Angolo della poesia
Angolo della poesia
siccome mancava
siccome ci ho due negroni in corpo
inauguramo
cor benestare di admin
l angolo della poesia
risparmiamoci i gattini e il glittering
i commenti
ci mettiano la poesia e l autore e basta
vediamo fino a quando resiste la sindrome da centro sociale
siccome ci ho due negroni in corpo
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vediamo fino a quando resiste la sindrome da centro sociale
IL PIU' PULITO HA LA ROGNA.
Re: Angolo della poesia
Splendessero lanterne – Dylan Thomas
Splendessero lanterne, il sacro volto,
Preso in un ottagono d’insolita luce,
Avvizzirebbe, e il giovane amoroso
Esiterebbe, prima di perdere la grazia.
I lineamenti, nel loro buio segreto,
Sono di carne, ma fate entrare il falso giorno
E dalle labbra le cadrà stinto pigmento,
La tela della mummia mostrerà un antico seno.
Mi fu detto: ragiona con il cuore;
Ma il cuore, come la testa, è un’inutile guida.
Mi fu detto: ragiona con il polso;
Ma, quando affretta, àltero il passo delle azioni
Finché il tetto ed i campi si livellano, uguali,
Cosí rapido fuggo, sfidando il tempo, calmo gentiluomo
Che dimena la barba al vento egiziano.
Ho udito molti anni di parole, e molti anni
Dovrebbero portare un mutamento.
La palla che lanciai giocando nel parco
Non è ancora scesa al suolo.
Dylan Thomas
(Traduzione di Ariodante Marianni)
Splendessero lanterne, il sacro volto,
Preso in un ottagono d’insolita luce,
Avvizzirebbe, e il giovane amoroso
Esiterebbe, prima di perdere la grazia.
I lineamenti, nel loro buio segreto,
Sono di carne, ma fate entrare il falso giorno
E dalle labbra le cadrà stinto pigmento,
La tela della mummia mostrerà un antico seno.
Mi fu detto: ragiona con il cuore;
Ma il cuore, come la testa, è un’inutile guida.
Mi fu detto: ragiona con il polso;
Ma, quando affretta, àltero il passo delle azioni
Finché il tetto ed i campi si livellano, uguali,
Cosí rapido fuggo, sfidando il tempo, calmo gentiluomo
Che dimena la barba al vento egiziano.
Ho udito molti anni di parole, e molti anni
Dovrebbero portare un mutamento.
La palla che lanciai giocando nel parco
Non è ancora scesa al suolo.
Dylan Thomas
(Traduzione di Ariodante Marianni)
IL PIU' PULITO HA LA ROGNA.
Re: Angolo della poesia
Poco, mi serve.
Poco, mi serve.
Una crosta di pane,
un ditale di latte,
e questo cielo
e queste nuvole.
Velimir Chlebnikov
Traduzione di Paolo Nori
Poco, mi serve.
Una crosta di pane,
un ditale di latte,
e questo cielo
e queste nuvole.
Velimir Chlebnikov
Traduzione di Paolo Nori
IL PIU' PULITO HA LA ROGNA.
- Visconte85
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- Iscritto il: giovedì 8 maggio 2014, 14:27
Re: Angolo della poesia
Sognar, si
in triste vita
è speranza!
Vai tu cuore
con la mente mia
su nuvole.
Pace nell'alto
e felice stetti
nel blu.
Ma tu
corpo che resti
sospiri.
E così
disteso col viso,
verso l'infinito.
in triste vita
è speranza!
Vai tu cuore
con la mente mia
su nuvole.
Pace nell'alto
e felice stetti
nel blu.
Ma tu
corpo che resti
sospiri.
E così
disteso col viso,
verso l'infinito.
2024. amstel, romandia, Mondiale in linea Zurigo
- matteo.conz
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- Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12
Re: Angolo della poesia
nemecsek. ha scritto:Poco, mi serve.
Poco, mi serve.
Una crosta di pane,
un ditale di latte,
e questo cielo
e queste nuvole.
