Prego.prof ha scritto:Un grazie sentitissimo a Slegar per il dottissimo contributo. Se devo proprio dire la verità ci facevo molto affidamento ...
Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passato.
Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
A corroborare l'esperienza di prof dico che è la stessa evoluzione che ho provato con gli sci in questi ultimi quindici anni: stabili, precisi, reattivi, sempre più veloci, una goduria usarli, però .... Però bisogna sempre, come si dice in gergo, starci sopra, nel senso di averne sempre la piena padronanza e non lasciarsi trasportare per distrazione o stanchezza, perché il ruzzolone, che ti vada bene, è assicurato. Qualche anno fa ho riesumato un paio di sci vecchi ed ho provato a farci un giro: ero così impedito sembravo un turista alle prime armi e dopo dieci minuti erano già nella sacca. Così è la bici in carbonio: la prima volta che l'ho usata (ammetto che sono una pippa se paragonato sugli sci) alla prima folata di vento laterale stavo per andare a terra.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
- EugeRambler
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Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
Evidente, ma chi ti obbliga ad usare lo stesso rapporto?Slegar ha scritto:Si, però c'e un inconveniente non da poco: a parità di coppia trasmessa la ruota più piccola produce una velocità d'avanzamento della bicicletta, pari alla velocità periferica della ruota, minore.EugeRambler ha scritto:Già...
avevo considerato solo la "quantità" e non il suo posizionamento in effetti.
Quindi, proseguendo il ragionamento, con una ruota più piccola la "a" della formula "C = I a" sarebbe maggiore?
La potenza da esprimere per ottenere la stessa velocità (a parità di condizioni esterne), ovviamente con un maggior numero di giri di ruota nell'unità di tempo, è la stessa, superiore o inferiore?
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare"
Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
scusami prof , sei un grande, anche in fisica e geometria, ma l' esempio delle crono....hai presente la posizione che tengono oggi, i manubri che hanno,stretti e lunghi... i rapporti che usano rispetto ai corridori che usavano bici normali, sia pure con una posizione impeccabile?
io ho provato a salire su una bici da crono, non una bici normale con le protesi, una proprio vero: non so come sia l' f16, ma ti assicuro che una bici da crono in assetto da pro è veramente difficile.
e comunque , se ti impili in 30 in un falsopiano in discesa in rettilineo a 60 kmh perchè un tizio non frena , tampona e ne centra 2 che cadono occupando meta' della carreggiata, piu' che altro centra la sfiga e l' incompenetrabilita' dei corpi...
io ho provato a salire su una bici da crono, non una bici normale con le protesi, una proprio vero: non so come sia l' f16, ma ti assicuro che una bici da crono in assetto da pro è veramente difficile.
e comunque , se ti impili in 30 in un falsopiano in discesa in rettilineo a 60 kmh perchè un tizio non frena , tampona e ne centra 2 che cadono occupando meta' della carreggiata, piu' che altro centra la sfiga e l' incompenetrabilita' dei corpi...
non sono ciclisti, la fatuita' delle loro vite mi sciocca- T. Krabbe', la corsa.
Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
Ciao vecchio mio. Il punto è proprio quello che hai toccato tu (ci voleva questa osservazione perchè nelle discussioni spesso si danno tante cose per scontate): Se si accerta la maggiore reattività e, per certi versi, ridotta controllabilità delle nuove bici da competizione rispetto al passato, è chiaro che in un gruppo folto dove si sgomita, lo scarto incontrollato di un corridore provoca una caduta. Inevitabile.mestatore ha scritto: ...
e comunque , se ti impili in 30 in un falsopiano in discesa in rettilineo a 60 kmh perchè un tizio non frena , tampona e ne centra 2 che cadono occupando meta' della carreggiata, piu' che altro centra la sfiga e l' incompenetrabilita' dei corpi...
I primi 10 giorni di corsa al Tour sono sempre stati cosi', si è sempre sgomitato e si è sempre voluto stare davanti. Una vittoria di tappa significava il rinnovo automatico per l'anno successivo.. L'unica cosa che è cambiata è il numero di incidenti, aumentato in maniera evidente, la loro gravità e, a detta di tutti, la difficoltà ad individuarne la causa prima.
