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lemond
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Re: Scienze

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Marco Aime e Guido Barbujani: "Contro la purezza: razze e culture



Fanno festa i musulmani il venerdì
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Re: Scienze

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Che storia incredibile questa, non la conoscevo proprio e qui curiuss la racconta in modo coinvolgente. Video consigliatissimo


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Ancora sulle razze (Telmo Pievani)


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matteo.conz
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[BBvideo=560,315] [/BBvideo]


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Re: Scienze

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matteo.conz ha scritto: martedì 26 maggio 2020, 1:05 [BBvideo=560,315] [/BBvideo]
Si fa riferimento al fisico italiano Del Giudice, il quale era però un fautore della fusione nucleare, il che poi si è rivelata non fattibile (credo).


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Re: Scienze

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Giulio Giorello - Il vero, il falso, l’inutile nella ricerca e nella comunicazione scientifica



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Re: Scienze

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Ancora sulle razze, però con un video sintetico. ;)


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Re: Scienze

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Per chi è curioso. La matematica è semplice ci si arriva


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Re: Scienze

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Edoardo Boncinelli con Giulio Giorello; Fisica: ALLA RICERCA DELLE LEGGI DI DIO



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Re: Scienze

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QUELLO CHE NON TI HANNO MAI DETTO SULL'AUTO ELETTRICA | Valerio Rossi Albertini



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Re: Scienze

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Se siete curiosi (e volenterosi), "questo l'ho fatto io": https://physics.aps.org/articles/v13/s43

(In italiano, una versione simile: https://home.infn.it/it/comunicazione/n ... rticella-z)

È stato abbastanza strano gestire tutto il giro di press release scaturito dalla pubblicazione dell'articolo. Della serie: ho scritto, insieme al mio "capo", la press release per il laboratorio giapponese e mi sono quindi coordinato con loro per i vari dettagli, nel frattempo ero in contatto con la rivista per limare gli ultimi dettagli e per avere la data della pubblicazione. E una marea di responsabili nazionali mi scrivevano per avere maggiori informazioni sulla data. Ovviamente, io non sono il responsabile della comunicazione né dell'esperimento né del mio istituto. :P

Tra l'altro, ho parlato via Skype con la tizia (di New York) che ha scritto l'articolo divulgativo proprio nei primi giorni di lockdown. Su un'ora di chiacchierata, abbiamo speso 10 minuti nel parlare come era stare chiusi in casa per via della pandemia. È stata la prima di una serie di chiacchierate sul lockdown in Italia, visto che molti colleghi in giro per il mondo mi avevano contattato in quei giorni.


FC 2015: Kuurne; Brabante; Amstel; Freccia; Giro (primi 5); Svizzera; Tour t. 7; Tour (tappe); Vuelta t. 10; Bernocchi; Lombardia
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Re: Scienze

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Complimenti Giacomo! :cincin:

Purtroppo la materia è per me ben più che oscura... :dunce:


Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Re: Scienze

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Admin ha scritto: mercoledì 8 luglio 2020, 3:38 Complimenti Giacomo! :cincin:

Purtroppo la materia è per me ben più che oscura... :dunce:
Che la materia ti sia oltremodo oscura è naturale, altrimenti sarebbe "materia luminosa". :fischio:


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Re: Scienze

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GiacomoXT ha scritto: mercoledì 8 luglio 2020, 13:13 Che la materia ti sia oltremodo oscura è naturale, altrimenti sarebbe "materia luminosa". :fischio:
Purtroppo non è solo la materia, ma anche l'argomento a essere ... ;)


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Re: Scienze

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Giordano Bruno e Carlo Rovelli


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello

I sentimenti di dolore, piacere etc. sono il fondamento della mente. Data l'ubiquità di essi, si sarebbe indotti a pensare che i loro aspetti scientifici siano stati chiariti da tempo, ma la realtà è ben diversa! Però ad oggi possiamo dire che la patologia neurologica ci offre una via d'accesso unica a quella roccaforte (prima inespugnabile) che è la mente umana. Si è scoperto, ad es. che la perdita di una porzione specifica dei circùiti cerebrali era associata alla scomparsa di un evento mentale altrettanto particolare. In secondo luogo, sembra chiaro che sentimenti diversi fossero controllati da sistemi del cervello pure differenti. In terzo, la cosa più sorprendente è stata che quando i pazienti perdevano la capacità di esprimere una certa emozione, non erano più capaci di manifestare il sentimento corrispondente. Pertanto si può dedurre che l'emozione è nata prima e il sentimento si limita seguirla, quasi come un ombra.
La comprensione di questa relazione ha aperto grandi e nuove possibilità all'indagine sui sentimenti. Penso ad es. che essi siano rivelazioni dello stato in cui si trova l'organismo nella sua intierezza e quindi il chiarimento della neurobiologia dei sentimenti (e delle emozioni che li precedono) ci porta a comprendere abbastanza chi siamo. ;) E, sia detto "en passant" le nuove conoscenze riguardano anche il modo in cui gli esseri umani affrontano la tensione irrisolta fra interpretazioni sacre e profane dell'esistenza. :)


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello II

A questo punto devo spiegare il titolo, perché questo non è un libro di filosofia, ma il pensiero di Spinoza ha una grande rilevanza ai fini di qualsiasi descrizione delle emozioni e dei sentimenti, che lui denominava affetti, come un aspetto centrale dell'umanità.
Gioia e dolore erano concetti importanti per comprendere la vita e come potrebbe essere vissuta meglio. ;)
Bento trattava gli argomenti che più mi interessavano e sembrava anche aver anticipato le soluzioni che i ricercatori di oggi stanno proponendo. Per es. quando diceva che "l'amore non è niente altro che la letizia accompagnata dall'idea di una causa esterna", stava separando in modo chiarissimo il processo del sentimento da quello di avere un'idea su un oggetto che può causare emozioni. La gioia (laetitia) era una cosa; l'oggetto che la causava, un'altra.
Secondo Spinoza, il potere degli affetti era tale che l'unica speranza di poterne superare uno controproducente sta nel sopraffarlo con un affetto positivo più forte, indotto dalla ragione.
Inoltre, estremamente importante per quanto voglio proporre, era l'idea che mente e corpo fossero attributi paralleli (manifestazioni della stessa sostanza) e in questo modo il Nostro stava notificando l'opposizione alla concezione prevalente ai suoi tempi, uscendo così dal conformismo imperante. ;)
Più interessante ancora era un altro suo concetto: è il corpo che costruisce la mente e quindi lui aveva intuito che i processi mentali trovano il proprio fondamento nelle mappe presenti nel cervello e nulla poteva essere più confortante per me, che imbattermi in simile affermazione. ;)


