Cinematografo
Re: Cinematografo
PARASITE (con SPOILER!) E VERGA: UN NUOVO CICLO DEI VINTI
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Cinematografo
Un capolavoro poco conosciuto del Maestro.
P. S: tra un po' scrivo un altro bignamino
P. S: tra un po' scrivo un altro bignamino
Re: Cinematografo
Io non sono un super fan della commedia all'italiana.lemond ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 12:01 Posso fare un intervento, scrivendo sul cinema con gli uomini veri?
Nel medioevo c'era un solo spazio istituzionalmente riconosciuto per il teatro: la chiesa. E a essere messe in scena erano naturalmente sacre rappresentazioni, a tutto vantaggio del popolo che, non capendo nulla di latino, poteva seguire le sacre scritture solo con grande difficoltà, spesso capendo "fischi per fiaschi", mentre tutti sanno seguire bene una messinscena.
Le rappresentazioni sacre ebbero un successo tale che iniziarono a uscire dai loro primi confini. Confini fisici, quando per raccogliere maggior pubblico (e al contempo, magari, fare concorrenza agli spettacoli dei saltimbanchi) si portarono sui sagrati e in piazza, aprendosi al profano.
Quando il teatro è forte, è in grado di digerire tutto, e fu proprio nelle sacre rappresentazioni che un tipo di commedia breve, grossolana, erede del mimo latino, trovò spazio come intermezzo ravvivante. Nient'altro che un riempitivo gustoso, una farcitura, una farsa (appunto dal francese "farce". E poi nel cinematografo la commedia all'italiana di Gassmann, Manfredi, Sordi e Tognazzi (in ordine alfabetico).
A volte la penso come Nanni Moretti
Dietro il paravento della critica sociale c'è tanta auto assoluzione. I personaggi di quei film possono fare le peggiori mascalzonate ma alla fine sono sempre assolti, "perché noi italiani siamo così e poi sembra uguale allo zio".
Re: Cinematografo
Mah, Cthu, sarà un pensiero dovuto all’odierna mediocrità per non dire di peggio... ma a me molti film della cosiddetta commedia all’italiana paiono da rivalutare, e pure parecchio, con le dovute riserve.Cthulhu ha scritto: ↑lunedì 6 luglio 2020, 13:11Io non sono un super fan della commedia all'italiana.lemond ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 12:01 Posso fare un intervento, scrivendo sul cinema con gli uomini veri?
Nel medioevo c'era un solo spazio istituzionalmente riconosciuto per il teatro: la chiesa. E a essere messe in scena erano naturalmente sacre rappresentazioni, a tutto vantaggio del popolo che, non capendo nulla di latino, poteva seguire le sacre scritture solo con grande difficoltà, spesso capendo "fischi per fiaschi", mentre tutti sanno seguire bene una messinscena.
Le rappresentazioni sacre ebbero un successo tale che iniziarono a uscire dai loro primi confini. Confini fisici, quando per raccogliere maggior pubblico (e al contempo, magari, fare concorrenza agli spettacoli dei saltimbanchi) si portarono sui sagrati e in piazza, aprendosi al profano.
Quando il teatro è forte, è in grado di digerire tutto, e fu proprio nelle sacre rappresentazioni che un tipo di commedia breve, grossolana, erede del mimo latino, trovò spazio come intermezzo ravvivante. Nient'altro che un riempitivo gustoso, una farcitura, una farsa (appunto dal francese "farce". E poi nel cinematografo la commedia all'italiana di Gassmann, Manfredi, Sordi e Tognazzi (in ordine alfabetico).
A volte la penso come Nanni Moretti
Dietro il paravento della critica sociale c'è tanta auto assoluzione. I personaggi di quei film possono fare le peggiori mascalzonate ma alla fine sono sempre assolti, "perché noi italiani siamo così e poi sembra uguale allo zio".
Esempi sparsi: In nome del popolo italiano, dove vengono individuati difetti endemici della società italiana, magari già chiari come la scarsa dirittura morale di certa classe imprenditoriale, o anche quasi profetici come una possibile arbitrarietà di alcune scelte giudiziarie. Con un certo equilibrio direi, senza calcare la mano su un aspetto rispetto ad un altro.
O come ne Il Sorpasso, che guarda caso prende mezza stelletta in più di valutazione ad ogni edizione dei manuali storici...
Senza contare Una vita difficile, Il boom, Il tigre, La vita agra, fino ad arrivare a C’eravamo tanto amati, ecc. ecc. ecc.
E senza contare un positivo raccordo con la letteratura, anche solo considerata come scrittura di soggetti sufficientemente originali.
Forse quanto sostieni vale di più oggi: mancanza di scrittura originale, prevalenza del comico e del grottesco rispetto alla commedia pura ed al dramma, cose che ai miei occhi paiono gettare il bambino e tenersi l’acqua sporca.
E poi la gavetta: si vede che Verdone, Virzì, per arrivare all’odierno controsenso rappresentato da Zalone, non l’hanno fatta.
Vediamo quest’ultimo: persino gustoso nella centratura comica di alcuni aspetti (lo zotico che indossa una divisa e si sente il Padreterno, la sua ignoranza cosmica, ecc.), alla fine se la cava sempre, e a noi non rimane niente, se non qualche risata, dovuta comunque a battute che già a Bellinzona non fanno più ridere...
Re: Cinematografo
A me sono piaciuti di più i film con Manfredi/ambiente papale e quelli di Monicelli, anche se vado a memoria (corta).
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Cinematografo
Non voglio dire che non ci siano state bellissime commedie all'italiana, ma resto con le mie perplessità. Soprattutto sul versante - di gran lunga maggioritario -- romanesco-piacione. Quello che manca quasi sempre è una visione morale, sostituita o dalla cattiveria pura, in fondo superficiale alla Risi o dallo smaccato giustificazionismo del "tengo famiglia" e del "che si deve fare per campare".Bitossi ha scritto: ↑lunedì 6 luglio 2020, 13:55Mah, Cthu, sarà un pensiero dovuto all’odierna mediocrità per non dire di peggio... ma a me molti film della cosiddetta commedia all’italiana paiono da rivalutare, e pure parecchio, con le dovute riserve.Cthulhu ha scritto: ↑lunedì 6 luglio 2020, 13:11Io non sono un super fan della commedia all'italiana.lemond ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 12:01 Posso fare un intervento, scrivendo sul cinema con gli uomini veri?
Nel medioevo c'era un solo spazio istituzionalmente riconosciuto per il teatro: la chiesa. E a essere messe in scena erano naturalmente sacre rappresentazioni, a tutto vantaggio del popolo che, non capendo nulla di latino, poteva seguire le sacre scritture solo con grande difficoltà, spesso capendo "fischi per fiaschi", mentre tutti sanno seguire bene una messinscena.
