Amici della Pista

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Basso
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Niente da fare per la Sei Giorni di Gand http://www.cicloweb.it/2020/10/15/sei-g ... -pandemia/


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Basso ha scritto: giovedì 15 ottobre 2020, 12:32 Niente da fare per la Sei Giorni di Gand http://www.cicloweb.it/2020/10/15/sei-g ... -pandemia/

Le altre in programma sono confermate? Mi parrebbe strano


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Re: Amici della Pista

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Qualcuno è in grado di fare il punto sulla stagione autunnale invernale della pista?

Ci sono Seigiorni confermate? Vedremo la Coppa del mondo o come l'Uci ha deciso di chiamarla?


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marc ha scritto: lunedì 2 novembre 2020, 16:16 Qualcuno è in grado di fare il punto sulla stagione autunnale invernale della pista?

Ci sono Seigiorni confermate? Vedremo la Coppa del mondo o come l'Uci ha deciso di chiamarla?
Le sei giorni mi pare che stiano saltando ormai tutte, e mi pare comprensibile. Una sei giorni senza pubblico non ha alcun senso, meglio saltare un giro. La CdM penso possa andare avanti, ma ad oggi non ho visto mezzo annuncio. La prossima però dovrebbe essere già a primavera/estate, no?


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cauz. ha scritto: lunedì 2 novembre 2020, 22:24
marc ha scritto: lunedì 2 novembre 2020, 16:16 Qualcuno è in grado di fare il punto sulla stagione autunnale invernale della pista?

Ci sono Seigiorni confermate? Vedremo la Coppa del mondo o come l'Uci ha deciso di chiamarla?
Le sei giorni mi pare che stiano saltando ormai tutte, e mi pare comprensibile. Una sei giorni senza pubblico non ha alcun senso, meglio saltare un giro. La CdM penso possa andare avanti, ma ad oggi non ho visto mezzo annuncio. La prossima però dovrebbe essere già a primavera/estate, no?

Sì sulle Seigiorni assolutamente comprensibile, mi auguro solo che si tratti di saltare un giro e non di dire definitivamente addio a gran parte di esse.

Sulla Cdm intendevo anche la nuova competizione che ne dovrebbe prendere il posto nel periodo invernale, quella col format breve e strano di cui non ricordo il nome. Ho guardato sul sito dell'Uci ma come dici tu non si trova nulla
..


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La Champions League pista si correrà tra novembre e dicembre 2021

http://www.cicloweb.it/2020/11/05/luci- ... -dicembre/


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Per gli Europei su pista di Plodviv, dove l'Italia può, complice l'assenza di Paesi Bassi, Francia, Danimarca e Belgio, conquistare svariate medaglie, la pattuglia azzurra sarà senza la sua stella principale http://www.cicloweb.it/2020/11/05/filip ... -su-pista/


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Basso ha scritto: giovedì 5 novembre 2020, 23:45 Per gli Europei su pista di Plodviv, dove l'Italia può, complice l'assenza di Paesi Bassi, Francia, Danimarca e Belgio, conquistare svariate medaglie, la pattuglia azzurra sarà senza la sua stella principale http://www.cicloweb.it/2020/11/05/filip ... -su-pista/

Sapevo dell'assenza dell'Olanda ma non di Francia Danimarca e Belgio... ragazzi allora mi chiedo veramente che senso abbia disputare gli Europei. Sarebbe opportuno annullare la competizione, e lo dico a malincuore perché sono in astinenza da pista. Però veramente siamo vicini alla farsa senza queste 4 nazionali. Mi spiace


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marc ha scritto: venerdì 6 novembre 2020, 8:06 Sapevo dell'assenza dell'Olanda ma non di Francia Danimarca e Belgio... ragazzi allora mi chiedo veramente che senso abbia disputare gli Europei. Sarebbe opportuno annullare la competizione, e lo dico a malincuore perché sono in astinenza da pista. Però veramente siamo vicini alla farsa senza queste 4 nazionali. Mi spiace
Aggiungi che la Gran Bretagna dovrebbe essere ridotta all'osso tra gli uomini con i soli Vernon, Walls e Wood (donne con ogni probabilità in versione completa, Kenny compresa)


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Pattuglia italiana più ridotta del solito, ma comunque di buon numero e livello - il traguardo delle 10 medaglie non sembra impossibile http://www.cicloweb.it/2020/11/06/europ ... ti-italia/


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Re: Amici della Pista

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Basso ha scritto: venerdì 6 novembre 2020, 10:20
marc ha scritto: venerdì 6 novembre 2020, 8:06 Sapevo dell'assenza dell'Olanda ma non di Francia Danimarca e Belgio... ragazzi allora mi chiedo veramente che senso abbia disputare gli Europei. Sarebbe opportuno annullare la competizione, e lo dico a malincuore perché sono in astinenza da pista. Però veramente siamo vicini alla farsa senza queste 4 nazionali. Mi spiace
Aggiungi che la Gran Bretagna dovrebbe essere ridotta all'osso tra gli uomini con i soli Vernon, Walls e Wood (donne con ogni probabilità in versione completa, Kenny compresa)

Nella entry list sul sito Uec la Francia è segnata come partecipante, tra l'altro con gli elementi: hanno cambiato idea o il sito non è aggiornato? Mentre appunto niente Olanda Danimarca Belgio.


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Quella sul sito UEC è la lista iscritti, chiusa ancora a ottobre.

L'annuncio della rinuncia dei transalpini è giunto martedì https://www.ffc.fr/championnats-deurope ... ipera-pas/


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Re: Amici della Pista

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Basso ha scritto: venerdì 6 novembre 2020, 22:04 Quella sul sito UEC è la lista iscritti, chiusa ancora a ottobre.

L'annuncio della rinuncia dei transalpini è giunto martedì https://www.ffc.fr/championnats-deurope ... ipera-pas/

Grazie. Invece per il proseguo della stagione siamo a zero? Posto che non ci saranno Sei Giorni, si ha notizie della Cdm per questo inverno?