E' veramente illuminante osservare gli ondeggiamenti del gruppo, gli scarti improvvisi, quando questi viene inquadrato frontalmente; un tempo non era cosi'.
Non è che in passato si fosse piu' prudenti di oggi; durante la preparazione di una volata ci si dimenticava di tutto anche allora (sai quante volte mi sono trovato i pedali degli altri nei miei raggi e viceversa ?): la differenza sta tutta nel fatto che si sapeva esattamente sempre dove si metteva la ruota. Oggi tu la vuoi mettere li' dove è giusto ma non è detto che lei vada proprio li': se c'è una irregolarità sull'asfalto, un colpo di vento, un tuo movimento brusco con il corpo, la reazione della ruota è ingigantita rispetto alle vecchie bici ed ecco che te la ritovi dove non vorresti mai.
Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
mmhhh...prof ha scritto:Ciao vecchio mio. Il punto è proprio quello che hai toccato tu (ci voleva questa osservazione perchè nelle discussioni spesso si danno tante cose per scontate): Se si accerta la maggiore reattività e, per certi versi, ridotta controllabilità delle nuove bici da competizione rispetto al passato, è chiaro che in un gruppo folto dove si sgomita, lo scarto incontrollato di un corridore provoca una caduta. Inevitabile.mestatore ha scritto: ...
e comunque , se ti impili in 30 in un falsopiano in discesa in rettilineo a 60 kmh perchè un tizio non frena , tampona e ne centra 2 che cadono occupando meta' della carreggiata, piu' che altro centra la sfiga e l' incompenetrabilita' dei corpi...
I primi 10 giorni di corsa al Tour sono sempre stati cosi', si è sempre sgomitato e si è sempre voluto stare davanti. Una vittoria di tappa significava il rinnovo automatico per l'anno successivo.. L'unica cosa che è cambiata è il numero di incidenti, aumentato in maniera evidente, la loro gravità e, a detta di tutti, la difficoltà ad individuarne la causa prima.
E' veramente illuminante osservare gli ondeggiamenti del gruppo, gli scarti improvvisi, quando questi viene inquadrato frontalmente; un tempo non era cosi'.
Non è che in passato si fosse piu' prudenti di oggi; durante la preparazione di una volata ci si dimenticava di tutto anche allora (sai quante volte mi sono trovato i pedali degli altri nei miei raggi e viceversa ?): la differenza sta tutta nel fatto che si sapeva esattamente sempre dove si metteva la ruota. Oggi tu la vuoi mettere li' dove è giusto ma non è detto che lei vada proprio li': se c'è una irregolarità sull'asfalto, un colpo di vento, un tuo movimento brusco con il corpo, la reazione della ruota è ingigantita rispetto alle vecchie bici ed ecco che te la ritovi dove non vorresti mai.
probabile che però sia anche cambiata la sensibilità nell'utilizzo del mezzo...
quindi Sagan e Nibali non avrebbero alcun problema mentre altri un po' meno abili potrebbero far più fatica.
Avevo aggiunto altri particolari sulla pericolosità delle gare... ma alla fine è già stato detto quasi tutto.
Un'altra cosa che c'è in più rispetto a un tempo è il numero elevato di "fotografi/registi improvvisati" causati dalla diffusione della tecnologia digitale, a livello di grandi corse non dovrebbe essere un grosso problema (per le categorie inferiori invece lo è), però mi è rimasto impresso il deficiente(*) che faceva le foto, con flash, sdraiato all'interno di una curva alla crono di Milano... sperando che perlomeno non avesse il permesso di farlo.
Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
prof ha scritto:Ciao vecchio mio. Il punto è proprio quello che hai toccato tu (ci voleva questa osservazione perchè nelle discussioni spesso si danno tante cose per scontate): Se si accerta la maggiore reattività e, per certi versi, ridotta controllabilità delle nuove bici da competizione rispetto al passato, è chiaro che in un gruppo folto dove si sgomita, lo scarto incontrollato di un corridore provoca una caduta. Inevitabile.mestatore ha scritto: ...
e comunque , se ti impili in 30 in un falsopiano in discesa in rettilineo a 60 kmh perchè un tizio non frena , tampona e ne centra 2 che cadono occupando meta' della carreggiata, piu' che altro centra la sfiga e l' incompenetrabilita' dei corpi...
