FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Non so dove metterla quindi metto qui, un thread tutto suo mi pare sprecato, nel caso indirizzatemi nel posto giusto
Ho ricostruito una tappa del Tour 1919 per quanto sia possibile fare con le limitate informazioni che abbiamo
Ho ricostruito una tappa del Tour 1919 per quanto sia possibile fare con le limitate informazioni che abbiamo
-
- Messaggi: 2413
- Iscritto il: sabato 6 giugno 2020, 18:38
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
qualche anno dopo fecero anche la nizza-briancon, nel 25' mi pare
forse era anche meglio di questa
quando vedo le tappe odierne e sento Escartin parlare del futuro dei GT mi viene un pò di tristezza
Saint Gervais - Sestriere 1992
unforgettable memories
unforgettable memories
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Fino agli anni 80 con una sessantina di km in meno era un must la tappa pirenaica con 5 colli. C'è da dire che negli anni queste mitiche salite hanno perso un po' della loro aura leggendaria. Ormezzano racconta che a Gianni Motta la passione del ciclismo venne in seguito ai racconti della nonna che descriveva il Tourmalet come una montagna magica. Già Merckx ad una nonna così probabilmente avrebbe dato credito solo se ragguagliato anche sui premi in vetta, adesso l' eventuale ava dovrebbe informare il nipotino su pendenze, watt ecc. ecc.
Comunque rispetto alle tappette di adesso anche con 70 km in meno sarebbe una signora tappa.
Comunque rispetto alle tappette di adesso anche con 70 km in meno sarebbe una signora tappa.
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Vabbè ma non si può fare il paragone con le tappe odierne, ai tempi facevano un giorno di riposo dopo ogni tappa, ovvio che potevano permettersi di farle più lunghenurseryman ha scritto: ↑sabato 31 dicembre 2022, 7:14 qualche anno dopo fecero anche la nizza-briancon, nel 25' mi pare
forse era anche meglio di questa
quando vedo le tappe odierne e sento Escartin parlare del futuro dei GT mi viene un pò di tristezza
-
- Messaggi: 2413
- Iscritto il: sabato 6 giugno 2020, 18:38
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
eh te credo 14/15 ore di gara dovevano pur dormireMicchan ha scritto: ↑sabato 31 dicembre 2022, 13:22Vabbè ma non si può fare il paragone con le tappe odierne, ai tempi facevano un giorno di riposo dopo ogni tappa, ovvio che potevano permettersi di farle più lunghenurseryman ha scritto: ↑sabato 31 dicembre 2022, 7:14 qualche anno dopo fecero anche la nizza-briancon, nel 25' mi pare
forse era anche meglio di questa
quando vedo le tappe odierne e sento Escartin parlare del futuro dei GT mi viene un pò di tristezza
Saint Gervais - Sestriere 1992
unforgettable memories
unforgettable memories
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
...con bici di 20 Kg con lo scatto fisso. Materiale tecnico: maglioni di lana e giornali di carta. Strade di sassi e fango. Un giorno di riposo di allora è come una settimana di riposo oggi.
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Ne ho fatte altre 3 dai Giri degli anni '90
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
La tappa di Aprica col mortirolo fatto in discesa su mazzo me la ricordo ancora, anche se la vidi in videocassetta qualche anno dopo, mio papà l'aveva registrata..
Folkia farli scendere da li, Sierra cadde tre volte.
Con una piccola variazione, ovvero il finale della tappa di Aprica del Giro 2022, con discesa su grosio e valico di santa cristina, diventerebbe una tappa mostruosa
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Due tappe fantastiche per lo spettacolo offerto e la tracciatura impegnativa al massimo furono la marostica-passo pordoi e la Cavalese-Aprica del Giro 1996.
Tra l'altro le corsero in successione, appena dopo una crono di 62 km..
Tra l'altro le corsero in successione, appena dopo una crono di 62 km..
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Nelle ultime settimane, stuzzicato dalla proposta di Mauro Facoltosi su un giro ispirato dagli scavi archeologici, mi sono chiesto: se si decidesse di fare un Giro che tocchi quanti più siti UNESCO possibile, cosa ci salterebbe fuori? Mi sono dato come obiettivo quello di fare un Giro realistico anche a livello logistico, che toccasse quanti più siti UNESCO possibile (almeno partenza o arrivo dovevano essere in un sito Patrimonio dell'Umanità). Il risultato ve lo presento nei prossimi post.
Per prima cosa, comoda mappa per individuare tutti i siti riconosciuti (inclusi parchi naturali): https://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Index
Link al Giro: https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22318
Si comincia con una tre giorni sicula, isola ricca di siti Patrimonio dell'Umanità, tanto che sono stato costretto a saltarne qualcuno.
Prima tappa, Palermo - Agrigento: 198 km piuttosto mossi attraversando la Sicilia interna (toccando Monreale) e si termina con una variazione dello spettacolare circuito del Mondiale '94 attorno alla Valle dei Templi. Si direbbe una tappa da fughe, ma il finale scoppiettante, l'opportunità di indossare la prima Maglia Rosa nel finale e l'insidioso Intergiro (mia re-invenzione che funge da vero e proprio traguardo intermedio in cui ad ogni corridore che passa viene assegnata la metà del distacco dal primo corridore a transitare - ocio alle fughe!) Per la seconda tappa si va da Piazza Armerina (sede della Villa del Casale con i suoi mosaici) a Noto, attraversando i principali centri della Val di Noto (Ragusa, Modica, Rosolini). La tappa è più adatta ai velocisti, che dovranno fare attenzione al rettilineo finale in ascesa. Terza tappa, un classicone del Giro in Sicilia: la tappa dell'Etna partendo da Siracusa. Per rendere più piccante la cosa ho deciso di arricchire la tappa con due scalate consecutive, una verso il rifugio Mareneve (scalata che parte dal mare), l'altra verso il classico Rifugio Sapienza. Inutile dire che qui i giochi per gli uomini di classifica si fanno duri da subito: la prima metà di tappa è facile, ma la seconda è molto impegnativa. continua...
Per prima cosa, comoda mappa per individuare tutti i siti riconosciuti (inclusi parchi naturali): https://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Index
Link al Giro: https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22318
Si comincia con una tre giorni sicula, isola ricca di siti Patrimonio dell'Umanità, tanto che sono stato costretto a saltarne qualcuno.
Prima tappa, Palermo - Agrigento: 198 km piuttosto mossi attraversando la Sicilia interna (toccando Monreale) e si termina con una variazione dello spettacolare circuito del Mondiale '94 attorno alla Valle dei Templi. Si direbbe una tappa da fughe, ma il finale scoppiettante, l'opportunità di indossare la prima Maglia Rosa nel finale e l'insidioso Intergiro (mia re-invenzione che funge da vero e proprio traguardo intermedio in cui ad ogni corridore che passa viene assegnata la metà del distacco dal primo corridore a transitare - ocio alle fughe!) Per la seconda tappa si va da Piazza Armerina (sede della Villa del Casale con i suoi mosaici) a Noto, attraversando i principali centri della Val di Noto (Ragusa, Modica, Rosolini). La tappa è più adatta ai velocisti, che dovranno fare attenzione al rettilineo finale in ascesa. Terza tappa, un classicone del Giro in Sicilia: la tappa dell'Etna partendo da Siracusa. Per rendere più piccante la cosa ho deciso di arricchire la tappa con due scalate consecutive, una verso il rifugio Mareneve (scalata che parte dal mare), l'altra verso il classico Rifugio Sapienza. Inutile dire che qui i giochi per gli uomini di classifica si fanno duri da subito: la prima metà di tappa è facile, ma la seconda è molto impegnativa. continua...
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Per la quarta tappa, rapido volo notturno da Catania a Bari e si riparte dalla Puglia. Si riparte da Castel del Monte per fare un giro su e giù per le Murge, transitando da Matera (nella strada che passa in mezzo ai Sassi) e arrivando ad Alberobello, con il finale della tappa di qualche anno fa. La tappa è leggermente accidentata, ma dovrebbe arridere alle ruote veloci.
Per la quinta tappa, tappone da fughe: si riparte da Matera, si attraversano le zone interne della Lucania e si sfocia nel Cilento, arrivando a Paestum. La Maglia Rosa potrebbe essere messa a rischio se una fuga dovesse guadagnare ampio spazio, data la presenza dell'Intergiro a breve distanza dall'arrivo, sull'ultimo zampellotto. L'interpretazione tattica per le squadre dei velocisti, degli uomini di classifica e la fuga potrebbe non essere affatto banale.
Sesta tappa, volata a Pompei: si riparte dal Parco Nazionale del Cilento (da Agropoli), si transita nuovamente per Paestum, si percorre per intero la Costiera Amalfitana e si tocca Sorrento, per poi sfiorare Torre Annunziata ed arrivare a Pompei. Se vogliamo, questa è la prima tappa altimetricamente facile, ma la planimetria non è affatto banale, specie sulla penisola sorrentina.
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
E veniamo al secondo week-end di gara.
Il venerdì si riparte da Napoli (molto fuori Napoli dato il giorno feriale) con la settima tappa, che tocca la Reggia di Caserta prima per poi affrontare una temibile cavalcata appenninica: Rionero Sannitico, Roccaraso, Campo di Giove, Passo San Leonardo e il Blockhaus da Roccamorice per finire (arrivo al rifugio Bruno Pomilio). 243 e rotti km di gara che aprono un fine settimana scoppiettante. E' chiaro che gli uomini di classifica devono essere già in buona forma per questo inizio di Giro; le tappe di montagna pura non sono tantissime ma sono arcigne. Ottava tappa, un po' di relax: da Tivoli e le sue Ville (Villa d'Este e Villa Adriana) si volge verso l'Umbria: Spoleto, Campello sul Clitunno, per poi arrivare ad Assisi. Tappa all'apparenza facile, ma insidiosa per via dei muri qui e là nel finale, tra cui quello di Trevi. Giusto un antipasto per il giorno seguente, perchè questo giro è pieno di tappe-trabocchetto. Nona tappa: un tripudio di siti Unesco, la tappa delle Strade Bianche. Si parte da Pienza, in Val d'Orcia, si passa da Montalcino e Siena fuori e dentro dagli sterri, si transita dal Chianti con alcuni tratti in forte pendenza su sterrato, sia a salire che a scendere. Si arriva in centro storico a San Gimignano, dopo 170 km di cui 83 su strada bianca (sì, sono sadico). Come tappa domenicale non dovrebbe essere affatto male...
