[2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Beppugrillo
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il_panta ha scritto: lunedì 27 giugno 2022, 11:55 Concordo sulla Lombarda, salita bellissima. A me spiace sia sottovalutata, dopo il Fauniera sarebbe perfetta con arrivo a Sant'Anna. A me pare che la parte più dura della salita sia poco dopo l'inizio comunque, non in cima. La seconda metà mi è sempre sembrata più pedalabile. La Bonette per i miei gusti troppo lunga e monotona, non sono un fan di questo genere di salite. Come dici tu il Larche a fine giro ci sta, a me piacque moltissimo affrontato al tramonto, quando non c'è più nessuno in giro. La discesa verso Vinadio è goduria pura.

Ho sempre pensato che tu fossi una fusione tra un fachiro e un ciclista, per il tuo gusto a fare giri lunghissimi senza allenamento e con trasferimenti lunghissimi. Dopo aver letto che non bevi e non mangi lo penso ancor di più. Per me è inconcepibile e credo sia anche pericoloso non bere per così tanto tempo in un giro in bici. Riguardo al mangiare, sicuramente il tuo corpo è in uno stato di privazione ma non è dannoso come la disidratazione. Se non riesci a mangiare potresti provare ad assumere zuccheri liquidi.
Il tratto duro della Lombarda secondo me è quello subito dopo il bivio, però è vero che se ci arrivi all'interno di un giro partito da Vinadio quello è anche il punto in cui hai le gambe migliori, perché ti sei scaldato nel primo tratto, hai mollato un attimo sul piano e sei ancora freschissimo.
Sulle salite lunghe e monotone io invece ci sguazzo, mi piace abituarmi all'andatura lenta, contare i chilometri, accumulare dislivello, puntare i tornanti. Il fatto che poi la pendenza vada scemando verso la cima la rende anche facile da approcciare.
Gli "zuccheri liquidi" li ho assunti durante il mio primissimo giro "endurance" sui Sibillini con la mountain bike del Decathlon. Sono rimasti nel mio corpo per circa 15 secondi. Però è anche vero che stavo male a un livello che ora per fortuna non raggiungo più. Magari è ora di riprovare


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Beppugrillo
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Oggi aggiunti due pezzi molto importanti alla collezione: Agnello e Izoard con un giro andata-ritorno da Sampeyre. L'Agnello dalla nostra parte è un colosso insormontabile, mi viene da dire che è la salita più dura che abbia mai fatto, ma forse è solo un'impressione a caldo e il dolore ancora fresco nelle gambe. Penso che Sampeyre sia il punto di partenza giusto della salita, perché prima non ci sono pendenze importanti. Da lì sono circa 32 km, la pendenza cambia in continuazione fino ai -9 km. Da lì non cambia più perché è fissa al 10%. In più mettici l'altura e diventa devastante.
Invece l'Izoard è un gioiello, tra storia, asfalto meraviglioso, un milione di persone. Si vede che si è al Tour de France... Unico problema le mosche oggi, erano fuori controllo, a un certo punto ne avevo 3 sul Garmin più tutte quelle che volavano.
Per tornare a casa il calvario sull'Agnello versante francese. Oltre al fatto di essere una salita dura di 20 km, oggi c'era un'interruzione sulla strada che imponeva di passare da Saint Veran. Un'aggiunta di 150 m di dislivello, niente di che in teoria ma quando sei già oltre il limite ti uccide. Anche perché pure le pendenze nel tratto di deviazione sono veramente toste.
Degli ultimi due giri francesi la cosa meravigliosa sono le indicazioni chilometro per chilometro installate a bordo strada, finora le ho trovate su tutte (Lombarda, Bonette, Izoard, agnello). Invece una grossa pecca è una cosa che ho trovato sia nella discesa della Bonette che in quella dell'Agnello: ci sono ogni tanto degli avvallamenti giganteschi, profondi ma completamente invisibili da lontano quando si va veloce, quando li becchi rischi veramente tantissimo (io vado pianissimo in discesa e comunque tutte le volte mi si è sollevata la ruota posteriore e ho rischiato di ribaltarmi in avanti, mai trovata una cosa del genere in Italia, su quattro discese in Francia l'ho già trovato almeno 3-4 volte)


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il_panta
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Io vengo da una quattro giorni svizzera molto bella. Penso che giri come Furka-Grimsel-Susten e Furka-Nufenen-Gottardo battano tutti i giri che ho fatto finora, ma ad una condizione: vanno fatti in settimana, nel fine settimana le strade sono trafficatissime.


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Beppugrillo
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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Domanda a cui qualcuno forse sa rispondere: cosa mi trovo davanti se voglio passare da Pampeago a Oberggen? Su Google Street View la strada è asfaltata solo a tratti, ma l'aggiornamento è del 2011, inoltre da qualche parte leggo di transito permesso solo agli autorizzati, mentre da altre parti non se ne fa cenno. Mi sapete dire?


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Deadnature
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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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La strada è interamente asfaltata (l'asfaltarono nel novembre 2011 per il passaggio del Giro 2012); io l'ho fatta nel maggio 2021 in senso opposto (su da Obereggen, giù da Pampeago) senza problemi, se ben ricordo peraltro il tratto dal passo di Pampeago ad Obereggen è ciclopedonale, quindi non dovrebbero neanche esserci problemi di traffico.


http://www.spazidisimpatia.wordpress.com
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Un blog consigliato da Basso, quello giusto.

Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Deadnature ha scritto: giovedì 7 luglio 2022, 23:25 La strada è interamente asfaltata (l'asfaltarono nel novembre 2011 per il passaggio del Giro 2012); io l'ho fatta nel maggio 2021 in senso opposto (su da Obereggen, giù da Pampeago) senza problemi, se ben ricordo peraltro il tratto dal passo di Pampeago ad Obereggen è ciclopedonale, quindi non dovrebbero neanche esserci problemi di traffico.
Grande, allora mi si aprono diverse possibilità :drool:


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Oggi finalmente un nuovo giro di quelli pazzi, ben oltre le mie possibilità reali, concluso malissimo, in oltre 11 ore. Partenza da Borgo Valsugana, subito Manghen a freddo (salita bellissima, comunque ti dà il tempo di scaldarti perché parte facile e diventa durissima in cima, forse panorama un po' chiuso da quella parte), discesa verso la Val di Fiemme, risalita a Cavalese per andare a prendere il Passo Lavazé (anche qua, parte finale folle), nuova discesa, Obereggen e Passo Pampeago (non ho le provato il versante classico dell'Alpe di Pampeago, ma sono portato a credere che questo versante con "scalo" a Obereggen sia più duro perché si fa più dislivello e perché complessivamente ci sono almeno 5 km con pendenza media sopra il 10%, il versante classico probabilmente ha la grossa difficoltà aggiuntiva di non avere curve, che in genere è una cosa devastante).
A questo punto o ritorno diretto sempre dal Manghen o giro largo dal Redebus. L'idea originale era la seconda e l'ho seguita (pure qua, pochi chilometri di effettiva salita, ma pendenze sempre molto spinte). Peccato che quest'idea implicava anche un passaggio sul Vetriolo. Ovviamente ho maledetto ogni metro, anche se credo sia una salita stupenda (tutta in ombra praticamente). Completata in totale agonia, poi discesa e ancora problemi nel tratto Levico-Borgo Valsugana perché non ho beccato la ciclabile (poi un'indicazione l'ho trovata, ma ormai ero quasi arrivato), verso la fine mi sono anche trovato in mezzo a un campo da golf.
Totale 178 km e 5'139 metri di dislivello, nuovo record personale (però è troppo, anche il chilometraggio non lo reggo)


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Sono rimasto indietro di parecchi complimenti per i giri di Beppu :clap:
Concordo anche con il_panta sul masochismo: siamo sicuri che non abbia le puntine sulla sella o qualche altro strumento di auto-tortura? :bll:

Io nel frattempo mi sono dedicato a due settimane ascetiche tra le valli piacentine e parmigiane e soprattutto la Susa-Susa sabato scorso https://www.strava.com/activities/7441015480

Senso antiorario, il giro classico: colle del Moncenisio, Telegraph-Galibier (prima volta dal versante nord per me, salita magnifica!) e il solito Monginevro per rientrare.
Giro consigliatissimo. Possono spaventare i numeri, in termini di km e dislivello, l'assenza di vie di fuga, essendo un anello perfetto (e se capisci che non è giornata sul Telegraph proseguire o tornare indietro è praticamente uguale a livello di km e dislivello), però fatto antiorario le difficoltà sono tutte concentrate nei primi 115km. Allo scollinamento del Galibier si hanno alle spalle 115 dei 205km e quasi 3.800m dei 4.600 di dislivello totale: in pratica mancano solo due lunghe discese (quella verso Briancon e quella verso Susa) e una decina di km di ascesa mai dura verso Monginevro.
Un bel giro da scalatori. Discorso diverso se affrontato al contrario, roba da passisti masochisti, secondo me una follia :D .

Il vento è stato abbastanza clemente: contrario ma non troppo intenso nel lungo falsopiano a scendere tra Lanslebourg e St. Michelle de Maurienne, quasi assente e tendenzialmente alle spalle verso il Galibier, a favore a scendere dal Lautaret a Briancon e poi come di consueto contro (ma anche qui non come nei giorni peggiori) verso Susa, ma ormai lì sei arrivato e praticamente scendi sempre.