Velimir Chlebnikov
Traduzione di Paolo Nori
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Re: Angolo della poesia
Amo i tuoi occhi
Fëdor Ivanovič Tjutčev
fatte servì
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- matteo.conz
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- Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12
Re: Angolo della poesia
Lo posto qui anche se offtopic: ho trovato un tesoretto! raccolta di una rivista di fotografia sovietica anni 20 scaricabile in pdf, epub,ecc. Nel sito c'è anche molto altro
https://archive.org/details/sovetskoe_foto
https://archive.org/details/sovetskoe_foto
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
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C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
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Re: Angolo della poesia
matteo.conz ha scritto:Lo posto qui anche se offtopic: ho trovato un tesoretto! raccolta di una rivista di fotografia sovietica anni 20 scaricabile in pdf, epub,ecc. Nel sito c'è anche molto altro
https://archive.org/details/sovetskoe_foto
toh, un lettore di Nori
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- matteo.conz
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- Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12
Re: Angolo della poesia
Ecchecazzo no! tra tablet telefono portatile e pc faccio confusione. Ho da aver aperlo il link sul tablet senza poi guardare i file. Una settimana dopo ho ritrovato la scheda aperta, l'ho ricercato sul pc e sfogliato con calma, mi è piaciuto un tot e l'ho postato sullo stesso forum dove l'ho preso
Ho bisogno di questi pochi giorni di ferie sennò sclero del tutto...anzi vado diretto a letto e dormo fino lunedì
Ho bisogno di questi pochi giorni di ferie sennò sclero del tutto...anzi vado diretto a letto e dormo fino lunedì
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
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- matteo.conz
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- Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12
Re: Angolo della poesia
PS: il nome del mio spacciatore di fiducia è Logorio Della Vita Moderna
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
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- chinaski89
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- Iscritto il: sabato 13 giugno 2015, 16:51
Re: Angolo della poesia
Scintilla
Mi hanno sempre irritato
tutti gli anni, le ore i minuti
che gli ho regalato
lavorando come un mulo,
mi ha fatto seriamente male
ala testa,
mi ha fatto male dentro, mi
ha stordito
e mi ha fatto diventare
pazzo -non riuscivo ad
accettare
questi miei anni assassinati
eppure i miei compagni di
lavoro non davano segni di
agonia, anzi molti di loro
sembravano addirittura
soddisfatti,
e vederli così mi faceva
impazzire quasi quanto
quel lavoro monotono e
insensato
I lavoratori sottostavano,
il lavoro li annientava,
venivano
raccolti col cucchiaino e
gettati via.
Mi irritava ogni minuto,
ogni minuto mentre veniva
mutilato
e nulla alleviava la noia.
Ho valutato l'ipotesi del
suicidio.
Mi sono bevuto le poche ore
di libertà.
Ho lavorato per decenni.
Ho vissuto con la peggiore
specie di donne,
e loro hanno ucciso
quello che il lavoro non era
riuscito ad uccidere.
Sapevo che stavo morendo.
Qualcosa dentro mi diceva:
continua così, muori,
spegniti,
diventa come loro, accettalo.
E poi qualcos altro dentro
diceva: no, salva un pezzetto
minuscolo.
Non serve che sia molto,
basta solo una scintilla.
Una scintilla può incendiare
un'intera
foresta.
Solo una scintilla.
Salvala.
Penso di esserci riuscito.
Sono fiero di esserci
riuscito.
Che maledetta fortuna
- Charles Bukowski
Mi hanno sempre irritato
tutti gli anni, le ore i minuti
che gli ho regalato
lavorando come un mulo,
mi ha fatto seriamente male
ala testa,
mi ha fatto male dentro, mi
ha stordito
e mi ha fatto diventare
pazzo -non riuscivo ad
accettare
questi miei anni assassinati
eppure i miei compagni di
lavoro non davano segni di
agonia, anzi molti di loro
sembravano addirittura
soddisfatti,
e vederli così mi faceva
impazzire quasi quanto
quel lavoro monotono e
insensato
I lavoratori sottostavano,
il lavoro li annientava,
venivano
raccolti col cucchiaino e
gettati via.
Mi irritava ogni minuto,
ogni minuto mentre veniva
mutilato
e nulla alleviava la noia.
Ho valutato l'ipotesi del
suicidio.