Il venerdì si riparte da Napoli (molto fuori Napoli dato il giorno feriale) con la settima tappa, che tocca la Reggia di Caserta prima per poi affrontare una temibile cavalcata appenninica: Rionero Sannitico, Roccaraso, Campo di Giove, Passo San Leonardo e il Blockhaus da Roccamorice per finire (arrivo al rifugio Bruno Pomilio). 243 e rotti km di gara che aprono un fine settimana scoppiettante. E' chiaro che gli uomini di classifica devono essere già in buona forma per questo inizio di Giro; le tappe di montagna pura non sono tantissime ma sono arcigne. Ottava tappa, un po' di relax: da Tivoli e le sue Ville (Villa d'Este e Villa Adriana) si volge verso l'Umbria: Spoleto, Campello sul Clitunno, per poi arrivare ad Assisi. Tappa all'apparenza facile, ma insidiosa per via dei muri qui e là nel finale, tra cui quello di Trevi. Giusto un antipasto per il giorno seguente, perchè questo giro è pieno di tappe-trabocchetto. Nona tappa: un tripudio di siti Unesco, la tappa delle Strade Bianche. Si parte da Pienza, in Val d'Orcia, si passa da Montalcino e Siena fuori e dentro dagli sterri, si transita dal Chianti con alcuni tratti in forte pendenza su sterrato, sia a salire che a scendere. Si arriva in centro storico a San Gimignano, dopo 170 km di cui 83 su strada bianca (sì, sono sadico). Come tappa domenicale non dovrebbe essere affatto male...
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Ricominciamo la seconda settimana con un paio di tappe di tutto riposo (ma non per questo si passa attraverso a posti brutti). Stavolta anche planimetricamente non ci dovrebbero essere problemi.
Decima tappa, da Firenze si valica l'appennino sul Passo della Futa verso Bologna (si passa per il centro città) e si giunge a Ferrara, davanti al castello. Finale piatto, volata quasi assicurata. Undicesima tappa, altro relax: da Vicenza si passa per Padova (altro postaccio sito Unesco) e si arriva a Venezia. Sì, con una tappa in linea. A occhio e croce è fattibile, al costo di bloccare il Ponte della Libertà e arrivare al porto (davanti al terminal crociere). Certo, sul ponte bisognerà transennare la rotaia del gommocoso (l'aborto di tram su gomma la cui rotaia centrale è pericolosissima per le bici date le ampie gole), ma dovrebbe rimanere spazio sufficiente -una corsia e mezzo- per il transito della corsa. Il finale sarebbe sicuramente scenografico e mi domando perchè nessuno ci abbia pensato prima. Dopo tutto questo riposo e relax, arriva la frustata. Dodicesima tappa, tappone dolomitico e di quelli seri. Le Dolomiti sono tutte patrimonio Unesco e non puoi mica scontentare qualcuno… Si parte da Valdobbiadene carichi di Prosecco e si affrontano, in successione Duran, Forcella Cibiana, Tre Croci, Giau, Fedaia e Pordoi, passando dalla Perla delle Dolomiti, Cortina. 243 km di tappa, 6000 m di dislivello malcontati: vaffangiro ciclismo moderno.
Decima tappa, da Firenze si valica l'appennino sul Passo della Futa verso Bologna (si passa per il centro città) e si giunge a Ferrara, davanti al castello. Finale piatto, volata quasi assicurata. Undicesima tappa, altro relax: da Vicenza si passa per Padova (altro postaccio sito Unesco) e si arriva a Venezia. Sì, con una tappa in linea. A occhio e croce è fattibile, al costo di bloccare il Ponte della Libertà e arrivare al porto (davanti al terminal crociere). Certo, sul ponte bisognerà transennare la rotaia del gommocoso (l'aborto di tram su gomma la cui rotaia centrale è pericolosissima per le bici date le ampie gole), ma dovrebbe rimanere spazio sufficiente -una corsia e mezzo- per il transito della corsa. Il finale sarebbe sicuramente scenografico e mi domando perchè nessuno ci abbia pensato prima. Dopo tutto questo riposo e relax, arriva la frustata. Dodicesima tappa, tappone dolomitico e di quelli seri. Le Dolomiti sono tutte patrimonio Unesco e non puoi mica scontentare qualcuno… Si parte da Valdobbiadene carichi di Prosecco e si affrontano, in successione Duran, Forcella Cibiana, Tre Croci, Giau, Fedaia e Pordoi, passando dalla Perla delle Dolomiti, Cortina. 243 km di tappa, 6000 m di dislivello malcontati: vaffangiro ciclismo moderno.
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Dopo il temporale torna la quiete, sort of.
Tredicesima tappa, un piacevole rotolare a valle da Canazei a Verona passando per Trento e la Valpollicella. Niente sorprese, tutto tranquillo. Tutto tranquillo perché, come si sa, nell'occhio del ciclone il vento si placa! La quattordicesima tappa riparte da Brescia per risalire la Valcamonica (le incisioni rupestri di Capo di ponte sono il primo sito Unesco registrato in Italia) e sappiamo tutti dove si va a parare. Aprica come aperitivo easy, e poi fiele: Guspessa, novità dell'ultimo Giro Under e la cui strada ancora non esiste sulle mappe e Trivigno (basta con questo scontato e banale Mortirolo) per poi finire ad Aprica dopo una leggiadra discesina. Leggiadra se prima non si è sputato un polmone per affrontare le altre salite. E come si sa, ogni Giro che si rispetti termina a Milano, solo che siamo alla quindicesima tappa e il Giro non finisce qui, anche se sono sicuro che molti ciclisti vorrebbero fortemente il contrario. Da Morbegno si affianca il Lago di Como per poi sconfinare in Svizzera (transitando da Mendrisio) in modo da toccare Varese e da qui proseguire verso Milano per concludere il terzo week-end di gara con un bel circuito in corso Sempione: si passa vicino a Santa Maria delle Grazie, che ospita il Cenacolo di Leonardo; purtroppo i binari del tram impediscono di avvicinarcisi in sicurezza.
Tredicesima tappa, un piacevole rotolare a valle da Canazei a Verona passando per Trento e la Valpollicella. Niente sorprese, tutto tranquillo. Tutto tranquillo perché, come si sa, nell'occhio del ciclone il vento si placa! La quattordicesima tappa riparte da Brescia per risalire la Valcamonica (le incisioni rupestri di Capo di ponte sono il primo sito Unesco registrato in Italia) e sappiamo tutti dove si va a parare. Aprica come aperitivo easy, e poi fiele: Guspessa, novità dell'ultimo Giro Under e la cui strada ancora non esiste sulle mappe e Trivigno (basta con questo scontato e banale Mortirolo) per poi finire ad Aprica dopo una leggiadra discesina. Leggiadra se prima non si è sputato un polmone per affrontare le altre salite. E come si sa, ogni Giro che si rispetti termina a Milano, solo che siamo alla quindicesima tappa e il Giro non finisce qui, anche se sono sicuro che molti ciclisti vorrebbero fortemente il contrario. Da Morbegno si affianca il Lago di Como per poi sconfinare in Svizzera (transitando da Mendrisio) in modo da toccare Varese e da qui proseguire verso Milano per concludere il terzo week-end di gara con un bel circuito in corso Sempione: si passa vicino a Santa Maria delle Grazie, che ospita il Cenacolo di Leonardo; purtroppo i binari del tram impediscono di avvicinarcisi in sicurezza.
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
L'ultima settimana inizia con la crono individuale, l'unica del Giro. La sedicesima tappa va da Sabbioneta a Mantova conducendo i ciclisti per 40 km di crono nella pianura padana. La crono si sviluppa principalmente su strade di campagna, e nel primo tratto impone qualche rilancio; nel secondo tratto si distende lasciando spazio a lunghi rettilinei prima di entrare nel tessuto urbano di Mantova, passando accanto a Palazzo Te e arrivando in pieno centro davanti al Palazzo Ducale.
Appennini anche nella terza settimana con la diciassettesima tappa, da Modena a Pisa. Altra tappa di difficile interpretazione: potrebbe essere da fuga, ma anche terreno per un colpo di mano di un qualche uomo di classifica attardato. Dalla Ghirlandina si risale la SS.12 fino all'Abetone per poi compiere qualche digressione nella discesa verso la Toscana. Nel finale si affronta il Monte Serra ben noto ai ciclisti della zona. Si arriva a Pisa, proprio davanti alla Torre Pendente.
Penultima occasione per i velocisti prima della passerella finale. Da La Spezia si costeggiano le Cinque Terre per poi arrivare a Genova. Ultimo momento di riposo prima del gran finale.
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Veniamo alle ultime tre tappe del Giro.