Da rifare sicuramente, magari pensando a qualche variante o allungandolo in una due giorni inserendo Croix de Fer e Alpe d'Huez.


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Che giri tosti :hammer: :hammer: :hammer: Complimenti.

Io per il momento cerco sempre qualcosa che parta e arrivi a Torino entro 130km totali, perciò mi sono limitato al Lys, al colle Braida e alle ardenne collinari :D :D

L'ultimo giro questa domenica sul percorso della GF Torino https://www.strava.com/activities/7439689690

Vorrei provare questo weekend a fare, partendo però da Bussoleno l'accoppiata Finestre Sestriere e rientro dalla val di Susa. un centinaio di km.
In che stato è il colle delle Finestre che voi sappiate? Si può fare senza patemi?


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Rudepravda ha scritto: mercoledì 13 luglio 2022, 15:00 Che giri tosti :hammer: :hammer: :hammer: Complimenti.

Io per il momento cerco sempre qualcosa che parta e arrivi a Torino entro 130km totali, perciò mi sono limitato al Lys, al colle Braida e alle ardenne collinari :D :D

L'ultimo giro questa domenica sul percorso della GF Torino https://www.strava.com/activities/7439689690

Vorrei provare questo weekend a fare, partendo però da Bussoleno l'accoppiata Finestre Sestriere e rientro dalla val di Susa. un centinaio di km.
In che stato è il colle delle Finestre che voi sappiate? Si può fare senza patemi?
Lo ha fatto recentemente JineteRojo, ma in gravel. Per quanto riguarda giri del tuo chilometraggio ti suggerisco l'accoppiata Dieta-Lys, oppure sforando leggermente puoi andare a Malciaussia.


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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EugeRambler ha scritto: martedì 12 luglio 2022, 22:14 Concordo anche con il_panta sul masochismo: siamo sicuri che non abbia le puntine sulla sella o qualche altro strumento di auto-tortura? :bll:
Con un solo giorno alla settimana mi sento in colpa con me stesso se non lo sfrutto al massimo arrivando morto alla domenica sera. Comunque sono a un passo dal licenziarmi quindi magari presto questo discorso un po' cambia


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Questa settimana dieta e rulli tutte le sere nonostante il caldo, col risultato che mi sento molto bene (intendo al di fuori dei rulli). Ieri sera Passo Gardena su Rouvy a 3,5 W/kg di media che per me è un risultato inedito. Domani sicuramente Mortirolo+Gavia, poi vedo cosa è rimasto in fondo alla discesa, l'obiettivo sarebbe salire a Livigno e fare il giro completo (finora fatto già due volte, ma con l'Aprica al posto del Mortirolo, piccolo dettaglio), però anche lo Stelvio non sarebbe male


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Alla fine oggi sono riuscito a fare il giro Finestre+Sestriere, sterrato abbastanza buono, forse il fatto che non piove da un botto lo ha reso, sopratutto sugli ultimi km un pò polveroso, per il resto salita stupenda non strappa, sempre regolare prendi il tuo passo e arrivi su.
Verso Sestriere speravo che essendo sopra i 1500mt ci fosse meno caldo invece nonostante le pendenze non impossibili, farla a 36° si fa sentire tanto :dunce: :dunce: :dunce:

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Rudepravda ha scritto: sabato 16 luglio 2022, 20:12 Alla fine oggi sono riuscito a fare il giro Finestre+Sestriere, sterrato abbastanza buono, forse il fatto che non piove da un botto lo ha reso, sopratutto sugli ultimi km un pò polveroso, per il resto salita stupenda non strappa, sempre regolare prendi il tuo passo e arrivi su.
Verso Sestriere speravo che essendo sopra i 1500mt ci fosse meno caldo invece nonostante le pendenze non impossibili, farla a 36° si fa sentire tanto :dunce: :dunce: :dunce:

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Il "giro del cazzo" ha sempre il suo perché e il Finestre un bel fascino.
Sterrato pietroso o abbastanza assestato? Fatto in bici da corsa?


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EugeRambler ha scritto: domenica 17 luglio 2022, 17:25
Rudepravda ha scritto: sabato 16 luglio 2022, 20:12 Alla fine oggi sono riuscito a fare il giro Finestre+Sestriere, sterrato abbastanza buono, forse il fatto che non piove da un botto lo ha reso, sopratutto sugli ultimi km un pò polveroso, per il resto salita stupenda non strappa, sempre regolare prendi il tuo passo e arrivi su.
Verso Sestriere speravo che essendo sopra i 1500mt ci fosse meno caldo invece nonostante le pendenze non impossibili, farla a 36° si fa sentire tanto :dunce: :dunce: :dunce:

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Il "giro del cazzo" ha sempre il suo perché e il Finestre un bel fascino.
Sterrato pietroso o abbastanza assestato? Fatto in bici da corsa?
Non era malvagio lo sterrato, si fatto in bdc. Un tipo che ho incontrato salendo invece che continuare a fare il giro del cazzo ha scelto di riscendere per lo sterrato in bdc anche lui.


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Alla fine sono riuscito a fare il giro completo come lo avevo immaginato: partenza da Mazzo, subito Mortirolo, discesa su Monno, Ponte di Legno, Gavia, Bormio, Foscagno, Eira e Forcola per scendere dal Bernina.
4'800 metri di dislivello, meno di domenica scorsa, ma averci messo dentro il Mortirolo è una differenza non da poco.
Ormai è la terza volta che faccio questo giro, le prime due ero passato da Aprica. Col Mortirolo mi sono un po' giocato la possibilità di fare la prima salita a spasso, che è una delle cose che preferisco. In realtà l'ho fatto pianissimo, il problema è che è troppo duro perché si possa superarlo senza fatica. Comunque dopo la prima metà diventa molto più abbordabile, nel finale viene anche da accelerare (tentazione allontanata).
Il Gavia è sempre bellissimo, l'ho fatto per la quarta volta, un po' più forte delle altre volte (invece sul Mortirolo ci ho messo di più della prima volta) ma nel finale mi sono piantato clamorosamente. Salita su cui è difficilissimo gestirsi, dopo il tratto duro nel bosco pensi di andare in scioltezza fino al passo invece dalla galleria torna durissimo.
Il Foscagno non è niente di che, la zona di Livigno è bellissima per la Forcola (meravigliosa, peccato arrivarci sempre più morto che vivo) e per gli incroci che si fanno: l'anno scorso Van Aert, oggi Evenepoel con un ciclononno a ruota.

Un particolare sul Gavia: quanto è bello questo tornante?
https://www.google.com/maps/@46.3041986 ... 312!8i6656
Sei su una salita monumentale, aperta su un paesaggio infinito con addirittura due ghiacciai, però in questo tornantino la strada diventa intima, il rumore va a zero perché macchine e moto il tornante devono farlo praticamente da ferme, sei chiuso dai 4 lati dagli alberi e sembra di stare nel giardino di casa


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Ho visto stamattina su Strava che Van Vleuten ieri ha fatto il mio stesso giro (partendo da Livigno e scendendo dal Foscagno, identico da Mazzo al Foscagno). Sul Mortirolo (11,42 km al 11%) mi ha dato 29 minuti, sul Gavia (14,23 km al 8,1%) me ne ha dati altri 28, sul Foscagno non so perché lei probabilmente ha spento prima di scollinare, probabilmente sarebbero stati altrettanti o anche di più visto che di sicuro ero molto più al gancio io di lei (mi hanno superato vari Continental a un passo che visto da quella posizione è impressionante, posto che comunque andavano su molto tranquilli). Ovviamente il confronto con i professionisti non è il mio orizzonte, però è divertente poterlo fare (certo, a vederlo con un altro atteggiamento più che divertente potrebbe essere deprimente)


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Beppugrillo ha scritto: lunedì 18 luglio 2022, 20:43 Ho visto stamattina su Strava che Van Vleuten ieri ha fatto il mio stesso giro (partendo da Livigno e scendendo dal Foscagno, identico da Mazzo al Foscagno). Sul Mortirolo (11,42 km al 11%) mi ha dato 29 minuti, sul Gavia (14,23 km al 8,1%) me ne ha dati altri 28, sul Foscagno non so perché lei probabilmente ha spento prima di scollinare, probabilmente sarebbero stati altrettanti o anche di più visto che di sicuro ero molto più al gancio io di lei (mi hanno superato vari Continental a un passo che visto da quella posizione è impressionante, posto che comunque andavano su molto tranquilli). Ovviamente il confronto con i professionisti non è il mio orizzonte, però è divertente poterlo fare (certo, a vederlo con un altro atteggiamento più che divertente potrebbe essere deprimente)
Io domenica ho fatto un tratto del Colle Braida inseguendo la Magnaldi. Sensazione piuttosto simile. :D


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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La mappa delle mie salite a oggi. Comincia a essere abbastanza completa
Allegati
2022-07-19 21_28_01-.jpg
2022-07-19 21_28_01-.jpg (387.34 KiB) Visto 3007 volte


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Mi sembra ti manchi la più bella di tutte: il Nivolet.


