13a TAPPA
Dopo la mina vagante del Montoso, inizia il vero momento chiave di questo Giro: 4 tappe importantissime, talvolta con grandi dislivelli, talvolta con lunghe distanze, spesso con entrambi. In fila avremo questo (pseudo)tappone, il tapponcino valdostano, un vero e proprio Giro di Lombardia (da considerare quasi alla stregua di un tappone considerando la sua collocazione) e dopo il riposo il vero tappone di questo Giro con Gavia e Mortirolo.
La 13a tappa presenta 188km (non pochi) con quasi 5000 metri di dislivello. Dunque anche questo sarà un vero e proprio tappone. La differenza rispetto agli altri tapponi presenti in questo Giro, è il risvolto tattico che potrà avere: questa tappa è chiaramente disegnata prevedendo un'unica battaglia sulla salita finale. Il Nivolet d'altronde non permette grandi alternative; anzi, c'è da dire che Vegni ha compiuto il miracolo dell'inserimento di Pian del Lupo, salita che ha permesso la trasformazione da tappa mono-salita a tappone. Difficile pensare ad un attacco qui, anche a causa di quasi 15 km di falsopiano prima dell'inizio della salita finale. Per di più quest'ultima è lunga una trentina di km.
In ogni caso è stata aggiunta una chance in più di fare corsa duri e far emergere maggiormente le doti di fondo. E' evidente che Vegni ha dato grande risalto alla resistenza, al ciclismo di un tempo, inserendo tantissime tappe sopra i 180 km. Probabilmente un invito a Nibali per tornare, o forse un ritorno alle origini, ai Giri zomegnaneschi, ai tapponi che tutti noi rimpiangiamo guardando il percorso del Tour. E forse questi tapponi saranno lo schiaffo definitivo al Tour. Vedremo se Vegni sarà premiato anche con un bello spettacolo
Dopo questa introduzione passiamo al lato prettamente tecnico di questa tappa.
Quasi in partenza si sale alla
Colletta di Cumiana (3,5 km al 7% con massime dell'11%). Al termine della discesa, dopo soltanto una decina di km, si sale al primo GPM di giornata: il
Colle del Lys. Sono 13,7 km, con una pendenza media 7,1%. Gli ultimi 4 km e mezzo sono i più impegnativi con una media dell'8,3 e una pendenza massima dell'11%. Un avvio molto intenso dove probabilmente vedremo una fuga corposa (ci sono in palio i primi GPM di alta categoria per la classifica degli scalatori) che conterrà anche uomini di fiducia dei big, da sfruttare sulla salita finale in caso di bisogno.
Dopo una discesa abbastanza tecnica, non è da sottovalutare nemmeno l'avvicinamento al Pian del Lupo: infatti dal km 64 al km 102 la discesa lascerà il posto ad un lungo tratto ricco di sali-scendi e planimetricamente complicato. Sicuramente favorirà la fuga del mattino e al contempo rende il Colle del Lys più influente di quanto si pensi e tatticamente molto vicino al Pian del Lupo. Su un percorso del genere diventa difficile rientrare e più facile creare ulteriore selezione in gruppo se qualcuno volesse fare corsa dura. Insomma è un altro elemento che rende questa tappa un tappone.
Sul
Pian del Lupo, come già ho detto sarà difficile vedere un'azione in prima persona, però potrebbe essere verosimile che una squadra voglia scremare il gruppo, approfittando delle pendenze piuttosto accentuate.
Passato Cuorgné si affronta un primo tratto in salita (2,5 km al 6%), poi prima di Colleretto Catelnuovo inizia la salita vera e propria di 10,4 km con un 8,4% di pendenza media (formalmente viene fatta iniziare un km più avanti) con un tratto centrale molto impegnativo (2,5 km; 11,2%; max 14%).
Discesa ancora una volta impegnativa verso Pont Canavese, dove la strada inizierà a salire inesorabilmente verso il traguardo: mancano 45 km.
Si può considerare l'inizio della salita verso
Lago Serrù dopo località Rosone, ricavandone 28.8 km al 5,4% (formalmente inizia a Noasca, da cui 20,3 km al 5,9%). Già dopo Noasca i corridori affronteranno un primo km in doppia cifra, per poi arrivare a 18 km dal traguardo nel vivo di questa tappa. Restano i due tratti più impegnativi della salita:
- la rinnovata strada vecchia sulla quale il gruppo salirà per 3 km con una media dell'8,7% e punte del 14%.
- gli ultimi 3500 metri al 9,6% con punte del 12%
In mezzo un tratto più semplice, talvolta in leggera discesa, 2 strappi più evidenti per raggiungere Ceresole Reale e il Rifugio Muzio.
Non dimenticate l'altitudine: l'arrivo sarà collocato a 2247 metri.
Per completezza ecco la difficoltà delle varie salite, che sarà crescente.
Colletta di Cumiana: 172
Colle del Lys: 691
Pian del Lupo: 734
Lago Serrù: 847
MATERIALE UFFICIOSO
MATERIALE UFFICIALE
![Immagine](https://static2.giroditalia.it/wp-content/uploads/2018/10/G19_T13_CeresoleReale_alt_jpg.jpg)