La salute del ciclista agonista

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Road Runner
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Re: La salute del ciclista agonista

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Sul discorso articolazioni può anche essere vero, ma anche no.
Io sono 42 anni che corro rigorosamente su asfalto e sono ancora qui.
Toccando ferro, avendo mollato con l'agonismo, in questi anni non sono mai stato meglio!!!
Ovvio non faccio più i 25 / 30 / 35 chilometri giornalieri dei bei tempi.
Sul discorso ritmo di allenamento, come dicevo sopra, quello ideale per bruciare grassi coincide
con la soglia aerobica di ognuno.
Come esempio, sempre riferito ai "bei tempi", io correvo a 2'55" ritmo gara 10.000 (battiti medi 185),
soglia anaerobica a 3'00" / 3'05" (battiti medi su 40' di allenamento 178) e soglia aerobica 3'40" / 3'45", a
135 / 140 battiti medi su 90' / 120' di corsa. I grassi, come dicevo più sopra si bruciano in soglia aerobica;
a ritmi più veloci si brucia miscela di grassi e glicogeno, tendente ad essere solo glicogeno alla "canna del gas"!!


criab
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Re: La salute del ciclista agonista

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chinaski89 ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 10:54
Road Runner ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 6:31 Non diciamo scemenze. La corsa in soglia "aerobica" è il miglior strumento per bruciare grassi.
Per bruciare grassi come due ore fatte così, dovresti camminare 8 o 9 ore.
Ti quoto in toto, per buttare giù grassi il modo migliore e visibilmente funzionale è quello da te descritto. Camminando a meno che non si parli di escursioni in montagna con tanto D+ fatte camminando forte e senza fermarsi campacavallo, camminare in pianura non serve a nulla. Anche perchè quando si inizia a fare movimento inizialmente pare facile buttare giù, ma poco dopo corpo e metabolismo si abituano, entrano in modalità risparmio e devi farti il culo altrimenti bonanotte. 7 al km a meno di stati di forma tragici mi pare veramente troppo lento se si intende in piano su asfalto, è praticamente come camminare. Sui 25-30 km dopo un lungo (Trail) di 40-50km fatti non a passeggio posso mangiarmi letteralmente qualsiasi cosa e non ingrasso, anzi.

Comunque l'uomo si è evoluto per correre, finchè il fisico regge di meglio per stare bene non c'è. Soprattutto se non si corre sul bitume ;)
Donna Moderna è lei ?


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Re: La salute del ciclista agonista

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herbie ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 12:45
Road Runner ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 6:31 Non diciamo scemenze. La corsa in soglia "aerobica" è il miglior strumento per bruciare grassi.
Per bruciare grassi come due ore fatte così, dovresti camminare 8 o 9 ore.
Ma io che ho scritto di diverso? 🧐 Soltanto, non volevo mancare di tatto nei confronti del buon Nibali San Baronto...
Credo stesse rispondendo a me ;)


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chinaski89
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Re: La salute del ciclista agonista

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criab ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 19:27
chinaski89 ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 10:54
Road Runner ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 6:31 Non diciamo scemenze. La corsa in soglia "aerobica" è il miglior strumento per bruciare grassi.
Per bruciare grassi come due ore fatte così, dovresti camminare 8 o 9 ore.
Ti quoto in toto, per buttare giù grassi il modo migliore e visibilmente funzionale è quello da te descritto. Camminando a meno che non si parli di escursioni in montagna con tanto D+ fatte camminando forte e senza fermarsi campacavallo, camminare in pianura non serve a nulla. Anche perchè quando si inizia a fare movimento inizialmente pare facile buttare giù, ma poco dopo corpo e metabolismo si abituano, entrano in modalità risparmio e devi farti il culo altrimenti bonanotte. 7 al km a meno di stati di forma tragici mi pare veramente troppo lento se si intende in piano su asfalto, è praticamente come camminare. Sui 25-30 km dopo un lungo (Trail) di 40-50km fatti non a passeggio posso mangiarmi letteralmente qualsiasi cosa e non ingrasso, anzi.

Comunque l'uomo si è evoluto per correre, finchè il fisico regge di meglio per stare bene non c'è. Soprattutto se non si corre sul bitume ;)
Donna Moderna è lei ?
No. Addio.


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Re: La salute del ciclista agonista

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chinaski89 ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 10:59
nibali-san baronto ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 0:48
Road Runner ha scritto: martedì 31 gennaio 2023, 20:26 Ragionando ancora in calorie (anche se Speciani la pensa diversamente e non mi sento di dargli torto), 45 minuti di camminare
fanno mediamente 300 calorie. Un chilo di grasso corporeo fanno 7700 calorie, il ché vuol dire che con la tua camminata hai
bruciato 25 GRAMMI di grasso. Se entri in casa e anche solo "vedi" una fetta di salame, sei già in "perdita"..!!!
La gente si deve mettere in testa che per far si che l'attività fisica aerobica faccia davvero dimagrire bisogna farsi dei culi notevoli.
Ricordo ai bei tempi che per tirar giù un paio di etti e mettersi a lucido per la nuova stagione, si viaggiava a culi da
25 / 30 chilometri al giorno di corsa, e non certo a portare in giro le gambe. Questo bisognerebbe spiegare.
Mi limito a correggere un dato sbagliato senza ostacolare un dibattitto che leggo volentieri in attesa di farmi un'opinione. 25/30 km di corsa non faranno mai perdere grasso, perché sono uno sforzo troppo intenso. Il grasso si brucia quando il cuore lavora a basse frequenze (per chi conosce le zone, bisogna stare sotto al medio per avere un relativamente consistente consumo di grassi). Per dire molto meglio stare 2 ore in bici a bassa intensità. Tra correre e camminare, meglio camminare.
Fidati, fai la prova correre/camminare poi mi racconti cosa è meglio per perdere grasso
Io sinceramente non so come reagisca il mio cuore correndo per un tempo prolungato. Senza aver mai misurato i battiti, però mi è sempre sembrato che anche tenendo un'andatura bassa avessi un esaurimento relativamente veloce se paragonato a quello che percepisco tenendo il medio in bici. Per questo facevo un'osservazione precisa, ovvero che per l'uomo/donna comune correre potrebbe essere uno sforzo più intenso della soglia aerobica e quindi meno specifico per il consumo di grassi. Una camminata veloce (che richiede anche un impegno muscolare e articolare inferiore) per una persona poco allenata (si stava parlando di cultura generale, di gente che si affida ai contapassi dei dispositivi elettronici) mi sembra più sensato.