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Rudepravda ha scritto: domenica 17 luglio 2022, 18:45
EugeRambler ha scritto: domenica 17 luglio 2022, 17:25
Rudepravda ha scritto: sabato 16 luglio 2022, 20:12 Alla fine oggi sono riuscito a fare il giro Finestre+Sestriere, sterrato abbastanza buono, forse il fatto che non piove da un botto lo ha reso, sopratutto sugli ultimi km un pò polveroso, per il resto salita stupenda non strappa, sempre regolare prendi il tuo passo e arrivi su.
Verso Sestriere speravo che essendo sopra i 1500mt ci fosse meno caldo invece nonostante le pendenze non impossibili, farla a 36° si fa sentire tanto :dunce: :dunce: :dunce:

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Non era malvagio lo sterrato, si fatto in bdc. Un tipo che ho incontrato salendo invece che continuare a fare il giro del cazzo ha scelto di riscendere per lo sterrato in bdc anche lui.
Grazie. Scendere dallo sterrato è peggio che piantarsi con 40° tra Pragelato e Sestiere :hammer:


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Beppugrillo ha scritto: domenica 26 giugno 2022, 22:01 Programma rispettato con la Vinadio-Vinadio, davvero bella. La Lombarda è un totem, salita molto sottovalutata sia come panorama che come durezza (però ci sta che il Giro snobbi una salita di confine, arrivare a Isola 2000 non ha senso e il santuario va bene ma salti il tratto più duro). Poi una volta scollinato cambia totalmente lo scenario, l'asfalto è diverso, il panorama si restringe, la strada si allarga, non penso sia bello salire dalla parte francese (escluso il tratto da Isola 2000 al colle). Poi la Bonette. La bretella è una trashata che non andrebbe incoraggiata (però una volta che sei lì non completi la salita?), ma per il resto secondo me è veramente bella. Non è lo Stelvio, meno bella e molto meno dura, però ha dei tratti salienti spettacolari, in primis il fatto che vedi distintamente la cima già quando mancano 11-12 km alla fine (tutto l'ultimo tratto in sostanza è un lunghissimo ricciolo, quindi da ogni punto vedi tutti gli altri). Anche qui penso che l'altro versante sia molto meno bello. Ritorno in Italia dal Col de Larche/Maddalena con un fortissimo vento contro (ma non ho preso vento sulla Bonette, accetto volentieri lo scambio). Salita che non ha molto da dire ma adattissima allo scopo di chiudere un giro duro e molto bello (tra l'altro l'ho fatta con una puntata del podcast di Alessandro Barbero nelle cuffiette e caso vuole che ha citato proprio quella strada).

Al di là di questo, voi riuscite a mangiare/bere in questi giri? Io mangiare è completamente fuori discussione, quando è caldo non mi va giù niente. Bere sì però mi capita che non mi viene sete per 4-5 ore e poi invece comincio a bere dalle 12-13 e a quel punto probabilmente bevo troppo. Oggi ho fatto i primi 3500 metri di dislivello senza bere neanche una goccia (nella seconda parte della Bonette avevo sete in realtà, ma negli ultimi 10 km non c'è acqua quindi ho dovuto scollinare e arrivare a metà discesa per trovare una fontana)
Voglio fare il giro Vinadio-Vinadio questo venerdì: sai dirmi dove trovo le fontane?


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EugeRambler ha scritto: martedì 19 luglio 2022, 22:14 Mi sembra ti manchi la più bella di tutte: il Nivolet.
Il Nivolet è l'iconcina verde sotto quelle arancio chiaro della Valle d'Aosta, prima salita fatta con la bici che ho attualmente. Meravigliosa, se solo avesse una discesa...
EugeRambler ha scritto: martedì 19 luglio 2022, 22:37 Voglio fare il giro Vinadio-Vinadio questo venerdì: sai dirmi dove trovo le fontane?
Sulla Lombarda a memoria non ce ne sono, ma partendo da Vinadio neanche servono. Ne trovi più di una a Isola poi anche a Santo Stefano ce ne sono diverse, una sulle primissime rampe della Bonette, dopo 200 metri dall'inizio. Sulla Bonette l'ultima fontana è in corrispondenza dell'ultimo paesino, dove cominciano i tornanti. Da lì mancano almeno 8-9 km, non ricordo di preciso. Se non la prendi lì devi aspettare la discesa. Poi c'è sicuramente a Jausiers, ma non so dove. Sul Col de Larche ne trovi una all'ingresso del primo paesino, poco dopo essere uscito dalla gola che apre la salita


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Fatto il giro Vinadio-Vinadio in senso orario: paesaggisticamente non entusiasmante come altri giri simili.
Lombarda bella salita nel finale, ma discesa bruttissima. Da Isola a Saint-Étienne-de-Tinée davvero brutto, così come la prima parte della Bonnette che ho patito come un cane per il caldo. La Bonette diventa molto bella da Bousieyas (quota 1850 circa), l'ultimo paesino dove ho trovato acqua fresca che oltre a bere mi sono buttato in testa e addosso. Da lì in poi si vede la vetta, particolare che a me non dispiace nonostante la distanza ancora da coprire. La gola da Jausiers all'attacco del Larche/Maddalena di nuovo bollente ma molto interessante geologicamente. La salita verso la Maddalena nulla di eccezionale. Discesa verso Vinadio con vento contro odioso.

Nel complesso sono contento di averlo fatto, ci sono dei pezzi che meritano. Però se uno dovesse scegliere tra questo e altri giri simili in zona (es. Susa-Susa, Susa-Aosta) sicuramente non consiglierei questo.
Può essere in ogni caso una buona palestra per affrontare giri più lunghi. Qui la distanza non è eccessiva (circa 160), ma il dislivello è simile a giri da 200km e oltre. L'aspetto interessante è che in pratica al km 85 (in cima alla Bonette) il giro è portato a casa visto che si sono già fatti quasi 3500 metri di salita. Da lì in poi due discesone e salita decisamente facile verso la Maddalena.


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Rudepravda
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Fatto Nivolet oggi, partito da Pont Canavese e fatto su e giù. Tecnicamente la salita non mi ha entusiasmato, troppi cambi di pendenza, non sono riuscito a trovare il ritmo che mi ha portato sul Finestre in relativa tranquillità. Quando si arriva in cima la vista ripaga totalmente dello sforzo. Veramente spettacolare, si chiama Gran Paradiso per un motivo :D :D :D

https://www.strava.com/activities/7514524395/

Settimana prossima sono indeciso se fare Modane - Telegraphe - Galibier - Modane o Moncenisio fino in Francia and back. Dislivello dovrebbe essere lo stesso, però altra settimana a 2600 non so se la reggo, ho veramente patito oggi sopra i 2k.


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Oggi giornata complicatissima. La settimana era stata devastante per il caldo, neanche mezzo metro sui rulli o di corsa a piedi, zero assoluto. Poi ieri mi sono sentito un po' meglio e ho deciso di provare comunque a fare un giro abbastanza duro, senza allontanarmi troppo da casa. Quindi ho fatto un giro con partenza da Varzi, con Penice, Ceci, Mercatello, un muro clamoroso per passare dalla Val d'Aveto alla Val Trebbia e la salita di Pey. Sapendo che il dislivello e la distanza erano un po' inferiori a quelli fatti ultimamente ho provato a forzare un po' nelle prime salite e ovviamente è stata una cazzata gigantesca. Sul muro (6,43 km al 10,2%, la prima parte secondo me anche con tratti al 20%) mi sono totalmente piantato ed è venuto fuori un fortissimo dolore al ginocchio sinistro che ultimamente spuntava solo nel post-giro. Alla fine l'ho portata a casa, tagliando un minimo rispetto a quanto avevo previsto, faticando tantissimo anche sull'ultima salita (lunghissima, oltre 20 km, non tutti in pendenza ma con le pendenze peggiori in fondo...). Per la fretta di tornare a casa e non allungare l'agonia ho tagliato dalla discesa di Pian del Poggio che è un incubo, il fondo è disastrato nonostante hanno recentissimamente tirato 400-500 metri di asfalto nuovo. Ho anche rischiato pesantemente di cadere due volte sul breccino, uno a bordo strada per far passare un automobilista che poi mi ha pure suonato, l'altro in mezzo a un incrocio.
Tra l'altro ieri ho comprato per la prima volta nella mia vita una bilancia, mi sono pesato prima e dopo il giro e ballavano 4,5 kg. Non mi sembra una buona cosa, decisamente troppo


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EugeRambler
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Rudepravda ha scritto: sabato 23 luglio 2022, 19:17 Fatto Nivolet oggi, partito da Pont Canavese e fatto su e giù. Tecnicamente la salita non mi ha entusiasmato, troppi cambi di pendenza, non sono riuscito a trovare il ritmo che mi ha portato sul Finestre in relativa tranquillità. Quando si arriva in cima la vista ripaga totalmente dello sforzo. Veramente spettacolare, si chiama Gran Paradiso per un motivo :D :D :D

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Settimana prossima sono indeciso se fare Modane - Telegraphe - Galibier - Modane o Moncenisio fino in Francia and back. Dislivello dovrebbe essere lo stesso, però altra settimana a 2600 non so se la reggo, ho veramente patito oggi sopra i 2k.
A questo punto fai Moncenisio (posto magnifico), salita verso l'Iseran e rirorno. Giro adattabile a sentimento nel senso che se senti che ne hai arrivi in cima, altrimenti giri la bici, torni a Lanslebourg e risali al Moncenisio. Basta tenersi una riserva di 10km e 700 metri di salita.