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello III

Possiamo aggiungere che per Spinoza tutti gli organismi si sforzano di persistere nel proprio essere (autoconservazione della specie) e proprio la reale loro essenza è costituita da questo conato. In modo egualmente naturale, essi cercano di raggiungere una maggiore perfezione funzionale, che Bento identifica con la gioia. In altre parole la sua filosofia aveva messo insieme i frammenti di un'architettura della regolazione della vita precedendo di due secoli W. James, C. Bernard e S. Freud e C. Darwin. ;)
Passando alle norme di condotta personale e sociale, per il Nostro dovrebbero essere forgiate su una più profonda conoscenza dell'umanità (soprattutto della natura dentro di noi). Naturalmente i contemporanei non gli dettero nessun ascolto, le sue parole furono considerate eretiche e si fece di tutto per nasconderle, nonostante l'estrema notorietà del personaggio.
Essi furono avvantaggiati dal fatto che conoscere Spinoza non è facile, perché ci sono diversi aspetti attraverso i quali si può studiare.
Il primo, più accessibile, è l'erudito con posizioni religiose radicali, in contrasto con tutte le chiese del suo tempo.
Il secondo è il politico, che descrive uno Stato democratico ideale, popolato da cittadini felici e responsabili.
Il terzo, più difficile a conoscere, è il filosofo che si serve di un metodo dimostrativo geometrico e dell'intuizione per formulare la propria concezione dell'universo e degli esseri umani.
E, infine (per me) il quarto: il protobiologo. Il pensatore che si nasconde dietro infinite proposizioni, assioni, dimostrazioni, lemmi e corollari e che, pur avendo spesso ragione, nessuno davvero riesce a capire fino in fondo. E il mio compito sarà proprio quello di collegare questo Spinoza poco conosciuto a una parte dell'odierna neurobioilogia. :)


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello IV

Nonostante le riflessioni sulla mente dell'uomo scaturissero da un interesse più ampio per la comprensione dell'uomo, il pensiero spinoziano è importante per la neurobiologia.
Il Nostro era soprattutto interessato ai rapporti uomo-natura e sembra che sia riuscito a cogliere una relazione tra felicità personale e collettiva da un lato e salvezza umana e struttura dello Stato dall'altra.
Egli prescrisse una Stato democratico ideale, i cui caratteri distintivi fossero la libertà di parola, la separazione dalla religione e un generoso contratto sociale per il benessere di *tutti* i cittadini (non come Aristotele/Platone, che distinguevano i greci dai meteci, anche se il primo era un barbaro! :( ). Era in anticipo di più di un secolo sella dichiarazione di Indipendenza e il primo Emendamento della Costituzione americana. ;)
Chi era dunque quest'uomo, capace di pensare alla mente e al corpo in un modo che più di trecento anni dopo è ancora straordinariamente attuale?
Forse la risposta ce la dà Emily Dickinson: "Un solo cervello, essendo più vasto cielo, può comodamente contenere un intelletto umano e, insieme, l'intiero universo". ;)


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello V

Il merito per essere arrivato per primo alla distinzione emozione/sentimento va a W. Shakespeare con il suo Riccardo II. Il re chiede uno specchio e osserva che le forme esteriori di rammarico espresse dal volto non sono che ombre della pena che non si vede: il dolore sta tutto dentro.
La strategia di cui intendo servirmi per analizzare i sentimenti fa tesoro di siffatta distinzione, però vi avverto che alla fine del terzo capitolo li ricongiungerò. ;)
Per ora sappiate che le emozioni sono in larga misura visibili (sia in modo naturale che attraverso strumenti d'indagine), mentre i sentimenti sono sempre nascosti, salvo che all'io. In altre parole le emozioni si esibiscono nel teatro del corpo, mentre i sentimenti in quello della ...
Obiettivo di questo capitolo è di spiegare i meccanismi fisici e cerebrali responsabili delle emozioni e mi aspetto che questo chiarimento ci spieghi l'emergere dei sentimenti.
Pertanto ci possiamo chiedere perché le emozioni siano precedenti e la risposta si trova nell'evoluzione della specie; esse sono costruite a partire da semplici reazioni che promuovono la sopravvivenza di un organismo e che pertanto si conservano nell'evoluzione.
Tutti gli organismi possiedono la c.d. omeostasi ovvero mantenere tutte le funzioni dell'organismo in equilibrio tra di loro, anche se, dall'ameba all'uomo, il processo diventa sempre più complesso, è sempre il medesimo. È certo però, che solo in ultimo troviamo le emozioni in senso stretto, le quali spaziano dalla gioia al dolore e poi paura, orgoglio, vergogna e compassione. E se vi chiedete che cosa ci sia proprio in cima, la risposta è semplice: i sentimenti. ;)


