha Nussbaum sostiene che lo Stato deve astenersi il più possibile dall'interferire con le scelte religiose e culturali dei cittadini e può intervenire solo in presenza di "un interesse preminente di Stato". La domanda che possiamo/dobbiamo rivolgerle è la parità fra uomini e donne rientra o no in questo "un interesse preminente di Stato"?


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XIX

Il bisogno identitario


Identità è una delle parole più abusate del nostro tempo, ma quel che sorprende è che il richiamo ad essa non viene solo da destra (come ci si aspetterebbe), ma anche da coloro che sono stati profondamente delusi per il fallimento della rivoluzione. La crisi del credibile ha spinto molti a rintracciare il senso della politica in prospettive ben più limitate, come il senso di appartenenza ad una comunità ristretta.
Però, in primis bisognerebbe chiedersi che significa *identità*? (Nota mia, s.m. è come il maschio dell'oca lo possono usare tutti, perché tanto non significa nulla!) L'identità è come il tempo per Agostino, si pensa di conoscerla finchè non si prova a definirla! Piaccia o no, l'identità è un "vissuto", non un elenco di caratteristiche da "celo - mima" (dei bambini con le figurine) :diavoletto:
L'identità collettiva, per molti invece, è la forma estrema di rivendicazione dell'unità da parte dei soggetti, individuali e collettivi, che sono contrassegnati al loro interno da un'inesorabile molteplicità. Quel che non va è appunto il tentativo di sodisfare questo bisogno e soprattutto il modo in cui si pretende che sia sodisfatto dagli altri. In altre parole non si può pretendere di escludere a priori qualcuno perché gli manca quell'identità che di per sé (in senso ontologico direbbero i filosofi) non esiste!


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XX

Le culture sono intrinsecamente contraddittorie: Salvo LIma, B. Provenzano, T. Riina sono siciliani autentici al pari di G. Falcone e P. Impastato, ma da entrambe le parti si levano grida di non sicilianità contro l'altra! Invece i veri siciliani sono tutti anche se io, da siciliana, rifiuto con tutta me stessa, alcuni tratti caratteristici della mia cultura ! E c'è qualcosa che considero un valore, anche se non mi appartiene per nascita, me la prendo senza alcun riguardo per la sua autenticità!
Rita Atria sceglie di collaborare con la giustizia (una decisione che la famiglia considera un tradimento), compiendo un gesto che si pone in contrasto con al sua storia personale, anche se in essa affonda le proprie radici.
Assumere il paradigma dell'eteronomia porta alla creazione di gruppi chiusi, dai quali non nasce mai niente di buono, come da ogni fondamentalismo. A questo proposito voglio raccontare che cosa mi ha risposto la maestra di mia figlia (che porta il velo in classe), alla scuola dell'infanzia, quando le ho espresso il parere che per le maestre sarebbe meglio non far conoscere le proprie idee ai bambini, come fanno tutte le altre; -"evidentemente non c'è nessun'altra musulmana, perché altrimenti il velo lo dovrebbe portare!"- :grr:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXI

Dobbiamo partire dall'individuo, contro l'individualismo, il che non significa riconoscere a ciascuno una sorta di diritto all'egoismo (nota mia, che comunque non potrà mai essere cancellato come pulsione), ma cercare di creare le condizioni affinché ciascuna individualità possa esprimersi nel modo più libero e consapevole, ovvero come sosteneva Kant, trattare ogni essere umano come un fine e non un mezzo, perché nessuno è veramente libero, se non lo sono tutti. E simile emancipazione universale è il contrario del riconoscimento identitario!
Per essere chiari il movimento di emancipazione dei neri, delle donne, degli omosessuali e di ogni altra minoranza, parte dai bisogni precisi, concreti di costoro, ma un conto è prendere tale condizione come punto di partenza per una rivendicazione universale, un altro sarebbe ipostatizzare tale condizione per pretendere un riconoscimento identitario! Chi lotta solo per la liberazione ad es. di Lgb non mette in conto che a questa sigla si dovrebbero aggiungere tante lettere quanti sono (indefiniti) gli orientamenti sessuali delle persone e perché si dovrebbero liberare solo quelle lettere iniziali (anche se se ne sono aggiunte altre, non saranno mai tutte) e non cercare di allontanarsi dalla deriva identitaria? Le donne, i neri, i bambini, i gay e similia hanno diritti in quanto semplici appartenenti al genere umano e non per il fatto di esssere neri etc.