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Altra giornataccia. Sapevo di star male quindi non mi sono allontanato troppo da casa: partenza da Sarnico, Colli di San Fermo, Colle Gallo, Selvino, Zambla Alta e poi di nuovo Colle Gallo ma passando da Altino. Secondo i piani dovevo passare di nuovo da San Fermo ma non ne avevo più, ho allungato un po' verso l'uscita dalla valle e sono passato da Foresto.
San Fermo nella seconda parte è molto bella, direi anche piuttosto dura (leggo su Strava 9,46 km al 7,3% ma c'è anche una prima parte e in quei 9 chilometri mettono anche un tratto facile all'inizio). Colle Gallo invece non ha molto da dire, bello trovare così tanta gente comunque. Il Selvino ha questa sua "leggenda" di salita da allenamento, però obiettivamente è bruttino (ma tanto) ed è anche facile. C'è sicuramente un contesto competitivo con tante persone, mi sono fatto influenzare e ho provato a seguire un gruppo di ragazzi nella seconda parte. Ci sono riuscito, finché non si sono fermati a litigare con un automobilista. Perché oltre al contesto competitivo ho visto pure un sacco di nervosismo. Salita brutta invece sopra si apre un bellissimo panorama, la parte da lì a Zambla Alta sicuramente la più bella del giro. Però mi sono totalmente piantato dopo aver stupidamente spinto sul Selvino. Arrivando in cima ho deciso che sotto avrei cercato di limitare il dislivello, perché davvero non avevo più nulla. Seconda stupidaggine di giornata: passare da Altino. Ne vale la pena perché la salita è bella, ma è un muro. Anche sull'ultimo strappetto per tornare a Sarnico mi sono trovato un chilometro e mezzo al 12% che non mi aspettavo e mi ha ucciso.
Altri 4 chili lasciati per strada (però quelli di domenica scorsa li avevo ripresi interamente)


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Venerdì e sabato il mio primo "viaggio" con la bicicletta. Molto mini in realtà, solo una notte fuori.

Borsa sottosella sufficiente a contenere tutto il necessario (e qualcosina in più che non si sa mai) diviso in sacchetti ikea ermetici, per un totale di circa 3kg di peso:
- completo di ricambio (salopette, maglietta, smanicato antivento, calze e fascia sottocasco)
- kway manica lunga e guanti (erano previsti temporali pomeridiani venerdì, scampati per fortuna) NON USATI
- abiti civili (pantaloncino, maglietta, mutande e infradito)
- bottiglietta di plastica con integratore in polvere, 12g di aminoacidi, spazzolino e mini-dentifricio, crema per le chiappe
- abbondanti barrette e due fagottini al cacao
- carta da culo e mascherina
- carica cellulare/Garmin
- borsellino che solitamente ho sotto il sellino (camera d'aria e multitool) e pompa

Il giro era abbastanza ambizioso: partenza da Bussoleno, salita al Colle del Moncenisio (24km e 1.600m D+), discesa a Lanslebourg, St. Jean de Maurienne, Col de la Croix de Fer (28km e 1.550m D+), discesa e pernottamento a Oz en Oisans. Ripartenza per Bourg d'Oisans, Alpe d'Huez/Col de Sarenne (23km e 1.500m D+), discesa verso il Lac du Chambon, Col du Lautaret (25km e 1.000m D+), discesa a Briancon, Colle del Monginevro (11km e 550m D+), discesa verso Susa e arrivo a Bussoleno.

Giorno 1: 160km e 4.000m D+
Giorno 2: 165km e 3.500m D+
Totale: 315km e 7.500m D+

Visti i numeri, i due giorni consecutivi e la totale mancanza di "vie di fuga" (avevo già sperimentato una doppietta abbastanza simile verso fine giugno, ma senza borsa e soprattutto con ritorno a casa e possibilità di tagliare in qualsiasi momento) sono partito con un doppio limitatore ben inserito, fin troppo probabilmente.

Scelgo di partire da Bussoleno e non da Susa per sfruttare gli 8-9 km di pianura come leggero riscaldamento. La prima salita la conosco bene, è lunga ma concede dei tratti di recupero e nel finale diventa più agevole. Il vero calvario del primo giorno sono stati gli oltre 50km tra Lanslebourg e St. Jean de Maurienne con un forte vento contrario. Più che la fatica non preventivata è stata la noia mista al nervoso a darmi più fastidio, insieme al caldo (fino a 39° sulle prime rampe della salita). Attacco la Croix de Fer con l'acqua già calda nelle borracce e i primi 10km sono i più duri. Li ho patiti come mi è capitato con la prima metà della Bonette due settimane fa. I secondi 10km sono facili e passano rapidi, a una dozzina di km dalla vetta trovo una fontana, cambio acqua, mi rinfresco e riprendo bene. Gli ultimi 7 km intorno all'8% passano facili, il paesaggio è bello. Come sempre, sia perché fisicamente ho bisogno di carburare, sia perché mentalmente sono più libero, il finale del giro lo pedalo bene e affronto bene le risalite che spezzano la discesa e arrivo a Oz dopo 7:47' di pedalata (8:05' complessive). Birra, doccia, un'oretta disteso, cena e a letto presto. Mi sento bene, le gambe sembrano fresche.

Sabato mi sveglio riposato e le gambe sembrano buone. Colazione abbondante e via con una 15ina di km di pianura fino a Bourg d'Oisans. L'attacco dell'Alpe è cattivo, la strada larga nasconde la pendenza sempre intorno al 9-10%, il paesaggio anonimo. Prendo un passo tranquillo e mi sembra di stare anche meglio rispetto al giorno prima. Salgo regolare, la seconda metà di salita è meno impegnativa, il finale decisamente facile. La curva degli olandesi si riconosce appena senza pubblico. In cima il paese è brutto più o meno come me l'aspettavo. Appena superata l'Alpe per salire ancora al Col de Sarenne, nel giro di poche centinaia di metri, il contesto cambia totalmente e tanto brutta e caotica è l'Alpe d'Huez quanto meravigliosa e selvaggia la strada per raggiungere il colle. Bello anche il paesaggio della discesa (abbastanza impegnativa per curve e asfalto bruttino). Tornato sulla strada principale ricomincio a salire dolcemente verso il Lautaret, strada abbastanza trafficata e con pendenze irregolari, soprattutto nella prima parte, ma con bellissimi scorci sul Massiccio des Écrins e La Meije in particolare. Dopo La Grave la salita diventa più regolare intorno al 5-6% e il paesaggio più montano. Si arriva agevolmente al Col du Lautaret e giù in picchiata verso Briancon, discesa velocissima con vento benevolo, tolgo il limitatore e inizio a spingere un po', tanto il più è fatto. Briancon mi accoglie con i suoi soliti 35-36°. Il Colle del Monginevro è una salita che mi piace per strada e pendenze e la pedalo bene fino in cima. Il ritorno verso Susa e Bussoleno, lunga discesa intervallata da qualche piano e qualche rampetta, è abbastanza fortunato visto il vento non troppo intenso (sempre contrario al pomeriggio scendendo la valle). Arrivo alla macchina dopo 7 ore tonde di pedala e 7:27' totali senza essere distrutto e pedalando ancora decorosamente. Nel complesso sensazioni decisamente migliori il secondo giorno rispetto al primo. Direi anche meno fatica.

Esperienza decisamente positiva e da ripetere, magari aggiungendo un terzo giorno...

Giorno 1: Bussoleno-Oz en Oisans https://www.strava.com/activities/7587086501
Giorno 2: Oz en Oisans-Bussoleno https://www.strava.com/activities/7592370604


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EugeRambler ha scritto: domenica 7 agosto 2022, 15:35 Venerdì e sabato il mio primo "viaggio" con la bicicletta.
Bella Euge! Io parto domani, faccio una sorta di giro del Bianco da Aosta, con partenza dal Gran San Bernardo e rientro dal Piccolo. Io per quanto cerchi di stringere la borsa posteriore, la sento muoversi e mi cambia il piacere della pedalata in salita. Non un grosso problema, ma mi chiedevo se fosse un problema mio o un problema comune. Tu riesci a tenerla stabile?

Invece a proposito del tuo giro, non ho mai fatto né Sarenne né Alpe d'Huez, suggerisci di fare Sarenne in salita e Alpe in discesa per godere di più del giro? Invece per la Croix de Fer (altra salita che mi manca) hai consigli sul versante migliore per affrontarla?

Ultima domanda: noto che ti fermi pochissimo, anche durante i lunghi. Sei uno che mangia poco o hai qualche strategia alimentare ben collaudata che ti permette di minimizzare le soste e non avere cali energetici? Che vantaggi ti danno gli aminoacidi?