Mi sono bevuto le poche ore
di libertà.
Ho lavorato per decenni.
Ho vissuto con la peggiore
specie di donne,
e loro hanno ucciso
quello che il lavoro non era
riuscito ad uccidere.
Sapevo che stavo morendo.
Qualcosa dentro mi diceva:
continua così, muori,
spegniti,
diventa come loro, accettalo.
E poi qualcos altro dentro
diceva: no, salva un pezzetto
minuscolo.
Non serve che sia molto,
basta solo una scintilla.
Una scintilla può incendiare
un'intera
foresta.
Solo una scintilla.
Salvala.
Penso di esserci riuscito.
Sono fiero di esserci
riuscito.
Che maledetta fortuna
- Charles Bukowski
O figliuolo il meglio d'altri tempi/non era che la nostra giovinezza
Re: Angolo della poesia
chinaski89 ha scritto:Scintilla
Mi hanno sempre irritato
tutti gli anni, le ore i minuti
che gli ho regalato
lavorando come un mulo,
mi ha fatto seriamente male
ala testa,
mi ha fatto male dentro, mi
ha stordito
e mi ha fatto diventare
pazzo -non riuscivo ad
accettare
questi miei anni assassinati
eppure i miei compagni di
lavoro non davano segni di
agonia, anzi molti di loro
sembravano addirittura
soddisfatti,
e vederli così mi faceva
impazzire quasi quanto
quel lavoro monotono e
insensato
I lavoratori sottostavano,
il lavoro li annientava,
venivano
raccolti col cucchiaino e
gettati via.
Mi irritava ogni minuto,
ogni minuto mentre veniva
mutilato
e nulla alleviava la noia.
Ho valutato l'ipotesi del
suicidio.
Mi sono bevuto le poche ore
di libertà.
Ho lavorato per decenni.
Ho vissuto con la peggiore
specie di donne,
e loro hanno ucciso
quello che il lavoro non era
riuscito ad uccidere.
Sapevo che stavo morendo.
Qualcosa dentro mi diceva:
continua così, muori,
spegniti,
diventa come loro, accettalo.
E poi qualcos altro dentro
diceva: no, salva un pezzetto
minuscolo.
Non serve che sia molto,
basta solo una scintilla.
Una scintilla può incendiare
un'intera
foresta.
Solo una scintilla.
Salvala.
Penso di esserci riuscito.
Sono fiero di esserci
riuscito.
Che maledetta fortuna
- Charles Bukowski
Meravigliosa, non la conoscevo. Brividi.
(Renton suka! )
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
- matteo.conz
- Messaggi: 10507
- Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12
Re: Angolo della poesia
A ciascun’alma presa e gentil core
nel cui cospetto ven lo dir presente,
in ciò che mi rescrivan suo parvente,
salute in lor segnor, cioè Amore.
Già eran quasi che atterzate l’ore
del tempo che onne stella n’è lucente,
quando m’apparve Amor subitamente,
cui essenza membrar mi dà orrore.
Allegro mi sembrava Amor tenendo
meo core in mano, e ne le braccia avea
madonna involta in un drappo dormendo.
Poi la svegliava, e d’esto core ardendo
lei paventosa umilmente pascea:
appresso gir lo ne vedea piangendo.
Dante-Vita nuova
nel cui cospetto ven lo dir presente,
in ciò che mi rescrivan suo parvente,
salute in lor segnor, cioè Amore.
Già eran quasi che atterzate l’ore
del tempo che onne stella n’è lucente,
quando m’apparve Amor subitamente,
cui essenza membrar mi dà orrore.
Allegro mi sembrava Amor tenendo
meo core in mano, e ne le braccia avea
madonna involta in un drappo dormendo.
Poi la svegliava, e d’esto core ardendo
lei paventosa umilmente pascea:
appresso gir lo ne vedea piangendo.