Diciannovesima tappa, da Alba si attraversano le morbide colline delle Langhe e del Roero per portarsi a Ivrea, storica sede della Olivetti e da qui a Biella, dove parte la scalata al Santuario di Oropa. Unica tappa "unipuerto" o quasi del Giro, corta: un buon riscaldamento. Qui qualcuno potrebbe saggiare la forma degli avversari e si potrebbero intravvedere crepe nella forma dei migliori... Ventesima tappa: dalla Reggia di Venaria, si sfiora Torino e poi si entra in un'altra cavalcata ormai mitica, per quanto giovane: Sant'Ignazio, Colle della Dieta, Lys, poi si risale la Val di Susa e si affronta il maestoso Colle delle Finestre per poi terminare la corsa a Sestriere. Ok, Sestriere non risponde esattamente alla descrizione di una località patrimonio dell'Unesco (tutto il contrario), però la sequenza finale sì, e quindi pazienza. I giochi si decideranno qui, e non c'è scenario migliore. Veloce discesa a Bardonecchia, si sale a bordo di una Freccia e si arriva filati a Roma. L'ultima tappa parte da Cerveteri, costeggia il litorale e si affaccia su Ostia Antica, per poi dirigersi a Roma e verso il circuito finale che si snoda tra Via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, Piazza delle Quattro Fontane, Quirinale, Piazza del Popolo, Via del Corso, Teatro Marcello, Circo Massimo e Colosseo. Degno finale per un giro che senza ombra di dubbio ha attraversato luoghi meravigliosi.
Voi che ne pensate?
Sono sicuro che più di uno potrebbe proporre qualcosa di meglio, facendo anche scelte meno scontate di quelle che ho fatto io!
Diciannovesima tappa, da Alba si attraversano le morbide colline delle Langhe e del Roero per portarsi a Ivrea, storica sede della Olivetti e da qui a Biella, dove parte la scalata al Santuario di Oropa. Unica tappa "unipuerto" o quasi del Giro, corta: un buon riscaldamento. Qui qualcuno potrebbe saggiare la forma degli avversari e si potrebbero intravvedere crepe nella forma dei migliori... Ventesima tappa: dalla Reggia di Venaria, si sfiora Torino e poi si entra in un'altra cavalcata ormai mitica, per quanto giovane: Sant'Ignazio, Colle della Dieta, Lys, poi si risale la Val di Susa e si affronta il maestoso Colle delle Finestre per poi terminare la corsa a Sestriere. Ok, Sestriere non risponde esattamente alla descrizione di una località patrimonio dell'Unesco (tutto il contrario), però la sequenza finale sì, e quindi pazienza. I giochi si decideranno qui, e non c'è scenario migliore. Veloce discesa a Bardonecchia, si sale a bordo di una Freccia e si arriva filati a Roma. L'ultima tappa parte da Cerveteri, costeggia il litorale e si affaccia su Ostia Antica, per poi dirigersi a Roma e verso il circuito finale che si snoda tra Via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, Piazza delle Quattro Fontane, Quirinale, Piazza del Popolo, Via del Corso, Teatro Marcello, Circo Massimo e Colosseo. Degno finale per un giro che senza ombra di dubbio ha attraversato luoghi meravigliosi.
Voi che ne pensate?
Sono sicuro che più di uno potrebbe proporre qualcosa di meglio, facendo anche scelte meno scontate di quelle che ho fatto io!
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Metterei un'altra crono verso la fine della prima settimana
Allungherei la tappa di Venezia, va bene farla corta ma 84 km sono un po' troppo pochi
Accorcerei la tappa del Blockhaus e quella del Pordoi che sono un po' troppo, specialmente quella del Pordoi ha troppa salita, toglierei una delle 6
La tappa di San Gimignano ha troppo sterrato, rischia di essere troppo decisiva e tagliare fuori dalla classifica tanta gente che poi sulle montagne invece di provarci rinuncia a fare classifica e si butta nelle fughe per cercare di vincere la tappa
-
- Messaggi: 2413
- Iscritto il: sabato 6 giugno 2020, 18:38
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
nooo la tappa del pordoi è bellissimaMicchan ha scritto: ↑martedì 3 gennaio 2023, 17:52Metterei un'altra crono verso la fine della prima settimana
Allungherei la tappa di Venezia, va bene farla corta ma 84 km sono un po' troppo pochi
Accorcerei la tappa del Blockhaus e quella del Pordoi che sono un po' troppo, specialmente quella del Pordoi ha troppa salita, toglierei una delle 6
La tappa di San Gimignano ha troppo sterrato, rischia di essere troppo decisiva e tagliare fuori dalla classifica tanta gente che poi sulle montagne invece di provarci rinuncia a fare classifica e si butta nelle fughe per cercare di vincere la tappa
è quel qualcosa in più di questo giro
Saint Gervais - Sestriere 1992
unforgettable memories
unforgettable memories
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Bellissimo, tecnicamente e come spot del Belpaese.
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Bravo Bomby. Un gran bel percorso. Non modificherei nulla
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Bello, ma con due osservazioni
Una cronometro è troppo poca, inoltre temo che la tappa di Venezia sia poco fattibile
Trasformerei quella in cronometro, e ne aggiungerei una verso la fine della prima settimana (la Sabbioneta-Mantova sarebbe troppo vicina a quella diVenezia)
Una cronometro è troppo poca, inoltre temo che la tappa di Venezia sia poco fattibile
Trasformerei quella in cronometro, e ne aggiungerei una verso la fine della prima settimana (la Sabbioneta-Mantova sarebbe troppo vicina a quella diVenezia)
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
In realtà quella tappa era pensata come crono. Poi m'è venuto in mente di inserire le alpi occidentali, e allora il giro che m'era venuto doveva essere rivisto... Tappa piatta per velocisti, ha poco senso farla lunga, tanto alla fine non cambia nulla, la volata è una volata dopo 80 così come dopo 180 km. Ho preferito allungare le tappe di montagna. Quanto alla fattibilità dell'arrivo a Venezia, le strade sono tutte ampie e gli spazi al traguardo non mancano, dato che si arriva al porto. Come dicevo, sul ponte della libertà c'è la rotaia del tram, ma transennandola si lascia una corsia e mezzo piuttosto ampia per la corsa: c'è tutto lo spazio del mondo, si transita anche su strade ben più strette.Trullo ha scritto: ↑mercoledì 4 gennaio 2023, 16:44 Bello, ma con due osservazioni
Una cronometro è troppo poca, inoltre temo che la tappa di Venezia sia poco fattibile
Trasformerei quella in cronometro, e ne aggiungerei una verso la fine della prima settimana (la Sabbioneta-Mantova sarebbe troppo vicina a quella diVenezia)
I km a crono sono 40, direi che siano sufficienti, visto e considerato che le tappe di montagna sono sì assassine, ma relativamente poche. E, per l'appunto, ci sono tappe piene di trabocchetti per dare modo a chi è più forte sul passo di mettere in mostra le proprie doti.
La tappa degli sterrati è sì durissima, ma è fatta apposta: gli sterrati non sono il pavè della roubaix, ovvero una sorta di lotteria. Sono una superficie per certi versi più facile e più gestibile, specie se sono ben battuti. A parte qualche foratura, sullo sterrato vanno bene diversi tipi di corridore, di base coloro che guidano meglio la bici. Ciò che rende durissima la strade bianche sono i su e giù violentissimi delle strade che percorre, li ho fatti in auto (che in bici altro che motore elettrico) e avevo qualche dubbio sul riuscire a percorrere certi tratti senza fare disastri.
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Ci ho riflettuto un po' su. In effetti 40 km a crono sono pochi , ne occorrono 60-70 . Il dubbio è una sola lunghissima con ghirigori ulteriori nella piana mantovana o lasciare quella da 40 e aggiungerne una da 20 abbondanti un po' collinare? NO CRONOSCALATE
-
- Messaggi: 12538
- Iscritto il: mercoledì 15 dicembre 2010, 12:23
- Località: Vedano Olona (Va)
- Contatta:
-
- Messaggi: 1166
- Iscritto il: venerdì 28 settembre 2018, 16:58
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Mi piace molto questo Giro, ha tutto, tappe di montagna ben costruite per lo spettacolo, con la chicca del tappone di 243 Km (giustamente isolato da tappe facili prima e dopo)…chiaramente un po’ esagerato (una salita in meno poteva starci) ma ha un suo senso, anche provocatorio visti i percorsi di questi ultimi anni.Bomby ha scritto: ↑mercoledì 4 gennaio 2023, 17:59In realtà quella tappa era pensata come crono. Poi m'è venuto in mente di inserire le alpi occidentali, e allora il giro che m'era venuto doveva essere rivisto... Tappa piatta per velocisti, ha poco senso farla lunga, tanto alla fine non cambia nulla, la volata è una volata dopo 80 così come dopo 180 km. Ho preferito allungare le tappe di montagna. Quanto alla fattibilità dell'arrivo a Venezia, le strade sono tutte ampie e gli spazi al traguardo non mancano, dato che si arriva al porto. Come dicevo, sul ponte della libertà c'è la rotaia del tram, ma transennandola si lascia una corsia e mezzo piuttosto ampia per la corsa: c'è tutto lo spazio del mondo, si transita anche su strade ben più strette.Trullo ha scritto: ↑mercoledì 4 gennaio 2023, 16:44 Bello, ma con due osservazioni
Una cronometro è troppo poca, inoltre temo che la tappa di Venezia sia poco fattibile
Trasformerei quella in cronometro, e ne aggiungerei una verso la fine della prima settimana (la Sabbioneta-Mantova sarebbe troppo vicina a quella diVenezia)
I km a crono sono 40, direi che siano sufficienti, visto e considerato che le tappe di montagna sono sì assassine, ma relativamente poche. E, per l'appunto, ci sono tappe piene di trabocchetti per dare modo a chi è più forte sul passo di mettere in mostra le proprie doti.
La tappa degli sterrati è sì durissima, ma è fatta apposta: gli sterrati non sono il pavè della roubaix, ovvero una sorta di lotteria. Sono una superficie per certi versi più facile e più gestibile, specie se sono ben battuti. A parte qualche foratura, sullo sterrato vanno bene diversi tipi di corridore, di base coloro che guidano meglio la bici. Ciò che rende durissima la strade bianche sono i su e giù violentissimi delle strade che percorre, li ho fatti in auto (che in bici altro che motore elettrico) e avevo qualche dubbio sul riuscire a percorrere certi tratti senza fare disastri.
Infatti giustamente hai disegnato un’ultima settimana non esagerata nei chilometraggi e dislivelli.