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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EugeRambler ha scritto: domenica 7 agosto 2022, 15:35 Tanto brutta e caotica è l'Alpe d'Huez quanto meravigliosa e selvaggia la strada per raggiungere il colle
Anche quando l'hanno fatta al Tour con la doppia Alpe d'Huez ho avuto questa impressione. Di tutte le salite storiche del Tour l'Alpe d'Huez è quella che meno mi interessa fare, però quel tratto dopo fino allo scollinamento è molto intrigante


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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il_panta ha scritto: domenica 7 agosto 2022, 17:04 Bella Euge! Io parto domani, faccio una sorta di giro del Bianco da Aosta, con partenza dal Gran San Bernardo e rientro dal Piccolo. Io per quanto cerchi di stringere la borsa posteriore, la sento muoversi e mi cambia il piacere della pedalata in salita. Non un grosso problema, ma mi chiedevo se fosse un problema mio o un problema comune. Tu riesci a tenerla stabile?
Non so dirti con le borse costose, io l'ho presa per caso (cioè senza davvero pensare di usarla :D ) su aliexpress: quando sono seduto manco mi accorgo di averla, se mi alzo sui pedali un po' di oscillazione laterale c'è, penso sia inevitabile, a meno di non fissarla con qualcosa tipo elastico da portapacchi per auto e agganciare i due gancetti ai binari del sellino. Proverò una volta.

La differenza che noto tra la mia borsa e quella di parecchia gente che ho incrociato in questi giorni è che la mia di base si affloscia nella parte posteriore. Il primo giorno ho fissato i cinghietti sullo stesso lato (vedi foto 1), ma in discesa dalla Coix de Fer si è afflosciata talmente tanto che ha toccato la ruota, allora li ho incrociati sopra ed è rimasta un po' più alta.
Immagine
Il giorno dopo oltre a incrociare i cinghietti ho usato le infradito come base per rendere il fondo rigido ed effettivamente la situazione è migliorata (vedi foto 2). Bisognerebbe trovare qualcosa di leggero e sottile ma duro (plastica direi) per creare un fondo su misura che non rubi spazio ma mantenga il fondo rigido.
Immagine
Invece a proposito del tuo giro, non ho mai fatto né Sarenne né Alpe d'Huez, suggerisci di fare Sarenne in salita e Alpe in discesa per godere di più del giro? Invece per la Croix de Fer (altra salita che mi manca) hai consigli sul versante migliore per affrontarla?
Sarenne in salita è bello, come lunghezza e durezza paragonabile all'Alpe, ma con il finale più duro seppur regolare. La discesa è certamente più comoda dall'Alpe verso Bourg d'Oisans. Diciamo che il fascino mediatico dell'Alpe in salita va provato. Poi a me nel giro veniva perfetto così, invece se arrivi dal Lautaret è più logico salire il Col de Sarenne e poi scendere sull'Alpe.
Ultima domanda: noto che ti fermi pochissimo, anche durante i lunghi. Sei uno che mangia poco o hai qualche strategia alimentare ben collaudata che ti permette di minimizzare le soste e non avere cali energetici? Che vantaggi ti danno gli aminoacidi?
Mi fermo per prendere acqua, pisciare e fare le foto in cima alle salite. Parto sempre a stomaco ben pieno, poi mangio più o meno dopo le prime 2 ore e poi ogni ora circa, a volte poi salto l'ultima ora o mezz'ora, a seconda dell'appetito. Uso le barrette di Decathlon ai cereali ricoperte di cioccolato o quelle ai cereali semplici. Di solito le alterno, in ogni caso se sento che ho più fame ne mangio una con il cioccolato, altrimenti semplice.
https://www.decathlon.it/p/barretta-ai- ... mc=8735007
https://www.decathlon.it/p/barretta-ai- ... ti%20rossi
Gli aminoacidi avevo iniziato a prenderli quando correvo a piedi, dopo allenamenti di qualità o lunghi, mi dà l'idea che migliorino il recupero. Ne prendo davvero pochi e solo dopo giri oltre le 5 ore in bici. In base alla durata/salita prendo dalle 4 alle 6 pastiglie da 1 grammo.
https://www.yamamotonutrition.com/ita/bcaa_411_pr31173


Quanti giorni fai? Passi per le zone del finale dell'UTMB e poi verso Megeve e Bourg-Saint-Maurice? Buon giro!


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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EugeRambler ha scritto: domenica 7 agosto 2022, 18:07 Quanti giorni fai? Passi per le zone del finale dell'UTMB e poi verso Megeve e Bourg-Saint-Maurice? Buon giro!
Grazie, questa delle ciabatte mi pare una buona idea!

Faccio tre giorni:
- Gran San Bernardo, Forclaz, Montets, notte a Chamonix (qua si può aggiungere la variante di Champex Lac prima di attaccare la Forclaz, ma dipenderà dal mio mal di schiena, ultimamente molto pressante).
- Saises, Pré, Cormet de Roselend, notte a Bourg Saint Maurice.
- Piccolo San Bernardo, San Carlo e ritorno ad Aosta.


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Sfruttando il fatto che per la prima volta da mesi ho una giornata di riposo dopo un giro in bici ieri ho nuovamente esagerato: Canazei, Sella, Gardena, Corvara, Valparola, Cortina, Tre Croci, Tre Cime, Tre Croci, Giau, Fedaia, Canazei. In totale 176 km e 5.500 metri di dislivello. Bellezza del giro indiscutibile, in 176 km dovunque mi giravo c'era qualcosa di meraviglioso (il top lo scollinamento del Sella, ci sono passato intorno alle 8 e c'è una luce incredibile su una vista a 270°). Fatica però fuori scala e sopratutto nella seconda metà si è trasformata in dolore vero e proprio perché è di nuovo partito il ginocchio sinistro, a un livello da farmi addirittura pensare di provare a cercare un taxi per superare il Fedaia (alla fine non è servito perché comunque una volta "caldo" il dolore si attenua, il problema sono i fondovalle subito dopo una lunga discesa, anche l'ultimo in auto, ho fatto spegnere due volte il motore perché non riuscivo a spingere la frizione). Comunque amen, si troverà una soluzione.
Riguardo le salite:
Passo Sella (da Canazei) difficile oltre le aspettative, dopo il bivio diventa molto discontinuo come pendenze, in più era freddissimo a quell'ora, credo non più di 5 gradi ed è tutto in ombra tranne gli ultimi 2 km.
Passo Gardena (da Plan de Gralba) salita proprio di passaggio, da quel lato è facilissima e cortissima, anche qui meraviglioso lo scollinamento che apre su una vista completamente nuova rispetto alla precedente.
Passo Valparola (da La Villa) altre salita meno banale di quanto sembri perché fino a San Cassiano è discontinua e i passaggi più duri sono davvero complessi. Poi dopo il piatto dell'Armentarola diventa una salita classica di tornanti senza pendenze estreme. Inutile dire che c'è un altro scollinamento da cartolina, su una vista ancora nuova, che poi si rinnova ancora una volta dopo il tunnel poco sotto Pocol.
Passo Tre Croci (da Cortina e poi da Misurina) finalmente una salita obiettivamente facile, senza moltissimo da dire. Bello ovviamente il passaggio a Misurina, anche se ieri c'era un po' troppa gente.
Tre Cime tutto il contrario, cortissima ma mostruosa, mi disturba il fatto che in cima non c'è un vero e proprio passo e anche la logistica non è proprio mirata a fartela godere (sbarra all'inizio con biglietteria, parcheggio in fondo). Il blocco delle Tre Cime quasi non lo vedi durante la salita, il paesaggio è più brullo della media delle Dolomiti. Un passaggio era obbligatorio ma non è una salita che mi fa sentire lo stimolo a tornare.
Passo Giau (da Cortina/Pocol) sarebbe sicuramente più facile rispetto all'altro versante, però ci sono i primi 5 km che ti devono portare a Pocol che sono tutt'altro che banali, anche perché il traffico aggiunge una difficoltà ulteriore. Come dell'altro versante, mi è piaciuto tantissimo il finale, anche perché dopo aver sofferto tremendamente per tutta la salita lì la pendenza diventa facile facile e ti godi quei 2-3 km/h gratis in più.
Passo Fedaia (da Caprile) l'avevo già fatto altre due volte, mi distrugge letteralmente ogni volta ma non riesco a fare a meno di passarci quando ipotizzo un percorso dolomitico, perché la considero una prova imprescindibile. Ho dovuto fare tre stop negli ultimi 5 km di cui solo l'ultimo superfluo e conservativo, i primi due letteralmente non andavo più su. Però è una salita incredibile (non riesco bene a spiegarmelo, altre hanno un panorama nettamente più bello e sopratutto riesci a godertelo, ma alla fine continuo a voler tornare sempre sul Fedaia), non vedo l'ora che aprano i Serrai di Sottoguda per aggiungere ancora qualcosa.