Le rappresentazioni sacre ebbero un successo tale che iniziarono a uscire dai loro primi confini. Confini fisici, quando per raccogliere maggior pubblico (e al contempo, magari, fare concorrenza agli spettacoli dei saltimbanchi) si portarono sui sagrati e in piazza, aprendosi al profano.
Quando il teatro è forte, è in grado di digerire tutto, e fu proprio nelle sacre rappresentazioni che un tipo di commedia breve, grossolana, erede del mimo latino, trovò spazio come intermezzo ravvivante. Nient'altro che un riempitivo gustoso, una farcitura, una farsa (appunto dal francese "farce". E poi nel cinematografo la commedia all'italiana di Gassmann, Manfredi, Sordi e Tognazzi (in ordine alfabetico).
A volte la penso come Nanni Moretti
Dietro il paravento della critica sociale c'è tanta auto assoluzione. I personaggi di quei film possono fare le peggiori mascalzonate ma alla fine sono sempre assolti, "perché noi italiani siamo così e poi sembra uguale allo zio".
Esempi sparsi: In nome del popolo italiano, dove vengono individuati difetti endemici della società italiana, magari già chiari come la scarsa dirittura morale di certa classe imprenditoriale, o anche quasi profetici come una possibile arbitrarietà di alcune scelte giudiziarie. Con un certo equilibrio direi, senza calcare la mano su un aspetto rispetto ad un altro.
O come ne Il Sorpasso, che guarda caso prende mezza stelletta in più di valutazione ad ogni edizione dei manuali storici...
Senza contare Una vita difficile, Il boom, Il tigre, La vita agra, fino ad arrivare a C’eravamo tanto amati, ecc. ecc. ecc.
E senza contare un positivo raccordo con la letteratura, anche solo considerata come scrittura di soggetti sufficientemente originali.
Forse quanto sostieni vale di più oggi: mancanza di scrittura originale, prevalenza del comico e del grottesco rispetto alla commedia pura ed al dramma, cose che ai miei occhi paiono gettare il bambino e tenersi l’acqua sporca.
E poi la gavetta: si vede che Verdone, Virzì, per arrivare all’odierno controsenso rappresentato da Zalone, non l’hanno fatta.
Vediamo quest’ultimo: persino gustoso nella centratura comica di alcuni aspetti (lo zotico che indossa una divisa e si sente il Padreterno, la sua ignoranza cosmica, ecc.), alla fine se la cava sempre, e a noi non rimane niente, se non qualche risata, dovuta comunque a battute che già a Bellinzona non fanno più ridere...
Re: Cinematografo
Comunque per me il capolavoro assoluto del genere è a mani basse Divorzio all'italiana, uno dei più bei film italiani di sempre. Nelle mani di Risi sarebbe stato il consueto esercizio di cattiveria e macchiettismo, Germi avvolge il tutto in un aura di sensualità quasi archetipica che aggiunge al film una maggiore profondità. Il famoso finale in mano ad altri sarebbe stato solo uno sberleffo cinico, qui c'è anche una sfacciata rivincita e celebrazione della gioventù e della natura.
- Road Runner
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Re: Cinematografo La Corazzata Potemkin
Doverosa segnalazione domani sera a Milano, all'Arena Est, proiezione del grande Capolavoro
del Maestro Sergej M. Ejzenstejn, La Corazzata Potemkin, in versione originale completa.
Ingresso Euro 7,00
(Non è uno scherzo, la danno davvero !!!)
del Maestro Sergej M. Ejzenstejn, La Corazzata Potemkin, in versione originale completa.
Ingresso Euro 7,00
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Re: Cinematografo La Corazzata Potemkin
7e per una cagata pazzesca?!?Road Runner ha scritto: ↑domenica 9 agosto 2020, 21:14 Doverosa segnalazione domani sera a Milano, all'Arena Est, proiezione del grande Capolavoro
del Maestro Sergej M. Ejzenstejn, La Corazzata Potemkin, in versione originale completa.
Ingresso Euro 7,00
(Non è uno scherzo, la danno davvero !!!)
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
- Road Runner
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Re: Cinematografo
Mi verrebbe quasi voglia di vestirmi da intellettuale, andarci, e poi piazzare una dormita di tre ore con russata sonora !!
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Re: Cinematografo
Perché, poi c’è anche il dibattito fantozziano?Road Runner ha scritto: ↑domenica 9 agosto 2020, 22:00 Mi verrebbe quasi voglia di vestirmi da intellettuale, andarci, e poi piazzare una dormita di tre ore con russata sonora !!
Tranqui, il film dura circa un’ora e un quarto; a seconda delle versioni può variare di qualche minuto.
A meno che non sia proprio la versione da “18 bobine” del prof. Riccardelli!
Re: Cinematografo
devessè quella co il prologo della cineteca de bologna
co i scempi fatti dalla censura e i fotogrammi origginali comparati
er dibbattito nsomma sta a linizzio
allunga de na quarantina de minuti da l origginale
interessante comunque
co i scempi fatti dalla censura e i fotogrammi origginali comparati
er dibbattito nsomma sta a linizzio
allunga de na quarantina de minuti da l origginale
interessante comunque
Re: Cinematografo
Ieri su rai3 hanno trasmesso un gran bel film.
Tre manifesti a Ebbing Missouri.
Film secondo me denso di significati che fa capire come l'uso delle parole possa nuocere veramente. Sia che sia fatto a mezzo stampa, tv o in questo caso i manifesti.
Poi va beh con grandi interpretazioni da parte di tutti i personaggi.
Tre manifesti a Ebbing Missouri.
Film secondo me denso di significati che fa capire come l'uso delle parole possa nuocere veramente. Sia che sia fatto a mezzo stampa, tv o in questo caso i manifesti.
Poi va beh con grandi interpretazioni da parte di tutti i personaggi.
Ecco l'elenco delle corse minori del ciclismo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sacha_Modolo
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- Località: Vedano Olona (Va)
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Re: Cinematografo
Il 12 ottobre uscirà al cinema il film su Pantani di cui vi avevo parlato tempo fa
https://www.mymovies.it/film/2020/il-caso-pantani/
https://www.imdb.com/title/tt5546904/
https://www.mymovies.it/film/2020/il-caso-pantani/
https://www.imdb.com/title/tt5546904/
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
www.ilciclismo.it
Re: Cinematografo
lemond ha scritto: ↑domenica 14 giugno 2020, 12:01 Posso fare un intervento, scrivendo sul cinema con gli uomini veri?
Nel medioevo c'era un solo spazio istituzionalmente riconosciuto per il teatro: la chiesa. E a essere messe in scena erano naturalmente sacre rappresentazioni, a tutto vantaggio del popolo che, non capendo nulla di latino, poteva seguire le sacre scritture solo con grande difficoltà, spesso capendo "fischi per fiaschi", mentre tutti sanno seguire bene una messinscena.