Sui chilometri a crono anch’io penso che forse una cinquantina ci sarebbero stati, però gli scalatori puri potrebbero pagare anche qualche tappa vallonata della prima settimana, per cui forse anche qui ci hai visto giusto..
Bravo!
-
- Messaggi: 12538
- Iscritto il: mercoledì 15 dicembre 2010, 12:23
- Località: Vedano Olona (Va)
- Contatta:
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Ho creato una serie di piccole corse a tappe in luoghi esotici: Giordania, Siria, Bahrein, Kuwait e Bahamas
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22370
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22394
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22408
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22419
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22429
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22370
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22394
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22408
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22419
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22429
Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it
www.ilciclismo.it
-
- Messaggi: 2413
- Iscritto il: sabato 6 giugno 2020, 18:38
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
ma che dici esagerato -- è la più bellaErinnerung ha scritto: ↑giovedì 5 gennaio 2023, 13:00Mi piace molto questo Giro, ha tutto, tappe di montagna ben costruite per lo spettacolo, con la chicca del tappone di 243 Km (giustamente isolato da tappe facili prima e dopo)…chiaramente un po’ esagerato (una salita in meno poteva starci) ma ha un suo senso, anche provocatorio visti i percorsi di questi ultimi anni.Bomby ha scritto: ↑mercoledì 4 gennaio 2023, 17:59In realtà quella tappa era pensata come crono. Poi m'è venuto in mente di inserire le alpi occidentali, e allora il giro che m'era venuto doveva essere rivisto... Tappa piatta per velocisti, ha poco senso farla lunga, tanto alla fine non cambia nulla, la volata è una volata dopo 80 così come dopo 180 km. Ho preferito allungare le tappe di montagna. Quanto alla fattibilità dell'arrivo a Venezia, le strade sono tutte ampie e gli spazi al traguardo non mancano, dato che si arriva al porto. Come dicevo, sul ponte della libertà c'è la rotaia del tram, ma transennandola si lascia una corsia e mezzo piuttosto ampia per la corsa: c'è tutto lo spazio del mondo, si transita anche su strade ben più strette.Trullo ha scritto: ↑mercoledì 4 gennaio 2023, 16:44 Bello, ma con due osservazioni
Una cronometro è troppo poca, inoltre temo che la tappa di Venezia sia poco fattibile
Trasformerei quella in cronometro, e ne aggiungerei una verso la fine della prima settimana (la Sabbioneta-Mantova sarebbe troppo vicina a quella diVenezia)
I km a crono sono 40, direi che siano sufficienti, visto e considerato che le tappe di montagna sono sì assassine, ma relativamente poche. E, per l'appunto, ci sono tappe piene di trabocchetti per dare modo a chi è più forte sul passo di mettere in mostra le proprie doti.
La tappa degli sterrati è sì durissima, ma è fatta apposta: gli sterrati non sono il pavè della roubaix, ovvero una sorta di lotteria. Sono una superficie per certi versi più facile e più gestibile, specie se sono ben battuti. A parte qualche foratura, sullo sterrato vanno bene diversi tipi di corridore, di base coloro che guidano meglio la bici. Ciò che rende durissima la strade bianche sono i su e giù violentissimi delle strade che percorre, li ho fatti in auto (che in bici altro che motore elettrico) e avevo qualche dubbio sul riuscire a percorrere certi tratti senza fare disastri.
Infatti giustamente hai disegnato un’ultima settimana non esagerata nei chilometraggi e dislivelli.
Sui chilometri a crono anch’io penso che forse una cinquantina ci sarebbero stati, però gli scalatori puri potrebbero pagare anche qualche tappa vallonata della prima settimana, per cui forse anche qui ci hai visto giusto..
Bravo!
li facevano nel 1928 tappe di questo genere
Saint Gervais - Sestriere 1992
unforgettable memories
unforgettable memories
-
- Messaggi: 1166
- Iscritto il: venerdì 28 settembre 2018, 16:58
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Non parlavo dei chilometri ma delle salite…6500 m di dislivello con 6 salite tra cui Duran, Cibiana, Giau e Fedaia può rientrare nella definizione di “un po’ esagerato” secondo me..nurseryman ha scritto: ↑mercoledì 18 gennaio 2023, 20:03ma che dici esagerato -- è la più bellaErinnerung ha scritto: ↑giovedì 5 gennaio 2023, 13:00Mi piace molto questo Giro, ha tutto, tappe di montagna ben costruite per lo spettacolo, con la chicca del tappone di 243 Km (giustamente isolato da tappe facili prima e dopo)…chiaramente un po’ esagerato (una salita in meno poteva starci) ma ha un suo senso, anche provocatorio visti i percorsi di questi ultimi anni.Bomby ha scritto: ↑mercoledì 4 gennaio 2023, 17:59
In realtà quella tappa era pensata come crono. Poi m'è venuto in mente di inserire le alpi occidentali, e allora il giro che m'era venuto doveva essere rivisto... Tappa piatta per velocisti, ha poco senso farla lunga, tanto alla fine non cambia nulla, la volata è una volata dopo 80 così come dopo 180 km. Ho preferito allungare le tappe di montagna. Quanto alla fattibilità dell'arrivo a Venezia, le strade sono tutte ampie e gli spazi al traguardo non mancano, dato che si arriva al porto. Come dicevo, sul ponte della libertà c'è la rotaia del tram, ma transennandola si lascia una corsia e mezzo piuttosto ampia per la corsa: c'è tutto lo spazio del mondo, si transita anche su strade ben più strette.
I km a crono sono 40, direi che siano sufficienti, visto e considerato che le tappe di montagna sono sì assassine, ma relativamente poche. E, per l'appunto, ci sono tappe piene di trabocchetti per dare modo a chi è più forte sul passo di mettere in mostra le proprie doti.
La tappa degli sterrati è sì durissima, ma è fatta apposta: gli sterrati non sono il pavè della roubaix, ovvero una sorta di lotteria. Sono una superficie per certi versi più facile e più gestibile, specie se sono ben battuti. A parte qualche foratura, sullo sterrato vanno bene diversi tipi di corridore, di base coloro che guidano meglio la bici. Ciò che rende durissima la strade bianche sono i su e giù violentissimi delle strade che percorre, li ho fatti in auto (che in bici altro che motore elettrico) e avevo qualche dubbio sul riuscire a percorrere certi tratti senza fare disastri.
Infatti giustamente hai disegnato un’ultima settimana non esagerata nei chilometraggi e dislivelli.
Sui chilometri a crono anch’io penso che forse una cinquantina ci sarebbero stati, però gli scalatori puri potrebbero pagare anche qualche tappa vallonata della prima settimana, per cui forse anche qui ci hai visto giusto..
Bravo!
li facevano nel 1928 tappe di questo genere
Poi ho scritto che nel percorso la tappa ha un suo senso, ma con una salita in meno non sarebbe stata meno efficace!
-
- Messaggi: 2424
- Iscritto il: mercoledì 17 agosto 2016, 20:43
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
La Vuelta (Malaga>Madrid)
Dopo la presentazione del percorso della Vuelta, come avevo rifatto in passato mi sono messo a cercare possibili percorsi seriamente interessanti in territorio spagnolo. Stavolta anziché costruire tapponi fantasy per mostrare il potenziale della nazione, ho concepito un percorso completo che da un lato rispecchi certe tradizioni della Vuelta (molti arrivi in salita, tappe per velocisti anomale), dall'altro abbia più senso sia da un punto di vista tecnico
sia da un punto di vista logistico e complessivo. Così il percorso è distribuito su 3 cronometro, 6 tappe pianeggianti, 6 tappe di media montagna (alcune molto impegnative) e 6 tappe di alta montagna. I chilometraggi sono più elevati (sullo standard del Giro d'Italia). Inoltre il percorso cerca di attraversare tutto il territorio nazionale pur mantenendo trasferimenti fattibili. Punto focale sarà la seconda settimana quasi interamente sui Pirenei.
Si comincia con le prime 6 tappe, quelle che precedono le prime giornate campali del secondo week-end.
Prologo: Malaga (6.3 km) - ITT
Si parte con un prologo cittadino, mosso e tortuoso che consente di consegnare subito anche la prima maglia a pois.
1a tappa: Malaga - Caminito del Rey (159.4 km) - MEDIA MONTAGNA
Ormai siamo tutti d'accordo sulla necessità di muovere la corsa fin dalle prime tappe. Così le prime due giornate in linea saranno due tappe piene di trabocchetti, potenzialmente molto spettacolari. Questa dovrebbe essere più scontata, destinata ad uno sprint in salita sullo stesso traguardo del 2015. Però il percorso è ricco di salite ripide anche in precedenza.
2a tappa: Antequera - Alcalà la Real (219.0 km) - MEDIA MONTAGNA
Questa tappa è decisamente cattiva: lunga ed intensissima. L'idea era sfruttare al meglio la zona a sud di Jaen ricca di asperità tuttora inedite, collocando l'arrivo su uno dei finali più spettacolari della Vuelta a Andalucia, il muro verso il castello di Alcalà la Real. Il tutto è condito da salite mediamente ripide già lontano dal traguardo.
NOTA: Nel tratto di altopiano tra Puerto Ranera e Puerto Viejo (percorso in entrambi i sensi) si trova il bivio a cui inizia formalmente la salita alla Sierra de la Pandera. Questo significa che, con altra collocazione, questo tracciato può essere riciclabile per far sì che la Pandera non sia un unipuerto.
3a tappa: Jaen - Almadén (201.7 km) - PIANEGGIANTE
Tappa per velocisti con finale in salita lieve ma marcata. Classico finale adatto per la tipologia di velocisti resistenti che frequentano la corsa spagnola.
4a tappa: Miajadas - La Covatilla (210.4 km) - ALTA MONTAGNA
È il momento del primo arrivo in salita, su un classicone della Vuelta, che il tracciato incontra nella risalita verso nord. La salita è impegnativaquanto basta per essere un unipuerto da prima settimana.