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Oggi giro di recupero nell'Oltrepo, la bici è meravigliosa anche senza dislivelli e chilometraggi eccessivi, prendendosela comoda. Specie col clima che c'era oggi. Quando in discesa sento freddo per me è un dramma, non riesco a rilassare le spalle, sto rigidissimo e oltre alla conseguenza diretta di andare pianissimo poi ogni volta nel fondovalle ci vuole un sacco per riprendersi. Invece quando è caldo riesco a godermi anche le discese, vado comunque piano perché ho paura e non ho tecnica, però mi diverto. Comunque oggi ho rifatto il Penice dal versante classico e devo dire che è una salita piuttosto impegnativa


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: domenica 14 agosto 2022, 7:38 Sfruttando il fatto che per la prima volta da mesi ho una giornata di riposo dopo un giro in bici ieri ho nuovamente esagerato: Canazei, Sella, Gardena, Corvara, Valparola, Cortina, Tre Croci, Tre Cime, Tre Croci, Giau, Fedaia, Canazei. In totale 176 km e 5.500 metri di dislivello. Bellezza del giro indiscutibile, in 176 km dovunque mi giravo c'era qualcosa di meraviglioso (il top lo scollinamento del Sella, ci sono passato intorno alle 8 e c'è una luce incredibile su una vista a 270°). Fatica però fuori scala e sopratutto nella seconda metà si è trasformata in dolore vero e proprio perché è di nuovo partito il ginocchio sinistro, a un livello da farmi addirittura pensare di provare a cercare un taxi per superare il Fedaia (alla fine non è servito perché comunque una volta "caldo" il dolore si attenua, il problema sono i fondovalle subito dopo una lunga discesa, anche l'ultimo in auto, ho fatto spegnere due volte il motore perché non riuscivo a spingere la frizione). Comunque amen, si troverà una soluzione.
Riguardo le salite:
Passo Sella (da Canazei) difficile oltre le aspettative, dopo il bivio diventa molto discontinuo come pendenze, in più era freddissimo a quell'ora, credo non più di 5 gradi ed è tutto in ombra tranne gli ultimi 2 km.
Passo Gardena (da Plan de Gralba) salita proprio di passaggio, da quel lato è facilissima e cortissima, anche qui meraviglioso lo scollinamento che apre su una vista completamente nuova rispetto alla precedente.
Passo Valparola (da La Villa) altre salita meno banale di quanto sembri perché fino a San Cassiano è discontinua e i passaggi più duri sono davvero complessi. Poi dopo il piatto dell'Armentarola diventa una salita classica di tornanti senza pendenze estreme. Inutile dire che c'è un altro scollinamento da cartolina, su una vista ancora nuova, che poi si rinnova ancora una volta dopo il tunnel poco sotto Pocol.
Passo Tre Croci (da Cortina e poi da Misurina) finalmente una salita obiettivamente facile, senza moltissimo da dire. Bello ovviamente il passaggio a Misurina, anche se ieri c'era un po' troppa gente.
Tre Cime tutto il contrario, cortissima ma mostruosa, mi disturba il fatto che in cima non c'è un vero e proprio passo e anche la logistica non è proprio mirata a fartela godere (sbarra all'inizio con biglietteria, parcheggio in fondo). Il blocco delle Tre Cime quasi non lo vedi durante la salita, il paesaggio è più brullo della media delle Dolomiti. Un passaggio era obbligatorio ma non è una salita che mi fa sentire lo stimolo a tornare.
Passo Giau (da Cortina/Pocol) sarebbe sicuramente più facile rispetto all'altro versante, però ci sono i primi 5 km che ti devono portare a Pocol che sono tutt'altro che banali, anche perché il traffico aggiunge una difficoltà ulteriore. Come dell'altro versante, mi è piaciuto tantissimo il finale, anche perché dopo aver sofferto tremendamente per tutta la salita lì la pendenza diventa facile facile e ti godi quei 2-3 km/h gratis in più.
Passo Fedaia (da Caprile) l'avevo già fatto altre due volte, mi distrugge letteralmente ogni volta ma non riesco a fare a meno di passarci quando ipotizzo un percorso dolomitico, perché la considero una prova imprescindibile. Ho dovuto fare tre stop negli ultimi 5 km di cui solo l'ultimo superfluo e conservativo, i primi due letteralmente non andavo più su. Però è una salita incredibile (non riesco bene a spiegarmelo, altre hanno un panorama nettamente più bello e sopratutto riesci a godertelo, ma alla fine continuo a voler tornare sempre sul Fedaia), non vedo l'ora che aprano i Serrai di Sottoguda per aggiungere ancora qualcosa.
Mamma mia :clap: :clap: :clap: :champion:


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: sabato 12 febbraio 2022, 9:32 Partiti i primi giri dell'anno su strada, purtroppo sto perdendo la maggior parte dell'abitudine al "sacrificio" che avevo sviluppato quando ho iniziato ad andare in bici 3 anni fa quindi faccio molta fatica ad affrontare il freddo (specie il freddo della pianura padana, quello in cima al Gavia lo affronto molto più volentieri).
Comunque mi sono fatto la liste ideale di salite ancora, per me, inedite che vorrei affrontare nel 2022. Le elenco in ordine ragionato ma non necessariamente di priorità:

1.Passo Giau
2.Timmelsjoch
3.Monte Grappa (un versante qualsiasi)
4.Galibier
5.Blockhaus
6.Colle delle Finestre
7.Bondone
8.Izoard
9.Passo delle Erbe
10.Tre Cime

Purtroppo la geografia non è un'opinione e tutte queste sono difficili da raggiungere in auto da Pavia in giornata, però è anche vero che la scorsa estate una giornata dolomitica sono riuscito a concedermela (partenza alle 2 di notte con l'innegabile aiuto delle Olimpiadi in radio per rimanere sveglio alla guida, non una roba che si può fare tutte le domeniche.
Il Giau è in cima alla lista e in un modo o nell'altro lo farò sicuramente. Già si può inserire come variante del giro che ho fatto l'anno scorso con partenza da Moena (San Pellegrino-Giau-Valparola-Gardena-Sella invece di San Pellegrino-Fedaia-Pordoi-Campolongo-Gardena-Sella) oppure, meglio, con partenza da Canazei.
Il Timmelsjoch mi affascina moltissimo perché è esattamente il mio tipo di salita: dura, lunghissima, altissima. Sicuramente meno frequentata dello Stelvio. Il problema è che in cima sei in Austria e non puoi fare un giro ad anello (certo che abbinarla alla salita del Rettenbach, per quanto autodistruttivo, sarebbe epico...).
Il Monte Grappa credo abbia dei versanti meravigliosi e tutto mi lascia pensare che sia una delle salite più dure d'Italia, forse più di Gavia e Stelvio stessi. Quindi prima o poi va fatto.
Il Galibier è la prima salita del Tour che vorrei avere nella collezione. Anche qui il difficile è abbinarlo. Un giro da Cesana tornando dal Moncenisio è più di 200 km e so già che non li avrò nelle gambe.
Il Blockhaus è l'unica salita della mia zona che non sono riuscito a fare prima di trasferirmi. Tornando a casa solo pochi giorni l'anno rimane difficile ma verso ferragosto il mirino sarà puntato lì.
Il Colle delle Finestre ovviamente è una delle salite con più fascino di tutta Italia, il problema del fondo stradale e della convivenza con le moto però mi ha sempre scoraggiato finora.
Il Bondone altra salita che secondo me è meravigliosa, finora non ho trovato il percorso giusto in cui inserirlo (Campiglio o Manghen?)
L'Izoard a ruota del Galibier. Un po' meno affascinante, un po' più facile da abbinare (in realtà anche qui trovare l'incastro tra giro abbastanza lungo ma non troppo lungo, con una partenza abbordabile per uno spostamento in auto e una parte finale del giro facile è molto complesso)
Il Passo delle Erbe penso sia la salita dolomitica più sottovalutata, forse perché è fuori dal giro turistico più scatenato (cosa che in realtà può essere un gigantesco vantaggio).
Infine le Tre Cime, maledettamente difficile da raggiungere e con il grosso difetto (dal mio punto di vista) di avere solo un versante. Ma credo che come scenario sia avvicinabile da poche altre

Speriamo che tra 300 giorni questa non sia una lista di delusioni, anche se gli impegni professionali, il peso attuale e la fatica crescente nel concludere le sessioni serali/notturne da 30 minuti sui rulli non promettono bene :uhm:
Ci sei poi riuscito a salire al Blockhaus quest'estate, Beppugrillo?


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luigi baker ha scritto: domenica 21 agosto 2022, 13:30 Ci sei poi riuscito a salire al Blockhaus quest'estate, Beppugrillo?
No ma sono in ferie questa settimana e conto di riuscire a farlo

Intanto oggi sono stato nuovamente respinto dal Gran San Bernardo, che proprio non ricambia il mio amore. La prima volta due anni fa l'avevo fatto come salita singola in un giro che per il resto era in pianura e mi ha ucciso il vento, l'anno scorso l'ho fatto dopo il vaccino del Covid che evidentemente mi ha steso, sono riuscito a fare solo fino al passo, annullando tutto il resto del percorso che avevo programmato. Oggi volevo recuperare quel percorso con Gran San Bernardo, Champillon e La Lechere, ma mentre sul Gran San Bernardo stavo relativamente bene, poi salendo a Champillon sono crollato e a valle ho provato a cominciare la salita verso la diga ma dopo pochissimo ho fatto inversione a U perché non avevo proprio nulla.
Peccato perché il Gran San Bernardo è una salita secondo me meravigliosa, pur nel suo essere un'autostrada nella prima parte. Dal traforo in su per me è ancora più suggestivo dei tornanti dello Stelvio. Champillon non sono riuscito a godermela, la vista è incredibile per tutta la seconda parte (da quando si stringe la strada). La difficoltà non l'ho percepita, credo sia estremamente dura ma forse erano le mie gambe. Di certo è molto lunga. Mi sembra potenzialmente un gran bell'arrivo per il Giro d'Italia. La salita fino alla diga invece purtroppo per ora non posso giudicarla. Prima o poi riuscirò (magari la prossima volta per sicurezza parto da lì...)