Dante-Vita nuova
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Re: Angolo della poesia
Arnoldo Foà recita Vinicius de Moraesnemecsek. ha scritto: ↑venerdì 7 aprile 2017, 20:30 siccome mancava
siccome ci ho due negroni in corpo
inauguramo
cor benestare di admin
l angolo della poesia
risparmiamoci i gattini e il glittering
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ci mettiano la poesia e l autore e basta
vediamo fino a quando resiste la sindrome da centro sociale
https://www.raiplay.it/video/2019/06/Sp ... d3452.html
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Angolo della poesia
Stivali di occhi neri
Le ragazze, quelle che camminano,
con stivali di occhi neri
sui fiori del mio cuore.
Le ragazze, che hanno abbassato le lance
sul lago delle proprie ciglia.
Le ragazze, che si lavano i piedi
nel lago delle mie parole.
Velimir Chlebnikov
47 poesie facili e una difficile
Quodlibet, 2009
Traduzione Paolo Nori
IL PIU' PULITO HA LA ROGNA.
Re: Angolo della poesia
We are the hollow men
We are the stuffed men
Leaning together
Headpiece filled with straw. Alas!
Our dried voices, when
We whisper together
Are quiet and meaningless
As wind in dry grass
Or rats' feet over broken glass
In our dry cellar
Shape without form, shade without colour,
Paralysed force, gesture without motion;
Those who have crossed
With direct eyes, to death's other Kingdom
Remember us - if at all - not as lost
Violent souls, but only
As the hollow men
The stuffed men.
Eyes I dare not meet in dreams
In death's dream kingdom
These do not appear:
There, the eyes are
Sunlight on a broken column
There, is a tree swinging
And voices are
In the wind's singing
More distant and more solemn
Than a fading star.
Let me be no nearer
In death's dream kingdom
Let me also wear
Such deliberate disguises
Rat's coat, crowskin, crossed staves
In a field
Behaving as the wind behaves
No nearer -
Not that final meeting
In the twilight kingdom
III
This is the dead land
This is cactus land
Here the stone images
Are raised, here they receive
The supplication of a dead man's hand
Under the twinkle of a fading star.
Is it like this
In death's other kingdom
Waking alone
At the hour when we are
Trembling with tenderness
Lips that would kiss
Form prayers to broken stone.
The eyes are not here
There are no eyes here
In this valley of dying stars
In this hollow valley
This broken jaw of our lost kingdoms
In this last of meeting places
We grope together
And avoid speech
Gathered on this beach of the tumid river
Sightless, unless
The eyes reappear
As the perpetual star
Multifoliate rose
Of death's twilight kingdom
The hope only
Of empty men.
Here we go round the prickly pear
Prickly pear prickly pear
Here we go round the prickly pear
At five o'clock in the morning.
Between the idea
And the reality
Between the motion
And the act
Falls the Shadow
For Thine is the Kingdom
Between the conception
And the creation
Between the emotion
And the response
Falls the Shadow
Life is very long
Between the desire
And the spasm
Between the potency
And the existence
Between the essence
And the descent
Falls the Shadow
For Thine is the Kingdom
For Thine is
Life is
For Thine is the
This is the way the world ends
This is the way the world ends
This is the way the world ends
Not with a bang but a whimper.
T.S Eliot, The Hollow Men.
Il verso finale è forse il più famoso di tutta la poesia del XX secolo.
PS: mi dispiace,ma le poesie non si traducono.
Magari aiutandosi con il testo a fronte, ma vanno lette in originale.
Non sono un saggio o un romanzo.
We are the stuffed men
Leaning together
Headpiece filled with straw. Alas!
Our dried voices, when
We whisper together
Are quiet and meaningless
As wind in dry grass
Or rats' feet over broken glass
In our dry cellar
Shape without form, shade without colour,
Paralysed force, gesture without motion;
Those who have crossed
With direct eyes, to death's other Kingdom
Remember us - if at all - not as lost
Violent souls, but only
As the hollow men
The stuffed men.
Eyes I dare not meet in dreams
In death's dream kingdom
These do not appear:
There, the eyes are
Sunlight on a broken column
There, is a tree swinging
And voices are
In the wind's singing
More distant and more solemn
Than a fading star.
Let me be no nearer
In death's dream kingdom
Let me also wear
Such deliberate disguises
Rat's coat, crowskin, crossed staves
In a field
Behaving as the wind behaves
No nearer -
Not that final meeting
In the twilight kingdom
III
This is the dead land
This is cactus land
Here the stone images
Are raised, here they receive
The supplication of a dead man's hand
Under the twinkle of a fading star.