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Re: Amici della Pista

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Due azzurri in meno http://www.cicloweb.it/2020/11/07/liam- ... -covid-19/

quote=marc post_id=728858 time=1604742078 user_id=525]
Invece per il proseguo della stagione siamo a zero? Posto che non ci saranno Sei Giorni, si ha notizie della Cdm per questo inverno?[/quote]
Non so dirti


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Re: Amici della Pista

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si sa se hanno uno/due sostituti?
la positività di ganna è del 5!
il 6 potevano mettere qualcuno in preallarme,
non dico consonni e viviani che magari hanno staccato,
qualche giovane già nel giro della nazionale..

era prevendibile che in questa finestra di 2-3 giorni poteva saltare fuori qualche altro positivo,
una nazionale seria efficente pronta reattiva ecc ecc :)
chiama uno o due atleti gli fa fare un tampone rapido e li mette dentro nella selezione.
o chiama anche moni ovadia che ci è nato a plovdiv e magari può essere d'aiuto con o senza tampone.

cosi sono rimasti Lamon, Milan e Moro..cosa fanno a fare?

il quartetto lo corrono con villa? con cassani?
o forse con qualche call centerista o ristoratore italiano che vive a filippopoli,
e vedono se riescono a fargli incastrare i vari turni,
tipo stacca il notturno al call center, e fa la mattina nel quartetto :D :hammer:


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Seb
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Tra l'altro nel velodromo di Plovdiv era stato montato un ospedale da campo durante il picco massimo dell'emergenza covid, più preparati di così i nostri non potevano essere :D


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Abruzzese
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Re: Amici della Pista

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Celun ha scritto: domenica 8 novembre 2020, 1:47 si sa se hanno uno/due sostituti?
Le indiscrezioni parlano di Gidas Umbri per il quartetto e di Donegà per le altre prove Endurance.


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Re: Amici della Pista

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Se non avete avuto modo di vedere la gara in diretta, cercatevi il video della vittoria di Martina Fidanza nello Scratch di oggi. Perché sarà pur vero che la start list era quella che era ma il numero che è stata capace di fare negli ultimi 5 giri è davvero un qualcosa che fa lustrare gli occhi ;-) .


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Altra gara da vedere assolutamente, per chi l'avesse persa, è la finale dell'inseguimento a squadre femminile. Britanniche prevedibilmente vincitrici con record del mondo sfiorato per appena due centesimi ma strepitose le nostre (quartetto composto, tra l'altro, interamente da atlete Valcar) che con 4'13"632 hanno letteralmente stracciato il vecchio primato italiano.


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Realtà presto ribaltata dalla prestazione disastrosa del quartetto maschile in finale. Ma visti i nomi che lo componevano credo che l'argento sia già un gran risultato.

Se dovete recuperare una gara sola, però, andatevi a vedere la prestazione di Leitao nello scratch, nel quale ha letteralmente scherzato con gli avversari. Il Portogallo ormai è una realtà nel panorama europeo, bene così.


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cauz. ha scritto: giovedì 12 novembre 2020, 19:47 Realtà presto ribaltata dalla prestazione disastrosa del quartetto maschile in finale. Ma visti i nomi che lo componevano credo che l'argento sia già un gran risultato.

Se dovete recuperare una gara sola, però, andatevi a vedere la prestazione di Leitao nello scratch, nel quale ha letteralmente scherzato con gli avversari. Il Portogallo ormai è una realtà nel panorama europeo, bene così.
Già, Ganna avrebbe spostato indubbiamente gli equilibri ma considerando la situazione generale è andata bene così.

Quanto a Leitao prova notevole, degna dei Cameron Meyer e Van't Schip dei giorni belli. Dopo i fratelli Oliveira hanno trovato un altro valido esponente e anche al femminile hanno un paio di ragazze (Maria Martins e l'ancor più giovane Daniela Campos, non presente in quanto juniores e campionessa europea dell'Eliminazione di categoria a Fiorenzuola ) da seguire con interesse.


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Re: Amici della Pista

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4'13"632 è un signor tempo, e visto l'età media del nostro quartetto (e considerato che mancavano due potenziali titolari come Paternoster e Cavalli) ha tutto per essere un record molto provvisorio. USA e Regno Unito mi sembrano fuori portata per adesso, ma un bronzo olimpico non mi sembra un obiettivo irrealistico. Sempre se si faranno le Olimpiadi, ovviamente.


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La tattica del quartetto russo mi ha esaltato. Schierano un velocista, in questo caso Dubchenko, che va a tutta nel primo chilometro per poi uscire di scena. Splendido, anche perché si mescolano velocisti e corridori endurance. Mai visto nulla del genere. Sembra funzionare, al netto delle forti squadre assenti. Bravi russi, questa cosa andrebbe approfondita.


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marc ha scritto: giovedì 12 novembre 2020, 23:16 La tattica del quartetto russo mi ha esaltato. Schierano un velocista, in questo caso Dubchenko, che va a tutta nel primo chilometro per poi uscire di scena. Splendido, anche perché si mescolano velocisti e corridori endurance. Mai visto nulla del genere. Sembra funzionare, al netto delle forti squadre assenti. Bravi russi, questa cosa andrebbe approfondita.
Provo a dare una mia interpretazione che parte un po' da lontano: certe trasformazioni (o forse dovrei dire più correttamente riconversioni, oppure specializzazioni) partono dal momento in cui ha cominciato a prendere man mano piede l'Omnium, cosicché già lì abbiamo visto Endurancer cominciare a curare molto di più le prove veloci e gente più abile nelle prove veloci cominciare a migliorare un po' di più anche nel fondo. Lo stesso Viviani dovette fare lavori mirati su certe discipline che finivano per penalizzarlo non poco, tanto che poi per un certo periodo faceva parte del quartetto e l'anno prima di Rio vinse pure un titolo italiano dell'Inseguimento individuale (certo, al tempo magari non aveva la concorrenza che avrebbe ora ma è per far capire il livello che aveva personalmente raggiunto anche in quella che non era una delle sue specialità predilette). Poi c'è stata la modifica dell'Omnium con l'eliminazione delle prove cronometrate e qui hanno cominciato ad avere buon gioco quegli atleti capaci di dare il meglio in gare come Scratch, Corsa a punti e via dicendo (insomma gli Endurancer puri).

C'è però dell'altro ed è quello che ci porta alla considerazione specifica: nel frattempo anche nella Velocità ha cominciato a prendere sempre più piede la potenza pura, con tempi che si sono abbassati in maniera sempre più vertiginosa, rendendo impossibile la qualificazione oltre lo scoglio dei 200 metri lanciati iniziali per chi, nonostante tutto l'impegno possibile, non riesce a stare al passo degli altri (senza dimenticare che si sono affacciate anche nazioni nuove, che aumentano la concorrenza: pensiamo a Trinidad e Tobago o al Suriname, per dirne due e, dopo gli ottimi risultati a livello giovanile, nei prossimi anni forse potremmo trovare con maggiore frequenza anche l'India). Cosa fare quindi? Restare velocisti relegati ad un inesorabile presente fatto di onesta mediocrità oppure provare a reinventarsi, provando addirittura a trasformarsi in corridori in grado di ben figurare nelle prove Endurance?

Ecco che allora qualcuno ha provato a svoltare: uno dei primi che ricordo è stato il greco Christos Volikakis, che ormai vediamo sovente impegnato in Eliminazione, Corsa a Punti e Omnium (anche nello Scratch a volte). In ambito femminile invece ha voluto prendere questa strada nell'ultimo anno la spagnola Tania Calvo che, delusa dalla mancanza di risultati, aveva rischiato anche di smettere e adesso sta cercando di trovare nuove soddisfazioni in prove di tipo diverso come la Madison oppure anche col quartetto dell'Inseguimento (non so se ho ben capito ma potrebbe correre anche su strada da un articolo che avevo letto ma non ci metto la mano sul fuoco).

