Non partire sempre dalla polemica nel leggermi (Poi è intervenuto maino riportando una statistica che si riprometteva si contraddire il mio punto iii). Non è la prima volta che rispondi a un mio post che contiene una domanda pensando che stessi contestando quanto approfondendo. Prova a rileggerlo col tono piano, non polemico. Chiedo un aggiustamento del numero, non stavo confutando.Felice ha scritto: ↑domenica 14 novembre 2021, 12:51 Visto che c'è qualche utente il cui unico scopo è fare gretta propaganda e che quindi, invece di provare a discutere seriamente quanto detto da altri, preferisce buttarla in caciara, riprendo questo punto, anche se quanto si voleva dire era chiaro come il sole a mezzogiorno.
Tutto è dunque partito da quell'affermazione secondo la quale "gli eventi di contatto si sono verificati prevalentemente all’interno delle famiglie (70%)". Io avevo successivamente commentato dicendo i) che si trattava di un'affermazione banale; ii) che il virus all'interno di una famiglia viene comunque portato da fuori; iii) che quel 70% si spiegava benissimo con un conticino un tanto al chilo senza pretese.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 9 novembre 2021, 3:08Aggiustiamo questo scenario ipotetico (realistico e ragionevole) sui dati reali?Felice ha scritto: ↑domenica 7 novembre 2021, 19:35
Riprendo solamente questo punto, perchè del resto non ho assolutamente il tempo di occuparmene.
La domanda da farsi è: come fa il virus ad arrivare in una famiglia in cui inizialmente nessuno è malato? Risposta: uno dei membri della famiglia si becca il virus FUORI e lo porta in casa. Poichè in casa, per definizione, si conduce vita familiare e si è quindi a stretto contatto, in breve tempo, e spesso prima ancora che il portatore del virus si accorga di essere tale, se lo prendono tutti. Se la famiglia è composta di 4 persone, il 25% dei suoi membri si è infettata fuori e il 75% in casa.
Conclusione: affermare che il 70% dei dei contagi avviene all'interno delle famiglie è una cosa di una banalità estrema di cui uno farebbe bene a non servirsi per cercare di affermare alcunchè.
NUCLEI FAMILIARI IN ITALIA PER TIPOLOGIA (Istat 2019)
Single 34%
Monogenitori 11%
Coppie senza figli 21%
Coppie con figli 34%
[NB I nuclei familiari con un figlio sono circa 6,2 milioni (il 36% del totale delle famiglie italiane), i nuclei con due figli sono 4,4 milioni (il 26%) e i nuclei con tre o più figli sono circa un milione]
Poi è intervenuto maino riportando una statistica che si riprometteva si contraddire il mio punto iii). E quindi è arrivato l'intelligentone di turno con le sue uscite a proposito dei singles e delle addizioni.
Vediamo dunque di riprendere questa storia ma - attenzione! - bisognerà utilizzare della matematica più avanzata: si dovranno fare delle sottrazioni e - tenetevi forte! - persino delle divisioni.
Dunque, la statistica di maino penso sia presa da qui:
https://www.lenius.it/famiglie-italiane/
Ove si legge:
L’Italia, lo sappiamo, ha circa 60 milioni di abitanti. Quello che forse sappiamo meno è che sono distribuiti in 25,7 milioni di famiglie, di cui circa 8,6 milioni di famiglie unipersonali – i e le single – e 17,1 milioni di nuclei familiari di almeno due persone.
8,6 milioni di famiglie unipersonali su 25,7 milioni fanno, appunto 33,5%. Quanti sono gli Italiani che non vivono in famiglie unipersonali? 51,4 milioni circa. Se li ripartiamo sui 17,1 milioni di nuclei familiari rimanenti fanno, in media, 3 persone a nucleo familiare.
Ripetiamo ora il conticino un tanto al chilo. Uno si infetta fuori (33,3%) due in casa (66,6%) e siamo di nuovo intorno al 70% come in precedenza. Ah, ma ci sono i singles che cambiano le carte in tavola... Ma questi singles sono forse eremiti che vivono in una grotta persa nelle montagne o magari qualche visita, anche spesso, molto spesso, alla famiglia la fanno? E poi chi sono questi singles? Perchè quando uno parla di single immagina il giovane pimpante che vive per conto suo. Ma mia mamma ha 93 anni e vive da sola. Il padre di mio cognato, anche lui più di 90 anni, pure. Sono famiglie unipersonali e come loro ce ne sono molte altre. Quante? Basta guardare qui:
https://www.istat.it/it/archivio/241894
ove si legge:
Sono 7.058.755 gli anziani con 75 anni e più che risiedono in Italia, l’11,7% del totale della popolazione.
....
Tra le persone di 75 anni e più il 51% vive a una distanza di non oltre un Km dal figlio più vicino e il 20% ci vive insieme. L’8,9% non ha figli e vive solo e lo 0,9% ha figli lontani all’estero.
Il 51% fanno più di 3 milioni e mezzo e il 20% fanno un milione e quattrocentomila, fate un po' voi. Mia madre abita a un centinaio di metri da dove abita la famiglia di mia sorella e si vedono più volte al giorno. Cosa pensate che facciano quegli altri 3 milioni e mezzo? E quanti fra questi sono "nuclei famigliari unipersonali"?
Insomma, invece di fare uno spirito da idioti, forse ci sarebbe stato di che discutere. Ammesso che discutere sia lo scopo, cosa di cui, in certi casi, si può dubitare.
Quando voglio sfottere lo faccio chiaramente, in genere - e l'ho fatto e lo faccio anche con te, ma non era quello il caso.
Comunque secondo me sei fuoristrada, perché salvo i bambini, il grosso delle persone passa le proprie giornate fuori casa. La differenza la fa l'attenzione. Uno sta 9 ore in ufficio/tra scuola e amici, ma nelle 3 ore "in famiglia" a cena la mamma/nonna/chi per loro dice "ma non stare a tenere su la mascherina" Almeno a cena". Un economista sperimentale troverebbe che le interazioni sono molto maggiori fuori di casa. E perché ci si contagia di più a casa? Perché si abbassa la guardia: poche interazioni, ma non protette.