5a tappa: Salamanca - Puebla de Sanabria (178.4 km) - PIANEGGIANTE
Seconda tappa per velocisti, stavolta particolarmente semplice, anche se le ultime centinaia di metri sono anche stavolta in lieve ascesa.
Dopo la presentazione del percorso della Vuelta, come avevo rifatto in passato mi sono messo a cercare possibili percorsi seriamente interessanti in territorio spagnolo. Stavolta anziché costruire tapponi fantasy per mostrare il potenziale della nazione, ho concepito un percorso completo che da un lato rispecchi certe tradizioni della Vuelta (molti arrivi in salita, tappe per velocisti anomale), dall'altro abbia più senso sia da un punto di vista tecnico
sia da un punto di vista logistico e complessivo. Così il percorso è distribuito su 3 cronometro, 6 tappe pianeggianti, 6 tappe di media montagna (alcune molto impegnative) e 6 tappe di alta montagna. I chilometraggi sono più elevati (sullo standard del Giro d'Italia). Inoltre il percorso cerca di attraversare tutto il territorio nazionale pur mantenendo trasferimenti fattibili. Punto focale sarà la seconda settimana quasi interamente sui Pirenei.
Si comincia con le prime 6 tappe, quelle che precedono le prime giornate campali del secondo week-end.
Prologo: Malaga (6.3 km) - ITT
Si parte con un prologo cittadino, mosso e tortuoso che consente di consegnare subito anche la prima maglia a pois.
1a tappa: Malaga - Caminito del Rey (159.4 km) - MEDIA MONTAGNA
Ormai siamo tutti d'accordo sulla necessità di muovere la corsa fin dalle prime tappe. Così le prime due giornate in linea saranno due tappe piene di trabocchetti, potenzialmente molto spettacolari. Questa dovrebbe essere più scontata, destinata ad uno sprint in salita sullo stesso traguardo del 2015. Però il percorso è ricco di salite ripide anche in precedenza.
2a tappa: Antequera - Alcalà la Real (219.0 km) - MEDIA MONTAGNA
Questa tappa è decisamente cattiva: lunga ed intensissima. L'idea era sfruttare al meglio la zona a sud di Jaen ricca di asperità tuttora inedite, collocando l'arrivo su uno dei finali più spettacolari della Vuelta a Andalucia, il muro verso il castello di Alcalà la Real. Il tutto è condito da salite mediamente ripide già lontano dal traguardo.
NOTA: Nel tratto di altopiano tra Puerto Ranera e Puerto Viejo (percorso in entrambi i sensi) si trova il bivio a cui inizia formalmente la salita alla Sierra de la Pandera. Questo significa che, con altra collocazione, questo tracciato può essere riciclabile per far sì che la Pandera non sia un unipuerto.
3a tappa: Jaen - Almadén (201.7 km) - PIANEGGIANTE
Tappa per velocisti con finale in salita lieve ma marcata. Classico finale adatto per la tipologia di velocisti resistenti che frequentano la corsa spagnola.
4a tappa: Miajadas - La Covatilla (210.4 km) - ALTA MONTAGNA
È il momento del primo arrivo in salita, su un classicone della Vuelta, che il tracciato incontra nella risalita verso nord. La salita è impegnativaquanto basta per essere un unipuerto da prima settimana.
5a tappa: Salamanca - Puebla de Sanabria (178.4 km) - PIANEGGIANTE
Seconda tappa per velocisti, stavolta particolarmente semplice, anche se le ultime centinaia di metri sono anche stavolta in lieve ascesa.
-
- Messaggi: 2424
- Iscritto il: mercoledì 17 agosto 2016, 20:43
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Si prosegue con il secondo fine-settimana, destinato a smuovere la classifica in modo sostanziale, con 3 tappe tra loro profondamente diverse.
6a tappa: Puebla de Sanabria - Puerto de Foncebadon (133.5 km) - ALTA MONTAGNA
Le tappe brevi ed intense hanno un loro senso se collocate in un contesto di esaltazione del fondo. Siamo ancora nella prima settimana e muoversi da lontano non dovrebbe essere una necessità; per queste ragioni è il momento buono per una tappa che costringe tutti a dare tutto dall'inizio alla fine, a causa della partenza pressoché in salita e del susseguirsi di ascese tutte piuttosto ripide (non fatevi ingannare dalle pendenze medie). Circa 3500 metri di dislivello in poco più di 130 km.
7a tappa: Ponferrada - Mirador de la Candanosa (162.6 km) - MEDIA MONTAGNA
Per evitare che una tappa di montagna vada in fumo, è fondamentale che quella del giorno dopo non sia uno spauracchio. E così alla prima giornata campale, segue una tappa trabocchetto, con salite molto impegnative poste lontano dal traguardo (in particolare il Puerto de Ancares), asperità più brevi nel finale e strade sempre tecniche e tortuose. Anche in questo caso per favorire azioni ardite, la lunghezza si assesta alla modica cifra di circa 160 km. Circa 4500 metri di dislivello complessivo.
8a tappa: Salas - Oviedo (57.6 km) - ITT
La prima settimana si chiude con una cronometro lunghissima, che riassesta gli equilibri dopo le già tante salite percorse. Questo dovrebbe da un lato favorire lo spettacolo nelle tappe precedenti, dall'altro costringere nuovamente ad attaccare gli scalatori: infatti stanno arrivando i Pirenei e dopo di essi ci sarà un altra cronometro.
P.S. Forse è un po' troppo lunga. Volendo si può spostare la partenza a Grado e creare un percorso di 35/40 km, privato dell'Alto de Eiros.
6a tappa: Puebla de Sanabria - Puerto de Foncebadon (133.5 km) - ALTA MONTAGNA
Le tappe brevi ed intense hanno un loro senso se collocate in un contesto di esaltazione del fondo. Siamo ancora nella prima settimana e muoversi da lontano non dovrebbe essere una necessità; per queste ragioni è il momento buono per una tappa che costringe tutti a dare tutto dall'inizio alla fine, a causa della partenza pressoché in salita e del susseguirsi di ascese tutte piuttosto ripide (non fatevi ingannare dalle pendenze medie). Circa 3500 metri di dislivello in poco più di 130 km.
7a tappa: Ponferrada - Mirador de la Candanosa (162.6 km) - MEDIA MONTAGNA
Per evitare che una tappa di montagna vada in fumo, è fondamentale che quella del giorno dopo non sia uno spauracchio. E così alla prima giornata campale, segue una tappa trabocchetto, con salite molto impegnative poste lontano dal traguardo (in particolare il Puerto de Ancares), asperità più brevi nel finale e strade sempre tecniche e tortuose. Anche in questo caso per favorire azioni ardite, la lunghezza si assesta alla modica cifra di circa 160 km. Circa 4500 metri di dislivello complessivo.
8a tappa: Salas - Oviedo (57.6 km) - ITT
La prima settimana si chiude con una cronometro lunghissima, che riassesta gli equilibri dopo le già tante salite percorse. Questo dovrebbe da un lato favorire lo spettacolo nelle tappe precedenti, dall'altro costringere nuovamente ad attaccare gli scalatori: infatti stanno arrivando i Pirenei e dopo di essi ci sarà un altra cronometro.
P.S. Forse è un po' troppo lunga. Volendo si può spostare la partenza a Grado e creare un percorso di 35/40 km, privato dell'Alto de Eiros.
-
- Messaggi: 2424
- Iscritto il: mercoledì 17 agosto 2016, 20:43
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Si riparte con la seconda settimana di corsa, intensissima e destinata a dare indicazioni QUASI definitive. Dopo una frazione dedicata ai velocisti ed una capata nei Paesi Baschi, sarà il turno di 4 tappe pirenaiche pensate per creare spettacolo e favorire gli attacchi in modi diversi.
9a tappa: Oviedo - Santander (206.4 km) - PIANEGGIANTE
Tappa lunga e leggermente mossa che dovrebbe però chiudersi in volata. Sarà l'unica occasione destinata ai velocisti della seconda settimana e difficilmente vorranno farsela scappare.
10a tappa: Laredo - Eibar (187.6 km) - MEDIA MONTAGNA
A partire da questa tappa parte la rincorsa degli attardati della cronometro, che avranno 5 tappe (alcune più di altre) consecutive per creare scompiglio prima della seconda prova contro il tempo. Non poteva mancare una tappa basca, disegnata appositamente per essere intensa e consentire attacchi anche da lontano: tutte le ultime 4 salite presentano pendenze cattive e discese insidiose, motivo per cui negli ultimi 65 km ogni momento potrebbe essere quello giusto. La salita finale è ovviamente l'iconica ascesa ad Arrate, dal versante diretto (si passerà dal santuario ancora in salita, non in discesa, come di solito avviene per il traguardo dell'Itzulia).
11a tappa: Pamplona - Pau (221.3 km) - MEDIA MONTAGNA
Si sconfina in Francia per un antipasto di Pirenei che già potrebbe stuzzicare qualcuno. Il motivo dello sconfinamento è quasi puramente estetico e simbolico, non un modo per trovare sequenza di salite che in Spagna non esistono. Come vedrete di questo ingresso in Francia ne gioverà soprattutto la prossima tappa, la prima del trittico di alta montagna, ma se ne può anche fare a meno (ho già in mente un'altra Vuelta con finale catalano, senza sconfinamenti all'estero).
In questa occasione si superano due impegnative salite relativamente distanti dal traguardo, ma non poi così tanto. Il durissimo Marie-Blanque termina a 45 km dalla conclusione non tantissimi, tant'è che fino agli anni '90 bastava questa salita nella medesima collocazione a creare scompiglio. Inoltre questo antico schema è stato ammodernato per poter essere accattivante anche nel 2023: i 35 km che separano la fine della discesa dal traguardo saranno assai movimentati, sia altimetricamente che planimetricamente; potrebbero da un lato favorire gli eventuali attaccanti partiti sul Marie-Blanque, dall'altro stimolare qualche azione a sorpresa nei complicati km finali.