Is it like this
In death's other kingdom
Waking alone
At the hour when we are
Trembling with tenderness
Lips that would kiss
Form prayers to broken stone.
The eyes are not here
There are no eyes here
In this valley of dying stars
In this hollow valley
This broken jaw of our lost kingdoms
In this last of meeting places
We grope together
And avoid speech
Gathered on this beach of the tumid river
Sightless, unless
The eyes reappear
As the perpetual star
Multifoliate rose
Of death's twilight kingdom
The hope only
Of empty men.
Here we go round the prickly pear
Prickly pear prickly pear
Here we go round the prickly pear
At five o'clock in the morning.
Between the idea
And the reality
Between the motion
And the act
Falls the Shadow
For Thine is the Kingdom
Between the conception
And the creation
Between the emotion
And the response
Falls the Shadow
Life is very long
Between the desire
And the spasm
Between the potency
And the existence
Between the essence
And the descent
Falls the Shadow
For Thine is the Kingdom
For Thine is
Life is
For Thine is the
This is the way the world ends
This is the way the world ends
This is the way the world ends
Not with a bang but a whimper.
T.S Eliot, The Hollow Men.
Il verso finale è forse il più famoso di tutta la poesia del XX secolo.
PS: mi dispiace,ma le poesie non si traducono.
Magari aiutandosi con il testo a fronte, ma vanno lette in originale.
Non sono un saggio o un romanzo.
Re: Angolo della poesia
L'incipit della prima elegia duinese di Rainer Maria Rilke.
Wer, wenn ich schriee, hörte mich denn aus der Engel
Ordnungen? und gesetzt selbst, es nähme
einer mich plötzlich ans Herz: ich verginge von seinem
stärkeren Dasein. Denn das Schöne ist nichts
als des Schrecklichen Anfang, den wir noch grade ertragen,
und wir bewundern es so, weil es gelassen verschmäht,
uns zu zerstören. Ein jeder Engel ist schrecklich.
Chi, se io gridassi, mi udirebbe dalle coorti
Degli angeli? E se uno mi stringesse d’improvviso
al cuore, resterei vinto per la sua
forte presenza.
Perché niente è il bello
se non il principio del tremendo, che noi ancora sopportiamo
e ammiriamo tanto, perché non disdegna
di distruggerci. Ogni angelo è terribile.
In neretto un altro dei versi più famosi del XX secolo
Wer, wenn ich schriee, hörte mich denn aus der Engel
Ordnungen? und gesetzt selbst, es nähme
einer mich plötzlich ans Herz: ich verginge von seinem
stärkeren Dasein. Denn das Schöne ist nichts
als des Schrecklichen Anfang, den wir noch grade ertragen,
und wir bewundern es so, weil es gelassen verschmäht,
uns zu zerstören. Ein jeder Engel ist schrecklich.
Chi, se io gridassi, mi udirebbe dalle coorti
Degli angeli? E se uno mi stringesse d’improvviso
al cuore, resterei vinto per la sua
forte presenza.
Perché niente è il bello
se non il principio del tremendo, che noi ancora sopportiamo
e ammiriamo tanto, perché non disdegna
di distruggerci. Ogni angelo è terribile.
In neretto un altro dei versi più famosi del XX secolo
Re: Angolo della poesia
Rimbaud scrive una poesia su quando lo hanno violentato:
Mon triste cœur bave à la poupe …
Mon cœur est plein de caporal!
Ils y lancent des jets de soupe,
Mon triste cœur bave à la poupe…
Sous les quolibets de la troupe
Qui lance un rire général,
Mon triste cœur bave à la poupe,
Mon cœur est plein de caporal!
Ithyphalliques et pioupiesques
Leurs insultes l’ont dépravé;
À la vesprée, ils font des fresques
Ithyphalliques et pioupiesques;
Ô flots abracadabrantesques,
Prenez mon cœur, qu’il soit sauvé!
Ithyphalliques et pioupiesques,
Leurs insultes l’ont dépravé.
