Lester ha scritto: ↑venerdì 22 luglio 2022, 15:55
Mi sembra che sia stato detto tanto sulla Sky-Ineos. Personalmente in quegli anni ho seguito meno i Grandi Giri (specialmente il Tour) per via di loro.
Semplicemente ci si concentra su quello che si vede ora.
Di un Geraint Thomas al terzo posto, per quanto concordi con quello che dici, non frega nulla nessuno.
Poi sai com'è, in Italia basta che uno che viene dall'estero ci faccia due moine e gli si "perdona" tutto. La Sky ha mandato Froome nel 2018 al Giro e c'è stata una giravolta generale che neanche i politici. Cinque anni di critiche rimangiate a tempo record.
Però allora facciamoci la domanda, stante quel che affermi: perché un Thomas che va a podio, a 36 anni peraltro, non dovrebbe fregare a nessuno? Perché i due Dioscuri l'hanno lasciato a otto minuti? Perché con quel suo modo di correre che concede poco allo spettacolo ma molto al pragmatismo infiamma meno di un Meintijes che ha perfino imparato a fare corsa d'attacco?
Io (e dalle cose che mi hai detto penso che l'avrai capito) semplicemente faccio notare: ok, volete dire peste e corna su UAE, Jumbo e compagnia cantante che umiliano Quintana, Gaudu e tutta l'altra bella truppa di scalatori o simil tali? Va benissimo, non c'è problema. Però andate a vedere pure che, a conti fatti, pure Thomas assesta le sue belle bastonate agli altri pur facendo meno clamore ma con l' "aggravante" da parte mia di non aver mai avuto alcun talento naturale per farlo in quel contesto.
Riguardo Froome, non mi dilungo nel ribadire la stima al corridore e all'uomo nel post incidente, così come non sono cieco al punto da non riconoscere che quello di Bardonecchia è stato un numero che resterà nella storia del Giro. Però tutto deve essere collegato e non può prescindere dal prima. Non si può cominciare a leggere un libro di 200 pagine da pagina 90 e pretendere di capirne in maniera esatta e puntuale la trama.
Volendo spiegarla potrei citare l'esempio di Francesco Totti: giocatore di classe e talento indiscutibili ma anche quello dello sputo a Poulsen, dei calci e pugni a Balotelli, Colonnese e altri. Per dare un' immagine completa dello sportivo bisogna ricordarsi di tutto con la massima onestà intellettuale.
Ovviamente preciso, altrimenti ciò che affermo potrebbe apparire controcorrente con quanto avevo scritto su un post di ieri: per me Totti fuori dal campo è sempre stato libero di fare quel che vuole, indi ubriacarsi, trombare chi vuole, drogarsi etc.etc. Le cose di campo invece sono parte integrante del discorso e nel dire che il grande campione in più di un'occasione si è rivelato uno schifo d'uomo in rapporto ai suoi avversari non mi pare che sia in nessun modo una distorsione della realtà.
Così Froome: applausi, rispetto e tutto ma la maggior fetta della sua carriera è caratterizzata da numeri che mai e poi mai avrebbe raggiunto con le sole qualità che Madre Natura gli aveva dato.