Quanto a Dubchenko, da ragazzino oltre che velocista era stabilmente un chilometrista (che ha vinto anche un titolo europeo) e anche questo ha probabilmente influito su questa particolare scelta operata dalla Russia. C'è da dire sicuramente una cosa: è una tattica suggestiva ma che necessita di poter disporre di un terzetto di corridori abbastanza forti da riuscire a coprire con andatura rapida e costante, per non dire in crescendo, 3 chilometri di gara, dal momento che uno dei compagni si staccherà inesorabilmente dopo appena un chilometro. Magari avranno voluto sperimentare, consapevoli anche del fatto che l'Italia non si sarebbe presentata al via col quartetto migliore ma contro nazionali che curano da sempre la specialità in maniera maniacale (pensiamo all'Australia, per dirne una ma in ambito europeo non c'erano neppure i danesi per dire) credo che sia molto rischioso sacrificare un uomo così presto. Altrimenti si rischia di finire come il nostro quartetto, dove Milan ne aveva enormemente più degli altri, finendo per disintegrare ciò che restava di un terzetto che aveva perso subito il giovane Umbri, convocato in extremis.

P.S.: credo di aver detto qualcosa già in passato, in ogni modo se la specialità avesse ancora oggi la dignità che ha avuto per decenni, uno come Francesco Lamon ora come ora lavorerebbe anima e corpo per essere un chilometrista di prim'ordine. A patto di essere sostenuto a dovere da tecnici di settore. Questo per dire che anche le riconversioni (e Francesco, che non è nato chilometrista puro, ha dimostrato di sapersela cavare di gran lunga meglio rispetto a ragazzi come il suo omonimo Ceci che hanno provato a curare la specialità per anni, fino ad accantonarla) possono funzionare solo se ci si lavora in maniera continuata e proficua.


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Beh direi che si sia estremizzato il concetto che colui che fa la partenza debba essere il più rapido dei quattro, visto che deve lanciare il trenino... :mrgreen:


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La Balsamo sta facendo un Omnium fantastico, ha vinto anche l'eliminazione e con gran sicurezza davanti alla Trott... fra un po' la corsa a punti decisiva.


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Che dire di Elisa, superiorità schiacciante nella corsa a punti dell'Omnium. Ha dato l'impressione che, se avesse voluto, poteva aggiudicarsi tutti gli sprint, li ha disputati 5 e tutti vinti con facilità. :D


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Alanford ha scritto: venerdì 13 novembre 2020, 19:40 Che dire di Elisa, superiorità schiacciante nella corsa a punti dell'Omnium. Ha dato l'impressione che, se avesse voluto, poteva aggiudicarsi tutti gli sprint, li ha disputati 5 e tutti vinti con facilità. :D
Del resto domenica scorsa aveva battuto di giustezza anche la sua bestia nera Lorena Wiebes a Madrid, è arrivata agli Europei in ottima condizione.

Nell'Inseguimento individuale portiamo a casa due medaglie ma non la più pregiata ma comunque si può essere più che soddisfatti. Ho avuto l'impressione che Martina Alzini abbia scelto un rapporto troppo duro da spingere e questo l'ha fatta imballare un po' troppo presto. Battere la Evans non sarebbe stato comunque semplice, comunque sia le resta la soddisfazione del record italiano fatto segnare in qualifica. Ottima invece Silvia Valsecchi, che si è presa il bronzo con intelligenza ed esperienza ;) .


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Re: Amici della Pista

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Alanford ha scritto: venerdì 13 novembre 2020, 19:40 Che dire di Elisa, superiorità schiacciante nella corsa a punti dell'Omnium. Ha dato l'impressione che, se avesse voluto, poteva aggiudicarsi tutti gli sprint, li ha disputati 5 e tutti vinti con facilità. :D
Bravissima Elisa, ma le altre nella Corsa a Punti hanno fatto ben poco per provare almeno a metterla un po' in difficoltà


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Probabilmente Walls avrebbe vinto ugualmente, però Leitao può sicuramente rammaricarsi della pessima Eliminazione disputata, che a conti fatti gli è costata l'oro. Comunque sia è ancora giovane, un mesetto fa era a gareggiare (e vincere) a Fiorenzuola tra gli Under 23.


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Splendida la bella per l'oro nella Velocità femminile tra la Voinova e la Shmeleva (con doppio surplace) e alla fine la più esperta Anastasia ha prevalso :clap: :clap: .


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Abruzzese ha scritto: venerdì 13 novembre 2020, 6:36
marc ha scritto: giovedì 12 novembre 2020, 23:16 La tattica del quartetto russo mi ha esaltato. Schierano un velocista, in questo caso Dubchenko, che va a tutta nel primo chilometro per poi uscire di scena. Splendido, anche perché si mescolano velocisti e corridori endurance. Mai visto nulla del genere. Sembra funzionare, al netto delle forti squadre assenti. Bravi russi, questa cosa andrebbe approfondita.
Provo a dare una mia interpretazione che parte un po' da lontano: certe trasformazioni (o forse dovrei dire più correttamente riconversioni, oppure specializzazioni) partono dal momento in cui ha cominciato a prendere man mano piede l'Omnium, cosicché già lì abbiamo visto Endurancer cominciare a curare molto di più le prove veloci e gente più abile nelle prove veloci cominciare a migliorare un po' di più anche nel fondo. Lo stesso Viviani dovette fare lavori mirati su certe discipline che finivano per penalizzarlo non poco, tanto che poi per un certo periodo faceva parte del quartetto e l'anno prima di Rio vinse pure un titolo italiano dell'Inseguimento individuale (certo, al tempo magari non aveva la concorrenza che avrebbe ora ma è per far capire il livello che aveva personalmente raggiunto anche in quella che non era una delle sue specialità predilette). Poi c'è stata la modifica dell'Omnium con l'eliminazione delle prove cronometrate e qui hanno cominciato ad avere buon gioco quegli atleti capaci di dare il meglio in gare come Scratch, Corsa a punti e via dicendo (insomma gli Endurancer puri).

C'è però dell'altro ed è quello che ci porta alla considerazione specifica: nel frattempo anche nella Velocità ha cominciato a prendere sempre più piede la potenza pura, con tempi che si sono abbassati in maniera sempre più vertiginosa, rendendo impossibile la qualificazione oltre lo scoglio dei 200 metri lanciati iniziali per chi, nonostante tutto l'impegno possibile, non riesce a stare al passo degli altri (senza dimenticare che si sono affacciate anche nazioni nuove, che aumentano la concorrenza: pensiamo a Trinidad e Tobago o al Suriname, per dirne due e, dopo gli ottimi risultati a livello giovanile, nei prossimi anni forse potremmo trovare con maggiore frequenza anche l'India). Cosa fare quindi? Restare velocisti relegati ad un inesorabile presente fatto di onesta mediocrità oppure provare a reinventarsi, provando addirittura a trasformarsi in corridori in grado di ben figurare nelle prove Endurance?