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXII

Multiculturalismo è una parola ingannevole
: per gli ingenui significa incontro di tradizioni, usi, costumi e lingue diverse, ma nella realtà è tutt'altro. quando ci si riferisce a etnie che convivono nell'ambito della stessa società, perché in quel caso si fa valere il principio che i membri della comunità politica vadano trattati diversamente secondo la diversa appartenenza culturale! L'ipotesi multiculturalista fa sì che gli individui siano ingabbiati in sterotipi che si presume rappresentino quei tipi di tradizioni.
È molto interessante analizzare il Regno Unito, che ha visto una forte immigrazione proveniente dall'ex impero. Per molto tempo c'è stata la divisione, ad es, fra indiani, pakistani, bangla, mentre la comunità islamica non esisteva. A un certo punto queste persone si sono scoperte religiose, nel senso che la loro fede ha prevalso sulle connotazioni nazionali e quindi si sono messe sotto lo stesso ombrello persone con tradizioni e lingue completamente diverse.
L'origine del cambio di paradigma, secondo lo scrittore indiano Kenan Malik, è dovuto proprio alle politiche multiculturaliste dei governi britannici, che hanno rafforzato non le minoranze, ma gli esponenti delle comunità che erano diventati "leader" per le relazioni particolari con la Stato. Così facendo si voleva rompere la solidarietà di classe e sostituirla con quella religiosa e ci sono riusciti! Classico esempio del paradigma eteronomo, che induce a selezionare le identità che si vuol privilegiare, nascondendo le altre! (Operazione che poi sarà sfruttata da tutti i fondamentalisi).
P.S. Amartya Sen conferma l'interpretazione di Malik, vale a dire l'imperativo è stato che il singolo partecipasse alla politica britannica non in quanto tale, ma attraverso la presunta comunità. Gli inglesi in passato sono stati maestri nel creare Stati che (appunto) non esistevano, figuriamoci se non conoscevano il modo di far sorgere comunità!


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXIII

Anche in Germania il multiculturalismo ha colpito e, invece di creare una società aperta nella quale gli immigrati fossero accolti alla pari, negli anni Ottanta i turchi furono (in qualche modo) costretti a mantenersi separati, con la conseguente creazione di comunità parallele e le conseguenze oggi si vedono. Queste politiche non esprimono rispetto per la diversità, ma il contrario, perché ogni individuo è indirizzato dalla nascita e non può scegliere di agire in maniera matura, dialettica e autonoma nei confronti delle proprie radici! Forse, come, ci consiglia Amartya Sen dovremmo cambiare nome a questo fenomeno e definirlo per quel che è: monoculturalismo plurale!
In questo modo al massimo si può raggiungere una certa pace sociale, ma in essa la violazione dei diritti dei singoli è all'ordine del giorno.
Un processo analogo è accaduto in Francia per i figli di ammigrati dal Maghreb, che, negli anni Ottanta erano antirazzisti, rifiutavano il comunitarismo e non si riferivano in nessun modo all'islam e che poi, invece si è trasformato in ... :grr: Secondo Roy, senza l'impegno fattivo del governo francese la comuinità musulmana imploderebbe in un giorno. L'opera perversa del governo consiste nell'accettare come interlocutori i "leader comunitari" che si autoproclamano unici e autentici rappresentanti di ... tutti! E naturalmente questi signori, posti "autorevolmente" al comando si comportano nei confronti dei loro sudditi ribelli, come la comunità ebraica di Amsterdam contro Baruch Spinoza!