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello VI

Non "sodisfatta" della semplice sopravvivenza, sembra che l'obiettivo dell'omeostasi non sia soltanto una sopravvivenza neutrale, bensì uno stato che noi pensanti identifichiamo con la buona salute e il benessere. :) Tale situazione si genera attraverso le modificazioni, cioè errori di duplicazione che si sono poi rivelati proficui e che sono mantenuti. Già Spinoza aveva compreso questo, dandogli il nome di *conatus", e noi reazioni regolatrici.
Esse sono rivolte alla sopravvivenza e al benessere, ma (rivedute e corrette) mirano anche a soluzioni via via più elaborate e complesse; la storia dell'evoluzione è tutta qui.
La gamma delle reazioni abbraccia non solo emozioni molto visibili, come la paura o la rabbia, ma anche motivazioni e comportamenti associati al dolore o al piacere. Anche le emozioni vere e proprie (disgusto, paura, felicità, tristezza, compassione, vergogna) mirano a regolare processi vitali, evitando i pericoli, aiutando l'organismo a trarre vantaggio da un'opportunità o facilitando le relazioni sociali.
Certo, il dispiegamento di certe emozioni può anche essere controproducente, ma ciò non nega il ruolo evolutivo. Ad es, nelle società moderne la rabbia e la tristezza sono negative e quasi tutte le fobie sono un intralcio alla vita, ma pensate a quante vite sono state salvate dalla paura e dalla collera nelle dovute circostanze.
Alcune emozioni, ripeto, sono pessime consigliere *ora*, ma questo ci serve per imparare; ad es. i pregiudizi razziali e cultural/religiosi si sono formati in base a emozioni sociali evolutivamente intese a rilevare *differenze*. Esse infatti potevano segnalare la presenza di un rischio o di un pericolo in una società tribale e il nostro cervello contiene ancora meccanismi che lo fanno reagire come moltissimo tempo fa.
Forti di questa consapevolezza possiamo imparare a ignorare tali reazioni e persuadere gli altri a fare altrettanto. :cincin:


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello VII

Esistono molti dati dell'esistenza di reazioni emozionali negli organismi semplici (es. il paramecio). È ovvio però che il possesso di un cervello è utile alla sopravvivenza e diventa indispensabile a mano a mano che l'ambiente circostante l'individuo è più complesso. (A questo proposito sono stati fatti diversi esperimenti con il moscerino e credo che Edoardo Boncinelli debba la grande considerazione di scienziato, almeno in parte agli studi su questo insetto ;) ).
Per chiarire un po', comunque, il concetto di emozione, per il momento trovo utile distinguerle in: di fondo, primarie e sociali.
Le e. di fondo non sono evidenti nel comportamento, però se uno è bravo riesce a percepire gli stati d'animo anche di una persona appena conosciuta, pure se lei sta in silenzio. Basta talvolta valutare il profilo dei movimenti degli arti e del corpo in generale. Le e. di fondo vanno distinte dagli umori, un termine che indica il mantenimento di un certo stato nel tempo (es. è di pessimo umore).
Considero le emozioni di fondo il prodotto mutevole di ogni parte del nostro essere e ci dobbiamo interrogare su di esse, quando ci fanno la domanda più complicata che esiste: come va?
Sarebbe opportuno chiederci se esistono reazioni regolatrici che partecipano più spesso alla costituzione di e. di fondo, come lo scoraggiamento e l'entusiasmo, oppure in che rapporto si situa lo stato di salute, ma a queste domande non sappiamo ancora rispondere.
L'elenco delle emozioni primarie include la paura, rabbia, disgusto, sorpresa, tristezza, felicità e sono facilmente identificabili, perché sono affatto costanti anche in colture e specie diverse. A. Hitchcock è famoso perché ne ha esaminata a fondo una. :D
Le e. sociali comprendono la compassione, imbarazzo, vergogna, senso di colpa, orgoglio, gelosia, invidia, gratitudine, ammirazione, indignazione, disprezzo.
Ovvio che in parte sono tributarie delle prime, per es. il disprezzo prenda a prestito le espressioni facciali del disgusto, un'emozione primaria derivata dal rifiuto di cibi potenzialmente tossici.


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello VIII

Va detto che le emozioni sociali non sono proprie solo dell'uomo e gli esempi animali abbandonano. Ciò significa che esse sono innate e pronte ad essere dispiegate subito dopo la nascita. Gli studi di R. Hinde hanno dimostrato che in una scimmia giovane la fobia dei serpenti deriva dall'espressione di paura esibita dalla madre in presenza di uno di quei rettili.
Un caso a parte merita la situazione di primazia ad es. negli sport di squadra, nei quali alcuni pretendono e altri chinano la testa, (c.d. situazione da maschio alfa) anche se dobbiamo riconoscere che senza Darwin non conosceremmo la natura evolutiva di simili fenomeni. Così come ci risulta poco agevole comprendere le affinità e antipatie senza Freud.


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello IX

Abbiamo scoperto l'esistenza di curiose interazioni fra diverse classi di reazioni regolatrici, per es. l'emozione paura inibisce impulsi come la fame e il sesso e altrettanto fanno la tristezza e il disgusto; al contrario la felicità promuove quegli appetiti, ma, per quanto ne sappiamo la maggior parte dei viventi, equipaggiati in modo da esibire emozioni finalizzate alla propria conservazione, non è attrezzata a livello cerebrale né per per sentire queste emozioni, né, tanto meno, per pensare di averle.
Noi umani siamo affatto particolari e le reazioni automatiche creano condizioni che, una volta registrate nel sistema nervoso, possono essere rappresentate come piacevoli o dolorose e, alle fine, essere conosciute come sentimenti. Questa è l'autentica fonte della gloria e della tragedia umana. Un'altra differenza è che possiamo in qualche misura sforzarci di controllare le emozioni (es. i vulcaniani di Star Trek) e così facendo guidiamo l'organismo in uno stato di maggiore o minore armonia, come aveva teorizzato Spinoza. Nell'arco della nostra vita (il filosofo ce lo ha insegnato) possiamo imparare ad attivare dei freni, ovvero usare la forza di volontà per dire no, a volte. :)


