PassistaScalatore ha scritto: ↑mercoledì 14 giugno 2023, 12:53
Su questo forum non si capita per caso, non è un post che ti arriva magari pubblicizzato su facebook.
A me che persone che si iscrivono e scrivono regolarmente di ciclismo credano a una panzana del genere mette tristezza perché è evidente che nonostante i fiumi di inchiostro e tutta la documentazione disponibile, in tanti ancora abbiano capito poco o niente di quegli anni.
Armstrong è stato passato al setaccio con un processo postumo fatto togliendo fuori testimonianze a decine di corridori ancora professionisti che altrimenti sarebbero stati squalificati. Sponsor multimilionari si sono mossi per recuperare investimenti.
Il sistema Armstrong così come c'è stato, è esistito non in virtù di una specialità di sistema di doping, ma di specialità degli interessi economici da lui mossi.
Sono gli stessi testimoni chiave a citare più episodi che testimoniano come di sistema Armstrong non si possa parlare, che ricordano le preoccupazioni di Armstrong nel 2004 quando seppe che Ullrich si era affidato a Fuentes, con la paura che potesse disporre di qualche sistema di somministrazione all'avanguardia o di nuovi ritrovati che loro non avevano, come fu qualche anno dopo l'epo di nuova generazione. (lo riporta Hamilton)
Armstrong che chiede a Rasmussen che cosa mangiava.
Forse queste persone che sono convinte del motorino, pensano anche che sia stato mandato un segnale potentissimo di onde haarp per rendere l'asfalto malformato appena prima del passaggio di Beloki, e poi il padreterno ha avvisato telepaticamente Armstrong di stare attento per fargli evitare la caduta. Forse è stato un servizio segreto che ha manomesso la bici di Ullrich per farlo cadere nell'ultima cronometro in cui poteva togliergli la maglia gialla.
Su queste pagine anche un ex professionista di quegli anni come Frigo ha ritenuto di affermare che c'era rispetto per lui, che era il più forte. Forse anche lui è stato ipnotizzato da qualche mago al soldo di Armstrong. Così come i suoi rivali che non hanno mai osato avanzare alcuna pretesa su quei Tour, anzi.
Come dire...visto che piace adoperare la fantasia, let's go wild.
Spesso sono le stesse persone che danno del demonio ad Armstrong per come si è comportato con Simeoni e preferiscono dimenticare l'accoglienza che è stata riservata dal gruppo con la fila dei questuanti che si andavano a complimentare con la maglia gialla per il gesto.
"Sì ma questo non lo giustifica". Ma non giustifica neanche chi continua a raccontare la favoletta del cattivo che ha imbrogliato tutti.
L'eccezionalità di sette Tour consecutivi resta.
E chi lo poteva battere era Ivan Basso, o Ullrich. Che quando ha vinto il Tour del '97 non ha fatto neanche un controllo antidoping. Sistema T-Mobile in quel caso? O segno dei tempi?
Come tutti i grandissimi, ha portato delle novità nello sport che ha fatto, non tutte hanno fatto del bene, concentrarsi su un solo obiettivo stagionale, finire la stagione a Luglio, avere una squadra con due o tre gregari che avrebbero potuto essere capitani in altre squadre. Ha messo in moto un processo di modernizzazione di questo sport che ha portato cose positive e altre negative.
Capisco che la verità emersa non sia quella che alcuni si aspettavano perché ormai avevano trovato il capro espiatorio di tutti i mali del ciclismo.
Ma sarebbe più dignitoso accettare quello che è emerso. Da lì ripensare quello che è stato, sarebbe un segno di intelligenza.
Il doping di squadra organizzato c'era da prima di Armstrong. Le parate degli squadroni in certe classiche li ricordiamo. Freccia '94, Roubaix '96.
Poi arriva Armstrong trasformato fisicamente dalla malattia. Batte tutti. L'anno dopo è ancora più forte. Parallelamente c'è il declino di Pantani che contribuisce a creare delusione per il ciclismo di quegli anni. Accresce le antipatie. Qualcuno arriverà a dire che c'è stato il complotto di Armstrong per non farlo più andare al Tour...
Nel 2003 sembra che Ullrich abbia ritrovato la testa e il texano non è al suo meglio. Ma la perseveranza, la sorte e a luz ardiden la correttezza dell'avversario, lo portano alla vittoria. Ne vince altri due e poi si ritira imbattuto. Il gusto sadico di vederlo nella polvere non c'è stato, ci sono tutti gli ingredienti per il mito del Male.
Fiumi di parole su chissà quali farmaci usasse.
Leggende metropolitane su positività coperte.
Qualcuno ha ancora il coraggio di citare il cortisone del Tour '99. Che tecnicamente non è neanche una positività, dato che Armstrong era entro i limiti di cortisone accettato e l'unico che li superò era un corridore francese. Lo scandalo in quel caso fu che le provette dei test non erano nominative e quindi qualcuno aveva passato alla stampa la notizia che Armstrong era tra la dozzina di corridori che avevano presentato cortisone in corpo, nonostante fosse entro i limiti e non ci dovesse essere, secondo procedure, nessuna segnalazione.
Alla faccia del sistema Armstrong.
Ora tutte le testimonianze che si potevano raccogliere sono state raccolte, i processi sono stati fatti, è stata definita chiaramente la rete. Si è scoperto che non c'erano le cose che tanti si aspettavano. Come continuare a pensare che fosse il mostro di questo sport? Sì, era antipatico e a tratti tiranno, ma non basta come motivazione, sarebbe stupido.
E via col motorino.
Il motorino è l'apoteosi di una crociata manichea che non si arrende all'evidenza dei fatti che la storia ha messo a disposizione di chi vuole farsi un'opinione su quello che è stato.
Se aiuta qualcuno a restare trincerato nello schema che si è fatto del ciclismo di quegli anni, buon per lui. Ma permettetemi di ridere.