Le rappresentazioni sacre ebbero un successo tale che iniziarono a uscire dai loro primi confini. Confini fisici, quando per raccogliere maggior pubblico (e al contempo, magari, fare concorrenza agli spettacoli dei saltimbanchi) si portarono sui sagrati e in piazza, aprendosi al profano.
Quando il teatro è forte, è in grado di digerire tutto, e fu proprio nelle sacre rappresentazioni che un tipo di commedia breve, grossolana, erede del mimo latino, trovò spazio come intermezzo ravvivante. Nient'altro che un riempitivo gustoso, una farcitura, una farsa (appunto dal francese "farce". E poi nel cinematografo la commedia all'italiana di Gassmann, Manfredi, Sordi e Tognazzi (in ordine alfabetico).
Re: Cinematografo
una pellicola che è un misto tra biografia e film d’inchiesta...maurofacoltosi ha scritto: ↑lunedì 28 settembre 2020, 10:04 Il 12 ottobre uscirà al cinema il film su Pantani di cui vi avevo parlato tempo fa
https://www.mymovies.it/film/2020/il-caso-pantani/
https://www.imdb.com/title/tt5546904/
Nei titoli di apertura la citazione di Kierkegaard: "Ci sono due modi..."
Re: Cinematografo
Dato che non posso non per quanto scrivete di cinema, vorrei farvi una domanda sulla commedia francese. Ho visto ieri il film Cyrano Mon Amour (Edmond), che mi ha emozionato come la commedia originale del grandissimo Edmond Rostand e anche la canzone di Guccini. Però, la traduzione italiana in entrambe le opere finisce con *pennacchio* che non vuol dire quasi niente in italiano, mentre l'originale ha "panache" che significa quasi tutto in francese. Vi domando com'è possibile che si compia e si perseveri in un tale "misfatto"!?Cthulhu ha scritto: ↑sabato 11 luglio 2020, 13:22Non voglio dire che non ci siano state bellissime commedie all'italiana, ma resto con le mie perplessità. Soprattutto sul versante - di gran lunga maggioritario -- romanesco-piacione. Quello che manca quasi sempre è una visione morale, sostituita o dalla cattiveria pura, in fondo superficiale alla Risi o dallo smaccato giustificazionismo del "tengo famiglia" e del "che si deve fare per campare".Bitossi ha scritto: ↑lunedì 6 luglio 2020, 13:55Mah, Cthu, sarà un pensiero dovuto all’odierna mediocrità per non dire di peggio... ma a me molti film della cosiddetta commedia all’italiana paiono da rivalutare, e pure parecchio, con le dovute riserve.Cthulhu ha scritto: ↑lunedì 6 luglio 2020, 13:11
Io non sono un super fan della commedia all'italiana.
A volte la penso come Nanni Moretti
Dietro il paravento della critica sociale c'è tanta auto assoluzione. I personaggi di quei film possono fare le peggiori mascalzonate ma alla fine sono sempre assolti, "perché noi italiani siamo così e poi sembra uguale allo zio".
Esempi sparsi: In nome del popolo italiano, dove vengono individuati difetti endemici della società italiana, magari già chiari come la scarsa dirittura morale di certa classe imprenditoriale, o anche quasi profetici come una possibile arbitrarietà di alcune scelte giudiziarie. Con un certo equilibrio direi, senza calcare la mano su un aspetto rispetto ad un altro.
O come ne Il Sorpasso, che guarda caso prende mezza stelletta in più di valutazione ad ogni edizione dei manuali storici...
Senza contare Una vita difficile, Il boom, Il tigre, La vita agra, fino ad arrivare a C’eravamo tanto amati, ecc. ecc. ecc.
E senza contare un positivo raccordo con la letteratura, anche solo considerata come scrittura di soggetti sufficientemente originali.
Forse quanto sostieni vale di più oggi: mancanza di scrittura originale, prevalenza del comico e del grottesco rispetto alla commedia pura ed al dramma, cose che ai miei occhi paiono gettare il bambino e tenersi l’acqua sporca.
E poi la gavetta: si vede che Verdone, Virzì, per arrivare all’odierno controsenso rappresentato da Zalone, non l’hanno fatta.
Vediamo quest’ultimo: persino gustoso nella centratura comica di alcuni aspetti (lo zotico che indossa una divisa e si sente il Padreterno, la sua ignoranza cosmica, ecc.), alla fine se la cava sempre, e a noi non rimane niente, se non qualche risata, dovuta comunque a battute che già a Bellinzona non fanno più ridere...
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Cinematografo
Scrivo qui, come osservazione di metodo piuttosto che di merito: sono l’unico a provare un po’ di disagio verso i continui omaggi post-mortem, televisivi e di stampa, alla figura di Proietti, e a trovarli persino un po’ esagerati?
Chiarisco subito: attore più che degno, e grande animale da palcoscenico, forse più per “mestiere” che per classe innata.
Ed è comunque sottinteso l’ovvio rispetto per chiunque abbia contribuito in vita a fare qualcosa di utile o piacevole per gli altri.
Però mi faccio una domanda rispetto alla caratura del personaggio: ma allora, quando è mancato Gassman, solo per fare un nome, ci volevano 10 giorni di lutto nazionale?
Qualcuno sa indicarmi un film di valore in cui Proietti avesse avuto un ruolo importante?
Naturalmente non mi sfugge che buona parte della sua popolarità provenisse dalle apparizioni televisive, ma anche lì... sarà che non le guardo, ma non mi risultano capolavori.
Tutto sommato mi è sempre sembrato un più che buon mestierante, barzellettiere discreto (meglio di Berlusconi, ma lì ci vuole poco), abbastanza chiuso nella sua “romanità”, che anche in queste pagine abbiamo definito più un limite che un pregio.
Però mi sa che bisogna rassegnarsi: è ormai consueto, non solo in questo paese, che faccia meno notizia la scomparsa di un Nobel, rispetto a quella di chi rimarrà famoso per “Nun me rompe er ca’...”
Chiarisco subito: attore più che degno, e grande animale da palcoscenico, forse più per “mestiere” che per classe innata.
Ed è comunque sottinteso l’ovvio rispetto per chiunque abbia contribuito in vita a fare qualcosa di utile o piacevole per gli altri.
Però mi faccio una domanda rispetto alla caratura del personaggio: ma allora, quando è mancato Gassman, solo per fare un nome, ci volevano 10 giorni di lutto nazionale?
Qualcuno sa indicarmi un film di valore in cui Proietti avesse avuto un ruolo importante?