Se alcuni di voi praticano la corsa per hobby o per sport con regolarità, hanno sicuramente degli standard diversi. Esattamente come io mentre accompagno i miei ragazzi in allenamento sono ad un livello nettamente inferiore ai suddetti e mentre loro viaggiano al medio io sto già in soglia e paradossalmente consumo meno grassi di loro. Non si è tutti uguali.


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Re: La salute del ciclista agonista

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nibali-san baronto ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 19:57
chinaski89 ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 10:59
nibali-san baronto ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 0:48

Mi limito a correggere un dato sbagliato senza ostacolare un dibattitto che leggo volentieri in attesa di farmi un'opinione. 25/30 km di corsa non faranno mai perdere grasso, perché sono uno sforzo troppo intenso. Il grasso si brucia quando il cuore lavora a basse frequenze (per chi conosce le zone, bisogna stare sotto al medio per avere un relativamente consistente consumo di grassi). Per dire molto meglio stare 2 ore in bici a bassa intensità. Tra correre e camminare, meglio camminare.
Fidati, fai la prova correre/camminare poi mi racconti cosa è meglio per perdere grasso
Io sinceramente non so come reagisca il mio cuore correndo per un tempo prolungato. Senza aver mai misurato i battiti, però mi è sempre sembrato che anche tenendo un'andatura bassa avessi un esaurimento relativamente veloce se paragonato a quello che percepisco tenendo il medio in bici. Per questo facevo un'osservazione precisa, ovvero che per l'uomo/donna comune correre potrebbe essere uno sforzo più intenso della soglia aerobica e quindi meno specifico per il consumo di grassi. Una camminata veloce (che richiede anche un impegno muscolare e articolare inferiore) per una persona poco allenata (si stava parlando di cultura generale, di gente che si affida ai contapassi dei dispositivi elettronici) mi sembra più sensato.

Se alcuni di voi praticano la corsa per hobby o per sport con regolarità, hanno sicuramente degli standard diversi. Esattamente come io mentre accompagno i miei ragazzi in allenamento sono ad un livello nettamente inferiore ai suddetti e mentre loro viaggiano al medio io sto già in soglia e paradossalmente consumo meno grassi di loro. Non si è tutti uguali.
secondo me consumi meno grassi e forse te ne accorgi perchè dimagrisci meno....semplicemente perchè sei un po' più vecchio. :bll: un po' tu alleni loro, ma assai più loro allenano te. :bici:


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Re: La salute del ciclista agonista

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Road Runner ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 16:55 Sul discorso articolazioni può anche essere vero, ma anche no.
Io sono 42 anni che corro rigorosamente su asfalto e sono ancora qui.
Toccando ferro, avendo mollato con l'agonismo, in questi anni non sono mai stato meglio!!!
Ovvio non faccio più i 25 / 30 / 35 chilometri giornalieri dei bei tempi.
Sul discorso ritmo di allenamento, come dicevo sopra, quello ideale per bruciare grassi coincide
con la soglia aerobica di ognuno.
Come esempio, sempre riferito ai "bei tempi", io correvo a 2'55" ritmo gara 10.000 (battiti medi 185),
soglia anaerobica a 3'00" / 3'05" (battiti medi su 40' di allenamento 178) e soglia aerobica 3'40" / 3'45", a
135 / 140 battiti medi su 90' / 120' di corsa. I grassi, come dicevo più sopra si bruciano in soglia aerobica;
a ritmi più veloci si brucia miscela di grassi e glicogeno, tendente ad essere solo glicogeno alla "canna del gas"!!
facevo semplicemente uno spot per il ciclismo, anche se evidentemente alla lunga la corsa tiene maggiormente in salute... :(


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Re: La salute del ciclista agonista

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herbie ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 23:58
nibali-san baronto ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 19:57
chinaski89 ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 10:59

Fidati, fai la prova correre/camminare poi mi racconti cosa è meglio per perdere grasso
Io sinceramente non so come reagisca il mio cuore correndo per un tempo prolungato. Senza aver mai misurato i battiti, però mi è sempre sembrato che anche tenendo un'andatura bassa avessi un esaurimento relativamente veloce se paragonato a quello che percepisco tenendo il medio in bici. Per questo facevo un'osservazione precisa, ovvero che per l'uomo/donna comune correre potrebbe essere uno sforzo più intenso della soglia aerobica e quindi meno specifico per il consumo di grassi. Una camminata veloce (che richiede anche un impegno muscolare e articolare inferiore) per una persona poco allenata (si stava parlando di cultura generale, di gente che si affida ai contapassi dei dispositivi elettronici) mi sembra più sensato.

Se alcuni di voi praticano la corsa per hobby o per sport con regolarità, hanno sicuramente degli standard diversi. Esattamente come io mentre accompagno i miei ragazzi in allenamento sono ad un livello nettamente inferiore ai suddetti e mentre loro viaggiano al medio io sto già in soglia e paradossalmente consumo meno grassi di loro. Non si è tutti uguali.
secondo me consumi meno grassi e forse te ne accorgi perchè dimagrisci meno....semplicemente perchè sei un po' più vecchio. :bll: un po' tu alleni loro, ma assai più loro allenano te. :bici:
In un certo senso intendevo proprio per questo, ma non è un fatto di vecchiaia, se mi allenassi tutti i giorni ci metterei poco a tornare ad un livello simile al loro.