Quand ils auront tari leurs chiques,
Comment agir, ô cœur volé?
Ce seront des refrains bachiques
Quand ils auront tari leurs chiques!
J’aurai des sursauts stomachiques
Si mon cœur triste est ravalé!
Quand ils auront tari leurs chiques,
Comment agir, ô cœur volé?
Il mio triste cuore sbava a poppa,
Il mio cuore è pieno di trinciato:
Gli lanciano schizzi di zuppa,
Il mio triste cuore sbava a poppa:
Sotto i lazzi della truppa
Che scoppia in una risata generale,
Il mio triste cuore sbava a poppa,
Il mio triste cuore è pieno di trinciato!
Itifallici e soldateschi
I loro lazzi l'han depravato!
Al timone si vedono affreschi
Itifallici e soldateschi.
Oh flutti abracadabranteschi,
Prendete il mio cuore, che sia lavato!
Itifallici e soldateschi,
I loro lazzi l'han depravato!
Quando avranno finito quelle cicche,
Che fare, o cuore rubato?
Ci saranno bacchici rutti
Quando avranno finito le cicche:
Avrò un voltastomaco
Se il mio cuore triste è svilito.
Quando avranno finito quelle cicche,
Che fare, o cuore rubato?
Mon triste cœur bave à la poupe …
Mon cœur est plein de caporal!
Ils y lancent des jets de soupe,
Mon triste cœur bave à la poupe…
Sous les quolibets de la troupe
Qui lance un rire général,
Mon triste cœur bave à la poupe,
Mon cœur est plein de caporal!
Ithyphalliques et pioupiesques
Leurs insultes l’ont dépravé;
À la vesprée, ils font des fresques
Ithyphalliques et pioupiesques;
Ô flots abracadabrantesques,
Prenez mon cœur, qu’il soit sauvé!
Ithyphalliques et pioupiesques,
Leurs insultes l’ont dépravé.
Quand ils auront tari leurs chiques,
Comment agir, ô cœur volé?
Ce seront des refrains bachiques
Quand ils auront tari leurs chiques!
J’aurai des sursauts stomachiques
Si mon cœur triste est ravalé!
Quand ils auront tari leurs chiques,
Comment agir, ô cœur volé?
Il mio triste cuore sbava a poppa,
Il mio cuore è pieno di trinciato:
Gli lanciano schizzi di zuppa,
Il mio triste cuore sbava a poppa:
Sotto i lazzi della truppa
Che scoppia in una risata generale,
Il mio triste cuore sbava a poppa,
Il mio triste cuore è pieno di trinciato!
Itifallici e soldateschi
I loro lazzi l'han depravato!
Al timone si vedono affreschi
Itifallici e soldateschi.
Oh flutti abracadabranteschi,
Prendete il mio cuore, che sia lavato!
Itifallici e soldateschi,
I loro lazzi l'han depravato!
Quando avranno finito quelle cicche,
Che fare, o cuore rubato?
Ci saranno bacchici rutti
Quando avranno finito le cicche:
Avrò un voltastomaco
Se il mio cuore triste è svilito.
Quando avranno finito quelle cicche,
Che fare, o cuore rubato?
Re: Angolo della poesia
In teoria dovrebbe essere storia, ma a me sembra più poesia.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Angolo della poesia
Appunti di metrica del cocco in un pub a Genova
Birra piccola come cesura
Una piccola
Un pippotto
Una piccola
Un pippotto
Listen and repeat
Il tutto da spettatore, si intenda, che a me le droghe mi repellono da almeno venticinque anni.
Birra piccola come cesura
Una piccola
Un pippotto
Una piccola
Un pippotto
Listen and repeat
Il tutto da spettatore, si intenda, che a me le droghe mi repellono da almeno venticinque anni.
IL PIU' PULITO HA LA ROGNA.
Re: Angolo della poesia
A Silvio
Silvio, rimembri ancora
Quel tempo di tua vita immorale,
Quando viltà splendea
Negli occhi tuoi lascivi e fuggitivi,
E tu, tronfio e borioso, il limitare
Di anzianità salivi?
Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
di Apicella al canto,
Allor che spoglie giovinette
bramoso avvicinavi
per quel vago desio che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.
