La crisi del ciclismo italiano

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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chinaski89 ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 9:49
Problema oddio, mica ci si lamentava dei mancati spazi per i giovani e tutti quei discorsi? Che da giovani si vada più forte è piuttosto normale eh, trovavo più anomale le teorie sulla maturazione dai 28 in poi sinceramente
Credo tu non abbia letto tutto
A me sembra una estremizzazione che la scelta venga fatta a 18 anni
Ci son dei fisici che maturano a 17 anni e altri a 24
Perché gli over 22 non ha nessuna chance di passare nel wt?
Ballan è passato a 25 anni
Roglic oltre

Io non guarderei la carta d identità
Invece adesso se all uscita dagli junior non vai in una development quante possibilità hai di passare nel wt? Pochissime

I 4 corridori italiani passati pro quest anno erano tutti nelle development

Anni fa si parlava dei 28 anni..ma ullrich ha vinto il Tour a 24 pantani è esploso a 24 ecc
Adesso chi inizia a correre a 22 anni (tipo rominger) non ha alcuna possibilità


gampenpass
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Roglic ha iniziato tardissimo, intorno ai 22/23 anni.
Ha avuto però la fortuna di trovarsi in un paese piccolo esordendo in una squadra professionistica locale che ha avuto il tempo di aspettarlo (l'Adria Mobil).
Oggi quante squadre hanno la voglia di attendere i giovani talenti, mi viene in mente la ex Androni Giocattoli di Gianni Savio, la Bardiani (Green Project) di Reverberi, ma le solite "superpotenze": Jumbo, Ineos, Quick Step, UAE... si prendono tutto. E queste non credo che abbiano la voglia di tenere dei giovani in squadra per farli crescere, quindi li obbligano a fare i gregari per il capitano di turno. Così tanti talenti si perdono per strada.


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jan80
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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gampenpass ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 13:16
pietro ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 12:16 No be', Formolo ha fatto una gran gara considerando quel che gli è successo appena prima del momento clou
Sta di fatto che non ha mai tentato un allungo, è rimasto sempre dietro. Parliamo di uno che in passato è andato vicino a vincere la Liegi, quindi mi aspetto di più.
Non può essere solo un onesto gregario da piazzamento nei 10.
Formolo ha avuto dei problemi quando e' esplosa la corsa,faticato tanto per chiudere,era comunque nel gruppetto dei primissimi che stavano inseguendo Pidcock,la strade bianche che tu dici non essere nelle sue corde,l'ha gia fatta altre volte....chiudendo pure secondo .......diciamo che se non segui il ciclismo e come se scrivi in un forum femminile dove si parla di problemi intimi.
Se invece segui il ciclismo ed hai seguito la corsa ieri......allora la cosa diventa ancora più preoccupante e grave :cincin:


gampenpass
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jan80 ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 20:21
gampenpass ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 13:16
pietro ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 12:16 No be', Formolo ha fatto una gran gara considerando quel che gli è successo appena prima del momento clou
Sta di fatto che non ha mai tentato un allungo, è rimasto sempre dietro. Parliamo di uno che in passato è andato vicino a vincere la Liegi, quindi mi aspetto di più.
Non può essere solo un onesto gregario da piazzamento nei 10.
Formolo ha avuto dei problemi quando e' esplosa la corsa,faticato tanto per chiudere,era comunque nel gruppetto dei primissimi che stavano inseguendo Pidcock,la strade bianche che tu dici non essere nelle sue corde,l'ha gia fatta altre volte....chiudendo pure secondo .......diciamo che se non segui il ciclismo e come se scrivi in un forum femminile dove si parla di problemi intimi.
Se invece segui il ciclismo ed hai seguito la corsa ieri......allora la cosa diventa ancora più preoccupante e grave :cincin:
Intanto non ho detto che le Strade Bianche non sono nelle corde di Formolo, ho detto semplicemente che lui non è un grande specialista degli sterrati, non credo sia competitivo con Van Aert, VdP, Pidcock e soci su quei terreni. Non credo di avere detto chissà quale eresia.
Un nono posto non può essere soddisfacente per un corridore che ha già centrato piazzamenti importanti in classiche Monumento, oltre tutto se è rimasto staccato e ha dovuto recuperare di chi è colpa, degli avversari? :D
E se è vero ha dovuto fare il gregario di Wellens, comunque doveva capire che il belga era in difficoltà e rimanere attaccato ai primi.
È da questi dettagli che si vede se uno ha la mentalità vincente.
Io preferisco come hanno corso De Marchi, Bettiol e Bagioli. Tu invece guardi ai piazzamenti, ma nel ciclismo contano poco.