Di base non è che andando più forte si bruciano più grassi. È pacifico che vada più piano di loro e siano loro ad allenare me, ma è proprio per questo che bruciano più grassi di me: a parità di velocità stanno ad un'intensità inferiore.
Ma non è che sono misurazioni spannometriche, sono concetti che insegnano anche ad un liceo. I grassi si demoliscono troppo lentamente e se il corpo ha bisogna di tanta energia, passa ai carboidrati. Non è opinabile. È opinabile/variabile quello che ciascuno di noi riesce a fare ad un'intensità strettamente aerobica.


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Re: La salute del ciclista agonista

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herbie ha scritto: sabato 4 febbraio 2023, 0:01
Road Runner ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 16:55 Sul discorso articolazioni può anche essere vero, ma anche no.
Io sono 42 anni che corro rigorosamente su asfalto e sono ancora qui.
Toccando ferro, avendo mollato con l'agonismo, in questi anni non sono mai stato meglio!!!
Ovvio non faccio più i 25 / 30 / 35 chilometri giornalieri dei bei tempi.
Sul discorso ritmo di allenamento, come dicevo sopra, quello ideale per bruciare grassi coincide
con la soglia aerobica di ognuno.
Come esempio, sempre riferito ai "bei tempi", io correvo a 2'55" ritmo gara 10.000 (battiti medi 185),
soglia anaerobica a 3'00" / 3'05" (battiti medi su 40' di allenamento 178) e soglia aerobica 3'40" / 3'45", a
135 / 140 battiti medi su 90' / 120' di corsa. I grassi, come dicevo più sopra si bruciano in soglia aerobica;
a ritmi più veloci si brucia miscela di grassi e glicogeno, tendente ad essere solo glicogeno alla "canna del gas"!!
facevo semplicemente uno spot per il ciclismo, anche se evidentemente alla lunga la corsa tiene maggiormente in salute... :(
Penso che la bici, come la corsa, se ben praticata, sia un toccasana per la salute.
I vantaggi della corsa consistono nella sua praticità e condensazione di tempo.
Mi spiego:
1) un'ora di corsa ben fatta (anche a meno del medio, l'importante è non portare in giro le gambe),
come stress ficico, è mediamente equivalente a tre ore di bici, solo che, appunto, dura un'ora.
2) quando decidi di correre, in 40 secondi sei pronto ad uscire; con la bici ci sono svariate
cose a cui devi pensare (tipo manutenzione del mezzo, pressione delle gomme, rifornimenti alimentari, ecc...)
3) se non ti fai problemi, puoi correre "sempre" (a me l'unica cosa che mette un po' di fifa sono i fulmini...), in
bici, obiettivamente, uscire a pedalare mentre sta diluviando o nevica non mi entusiasmerebbe...

Il grosso vantaggio della bici invece consiste nella varietà dei paesaggi che puoi cambiare. A piedi, a meno di non
spostarti in macchina (cosa che faccio alla domenica, sennò diventa troppo noioso), quando parti bene o male
le strade sono sempre quelle...! E poi nel fatto di non essere uno sport traumatico per articolazioni e tendini, ma
qui, facendo le cose fatte bene, si può sopperire anche con la corsa.


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Re: La salute del ciclista agonista

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Aggiungo punti a favore del ciclismo.
1. è molto più facile per i neofiti graduare lo sforzo, perché si può cominciare con la pianura e man mano aumentare la velocità, indurire rapporti, inserire dislivello, in sostanza adeguare lo sforzo alla propria condizione di forma. Con la corsa questo è un po' più difficile, perché dal momento che si passa dalla camminata alla corsa, con lo stacco di entrambi i piedi da terra, l'energia necessaria diventa tanta e la fatica si sente da subito, è un po' più difficile graduare lo sforzo, soprattutto per chi si approccia alla corsa per la prima volta;
2. le articolazioni sono sollecitate molto meno rispetto alla corsa, esercizio che invece chiede di caricare tutto il peso del proprio corpo (in realtà anche di più) sulle proprie gambe.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: La salute del ciclista agonista

Messaggio da leggere da Road Runner »

Salvatore77 ha scritto: sabato 4 febbraio 2023, 19:27 Aggiungo punti a favore del ciclismo.
1. è molto più facile per i neofiti graduare lo sforzo, perché si può cominciare con la pianura e man mano aumentare la velocità, indurire rapporti, inserire dislivello, in sostanza adeguare lo sforzo alla propria condizione di forma. Con la corsa questo è un po' più difficile, perché dal momento che si passa dalla camminata alla corsa, con lo stacco di entrambi i piedi da terra, l'energia necessaria diventa tanta e la fatica si sente da subito, è un po' più difficile graduare lo sforzo, soprattutto per chi si approccia alla corsa per la prima volta;
2. le articolazioni sono sollecitate molto meno rispetto alla corsa, esercizio che invece chiede di caricare tutto il peso del proprio corpo (in realtà anche di più) sulle proprie gambe.
Il punto due l'avevo espresso anch'io nel finale del mio intervento. Però con l'avvento delle nuove scarpe ti garantisco che è superabile alla grande.
Sul punto uno invece è vero che la corsa è una fatica più "condensata", ma alla fine diventa tutta una questione di allenamento.
Partendo anche da zero, superate le prime due o tre settimane, si innescano degli automatismi che rendono tutto più facile.