Ecco che allora qualcuno ha provato a svoltare: uno dei primi che ricordo è stato il greco Christos Volikakis, che ormai vediamo sovente impegnato in Eliminazione, Corsa a Punti e Omnium (anche nello Scratch a volte). In ambito femminile invece ha voluto prendere questa strada nell'ultimo anno la spagnola Tania Calvo che, delusa dalla mancanza di risultati, aveva rischiato anche di smettere e adesso sta cercando di trovare nuove soddisfazioni in prove di tipo diverso come la Madison oppure anche col quartetto dell'Inseguimento (non so se ho ben capito ma potrebbe correre anche su strada da un articolo che avevo letto ma non ci metto la mano sul fuoco).

Quanto a Dubchenko, da ragazzino oltre che velocista era stabilmente un chilometrista (che ha vinto anche un titolo europeo) e anche questo ha probabilmente influito su questa particolare scelta operata dalla Russia. C'è da dire sicuramente una cosa: è una tattica suggestiva ma che necessita di poter disporre di un terzetto di corridori abbastanza forti da riuscire a coprire con andatura rapida e costante, per non dire in crescendo, 3 chilometri di gara, dal momento che uno dei compagni si staccherà inesorabilmente dopo appena un chilometro. Magari avranno voluto sperimentare, consapevoli anche del fatto che l'Italia non si sarebbe presentata al via col quartetto migliore ma contro nazionali che curano da sempre la specialità in maniera maniacale (pensiamo all'Australia, per dirne una ma in ambito europeo non c'erano neppure i danesi per dire) credo che sia molto rischioso sacrificare un uomo così presto. Altrimenti si rischia di finire come il nostro quartetto, dove Milan ne aveva enormemente più degli altri, finendo per disintegrare ciò che restava di un terzetto che aveva perso subito il giovane Umbri, convocato in extremis.

P.S.: credo di aver detto qualcosa già in passato, in ogni modo se la specialità avesse ancora oggi la dignità che ha avuto per decenni, uno come Francesco Lamon ora come ora lavorerebbe anima e corpo per essere un chilometrista di prim'ordine. A patto di essere sostenuto a dovere da tecnici di settore. Questo per dire che anche le riconversioni (e Francesco, che non è nato chilometrista puro, ha dimostrato di sapersela cavare di gran lunga meglio rispetto a ragazzi come il suo omonimo Ceci che hanno provato a curare la specialità per anni, fino ad accantonarla) possono funzionare solo se ci si lavora in maniera continuata e proficua.

Anzitutto ciao Abruzzese e bentornato. Bella disamina, anche se non credo che Dubchenko ripercorra le orme di Volikakis (a proposito, si è infortunato dell'omnium?) visto che ha ancora pienamente un fisico da velocista. Vedremo, cmq bello che una nazionale inventi nuove tattiche mescolando le carte.

A proposito di russi mi ha sorpreso il 2-0 di Levy... vero che un titolo europeo della velocità senza olandesi e francesi vale quel che vale, ma non mi aspettavo un Levy così tonico, bello anche che abbia scelto nella seconda manche di partire da dietro facendo passare Dimitriev. E il russo mi ha deluso doppiamente perché di solito è lui a mettere nel sacco gli avversari con la tattica.

Per l'omnium il rammarico sono i punti persi da Leitao nell'eliminazione, peccato perché è stata una corsa a punti poco spettacolare. Triste la prova di Torres, forse la stagione su strada in Movistar gli ha fatto esaurire le batterie?


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marc ha scritto: venerdì 13 novembre 2020, 23:48 Anzitutto ciao Abruzzese e bentornato. Bella disamina, anche se non credo che Dubchenko ripercorra le orme di Volikakis (a proposito, si è infortunato dell'omnium?) visto che ha ancora pienamente un fisico da velocista. Vedremo, cmq bello che una nazionale inventi nuove tattiche mescolando le carte.

A proposito di russi mi ha sorpreso il 2-0 di Levy... vero che un titolo europeo della velocità senza olandesi e francesi vale quel che vale, ma non mi aspettavo un Levy così tonico, bello anche che abbia scelto nella seconda manche di partire da dietro facendo passare Dimitriev. E il russo mi ha deluso doppiamente perché di solito è lui a mettere nel sacco gli avversari con la tattica.

Per l'omnium il rammarico sono i punti persi da Leitao nell'eliminazione, peccato perché è stata una corsa a punti poco spettacolare. Triste la prova di Torres, forse la stagione su strada in Movistar gli ha fatto esaurire le batterie?
:cincin:

Si, purtroppo da quel che ho letto Volikakis si è infortunato ad una gamba dopo la prima prova (ovvero lo Scratch) dell'Omnium e ha così chiuso anticipatamente il suo europeo. Comunque sia, come avevo già detto, le mie erano ipotesi sulla base di quelli che possono essere i cambiamenti nel mondo della pista e l'elevata competitività che un velocista deve avere per riuscire a rimanere a galla in ambito quantomeno europeo. In proposito: questo, chiaramente, si riallaccia a questioni che ho esposto più volte anche su queste pagine parlando della nostra situazione ma purtroppo, fino a quando non si faranno le cose in un certo modo, sarà durissima venirne fuori. Si sta provando a coinvolgere qualche giovane (pensiamo a Matteo Bianchi, per dirne uno) ma ci vogliono strutture e tecnici di settore. Qualche risultato siamo riusciti ad ottenerlo soltanto con le donne ma, come sappiamo, Miriam Vece ha potuto crescere soltanto nel momento in cui ha avuto l'opportunità di andare ad Aigle e allenarsi in un certo modo (ovviamente però anche con lei il lavoro è tutt'altro che finito e lo dimostra anche il fatto che qualche pecca a livello tattico, come dimostra il recente confronto con la Marozaite che era assolutamente alla sua portata a mio avviso, c'è da correggere ancora, visto che ormai a livello di tempi la qualificazione la ottiene sempre con una certa tranquillità).