Luca90
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jan80 ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 20:21
gampenpass ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 13:16
pietro ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 12:16 No be', Formolo ha fatto una gran gara considerando quel che gli è successo appena prima del momento clou
Sta di fatto che non ha mai tentato un allungo, è rimasto sempre dietro. Parliamo di uno che in passato è andato vicino a vincere la Liegi, quindi mi aspetto di più.
Non può essere solo un onesto gregario da piazzamento nei 10.
Formolo ha avuto dei problemi quando e' esplosa la corsa,faticato tanto per chiudere,era comunque nel gruppetto dei primissimi che stavano inseguendo Pidcock,la strade bianche che tu dici non essere nelle sue corde,l'ha gia fatta altre volte....chiudendo pure secondo .......diciamo che se non segui il ciclismo e come se scrivi in un forum femminile dove si parla di problemi intimi.
Se invece segui il ciclismo ed hai seguito la corsa ieri......allora la cosa diventa ancora più preoccupante e grave :cincin:
Non l'ha vista la corsa sicuro... da la colpa a formolo se ha forato, dai su...


2015:TreValliVaresine
2016:Giro (primi5), Tour t11-14, ParigiTours
2017:Kuurne, TroBroLeon
2018:Tour of Guangxi
2019:Dwars,Tour t18, Vuelta t8, 'Emilia
2020:CoppiBartali, BinckBanktour, Giro t1, Vuelta t 1-2
2021:Larciano, Dwars, Turchia, Tour t16, Primus Classic
2022:La marseillaise, Vuelta t3-10, Japan Cup
2023 :FrecciaVallone, Giro t20, Vuelta(primi5)
2024: MuscatClassic
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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gampenpass ha scritto: lunedì 6 marzo 2023, 0:29
jan80 ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 20:21
gampenpass ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 13:16

Sta di fatto che non ha mai tentato un allungo, è rimasto sempre dietro. Parliamo di uno che in passato è andato vicino a vincere la Liegi, quindi mi aspetto di più.
Non può essere solo un onesto gregario da piazzamento nei 10.
Formolo ha avuto dei problemi quando e' esplosa la corsa,faticato tanto per chiudere,era comunque nel gruppetto dei primissimi che stavano inseguendo Pidcock,la strade bianche che tu dici non essere nelle sue corde,l'ha gia fatta altre volte....chiudendo pure secondo .......diciamo che se non segui il ciclismo e come se scrivi in un forum femminile dove si parla di problemi intimi.
Se invece segui il ciclismo ed hai seguito la corsa ieri......allora la cosa diventa ancora più preoccupante e grave :cincin:
Intanto non ho detto che le Strade Bianche non sono nelle corde di Formolo, ho detto semplicemente che lui non è un grande specialista degli sterrati, non credo sia competitivo con Van Aert, VdP, Pidcock e soci su quei terreni. Non credo di avere detto chissà quale eresia.
Un nono posto non può essere soddisfacente per un corridore che ha già centrato piazzamenti importanti in classiche Monumento, oltre tutto se è rimasto staccato e ha dovuto recuperare di chi è colpa, degli avversari? :D
E se è vero ha dovuto fare il gregario di Wellens, comunque doveva capire che il belga era in difficoltà e rimanere attaccato ai primi.
È da questi dettagli che si vede se uno ha la mentalità vincente.
Io preferisco come hanno corso De Marchi, Bettiol e Bagioli. Tu invece guardi ai piazzamenti, ma nel ciclismo contano poco.
Wellens ha avuto a sua volta un problema alla bici, non era andato in difficoltà e Formolo non gli ha praticamente mai fatto da gregario.