Fiammingo
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Re: La salute del ciclista agonista

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nibali-san baronto ha scritto: sabato 4 febbraio 2023, 9:00

Di base non è che andando più forte si bruciano più grassi. È pacifico che vada più piano di loro e siano loro ad allenare me, ma è proprio per questo che bruciano più grassi di me: a parità di velocità stanno ad un'intensità inferiore.
Ma non è che sono misurazioni spannometriche, sono concetti che insegnano anche ad un liceo. I grassi si demoliscono troppo lentamente e se il corpo ha bisogna di tanta energia, passa ai carboidrati. Non è opinabile. È opinabile/variabile quello che ciascuno di noi riesce a fare ad un'intensità strettamente aerobica.
Si ma quei carboidrati, se non bruciati, si trasformano in grasso :D

E' vero che a intensità bassa bruci i grassi, ma non è vero che se vai a tutta non dimagrisci...anzi.. è un semplice conto energetico


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Re: La salute del ciclista agonista

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Fiammingo ha scritto: sabato 4 febbraio 2023, 21:50
nibali-san baronto ha scritto: sabato 4 febbraio 2023, 9:00

Di base non è che andando più forte si bruciano più grassi. È pacifico che vada più piano di loro e siano loro ad allenare me, ma è proprio per questo che bruciano più grassi di me: a parità di velocità stanno ad un'intensità inferiore.
Ma non è che sono misurazioni spannometriche, sono concetti che insegnano anche ad un liceo. I grassi si demoliscono troppo lentamente e se il corpo ha bisogna di tanta energia, passa ai carboidrati. Non è opinabile. È opinabile/variabile quello che ciascuno di noi riesce a fare ad un'intensità strettamente aerobica.
Si ma quei carboidrati, se non bruciati, si trasformano in grasso :D

E' vero che a intensità bassa bruci i grassi, ma non è vero che se vai a tutta non dimagrisci...anzi.. è un semplice conto energetico
Perdere grasso e non ingrassare sono due necessità diverse. Se vado a tutta e in quello che chiami conto energetico io ho immesso meno di quello che ho consumato, vado in crisi di fame e stramazzo in terra. Se invece faccio uno sforzo quasi esclusivamente aerobico, consumo grassi in eccesso e quindi posso effettivamente consumare più calorie di quelle che ho immesso.

Infatti un atleta di solito non deve dimagrire, bensì mantenere il suo peso e mangiare solo ciò che gli è necessario (e si parla di tante calorie in ogni caso) per l'attività che pratica.
Se un atleta ha dei problemi di peso e deve dimagrire si aggiunge lavoro aerobico che può sostenere anche riducendo l'apporto calorico.


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Re: La salute del ciclista agonista

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Il ciclismo e la corsa sono sport aerobici ed è abbastanza evidente che nella performance si bruciano grassi. Anche andare a pulsazioni elevate brucia grassi ma come dice Nibali-SB, quanto tempo si riesce a stare a tutta? Per dimagrire, quindi bruciare i grassi è decisamente più agevole andare per molto tempo ad un ritmo di pulsazioni medio, che un atleta, anche non troppo preparato, riesce a mantenere per molto tempo, rispetto alle ripetute in salita (giusto per fare un esempio). Inoltre il giorno dopo puoi ricominciare perché a fine allenamento non sei arrivato morto.
Rispetto alla camminata veloce, c'è il problema inverso, cioè sotto una certa soglia di pulsazioni i grassi non vengono intaccati, per cui per sortire dei risultati, occorre camminare molto veloce, inserendo pendenza, scalinate, magari per parecchio tempo e non per 45 minuti solamente perché i primi minuti le pulsazioni non arrivano nemmeno alla soglia desiderata.
Ammesso e non concesso che il peso forma sia un obiettivo, se uno vuol perdere peso e bruciare i grassi, con la camminata fai poco, con la corsa e con la bici fai molto di più. Ovviamente non ti devi abbuffare.


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Re: La salute del ciclista agonista

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Per lavoro ho un conoscente che in rapporto molto stretto stretto con un ciclista di cui non faccio nome, un ciclista italiano molto magro e scalatore. Così per curiosità, mi ha mostrato la dieta che deve seguire domani, giornata di riposo in cui non è previsto l'allenamento:

Colazione: The o Caffè Nero
Pranzo: Insalata di pollo, avocado, noci, e altro che non ricordo per una quantità massima di 150 grammi
Cena: infuso a piacere

Niente spuntini, niente accompagnamenti

Sono rimasto allibito perché si reggerebbe in piedi tutta la giornata con 150 grammi di cibo solido, e soprattutto il nulla a colazione, che consideravo, per un atleta, il pasto più importante.

Ma è salutare? Come rimangono in piedi questi ragazzi? Immagino che il riposo debba essere totale, perché con 150 grammi ingeriti a pranzo una sola passeggiata con la fidanzata per negozi io penso lo metterebbe a ko. A meno che... a meno che non si ingerisca altro che sottointeso nella dieta, e ad essere buoni con "altro" intendo integratori; io, facendo solo attiività sportiva blanda e per problemi miei assumo un paio di multivitaminici la mattina e dei fermenti lattici in polvere la sera, ma mangio come una persona normale. Questi ragazzi invece probabilmente a fine giornata avranno lo stomaco più pieno di compresse, polimeri (praticamente plastica) che di "ciccia".

Ma, salvo l'alimentazione (che non c'è), di cosa campano questi ragazzi tutti i giorni? Che integratori assumono? Come saranno conciati i reni?


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Re: La salute del ciclista agonista

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nibali-san baronto ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 9:31
Road Runner ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 6:31 Non diciamo scemenze. La corsa in soglia "aerobica" è il miglior strumento per bruciare grassi.
Per bruciare grassi come due ore fatte così, dovresti camminare 8 o 9 ore.
Ah vabbè ok, dipende dal grado di allenamento. Mi sembrava si parlasse di cultura dello sport in generale e quindi riferito ad una persona "normale" magari correre tende ad essere uno sforzo un po' più intenso della soglia aerobica.

