Io ricordo la Maratona di quelle Olimpiadi: Martin Fiz la vinse alla grande, impressionante. Avevano fatto tuttonurseryman ha scritto: ↑sabato 29 ottobre 2022, 7:49a tal proposito ricordo bene fermin cacho strapazzare tutti nei 1500 mt quasi irridendo gli avversariGimbatbu ha scritto: ↑sabato 30 luglio 2022, 12:01Parliamo di cose certe una volta per tutte essendo il topic adatto. La Spagna è stata la centrale europea del doping tra la fine degli anni 80 e l' inizio degli anni 90, il tutto finalizzato alle Olimpiadi di Barcellona dove vinsero medaglie insospettabili (km da fermo!) In numero mai fatto prima, né dopo. Vale la pena ricordare che prima di quel periodo la Spagna era una nazione sportivamente derelitta: nel calcio la nazionale prendeva schiaffi a destra e sinistra (da noi sempre), nel ciclismo dopo Bahamontes un paio di scalatori di vaglia fermi ovunque tranne in salita, nel tennis un paio di meteore fini a se stesse (Santana e Orantes), in vista delle Olimpiadi, ispirandosi e anche qualcosa di più al nostro modus operandi con sede in pianura Padana, iniziarono a sperimentare con fondisti e maratoneti sfornandone in numero sorprendente, nel 92, guarda un po', rivinsero dopo digiuno di un quarto di secolo, la Coppa Campioni con il Barcellona, nel ciclismo passistoni a gogo capaci di spianare lo Stelvio (Dennis tsk, tsk), nel tennis iniziarono con i fratelli Sanchez, alti come un tavolino, ma capaci di respingere anche le cannonate, e via discorrendo. Finite le Olimpiadi, gli spagnoli non avendo nessuna velleità di diventare una potenza sportiva planetaria, come capiterà invece agli inglesi sempre in vista dei Giochi ecc. ecc, non dispersero il know-how acquisito, ma lo concentrarono dove poteva essere più remunerativo. Inutile parlare di tennis e ciclismo che conosciamo bene, ma l' acme, oggettivamente da applausi lo raggiunsero con il Valencia, dove con una squadra di pippacce, riuscirono
A miracolare un portiere pazzoide
B rigenerare (nel senso proprio di generare di nuovo) due terzini ottuagenari che in Italia giocavano sì e no un quarto d'ora trasformandoli nella reincarnazione di Nilton e Djalma Santos caricati a molla.
C inondare l' Europa di pacchi dono pagati però a peso d'oro, cito quelli che mi ricordo Mendieta, Gerard, Farinos, El Pjojo
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, Carew
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. Ovviamente nelle squadre dove andarono a malapena riuscivano ad alzarsi dal letto la mattina.
Il migliore? Naturalmente un ciclista: Asiate Saitov. Russo residente in Spagna, ad un controllo non trovò di meglio che fornire la pipì della moglie. Risultò in dolce attesa...
alla perfezione e dopo l'arrivo non smetteva di correre. Quel giorno anziché 42 km, era "preparato"
per farne almeno 60...!!!