Ma come fai a commentare senza aver visto la corsa? Parlando di dettagli poi :boh:


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
Tour de France 2021, 11^ tappa
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jan80
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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gampenpass ha scritto: lunedì 6 marzo 2023, 0:29
jan80 ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 20:21
gampenpass ha scritto: domenica 5 marzo 2023, 13:16

Sta di fatto che non ha mai tentato un allungo, è rimasto sempre dietro. Parliamo di uno che in passato è andato vicino a vincere la Liegi, quindi mi aspetto di più.
Non può essere solo un onesto gregario da piazzamento nei 10.
Formolo ha avuto dei problemi quando e' esplosa la corsa,faticato tanto per chiudere,era comunque nel gruppetto dei primissimi che stavano inseguendo Pidcock,la strade bianche che tu dici non essere nelle sue corde,l'ha gia fatta altre volte....chiudendo pure secondo .......diciamo che se non segui il ciclismo e come se scrivi in un forum femminile dove si parla di problemi intimi.
Se invece segui il ciclismo ed hai seguito la corsa ieri......allora la cosa diventa ancora più preoccupante e grave :cincin:
Intanto non ho detto che le Strade Bianche non sono nelle corde di Formolo, ho detto semplicemente che lui non è un grande specialista degli sterrati, non credo sia competitivo con Van Aert, VdP, Pidcock e soci su quei terreni. Non credo di avere detto chissà quale eresia.
Un nono posto non può essere soddisfacente per un corridore che ha già centrato piazzamenti importanti in classiche Monumento, oltre tutto se è rimasto staccato e ha dovuto recuperare di chi è colpa, degli avversari? :D
E se è vero ha dovuto fare il gregario di Wellens, comunque doveva capire che il belga era in difficoltà e rimanere attaccato ai primi.
È da questi dettagli che si vede se uno ha la mentalità vincente.
Io preferisco come hanno corso De Marchi, Bettiol e Bagioli. Tu invece guardi ai piazzamenti, ma nel ciclismo contano poco.
Per carità non sarà certo un crossista,ma la gara e' comunque nelle sue corde,sabato e' andato molto bene,poi che non sia un Pogacar non lo mette in discussione nessuno ( neppure lui) ma fare secondo a Liegi e Strade Bianche e sabato comunque una top ten,non significa non avere la mentalita vincente,ma essere un gran bel corridore ma purtroppo per lui non fenomeno


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Due italiani nella top ten in un arrivo in salita. :o
Molto bene.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: venerdì 10 marzo 2023, 19:02 Due italiani nella top ten in un arrivo in salita. :o
Molto bene.
e soprattutto, con entrambi che hanno dato la sensazione di poter vincere la tappa, in modi diversi.
Peccato che la carriera di uno dei due sia stata dedicata pressochè per intero al gregariato, seppur "di lusso", vedendolo a quest'età andare ancora così.


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Dal 2015 a oggi , escludendo le crono
Una sola vittoria di tappa , nel 2019 di viviani

Se escludiamo le volate (viviani e pelucchi)
Bisogna tornare alla vittoria di nibali a prati di tivo nel 2012

Peccato Caruso , se la meritava


qrier
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: venerdì 10 marzo 2023, 21:09 Dal 2015 a oggi , escludendo le crono
Una sola vittoria di tappa , nel 2019 di viviani

Se escludiamo le volate (viviani e pelucchi)
Bisogna tornare alla vittoria di nibali a prati di tivo nel 2012

Peccato Caruso , se la meritava
Perché devi escludere le cronometro?
È una specialità del ciclismo.

Se no potrei dire che, escludendo slalom e giganti, Alberto Tomba non ha vinto nulla.


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Era solo un rilievo statistico
visto che ieri era una tappa in linea
e finalmente.. sembrava .. avvicinarsi una vittoria italiana


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nino58
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: sabato 11 marzo 2023, 7:35 Era solo un rilievo statistico
visto che ieri era una tappa in linea
e finalmente.. sembrava .. avvicinarsi una vittoria italiana
Non è arrivata, ma il ciclismo italiano c'è stato non da comparsa, almeno.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
CicloSprint
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Ciccone è vittoria finale al Giro ?