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXIV

La logica multiculturalista ha contaminato anche molti militanti, politici e intellettuali "sedicenti" di sinistra, che non si rendono conto (o non vogliono sapere) che si tratta di una logica intrinsecamente razzista! Costoro trattano le culture come pezzi da museo fissi e immobili, come se quelle attuali non fossero che una sedimentazione/trasformazione di altre precedenti. La cultura originaria è quella di quando vivevamo sugli alberi! :grr: :diavoletto: :grr: Dobbiamo. una volta per tutte, decidere se certe forme del vivere (in)civile cristallizate in modo ingiusto, crudele, autoritario siano da rispettare contro la libertà, la giustizia e la dignità per i singoli non omologati in esse! Il rispetto, di solito, è invocato da chi vuole mantenere lo "status quo" e, in altre parole il proprio potere! Che poi costoro "a rispetto" danno il significato di astensione dal giudicare chi comanda, perché possa proseguire in quel che più ritiene opportuno per LUI! (Mussolini docet) È l'accezione mafiosa e tribale di questa parola, che invece dovrebbe avere ben altro valore: rispettare l'altro in quanto portatore della medesima natura, ma guardarlo come un singolo autonomo e non automa! Ogni essere umano dovrebbe essere mio prossimo e non, come sostengono i libri sacri: il prossimo è la tua genia e gli altri uccidili tutti, o meglio, sterminali! (Vedi in proposito Giosuè che chiese a YHV di fermare il sole per terminare lo sterminio degli Amorrei!). Giustamente Maalouf sostiene che le tradizioni *meritano* di essere rispettate solo se sono rispettabili. :)


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Il discorso è molto complicato e in realtà, come dice giustamente la Sciuto, all' Occidente sono mancate le palle per difendere i propri ideali e i propri principi trovando molto più comodo in nome di una falsa tolleranza dare il liberi tutti basta che restiate nei vostri recinti. In realtà uno stato che si rispetti avrebbe dovuto aggiungere alla libertà di culto un " a patto che..." grande come una casa, perché storie tipo la giovane pakistana trucidata da genitori e parenti per aver rifiutato un matrimonio combinato, potevano essere evitate mettendo all' indice usanze e abitudini che nulla hanno a che vedere con il nostro modo di vita.


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXV

Diritti "dei gruppi" una contraddizione in termini!
I diritti che fanno capo alle persone in quanto tali è precondizione di libertà, perché in altro modo verrebbe meno il principio di uguaglianza, come accadeva nell'Italia fascista, nella Germania nazista e Nell'URRS per gli iscritti al partito.
L'idea aberrante che ci siano diritti per i gruppi è, di solito, giustificata con la necessità di tutelare le minoranze, senza tener conto che maggioranza/minoranza è solo un aspetto temporale di una data situazione, ma soprattutto, se non si tutela il singolo, il potere che avrà il gruppo (magari minoritario nella società) su di lui è più che soverchiante e tale da impedirgli l'affrancamento. Vedasi ad es. Rushdie: "Ecco cosa vuol dire subire una fatwa". In altre parole la proclamata tutela altro non è che sopraffazione dei più forti, nelle non dialettica lotta fra oppressore e oppresso! :grr:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXVI

Ogni approccio "multiculturalista" implica una visione monolitica delle culture minoritarie e si tutela sempre la maggioranza di essa, rappresentata di solito dalle frange più militanti. Che l'immagine dell'intiero gruppo sia imbalsamata e schiacciata su una sola dimensione (H. Marcuse 1964) si configura di per sé come una limitazione della libertà degli individui membri del gruppo! Il paradosso di questo tipo si è avuto con la sentenza della Corte suprema canadese nel caso che oppeneva due membri apostati della comunità hutteriana e, in quanto tali, espulsi, con la perdita i ogni cosa, perché tale setta non prevede la proprietà privata e quindi i due erano rimasti senza lavoro e senza un soldo! La Corte ha dato ragione alla Comunità! :grr:
Il che equivale a dire che la tua religione (come Ciccio Caputo) è per sempre! :crazy: :diavoletto: :crazy: È un po' la storia delle donne italiane nel secolo scorso che non avrebbero potuto "di fatto" divorziare se anche ci fosse stato questo istituto giuridico, perché lasciare il capo famiglia per una casalinga significava andare "in mezzo a una strada!"
Un altro aspeto importante da segnalare contro il multiculturalismo è la lingua e posso prendere proprio il mio caso, perché, con la famiglia, vivo a Francoforte; ivi abbiamo una scuola pubblica dove è attivo un programma bilingue: tedesco-italiano. In classe, naturalmente, la maggioranza è tedesca e questo garantisce una quasi perfetta integrazione dei figli nel contesto sociale del paese nel quale abbiamo scelto di vivere, consentendo loro di coltivare l'italiano come valore aggiunto. Se la cosa però non fosse possibile, non avremmo un minuto di esitazione nello scegliere per i bambini una classe di soli tederschi, perché MAI dovremmo sacrificare la loro integrazione al mantenimento della "nostra" culrura!