Tu gli studi leggiadri
con discinte fanciulle invereconde
allietavi con Fede
E di te si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
al bunga bunga miravo da lontano
E alla man veloce
Corrente al portafoglio
Per rimerciar le grazie generose.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
le ferrari lucenti e quindi il monte.
lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.
Che pensieri dolenti
Che speranze distrutte, Silvio indegno
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
quando sovviemmi di cotanta infamia
Grande ira mi preme
Acerba e sconsolata
E se penso a te falso e inetto
Che stolto volgo
brama Presidente eletto
basito resto
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? perchè di tanto
Inganni i figli tuoi?
Silvio, rimembri ancora
Quel tempo di tua vita immorale,
Quando viltà splendea
Negli occhi tuoi lascivi e fuggitivi,
E tu, tronfio e borioso, il limitare
Di anzianità salivi?
Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
di Apicella al canto,
Allor che spoglie giovinette
bramoso avvicinavi
per quel vago desio che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.
Tu gli studi leggiadri
con discinte fanciulle invereconde
allietavi con Fede
E di te si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
al bunga bunga miravo da lontano
E alla man veloce
Corrente al portafoglio
Per rimerciar le grazie generose.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
le ferrari lucenti e quindi il monte.
lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.
Che pensieri dolenti
Che speranze distrutte, Silvio indegno
Quale allor ci apparia
La vita umana e il fato!
quando sovviemmi di cotanta infamia
Grande ira mi preme
Acerba e sconsolata
E se penso a te falso e inetto
Che stolto volgo
brama Presidente eletto
basito resto
E tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? perchè di tanto
Inganni i figli tuoi?
- matteo.conz
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- Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12
Re: Angolo della poesia
Hahahah...inserierei un ciccotto/pucciotto per variare la metrica ma ormai ho dato e non mi fa più ne caldo ne freddo. Ho tanti bei ricordi, qualcuno di brutto, qualche occasione buttata (più di qualche ), ovviamente non rinnego nulla, ero così.
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
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- matteo.conz
- Messaggi: 10507
- Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12
Re: Angolo della poesia
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Re: Angolo della poesia
artro che poesia sudamericana
artro che poesia de denuncia sociale
aggiornatevi fighiuletti
INSTAGRAMMI
MUBUAHAHAHAH
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IL PIU' PULITO HA LA ROGNA.
Re: Angolo della poesia
Di Raffallo Baldini io ho comprato quel libro di Einaudi che suona alla porta di casa sua, ho detto è un regalo, me lo hanno messo in un bel pacchetto rosso.
Poi sono andato a questa festa di compleanno, ognuno porta qualcosa, avevo una bottiglia di barbera che mi aveva dati un cliente, ci ho pensato un attimo, se regali un libro di poesie è chiaro che ti esponi, ed alla mia età la cosa peggiore è rendersi ridicoli.
Ho portato la bottiglia di barbera, salutato, bevuto un bicchoere, poi sono andato via.
Baldini è ancora impacchettato a casa mia, in un bel mobile esule da Fiume, regalo di compleanno incompiuto.
Poi sono andato a questa festa di compleanno, ognuno porta qualcosa, avevo una bottiglia di barbera che mi aveva dati un cliente, ci ho pensato un attimo, se regali un libro di poesie è chiaro che ti esponi, ed alla mia età la cosa peggiore è rendersi ridicoli.
Ho portato la bottiglia di barbera, salutato, bevuto un bicchoere, poi sono andato via.
Baldini è ancora impacchettato a casa mia, in un bel mobile esule da Fiume, regalo di compleanno incompiuto.
IL PIU' PULITO HA LA ROGNA.
Re: Angolo della poesia
Cumé, t mór tótt i dè, va fè al pugnètti,
va là, t muriré tè tótt i dé, mè,
ch’a so piò vèc ch’ né tè, mo a n’i péns mai,
u n’i pensa niséun, dài, zò, s’e’ fóss
cmè che t dí tè, u i sarébb da dvantè mat,
pu mè, tè di quèll t vu, a m sint zòvan dréinta,
son giovane di spirito, mè, e’ pèr gnént,
mo pénsi, u n’è una festa?