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: venerdì 10 marzo 2023, 21:09 Dal 2015 a oggi , escludendo le crono
Una sola vittoria di tappa , nel 2019 di viviani

Se escludiamo le volate (viviani e pelucchi)
Bisogna tornare alla vittoria di nibali a prati di tivo nel 2012

Peccato Caruso , se la meritava
Escludiamo anche la vittoria nella generale di Nibali 2012 e 2013.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Si 10 anni senza una vittoria italiana alla tirreno ha dell incredibile


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Patate
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: sabato 11 marzo 2023, 13:51 Si 10 anni senza una vittoria italiana alla tirreno ha dell incredibile
Fa il paio con le 26 Parigi Nizza senza una vittoria francese


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Patate ha scritto: domenica 12 marzo 2023, 13:27
Winter ha scritto: sabato 11 marzo 2023, 13:51 Si 10 anni senza una vittoria italiana alla tirreno ha dell incredibile
Fa il paio con le 26 Parigi Nizza senza una vittoria francese
Sicuramente
Tra i motivi per cui il ciclismo è in crisi
Le nazioni con tifosi e interesse non vincono mai


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Denb
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Patate ha scritto: domenica 12 marzo 2023, 13:27
Winter ha scritto: sabato 11 marzo 2023, 13:51 Si 10 anni senza una vittoria italiana alla tirreno ha dell incredibile
Fa il paio con le 26 Parigi Nizza senza una vittoria francese
Per i francesi è incredibile anche che dalla sua creazione nel 2011 non siano mai riusciti a vincere una corsa a tappe World Tour.


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Più o meno è quello che sta succedendo a noi
Quasi tutte le gare da comprimari

I francesi non vincono il Tour dal 1985

Noi il giro da 7 anni (mai successo)
Nelle classifiche mondiali il primo italiano è 46esimo


Basso
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Denb ha scritto: domenica 12 marzo 2023, 13:58 Per i francesi è incredibile anche che dalla sua creazione nel 2011 non siano mai riusciti a vincere una corsa a tappe World Tour.
Grazie perché non avevo mai fatto caso a questa stranezza. Pensare che la Francia non rientri tra le 24 nazioni (Aus, Aut, Bel, Can, Col, Cze, Den, Ecu, Esp, Gbr, Ger, Irl, Ita, Ned, Nor, Nzl, Pol, Por, Rsa, Rus, Slo, Sui, Svk, Usa) capaci di vincere almeno una prova a tappe World Tour è clamoroso.

Allargando il discorso all'epoca Pro Tour/World Ranking, questa la classifica dei paesi vincitori di corse a tappe di primo livello dal 2005 ad oggi (tra parentesi l'ultima vittoria a livello temporale). Il primo numero considera tutte le vittorie dal 2005 a oggi, il secondo dal 2011 (quindi dal Wt) a oggi. Per la Francia la situazione non migliora, ovviamente.
45/19: Spagna (Mas - Guangxi 19)
28/28: Gran Bretagna (Hayter - Pologne 22)
25/23: Slovenia (Roglic - Tirreno 23)
22/12: Italia (Colbrelli - Benelux 21)
20/19: Colombia (Martínez - Itzulia 22)
20/18: Australia (Vine - Down Under 23)
18/6: Germania (Schachmann - Nice 21)
12/11: Belgio (Evenepoel - UAE 23)
9/7: Paesi Bassi (Van der Poel - Benelux 20)
8/3: Stati Uniti (Talansky - Dauphiné 14)
7/3: Russia (Vlasov - Romandie 22)
5/5: Portogallo (Almeida - Pologne 21)
3/3: Danimarca (Vingegaard - Tour 22)
3/3: Polonia (Kwiatkowski - Pologne 18)
3/1: Rep. Ceca (Stybar - Benelux 13)
3/1: Svizzera (Albasini - Catalunya 12)
3/0: Lussemburgo (A. Schleck - Tour 10)
2/2: Ecuador (Carapaz - Suisse 21)
2/2: Sudafrica (Impey - Down Under 19)
2/1: Irlanda (Martin - Catalunya 13)
2/1: Norvegia (Boasson Hagen - Benelux 11)
1/1: Austria (Grossschartner - Turkey 19)
1/1: Nuova Zelanda (Bennett - California 17)
1/1: Canada (Hesjedal - Giro 12)
1/1: Slovacchia (Sagan - Pologne 11)
1/0: Francia (Moreau - Dauphiné 07)
1/0: Kazakhstan (Vinokurov - Vuelta 06)
1/0: Ucraina (Popovych - Catalunya 05)