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello X

Le emozioni offrono al cervello e alla mente un mezzo naturale per valutare l'ambiente e per reagire in modo adattativo. In effetti, uno degli scopi dell'educazione è interporre una fase valutativa non automatica fra oggetti causativi e risposte emozionali, allineandoci così alla nostra cultura e, a mano a mano, la conoscenza del contesto e delle conseguenze future aiuta a decidere di soffocare la naturale espressione delle emozioni, però poi ci si accorge che il farlo, negli anni, costa molta energia.
Le regioni cerebrali oggi identificate come siti di scatenamento delle emozioni non sono molte, la principale è l'amigdala, localizzata nel profondo del lobo temporale. Pazienti neurologici con un danno all'amigdala non sono in grado di innescare alcune emozioni e di conseguenza mancano dei sentimenti corrispondenti, ad es. sembrano assenti paura e rabbia.
Recentemente, alcuni studi ci hanno portato più vicini alla comprensione delle emozioni e inaspettatamente la cura di una sessantacinquenne affetta dal morbo di Parkinson ha sollevato in parte il velo sul modo in cui si intersecano emozioni e sentimenti.
La paziente era curata con l'apposizione di elettrodi, ma a un certo momento cominciò a piangere e raccontò anche come si sentisse particolarmente triste, era stufa della vita e pensava di non valere nulla!
Il medico interruppe la corrente e dopo circa novanta secondi i singhiozzi cessarono improvvisamente, come erano cominciati.
Il motivo era abbastanza chiaro: invece di passare dalle strutture nervose responsabili del controllo motorio, la corrente elettrica era finita in uno dei nuclei del tronco encefalico preposti alle emozioni. E ciò includeva i movimenti della muscolatura facciale, della bocca e tutto quanto necessario a singhiozzare, nonché le diverse azioni che dànno luogo alla secrezione delle lacrime.


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello X

A questo punto verrebbe da chiedersi come il cervello della paziente evocasse il tipo di pensiero che di solito induce tristezza, considerando che a costei mancavano gli stimoli appropriati? Le risposta può essere che il cervello produca il tipo di pensiero corrispondente in conseguenza dell'apprendimento associativo stabilito dai collegamenti fra emozioni e pensieri, in una ricca rete di connessioni percorribili a doppio senso.
Tale effetto può essere dimostrato sperimentalmente, come ha rivelato uno studio di Paul Ekman ove espressioni emozionali *recitate* e prive di motivazioni psicologica hanno il potere di causare i sentimenti corrispondenti, che abbiamo imparato a ritenere consoni ad esse.
Per buona parte del XX secolo molta gente si è precipitata sul divano dello psicanalista per scoprire qualcosa di più sui pensieri inconsci e delle cause che ne erano all'origine, oggi la scienza ci suggerisce di accettare che esistono più pensieri sconosciuti nel cielo, nella terra e nella mente di quanti ne possa sognare la filosofia di Orazio, l'amico di Amleto. :D
P.S. Affinché nessuno pensi che ci sia qualcosa di unico nel pianto e nella tristezza, devo aggiungere che è possibile produrre un fenomeno equivalente anche per il riso. ;)


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XI

I fenomeni che abbiamo osservato finora hanno luogo nel teatro del corpo, sotto la guida di un cervello dotato di una saggezza sua, dovuta all'evoluzione. Spinoza intuì l'esistenza di tale comprensione neurobiologica innata (conatus). Quando tali conseguenze sono registrate, ne derivano i sentimenti, componenti fondamentali della nostra mente ed essi mettono in grado di operare, in una certa misura, un controllo volontario sulle emozioni automatiche.
La sequenze è quindi emozioni->sentimenti i quali, in una proficua combinazione con i ricordi, l'immaginazione e il ragionamento, portano all'emergere della previsione e alla possibilità di creare risposte nuove non più stereotipate.
Per fare un esempio tratto dalla religione, si può dire che in principio c'era la Torah, solo un insieme di regole (e di guerra), poi il Talmud, cioè ogni riga della legge analizzata con estrema sottigliezza, attraverso tutte le interpretazioni trasmesse dai dotti. Nessun talmudista pensa ad es. che nella Torah si parla di un solo dio, ammesso e non concesso che il termine dio ci sia davvero. :)


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XII

Che cosa sono i sentimenti? E con ciò intendo i contenuti mentali, la materia di cui sono fatti. Facciamo un esperimento mentale, pensando di essere sdraiati sulla sabbia al tramonto, con l'acqua che lambisce i piedi, la temperatura è di circa 25 gradi. Supponiamo che non siate mortalmente annoiati e che, al contrario, vi sentiate molto bene. La domanda è: in che consiste quel sentirsi bene? La risposa possibile è che le entità che siamo soliti considerare come corpo e mente si sono armoniosamente fuse, ogni conflitto sembra pacato e gli opposti paiono meno importanti. [Nota mia, per me ci sarebbe solo la noia mortale! :grr: ]
Il sentimento, nel senso più stretto e rigoroso del termine, è l'idea che il corpo sia in un certo modo e non insorge solo dalle emozioni vere e proprie, ma da qualsiasi insieme di reazioni omeostatiche, che traducono nel linguaggio della mente lo stato vitale dell'organismo. I sentimenti sono percezioni e propongo che trovino il necessario supporto nelle mappe cerebrali del corpo. Togliete il corpo e il concetto di sentimento svanisce e non potrò più dire "mi sento felice", dovrò limitarmi a "penso pensieri felici". ;)


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XIII

Nel corso degli anni ho spesso sentito dire che possiamo forse ricorrere al corpo per spiegare la gioia, il dolore, la paura, ma invece non possiamo farlo per il desiderio, l'amore o l'orgoglio. Invece io dico: perché no? Proviamo.
L'orgoglio e la vergogna hanno un'espressione corporea facilmente individuabile: è possibile immaginare una postura più caratteristica di quella di una persona traboccante di orgoglio? A me vengono in mente le foto più note di Benito Mussolini. Il petto in fuori è solo una modificazione corporea visibile, ma la situazione emotiva è ancora maggiore, e la ritroviamo nelle mappe cerebrali. In ogni modo tutto si fonda, come già Spinoza aveva intuito, su occasioni di piacere fisico indotte dal pensiero di un particolare oggetto. ;)


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XIV

L'ipotesi che i sentimenti siano correlati alle mappe cerebrali è stata sottoposta a verifica sperimentale con più di 40 persone, divise fra i due sessi e nessuna aveva sofferto di patologie neurologiche o psichiatriche.
Chiedemmo a ciascuno di pensare a un episodio particolarmente intenso come emozione e l'analisi dei dati dette ampia conferma, perché durante il processo del sentire, le mappe si erano modificate in modo sensibile e notammo anche una cosa inaspettata: i nostri monitor registravano l'attività sismica delle emozioni prima che i soggetti muovessero la mano per indicare che l'esperienza cominciava. :)
Nel tentativo di scoprire i processi fondamentali che permettono il sentimento, ci siamo chiesti quali organismi possono produrlo. La risposta è che non solo occorre un corpo, ma anche un mezzo che lo rappresenti all'interno di sé. Pensiamo a organismi complessi, come le piante; esse non dispongono di un sistema nervoso e quindi sono escluse dai sentimenti.


