Segnalo colossale ca...volata asserita da RCS in merito alle microcamere usate al Tour of Dubai: la prima corsa ad avere microcamere in diretta.
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/11-10-2 ... 4733.shtml
Falso. E sì che sono loro stessi (RCS sport, intendo) i detentori del record! Da 16 anni!
http://www.sportregiatv.it/altri_sport/ ... _da_F1.htm
Riporto quanto di interesse dall'articolo menzionato:
[...]La seconda novità [delle riprese RAI del giro '99], invece, ci riporta in qualche modo all'inizio del discorso. Le microcamere, montate sulle biciclette dei ciclisti, contribuiranno ad aumentare il livello emotivo di partecipazione durante la corsa, attraverso le "soggettive" degli atleti.
Per la verità, non si tratta di un fatto inedito. Già lo scorso anno furono sperimentate, ma il loro utilizzo venne limitato anche dalle enormi problematiche che, per Ia prima volta, dovettero essere affrontate: peso dei sistemi, posizione, difficoltà a coniugare le esigenze organizzative delle squadre e dei tecnici addetti al montaggio dei microsistemi. Tuttavia, durante Ia tappa di Lecce, sprintammo tutti vittoriosamente con un Mario Cipollini irresistibile. Questo fu molto importante, perché dimostrò che le microcamere non costituivano un ostacolo per l'atleta, e permise di poterne pianificare l'utilizzo in maniera sistematica. Lo schema per il prossimo Giro, dunque, prevede 4 microcamere in corsa fin dalla partenza ricevute da un elicottero (il quarto) appositamente dedicato e attrezzato con antenne speciali per ricevere potenze relativamente basse (400 milliwatt contro i 10 watt delle moto). Le posizioni di queste microcamere varieranno a seconda dei ciclisti e delle caratteristiche del percorso. Per fare un esempio, se sarà un gregario ad averla, la microcamera sarà alloggiata nella parte posteriore del sellino per mostrarci l'azione del capitano; sarà invece frontale se l'atleta è uno sprinter, o se la tappa presenta una discesa da vertigine.
Novità nella novità, poi, è stato costruito un sistema ancora più leggero e compatto (in pratica una scatola da posizionare sul manubrio), che dalla moto verrà consegnata al volo negli ultimi chilometri ad uno dei corridori "strategici" per documentare sempre la volata. Spesso, infatti, accade che i gregari che montano i sistemi fin dalla partenza, durante la corsa, restino staccati dalla testa essendosi "spremuti" nella prima fase della tappa. Brutto dirlo, ma dal nostro punto di vista è tutta fatica sprecata se, al momento della diretta, saranno troppo indietro perché le loro immagini possano essere significative. In questo, la televisione cinica e ingrata che ignora e non rende onore a chi ha sudato in una fascia oraria non coperta dal palinsesto, si distacca dal senso sportivo del ciclismo.
Ma il legame tra i due mondi è comunque ben saldo, e, come detto, le caratteristiche di uno esaltano le possibilità dell'altro. Il ciclismo è veramente lo sport televisivo per eccellenza, anche più del calcio. Non soltanto perché la ripresa di una partita ne frammenta la visione, mentre quella di una corsa ne da' una visione unitaria; ma anche per la grande disponibilità nei confronti del mezzo. Vi basti questo, saranno in collegamento audio/video dalle auto ammiraglie anche i Direttori Sportivi, che sono, per fare un paragone, gli allenatori nel calcio. Questo, tuttavia, è l'unico accostamento che mi sento di fare. Perché? Beh, provate a intervistare un qualsiasi tecnico durante la partita. [...]
E a questo merito ricordo un frammento di immagine (partita per sbaglio) nella tappa di Oropa '99, di una microcamera messa sotto il sellino di un corridore (che ancora era in salita quando Pantani era bello che arrivato) che guardava in avanti (la vista non era granchè, sembrava di essere al posto del
membro del corridore). L'anno dopo il regista cambiò e delle microcamere non se ne fece più nulla.