11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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La sorpresa è che il ciclismo abbia ancora tutto sto interesse in Francia..

40 anni di sconfitte

Bentornato


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il_panta
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Vorrei parlare di una interessantissima intervista che ho ascoltato negli scorsi giorni. Avrei potuto metterla qua, nel thread "la salute del ciclista agonista" o in quello della Jumbo. Si tratta di una puntata del podcast a tema allenamento nel ciclismo, tenuto da Vergallito (noto come il Bandito, vincitore della Zwift Academy e passato con la Alpecin) e Gaffuri. Ospite della puntata è Igor Belletta, del Team Development della Jumbo. Credo che ci sia una delle motivazioni più importanti del perché il ciclismo italiano fa schifo, che già avevo menzionato nel thread "la salute del ciclista agonista", cioè l'assenza di cultura sull'alimentazione sportiva.

Belletta ci mostra uno spaccato di gioventù ciclistica italiana, intrappolata in una cultura anacronistica e ancora strisciante in ambienti italiani del non mangiare per andare più forte. Belletta dice che da ragazzo faceva allenamenti di 4 ore senza mangiare, incredibile! Belletta dice che in Jumbo lo fanno allenare in eccesso calorico (300-400 kcal al giorno in più rispetto al suo consumo), tanto che ha già preso tre chili da quando è là. Gli fanno contare le calorie di ciò che mangia, ma non per mangiare poco, per mangiare tanto! La Jumbo vuole che i corridori si allenino in un regime in cui il corpo è sano e ricettivo, in cui ci si possa allenare 30 ore a settimane senza essere devastati dalla scarsa disponibilità energetica. Inoltre allenarsi così è un piacere per la mente, rendendo tutto più facile. Belletta dice di mangiare pane e nutella il pomeriggio, caramelle Haribo, perché arrivare al fabbisogno calorico non è facile. Questa cosa gli pareva surreale inizialmente, perché mai e poi mai pensava che i top team facessero così. Si parla anche dell'alimentazione di Wout, che anche per fare una gara di ciclocross da un'ora cena con tre piatti di pasta. Inoltre si parla di come il giorno di riposo venga utilizzato per reintegrare le scorte energetiche che in periodi di alto carico sono difficili da mantenere al giusto livello (questo mi ha ricordato l'intervento di Stylus che parlava del surreale regime alimentare privo di carboidrati di un ciclista italiano anonimo). Il piano di sviluppo di un giovane in un top team come la Jumbo prevede di costruire l'atleta in svariati anni di allenamenti, per poi andare a cercare la riduzione del peso quando la costruzione dell'atleta è conclusa. Questa periodizzazione di lungo periodo si vede anche in scala minore nell'arco della stessa stagione, dove in inverno il ciclista prende peso mentre si allena tantissimo e costruisce la base aerobica, per poi perdere peso all'avvicinarsi del grande appuntamento. Non è certo una novità prendere peso in inverno, ma c'è che è interessante è che questo viene presentato come un percorso studiato, funzionale alla crescita atletica dell'atleta e alla sua tenuta psicologica.

Sentire le interviste ai ragazzi italiani per me è inconcepibile, sembra spesso che manchino le basi della conoscenza dell'allenamento. Ricordo di aver sentito anche Visconti, a 38 anni, affermare che a fine carriera aveva aumentato sensibilmente il carico di carboidrati che mangiava. Anche Pinotti, sempre in questo podcast, suggerisce che la principale causa del miglioramento delle prestazioni risieda nell'aumento di introito calorico e nei nuovi protocolli di nutrizione. Credo che ci sia bisogno di un cambio di paradigma nel ciclismo italiano anche in questo senso.