I primi 10 giorni di corsa al Tour sono sempre stati cosi', si è sempre sgomitato e si è sempre voluto stare davanti. Una vittoria di tappa significava il rinnovo automatico per l'anno successivo.. L'unica cosa che è cambiata è il numero di incidenti, aumentato in maniera evidente, la loro gravità e, a detta di tutti, la difficoltà ad individuarne la causa prima.
E' veramente illuminante osservare gli ondeggiamenti del gruppo, gli scarti improvvisi, quando questi viene inquadrato frontalmente; un tempo non era cosi'.
ciao caro amico,
io sono d' accordo con pacho: a me le bici in carbonio, perlomeno top di gamma, mi sembrano molte precise e guidabili...poi io mica le sollecito come i pro, per carità![]()
porrei l' accento sulle scarse capacità di conduzione , di bike handling di gran parte dei corridori, che provengono da paesi dove iniziano ad andare su strada a 17 anni in corse con 40 corridori....e poi fanno i treni, come ha insegnato re leone. ma i suoi treni avevano locomotive di gran classe e capacità, gente che in toscana e nelle corse italiche ha limato da quando aveva 8 anni.
questi non hanno cultura ciclistica , i motorola di lanza quando sono venuti in italia la prima volte nessuno voleva stargli vicino.
gli sbandamenti per me sono dovuti a questi treni senza pilota.
una volta i big stavano davanti con 1 uoma , adesso da cipolla e da us postal ne vogliono 4 o 5 .....
il treno bmc in pianura, fatto da gente che viene dalle classiche mica sbanda tanto; se guardi gli euskaltel, che le classiche non sanno cosa sia, o altri team, vedi ondeggiamenti da paura, che poi magari tirano giu' pure quelli bravi.
pero' ciofi alti 1.90 pesanti 67kg tipo gesink, che ogni tour che ha fatto è caduto almeno tre volte bohh, avranno sfiga, am mica sara' solo quello...
ciao
mesty
Non è che in passato si fosse piu' prudenti di oggi; durante la preparazione di una volata ci si dimenticava di tutto anche allora (sai quante volte mi sono trovato i pedali degli altri nei miei raggi e viceversa ?): la differenza sta tutta nel fatto che si sapeva esattamente sempre dove si metteva la ruota. Oggi tu la vuoi mettere li' dove è giusto ma non è detto che lei vada proprio li': se c'è una irregolarità sull'asfalto, un colpo di vento, un tuo movimento brusco con il corpo, la reazione della ruota è ingigantita rispetto alle vecchie bici ed ecco che te la ritovi dove non vorresti mai.
non sono ciclisti, la fatuita' delle loro vite mi sciocca- T. Krabbe', la corsa.
Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
una piccola buona notizia, finalmente: poels e' finalmente uscito dall'ospedale e rientrato in olanda. si spera di rivederlo in bici gia' la stagione prossima.
http://www.cyclingnews.com/news/injured ... heads-home
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"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
@cauz_ | bidonmagazine.org | confindustrial.noblogs.org
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Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
Ti rispondo solo ora. Ho fatto l'esempio della pedalata a 90 giri/min con il 53x13 perché i 49,7 km/h (diciamo i 50) sono le velocità che il gruppo tiene verso il termine delle tappe di pianura; per ottenere le stesse velocità con la ruota da 26" devi pedalare a 97 giri/min se mantieni il 53x13 oppure devi usare il 53x12 se vuoi mantenere le stesse pedalate (89,6 per la precisione). Va da se che con l'ulteriore aumento delle velocità all'approssimarsi dell'arrivo diventa complicato rimanere nelle prime posizioni del gruppo con una bicicletta con ruote da 26".EugeRambler ha scritto:Evidente, ma chi ti obbliga ad usare lo stesso rapporto?Slegar ha scritto:Si, però c'e un inconveniente non da poco: a parità di coppia trasmessa la ruota più piccola produce una velocità d'avanzamento della bicicletta, pari alla velocità periferica della ruota, minore.EugeRambler ha scritto:Già...
avevo considerato solo la "quantità" e non il suo posizionamento in effetti.
Quindi, proseguendo il ragionamento, con una ruota più piccola la "a" della formula "C = I a" sarebbe maggiore?
La potenza da esprimere per ottenere la stessa velocità (a parità di condizioni esterne), ovviamente con un maggior numero di giri di ruota nell'unità di tempo, è la stessa, superiore o inferiore?