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Mamma mia
Ma nella stessa giornata gran san bernardo , champillon e diga di place moulin (la lechere non si può sentire..)
Ma sei pazzo (io fatti in giorni differenti)
Concordo sul grande
Ultimi 8 km..da pelle d oca
Champillon (conca di by) da fare in autunno con gli aghi che cadono
Place moulin è la più facile
Bella..in primavera piena di marmotte (generalmente aprono la strada a maggio)


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Beppugrillo
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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Vabè alla fine sono 4500 metri di dislivello su pendenze mediamente facili, si può fare. Un po' in Valle d'Aosta c'è questo "condizionamento" dovuto al fatto che non potendo fare anelli veri e propri tu in qualsiasi momento puoi girare e tornare all'auto (o casa, albergo, quello che è). Invece tipo sabato scorso a Caprile il Fedaia non è che c'era modo di aggirarlo. Intendiamoci, non rischiare di rimanere bloccati in fondo a una valle non è una cosa negativa, è ottima, ma non viene incontro al mio autolesionismo.

Intanto oggi primi 35 km a casa con confronto neanche troppo impietoso sui segmenti Strava che frequentavo più spesso fino a 3 anni fa. A proposito di salite che devi fare per forza, dei giri qui mi manca tantissimo il dover fare per forza 4-5 km di salita alla fine di ogni giro per tornare a casa (abitando in collina, da qualsiasi parte arrivo devo salire). Oltre a essere una situazione molto esigente quando ti senti bene e magari non ti sei massacrato nel giro io trovo bellissimo fare in scioltezza assoluta quei 4-5 km, anche perché ognuna delle 6-7 salite alternative per tornar su la conosco metro per metro e quando una salita la conosci puoi davvero farla in modo rilassato.
La priorità per questa settimana ora è il grande anello dei Sibillini, che è il meglio che possono offrire le Marche in bici da corsa ed è anche il giro che mi ha fatto appassionare a questo modo di interpretare il cicloturismo. Poi mi piacerebbe molto riuscire a fare un salto sul Blockhaus, vediamo come evolve la settimana


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Capito ;)


luigi baker
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Beppugrillo ha scritto: lunedì 22 agosto 2022, 21:26 Vabè alla fine sono 4500 metri di dislivello su pendenze mediamente facili, si può fare. Un po' in Valle d'Aosta c'è questo "condizionamento" dovuto al fatto che non potendo fare anelli veri e propri tu in qualsiasi momento puoi girare e tornare all'auto (o casa, albergo, quello che è). Invece tipo sabato scorso a Caprile il Fedaia non è che c'era modo di aggirarlo. Intendiamoci, non rischiare di rimanere bloccati in fondo a una valle non è una cosa negativa, è ottima, ma non viene incontro al mio autolesionismo.

Intanto oggi primi 35 km a casa con confronto neanche troppo impietoso sui segmenti Strava che frequentavo più spesso fino a 3 anni fa. A proposito di salite che devi fare per forza, dei giri qui mi manca tantissimo il dover fare per forza 4-5 km di salita alla fine di ogni giro per tornare a casa (abitando in collina, da qualsiasi parte arrivo devo salire). Oltre a essere una situazione molto esigente quando ti senti bene e magari non ti sei massacrato nel giro io trovo bellissimo fare in scioltezza assoluta quei 4-5 km, anche perché ognuna delle 6-7 salite alternative per tornar su la conosco metro per metro e quando una salita la conosci puoi davvero farla in modo rilassato.
La priorità per questa settimana ora è il grande anello dei Sibillini, che è il meglio che possono offrire le Marche in bici da corsa ed è anche il giro che mi ha fatto appassionare a questo modo di interpretare il cicloturismo. Poi mi piacerebbe molto riuscire a fare un salto sul Blockhaus, vediamo come evolve la settimana
Nonostante fossi salito tante volte sui Sibillini, l'anello del gruppo l'ho fatto per la prima volta solo l'anno scorso. Non conoscevo tutto la parte settentrionale. Molto varia e veramente bella, dal Sassotetto alla vista sul Monte Bove. Dalla traccia allegata sembra che sia risceso da Frontignano ad Ussita per poi passare per Visso perché la strada più diretta (che ho percorso) per scendere da Frontignano a Castelsantangelo sul Nera era (e forse tuttora è) chiusa per lavori post-terremoto, per cui Openrunner non la riconosceva.
https://www.openrunner.com/r/13487904
Poi a luglio di quest'anno sono riuscito a fare l'anello dei Monti del Matese, in tal modo completando il mio obiettivo di fare l'anello in bdc di ognuno dei gruppi montuosi del centro Italia - Gran Sasso, Maiella, Velino e Sirente insieme, Laga, Sibillini e Matese. In gran parte in luoghi incontaminati su strade deserte.


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luigi baker ha scritto: martedì 23 agosto 2022, 0:05
Beppugrillo ha scritto: lunedì 22 agosto 2022, 21:26 Vabè alla fine sono 4500 metri di dislivello su pendenze mediamente facili, si può fare. Un po' in Valle d'Aosta c'è questo "condizionamento" dovuto al fatto che non potendo fare anelli veri e propri tu in qualsiasi momento puoi girare e tornare all'auto (o casa, albergo, quello che è). Invece tipo sabato scorso a Caprile il Fedaia non è che c'era modo di aggirarlo. Intendiamoci, non rischiare di rimanere bloccati in fondo a una valle non è una cosa negativa, è ottima, ma non viene incontro al mio autolesionismo.

Intanto oggi primi 35 km a casa con confronto neanche troppo impietoso sui segmenti Strava che frequentavo più spesso fino a 3 anni fa. A proposito di salite che devi fare per forza, dei giri qui mi manca tantissimo il dover fare per forza 4-5 km di salita alla fine di ogni giro per tornare a casa (abitando in collina, da qualsiasi parte arrivo devo salire). Oltre a essere una situazione molto esigente quando ti senti bene e magari non ti sei massacrato nel giro io trovo bellissimo fare in scioltezza assoluta quei 4-5 km, anche perché ognuna delle 6-7 salite alternative per tornar su la conosco metro per metro e quando una salita la conosci puoi davvero farla in modo rilassato.
La priorità per questa settimana ora è il grande anello dei Sibillini, che è il meglio che possono offrire le Marche in bici da corsa ed è anche il giro che mi ha fatto appassionare a questo modo di interpretare il cicloturismo. Poi mi piacerebbe molto riuscire a fare un salto sul Blockhaus, vediamo come evolve la settimana
Nonostante fossi salito tante volte sui Sibillini, l'anello del gruppo l'ho fatto per la prima volta solo l'anno scorso. Non conoscevo tutto la parte settentrionale. Molto varia e veramente bella, dal Sassotetto alla vista sul Monte Bove. Dalla traccia allegata sembra che sia risceso da Frontignano ad Ussita per poi passare per Visso perché la strada più diretta (che ho percorso) per scendere da Frontignano a Castelsantangelo sul Nera era (e forse tuttora è) chiusa per lavori post-terremoto, per cui Openrunner non la riconosceva.
https://www.openrunner.com/r/13487904
Poi a luglio di quest'anno sono riuscito a fare l'anello dei Monti del Matese, in tal modo completando il mio obiettivo di fare l'anello in bdc di ognuno dei gruppi montuosi del centro Italia - Gran Sasso, Maiella, Velino e Sirente insieme, Laga, Sibillini e Matese. In gran parte in luoghi incontaminati su strade deserte.
La discesa diretta da Frontignano verso Castelsantangelo (dalla frazione di San Placido) secondo me è ancora chiusa, però devo ammettere che ci sono comunque passato varie volte, perché di fatto non ci sono veri impedimenti


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Beppugrillo ha scritto: domenica 8 maggio 2022, 18:52 Oggi le premesse erano tutte negative: maltempo, dolori ovunque, alimentazione scriteriata negli ultimi due giorni e a 50 km da casa (in auto per portarmi all'inizio del giro che avevo programmato) mi sono accorto di non aver preso la patente. Invece mi sono goduto un giro piacevolissimo: Varzi - Penice - Bobbio - Sella dei Generali (tostissima, il muro alla fine è veramente infame) - Passo del Cerro - Mezzana Corti e per risalire al Penice una bellissima salita che non so se ha un nome, passa per Schiavi e si collega in cima alla strada di Pecorara (su Google appare ancora sterrata ma l'hanno asfaltata, atmosfera che mi ha fatto sentire a casa). Compagno fastidioso il maltempo, fortunatamente la pioggia l'ho presa solo per un'oretta, sfortunatamente l'ho presa nel punto più alto del giro e nella successiva discesa
Ho preso spunto e fatto un mio Tre Valli Piacentine (Arda, Nure e Trebbia) con le salite del Passo dei Guselli, Cerro, Sella dei Generali e Groppallo/Santa Franca.
Bobbio è sempre un posto bellissimo e da lì in su la Val Trebbia è fantastica. Molto bella la salita verso Coli e poi la Sella dei Generali. Confermo gli ultimi 2,5km ammazzacristiani di botto, dopo una salita decisamente pedalabile.
https://www.strava.com/activities/7685962544/

Mi sa che il tuo Garmin quel giorno ha preso acqua nella zona dell'altimetro perché nel giro hai le quote piuttosto sballate da Coli a Perino (da Strava puoi correggerle).