12a tappa: Pau - Sierra de las Cutas/Nerin (221.0 km) - ALTA MONTAGNA
Primo vero tappone di questa Vuelta: 220 km, 7 GPM ed oltre 5000 metri di dislivello. Le salite più impegnative sono le più distanti dal traguardo, ma per tutta la corsa non ci saranno tratti di respiro. Per questo motivo non devono ingannare i numeri apparentemente modesti delle salite finali: il percorso stimolerà il fondo e se la corsa viene impostata nel giusto modo si può arrivare sul Cotefablo con le micce bagnate. Le pendenze cattive, ma non tremende, del tratto finale di questa salita e della successiva (Alto de Fanlo) sono perfette per provare a mettere in crisi qualcuno: bastano pochi metri di vantaggio per poter rilanciare in discesa e lasciare al vento gli avversari sulle salite seguenti.
È effettivamente un finale anomalo per un tappone, ma è bello variare. Il tappone "vecchio stampo" deve ancora arrivare.
13a tappa: Ainsa - Boí-Taüll (138.2 km) - ALTA MONTAGNA
Pur non offrendo salite terribili, anche questa tappa offre poco respiro e diversi tratti con pendenze cattive.
Come logica vuola tra i due tapponi è giusto inserire una tappa cuscinetto, dove potrebbe comunque venir fuori confusione. È la classica tappa da effetto sorpresa, come Fuente Dè 2012 e Aramon Formigal 2016. A chiusura di tutto sa però una salita più impegnativa rispetto alle due già citate, ovvero quella agli impianti di Boí-Taüll, a monte delle due omonime stupende località medievali. Il traguardo a 2000 metri potrebbe nascondere delle sorprese se la tappa venisse affrontata di petto fin dall'inizio.
14a tappa: El Pont de Suert - Andorra/Naturlandia (201.0 km) - ALTA MONTAGNA
Se cercavate l'epica, questo è il momento. Il vero tappone ovviamente cade di domenica, raggiunge quota 2000 metri per 3 volte e supera i 200 km. Inoltre a condire il tutto ci pensa pure un bello sterrato, che ha tutti i crismi per essere la versione spagnola del Colle delle Finestre (ho detto volontariamente spagnola, perché si entra ad Andorra proprio in vetta, quindi lo sterro è tutto spagnolo). Bastano 5 GPM per totalizzare 5500 metri di dislivello. Dopo un avvio subito intenso, ma privo di pendenze sensibili, il Port de Cabus è destinato a far esplodere la corsa, quando mancano ancora 70 km al traguardo; la pendenza media nasconde due insidie: innanzitutto qualunque numero è inasprito dagli ultimi 9 km privi di asfalto, inoltre 8 di questi sono i più duri dell'intera ascesa e presentano una pendenza media dell'8.5%; pendenze cattive e per di più a lungo (circa 3.5 km) sopra i 2000 metri. Se questo non bastasse, la durissima Collada de la Gallina è perfettamente piazzata come penultima salita. Ad ampliare i distacchi ci pensa l'ultima ascesa, anch'essa per niente amichevole, che riporta la corsa a 2000 metri, dopo una cavalcata tremenda.
9a tappa: Oviedo - Santander (206.4 km) - PIANEGGIANTE
Tappa lunga e leggermente mossa che dovrebbe però chiudersi in volata. Sarà l'unica occasione destinata ai velocisti della seconda settimana e difficilmente vorranno farsela scappare.
10a tappa: Laredo - Eibar (187.6 km) - MEDIA MONTAGNA
A partire da questa tappa parte la rincorsa degli attardati della cronometro, che avranno 5 tappe (alcune più di altre) consecutive per creare scompiglio prima della seconda prova contro il tempo. Non poteva mancare una tappa basca, disegnata appositamente per essere intensa e consentire attacchi anche da lontano: tutte le ultime 4 salite presentano pendenze cattive e discese insidiose, motivo per cui negli ultimi 65 km ogni momento potrebbe essere quello giusto. La salita finale è ovviamente l'iconica ascesa ad Arrate, dal versante diretto (si passerà dal santuario ancora in salita, non in discesa, come di solito avviene per il traguardo dell'Itzulia).
11a tappa: Pamplona - Pau (221.3 km) - MEDIA MONTAGNA
Si sconfina in Francia per un antipasto di Pirenei che già potrebbe stuzzicare qualcuno. Il motivo dello sconfinamento è quasi puramente estetico e simbolico, non un modo per trovare sequenza di salite che in Spagna non esistono. Come vedrete di questo ingresso in Francia ne gioverà soprattutto la prossima tappa, la prima del trittico di alta montagna, ma se ne può anche fare a meno (ho già in mente un'altra Vuelta con finale catalano, senza sconfinamenti all'estero).
In questa occasione si superano due impegnative salite relativamente distanti dal traguardo, ma non poi così tanto. Il durissimo Marie-Blanque termina a 45 km dalla conclusione non tantissimi, tant'è che fino agli anni '90 bastava questa salita nella medesima collocazione a creare scompiglio. Inoltre questo antico schema è stato ammodernato per poter essere accattivante anche nel 2023: i 35 km che separano la fine della discesa dal traguardo saranno assai movimentati, sia altimetricamente che planimetricamente; potrebbero da un lato favorire gli eventuali attaccanti partiti sul Marie-Blanque, dall'altro stimolare qualche azione a sorpresa nei complicati km finali.
12a tappa: Pau - Sierra de las Cutas/Nerin (221.0 km) - ALTA MONTAGNA
Primo vero tappone di questa Vuelta: 220 km, 7 GPM ed oltre 5000 metri di dislivello. Le salite più impegnative sono le più distanti dal traguardo, ma per tutta la corsa non ci saranno tratti di respiro. Per questo motivo non devono ingannare i numeri apparentemente modesti delle salite finali: il percorso stimolerà il fondo e se la corsa viene impostata nel giusto modo si può arrivare sul Cotefablo con le micce bagnate. Le pendenze cattive, ma non tremende, del tratto finale di questa salita e della successiva (Alto de Fanlo) sono perfette per provare a mettere in crisi qualcuno: bastano pochi metri di vantaggio per poter rilanciare in discesa e lasciare al vento gli avversari sulle salite seguenti.
È effettivamente un finale anomalo per un tappone, ma è bello variare. Il tappone "vecchio stampo" deve ancora arrivare.
13a tappa: Ainsa - Boí-Taüll (138.2 km) - ALTA MONTAGNA
Pur non offrendo salite terribili, anche questa tappa offre poco respiro e diversi tratti con pendenze cattive.
Come logica vuola tra i due tapponi è giusto inserire una tappa cuscinetto, dove potrebbe comunque venir fuori confusione. È la classica tappa da effetto sorpresa, come Fuente Dè 2012 e Aramon Formigal 2016. A chiusura di tutto sa però una salita più impegnativa rispetto alle due già citate, ovvero quella agli impianti di Boí-Taüll, a monte delle due omonime stupende località medievali. Il traguardo a 2000 metri potrebbe nascondere delle sorprese se la tappa venisse affrontata di petto fin dall'inizio.
14a tappa: El Pont de Suert - Andorra/Naturlandia (201.0 km) - ALTA MONTAGNA
Se cercavate l'epica, questo è il momento. Il vero tappone ovviamente cade di domenica, raggiunge quota 2000 metri per 3 volte e supera i 200 km. Inoltre a condire il tutto ci pensa pure un bello sterrato, che ha tutti i crismi per essere la versione spagnola del Colle delle Finestre (ho detto volontariamente spagnola, perché si entra ad Andorra proprio in vetta, quindi lo sterro è tutto spagnolo). Bastano 5 GPM per totalizzare 5500 metri di dislivello. Dopo un avvio subito intenso, ma privo di pendenze sensibili, il Port de Cabus è destinato a far esplodere la corsa, quando mancano ancora 70 km al traguardo; la pendenza media nasconde due insidie: innanzitutto qualunque numero è inasprito dagli ultimi 9 km privi di asfalto, inoltre 8 di questi sono i più duri dell'intera ascesa e presentano una pendenza media dell'8.5%; pendenze cattive e per di più a lungo (circa 3.5 km) sopra i 2000 metri. Se questo non bastasse, la durissima Collada de la Gallina è perfettamente piazzata come penultima salita. Ad ampliare i distacchi ci pensa l'ultima ascesa, anch'essa per niente amichevole, che riporta la corsa a 2000 metri, dopo una cavalcata tremenda.
-
- Messaggi: 2424
- Iscritto il: mercoledì 17 agosto 2016, 20:43
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
È giunto il momento dell'ultima settimana, come da tradizione un po' più soft della seconda. Non per questo sarà però scialba come nel 2022, ma anzi proporrà la seconda cronometro e due frazioni in cui provare nuovamente a ribaltare la classifica.
15a tappa: Tàrrega - Lleida (48.3 km) - ITT
Prova contro il tempo quasi del tutto pianeggiante e in costante, ma impercettibile discesa, fatto che favorirà medie altissime al traguardo. Il tracciato lineare permetterà ai cronoman più punti di guadagnare molto terreno in classifica, al netto però della durissima settimana pirenaica appena conclusa.
16a tappa: Tàrrega - Lleida (168.0 km) - PIANEGGIANTE
Frazione per velocisti, lievemente mossa nella tappa finale. Ultima asperità da segnalare sono i circa 2.5 km al 4% uscendo da Aldealpozo, a circa 25 km dal traguardo. Una tappa comunque dispendiosa che potrebbe spingere le squadre a far arrivare la fuga del mattino.