Se vogliamo l'esperimento più interessante è stato tentato con Gaia Tormena: da buon appassionato di MTB saprai benissimo chi è la giovanissima valdostana, che nonostante abbia appena concluso il secondo anno juniores vanta già due titoli europei e uno mondiale nell'Eliminator (dove gareggia nella massima categoria, contro atlete decisamente più esperte). Ecco, convinti del fatto che possieda una buona esplosività e tenuta nello sforzo breve, fondamentale per primeggiare in una disciplina come la sua, sono stati fatti test e si è voluto provarla anche in pista, col risultato che assieme a Sara Fiorin e Valentina Basilico ha conquistato l'argento ai recenti campionati europei giovanili di Fiorenzuola. Ovvio che se si vorrà continuare a coinvolgerla anche con lei sarà necessario fare determinati lavori anche sulla tattica oltre che sulla potenza e tenendo anche conto del fatto che lei è già una delle migliori atlete al mondo nella sua specialità della MTB e che quindi quella continuerà ad avere la priorità. Questo per dire che se si riesce ad avere occhio per il talento e lo si mette in buone mani, si possono ottenere risultati eccellenti (vi ricordate di Shanaze Reade, asso britannico della BMX che per alcuni anni si destreggiò con successo anche nella pista, divenendo la partner nella Velocità a squadre addirittura della "divina" Victoria Pendleton?).

Per il resto, onestamente mi ha fatto piacere il successo di Levy nella Velocità, considerando che nelle ultime annate il meglio l'aveva dato nel Keirin. Comunque sia anche lui ha saputo sfruttare il surplace a suo favore. ;)

Tornando rapidamente all'Omnium, possibile che Torres non fosse esattamente al top, del resto anche lui ha disputato il Giro d'Italia portandolo a termine. Tra i partecipanti, nonostante non abbia portato a termine la prova, tra l'altro c'era anche Ziga Jerman, lo sloveno ingaggiato dall'Androni per la prossima annata. Quanto a noi, onestamente il piazzamento di Moro era in linea con le attese. Se facciamo eccezione per Viviani, ora come ora forse il solo Consonni potrebbe garantirci un valido piazzamento a livello internazionale .


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Anche Mora è stato deludente..vediamo se con l'americana si risolvevano.

Poi certo anche io contento per Levy anche se sono storicamente tifoso di Dimitriev. Non sapevo che Levy fosse l'unico rappresentante della Germania a questa rassegna così ho sentito in cronaca.

Mentre sull'ottima Tormena faccio mea culpa, non avendo seguito gli europei U23 mi ero perso questa chicca. Tra l'altro oggi sarà in gara a Bercellona per l'ultima Cdm di eliminator.


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marc ha scritto: sabato 14 novembre 2020, 9:54 Anche Mora è stato deludente..vediamo se con l'americana si risolvevano.
E Mora, da vecchio bucaniere, si è rifatto subito prendendosi la Corsa a punti.

Comunque garone di Matteo Donegá che ci regala un argento insperato alla vigilia, frutto di una gara dispendiosissima. Ecco, se devo muovergli una critica è sicuramente quella di aver sprecato qualche energia di troppo in momenti poco opportuni, perdendo tra l'altro l'opportunità di prendere il giro all' inizio con Ramanau e Crista, dato che la gamba ha dimostrato di averla. Comunque bravo ad andare dietro allo spagnolo al momento giusto.

Garone anche per Daniel Crista, già visto all'opera su strada con la Giotti Victoria :clap: :clap:


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Alla fine oggi chiudiamo con altri tre argenti. Detto di Donegà, è stata molto convincente la prova di Silvia Zanardi (già campionessa in carica tra le Under 23) nella Corsa a punti femminile, in cui andava a scontrarsi con la grande favorita Katie Archibald, mostrando una condotta di gara senza remore e molto propositiva.

Magari resta qualche rammarico per Jonathan Milan, che in tarda mattinata aveva fatto segnare il miglior tempo in qualifica nell'Inseguimento maschile e che poi, nella finale per l'oro, purtroppo s'è ingolfato proprio nella fase centrale, dato che nell'ultimo chilometro qualcosina era riuscito a recuperare. Comunque sia aveva di fronte un validissimo avversario come Ivo Oliveira che ha meritato il titolo, frutto anche della sua maggior esperienza (senza dimenticare che anche lui veniva da una Vuelta conclusa soltanto da qualche giorno), oltre al fatto che l'età è dalla sua. Probabilmente per lui, così come nel caso di Martina Alzini ieri, vale il discorso del riuscire a trovare il giusto equilibrio con un tipo di rapporto nettamente più duro rispetto a quello scelto dall'avversario, che consente sì di guadagnare in termini di metri ma che, per forza di cose, necessita anche di una cadenza di pedalata costante, altrimenti il rischio di andare in acido lattico molto presto e quindi di piantarsi nel momento topico diventa molto concreto.

Nell'insolita formula del Keirin femminile dovuta alle poche partecipanti (accesso alla finale direttamente con la batteria di qualificazione), brava Elena Bissolati a qualificarsi, nonostante poi abbia concluso all'ultimo posto nella finale vinta dall'ucraina Starikova. Considerate le atlete di spicco rimaste fuori dalla finale e che il podio era indubbiamente un risultato difficilissimo da raggiungere, è andata comunque bene così. Tra gli uomini invece ancora un grandissimo Maximilian Levy ha beffato nuovamente Dimitriev, facendo così un clamoroso 2 su 2 tra Velocità e Keirin (contando che, come già ricordato, era l'unico tedesco a schierarsi al via).


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marc ha scritto: sabato 14 novembre 2020, 9:54 Mentre sull'ottima Tormena faccio mea culpa, non avendo seguito gli europei U23 mi ero perso questa chicca. Tra l'altro oggi sarà in gara a Barcellona per l'ultima Cdm di eliminator.
Prova che, neanche a dirlo, ha vinto :D Anche se poi è stato deciso, vista la situazione, di non assegnare la coppa di specialità ma di contare questa e la tappa precedente come gare internazionali fini a loro stesse.

Comunque sia Gaia aveva partecipato anche al torneo individuale, anche se il suo torneo era finito subito dopo le qualificazioni, in quanto si era andata a scontrare con la forte francese Kouamè (poi battuta in finale dalla russa Lysenko).


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Abruzzese ha scritto: sabato 14 novembre 2020, 20:34
marc ha scritto: sabato 14 novembre 2020, 9:54 Mentre sull'ottima Tormena faccio mea culpa, non avendo seguito gli europei U23 mi ero perso questa chicca. Tra l'altro oggi sarà in gara a Barcellona per l'ultima Cdm di eliminator.
Prova che, neanche a dirlo, ha vinto :D Anche se poi è stato deciso, vista la situazione, di non assegnare la coppa di specialità ma di contare questa e la tappa precedente come gare internazionali fini a loro stesse.

Comunque sia Gaia aveva partecipato anche al torneo individuale, anche se il suo torneo era finito subito dopo le qualificazioni, in quanto si era andata a scontrare con la forte francese Kouamè (poi battuta in finale dalla russa Lysenko).
Esperimento interessante ma non sarei stupito se terminasse a breve, visto le performance che sfodera nel fuoristrada e le difficoltà, di cui in prevalenza tattiche, che troverà su pista.