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XV

Anche la coscienza può essere un requisito per l'emergere del sentimento, pur se il rapporto fra i due è complesso. Semplificando, se non siamo coscienti non possiamo sentire, ma, d'altra parte il meccanismo steso del sentire contribuisce ai processi della coscienza.Questo forse ci insegna la ragione per la quale i sentimenti divennero possibili nell'evoluzione, cioè il sentire non è un processo passivo.
A questo punto, sono pronto ad analizzare la mia concezione sull'organizzazione e il funzionamento del sistema dei sentimenti.
In ogni momento le regioni cerebrali ricevono segnali con i quali costruiscono le mappe dello stato corrente del corpo; però ci possono essere interferenze con altre zone del cervello e questo può creare una "falsa" mappa di quanto sta accadendo nel corpo in un particolare momento.


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XVI

Un buon esempio di falsa mappa è quando il cervello filtra, i segnali che permetterebbero l'esperienza del dolore. Quando si fugge da un pericolo è utile non sentire la sofferenza provocata dalle ferite inflitte da un predatore o dall'atto stesso del fuggire (ostacoli durante la fuga). L'effetto di questa interferenza equivale all'assunzione di una dose di morfina, con la differenza che il cervello lo sta facendo in modo naturale.
È sicuro che il cervello può simulare altri stati corporei emozionali simulati, come accade nel processo in cui la compassione (emozione), si trasforma in un sentimento di empatia. Può darsi che per un attimo sentiate una fitta di dolore che rispecchi, nella vostra mente, il dolore dell'altro. Il sentimento può essere più o meno intenso secondo la portata dell'incidente e la conoscenza della persona che ha subito veramente il danno.
È stato fatto un esperimento con pazienti con carenze localizzate in quelle parti del cervello che producono le "false mappe" e il risultato è stato quello atteso.


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XVII

Alcol e sostanze psicotrope hanno dimostrato da tempo che i sentimenti possono essere alterati, anche se non è affatto chiaro come avvenga. La spiegazione a livello molecolare fa parte della soluzione dell'enigma, ma non chiarisce quali sono i processi che portano all'alterazione. Possiamo solo ipotizzare che, siccome i sentimenti contengono una componente di dolore e piacere, le varianti si manifestino quando nel cervello si presentano determinate configurazioni. Sentire dolore e piacere significa avere in corso processi biologici in cui l'immagine corporea corrisponde a una certa configurazione. Farmaci come la morfina o l'aspirina alterano quelle, così come l'ecstasy e l'alcol e certe forme di meditazione. E, allo stesso modo, si "comportano" i pensieri disperati o quelli di speranza.
P.S. (In altre parole, aveva ragione Marx, la religione si comporta come l'oppio). :diavoletto:


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XVIII

Una delle ragioni per cui ho distinto emozioni e sentimenti è insita nel metodo della ricerca: per comprendere l'intiera gamma dei fenomeni affettivi è utile separare le componenti e distinguere in che modo siano coordinate nel tempo. Tuttavia, una volta acquisita la comprensione desiderata, o parte di essa, è altrettanto importante rimettere il tutto a unità. La ricostruzione ci permette di ritornare all'affermazione di Spinoza, per il quale corpo e mente erano attributi paralleli della medesima sostanza.
Pertanto, dopo averli studiati con la lente delle scienze biologiche, possiamo considerarli entrambi solo come *affetti*. :)


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XIX

Si può essere d'accordo con Spinoza quando dice che la "laetitia" è associata a una transizione dell'organismo verso una maggiore perfezione (nel senso di armonia funzionale), se si prescinde dal possibile uso di droghe che alterino le mappe neurali della gioia. Quelle invece del dolore (tristitia spinoziana) si accompagnano a stati di squilibrio. La facoltà di azione è ridotta e, se non tenuta sotto controllo, può favorire l'insorgere di gravi patologie. Nella concezione spinoziana l'individuo, stretto nella morsa della sofferenza, è separato dal proprio "conatus", cioè dall'omeostasi.
I sentimenti sono delle vere sentinelle dell'armonia o la dissonanza del corpo, ovvero lo stato in cui versano i processi vitali e forse è proprio questa la ragione per la quale si sono conservati nel processo evolutivo. ;)


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XX

Vi sono indicazioni sempre più convincenti che i sentimenti abbiano un ruolo decisivo nei comportamenti sociali.
È stato sperimentato che individui traumatizzati in certe parti del cervello (di solito il settore prefrontale) non sono in grado di prendere decisioni appropriate quando si tratta di investire in relazioni impegnative. Non è possibile per loro capire chi sia degno di fiducia, né orientare di conseguenza le loro azioni, inoltre sono privi di empatia. È sconcertante vedere questi pazienti ragionare in modo intelligente, ma poi nella realtà incapaci di agire in modo adeguato!
Scegliere la professione, decidere se sposarsi, cominciare una nuova attività sono esempi di decisioni dall'esito incerto e non importa quali siano le conoscenze: proprio qui emozioni e sentimenti sono, più che utili, necessari. Vediamo perché ...