Sul wattaggio non ti so dire i valori espressi ma ovviamente variano sia all'aumentare della velocità di pedalata che dalla durezza del rapporto e dalle condizioni ambientali.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
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Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
la gazzetta torna sul problema cadute (alla vigilia dello scheldeprijs oltretutto) dopo il dramma del fiandre.
analisi a mio parere non del tutto centrata, ma alcuni punti sono azzeccato.
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/08-04-2 ... 1386.shtml
ritiro su questo vecchio thread perchè l'argomento è di terribile attualità e qui ho letto analisi assolutamente centrate.
sarà un caso, ma pure parlando di innovazioni nel ciclismo si discutevano materiali e mezzi tecnici attuali, forse anche una riflessione sulla sicurezza puo' aiutare a rimettere il mezzo tra gli argomenti di discussione.
analisi a mio parere non del tutto centrata, ma alcuni punti sono azzeccato.
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/08-04-2 ... 1386.shtml
ritiro su questo vecchio thread perchè l'argomento è di terribile attualità e qui ho letto analisi assolutamente centrate.
sarà un caso, ma pure parlando di innovazioni nel ciclismo si discutevano materiali e mezzi tecnici attuali, forse anche una riflessione sulla sicurezza puo' aiutare a rimettere il mezzo tra gli argomenti di discussione.
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Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
ma più che articolo non centrato, sottolinerei la perla di Ghisalberti : " i pitstard che ora ci sono innalzano il livello di rischio". Ma in gazza c'è una tariffa che prevede bonus se scrivi 2 vaccate ogni 60 caratteri?
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...
"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
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Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
mi permetto di dire la mia. Il carbonio è pericoloso per il fatto che può spezzarsi in tronconi acuminati e inoltre può non dare avvisaglie visibili a bici ferma e sensibili a bici in movimento di eventuali cedimenti che quindi risultano del tutto improvvisi. Cosa che invece accade molto più facilmente con gli altri materiali usati per le bici. Questo per me potrebbe anche bastare per bandirne l'uso a livello agonistico.
A livello tecnico però per me (anch'io sono passato da acciaio, alluminio e carbonio) è indubbiamente il materiale migliore, come precisione, prestazioni, sensazioni, tutto. Solo esteticamente le linee sottili, asciutte dei telai (vecchi e nuovi) in 'acciaio me lo fanno stare alla pari.
Riguardo alla precedente discussione però vorrei far notare una cosa: ad una maggiore reattività della bici corrisponde una maggiore sicurezza.
La reattività della bici è la velocità con cui questa risponde alle sollecitazioni DELLA GUIDA. E' ovvio che, se togliamo le mani dal manubrio in pieno gruppo, se ci si distrae, a seconda dei casi, con qualunque bici si rischia di fare un disastro, non solo con la bici reattiva che, se prende una buca, rimbalza o scarta di più. Non è certo questo millimetricamente maggiore scarto a mettere in difficolta uno concentato sulla guida e che ha le mani sul manubrio.
Quanto più una bici risponde facilmente e velocemente agli impulsi di chi la guida, tanta minor forza occorre imprimere al mezzo per farlo andare dove si vuole, tanta maggiore è la probabilità di rimediare immediatamente a situazioni di improvviso pericolo. Inoltre, questa maggiore sensazione di controllo fornisce una surplus di tranquillità nella guida della bici che va a tutto vantaggio della sicurezza. Un corridore tranquillo e armonico nella guida difficilmente cade.
Forse però proprio queste ottime sensazioni di guida inducono il corridore ad esagerare nel fare acrobazie tra spartitraffico, marciapiedi, paletti, vestizioni, svestizioni, questo sì.
Non mi farei però fuorviare dalla prima impressione che si ha prendendo in mano la prima volta una bici di materiale diverso.
Per quanto riguarda l'ondeggiare furioso e pericoloso del gruppo secondo me il fatto è dovuto, come sottolinea correttamente l'articolo ad un numero nettamente maggiore di corridori in grado di stare davanti e di giocarsi le proprie carte in un arrivo veloce.