17a tappa: Soria - Puerto de Piqueras (181.9 km) - ALTA MONTAGNA
Ultima frazione formalmente segnata di alta montagna. Niente di impossibile, ma l'azzardo è proprio lasciare il compito di favorire mosse pazze a due tappe non tremende. Molte occasioni passate ci hanno mostrato che sul finale di un GT una tappa mossa a trabocchetto può fare più danni di un tappone in più. I possibili punti chiave saranno ovviamente il Puerto de Peña Hincada e il Puerto de la Rasa, due salite (soprattutto la prima) con tratti particolarmente ripidi in cui ci si può inventare qualcosa; il tutto condito da un tracciato tortuoso anche sotto l'aspetto planimetrico. Dopo la discesa dalla Rasa, mancherà una trentina di km prevalentemente di salita pedalabile, con cui si percorrono le ultime due ascese per arrivare in quota al Puerto de Piqueras, un tratto di strada che assume le funzioni del Sestriere del 2020. Nonostante l'assenza di salite tremende si sommano quasi 4000 metri di dislivello.
18a tappa: El Burgo de Osma - Collado Villalba (172.1 km) - PIANEGGIANTE
Altra frazione per velocisti, che ancor più della precedente potrebbe favorire fughe da lontano vista la presenza di salite abbastanza esigenti nella parte centrale della tappa.
19a tappa: Guadalix de la Sierra - Guadarrama (205.7 km) - MEDIA MONTAGNA
L'idea di un circuito di media montagna vicino a Madrid adottata per il 2023 è ottima. Tuttavia ha la grossa pecca e di essere totalmente priva di una salita impegnativa che possa caratterizzare la corsa (com'è stato a Torino o anche nella tappa finale della Vuelta 2021). E proprio in quella zona, da anni attende nuova linfa una salita storica della Vuelta, l'Alto de Abantos: un'asperità impegnativa ma non troppo la cui media è abbondantemente falsata da un tratto centrale praticamente pianeggiante; è la perfetta difficoltà per aprire la corsa all'ultima giornata.
Dopo un antipasto sui tradizionalissimi Puerti di Morcuera e Cotos (che creeranno confusione fin dalla partenza), la prima ascesa all'Abantos inaugura il circuito finale da percorrere interamente per 2 volte. Per circa 110 km il gruppo non incontrerà un solo metro di pianura, percorrendo asperità tutte mediamente più ripide rispetto a quelle del tracciato della prossima Vuelta reale. Terminati i due giri, si percorre un'altra volta la prima parte della salita dell'Abantos, la più impegnativa.
Per paradosso questo GPM coincide quasi perfettamente con quello finale della prossima Vuelta, dove però è percorso una volta sola (praticamente l'unico tratto più ripido della tappa, è quello finale).
In vetta mancheranno solo 12 km al traguardo. Alla fine, pur concentrando la tappa su salite brevi, lontane dalle montagne vere e proprie, si sommano oltre 5000 metri di dislivello in oltre 200 km: quasi un altro tappone.
20a tappa: Valdemorillo - Madrid (106.3 km) - PIANEGGIANTE
Classica passerella finale a Madrid.
CONSIDERAZIONI FINALI
Alla fine il percorso risulta molto impegnativo, con tante salite, spesso infilate in serie (ribadisco che anche in Spagna non è impossibile, basta volerlo). Le tante tappe di montagna sono bilanciate da oltre 100 km di cronometro individuale (forse si possono ridurre; io ho puntato a stare basso con i trasferimenti e questo mi ha condizionato molto). La Spagna è stata in gran parte attraversata, non tutta, perché sarebbe troppo grande; ma comunque le tappe non si concentrane in poche ristrette aree geografiche. Alla fine la lunghezza media delle tappe in linea è comunque inferiore a quella del prossimo Giro (dunque fattibile) e si aggira intorno a 181 km.
15a tappa: Tàrrega - Lleida (48.3 km) - ITT
Prova contro il tempo quasi del tutto pianeggiante e in costante, ma impercettibile discesa, fatto che favorirà medie altissime al traguardo. Il tracciato lineare permetterà ai cronoman più punti di guadagnare molto terreno in classifica, al netto però della durissima settimana pirenaica appena conclusa.
16a tappa: Tàrrega - Lleida (168.0 km) - PIANEGGIANTE
Frazione per velocisti, lievemente mossa nella tappa finale. Ultima asperità da segnalare sono i circa 2.5 km al 4% uscendo da Aldealpozo, a circa 25 km dal traguardo. Una tappa comunque dispendiosa che potrebbe spingere le squadre a far arrivare la fuga del mattino.
17a tappa: Soria - Puerto de Piqueras (181.9 km) - ALTA MONTAGNA
Ultima frazione formalmente segnata di alta montagna. Niente di impossibile, ma l'azzardo è proprio lasciare il compito di favorire mosse pazze a due tappe non tremende. Molte occasioni passate ci hanno mostrato che sul finale di un GT una tappa mossa a trabocchetto può fare più danni di un tappone in più. I possibili punti chiave saranno ovviamente il Puerto de Peña Hincada e il Puerto de la Rasa, due salite (soprattutto la prima) con tratti particolarmente ripidi in cui ci si può inventare qualcosa; il tutto condito da un tracciato tortuoso anche sotto l'aspetto planimetrico. Dopo la discesa dalla Rasa, mancherà una trentina di km prevalentemente di salita pedalabile, con cui si percorrono le ultime due ascese per arrivare in quota al Puerto de Piqueras, un tratto di strada che assume le funzioni del Sestriere del 2020. Nonostante l'assenza di salite tremende si sommano quasi 4000 metri di dislivello.
18a tappa: El Burgo de Osma - Collado Villalba (172.1 km) - PIANEGGIANTE
Altra frazione per velocisti, che ancor più della precedente potrebbe favorire fughe da lontano vista la presenza di salite abbastanza esigenti nella parte centrale della tappa.
19a tappa: Guadalix de la Sierra - Guadarrama (205.7 km) - MEDIA MONTAGNA
L'idea di un circuito di media montagna vicino a Madrid adottata per il 2023 è ottima. Tuttavia ha la grossa pecca e di essere totalmente priva di una salita impegnativa che possa caratterizzare la corsa (com'è stato a Torino o anche nella tappa finale della Vuelta 2021). E proprio in quella zona, da anni attende nuova linfa una salita storica della Vuelta, l'Alto de Abantos: un'asperità impegnativa ma non troppo la cui media è abbondantemente falsata da un tratto centrale praticamente pianeggiante; è la perfetta difficoltà per aprire la corsa all'ultima giornata.
Dopo un antipasto sui tradizionalissimi Puerti di Morcuera e Cotos (che creeranno confusione fin dalla partenza), la prima ascesa all'Abantos inaugura il circuito finale da percorrere interamente per 2 volte. Per circa 110 km il gruppo non incontrerà un solo metro di pianura, percorrendo asperità tutte mediamente più ripide rispetto a quelle del tracciato della prossima Vuelta reale. Terminati i due giri, si percorre un'altra volta la prima parte della salita dell'Abantos, la più impegnativa.
Per paradosso questo GPM coincide quasi perfettamente con quello finale della prossima Vuelta, dove però è percorso una volta sola (praticamente l'unico tratto più ripido della tappa, è quello finale).
In vetta mancheranno solo 12 km al traguardo. Alla fine, pur concentrando la tappa su salite brevi, lontane dalle montagne vere e proprie, si sommano oltre 5000 metri di dislivello in oltre 200 km: quasi un altro tappone.
20a tappa: Valdemorillo - Madrid (106.3 km) - PIANEGGIANTE
Classica passerella finale a Madrid.
CONSIDERAZIONI FINALI
Alla fine il percorso risulta molto impegnativo, con tante salite, spesso infilate in serie (ribadisco che anche in Spagna non è impossibile, basta volerlo). Le tante tappe di montagna sono bilanciate da oltre 100 km di cronometro individuale (forse si possono ridurre; io ho puntato a stare basso con i trasferimenti e questo mi ha condizionato molto). La Spagna è stata in gran parte attraversata, non tutta, perché sarebbe troppo grande; ma comunque le tappe non si concentrane in poche ristrette aree geografiche. Alla fine la lunghezza media delle tappe in linea è comunque inferiore a quella del prossimo Giro (dunque fattibile) e si aggira intorno a 181 km.
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Vuelta nettamente migliore delle originali. Una curiosità: puoi mettere la cartina con il percorso?
-
- Messaggi: 2424
- Iscritto il: mercoledì 17 agosto 2016, 20:43
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Mi hai fatto venire in mente che ho dimenticato di linkare il percorso su La Flamme Rouge...
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/22448
Non allego la cartina perché non sarebbe apprezzabile, la trovate interattiva nel link.
EDIT: Aggiungo anche un percorso alternativo per la 20a tappa. Volendo un tracciato di alta montagna più tradizionale la difficoltà è l'assenza di grandi pendenze in quella zona e soprattutto il fatto che la salita più impegnativa (Navacerrada) è quasi impossibile da inserire in una sequenza. Evitando l'arrivo monstre alla Bola del Mundo che che non può funzionare come 20a tappa, la soluzione potrebbe essere il circuito di circa 23 km (un po' border-line per il tempo massimo, ma fattibile) con cui si riesce dalla vetta del Navacerrada a percorrere la salita a Fuente de la Reina e risalire al Navacerrada dal versante opposto. Questo consente di percorrere 3 salite con pendenze importanti tra loro ravvicinate.
Aggiungo che nella discesa dal Collado de la Mina ci sono oggi alcuni km sterrati, che dovevano essere asfaltati in vista della Vuelta 2004. Poi invece cambiarono il tracciato lasciando la strada com'era. In alternativa si può invertire Mina ed Abantos (sequenza altimetricamente più semplice) percorrendo lo sterro in salita e rendendo tutto più fattibile.
Se proprio a qualcuno piacesse arrivare alla Bola del Mundo, si può allungare la salita finale: pur catalizzando l'attenzione sarebbe comunque posta vicino ad altre ascese, dunque qualcosa di molto diverso da un unipuerto.
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Ho aspettato che finissi di presentare il giro per fare qualche commento... Me lo voglio rivedere meglio con calma, le mie sono impressioni a caldo.