EDIT: E comunque sarebbe bene stare un po' sotto la soglia aerobica, perché già alla soglia aumenta notevolmente l'apporto di carboidrati.
Per bruciare i grassi durante l'attività lo sforzo dev'essere molto blando, questo è vero. Non credo però sia molto rilevante se l'obiettivo è perdere grasso. Per perdere massa grassa nel lungo periodo non è rilevante cosa si brucia durante l'attività, conta il deficit calorico accumulato, quindi il lavoro accumulato. A parità di tempo, meglio un'intensità più alta. Il ciclismo per accumulare lavoro è uno degli sport più indicati, ben più della corsa, perché la fatica muscolare a parità di sforzo aerobico è bassa.


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
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Re: La salute del ciclista agonista

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Stylus ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 16:00 Per lavoro ho un conoscente che in rapporto molto stretto stretto con un ciclista di cui non faccio nome, un ciclista italiano molto magro e scalatore. Così per curiosità, mi ha mostrato la dieta che deve seguire domani, giornata di riposo in cui non è previsto l'allenamento:

Colazione: The o Caffè Nero
Pranzo: Insalata di pollo, avocado, noci, e altro che non ricordo per una quantità massima di 150 grammi
Cena: infuso a piacere

Niente spuntini, niente accompagnamenti

Sono rimasto allibito perché si reggerebbe in piedi tutta la giornata con 150 grammi di cibo solido, e soprattutto il nulla a colazione, che consideravo, per un atleta, il pasto più importante.

Ma è salutare? Come rimangono in piedi questi ragazzi? Immagino che il riposo debba essere totale, perché con 150 grammi ingeriti a pranzo una sola passeggiata con la fidanzata per negozi io penso lo metterebbe a ko. A meno che... a meno che non si ingerisca altro che sottointeso nella dieta, e ad essere buoni con "altro" intendo integratori; io, facendo solo attiività sportiva blanda e per problemi miei assumo un paio di multivitaminici la mattina e dei fermenti lattici in polvere la sera, ma mangio come una persona normale. Questi ragazzi invece probabilmente a fine giornata avranno lo stomaco più pieno di compresse, polimeri (praticamente plastica) che di "ciccia".

Ma, salvo l'alimentazione (che non c'è), di cosa campano questi ragazzi tutti i giorni? Che integratori assumono? Come saranno conciati i reni?
No, non è salutare. Nel ciclismo italiano la cultura in ambito di alimentazione sportiva è di livello bassissimo ed è un motivo della nostra crisi ciclistica. Ad oggi la letteratura scientifica mostra chiaramente che per andare forte in bici bisogna mangiare carboidrati, tantissimi, sia durante l'attività che prima e dopo. Quando si leggono le interviste ai corridori italiani sul tema si rimane sempre allibiti dall'ignoranza. La colpa principalmente non è loro, ma di una cultura antica che in Italia non si riesce proprio ad eliminare. Secondo Pinotti la differenza di prestazioni tra oggi e il passato è che oggi i corridori mangiano molto di più. In corsa si sta tranquillamente a 100 gr/h di carboidrati, fantascienza in passato. Anche la qualità dell'allenamento dipende da questo. Pollo, avocado, noci, zero carboidrati, è un'assurdità. Il corpo in queste condizioni non può sostenere grandi volumi di allenamento.


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
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Re: La salute del ciclista agonista

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Stylus ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 16:00 Colazione: The o Caffè Nero
Pranzo: Insalata di pollo, avocado, noci, e altro che non ricordo per una quantità massima di 150 grammi
Cena: infuso a piacere

Niente spuntini, niente accompagnamenti
Credo che sia inferiore a quello che mangerebbe una persona a dieta per dimagrire. Figuriamoci un atleta che immagino il giorno prima e il giorno dopo sta in bici.
Ad ogni modo l'alimentazione del ciclista nel corso dei decenni ha subito un grande cambiamento abbandonando ai tempi di Coppi e Bartali (lustro più e lusto meno) un regime iper proteico fatto di carne e uova in corsa per approdare ad un regine alimentare più orientato ai carboidrati, che come dice
il_panta è il fulcro attorno a cui ruota il tutto, soprattutto l'energia da spendere.
Poi a seconda dei periodi ci sono state delle sterzate in varie direzioni, senza mai rinnegare l'orientamento generale appena citato.
La cosa che mi chiedo è quanta roba diciamo così "artificiale" ingeriscono rispetto agli alimenti già pronti in natura. In corsa sembra sia tutto gel e barrette.


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Re: La salute del ciclista agonista

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Salvatore77 ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 17:34
Stylus ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 16:00 Colazione: The o Caffè Nero
Pranzo: Insalata di pollo, avocado, noci, e altro che non ricordo per una quantità massima di 150 grammi
Cena: infuso a piacere

Niente spuntini, niente accompagnamenti
Credo che sia inferiore a quello che mangerebbe una persona a dieta per dimagrire. Figuriamoci un atleta che immagino il giorno prima e il giorno dopo sta in bici.
Ad ogni modo l'alimentazione del ciclista nel corso dei decenni ha subito un grande cambiamento abbandonando ai tempi di Coppi e Bartali (lustro più e lusto meno) un regime iper proteico fatto di carne e uova in corsa per approdare ad un regine alimentare più orientato ai carboidrati, che come dice
il_panta è il fulcro attorno a cui ruota il tutto, soprattutto l'energia da spendere.
Poi a seconda dei periodi ci sono state delle sterzate in varie direzioni, senza mai rinnegare l'orientamento generale appena citato.
La cosa che mi chiedo è quanta roba diciamo così "artificiale" ingeriscono rispetto agli alimenti già pronti in natura. In corsa sembra sia tutto gel e barrette.
È quello che mi chiedo anche io. Se l'alimentazione fatta da cibi "ordinari" è minima, immagino che la parte formata da alimentazione artificiale, sarà preponderante. Anche io faccio uso di qualche integratore ed è innegabile che oggi ci sia sul mercato una varietà e duttilità a riguardo che sino a 5 anni fa non era comune trovare. Però solo un pazzo mi direbbe che è preferibile alimentarsi con questi anziché con dei pasti "naturali". Al di là dell'alimentazione in sella dove ormai i classici panini con la marmellata sono stati superati, soprattutto giù dalla sella. Mi piacerebbe ci fosse qualche esperto del settore per capirne di più.