Per quanto riguarda il done, beh da che mi ricordo ha sempre corso così, pure nelle qualifiche da esordiente o allievo. :lol: :lol: :lol:


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Anche oggi mi sono divertito. La corsa a punti per me è stata uno dei momenti più emozionanti finora, grande Mora (che mi ha fatto ricredere sulla sua condizione), generoso e bravissimo Donegà e commovente Crista, in una gara in cui tutto sommato il campo dei partenti è stato di buon livello considerando il contesto. Va anche detto gli Europei insieme ai Mondiali sono le sole occasioni per vedere una vera corsa a punti, visto che in Cdm andava in scena un chilometraggio ridotto come del resto per l'Americana.

Nel keirin bel testa a testa Levy Dimitriev. Un grande plauso anche a Milan, ma sono contento x Oliveira che ha meritato.


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Eh si, Done ha sempre corso cosi nella sua carriera, non ha lo sprint secco da 5 punti che gli può consentire di limare e fare punti facili. Sembra nato per la corsa a punti, è una prova dove ha sempre raccolto risultati in tutte le categorie correndo continuamente all'attacco senza fare troppi calcoli :D quando è in palla come oggi e indovina la prima parte di gara, difficilmente torna a casa a mani vuote!


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Mad ha scritto: sabato 14 novembre 2020, 22:17 Esperimento interessante ma non sarei stupito se terminasse a breve, visto le performance che sfodera nel fuoristrada e le difficoltà, di cui in prevalenza tattiche, che troverà su pista.

Per quanto riguarda il done, beh da che mi ricordo ha sempre corso così, pure nelle qualifiche da esordiente o allievo. :lol: :lol: :lol:
Sicuramente, come volevo far intendere anche nel precedente post, il tutto dovrà essere compatibile con l'attività da biker. Lì sappiamo che Gaia, nell'Eliminator, è già adesso la miglior atleta in circolazione ed ha ancora tantissimi anni davanti per continuare ad eccellere lì. Se poi riuscirà ad avere stimoli, possibilità e soprattutto supporto anche per quell'altra attività, tanto di guadagnato. In teoria qualcosa durante la stagione invernale potrebbe fare, poiché da quel che sapevo si dedicava con profitto anche al Winter Triathlon, è sempre stata un'atleta a tutto tondo :) .

C'è da dire anche questo secondo me: tralasciando per un attimo l'annoso discorso legato alle strutture e ai tecnici, penso che il riuscire a pescare ragazzi e ragazze da altre discipline, convertendoli con successo al ciclismo su pista possa funzionare lì dove è anche maggiore la cultura sportiva a livello nazionale. Per dire: nei Paesi Bassi non è così strano scoprire che molti atleti che pedalano o hanno pedalato, in precedenza hanno praticato quello che è uno degli sport nazionali, ovvero il pattinaggio su ghiaccio (ricordo, ad esempio, una validissima velocista come Yvonne Hijgenaar provenire da lì). Qui le cose possono avvenire per semplice scommessa, per mancanza effettiva di stimoli nello sport praticato per anni oppure perché si ha la fortuna d'individuare il talento con mezzi atletici incredibili, in grado di poter eccellere tanto nell'uno quanto nell'altro sport (certo, andrebbe fatta anche l'opera di convincimento ma qui torniamo alla questione della cultura a livello generale).

Tu che hai a che fare col femminile avrai sicuramente visto che, da un paio d'anni, nelle file del Racconigi milita anche Ginevra Vezzi, una ragazza che, dopo tanti anni trascorsi nel pattinaggio a rotelle anche con buone risultanze (sapevo che aveva conquistato anche medaglie con la nazionale in competizioni internazionali), ha deciso di tentare col ciclismo su strada. Ecco, lì tenendo conto anche della giovane età, se ci fosse il contesto adeguato si potrebbe tentare qualcosa, perché a livello di fibre muscolari probabilmente si sarebbe in presenza di un'atleta già incline a dare il meglio lì dove serve l'esplosività. Sarebbe sicuramente un qualcosa di molto meno eclatante rispetto a quell'esperimento che si fece un po' di anni fa, quando la velocista dell'atletica Manuela Grillo si dedicò per circa un anno anche al ciclismo su pista (credo che al tempo fosse stata una scommessa di Salvoldi, nella speranza di trovare un'atleta d'affiancare ad Elisa Frisoni nella prospettiva di provare a qualificarsi alle Olimpiadi di Londra nella Velocità a squadre), dopo che però aveva già abbondantemente superato i 30 anni.


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Riguardo Donegà, ammetto che non ho avuto l'occasione di vederlo all'opera così tante volte in gare simili (dal vivo mai), per cui non avrà sicuramente sorpreso chi come voi ne conosce bene le sue caratteristiche (tra l'altro ricordo un messaggio di un po' di anni fa qui sul forum in cui proprio Andrea lo segnalava come prospetto da seguire).

Di sicuro un atleta in grado di riuscire a finire una prova del genere con ancora buone riserve di energie dopo aver speso tanto, senza così arrivare con le gambe in croce alla fase topica, può tornare molto utile per le prossime annate. Magari col tempo comincerà a selezionare meglio il momento in cui sparare le proprie cartucce e diventare così un atleta da tenere in grande considerazione. Anche perché, se ci pensiamo, i corridori come Mora (ma pure i Cameron Meyer o i Jan-Willem Van Schip che citavo l'altro giorno) sai benissimo che ad un certo punto della gara partiranno per andare in caccia. Il bello è che poi, il 99% delle volte, il giro lo vanno a prendere e magari ne hanno ancora per ripartire. Insomma, i mezzi atletici notevoli aiutano, se a questo si affina un po' di sagacia tattica si possono fare cose interessanti ;) .


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Alla fine siamo riusciti a concludere l'ultima giornata andando a podio in tutte e 4 le gare previste, cosa nient'affatto scontata che ci fa chiudere col soddisfacente bottino di 14 medaglie conquistate (che ci rende la nazionale con più podi, anche se nel computo pesa il maggior numero di ori conquistati da Gran Bretagna e Russia).

Bellissima la vittoria di Balsamo e Guazzini nella Madison femminile, decisasi con la potente azione di Elisa nell'ultimo giro per conquistare i decisivi 10 punti dell'ultimo sprint. Assai buona anche la prova di Lamon e Moro tra gli uomini che ci ha permesso di portare a casa il bronzo. Siamo stati molto vivi nella fase iniziale, poi tra i -90 e i -60 hanno cominciato a venir fuori spagnoli e britannici e la rovinosa caduta di Walls ha finito per spalancare le porte per il successo a Mora e Torres. Gli iberici però hanno poi dovuto giocarsi tutto all'ultimo sprint, visto il capolavoro dei fratelli Oliveira, unici a guadagnare il giro, che hanno portato il Portogallo in piena lotta per l'oro.