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXVII

Esistono gruppi e comunità la cui stessa esistenza si fonda sull'autosegregazione dal resto del mondo, un po' come nel medioevo quando si mandavano le ragazze in convento, solo che in questo caso è imposta a tutti i bambini e la Corte suprema degli S.U.A. nel 1972 ha permesso a una famiglia amish di ritirare i figli dalla scuola prima del termine dell'obbligo e la motivazione è stata sulla base della ... LIBERTÀ di religione1 :dunce: :dunce: :dunce:
Nel dispositivo la Corte ha argomentato che la scuola elementare era sufficiente per gli amish, perché tanto loro dovevano solo imparare a leggere la Bibbia! Mentre frequentare le scuole superiori avrebbe messo seriamente a rischio la salvezza dei ragazzi! :dunce: :dunce: :dunce:
Insomma in altre parole la Corte ha sentenziato sulla base di credenze religiose e, prosegue la sentenza: "I bambini non sono parte di questa disputa", dando per scontato che i figli siano proprietà dei genitori. Un ritorno al vecchio "Corpus iuris civilis" dove il "pater familias" aveva addirittura diritto di vita e di morte sui figli. :clap: :clap: :clap:
Assumere come orizzonte, invece, autonomia e indipendenza dai genitori non significa affatto, come una banale giustificazione potrebbe far sembrare, rimunciare a educare i figli, perché educazione non significa indottrinamento. :) Certo educare non è semplice, ma chi ha detto che la vita lo sia? :dubbio: :dubbio: :dubbio:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXVIII

Una delle condizioni di un governo repubblicano, secondo Kant, è la dipendenza di tutti a una legge. Ogni crepa a quersto assioma è una porta aperta a possibili violazioni dei diritti umani, perché il "diritto alla diversità" può sfociare nella "diversità dei diritti!" :muro:
In altre parole la libertà di religione non deve mai una giustificazione per contravvenire alla legge: nessuno è "legibus solutus". E noi inorridiamo di fronte alla sentenza nel 2007 del tribunale di Hannover che concesse le attenuanti "etnico culturali" a colui che per tre settimane aveva segregato e torturato la fidanzata. Il giudice dette la seguente motivazione: "Occorre tener presente che un sardo possiede un particolare retroterra culturale che gli vale necessariamente come attenuante". :no: :no: :no:
Oltre agli aspetti umanitari una legge per ogni singolo caso concreto (mentre uno dei caratteri deve essere proprio la generalità e astrattezza) condurrebbe a un ingestibile caos: chi stabilisce quali sono le rivendicazioni meritevoli di diritti speciali e quali no? Solo quelle religiose meritano tutela? E all'interno delle religioni, la Chiesa degli spaghetti volanti come si considera, più o meno aderente alla reltà della Bibbia? :crazy: :diavoletto: :crazy:
Una volta aperta la porta ai diritti dei gruppi, porre poi un limite è pressoché impossibile. :cincin:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXIX

La versione leggera del pluralismo giuridico, ovvero: "l'accomodazione". :muro:
Secondo questi teorici, ciascuno potrebbe essere esentato dal servizio militare (in tempi di guerra) o da quello alternativo civile (in pace) per questioni di fede, oppure poter consumare droghe in certe cerimonie, per loro, sacre. (Nota mia, basta che Nadal aderisca a una simile religione e non deve prendersi nemmeno il disturbo di stare ogni tanto lontano dalle competizioni :crazy: :diavoletto: :crazy: ). Ovviamente la libertà di coscienza che conta a tali fini è solo quella religiosa, ogni altro argomento non varrebbe, come se gli atei e gli agnostici non avessero una coscienza, mentre è probabilmente il contrario. (Nota mia, molti c.d. non abortisti (in pubblico) per questioni di coscienza, procurano l'interruzione di gravidanza in privato, così come tutti quei democristi che avevano richiesto il referendum per abrogare il divorzio, poi si è scoperto che avevano una doppia e tripla famiglia. :D ) Questa posizione si differenzia (ed è un bene) da quella comunitaria, perché almeno dovrebbe proteggere i singoli, ma se si va a fondo. si scopre che dovrebbe proteggere tutte le coscienze religiose individuali e allora che ne sarebbe del dio unico, come va creduto e pregato? Non ci sarebbe possibilità di una convivenza organizzata, ma solo anarchia religiosa, come nelle varie sette protestanti, che non si contano più e allora si ritorna alla questione di salvaguardare i diritti religiosi della COMUNITÀ! E quindi non possiamo che confermare una verità lapalissiana: quando lo Stato non può più intromettersi negli affari interni di un gruppo, a partire dal più piccolo, che è la famiglia, il piano *inclinato* che ne deriva può raggiungere conseguenze aberranti che riporterebbero la civiltà indietro di secoli! :grr:


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXX

Un esempio di pluralismo giuridico (assurdo): i tribunali della sharia! Se la legge non è più (in teoria) uguale per tutti, a pagarne le conseguenze sono innanzi tutto i soggetti più deboli e, quindi, molto spesso le donne. Alcuni musulmani credono che ci sia spazio giuridico per la poligamia, ecco che la strada per i tribunali religiosi si apre e non si tratta di mere ipotesi speculative, perché in Grecia la sharia si applica per le comunità musulmane della Tracia e solo recentemente sono stati posti blandi vincoli all'applicazione.
Segue una testimonianza di donna musulmana nel Regno Unito: "Il mio ex genero venne nella moschea del quartiere e annunciò ai fedeli in preghiera che ero una donna di facili costumi e che costringevo le figlie a prostituirsi e chiese agli anziani di aiutarlo a riprendesri la moglie e i figli comuni per salvare la loro anima. Si presentarono alla porta cinque uomini e mi riferirono quel che aveva detto quell'infame (dico io) e che quindi dovevo costringere mia figlia a tornare da lui, perché per la sharia il divorzio inglese non contava nulla! Mentre è valido quello del tribunale islamico, dove l'uomo ha il diritto di ripudio! :grr: Di testinonianze simili se ne potrebbero portare a iosa, ma basterebbe anche quella da sola, perché taluni elementi culturali vanno contrastati, ma non in quanto diversi, bensì perché mettono in discussione quel nucleo normativo minimo, senza il quale non si dà un demos.


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Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXXI e fine
In conclusione possiamo dire che non c’è nessuno scontro di civiltà e che esso è solo una formula pubblicitaria che serve a chi vuole alimentare i conflitti identitari; in aumento è invece lo scontro all’interno di ogni civiltà fra coloro che sostengono i diritti universali dei singoli e chi li nega! E l'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha denunciato quest'ìaspetto, che altro non è se non la banalizzazione del fanatismo. Sono sicura che le anime belle della c.d. sinistra si erigerebbero contro ogni tentativo ad es. dell'opus dei o deiTestimoni di Geova di voler istituire tribunali particolar e allora perché sono di altro avviso di fronte ai tribunali della sharia che già operano in occidente? Vassapé, perché di certo non può valere il principio paternalistico del: "Chi siamo noi per dire loro che cosa fare?" La risposta è ovvia e già citata, ma vogliamo riassumerla con un aforisma una volta per tutte: "Noi vogliamo la cittadinanza e non la solidarietà di clan!"
P.S. La migliore spiegazione che la c.d. sinistra occidentale riesce a fornire per la lapidazione di una donna islamica, prima sepolta fino al collo, è l'imperialismo dell'Occidente!" :grr: :grr: :grr: :grr: :grr:


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Contrariamente a quanto previsto, invece di Odifreddi, è intervenuto Gustavo Zagrebelsky