Tótt al matéini avènti fina sàira,
e t vu muréi, tè? las’ ch’e’ móra ch’ilt,
che pu e’ mór sémpra ch’ilt, ta i è fat chès?
e Molèri, purètt, l’è mórt dabón,
léu sabat l’à tiràt zò la serenda,
sa tótt i su baócch, burdéll, però adès léu
l’è mórt e mè a so què te Cafè Roma
ch’a m bèggh un bèl turchètt.
Come, muori tutti i giorni, va’ a cagare, va’ là, morirai tu tutti i giorni, io, che sono più vecchio di te, ma non ci penso mai,
non ci pensa nessuno, dài, su, se fosse come dici tu, ci sarebbe da diventare matti, poi io, tu di’ quello che vuoi, mi sento giovane dentro, son giovane di spirito, io, il mondo, ma anche tu, guarda il mondo, altro che morire, svegliarsi tutte le mattine, che pare niente, ma pensaci, non è una festa? tutte le mattine avanti fino a sera, e vuoi morire, tu? lascia che muoiano gli altri, che poi muoiono sempre gli altri, ci hai fatto caso? e Molari, poveretto, è morto davvero, lui sabato ha tirato giù la serranda, con tutti i suoi soldi, che se li è goduti porca puttana, se n’è cavate di voglie, e beh, i soldi, ragazzi, però adesso lui è morto e io sono qui al Caffè Roma che mi bevo un bel vinello al selz.
Raffello Baldini, Rivista “Poesia” (n.177, novembre 2003), Crocetti Editore
va là, t muriré tè tótt i dé, mè,
ch’a so piò vèc ch’ né tè, mo a n’i péns mai,
u n’i pensa niséun, dài, zò, s’e’ fóss
cmè che t dí tè, u i sarébb da dvantè mat,
pu mè, tè di quèll t vu, a m sint zòvan dréinta,
son giovane di spirito, mè, e’ pèr gnént,
mo pénsi, u n’è una festa?
Tótt al matéini avènti fina sàira,
e t vu muréi, tè? las’ ch’e’ móra ch’ilt,
che pu e’ mór sémpra ch’ilt, ta i è fat chès?
e Molèri, purètt, l’è mórt dabón,
léu sabat l’à tiràt zò la serenda,
sa tótt i su baócch, burdéll, però adès léu
l’è mórt e mè a so què te Cafè Roma
ch’a m bèggh un bèl turchètt.
Come, muori tutti i giorni, va’ a cagare, va’ là, morirai tu tutti i giorni, io, che sono più vecchio di te, ma non ci penso mai,
non ci pensa nessuno, dài, su, se fosse come dici tu, ci sarebbe da diventare matti, poi io, tu di’ quello che vuoi, mi sento giovane dentro, son giovane di spirito, io, il mondo, ma anche tu, guarda il mondo, altro che morire, svegliarsi tutte le mattine, che pare niente, ma pensaci, non è una festa? tutte le mattine avanti fino a sera, e vuoi morire, tu? lascia che muoiano gli altri, che poi muoiono sempre gli altri, ci hai fatto caso? e Molari, poveretto, è morto davvero, lui sabato ha tirato giù la serranda, con tutti i suoi soldi, che se li è goduti porca puttana, se n’è cavate di voglie, e beh, i soldi, ragazzi, però adesso lui è morto e io sono qui al Caffè Roma che mi bevo un bel vinello al selz.
Raffello Baldini, Rivista “Poesia” (n.177, novembre 2003), Crocetti Editore
IL PIU' PULITO HA LA ROGNA.
Re: Angolo della poesia
Fabbricare fabbricare fabbricare
Preferisco il rumore del mare
Che dice fabbricare fare e disfare
Fare e disfare è tutto un lavorare
Ecco quel che so fare.
Dino Campana
Preferisco il rumore del mare
Che dice fabbricare fare e disfare
Fare e disfare è tutto un lavorare
Ecco quel che so fare.
Dino Campana
Re: Angolo della poesia
Se uno non conoscesse l'anno di composizione, potrebbe pensare sia dedicata a Capitan Fracassa.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!