Naturalmente non mi sfugge che buona parte della sua popolarità provenisse dalle apparizioni televisive, ma anche lì... sarà che non le guardo, ma non mi risultano capolavori.
Tutto sommato mi è sempre sembrato un più che buon mestierante, barzellettiere discreto (meglio di Berlusconi, ma lì ci vuole poco), abbastanza chiuso nella sua “romanità”, che anche in queste pagine abbiamo definito più un limite che un pregio.
Però mi sa che bisogna rassegnarsi: è ormai consueto, non solo in questo paese, che faccia meno notizia la scomparsa di un Nobel, rispetto a quella di chi rimarrà famoso per “Nun me rompe er ca’...”
Re: Cinematografo
Iperquoto, senza voler mancare di rispetto allo scomparso.Bitossi ha scritto: ↑giovedì 5 novembre 2020, 13:40 Scrivo qui, come osservazione di metodo piuttosto che di merito: sono l’unico a provare un po’ di disagio verso i continui omaggi post-mortem, televisivi e di stampa, alla figura di Proietti, e a trovarli persino un po’ esagerati?
Chiarisco subito: attore più che degno, e grande animale da palcoscenico, forse più per “mestiere” che per classe innata.
Ed è comunque sottinteso l’ovvio rispetto per chiunque abbia contribuito in vita a fare qualcosa di utile o piacevole per gli altri.
Però mi faccio una domanda rispetto alla caratura del personaggio: ma allora, quando è mancato Gassman, solo per fare un nome, ci volevano 10 giorni di lutto nazionale?
Qualcuno sa indicarmi un film di valore in cui Proietti avesse avuto un ruolo importante?
Naturalmente non mi sfugge che buona parte della sua popolarità provenisse dalle apparizioni televisive, ma anche lì... sarà che non le guardo, ma non mi risultano capolavori.
Tutto sommato mi è sempre sembrato un più che buon mestierante, barzellettiere discreto (meglio di Berlusconi, ma lì ci vuole poco), abbastanza chiuso nella sua “romanità”, che anche in queste pagine abbiamo definito più un limite che un pregio.
Però mi sa che bisogna rassegnarsi: è ormai consueto, non solo in questo paese, che faccia meno notizia la scomparsa di un Nobel, rispetto a quella di chi rimarrà famoso per “Nun me rompe er ca’...”
Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
Re: Cinematografo
Beh, essendo romano capirete che non sono molto d' accordo con il vostro giudizio. Ho seguito la carriera di Proietti da quando sono ragazzino l' ho incrociato alle feste di piazza, nei piccoli locali di Trastevere, nei grandi teatri , allo stadio dove si esibiva senza mai risparmiarsi e con l' unico scopo, l' ha sempre dichiarate, di divertire il pubblico. Spesso la sua strada si è incrociata con Gassman a cui forzatamente spesso era accostato, paragone che lui non condivideva conscio delle differenze con il grande Vittorio, ma molti lo vedevano come naturale erede . Monicelli gli affida il ruolo dello stilita in cima alla colonna che con voce tornante ammonisce Brancaleone e i suoi e sotto le sembianze della morte nel fatale duello finale c'è lui quasi a sancire un simbolico passaggio di consegne con il mattatore. Altman nel Matrimonio sceglie proprio loro due da incastonare nella surreale galleria di personaggi, ma Proietti era un' altra cosa, prendeva sempre le distanze dall' arte "seria", lui era qualcosa di meno, ma anche di più allo stesso tempo: affabulatore, guitto, entertainer, ma capace di spaziare dalla musica alla recitazione, dal serio allo sberleffo. Comprendo come possa essere difficile per chi non sia un suo concittadino apprezzare in toto il suo valore, a me per fare un esempio è sempre piaciuto Pino Daniele, ma ovviamente non riesco a sentirlo mio come potrebbe un partenopeo. Gigi era quell' amico che a fine cena ti racconta una storia che fa sbellicare, il vicino di casa che ho fatto l' abbacchio a scottadito, ne voi 'npo? Quello che la Roma è 'na fede, ma possino ammazzalli a perde caa Lazzio all' urtimo minuto... Insomma qui da noi non mancherà solo l' artista, mancheranno tutte queste cose e inevitabilmente ci sentiremo tutti un po' più soli.
Re: Cinematografo
Andiamo Lorenzo, Gigi era simpatico e poi tu non hai visto uno dei più grandi capolavori del cimena italiano, almeno per chi ama (ha amato, perché ormai in Italia è morta) l'ippica: Febbre da cavallo.Bitossi ha scritto: ↑giovedì 5 novembre 2020, 13:40 Scrivo qui, come osservazione di metodo piuttosto che di merito: sono l’unico a provare un po’ di disagio verso i continui omaggi post-mortem, televisivi e di stampa, alla figura di Proietti, e a trovarli persino un po’ esagerati?
Chiarisco subito: attore più che degno, e grande animale da palcoscenico, forse più per “mestiere” che per classe innata.
Ed è comunque sottinteso l’ovvio rispetto per chiunque abbia contribuito in vita a fare qualcosa di utile o piacevole per gli altri.
Però mi faccio una domanda rispetto alla caratura del personaggio: ma allora, quando è mancato Gassman, solo per fare un nome, ci volevano 10 giorni di lutto nazionale?
Qualcuno sa indicarmi un film di valore in cui Proietti avesse avuto un ruolo importante?
Naturalmente non mi sfugge che buona parte della sua popolarità provenisse dalle apparizioni televisive, ma anche lì... sarà che non le guardo, ma non mi risultano capolavori.
Tutto sommato mi è sempre sembrato un più che buon mestierante, barzellettiere discreto (meglio di Berlusconi, ma lì ci vuole poco), abbastanza chiuso nella sua “romanità”, che anche in queste pagine abbiamo definito più un limite che un pregio.
Però mi sa che bisogna rassegnarsi: è ormai consueto, non solo in questo paese, che faccia meno notizia la scomparsa di un Nobel, rispetto a quella di chi rimarrà famoso per “Nun me rompe er ca’...”