Buona conferma di Miriam Vece nei 500 metri mentre pregevolissimo il bronzo di Jonathan Milan (a conferma delle grandi doti del ragazzo) nel Chilometro, dopo aver fatto segnare un ottimo 1'00"829 nella qualifica del mattino, che l'aveva collocato momentaneamente al secondo posto.


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Abruzzese ha scritto: domenica 15 novembre 2020, 6:52
Sicuramente, come volevo far intendere anche nel precedente post, il tutto dovrà essere compatibile con l'attività da biker. Lì sappiamo che Gaia, nell'Eliminator, è già adesso la miglior atleta in circolazione ed ha ancora tantissimi anni davanti per continuare ad eccellere lì. Se poi riuscirà ad avere stimoli, possibilità e soprattutto supporto anche per quell'altra attività, tanto di guadagnato. In teoria qualcosa durante la stagione invernale potrebbe fare, poiché da quel che sapevo si dedicava con profitto anche al Winter Triathlon, è sempre stata un'atleta a tutto tondo :) .
Fino a Juniores si può anche fare un pò tutto, poi però bisogna iniziare a togliere qualche disciplina dalla lista. Persino i tanto decantati Van Aert e Van Der Poel per fare più strada devono ridurre i loro programmi nel cross, ad alto livello è necessario farlo.
Abruzzese ha scritto: domenica 15 novembre 2020, 6:52 Tu che hai a che fare col femminile avrai sicuramente visto che, da un paio d'anni, nelle file del Racconigi milita anche Ginevra Vezzi, una ragazza che, dopo tanti anni trascorsi nel pattinaggio a rotelle anche con buone risultanze (sapevo che aveva conquistato anche medaglie con la nazionale in competizioni internazionali), ha deciso di tentare col ciclismo su strada. Ecco, lì tenendo conto anche della giovane età, se ci fosse il contesto adeguato si potrebbe tentare qualcosa, perché a livello di fibre muscolari probabilmente si sarebbe in presenza di un'atleta già incline a dare il meglio lì dove serve l'esplosività.
Non conoscevo la storia della ragazza, che mi pare per altro che sia già elite e non abbia mai calcato un velodromo. Sicuramente, se ad oggi non è stata tentata questa strada, credo che ci siano delle valide motivazioni, visto che il loro tecnico è anche tecnico di centro pista.


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Mad ha scritto: domenica 15 novembre 2020, 20:16
Abruzzese ha scritto: domenica 15 novembre 2020, 6:52
Sicuramente, come volevo far intendere anche nel precedente post, il tutto dovrà essere compatibile con l'attività da biker. Lì sappiamo che Gaia, nell'Eliminator, è già adesso la miglior atleta in circolazione ed ha ancora tantissimi anni davanti per continuare ad eccellere lì. Se poi riuscirà ad avere stimoli, possibilità e soprattutto supporto anche per quell'altra attività, tanto di guadagnato. In teoria qualcosa durante la stagione invernale potrebbe fare, poiché da quel che sapevo si dedicava con profitto anche al Winter Triathlon, è sempre stata un'atleta a tutto tondo :) .
Fino a Juniores si può anche fare un pò tutto, poi però bisogna iniziare a togliere qualche disciplina dalla lista. Persino i tanto decantati Van Aert e Van Der Poel per fare più strada devono ridurre i loro programmi nel cross, ad alto livello è necessario farlo.
Abruzzese ha scritto: domenica 15 novembre 2020, 6:52 Tu che hai a che fare col femminile avrai sicuramente visto che, da un paio d'anni, nelle file del Racconigi milita anche Ginevra Vezzi, una ragazza che, dopo tanti anni trascorsi nel pattinaggio a rotelle anche con buone risultanze (sapevo che aveva conquistato anche medaglie con la nazionale in competizioni internazionali), ha deciso di tentare col ciclismo su strada. Ecco, lì tenendo conto anche della giovane età, se ci fosse il contesto adeguato si potrebbe tentare qualcosa, perché a livello di fibre muscolari probabilmente si sarebbe in presenza di un'atleta già incline a dare il meglio lì dove serve l'esplosività.
Non conoscevo la storia della ragazza, che mi pare per altro che sia già elite e non abbia mai calcato un velodromo. Sicuramente, se ad oggi non è stata tentata questa strada, credo che ci siano delle valide motivazioni, visto che il loro tecnico è anche tecnico di centro pista.
Si, poi lì parliamo comunque di fenomeni che per anni hanno alternato entrambe le attività. Per dire, vorrò vedere anche su cosa si concentrerà una come la Alvarado, posto che col ciclocross andrà avanti ancora per un po'. Se cioè preferirà dedicarsi per qualche anno alla MTB o punterà subito ad essere una buona stradista.

Riguardo la Vezzi è Elite (classe 1998). Più che altro la mia osservazione voleva porre l'accento sul fatto che, vista anche la provenienza atletica della ragazza, si sarebbe potuto pensare a qualcosa d'interessante in prospettiva pista piuttosto che sulla strada. Poi chiaramente è da vedere sempre quali siano le reali intenzioni e volontà, così come se si sono fatti dei test in merito. Può essere pure che lei stessa non abbia mai preso in considerazione l'eventualità perché magari la pista le poteva ricordare il vecchio ambiente e che quindi desiderasse vivere maggiormente il ciclismo sulla strada, piuttosto che nell'ambiente chiuso del velodromo.


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Abruzzese ha scritto: domenica 15 novembre 2020, 6:59 Riguardo Donegà, ammetto che non ho avuto l'occasione di vederlo all'opera così tante volte in gare simili (dal vivo mai), per cui non avrà sicuramente sorpreso chi come voi ne conosce bene le sue caratteristiche (tra l'altro ricordo un messaggio di un po' di anni fa qui sul forum in cui proprio Andrea lo segnalava come prospetto da seguire).
L'ho visto all'opera parecchie volte e qui sul forum c'è anche il suo tecnico di allora, a cui chiedo di batter un colpo a questo punto. :mrgreen:


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Re: Amici della Pista

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Indubbiamente la CP è da sempre la gara che interpreta meglio. Se a Fiorenzuola nella rassegna U23 non era giunto nelle migliori condizioni per via di un fastidio al ginocchio, in Bulgaria nonostante la chiamata in extremis, la preparazione era decisamente migliore. Appare scontato che la sua tipica condotta di gara lo vede protagonista sulle piste di 250m; a Fiorenzuola per dirne una, il giro si prende con più difficoltà e servono doti da inseguitore.
Comunque essendo cresciuto sulle piste di 400m in cemento, si è fatto le ossa sin da esordiente imparando anche a dare un solo colpo al momento giusto.
Poi per il futuro sicuramente può essere un uomo da Madison. Anche se ha solo 22 anni, di esperienze in 6giorni e manifestazioni internazionali se ne è fatte parecchie con il CTF e la nazionale. Per l'omnium un po' meno, perché scratch ed eliminazione sono prove un po' più ostiche per le sue caratteristiche.
Nota di merito sicuramente per il Cycling Team Friuli che ha dato continuità all'attività su pista valorizzando anche tutto il percorso giovanile svolto tra strada e velodromi.


marc
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Re: Amici della Pista

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Grazie Portogallo. Grazie fratelli Oliveira. Grazie e grazie. Se l'Americana (credo di non averla mai sentita chiamare così nel commento di Eurosport ma pazienza) mi ha emozionato ed è diventato per me il momento più alto della manifestazione è grazie a questi coraggiosi e talentuosi portoghesi.