A livello tecnico però per me (anch'io sono passato da acciaio, alluminio e carbonio) è indubbiamente il materiale migliore, come precisione, prestazioni, sensazioni, tutto. Solo esteticamente le linee sottili, asciutte dei telai (vecchi e nuovi) in 'acciaio me lo fanno stare alla pari.
Riguardo alla precedente discussione però vorrei far notare una cosa: ad una maggiore reattività della bici corrisponde una maggiore sicurezza.
La reattività della bici è la velocità con cui questa risponde alle sollecitazioni DELLA GUIDA. E' ovvio che, se togliamo le mani dal manubrio in pieno gruppo, se ci si distrae, a seconda dei casi, con qualunque bici si rischia di fare un disastro, non solo con la bici reattiva che, se prende una buca, rimbalza o scarta di più. Non è certo questo millimetricamente maggiore scarto a mettere in difficolta uno concentato sulla guida e che ha le mani sul manubrio.
Quanto più una bici risponde facilmente e velocemente agli impulsi di chi la guida, tanta minor forza occorre imprimere al mezzo per farlo andare dove si vuole, tanta maggiore è la probabilità di rimediare immediatamente a situazioni di improvviso pericolo. Inoltre, questa maggiore sensazione di controllo fornisce una surplus di tranquillità nella guida della bici che va a tutto vantaggio della sicurezza. Un corridore tranquillo e armonico nella guida difficilmente cade.
Forse però proprio queste ottime sensazioni di guida inducono il corridore ad esagerare nel fare acrobazie tra spartitraffico, marciapiedi, paletti, vestizioni, svestizioni, questo sì.
Non mi farei però fuorviare dalla prima impressione che si ha prendendo in mano la prima volta una bici di materiale diverso.
Per quanto riguarda l'ondeggiare furioso e pericoloso del gruppo secondo me il fatto è dovuto, come sottolinea correttamente l'articolo ad un numero nettamente maggiore di corridori in grado di stare davanti e di giocarsi le proprie carte in un arrivo veloce.
- Maìno della Spinetta
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Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
A me il pezzo di Ghisalverti non dispiacque.
Le atmosfere alte delle gomme, la pressa a stare davanti, il grande limamento rispetto agli anni 70 mi sembran tutte cose condivisibili. Mi sembra che rispetto al Fiandre non si sia detta una ragione: la gara toboga. Non si corre spesso su stradine così secondarie tortuose e strette. Vuol dire concentrati per 7 ore, oppure appena ti distrai, sei giù
Le atmosfere alte delle gomme, la pressa a stare davanti, il grande limamento rispetto agli anni 70 mi sembran tutte cose condivisibili. Mi sembra che rispetto al Fiandre non si sia detta una ragione: la gara toboga. Non si corre spesso su stradine così secondarie tortuose e strette. Vuol dire concentrati per 7 ore, oppure appena ti distrai, sei giù
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
alcune verità le ha, anche se ho l'impressione che sottovaluti un po' il cambio dei mezzi tecnici.Maìno della Spinetta ha scritto:A me il pezzo di Ghisalverti non dispiacque.
Le atmosfere alte delle gomme, la pressa a stare davanti, il grande limamento rispetto agli anni 70 mi sembran tutte cose condivisibili. Mi sembra che rispetto al Fiandre non si sia detta una ragione: la gara toboga. Non si corre spesso su stradine così secondarie tortuose e strette. Vuol dire concentrati per 7 ore, oppure appena ti distrai, sei giù
ad ogni modo, il passaggio sui pistard è da mani nei capelli, non si puo' leggere.

anzi, credo che proprio la mancanza di "addestramento" fornita dalla pista (per il colpo d'occhio) e dal fuoristrada (per la guida del mezzo) sia una delle cause di questo aumento delle cadute gravi.
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Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
Forse va inteso come pericolo per "la presenza di pistard in mezzo a corridori 'normali' ".
Un giorno potremo raccontare ai nipotini che noi siamo stati fortunati a veder correre Sagan
- Maìno della Spinetta
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Re: Si cade troppo, al Tour come al Giro. Piu' che in passat
mah, anche io come Cauz quando ho letto l'uscita sui pistard ho pensato "se mai è il contrario, questi son più furbi".
Comunque a me non sembra che ci siano più pistard oggi in gruppo che in passato, anzi
Comunque a me non sembra che ci siano più pistard oggi in gruppo che in passato, anzi
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