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Cinematografo
Bravissimo P.S. Da qui in avanti amerò di più i romani.Gimbatbu ha scritto: ↑giovedì 5 novembre 2020, 15:14 Beh, essendo romano capirete che non sono molto d' accordo con il vostro giudizio. Ho seguito la carriera di Proietti da quando sono ragazzino l' ho incrociato alle feste di piazza, nei piccoli locali di Trastevere, nei grandi teatri , allo stadio dove si esibiva senza mai risparmiarsi e con l' unico scopo, l' ha sempre dichiarate, di divertire il pubblico. Spesso la sua strada si è incrociata con Gassman a cui forzatamente spesso era accostato, paragone che lui non condivideva conscio delle differenze con il grande Vittorio, ma molti lo vedevano come naturale erede . Monicelli gli affida il ruolo dello stilita in cima alla colonna che con voce tornante ammonisce Brancaleone e i suoi e sotto le sembianze della morte nel fatale duello finale c'è lui quasi a sancire un simbolico passaggio di consegne con il mattatore. Altman nel Matrimonio sceglie proprio loro due da incastonare nella surreale galleria di personaggi, ma Proietti era un' altra cosa, prendeva sempre le distanze dall' arte "seria", lui era qualcosa di meno, ma anche di più allo stesso tempo: affabulatore, guitto, entertainer, ma capace di spaziare dalla musica alla recitazione, dal serio allo sberleffo. Comprendo come possa essere difficile per chi non sia un suo concittadino apprezzare in toto il suo valore, a me per fare un esempio è sempre piaciuto Pino Daniele, ma ovviamente non riesco a sentirlo mio come potrebbe un partenopeo. Gigi era quell' amico che a fine cena ti racconta una storia che fa sbellicare, il vicino di casa che ho fatto l' abbacchio a scottadito, ne voi 'npo? Quello che la Roma è 'na fede, ma possino ammazzalli a perde caa Lazzio all' urtimo minuto... Insomma qui da noi non mancherà solo l' artista, mancheranno tutte queste cose e inevitabilmente ci sentiremo tutti un po' più soli.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
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Re: Cinematografo
Non credo che sia questo il punto della questione, anzi a me Proietti era anche simpatico, e mi è sempre piaciuto nei ruoli diciamo da "caratterista" tipo la Mandrakata. Così pure anche se non sono il mio genere ho abbastanza apprezzato la carriera nelle trasmissioni televisive, con doti di improvvisazione notevoli, veramente bravo a tenere la scena , ma personalmente non di mio gusto per esempio nei monologhi.
Il discorso è che TV e stampa , forse anche per la recente presenza nelle fiction (mai viste) nazional popolari, trascendono l' artista stesso e lo santificano fabbricando una dimensione mai frequentata .Un ottimo cabarettista (senza offesa) non deve per forza essere un grande attore a 360 gradi.
Il discorso è che TV e stampa , forse anche per la recente presenza nelle fiction (mai viste) nazional popolari, trascendono l' artista stesso e lo santificano fabbricando una dimensione mai frequentata .Un ottimo cabarettista (senza offesa) non deve per forza essere un grande attore a 360 gradi.
Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
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Re: Cinematografo
Eccolo qui, finito ora di vedere: Gigi Proietti nei Sette re de Roma trasmesso dalla Rai alcuni anni fa.
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Re: Cinematografo
Boh, speravo fosse chiaro che il disagio e la sensazione di retorica nelle commemorazioni non fossero rivolte alla persona ed all’artista, quanto al comportamento dei media.
Poi un giudizio generale sugli esiti artistici del defunto scappa sempre, se non altro per un senso di “giustizia” e di realismo. Pur nella complessiva positività del personaggio, che mi pare nessuno abbia negato.
Insomma, era qualcosa rivolto all’ “hype” che ogni tanto si genera rispetto a particolari circostanze o avvenimenti. Fenomeno che a volte ha motivazioni solo parzialmente spiegabili, anche se in questo caso la motivazione della popolarità televisiva, direi esclusivamente nazionale, mi pare evidente.
Un buon attore di teatro? Certo, ma quando vengono a mancare altri personaggi del settore, forse ancora più importanti, le commemorazioni non sono così tambureggianti e onnipresenti.
Un buon caratterista cinematografico, con rare e (forse) dimenticabili esperienze da protagonista? Certo, ma anche in questo caso gli esempi di dissimile attenzione mediatica non mancherebbero.
Un personaggio pubblico umile ma popolare, capace di cogliere aspetti peculiari di una cultura locale? Idem...
Non rimane che la televisione, quindi, come spiegazione.
Rispetto agli esempi fatti, e qui mi rivolgo a @Gimbatbu, bisogna comunque relativizzare: a me è capitato ad esempio di sentir nominare Pino Daniele da appassionati di musica di mezzo mondo; non so se lo stesso possa valere facendo il nome di Proietti a cinefili, che so, statunitensi, a meno che non fossero dotati di ottima memoria e ricordassero il breve cameo nel film di Altman o in pochi altri.
Esistono anche artisti e movimenti che, aldilà della fortuna nella popolarità (spesso indipendente dalla propria caratura artistica), parlando di sé o della propria gente, riescono ad arrivare a tutti...
Ci mancherebbe, comunque, che non debba essere riconosciuto e ricordato un “eroe locale”, sia inteso questo termine come ambito nazionale o anche più ridotto.
Poi un giudizio generale sugli esiti artistici del defunto scappa sempre, se non altro per un senso di “giustizia” e di realismo. Pur nella complessiva positività del personaggio, che mi pare nessuno abbia negato.
Insomma, era qualcosa rivolto all’ “hype” che ogni tanto si genera rispetto a particolari circostanze o avvenimenti. Fenomeno che a volte ha motivazioni solo parzialmente spiegabili, anche se in questo caso la motivazione della popolarità televisiva, direi esclusivamente nazionale, mi pare evidente.
Un buon attore di teatro? Certo, ma quando vengono a mancare altri personaggi del settore, forse ancora più importanti, le commemorazioni non sono così tambureggianti e onnipresenti.
Un buon caratterista cinematografico, con rare e (forse) dimenticabili esperienze da protagonista? Certo, ma anche in questo caso gli esempi di dissimile attenzione mediatica non mancherebbero.
Un personaggio pubblico umile ma popolare, capace di cogliere aspetti peculiari di una cultura locale? Idem...
Non rimane che la televisione, quindi, come spiegazione.
Rispetto agli esempi fatti, e qui mi rivolgo a @Gimbatbu, bisogna comunque relativizzare: a me è capitato ad esempio di sentir nominare Pino Daniele da appassionati di musica di mezzo mondo; non so se lo stesso possa valere facendo il nome di Proietti a cinefili, che so, statunitensi, a meno che non fossero dotati di ottima memoria e ricordassero il breve cameo nel film di Altman o in pochi altri.
Esistono anche artisti e movimenti che, aldilà della fortuna nella popolarità (spesso indipendente dalla propria caratura artistica), parlando di sé o della propria gente, riescono ad arrivare a tutti...
Ci mancherebbe, comunque, che non debba essere riconosciuto e ricordato un “eroe locale”, sia inteso questo termine come ambito nazionale o anche più ridotto.
Re: Cinematografo
Ma codesto succede sempre, addirittura si è assistito all'encomio più sfacciato di ladri e bugiardi e che come tali si sono fatti una carriera sportiva, per cui ... evviva (ossimoro) Gigi (o Gicci?).