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lemond ha scritto: lunedì 27 settembre 2021, 15:06 Cinzia Sciuto "Non c'è fede che tenga" XXXI e fine
In conclusione possiamo dire che non c’è nessuno scontro di civiltà e che esso è solo una formula pubblicitaria che serve a chi vuole alimentare i conflitti identitari; in aumento è invece lo scontro all’interno di ogni civiltà fra coloro che sostengono i diritti universali dei singoli e chi li nega! E l'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha denunciato quest'ìaspetto, che altro non è se non la banalizzazione del fanatismo. Sono sicura che le anime belle della c.d. sinistra si erigerebbero contro ogni tentativo ad es. dell'opus dei o deiTestimoni di Geova di voler istituire tribunali particolar e allora perché sono di altro avviso di fronte ai tribunali della sharia che già operano in occidente? Vassapé, perché di certo non può valere il principio paternalistico del: "Chi siamo noi per dire loro che cosa fare?" La risposta è ovvia e già citata, ma vogliamo riassumerla con un aforisma una volta per tutte: "Noi vogliamo la cittadinanza e non la solidarietà di clan!"
P.S. La migliore spiegazione che la c.d. sinistra occidentale riesce a fornire per la lapidazione di una donna islamica, prima sepolta fino al collo, è l'imperialismo dell'Occidente!" :grr: :grr: :grr: :grr: :grr:
Cinzia Sciuto mi è piaciuta :clap: :clap: su questo argomento le donne sono molto meno ipocrite degli uomini, mi ricordo le polemiche sollevate all' uscita del pamphlet della Fallaci dopo l' 11 settembre. Fu tacciata di eccessivismo, di chiusura, anche di razzismo. Dopo 20 anni ho ritrovato molte di quei temi, magari a volte svolti con eccessiva passione come era usa la Fallaci, nell' asciutta analisi della Sciuto (con le chiose di Carlo sa va sans dire ;) )


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In merito interessante potrebbe essere la lettura del fantaromanzo di Houellebeck Sottomissione, nel quale si ipotizza la vittoria di un partito islamico nelle elezioni francesi,ma anche Il campo dei santi di Jean Raspail, che,seppur non incentrato principalmente sul problema religioso, rimarca la sostanziale ignavia dell' Occidente e la conseguente incapacità di agire.


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Gimbatbu ha scritto: martedì 28 settembre 2021, 15:29 In merito interessante potrebbe essere la lettura del fantaromanzo di Houellebeck Sottomissione, nel quale si ipotizza la vittoria di un partito islamico nelle elezioni francesi,ma anche Il campo dei santi di Jean Raspail, che,seppur non incentrato principalmente sul problema religioso, rimarca la sostanziale ignavia dell' Occidente e la conseguente incapacità di agire.
Pensi che per me sia divertente leggerlo? Grazie


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lemond ha scritto: martedì 28 settembre 2021, 17:09
Gimbatbu ha scritto: martedì 28 settembre 2021, 15:29 In merito interessante potrebbe essere la lettura del fantaromanzo di Houellebeck Sottomissione, nel quale si ipotizza la vittoria di un partito islamico nelle elezioni francesi,ma anche Il campo dei santi di Jean Raspail, che,seppur non incentrato principalmente sul problema religioso, rimarca la sostanziale ignavia dell' Occidente e la conaseguente incapacità di agire.
Pensi che per me sia divertente leggerlo? Grazie
Sono due libri a modo loro diversi,ma ugualmente interessanti anche considerando che il primo è recente mentre il secondo per quel misterioso sesto senso che pervade certi scrittori scritto nel 73 affronta il tema dell' immigrazione che all' epoca non era davvero in cima alle tematiche scottanti. Nel primo stupisce la repentinita' di come una società con tradizione secolare quale la transalpina si adatti immediatamente ad un modello assolutamente in controtendenza con l' andamento attuale. Houellebecq, che è scrittore di vaglia, nelle more del racconto ammonisce come,bombardati da media, social ecc. , possiamo diventare preda di qualsiasi cosa senza capacità di reazione critica limitati nel nostro orticello personale. Onirico e angosciante, quindi un incubo, il libro di Raspail parte da un assunto, per l' epoca avveniristico, di un milione di diseredati che dal delta del Gange sequestrano una serie di imbarcazioni e fanno rotta verso la Francia. Il lungo tempo intercorrente fino a che la cosa avvenga serve ad inquadrare il dibattito che si scatena nella società francese specchio di tutta l' incoerente società occidentale. Temi cari ai cugini d' oltralpe fin dai tempi di Celine che negli anni 50 nei suoi scritti paradossali ammoniva l' Europa sul pericolo giallo con i cinesi che sarebbero sbarcati a Brest e avremmo mangiato tutti nidi di rondine ( in effetti...), sfruttati poi, ben oltre le intenzioni degli autori, da suprematisti,ultradestra e ammennicoli vari che trovano buon gioco a mettere il proprio cappello su opere di questo tipo. Tu poi le puoi leggere in francese ed è un valore aggiunto, essendo i francesi, e questo non glielo nega nessuno, primatisti di Nobel per la letteratura sia assegnati che non.