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luigi baker ha scritto: martedì 23 agosto 2022, 0:05
Beppugrillo ha scritto: lunedì 22 agosto 2022, 21:26 Vabè alla fine sono 4500 metri di dislivello su pendenze mediamente facili, si può fare. Un po' in Valle d'Aosta c'è questo "condizionamento" dovuto al fatto che non potendo fare anelli veri e propri tu in qualsiasi momento puoi girare e tornare all'auto (o casa, albergo, quello che è). Invece tipo sabato scorso a Caprile il Fedaia non è che c'era modo di aggirarlo. Intendiamoci, non rischiare di rimanere bloccati in fondo a una valle non è una cosa negativa, è ottima, ma non viene incontro al mio autolesionismo.

Intanto oggi primi 35 km a casa con confronto neanche troppo impietoso sui segmenti Strava che frequentavo più spesso fino a 3 anni fa. A proposito di salite che devi fare per forza, dei giri qui mi manca tantissimo il dover fare per forza 4-5 km di salita alla fine di ogni giro per tornare a casa (abitando in collina, da qualsiasi parte arrivo devo salire). Oltre a essere una situazione molto esigente quando ti senti bene e magari non ti sei massacrato nel giro io trovo bellissimo fare in scioltezza assoluta quei 4-5 km, anche perché ognuna delle 6-7 salite alternative per tornar su la conosco metro per metro e quando una salita la conosci puoi davvero farla in modo rilassato.
La priorità per questa settimana ora è il grande anello dei Sibillini, che è il meglio che possono offrire le Marche in bici da corsa ed è anche il giro che mi ha fatto appassionare a questo modo di interpretare il cicloturismo. Poi mi piacerebbe molto riuscire a fare un salto sul Blockhaus, vediamo come evolve la settimana
Nonostante fossi salito tante volte sui Sibillini, l'anello del gruppo l'ho fatto per la prima volta solo l'anno scorso. Non conoscevo tutto la parte settentrionale. Molto varia e veramente bella, dal Sassotetto alla vista sul Monte Bove. Dalla traccia allegata sembra che sia risceso da Frontignano ad Ussita per poi passare per Visso perché la strada più diretta (che ho percorso) per scendere da Frontignano a Castelsantangelo sul Nera era (e forse tuttora è) chiusa per lavori post-terremoto, per cui Openrunner non la riconosceva.
https://www.openrunner.com/r/13487904
Poi a luglio di quest'anno sono riuscito a fare l'anello dei Monti del Matese, in tal modo completando il mio obiettivo di fare l'anello in bdc di ognuno dei gruppi montuosi del centro Italia - Gran Sasso, Maiella, Velino e Sirente insieme, Laga, Sibillini e Matese. In gran parte in luoghi incontaminati su strade deserte.
Ciao Luigi, sono in giro in bici nel centro Italia (primi giorni nelle Marche, ora gran Sasso). Hai le tracce di questi anelli? Dove andiamo lo decide principalmente la mia ragazza, che è qua per scalare e ha esigenze molto più precise delle mie (ad esempio trovare soci per le vie), quindi io mi adatto. Queste tracce, da profano di queste zone, mi aiuterebbero sicuramente!


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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il_panta ha scritto: martedì 23 agosto 2022, 16:51 Dove andiamo lo decide principalmente la mia ragazza, che è qua per scalare e ha esigenze molto più precise delle mie
:pomodoro: :pomodoro: :pomodoro:


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il_panta ha scritto: martedì 23 agosto 2022, 16:51
luigi baker ha scritto: martedì 23 agosto 2022, 0:05
Beppugrillo ha scritto: lunedì 22 agosto 2022, 21:26 Vabè alla fine sono 4500 metri di dislivello su pendenze mediamente facili, si può fare. Un po' in Valle d'Aosta c'è questo "condizionamento" dovuto al fatto che non potendo fare anelli veri e propri tu in qualsiasi momento puoi girare e tornare all'auto (o casa, albergo, quello che è). Invece tipo sabato scorso a Caprile il Fedaia non è che c'era modo di aggirarlo. Intendiamoci, non rischiare di rimanere bloccati in fondo a una valle non è una cosa negativa, è ottima, ma non viene incontro al mio autolesionismo.

Intanto oggi primi 35 km a casa con confronto neanche troppo impietoso sui segmenti Strava che frequentavo più spesso fino a 3 anni fa. A proposito di salite che devi fare per forza, dei giri qui mi manca tantissimo il dover fare per forza 4-5 km di salita alla fine di ogni giro per tornare a casa (abitando in collina, da qualsiasi parte arrivo devo salire). Oltre a essere una situazione molto esigente quando ti senti bene e magari non ti sei massacrato nel giro io trovo bellissimo fare in scioltezza assoluta quei 4-5 km, anche perché ognuna delle 6-7 salite alternative per tornar su la conosco metro per metro e quando una salita la conosci puoi davvero farla in modo rilassato.
La priorità per questa settimana ora è il grande anello dei Sibillini, che è il meglio che possono offrire le Marche in bici da corsa ed è anche il giro che mi ha fatto appassionare a questo modo di interpretare il cicloturismo. Poi mi piacerebbe molto riuscire a fare un salto sul Blockhaus, vediamo come evolve la settimana
Nonostante fossi salito tante volte sui Sibillini, l'anello del gruppo l'ho fatto per la prima volta solo l'anno scorso. Non conoscevo tutto la parte settentrionale. Molto varia e veramente bella, dal Sassotetto alla vista sul Monte Bove. Dalla traccia allegata sembra che sia risceso da Frontignano ad Ussita per poi passare per Visso perché la strada più diretta (che ho percorso) per scendere da Frontignano a Castelsantangelo sul Nera era (e forse tuttora è) chiusa per lavori post-terremoto, per cui Openrunner non la riconosceva.
https://www.openrunner.com/r/13487904
Poi a luglio di quest'anno sono riuscito a fare l'anello dei Monti del Matese, in tal modo completando il mio obiettivo di fare l'anello in bdc di ognuno dei gruppi montuosi del centro Italia - Gran Sasso, Maiella, Velino e Sirente insieme, Laga, Sibillini e Matese. In gran parte in luoghi incontaminati su strade deserte.
Ciao Luigi, sono in giro in bici nel centro Italia (primi giorni nelle Marche, ora gran Sasso). Hai le tracce di questi anelli? Dove andiamo lo decide principalmente la mia ragazza, che è qua per scalare e ha esigenze molto più precise delle mie (ad esempio trovare soci per le vie), quindi io mi adatto. Queste tracce, da profano di queste zone, mi aiuterebbero sicuramente!
Io domani mi sparo questo: https://connect.garmin.com/modern/course/125750818
Credo si possa scaricare la traccia dal link. Però come diceva sopra Luigi attenzione a Frontignano perché p possibile che la strada per tagliare in discesa fino a Castelsantangelo sia ancora chiusa quindi in caso bisogna fare inversione a U e passare da Visso


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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@il_panta
Intanto hai la traccia completa per i Sibillini postata da Beppugrillo. Da Frontignano sicuramente si passa anche se a me hanno fatto qualche storia gli operai l'anno scorso.
Ecco le altre:
Gran Sasso: https://www.openrunner.com/r/13297069
Laga (sono partito da Spelonga perché i suoceri hanno casa lì): https://www.openrunner.com/r/13293964
Maiella: https://www.openrunner.com/r/13297053
Velino/Sirente: https://www.openrunner.com/r/13297938
Matese: https://www.openrunner.com/r/15140241
Ovviamente ognuno di questi anelli può essere facilmente accorciato o modificato.


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Se la tua ragazza vuole arrampicare, portala alla falesia di Roccamorice mentre tu ti fai il giro della Maiella partendo proprio dal paese omonimo.
Questa è la falesia:
https://g.co/kgs/HeaAKG


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Re: [2022] - Qui i nostri km in bicicletta

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Fatto il giro dei Sibillini come da programma. La strada di San Placido è ancora chiusa, non ho neanche provato a scendere da lì perché comunque ho visto che ci sono parecchi lavori realmente in corso (dopo 6 anni...). Alla fine sono 4'100 metri di dislivello in cui però quei 100 sono dovuti all'inversione a U a Frontignano, altrimenti sarebbero 4'000 precisi (mi è tornato in mente che la prima volta che l'ho fatto per fare cifra tonda a 4'000 feci un giro completo del parcheggio dove lascio sempre la macchina a Sarnano, che è in salita).
Sensazioni stranissime perché sono partito svuotato, ho dovuto subito mangiare una barretta altrimenti non arrivavo neanche a metà. Poi a Castelluccio mi sono fermato a prendere un panino e da lì in poi invece mi sono sentito benissimo. Non è che è strano in sé il fatto che se mangi poi hai più energia, però non mi viene mai lo stimolo di mangiare, altrimenti lo farei sempre molto volentieri. Spero mi torni nei prossimi giri.
Pochissima gente in strada, però ci può stare il 24 agosto di mercoledì.


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