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Re: Cinematografo
Certamente, il tuo post non è assolutamente equivocabile, il discorso che si può fare è diverso e può valere in diversa misura anche per figure come Totò o Alberto Sordi spesso guardati con sufficienza in vita (ricordate il ve lo meritate di Nanni Moretti?) per avere poi riconoscimenti maggiori post mortem. Secondo me se entri nell' immaginario collettivo una ragione c'è, poi che sia, per dirla con Carlo, un incredibile filmetto cult come Febbre da cavallo che a distanza di 40 anni ha ancora schiere di adepti, o il Maresciallo Rocca che frantumava ogni record di ascolto, il fatto prescinde anche dalla qualità che magari non sarà eccelsa, ma ha il pregio di arrivare e piacere a moltissimi. Sul teatro invece non sono d' accordo, Proietti faceva un certo tipo di teatro e lo faceva benissimo. Lo spettacolo che ha postato Carlo era di prim' ordine diretto da un grande regista Luigi Magni e magistralmente interpretato ebbe un grande successo non solo a Roma. Proietti ha creato una scuola da cui sono usciti molti talenti tuttora protagonisti del nostro panorama artistico, ha fatto nascere dal nulla un bellissimo teatro in una zona assolutamente destinata altrimenti al degrado creando uno spazio culturale in una città dove la cultura fa una fatica tremenda a fare capolino. Sicuramente è per questo che oltre la capitale non può avere lo stesso apprezzamento perché è il suo lato meno conosciuto.
P.S.
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Re: Cinematografo
per rinfocolare il dibattito, prendendo due figure recentemente protagoniste per motivi diversi, come artista tout court meglio Proietti o Verdone?
Re: Cinematografo
A me piacciono ambedue, però non c'è paragone, Proietti era un' artista di levatura eccellente che spaziava in molti campi riuscendo in quasi tutti probabilmente in misura minore nel mondo cinematografico, specializzazione nella quale ha ottenuto i massimi successi Verdone. È anche difficili paragonarli è un po' come mettere a confronto Cipollini e Nibali, uno specialista contro uno che fa un po' tutto. Un punto di contatto ci poteva essere ad inizio carriera. Verdone si esibiva nei piccoli teatri off della Capitale dove con indubbie doti trasformistiche seppe coltivare un gran successo che lo portò prima in TV e poi al cinema, di fatto abbandonando quindi il teatro. Proietti ha sempre perseguito un' altra strada più difficile, ma che l' ha portato comunque ad un successo trasversale. Come interprete Verdone non è mai riuscito secondo me ad arrivare ai livelli di Sordi perché incapace di portare i suoi personaggi a livelli anche di sgradevolezza estrema, limite che invece Albertone non aveva paura di valicare. Come regista ho apprezzato molto alcuni film benfatti (Borotalco, Compagni di scuola ecc.) meno gli ultimi. Potremmo sintetizzare con un Proietti sicuramente più bravo e Verdone più capace di intercettare il grande pubblico, ma non so se è una definizione calzante, perché c' è da dire che gli spettacoli teatrali di Gigi hanno battuto ogni record d' incasso in tutta Italia.White Mamba ha scritto: ↑martedì 17 novembre 2020, 13:49 per rinfocolare il dibattito, prendendo due figure recentemente protagoniste per motivi diversi, come artista tout court meglio Proietti o Verdone?
Re: Cinematografo
Sì, non sono due esattamente comparabili.
Proietti senza dubbio migliore come attore e performer, verdone però è anche un autore e un paio dei suoi film - i succitati borotalco e compagni di scuola - meritano di stare nella prima fila della commedia all'italiana.
Proietti senza dubbio migliore come attore e performer, verdone però è anche un autore e un paio dei suoi film - i succitati borotalco e compagni di scuola - meritano di stare nella prima fila della commedia all'italiana.
Re: Cinematografo
sotto questo punto personalmente vedo più Christian De Sica nel solco di Sordi, anche se ovviamente ha avuto una varietà di ruoli assai minore.
Sulla professionalità di Proietti mi dicevano che raramente faceva ripetere una scena, sul set. Era una garanzia di tempi rapidi per tutta la troupe... Film ne ha fatti tanti anche lui, credo che tendesse ad imporre meno il suo personaggio rispetto a Verdone, che invece riempie di una traboccante personalità i suoi film. Non credo proprio che Verdone sia INCAPACE di portare i personaggi a livelli di grande sgradevolezza, è solo che probabilmente teme istintivamente questa cosa rispetto al publico, e , pur in una magistrale sgradevolezza, si fermi un po' prima.
Re: Cinematografo
Hai ragione, ho sbagliato aggettivo, sicuramente è una scelta quella di non estremizzare alcuni aspetti dei suoi personaggi.
Re: Cinematografo
Concordo nel complesso.Gimbatbu ha scritto: ↑martedì 17 novembre 2020, 16:18A me piacciono ambedue, però non c'è paragone, Proietti era un' artista di levatura eccellente che spaziava in molti campi riuscendo in quasi tutti probabilmente in misura minore nel mondo cinematografico, specializzazione nella quale ha ottenuto i massimi successi Verdone. È anche difficili paragonarli è un po' come mettere a confronto Cipollini e Nibali, uno specialista contro uno che fa un po' tutto. Un punto di contatto ci poteva essere ad inizio carriera. Verdone si esibiva nei piccoli teatri off della Capitale dove con indubbie doti trasformistiche seppe coltivare un gran successo che lo portò prima in TV e poi al cinema, di fatto abbandonando quindi il teatro. Proietti ha sempre perseguito un' altra strada più difficile, ma che l' ha portato comunque ad un successo trasversale. Come interprete Verdone non è mai riuscito secondo me ad arrivare ai livelli di Sordi perché incapace di portare i suoi personaggi a livelli anche di sgradevolezza estrema, limite che invece Albertone non aveva paura di valicare. Come regista ho apprezzato molto alcuni film benfatti (Borotalco, Compagni di scuola ecc.) meno gli ultimi. Potremmo sintetizzare con un Proietti sicuramente più bravo e Verdone più capace di intercettare il grande pubblico, ma non so se è una definizione calzante, perché c' è da dire che gli spettacoli teatrali di Gigi hanno battuto ogni record d' incasso in tutta Italia.White Mamba ha scritto: ↑martedì 17 novembre 2020, 13:49 per rinfocolare il dibattito, prendendo due figure recentemente protagoniste per motivi diversi, come artista tout court meglio Proietti o Verdone?
Un po' meno sulla " estrema sgradevolezza" dei personaggi di Sordi. A parte un paio di casi per me è il simbolo stesso della tendenza auto-giustificativa della commedia italiana. Uno li guarda e si immagina il pubblico che sghignazza e pensa " ehehe, noi italiani siamo fatti così " in tono compiaciuto.