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Voto per Houellebecq commentato da Carletto.
Anche se forse farebbero bene altri utenti a leggerlo.
:D


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Gimbatbu ha scritto: martedì 28 settembre 2021, 19:09 Sono due libri a modo loro diversi,ma ugualmente interessanti anche considerando che il primo è recente mentre il secondo per quel misterioso sesto senso che pervade certi scrittori scritto nel 73 affronta il tema dell' immigrazione che all' epoca non era davvero in cima alle tematiche scottanti. Nel primo stupisce la repentinita' di come una società con tradizione secolare quale la transalpina si adatti immediatamente ad un modello assolutamente in controtendenza con l' andamento attuale. Houellebecq, che è scrittore di vaglia, nelle more del racconto ammonisce come,bombardati da media, social ecc. , possiamo diventare preda di qualsiasi cosa senza capacità di reazione critica limitati nel nostro orticello personale. Onirico e angosciante, quindi un incubo, il libro di Raspail parte da un assunto, per l' epoca avveniristico, di un milione di diseredati che dal delta del Gange sequestrano una serie di imbarcazioni e fanno rotta verso la Francia. Il lungo tempo intercorrente fino a che la cosa avvenga serve ad inquadrare il dibattito che si scatena nella società francese specchio di tutta l' incoerente società occidentale. Temi cari ai cugini d' oltralpe fin dai tempi di Celine che negli anni 50 nei suoi scritti paradossali ammoniva l' Europa sul pericolo giallo con i cinesi che sarebbero sbarcati a Brest e avremmo mangiato tutti nidi di rondine ( in effetti...), sfruttati poi, ben oltre le intenzioni degli autori, da suprematisti,ultradestra e ammennicoli vari che trovano buon gioco a mettere il proprio cappello su opere di questo tipo. Tu poi le puoi leggere in francese ed è un valore aggiunto, essendo i francesi, e questo non glielo nega nessuno, primatisti di Nobel per la letteratura sia assegnati che non.
Mi dispiace per Neme, ma se è come dici e che ho evidenziato, non fa per me. Se in un romanzo (o film) non mi diverto non proseguo. Quanto al trovare il libro di J. Raspail in francese non so se sarà possibile, ma proverò. Nota per il significato che do al termine divertimento: è il contrario di noia, angoscia, paura, insignificanza stupida. Esempio della prima un rapporto sessuale e in genere dove ci sono immagini senza parole e dell'ultima i classici inseguimenti di auto che si sa già come finiranno, oppure gli scontri violenti fra l'eroe e l'anti (stessa solfa). Per i libri, quando Gadda ci fa mettere cinquanta pagine a un personaggio per attraversare un giardino! :diavoletto:
P.S. Non, non può terminare una frase, confronta Elio Vittorini, ma in genere in italiano tutte le parole che non si appoggiano a un'altra devono avere una vocale finale. :) :cincin:


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Re: Religione e dintorni :)

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È vero, però diventa complicato per chiarire quello che intendevo. Avrei fatto meglio a completare sia per quelli assegnati che non assegnati.
P.S. Sarà ampolloso, ridondante, esagerato, prolisso,ma Gadda scrive in maniera meravigliosa, forse ineguagliabile. Poi sono d' accordo con te, perde il filo della vicenda, la quasi totalità delle sue opere sono incompiute, però resta un grandissimo.


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