Hanno fatto l'unico vero attacco di tutta la gara. Hanno indossato i panni, paradossalmente, di Torres e Mora, loro che vincevano le Americane andando in caccia e che invece oggi hanno corso in modo sparagnino guardando ai punti delle volate, come di solito fa la Francia di Benjamin Thomas. In pratica quelli che per me erano i romantici eroi dell'Americana, con una particolare predilezione per Torres, oggi sembrano essersi purtroppo adeguati al nefasto cambio di regolamento del 2016, quando l'Uci ha deciso che il giro preso vale 20 punti e non il vantaggio della gara. Il risultato è che vediamo Americane fotocopia, con pochissime azioni per andare in caccia e gare unicamente impostate sulle volate. Peccato davvero.

Un grande plauso a Milan e Vernon che da corridori endurance salgono sul podio del chilometro. Vero che il campo dei partenti era misero, ma vedere le commistioni tra endurance e velocità mi esalta sempre. Ecco, la nuova formula del km con qualifiche e finale è l'unico cambio di regolamento che l'Uci ha azzeccato negli ultimi anni, a mio avviso.


perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
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Abruzzese
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Re: Amici della Pista

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marc ha scritto: domenica 15 novembre 2020, 23:39 Grazie Portogallo. Grazie fratelli Oliveira. Grazie e grazie. Se l'Americana (credo di non averla mai sentita chiamare così nel commento di Eurosport ma pazienza) mi ha emozionato ed è diventato per me il momento più alto della manifestazione è grazie a questi coraggiosi e talentuosi portoghesi.

Hanno fatto l'unico vero attacco di tutta la gara. Hanno indossato i panni, paradossalmente, di Torres e Mora, loro che vincevano le Americane andando in caccia e che invece oggi hanno corso in modo sparagnino guardando ai punti delle volate, come di solito fa la Francia di Benjamin Thomas. In pratica quelli che per me erano i romantici eroi dell'Americana, con una particolare predilezione per Torres, oggi sembrano essersi purtroppo adeguati al nefasto cambio di regolamento del 2016, quando l'Uci ha deciso che il giro preso vale 20 punti e non il vantaggio della gara. Il risultato è che vediamo Americane fotocopia, con pochissime azioni per andare in caccia e gare unicamente impostate sulle volate. Peccato davvero.
Ovviamente non possiamo averne riprova ma dici che se Walls non si fosse spatellato, mettendo così fine alla gara dei britannici, non avrebbero tentato di dare una botta per provare a sorprenderli? In quel momento entrambe avevano preso a guadagnare sui nostri che non stavano più riuscendo a far punti mentre sui britannici il vantaggio era risicato (non vorrei dire fesserie ma al momento della caduta mi pare che stessero 38 a 34) e li esponeva, a loro volta, ad un loro tentativo di caccia. Venendo quindi a mancare i contendenti più pericolosi, a quel punto si sono preoccupati unicamente di gestire, lasciando così che fossero gli altri a smuovere le acque. Bravi sono stati i gemelli Oliveira a captare il momento e a tirare fuori un numero che gli ha permesso di tornare addirittura in lizza per il titolo.
marc ha scritto: domenica 15 novembre 2020, 23:39 Un grande plauso a Milan e Vernon che da corridori endurance salgono sul podio del chilometro. Vero che il campo dei partenti era misero, ma vedere le commistioni tra endurance e velocità mi esalta sempre. Ecco, la nuova formula del km con qualifiche e finale è l'unico cambio di regolamento che l'Uci ha azzeccato negli ultimi anni, a mio avviso.
Il bello è che, in merito a quel che dicevamo l'altro giorno Dubchenko, nato velocista e chilometrista, è andato a dar man forte ai ragazzi del quartetto russo, dando il suo contributo alla causa. Milan, che non nasce inseguitori ma è in possesso di tanta potenza, si è preso un podio che nessuno gli avrebbe chiesto alla vigilia, tenendo fuori proprio il russo che, sulla carta, sarebbe dovuto essere molto più avvezzo di lui alla specialità. Poi è chiaro che in una prova in cui erano assenti tutti i primi 8 dell'ultimo campionato del mondo va fatta anche la tara sui tempi, però considerando chi alla disciplina si dedica specificamente Jonathan non era andato neppure troppo lontano da Babek nelle qualifiche del mattino.

Io credo che con lui sia stato fatto un ulteriore esperimento (men che meno c'erano velleità con l'ancor più giovane Umbri, che gli Europei neppure doveva farli inizialmente) ma per il ruolo a cui è relegata una specialità che nella massima competizione vede comunque un'ottima partecipazione, credo che ci si prenda la libertà di scegliere con quei ragazzi che hanno fatto intravedere le migliori potenzialità per quel tipo di gara: oggi Lamon e Milan, domani qualche altro ragazzo che dovesse venir fuori (uno come Manlio Moro per dire, che in questa strana stagione ha fatto ottime cose sui velodromi). Una volta invece, pur nel noto immobilismo in cui versiamo, alla gara del Chilometro finiva per partecipare esclusivamente chi si dedicava in toto alle prove veloci, vale a dire (negli anni più recenti) il Ceci di turno.


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marc
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Re: Amici della Pista

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Vero, non sappiamo come sarebbe andata se i britannici fossero rimasti in gara, cmq gli spagnoli avevano già impostato una gara fatta di volate come mai avevano fatto prima, mi pare.

Sul km concordo e vedo che stavolta gli inglesi anche
hanno puntato su un corridore endurance, anche se ancora non ho capito perché non han portato alcun velocista a questi europei, nemmeno i giovani.

Infine ieri sera, già in astinenza, ho dato un occhio al calendario Uci e ho visto che tra fine aprile e inizio giugno sono in programma tre prove della Nations Cup: se ricordo bene Gran Bretagna, Hong Kong e Colombia. In mezzo il nulla assoluto purtroppo. È segnata ancora la SG di Berlino ma mi pare sia stata annullata. La pandemia ha veramente fatto a pezzi la pista..


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