Comunque i film di Proietti sono poca cosa: lo stesso Febbre da cavallo ha momenti divertenti ma è un film sciatto e girato da cani ( Steno e famiglia, una garanzia...). In the wedding di Altman ( film per me non riuscito ) fa la macchietta dell'italiano e nulla più.
Di Verdone i primi tre non sono certo capolavori cinematografici ma fanno schiantare dalle risate. Soprattutto Mario Brega. Il resto insomma...
Su Compagni di scuola ho delle riserve: troppi personaggi, forse ci voleva un regista vero.
Non sono mai stato un gran fan di nessuno dei due, comunque: due ottimi caratteristi-macchiettisti - anche quando fanno i protagonisti - ma una vera grande interpretazione cinematografica non hanno la minima idea di cosa sia.
Poi il teatro è un'altra cosa. E a me non piace un gran che, di solito è un orgia di narcisismo.
Ultima modifica di Cthulhu il mercoledì 18 novembre 2020, 13:29, modificato 1 volta in totale.
Re: Cinematografo
Con te e con Lorenzo Bitossi, non posso che sull'argomento, anche se in alternativa a vedere un film di Fellini, per me sarebbe allettante anche una messa.Cthulhu ha scritto: ↑mercoledì 18 novembre 2020, 13:23Concordo nel complesso.Gimbatbu ha scritto: ↑martedì 17 novembre 2020, 16:18A me piacciono ambedue, però non c'è paragone, Proietti era un' artista di levatura eccellente che spaziava in molti campi riuscendo in quasi tutti probabilmente in misura minore nel mondo cinematografico, specializzazione nella quale ha ottenuto i massimi successi Verdone. È anche difficili paragonarli è un po' come mettere a confronto Cipollini e Nibali, uno specialista contro uno che fa un po' tutto. Un punto di contatto ci poteva essere ad inizio carriera. Verdone si esibiva nei piccoli teatri off della Capitale dove con indubbie doti trasformistiche seppe coltivare un gran successo che lo portò prima in TV e poi al cinema, di fatto abbandonando quindi il teatro. Proietti ha sempre perseguito un' altra strada più difficile, ma che l' ha portato comunque ad un successo trasversale. Come interprete Verdone non è mai riuscito secondo me ad arrivare ai livelli di Sordi perché incapace di portare i suoi personaggi a livelli anche di sgradevolezza estrema, limite che invece Albertone non aveva paura di valicare. Come regista ho apprezzato molto alcuni film benfatti (Borotalco, Compagni di scuola ecc.) meno gli ultimi. Potremmo sintetizzare con un Proietti sicuramente più bravo e Verdone più capace di intercettare il grande pubblico, ma non so se è una definizione calzante, perché c' è da dire che gli spettacoli teatrali di Gigi hanno battuto ogni record d' incasso in tutta Italia.White Mamba ha scritto: ↑martedì 17 novembre 2020, 13:49 per rinfocolare il dibattito, prendendo due figure recentemente protagoniste per motivi diversi, come artista tout court meglio Proietti o Verdone?
Un po' meno sulla " estrema sgradevolezza" dei personaggi di Sordi. A parte un paio di casi per me è il simbolo stesso della tendenza auto-giustificativa della commedia italiana. Uno li guarda e si immagina il pubblico che sghignazza e pensa " ehehe, noi italiani siamo fatti così " in tono compiaciuto.
Comunque i film di Proietti sono poca cosa: lo stesso Febbre da cavallo ha momenti divertenti ma è un film sciatto e girato da cani ( Steno e famiglia, una garanzia...). In the wedding di Altman ( film per me non riuscito ) fa la macchietta dell'italiano e nulla più.
Di Verdone i primi tre non sono certo capolavori cinematografici ma fanno schiantare dalle risate. Soprattutto Mario Brega. Il resto insomma...
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Re: Cinematografo
Per quanto mi riguarda rispetto a Fellini meglio anche Viva la foca...lemond ha scritto: ↑mercoledì 18 novembre 2020, 13:27Con te e con Lorenzo Bitossi, non posso che sull'argomento, anche se in alternativa a vedere un film di Fellini, per me sarebbe allettante anche una messa.Cthulhu ha scritto: ↑mercoledì 18 novembre 2020, 13:23Concordo nel complesso.Gimbatbu ha scritto: ↑martedì 17 novembre 2020, 16:18
A me piacciono ambedue, però non c'è paragone, Proietti era un' artista di levatura eccellente che spaziava in molti campi riuscendo in quasi tutti probabilmente in misura minore nel mondo cinematografico, specializzazione nella quale ha ottenuto i massimi successi Verdone. È anche difficili paragonarli è un po' come mettere a confronto Cipollini e Nibali, uno specialista contro uno che fa un po' tutto. Un punto di contatto ci poteva essere ad inizio carriera. Verdone si esibiva nei piccoli teatri off della Capitale dove con indubbie doti trasformistiche seppe coltivare un gran successo che lo portò prima in TV e poi al cinema, di fatto abbandonando quindi il teatro. Proietti ha sempre perseguito un' altra strada più difficile, ma che l' ha portato comunque ad un successo trasversale. Come interprete Verdone non è mai riuscito secondo me ad arrivare ai livelli di Sordi perché incapace di portare i suoi personaggi a livelli anche di sgradevolezza estrema, limite che invece Albertone non aveva paura di valicare. Come regista ho apprezzato molto alcuni film benfatti (Borotalco, Compagni di scuola ecc.) meno gli ultimi. Potremmo sintetizzare con un Proietti sicuramente più bravo e Verdone più capace di intercettare il grande pubblico, ma non so se è una definizione calzante, perché c' è da dire che gli spettacoli teatrali di Gigi hanno battuto ogni record d' incasso in tutta Italia.
Un po' meno sulla " estrema sgradevolezza" dei personaggi di Sordi. A parte un paio di casi per me è il simbolo stesso della tendenza auto-giustificativa della commedia italiana. Uno li guarda e si immagina il pubblico che sghignazza e pensa " ehehe, noi italiani siamo fatti così " in tono compiaciuto.
Comunque i film di Proietti sono poca cosa: lo stesso Febbre da cavallo ha momenti divertenti ma è un film sciatto e girato da cani ( Steno e famiglia, una garanzia...). In the wedding di Altman ( film per me non riuscito ) fa la macchietta dell'italiano e nulla più.
Di Verdone i primi tre non sono certo capolavori cinematografici ma fanno schiantare dalle risate. Soprattutto Mario Brega. Il resto insomma...
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Re: Cinematografo
Ma codesta scelta mi pare troppo facile, almeno per i maschi eterosessuali.