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Re: La salute del ciclista agonista

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Stylus ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 18:12
Salvatore77 ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 17:34
Stylus ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 16:00 Colazione: The o Caffè Nero
Pranzo: Insalata di pollo, avocado, noci, e altro che non ricordo per una quantità massima di 150 grammi
Cena: infuso a piacere

Niente spuntini, niente accompagnamenti
Credo che sia inferiore a quello che mangerebbe una persona a dieta per dimagrire. Figuriamoci un atleta che immagino il giorno prima e il giorno dopo sta in bici.
Ad ogni modo l'alimentazione del ciclista nel corso dei decenni ha subito un grande cambiamento abbandonando ai tempi di Coppi e Bartali (lustro più e lusto meno) un regime iper proteico fatto di carne e uova in corsa per approdare ad un regine alimentare più orientato ai carboidrati, che come dice
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La cosa che mi chiedo è quanta roba diciamo così "artificiale" ingeriscono rispetto agli alimenti già pronti in natura. In corsa sembra sia tutto gel e barrette.
È quello che mi chiedo anche io. Se l'alimentazione fatta da cibi "ordinari" è minima, immagino che la parte formata da alimentazione artificiale, sarà preponderante. Anche io faccio uso di qualche integratore ed è innegabile che oggi ci sia sul mercato una varietà e duttilità a riguardo che sino a 5 anni fa non era comune trovare. Però solo un pazzo mi direbbe che è preferibile alimentarsi con questi anziché con dei pasti "naturali". Al di là dell'alimentazione in sella dove ormai i classici panini con la marmellata sono stati superati, soprattutto giù dalla sella. Mi piacerebbe ci fosse qualche esperto del settore per capirne di più.
Credo che i gel li mangino solo in gara, ma sono una piccola parte degli zuccheri che ingurgitano altrimenti dovrebbero mangiare un gel ogni quarto d'ora. Altri sono sciolti in borracce, altri sono assunti da cibo solido. Per il resto grandi piatti di pasta e soprattutto riso, torte, uova, pollo e hai tutto ciò che ti serve. Non credo i ciclisti mangino così tanto cibo artificiale, comunque artificiale non è male in assoluto.


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Re: La salute del ciclista agonista

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il_panta ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 18:21
Stylus ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 18:12
Salvatore77 ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 17:34
Credo che sia inferiore a quello che mangerebbe una persona a dieta per dimagrire. Figuriamoci un atleta che immagino il giorno prima e il giorno dopo sta in bici.
Ad ogni modo l'alimentazione del ciclista nel corso dei decenni ha subito un grande cambiamento abbandonando ai tempi di Coppi e Bartali (lustro più e lusto meno) un regime iper proteico fatto di carne e uova in corsa per approdare ad un regine alimentare più orientato ai carboidrati, che come dice
il_panta è il fulcro attorno a cui ruota il tutto, soprattutto l'energia da spendere.
Poi a seconda dei periodi ci sono state delle sterzate in varie direzioni, senza mai rinnegare l'orientamento generale appena citato.
La cosa che mi chiedo è quanta roba diciamo così "artificiale" ingeriscono rispetto agli alimenti già pronti in natura. In corsa sembra sia tutto gel e barrette.
È quello che mi chiedo anche io. Se l'alimentazione fatta da cibi "ordinari" è minima, immagino che la parte formata da alimentazione artificiale, sarà preponderante. Anche io faccio uso di qualche integratore ed è innegabile che oggi ci sia sul mercato una varietà e duttilità a riguardo che sino a 5 anni fa non era comune trovare. Però solo un pazzo mi direbbe che è preferibile alimentarsi con questi anziché con dei pasti "naturali". Al di là dell'alimentazione in sella dove ormai i classici panini con la marmellata sono stati superati, soprattutto giù dalla sella. Mi piacerebbe ci fosse qualche esperto del settore per capirne di più.
Credo che i gel li mangino solo in gara, ma sono una piccola parte degli zuccheri che ingurgitano altrimenti dovrebbero mangiare un gel ogni quarto d'ora. Altri sono sciolti in borracce, altri sono assunti da cibo solido. Per il resto grandi piatti di pasta e soprattutto riso, torte, uova, pollo e hai tutto ciò che ti serve. Non credo i ciclisti mangino così tanto cibo artificiale, comunque artificiale non è male in assoluto.
beh ma infatti alcuni preparatori consigliano di ingurgitare un gel ogni 40 minuti e molti cicloamatori lo fanno (per me questo non è già più ciclismo)...i grandi piatti di pasta sono un lontano ricordo, specie per chi vuole dimagrire...E soprattutto in realtà per l'apparato digerente i carboidrati come pasta e riso in grandi quantità sono dannosi, questo si ripercuote sul benessere generale che influisce sulla prestazione.
Viceversa, DURANTE la prestazione sportiva, ovviamente è fondamentale mangiare e bere molto, anche se tutto deve essere ben digeribile e tollerato dall'organismo.