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXI

Avere sentimenti significa ragionare in termini di futuro e questo è uno dei tratti principali degli essere umani civilizzati. Compiamo sacrifici nel presente per ottenere qualcosa di meglio dopo, addirittura fino a sprofondare nell'imbroglio supremo, proposto dal cristianesimo e da altre religioni! :muro: :muro: :muro:
Poco importa che l'emozione compaia come risposta a uno stimolo fissato dall'evoluzione (compassione) o appreso (timore), i sentimenti che da queste derivano, diventano componenti obbligati delle nostre esperienze sociali e quando nella nostra esperienza incontriamo una situazione che rientra in una determinata categoria, automaticamente dispieghiamo le emozioni appropriate. ;)
Emozioni e sentimenti non sono la sfera di cristallo in cui leggiamo nel futuro, però diventano segni premonitori di ciò che potrebbe rivelarsi un bene o un male.
Spesso ci ci riferiamo a presentimenti che ci orientano nella giusta direzione, come ai "visceri" o al "cuore", però già Aristotele e poi Spinoza pensavano che ci fosse molto di razionale in tutto ciò. In questo contesto il termine *razionale* non denota il ragionamento logico puro e semplice, bensì il fatto che si favoriscono esiti a cui si sarebbe potuti arrivare (anche se molto dopo) con la sola logica. ;)


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXII

I pazienti che hanno subito una danno prefrontale non sono capaci di un comportamento sociale normale, né di prefigurarsi un futuro e dalle nostre ricerche abbiamo trovato forse un parallelo nel comportamento di chi altera abitualmente i sentimenti normali facendo uso di stupefacenti e alcolici. Ne risultano le stesse mappe distorte dei processi vitali che, in modo sistematico, forniscono a mente e cervello informazioni sbagliate sullo stato reale del corpo. I processi decisionali falliscono, di conseguenza, miseramente e l'individuo compie scelte assurde.
Senza un aiuto adeguato il benessere artificiale di questi soggetti dura sempre di meno e, d'altra parte, i disturbi fisici prodotti dall'assunzione cronica di sostanze d'abuso causeranno altre patologie e non di rado una morte precoce!


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXIII

C'è da rabbrividire al pensiero di come sarebbe il mondo, dal punto di vista sociale, se la patologia rilevata nei soggetti con danni del lobo frontale interessasse più che una piccola minoranza della popolazione (specie in giovane età)! Senza il sentimento delle emozioni gli esseri umani non avrebbero potuto mai diventare un gruppo e men che meno avere un sistema etico/giuridico o religioso.
All'alba del genere umano le narrazioni religiose hanno avuto un ruolo importante, specie in risposta al dolore e alla gioia analizzati a livello cosciente e all'esigenza di creare un'autorità che desse valore alle norme etiche e le facesse attuare. Senza sentimenti non vi sarebbero stati profeti, né seguaci desiderosi di sottomettersi con reverenza e ammirazione a una figura dominante o a un'entità inesistente, che però si immaginava avesse il potere di proteggere, ripagare le sconfitte, non che di convincerci che l'inspiegabile non era tale, anche se misterioso. :D
In mancanza di sentimenti ci sarebbe precluso di accedere a qualsiasi livello successivo nella costruzione di concetti di bene e di male e di conseguenza non avremmo una cultura ragionata su che cosa debba essere considerato "buono" o "cattivo".


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXIV

I comportamenti etici sono un sottoinsieme di quelli sociali e la prima cosa da dire è che non nascono con gli esseri umani. Osservazione sugli uccelli (corvi) e sui mammiferi (pipistrelli, lupi, babbuini, scimpanzé) ci fanno subito pensare che i membri di altre specie possono adottarli. [nota mia, tralascio i numerosi esempi]
Nell'uomo, ancorché arrivato secondo, il comportamento morale presenta un livello di elaborazione e complessità che lo rende affatto peculiare.
Si può ipotizzare che l'evoluzione abbia dotato il nostro cervello dell'apparato necessario per riconoscere particolari situazioni cognitive e così scatenare determinate emozioni legate alla cooperazione/compassione. Però, non si pensi che l'evoluzione abbia fatto tutto nel modo migliore, perché l'altruismo, tanto encomiabile e adattativo, riguarda esclusivamente il gruppo: famiglia, tribù, città, nazione. Al contrario, l'atteggiamento verso gli estranei è sempre stato tutt'altro che amichevole e queste reazioni positive si sono trasformate in rabbia, risentimento e violenza! Se c'è stato qualcosa di endemico in ogni società umana, questo è la guerra! :(
Ma la natura ha anche altri lati oscuri: dominanza e sottomissione sono componenti importanti delle emozioni sociali; all'inizio posso essere positivi, perché i personaggi carismatici conducono meglio le trattative del gruppo e, all'occorrenza, le operazioni militari; trovano le vie che portano all'acqua o indicano la salvezza con la loro saggezza e/o profezie. Tuttavia, questi stessi individui possono anche diventare bulli, tiranni, despoti! La condizione a specchio è data dalla sottomissione.


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXV

La vita umana è regolata innanzi tutto dai dispositivi naturali e automatici dell'omeostasi, la nostra vita adulta deve però spingersi oltre quelle soluzioni, perché il nostro ambiente è molto complesso. Anche processi semplici come l'ottenimento del cibo e il reperimento di un compagno sessuale diventano nella società umana attività comunque complicate. La vita deve tener conto non solo dei nostri desideri e sentimenti, ma anche di quelli altrui, che prendono il nome di convenzioni sociali e norme di comportamento etico/giuridico.
Negli ultimi diecimila anni (a partire dall'agricoltura) la sopravvivenza e il benessere dell'uomo si basa più sull'omeostasi culturale che sull'altra.
Un esempio importante è il marxismo, con l'intenzione dichiarata di avere un mondo più giusto (le religioni no, perché sono nate prima e il concetto di giustizia che si aveva allora era la distruzione degli altri; leggere l'antico testamento, insegna).
Però nella storia non si è avuto ancora un solo Stato socialista vero, il che ci porta a concludere che i dispositivi omeostatici non naturali sono ancora nella fase di messa a punto, anche se già nel XVII secolo Spinoza ne aveva percepito la sostanza: la realtà biologica dell'autoconservazione conduce alla virtù, perché nel nostro inalienabile bisogno di preservare noi stessi, siamo del pari costretti a contribuire alla conservazione degli altri. :clap: Se non lo facciamo ... periamo! :(
Da questo punto di vista la definizione di bene e male è semplice e logica. ;)