Link:


2019 (1°): Giro d'Italia tp 4, 5, 20; Giro d'Italia classifica generale; Tour de France tp 1, 10; Tour of Britain;
nikybo85
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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il_panta ha scritto: lunedì 13 marzo 2023, 19:39 Vorrei parlare di una interessantissima intervista che ho ascoltato negli scorsi giorni. Avrei potuto metterla qua, nel thread "la salute del ciclista agonista" o in quello della Jumbo. Si tratta di una puntata del podcast a tema allenamento nel ciclismo, tenuto da Vergallito (noto come il Bandito, vincitore della Zwift Academy e passato con la Alpecin) e Gaffuri. Ospite della puntata è Igor Belletta, del Team Development della Jumbo. Credo che ci sia una delle motivazioni più importanti del perché il ciclismo italiano fa schifo, che già avevo menzionato nel thread "la salute del ciclista agonista", cioè l'assenza di cultura sull'alimentazione sportiva.

Belletta ci mostra uno spaccato di gioventù ciclistica italiana, intrappolata in una cultura anacronistica e ancora strisciante in ambienti italiani del non mangiare per andare più forte. Belletta dice che da ragazzo faceva allenamenti di 4 ore senza mangiare, incredibile! Belletta dice che in Jumbo lo fanno allenare in eccesso calorico (300-400 kcal al giorno in più rispetto al suo consumo), tanto che ha già preso tre chili da quando è là. Gli fanno contare le calorie di ciò che mangia, ma non per mangiare poco, per mangiare tanto! La Jumbo vuole che i corridori si allenino in un regime in cui il corpo è sano e ricettivo, in cui ci si possa allenare 30 ore a settimane senza essere devastati dalla scarsa disponibilità energetica. Inoltre allenarsi così è un piacere per la mente, rendendo tutto più facile. Belletta dice di mangiare pane e nutella il pomeriggio, caramelle Haribo, perché arrivare al fabbisogno calorico non è facile. Questa cosa gli pareva surreale inizialmente, perché mai e poi mai pensava che i top team facessero così. Si parla anche dell'alimentazione di Wout, che anche per fare una gara di ciclocross da un'ora cena con tre piatti di pasta. Inoltre si parla di come il giorno di riposo venga utilizzato per reintegrare le scorte energetiche che in periodi di alto carico sono difficili da mantenere al giusto livello (questo mi ha ricordato l'intervento di Stylus che parlava del surreale regime alimentare privo di carboidrati di un ciclista italiano anonimo). Il piano di sviluppo di un giovane in un top team come la Jumbo prevede di costruire l'atleta in svariati anni di allenamenti, per poi andare a cercare la riduzione del peso quando la costruzione dell'atleta è conclusa. Questa periodizzazione di lungo periodo si vede anche in scala minore nell'arco della stessa stagione, dove in inverno il ciclista prende peso mentre si allena tantissimo e costruisce la base aerobica, per poi perdere peso all'avvicinarsi del grande appuntamento. Non è certo una novità prendere peso in inverno, ma c'è che è interessante è che questo viene presentato come un percorso studiato, funzionale alla crescita atletica dell'atleta e alla sua tenuta psicologica.

Sentire le interviste ai ragazzi italiani per me è inconcepibile, sembra spesso che manchino le basi della conoscenza dell'allenamento. Ricordo di aver sentito anche Visconti, a 38 anni, affermare che a fine carriera aveva aumentato sensibilmente il carico di carboidrati che mangiava. Anche Pinotti, sempre in questo podcast, suggerisce che la principale causa del miglioramento delle prestazioni risieda nell'aumento di introito calorico e nei nuovi protocolli di nutrizione. Credo che ci sia bisogno di un cambio di paradigma nel ciclismo italiano anche in questo senso.

Link:
Grazie per questo contributo!


nikybo85
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: domenica 12 marzo 2023, 16:05 La sorpresa è che il ciclismo abbia ancora tutto sto interesse in Francia..