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Il mio principio di quando facevo agonismo era:
"se vuoi rendere 105 devi mangiare almeno 100.
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Re: La salute del ciclista agonista

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il_panta ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 16:18
nibali-san baronto ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 9:31
Road Runner ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 6:31 Non diciamo scemenze. La corsa in soglia "aerobica" è il miglior strumento per bruciare grassi.
Per bruciare grassi come due ore fatte così, dovresti camminare 8 o 9 ore.
Ah vabbè ok, dipende dal grado di allenamento. Mi sembrava si parlasse di cultura dello sport in generale e quindi riferito ad una persona "normale" magari correre tende ad essere uno sforzo un po' più intenso della soglia aerobica.

EDIT: E comunque sarebbe bene stare un po' sotto la soglia aerobica, perché già alla soglia aumenta notevolmente l'apporto di carboidrati.
Per bruciare i grassi durante l'attività lo sforzo dev'essere molto blando, questo è vero. Non credo però sia molto rilevante se l'obiettivo è perdere grasso. Per perdere massa grassa nel lungo periodo non è rilevante cosa si brucia durante l'attività, conta il deficit calorico accumulato, quindi il lavoro accumulato. A parità di tempo, meglio un'intensità più alta. Il ciclismo per accumulare lavoro è uno degli sport più indicati, ben più della corsa, perché la fatica muscolare a parità di sforzo aerobico è bassa.
Ecco, questo mi sembra molto intelligente. Pensare che un'ora a bassa intensita' bruci grassi (vero), ad alta intensità no (vero, non direttamente), e quindi sarebbe piu efficiente la prima per dimagrire, mi pare vade contro le più banali leggi della fisica


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Re: La salute del ciclista agonista

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Ad alta intensità bruci glicogeno.
Che va rimpiazzato con glicogeno.
L'organismo riesce mooooolto a fatica a trasformare lipidi in glicogeno. O non ci riesce affatto.


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Re: La salute del ciclista agonista

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herbie ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 19:48
il_panta ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 18:21
Stylus ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 18:12

È quello che mi chiedo anche io. Se l'alimentazione fatta da cibi "ordinari" è minima, immagino che la parte formata da alimentazione artificiale, sarà preponderante. Anche io faccio uso di qualche integratore ed è innegabile che oggi ci sia sul mercato una varietà e duttilità a riguardo che sino a 5 anni fa non era comune trovare. Però solo un pazzo mi direbbe che è preferibile alimentarsi con questi anziché con dei pasti "naturali". Al di là dell'alimentazione in sella dove ormai i classici panini con la marmellata sono stati superati, soprattutto giù dalla sella. Mi piacerebbe ci fosse qualche esperto del settore per capirne di più.
Credo che i gel li mangino solo in gara, ma sono una piccola parte degli zuccheri che ingurgitano altrimenti dovrebbero mangiare un gel ogni quarto d'ora. Altri sono sciolti in borracce, altri sono assunti da cibo solido. Per il resto grandi piatti di pasta e soprattutto riso, torte, uova, pollo e hai tutto ciò che ti serve. Non credo i ciclisti mangino così tanto cibo artificiale, comunque artificiale non è male in assoluto.
beh ma infatti alcuni preparatori consigliano di ingurgitare un gel ogni 40 minuti e molti cicloamatori lo fanno (per me questo non è già più ciclismo)...i grandi piatti di pasta sono un lontano ricordo, specie per chi vuole dimagrire...E soprattutto in realtà per l'apparato digerente i carboidrati come pasta e riso in grandi quantità sono dannosi, questo si ripercuote sul benessere generale che influisce sulla prestazione.
Viceversa, DURANTE la prestazione sportiva, ovviamente è fondamentale mangiare e bere molto, anche se tutto deve essere ben digeribile e tollerato dall'organismo.
I gel e i rapporti piu agili rispetto a qualche decina di anni fa sono a mio pareri i due principali ingredienti per cui chiunque con un minimo allenamento oggigiorno può portare a termine (ritmo blando si intende) anche granfondo parecchio impegnative. Con il 39x28 che c'era sino agli anni 90 come max rapporto e senza i gel efficaci di oggi era tutta un'altra storia


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Re: La salute del ciclista agonista

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Fiammingo ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 21:40
il_panta ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 16:18
nibali-san baronto ha scritto: venerdì 3 febbraio 2023, 9:31

Ah vabbè ok, dipende dal grado di allenamento. Mi sembrava si parlasse di cultura dello sport in generale e quindi riferito ad una persona "normale" magari correre tende ad essere uno sforzo un po' più intenso della soglia aerobica.

EDIT: E comunque sarebbe bene stare un po' sotto la soglia aerobica, perché già alla soglia aumenta notevolmente l'apporto di carboidrati.
Per bruciare i grassi durante l'attività lo sforzo dev'essere molto blando, questo è vero. Non credo però sia molto rilevante se l'obiettivo è perdere grasso. Per perdere massa grassa nel lungo periodo non è rilevante cosa si brucia durante l'attività, conta il deficit calorico accumulato, quindi il lavoro accumulato. A parità di tempo, meglio un'intensità più alta. Il ciclismo per accumulare lavoro è uno degli sport più indicati, ben più della corsa, perché la fatica muscolare a parità di sforzo aerobico è bassa.
Ecco, questo mi sembra molto intelligente. Pensare che un'ora a bassa intensita' bruci grassi (vero), ad alta intensità no (vero, non direttamente), e quindi sarebbe piu efficiente la prima per dimagrire, mi pare vade contro le più banali leggi della fisica
L'ho detto più su. Dimagrire e non ingrassare sono due cose diverse. Un atleta che è già ad un buon livello fisico può assumere i carboidrati che gli servono per reggere allenamenti intensi e tornare più magro o con la stessa massa grassa di quando è partito pur mangiando tanto. Se si deve dimagrire si deve assumere meno di quanto richiede il fisico e ad alta intensità il fisico richiede zuccheri: se te gli zuccheri non li hai assunti il fisico salta. Altrimenti non esisterebbe la crisi di fame. Non è immaginazione, è scienza nonché esperienza personale. Se poi non ci volete credere, fate vobis.