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXVI

A che servono i sentimenti? Secondo alcuni, a niente: basterebbero le mappe neurali degli stati emozionali, senza bisogno di una mente cosciente. Vorrei provare a rispondere. :)
In una certa misura è vero che le mappe assistono il cervello nel controllo dei processi vitali, anche quando il "proprietario" non è a conoscenza della loro esistenza, però senza di essa il servizio sarà più limitato. Quando più la decisione da prendere è complicata, tanto meglio possiamo apprezzare l'esistenza dei sentimenti. Essi ci aiutano quando abbiamo bisogno di creatività, giudizio e processi decisionali che richiedono l'esibizione e manipolazione di grandi quantità di conoscenze. Inoltre i sentimenti coscienti richiamano l'attenzione sulle conseguenze della situazione in atto, perché hanno luogo in uno scenario autobiografico e là dove il passato, il presente e il futuro anticipato ricevono la giusta attenzione, hanno maggiori possibilità di influenzare il ragionamento e il processo decisionale nella "giusta" direzione. ;)
In sintesi, s.m. possiamo dire che dobbiamo scoprire le circostanza in cui i sentimenti possono essere arbitri e usarli, al di là delle emozioni, come guida al comportamento. :)


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXVII

A questo punto ci pare corretto considerare il rapporto mente-corpo, perché esso è fondamentale nel pensiero di Spinioza, il quale potrebbe aver colto parte della soluzione, una possibilità che, indipendentemente da quanto sia corretta, ha corroborato le mie convinzioni.
Il 2 dicembre 1999 sono stato invitato all'Aia a tenere una conferenza proprio su questo tema allo "Huygens Lecture" e da C. Huygens a Spinoza il passo è breve, perché erano contemporanei e anche vicini di casa per un certo tempo, il primo però viveva nel fasto e il secondo in miseria! C. H. acquistava lenti da Bento e ogni tanto gli scriveva ponendogli domande su questioni filosofiche.
È facile capire come la mente possa sembrare un mistero proibitivo e inaccessibile: come entità appare diversa da tutte le altre cose che conosciamo e il dualismo anche se non domina più il pensiero scientifico o filosofico, rispecchia ancora la visione della maggior parte degli esseri umani. Nelle linee essenziali il dualismo fu teorizzato per primo da Cartesio, ma la sua allieva, Elisabetta di Boemia, aveva visto più chiaro di lui quando gli rispose che non aveva bisogno di tale dicotomia per conoscere se stessa e aggiunse che per produrre autocoscienza mente e corpo dovevano entrare in contatto, ma se si svuota la mente di qualsiasi proprietà fisica (come sosteneva Cartesio) quel contatto è impossibile!
Forse Cartesio non credeva davvero alla non estensione corporea della mente, con conseguente immortalità della stessa, però ciò gli permise di sfuggire all'anatema che invece colpì Spinoza qualche anno dopo. E ancor oggi Cartesio è percepito dai "benpensanti" come figura autorevole, a differenza del "piccolo ebreo ateo"! :grr:


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXVIII

Quando le osservazioni rese possibili dall'introspezione si ispirarono sempre più ai moderni dati scientifici offerti dalla neurobiologia, la concezione cartesiana mente-corpo ha perso il suo fascino. Per es. la vista dipende da alcune regioni neurali, lo stesso vale per l'udito, l'olfatto, il movimento, il linguaggio e qualsiasi altra funzione mentale. Pertanto, più che a Cartesio, ci dobbiamo inchinare alla prescienza di Ippocrate, che sostenne esattamente la stessa cosa, e c'era arrivato da solo, circa duemila anni fa!
La mia esperienza clinica mi ha confermato che la mente/cercello/corpo sono manifestazioni di un singolo organismo e, sebbene sia possibile dissezionarle al microscopio, in pratica, nelle normali circostanza operative, esse sono inseparabili.
Come facciamo a sapere che fra immagini mentali e configurazioni neurali esiste un intimo legame e che le prime derivano dalle seconde? In questo dobbiamo rifarci agli studi di D. Hubel e T. Wiesel; essi dimostrano che nella corteccia visiva di un animale sperimentale intento a guardare una linea retta, una curva etc. emergono configurazioni di attività neurale ben distinte. Inoltre, osservando i dispositivi di rilevamento di stimoli visivi in dotazione di un organismo semplicissimo, un invertebrato marino (Ophiocoma wendtiii) troviamo un indizio sulle modalità con le quali questo straordinario meccanismo fisiologico potrebbe essere evoluto. L'ophiocoma non ha occhi e dispone di un sistema nervoso affatto primitivo, ma buona parte del corpo è costituita da minuscole lenti di calcio che si comportano in modo molto simile all'occhio e che gli permettono la fuga quando un predatore appare.


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXIX

Occorre precisare che le immagini che si formano nella mente non sono corporee in senso stretto, perché, grazie all'immaginazione, possiamo inventare astrazioni e metafore. Per es. le idee di gioia/felicità, salute, bontà sono associate all'idea di alto, sia in termini verbali che gestuali, al contrario la tristezza etc, il futuro è associato ad avanti ...
Altra precisazione è che il cervello non è una lavagna vuota, tutt'altro; già al momento della nascita si ha una conoscenza e un saper fare "automatico", collegato però al corpo. Ad es. quando le fonti di energia si esauriscono, il cervello induce l'istinto della fame.
Ma perché abbiamo bisogno di un livello mentale delle operazioni cerebrali e non possiamo invece farci bastare il semplice livello delle mappe neurali? Perché, insomma, ci serve la coscienza?
Possiamo rispondere che in certi casi la coscienza è necessaria per la sopravvivenza, ma non sappiamo dire con certezza quale sia il livello di questo contributo essenziale.
E non ci resta che rimandare a quanto già detto, prima di ritornare a Spinoza. ;)


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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXX

Spinoza stava modificando la prospettiva di Cartesio quando scrisse che pensiero ed estensione, sebbene distinguibili, sono da attribuire alla stessa, unica sostanza (Deus sive natura).
Già con una simile affermazione, gli si dovrebbe riconoscere di aver compiuto un enorme progresso, ma non si fermò qui, perché penso che egli avesse intuito la generale disposizione morfofunzionale che il corpo deve assumere affinché la mente emerga insieme a esso, o più precisamente all'interno di esso.
Per Spinoza il corpo è una parte della sostanza unica (natura) ed è composto da molte parti, soggette a deperimento, rinnovamento etc. e, anche se non disse mai che quelle modificazioni potevano essere trasmesse dai nervi al cervello, credo che fosse comunque una sua convinzione. Egli infatti definisce la mente come idea del corpo e per lui l'idea è sinonimo di immagine o componente del pensiero, cioè un prodotto del cervello e non una semplice immaginazione. Se consideriamo che l'oggetto dell'idea costituente la mente umana è il corpo e che l'oggetto della nostra mente è il corpo esistente e nient'altro, non possiamo giungere con lui e su di lui ad altre conclusioni. :)
Spinoza non sta semplicemente osservando che la mente scaturisce del tutto formata dalla sostanza con uno statuto pari al corpo, ma ipotizza un meccanismo mediante il quale realizzare quella parità. E il meccanismo ha una sua strategia: gli eventi che hanno luogo nel corpo sono rappresentati come idee della mente e i mezzi per realizzare le corrispondenze sono contenuti nella sostanza (unica). Particolarmente interessanti sono le affermazioni in cui Bento ipotizza una proporzionalità fra idee e modificazioni del corpo e notevole il concetto che la mente non possa percepire l'esistenza di un corpo esterno se non attraverso la modificazione dentro il suo stesso corpo. Niente corpo, niente mente. :champion:


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXXI

Vedo nello Spinoza della prima parte dell'Etica, là dove affronta in generale gli aspetti della mente e del corpo, il filosofo che tratta dell'universo intiero. Nella seconda parte, però ho il sospetto che stesse intuendo una soluzione che non era in grado di specificare e in qualche caso non esita a privilegiare il corpo o la mente. Nella proposizione 22 si trova: "La mente umana percepisce non solo le affezione del corpo, ma anche le idee di queste affezioni". Il che significa che la mente può formarsi un'idea dell'idea e un'idea dell'idea dell'idea etc. Tutta questa proliferazione ha luogo sul versante mentale della sostanza, la quale può essere in larga misura identificata con la componente mente-cervello dell'organismo.
Il concetto di "idee delle idee" spiana la via alla nascita dell'idea del sé, ovvero l'oggetto percepito e il corpo modificato dalla percezione. :)
Una mente cosciente è un semplice processo mentale informato dei propri simultanei rapporti con gli oggetti e con l'organismo che contiene, ma non si deve rimanere stupiti nel constatare che Spinoza avesse trovato spazio nel suo pensiero per un'operazione tanto arguta e interessante come il formarsi delle idee sulle idee. ;)


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXXII

Per Spinoza l'essenza eterna della mente non va confusa con l'immortalità, essa esisteva prima che quest'ultima entrasse in essere e persisterà anche dopo che sarà perita insieme al corpo. La negazione dell'immortalità potrebbe essere stata una delle principali ragioni dell'espulsione dalla comunità ebraica!
La mente e il corpo sono processi paralleli e correlati come due facce dello stesso oggetto ed esiste un meccanismo per rappresentare nella mente gli eventi del corpo. Poi suggerì che il corpo desse forma ai contenuti della mente più di quanto quest'ultima al corpo. Purtroppo le implicazioni teoriche di simili concetti non sono state assimilate!


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXXIII

Com'è che si diventa Spinoza? Come si spiega la singolarità? Fu davvero una "pecora nera" ovvero la sua figura è comprensibile nel contesto culturale del tempo?
Egli non fu unico, perché nel XVII secolo, ci fu un fiorire di idee nuove.
Il secolo si era aperto con il rogo di Giordano Bruno e con le prime rappresentazioni della versione matura dell'Amleto, nel 1605 il mondo si vide offrire "Il progresso del sapere" si Francesco Bacone e il "Don Chisciotte" di Cervantes.
Forse Amleto è quello che rappresenta meglio l'epoca: il dubbio sulla vita e la morte da parte di chi sa più degli altri, ma non abbastanza da attenuare il disagio per la condizione umana. Non riesce a trovare un senso in ciò che vede e quindi pone (e si) di continuo nuove domande.
Spinoza nacque in un periodo in cui l'umanità aveva raggiunto la padronanza di un ragionamento logico, ma già i greci ci erano arrivati secoli prima. Da Galileo in poi si comprese che occorreva anche l'esperienza e il c.d. metodo induttivo e l'atteggiamento del Nostro verso il mondo fu parte di questo nuovo indirizzo teso all'indagine. In questo non fu più radicale di Galileo, ma di sicuro più duro e intransigente, minacciando l'edificio della religione fin dalle fondamenta e, per estensione, anche le strutture politiche che da sempre sono legate alle religioni,
Com'era prevedibile il potere fiutò il pericolo e le Province Unite, lo Stato più tollerante dell'epoca, per Bento fece un'eccezione. :(


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Re: Scienze

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Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXXIV

I limiti imposti dalle Province Unite alle altre religioni (non protestanti) erano pochi e chiari. Essi avevano identificato come nemici i cattolici a cause delle loro mire espansionistiche perverse e bellicose. (Meditate gente)
Anche gli ebrei consideravano così i rappresentanti di S.R.C. in particolare gli spagnoli con la loro feroce Inquisizione, che volevano fosse esportata anche in Portogallo. In tali circostanze le due comunità si trovarono a essere alleati naturali, tanto più che gli ebrei (portoghesi nel caso della famiglia Spinoza) procuravano buoni affari. :) Quando Bento era ancora un ragazzo, gli ebrei erano circa il 10% dei membri della Borsa di Amsterdam.
Ma Baruch all'interno della "sua" comunità, si sentiva sempre più estraneo, la propria filosofia stava prendendo forma e lui ne parlava liberamente; nessuna esortazione dei "maestri" di un tempo servì a chiudergli la bocca e nemmeno il pugnale di un fanatico, anche se non è affatto certo che dietro ci fosse la Sinagoga, però poi i capi decisero di escluderlo del tutto dalla comunità e nel 1656 fu maledetto! E a ventuno anni per lui cominciò una nuova vita.


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