40 anni di sconfitte

Bentornato
Beh però non si può paragonare al nostro ciclismo in questo momento. Vengono da due mondiali vinti, ci sono corridori francesi in ogni tipo di corsa...guarda Gaudu, Gregoire, Vaquelin, Paret Peintre in queste ultime settimane..e altre nè dimentico. L'ultimo decennio con Pinot e Bardet non così male..hanno Demare..e mi pare che in Francia si dia attenzione anche alla squadra non solo al corridore (su questo saprai dirmi meglio tu). E poi cìè il Tour che traina tutto..


pietro
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nikybo85 ha scritto: martedì 14 marzo 2023, 19:30
il_panta ha scritto: lunedì 13 marzo 2023, 19:39 ...

Link:
Grazie per questo contributo!
Davvero interessantissimo (conferma molte opinioni) :clap:


pietro ha scritto: mercoledì 7 luglio 2021, 13:46 Continuo a non capire WVA. Era meglio se avesse perso altro tempo per potersi inserire nelle fughe dei prossimi giorni. Soprattutto ora che la Ineos li tiene a portata
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Il caro, vecchio, pane e salame.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Avete presente quel video diventato virale in cui un direttore sportivo di una squadra giovanile insulta a male parole quel ragazzino che gli ha chiesto i "boccettini lunghi" ?

Ecco secondo me quel video rappresenta alla perfezione i mali del ciclismo giovanile italiano.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Tour de Berghem ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 9:20 Avete presente quel video diventato virale in cui un direttore sportivo di una squadra giovanile insulta a male parole quel ragazzino che gli ha chiesto i "boccettini lunghi" ?

Ecco secondo me quel video rappresenta alla perfezione i mali del ciclismo giovanile italiano.
Concordo pienamente Una cultura del sacrificio per cui per arrivare al risultato bisogna soffrire più degli altri. Ovviamente se fa freddo e piove non c'è nulla da fare, c'è da tener duro. Ma in altre situazioni, il sacrificio è non sostenibile e addirittura controproducente. Sentire Belletta dire "in allenamenti di quattro ore non mangiavo, non so nemmeno io perché" è abbastanza esplicativo.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Tour de Berghem »

il_panta ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 9:27
Tour de Berghem ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 9:20 Avete presente quel video diventato virale in cui un direttore sportivo di una squadra giovanile insulta a male parole quel ragazzino che gli ha chiesto i "boccettini lunghi" ?

Ecco secondo me quel video rappresenta alla perfezione i mali del ciclismo giovanile italiano.
Concordo pienamente Una cultura del sacrificio per cui per arrivare al risultato bisogna soffrire più degli altri. Ovviamente se fa freddo e piove non c'è nulla da fare, c'è da tener duro. Ma in altre situazioni, il sacrificio è non sostenibile e addirittura controproducente. Sentire Belletta dire "in allenamenti di quattro ore non mangiavo, non so nemmeno io perché" è abbastanza esplicativo.
La cosa più sconfortante è che quando qualcuno posta quel video su qualche social la quasi totalità dei commenti sono a supporto di quel DS che diventa un "grandissimo".
Quel povero ragazzo magari aveva anche del talento (magari no) ma sicuramente trattato cosi probabilmente ha iniziato ad avere la nausea per la bici


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nikybo85 ha scritto: martedì 14 marzo 2023, 19:34
Winter ha scritto: domenica 12 marzo 2023, 16:05 La sorpresa è che il ciclismo abbia ancora tutto sto interesse in Francia..

40 anni di sconfitte

Bentornato
Beh però non si può paragonare al nostro ciclismo in questo momento. Vengono da due mondiali vinti, ci sono corridori francesi in ogni tipo di corsa...guarda Gaudu, Gregoire, Vaquelin, Paret Peintre in queste ultime settimane..e altre nè dimentico. L'ultimo decennio con Pinot e Bardet non così male..hanno Demare..e mi pare che in Francia si dia attenzione anche alla squadra non solo al corridore (su questo saprai dirmi meglio tu). E poi cìè il Tour che traina tutto..
Ma quando arriverà l' uomo dai grandi giri che la aspettano dalla celebre sconfitta di Fignon 1989 ?