Per prima cosa consentimi di ribadire che lo stile del profilo altimetrico della vuelta è abominevole, ma capisco la tua scelta... Non si capisce un accidente delle pendenze!
Quanto al percorso, hai proposto delle tappe molto interessanti, ma forse hai esagerato con i km a crono. E -sembra strano da dire- ma forse manca l'unipuerto, o comunque il finale su salita assassina: in una vuelta ce ne devono essere almeno un paio, secondo me. Comunque l'impegno nel ricercare tappe con più salite di seguito è ammirevole e gli organizzatori dovrebbero impegnars... Ah, scusa, già sono gli organizzatori della vuelta e poi fanno ormai parte di ASO, parole inutili.
Per prima cosa consentimi di ribadire che lo stile del profilo altimetrico della vuelta è abominevole, ma capisco la tua scelta... Non si capisce un accidente delle pendenze!
Quanto al percorso, hai proposto delle tappe molto interessanti, ma forse hai esagerato con i km a crono. E -sembra strano da dire- ma forse manca l'unipuerto, o comunque il finale su salita assassina: in una vuelta ce ne devono essere almeno un paio, secondo me. Comunque l'impegno nel ricercare tappe con più salite di seguito è ammirevole e gli organizzatori dovrebbero impegnars... Ah, scusa, già sono gli organizzatori della vuelta e poi fanno ormai parte di ASO, parole inutili.
-
- Messaggi: 2424
- Iscritto il: mercoledì 17 agosto 2016, 20:43
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Ti ringrazio per gli apprezzamenti. Un unipuerto volevo metterlo e quello che si incastrava meglio nella scelta geografica era La Covatilla: non è assassina, ma è tosta e mi sembrava anche la più gradevole, piuttosto che qualche rampa di poco conto.Bomby ha scritto: ↑giovedì 26 gennaio 2023, 18:01 Ho aspettato che finissi di presentare il giro per fare qualche commento... Me lo voglio rivedere meglio con calma, le mie sono impressioni a caldo.
Per prima cosa consentimi di ribadire che lo stile del profilo altimetrico della vuelta è abominevole, ma capisco la tua scelta... Non si capisce un accidente delle pendenze!
Quanto al percorso, hai proposto delle tappe molto interessanti, ma forse hai esagerato con i km a crono. E -sembra strano da dire- ma forse manca l'unipuerto, o comunque il finale su salita assassina: in una vuelta ce ne devono essere almeno un paio, secondo me. Comunque l'impegno nel ricercare tappe con più salite di seguito è ammirevole e gli organizzatori dovrebbero impegnars... Ah, scusa, già sono gli organizzatori della vuelta e poi fanno ormai parte di ASO, parole inutili.
Nell'altra versione che sto finendo di "mettere in bella" gli unipuerto li ho letteralmente evitati; cioè... ci sono 2 tappe, destinate a decidersi sull'ultima salita, ma nessun unipuerto vero e proprio. Addirittura vi beccherete Xorret de Catì come salita di passaggio a 25 km dal traguardo. D'altronde, come hai sottolineato anche te, il mio è un gioco al rialzo; a peggiorare si è sempre a tempo.
-
- Messaggi: 2424
- Iscritto il: mercoledì 17 agosto 2016, 20:43
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Ho provato a recuperare l'idea formulata nella live di mercoledì scorso, ovvero un'ultima settimana pensata per arrivare a Roma senza trasferimenti. Ho addirittura voluto comprimere ulteriormente, piazzando l'eventuale tappone piemontese (ovviamente col Fauniera se si deve sognare) al lunedì, anziché alla domenica; in modo da tenere le Alpi ancora più a ridosso degli ultimi giorni. Lascio qui sotto i profili delle tappe che teoricamente andrebbero dalla 16a alla 20a, con presunto circuito passerella a Roma come 21a. In progamma un finale appenninico con San Pellegrino in Alpe, Strade Bianche e doppio Terminillo (si era già discusso della fattibilità di quello sterrato alcuni post più indietro; come sempre dico basta volerlo, come dimostra la Croix de Coeur).
- Beppugrillo
- Messaggi: 3682
- Iscritto il: martedì 4 settembre 2018, 6:41
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Il versante sterrato del Terminillo è fattibile in bici da corsa? Non mi dispiacerebbe sperimentarlo.
Nella tappa piemontese la parte di salita "facile" in fondo secondo me così è troppo lunga, l'arrivo lo metterei al lago oppure a Casteldelfino
Nella tappa piemontese la parte di salita "facile" in fondo secondo me così è troppo lunga, l'arrivo lo metterei al lago oppure a Casteldelfino
-
- Messaggi: 2424
- Iscritto il: mercoledì 17 agosto 2016, 20:43
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Il Terminillo da Micigliano sostengono quasi tutti che al momento non sia fattibili in bdc, però la strada è in condizioni decenti e credo sarebbe adattabile se un giorno il Giro ci volesse passare. Peraltro su Climbfinder ne hanno approvato l'inserimento e ci sta la recensione di un locale che la paragona al Colle delle Finestre.Beppugrillo ha scritto: ↑sabato 13 maggio 2023, 6:31 Il versante sterrato del Terminillo è fattibile in bici da corsa? Non mi dispiacerebbe sperimentarlo.
Nella tappa piemontese la parte di salita "facile" in fondo secondo me così è troppo lunga, l'arrivo lo metterei al lago oppure a Casteldelfino
Per quanto riguarda Chianale, ho semplicemente replicato la celeberrima tappa del 2003, aggiungendo Isasca e Valmala. Ovviamente le variazioni sul tema sono tante, io non mi sono sforzato.
N.B. Ho scritto lunedì, ma si intendeva martedì ovviamente, dopo il giorno di riposo.
-
- Messaggi: 2413
- Iscritto il: sabato 6 giugno 2020, 18:38
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
la tappa della valli cuneesi sono anni che la riaspettonibali-san baronto ha scritto: ↑sabato 13 maggio 2023, 10:21Il Terminillo da Micigliano sostengono quasi tutti che al momento non sia fattibili in bdc, però la strada è in condizioni decenti e credo sarebbe adattabile se un giorno il Giro ci volesse passare. Peraltro su Climbfinder ne hanno approvato l'inserimento e ci sta la recensione di un locale che la paragona al Colle delle Finestre.Beppugrillo ha scritto: ↑sabato 13 maggio 2023, 6:31 Il versante sterrato del Terminillo è fattibile in bici da corsa? Non mi dispiacerebbe sperimentarlo.
Nella tappa piemontese la parte di salita "facile" in fondo secondo me così è troppo lunga, l'arrivo lo metterei al lago oppure a Casteldelfino
Per quanto riguarda Chianale, ho semplicemente replicato la celeberrima tappa del 2003, aggiungendo Isasca e Valmala. Ovviamente le variazioni sul tema sono tante, io non mi sono sforzato.
N.B. Ho scritto lunedì, ma si intendeva martedì ovviamente, dopo il giorno di riposo.
questa versione è bellissima
ma un arrivo al passo dell'orecchiella è possibile?
Saint Gervais - Sestriere 1992
unforgettable memories
unforgettable memories
-
- Messaggi: 2424
- Iscritto il: mercoledì 17 agosto 2016, 20:43
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Di parcheggi e piazzali ce ne sono pochi... Non impossibile ma complicatonurseryman ha scritto: ↑domenica 14 maggio 2023, 22:03 la tappa della valli cuneesi sono anni che la riaspetto
questa versione è bellissima
ma un arrivo al passo dell'orecchiella è possibile?
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Meravigliosa la tappa con la Montagnola Senese,é un luogo a me molto caro,da dove passeresti?
-
- Messaggi: 2424
- Iscritto il: mercoledì 17 agosto 2016, 20:43
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
È una strada sterrata che arriva sopra Celsa passando da Marmoraia, parallela a quella che sale da Scorgiano.
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Un percorso da intuire:
scalate mitiche, percorso originale (partenza dalle Isole, Croazia e Slovenia, dolomiti a metà corsa, fine seconda settimana in Piemonte, gran finale svizzero e lombardo)
scalate mitiche, percorso originale (partenza dalle Isole, Croazia e Slovenia, dolomiti a metà corsa, fine seconda settimana in Piemonte, gran finale svizzero e lombardo)
- Allegati
-
- Isola di Sant'Antioco (Sardegna) - Alghero 245km
- Screenshot_2023-05-21-10-36-17-93_40deb401b9ffe8e1df2f1cc5ba480b12.jpg (533.95 KiB) Visto 568 volte
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Bastia - Porto vecchio (Corsica)
Col de la Bavella
Col de la Bavella
- Allegati
-
- Bastia - Porto vecchio 180km
- Screenshot_2023-05-21-10-38-51-72_40deb401b9ffe8e1df2f1cc5ba480b12.jpg (488.1 KiB) Visto 566 volte
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Al lunedì
Cronosquadre Isola d'Elba (Portoferraio) 35 km
Cronosquadre Isola d'Elba (Portoferraio) 35 km
- Allegati
-
- Portoferraio (Isola d'Elba) crsq
- Screenshot_2023-05-21-10-42-21-27_40deb401b9ffe8e1df2f1cc5ba480b12.jpg (407.91 KiB) Visto 559 volte
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Piana
Orbetello (Argentario) - Ostia (Roma)
Orbetello (Argentario) - Ostia (Roma)
- Allegati
-
- Orbetello - Ostia
- Screenshot_2023-05-21-10-44-08-43_40deb401b9ffe8e1df2f1cc5ba480b12.jpg (572.03 KiB) Visto 553 volte
Re: FantaPercorsi, FantaGT, e chi più ne ha più ne metta
Terracina - Sorrento 215km
Monte Faito
Monte Faito
- Allegati
-
- ***
- Screenshot_2023-05-21-10-49-32-55_40deb401b9ffe8e1df2f1cc5ba480b12.jpg (439.83 KiB) Visto 551 volte