herbie ha scritto:già, ma, la distanza è una cosa diversa dal distacco. La prima si misura in metri, il secondo in secondi di distacco.
Se hai 50 metri di vantaggio al 5%, il distacco è molto diverso dall'avere gli stessi 50 metri al 20%.
Passare dal 10 a 12 all'ora sullo Zoncolan vuol dure far una differenza enorme, molto maggiore che passare dal 20 al 22 all'ora su un'altra salita. Ma, ad aumento di forza, equivale ugual e proporzionale aumento del distacco, non della distanza.
prof ha scritto:Si', non è una cosa molto complessa: ti sto infatti dicendo che dai 10 ai 12 km/hr, se sei già' al limite, non ci puoi semplicemente passare: non ci puoi passare perchè ti è richiesto un aumento di potenza del 50%, che, se non sei un marziano, non puoi produrre. Se non puoi aumentare la potenza non puoi neanche produrre distacco tra te e l'avversario, né in termini spaziali, né temporali.
ma, mentre su una salita pedalabile, per produrre un distacco quantificabile in 10" (mettiamo) è necessario produrre un aumento di velocità di 2 all'ora, su una salita al 18% non è affatto necessario per produrre la stesso distacco un aumento del 2 all'ora, ma è sufficiente un proporzionalmente minore aumento della velocità. Il distacco lo produci al 18% aumentando dello 0,5 all'ora. Non aumenta di molto la DISTANZA fra i due corridori, ma il DISTACCO sì. Questo discorso sul fatto che la velocità bassa non fa i distacchi è assolutamente peregrino. Il distacco aumenta proporzionalmente all'aumentare della differenza di forza. E' la distanza in metri fra i corridori che varia molto a seconda della pendenza, a parità di distacco.
E' per lo stesso motivo che, per valutare immediatamente quanto stai andando in salita, guardi la VAM, non la velocità.
E qui torniamo a quello che dicevo sopra. Il vero problema delle salite molto dure è che il corridore davanti, a velocità basse rimane per più tempo alle viste di quello dietro, facendogli da punto di riferimento, e aiutandolo molto a dare tutto per tenerlo lì, vedi quello che accade nelle crono quando il corridore dietro raggiunge e supera quello davanti. AL limite, sulle salite molto dure sai che puoi permetterti di lasciare qualche metro e non rispondere subito ai cambi di ritmo di quello davanti perchè tanto se cali anche leggermente, ti rimane sempre lì da controllare e tenere in vista, e magari, se ne hai di più, fare il gioco della provocazione staccandoti leggermente. Mentre su salite più veloci sei obbligato andare uguale a quello davanti perhcè se lasci la scia perdi subito il vantaggio che questa offre. Ma quando il corridore ( o il gruppetto) davanti , sul duro duro, riesce a guadagnare quei 30-40" che gli permettono di sparire, il distacco aumenta subito esponenzialmente (v. distacchi sui 6 km. dei corridori di classifica staccatisi sullo Zoncolan)
Non capisco poi come, uno che ama il ciclismo della forza e del rapporto possa preferire le salite pedalabili dove la differenza la fa la scia e non la forza, e dove è molto più facile mulinare rapporti ad alta frequenza.
herbie ha scritto:Sullo Zoncolan sì, che qualunque rapporto metti, pedali di forza alle 60 pedalate al minuto. E' come se tutti fossero costretti al rapportone, e proprio su quelle pendenze sono penalizzati i corridori abituati al rapportino.
Non mi sembra una cosa troppo complessa da spiegare.....
sono anch'io un amante dei corridori che salgono a bassa frequenza e scavano i solchi con il rapporto. Il mulinare dei rapportini lo vedi sulle salite pedalabili e mediamente dure, oggi, fino al 9-10%.
Possibile che tu non veda che sullo Zoncolan, l'andatura di forza e di rapporto duro è praticamente obbligata visto che più di tanto non puoi montare rapporti corti?
Sono proprio questo tipo di salite molto dure (sul 18-20%) e non brevi (tipo scattino alla Purito sul chilometro duro finale) a mettere in grossa difficoltà i corridori abituati a salire in agilità mulinando rapporti corti.
prof ha scritto:
Infine, ma è tutt'altro argomento, a 20/25 km/hr, la scia conta poco o nulla e stare a ruota non è assolutamente così' esiziale. In quel campo di velocità, le variazioni di P richieste per aumentare la V sono ridotte (circa un 20% per salire di 2 km/hr) e le puoi ottenere solo con un rapporto che ti consenta di produrre quella maggior potenza.
su questo invece mi permetto di dire che ti sbagli e che forse non ti ricordi bene quando queste cose le facevi in corsa.
C'è una differenza abissale tra salire (ovviamente, forte) a ruota al 20-22-25 all'ora, e salire sempre allo stesso wattaggio, al 10, poichè la salita è molto dura. Al 20-22-25 quello che è davanti HA PERSO, anche se è il più forte. Al 10 quello che è davanti sta mettendo alle corde gli altri.
Altro che se conta la scia al 20 all'ora, quando sei su una salita a tutta. Quello a ruota ci rimane per un'ora anche se ha il 5% in meno.
E se invece ne ha ancora meno, si staccherebbe su qualunque salita. Ma su quella molto dura, non lo può aiutare nessuno.
Inoltre, su una salita al 5%, se aumenti del 2 all'ora, difficilmente levi di ruota qualcuno. Per andartene devi fare un sprint prolungato, se mi permetti, della madonna. E poi davanti, da solo, al 25 all'ora, in salita, spendi tantissimo in più rispetto a quelli dietro, a ruota. Questo è il problema. Che non esiste sulle salite tipo Zoncolan. Vedi quanto spendono ad esempio quelli che cercano di andarsene sulla CIpressa o sul Poggio.