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Re: Cinematografo
Non si tratta di cinema, ma riguarda Gigi Proietti (con Frassica)
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Re: Cinematografo
non posso che concordare, la differenza tra i due è che Proietti ha fatto una lunga gavetta cinematografica fatta di personaggi monocorde o poco più, che da un punto di vista della sceneggiatura stessa gli offrivano ben poche chance di evidenziare il suo talento, mentre Verdone pressochè da subito ha beneficiato di ruoli dove poter esprimere tutta la sua vis comica. Non mi pare una differenza da poco, ricordo ad esempio la particina di Proietti in "Una ragazza piuttosto complicata", (cito questo giusto perchè nella mia ignoranza ricordo abbastanza bene, tra gli altri...) ruolo che credo avrebbe faticato a vivificare Sordi stesso. A Verdone personaggi del genere non sono mai capitati, insomma.Cthulhu ha scritto: ↑mercoledì 18 novembre 2020, 13:23
Comunque i film di Proietti sono poca cosa: lo stesso Febbre da cavallo ha momenti divertenti ma è un film sciatto e girato da cani ( Steno e famiglia, una garanzia...). In the wedding di Altman ( film per me non riuscito ) fa la macchietta dell'italiano e nulla più.
Re: Cinematografo
eh ma la differenza è che appunto verdone è anche (e soprattutto) un autore e regista, quindi i suoi ruoli se li è scritti da solo. film di altri registi ne ha fatti davvero pochi. ricordo in viaggio con papà di sordi, poi un paio di altre commedie negli anni 80, e più recentemente i film di veronesi e la grande bellezza. avendo sempre incassato tantissimo coi suoi film immagino si sia anche potuto permettere di rifiutare tutto quello che non gli piaceva.herbie ha scritto: ↑mercoledì 18 novembre 2020, 18:50non posso che concordare, la differenza tra i due è che Proietti ha fatto una lunga gavetta cinematografica fatta di personaggi monocorde o poco più, che da un punto di vista della sceneggiatura stessa gli offrivano ben poche chance di evidenziare il suo talento, mentre Verdone pressochè da subito ha beneficiato di ruoli dove poter esprimere tutta la sua vis comica. Non mi pare una differenza da poco, ricordo ad esempio la particina di Proietti in "Una ragazza piuttosto complicata", (cito questo giusto perchè nella mia ignoranza ricordo abbastanza bene, tra gli altri...) ruolo che credo avrebbe faticato a vivificare Sordi stesso. A Verdone personaggi del genere non sono mai capitati, insomma.Cthulhu ha scritto: ↑mercoledì 18 novembre 2020, 13:23
Comunque i film di Proietti sono poca cosa: lo stesso Febbre da cavallo ha momenti divertenti ma è un film sciatto e girato da cani ( Steno e famiglia, una garanzia...). In the wedding di Altman ( film per me non riuscito ) fa la macchietta dell'italiano e nulla più.
Re: Cinematografo
Infatti la differenza fondamentale è quella. Proietti il cinema credo lo facesse solo per l'argent. Altrimenti avrebbe fatto altre scelte.dietzen ha scritto: ↑mercoledì 18 novembre 2020, 21:13eh ma la differenza è che appunto verdone è anche (e soprattutto) un autore e regista, quindi i suoi ruoli se li è scritti da solo. film di altri registi ne ha fatti davvero pochi. ricordo in viaggio con papà di sordi, poi un paio di altre commedie negli anni 80, e più recentemente i film di veronesi e la grande bellezza. avendo sempre incassato tantissimo coi suoi film immagino si sia anche potuto permettere di rifiutare tutto quello che non gli piaceva.herbie ha scritto: ↑mercoledì 18 novembre 2020, 18:50non posso che concordare, la differenza tra i due è che Proietti ha fatto una lunga gavetta cinematografica fatta di personaggi monocorde o poco più, che da un punto di vista della sceneggiatura stessa gli offrivano ben poche chance di evidenziare il suo talento, mentre Verdone pressochè da subito ha beneficiato di ruoli dove poter esprimere tutta la sua vis comica. Non mi pare una differenza da poco, ricordo ad esempio la particina di Proietti in "Una ragazza piuttosto complicata", (cito questo giusto perchè nella mia ignoranza ricordo abbastanza bene, tra gli altri...) ruolo che credo avrebbe faticato a vivificare Sordi stesso. A Verdone personaggi del genere non sono mai capitati, insomma.Cthulhu ha scritto: ↑mercoledì 18 novembre 2020, 13:23
Comunque i film di Proietti sono poca cosa: lo stesso Febbre da cavallo ha momenti divertenti ma è un film sciatto e girato da cani ( Steno e famiglia, una garanzia...). In the wedding di Altman ( film per me non riuscito ) fa la macchietta dell'italiano e nulla più.
OT:Però il film di pee-wee lo hai trattato troppo male, poverino..
Re: Cinematografo
Verdone su Proietti
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"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
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Re: Cinematografo
Poraccio, ha avuto la carriera troncata perché lo beccarono a masturbarsi in un cinema.
Comunque hai ragione, lui non si regge.
Ma nel film c'è qualche tocco alla Burton ( non che sia un grande fan... ) che lo salva almeno in parte
Re: Cinematografo
bè, alla fine il film è in sostanza una successione di sketch e qualcuno fa ridere.
e lo stesso rubens probabilmente aveva un gusto weird che si sposava bene con l'estetica di burton.
ma il personaggio di pee-wee è veramente insostenibile, e l'ho visto pure doppiato, perché le vocette dell'originale sono ancora peggio.
Re: Cinematografo
Visto - in ritardo e anche piuttosto prevenuto, mi aspettavo un'orrida "martonata" - il Martin Eden di Pietro Marcello con Luca Marinelli.
Devo dire che è molto meglio di come mi aspettavo.
Alla fine il cinema italiano d'autore non è messo poi male.
Devo dire che è molto meglio di come mi aspettavo.
Alla fine il cinema italiano d'autore non è messo poi male.
Re: Cinematografo
È morto il grande regista coreano Kim ki duk, autore fra l'altro di Ferro 3 per Covid. Aveva solo 60 anni
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Re: Cinematografo
Qualcuno ha visto il film " Tutti per 1 - 1 per tutti", che sarebbe dovuto uscire al cinema nel 2021 e che invece, causa pandemia, s'è preferito mandare direttamente in tv? L'hanno trasmesso la sera di Natale su Sky1, lo rimanderanno la sera del primo gennaio, poi dovrebbe essere disponibile su Now Tv. Leggo in rete che nel cast ci sono il tennista Adriano Panatta, il giornalista di RaiSport Marco Civoli mentre wikipedia segnala, nel ruolo di un moschettiere, tale "Iacopo Guarnieri" (scritto con la I e non con la J). Si tratta del velocista lombardo?
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
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