Bene, mi fa molto piacere questa tua ammissione: le persone molto intelligenti sono quelle più capaci di cambiare opinione.Krisper ha scritto: ↑martedì 18 marzo 2025, 23:48 dopo molto tempo riesco a scrivere sul forum, ho avuto un sacco di problemi di accesso e non riuscivo a scrivere.
Motta
direi che il fallimento è indiscutibile.
Anche il "recupero", sarebbe meglio dire la frenata di chi stava davanti, di febbraio non cambiava il giudizio del campo: fallimento.
Proprio perché, tranne qualche sprazzo, il gioco non c'era.
Non ho visto tutte le partite della Juve, ma ritengo il primo tempo a San Siro contro l'Inter, la miglior espressione di gioco di Motta in Bianconero.
Anche il buon secondo tempo a Torino, sempre contro l'Inter, che porta i tre punti, in realtà non è stata una grande espressione di gioco, ma più di determinazione.
Secondo me, la chiave del fallimento di Motta è stata proprio la determinazione, l'incapacità di farsi seguire spiritualmente.
Il miracolo di gioco di Bologna non c'è stato, per tanti motivo, ma soprattutto per un feeling mancato con la squadra, ora definitivamente esploso.
Se questo ora è palese, un buon direttore sportivo lo odora già in autunno, non a marzo. Giuntoli ha responsabilità enormi.
Motta potrebbe essersi bruciato, fallire a Torino può far terminare una carriera a certi livelli.
Rimango convinto che ha un'idea di calcio ottima e moderna, ma nei fatti si è rivelato inadeguato ad un top club.

D'accordissimo sul tema "recupero" che era stato aperto dalla frenata contemporanea e clamorosa delle prime tre. Era un bagliore in mezzo ad una stagione tetra. Concordo anche sul fatto che il primo tempo di Inter-Juve sia stato, insieme alla vittoria di Lipsia, il miglior momento della Juve di Motta. Il secondo tempo contro l'Inter a Torino è stato un fuoco di paglia, tra l'altro al termine di un primo tempo che sarebbe potuto tranquillamente terminare 2-0 per l'Inter. Quella sera diciamo che ci è un pò andata bene.
A mio avviso il crollo della squadra è arrivato paradossalmente dopo la vittoria col City. Era già iniziata da tempo la crisi della 'pareggite' ma era ipotizzabile che quella vittoria potesse dare il là ad un cambio di passo. Le successive partite mi hanno fatto definitivamente capire che sarebbe stata una stagione terribile, poi ufficialmente certificata dal crollo in supercoppa contro il Milan.
Motta ha fatto tanti errori, ma il principale secondo me è stato non capire che allenare la Juve non è come allenare il Bologna (senza offesa per i tifosi bolognesi). Non saper creare un feeling con lo spogliatoio, irrigidirsi con i giocatori più rappresentativi, sacrificati all'altare di un credo dogmatico secondo cui il leader è l'allenatore e i giocatori devono solo applicare i suoi dettami, ha creato i presupposti di un disastro detonato nelle ultime due partite.
Giuntoli a mio avviso è ancora più responsabile di Motta nel non aver capito già ad ottobre cosa stava succedendo. Il responsabile dell'area sportiva deve gestire le dinamiche di spogliatoio, se necessario deve saper anche fare da cuscinetto tra allenatore e i campioni di una grande squadra. I rumours raccontano che Danilo è stato fatto fuori dopo aver rappresentato a Giuntoli le perplessità di una parte importante dello spogliatoio riguardo la gestione di Motta. La decisione del DS è stata quella di assecondare Motta mandando via senza troppe esitazioni il capitano. Da lì in poi sono emerse anche altre criticità con i vari Vlahovic, Cambiaso, Gatti fino ad arrivare a Yildiz. Il DS in questi casi deve intervenire mediando. Invece Giuntoli ha dato carta bianca all'allenatore che ha distrutto tutto.
Per me deve andare via Motta, ma deve essere seguito, o preceduto, da Giuntoli.