Detto questo, il piano alimentare postato più su è demenziale. Non esiste (o almeno spero) un solo medico sportivo o nutrizionista sano di mente che possa consigliare una roba del genere.


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Re: La salute del ciclista agonista

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nibali-san baronto ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 23:27

Detto questo, il piano alimentare postato più su è demenziale. Non esiste (o almeno spero) un solo medico sportivo o nutrizionista sano di mente che possa consigliare una roba del genere.
fondamentalmente lo penso anch'io. Fino a venti anni fa , credo un regime alimentare del genere non passasse per la testa di nessuno...oggi, e qualche corridore lo conosco anch'io, cose del genere che al cicloamatore possono sembrare pazzie, viceversa, si sentono. Gli stessi programmi alimentari a base di frullati di verdura varia, seppur prevedenti maggiori apporti durante la giornata, a livello energetico non si discostano molto da questo...
Io penso che chi ha riferito questa cosa abbia sentito un corridore che applicava questo regime in un periodo non agonistico, dove doveva smaltire del peso facendo allenamenti di fondo a ritmo basso, tipo quelli di inizio stagione in un luogo a clima tiepido/caldo. SI avvicina un po' a quel tipo di dieta cosiddetta "a digiuno intermittente", anche se in quel caso l'atleta dovrebbe mangiare un po' anche durante l'uscita, a colazione oppure a cena in orario un poco anticipato.
Col mio metabolismo ormai vecchio, in molti periodi pur uscendo in bici (a ritmi blandi, salvo qualche breve segmento) salto del tutto il pranzo mangiando a cena più o meno quello che mangia questo corridore a pranzo, con una colazione di caffè e latte e quattro o cinque biscotti, e una bustina di zucchero.
Vero, mi fermo a bere un caffè con brioche durante l'uscita, ma secondo me lo fa anche lui.
Non dimagrisco comunque....


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Re: La salute del ciclista agonista

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Guarda, è la dieta di un corridore appena tornato da una corsa e che correrà la tirreno adriatico, di un giorno di stacco, senza allenamento. Spero non sia la dieta di un giorno di allenamento, non credo, però il senso è che, in un periodo cruciale di corse, se il corridore ha un giorno di stop (per esempio io pensavo che almeno un uscita blanda si facesse, invece) in questo giorno non deve rischiare di ingrassare un grammo.


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Re: La salute del ciclista agonista

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Road Runner ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 21:44 Ad alta intensità bruci glicogeno.
Che va rimpiazzato con glicogeno.
L'organismo riesce mooooolto a fatica a trasformare lipidi in glicogeno. O non ci riesce affatto.
Infatti le c.d. crisi di fame avvengono perchè l'utilizzo dei grassi è un meccanismo diverso rispetto all'utilizzo del glicogeno dei muscoli. Tali crisi arrivano dopo ore di attività, mai nelle prime ore anche se a digiuno, in quanto i muscoli rappresentano una bella riserva del glicogeno.


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Re: La salute del ciclista agonista

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Salvatore77 ha scritto: venerdì 3 marzo 2023, 20:04
Road Runner ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 21:44 Ad alta intensità bruci glicogeno.
Che va rimpiazzato con glicogeno.
L'organismo riesce mooooolto a fatica a trasformare lipidi in glicogeno. O non ci riesce affatto.
Infatti le c.d. crisi di fame avvengono perchè l'utilizzo dei grassi è un meccanismo diverso rispetto all'utilizzo del glicogeno dei muscoli. Tali crisi arrivano dopo ore di attività, mai nelle prime ore anche se a digiuno, in quanto i muscoli rappresentano una bella riserva del glicogeno.
Esattamente!
E mentre i depositi di grassi si possono pian piano assottigliare, i depositi di glicogeno
in muscoli e fegato si rifanno sempre in tempi relativamente brevi (max uno o due giorni) e non possono rimanere vuoti
o semivuoti.


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Re: La salute del ciclista agonista

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Road Runner ha scritto: venerdì 3 marzo 2023, 20:52
Salvatore77 ha scritto: venerdì 3 marzo 2023, 20:04
Road Runner ha scritto: giovedì 2 marzo 2023, 21:44 Ad alta intensità bruci glicogeno.
Che va rimpiazzato con glicogeno.
L'organismo riesce mooooolto a fatica a trasformare lipidi in glicogeno. O non ci riesce affatto.
Infatti le c.d. crisi di fame avvengono perchè l'utilizzo dei grassi è un meccanismo diverso rispetto all'utilizzo del glicogeno dei muscoli. Tali crisi arrivano dopo ore di attività, mai nelle prime ore anche se a digiuno, in quanto i muscoli rappresentano una bella riserva del glicogeno.
Esattamente!
E mentre i depositi di grassi si possono pian piano assottigliare, i depositi di glicogeno
in muscoli e fegato si rifanno sempre in tempi relativamente brevi (max uno o due giorni) e non possono rimanere vuoti
o semivuoti.
Io credo di avere un sistema di attingere glicogeno dai grassi discretamente efficiente, crisi di fame vere ne ricordo forse due in venticinque anni, da spegnersi proprio la luce ad livello energetico, e anzi in media perdo sempre meno efficienza col passare dei km. rispetto a molti altri, anche quando in partenza c'è chi va più forte di me sotto tutti i punti di vista.
Poi se mi butti giù quattro gel del mio efficace sistema di attingere glicogeno dai grassi me ne faccio una pippa. Giusto per capire un meccanismo del ciclismo moderno spesso sottovalutato e che ha un poco cambiato le carte in tavola....
Perché possiamo prendere entrambi carboidrati liquidi a volontà, in questo modo ovviamente nessuno è energeticamente avvantaggiato, ma tu eviti una crisi di fame e io no.


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