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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il_panta ha scritto: lunedì 13 marzo 2023, 19:39 Sentire le interviste ai ragazzi italiani per me è inconcepibile, sembra spesso che manchino le basi della conoscenza dell'allenamento. Ricordo di aver sentito anche Visconti, a 38 anni, affermare che a fine carriera aveva aumentato sensibilmente il carico di carboidrati che mangiava. Anche Pinotti, sempre in questo podcast, suggerisce che la principale causa del miglioramento delle prestazioni risieda nell'aumento di introito calorico e nei nuovi protocolli di nutrizione. Credo che ci sia bisogno di un cambio di paradigma nel ciclismo italiano anche in questo
:uhm:
Ma Visconti ha corso tanti anni all estero :dubbio:
Quick step (2 anni) movistar (5) Bahrain (2)
Gli ultimi anni..dove avrebbe aumentato i carboidrati..in Italia..


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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CicloSprint ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 11:01
nikybo85 ha scritto: martedì 14 marzo 2023, 19:34
Winter ha scritto: domenica 12 marzo 2023, 16:05 La sorpresa è che il ciclismo abbia ancora tutto sto interesse in Francia..

40 anni di sconfitte

Bentornato
Beh però non si può paragonare al nostro ciclismo in questo momento. Vengono da due mondiali vinti, ci sono corridori francesi in ogni tipo di corsa...guarda Gaudu, Gregoire, Vaquelin, Paret Peintre in queste ultime settimane..e altre nè dimentico. L'ultimo decennio con Pinot e Bardet non così male..hanno Demare..e mi pare che in Francia si dia attenzione anche alla squadra non solo al corridore (su questo saprai dirmi meglio tu). E poi cìè il Tour che traina tutto..
Ma quando arriverà l' uomo dai grandi giri che la aspettano dalla celebre sconfitta di Fignon 1989 ?
Forse tra vent anni


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Primo86 ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 7:20 Il caro, vecchio, pane e salame.
Una squadra junior in Italia (anche se tra le più quotate come quella di belletta) non può competere con una jumbo visma
C è una disparità di mezzi economici e umani enorme
Lo chef , il nutrizionista ecc
Lo stage a lillehammer , calpe..ecc


Primo86
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 21:28
Primo86 ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 7:20 Il caro, vecchio, pane e salame.
Una squadra junior in Italia (anche se tra le più quotate come quella di belletta) non può competere con una jumbo visma
C è una disparità di mezzi economici e umani enorme
Lo chef , il nutrizionista ecc
Lo stage a lillehammer , calpe..ecc
Eh eppure per chiudere il gap basta avere i soldi per qualche sfilatino in più. I carbo sono importanti Fabio....


Mad
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 21:28
Primo86 ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 7:20 Il caro, vecchio, pane e salame.
Una squadra junior in Italia (anche se tra le più quotate come quella di belletta) non può competere con una jumbo visma
C è una disparità di mezzi economici e umani enorme
Lo chef , il nutrizionista ecc
Lo stage a lillehammer , calpe..ecc
Ma soprattutto c'è un progetto a lungo termine che una squadra juniores, non foraggiata da squadre di categorie superiore, non può avere. Come se poi quelle squadre ( Auto Eder?) non facessero anche risultato in categoria.


qrier
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Secondo voi, perché a fronte di un ciclismo italiano in crisi al maschile, andiamo invece così bene al femminile?


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Abruzzese »

qrier ha scritto: venerdì 17 marzo 2023, 17:02 Secondo voi, perché a fronte di un ciclismo italiano in crisi al maschile, andiamo invece così bene al femminile?
Diciamo che occorre sviscerare ulteriormente il quesito: a livello femminile, per anni, si è trovato una sorta di metodo di lavoro che ha coinvolto attivamente anche la pista (e questo spiega anche il successo avuto dal quartetto dell'Inseguimento a squadre che si è trovato ad evolvere con l'evolvere stesso della disciplina). Salvoldi in questo è stato croce e delizia: sappiamo tutti il suo curriculum e indubbiamente qualche merito l'ha avuto. Di contro però quante di quelle ragazze supervittoriose a livello giovanile sono riuscite ad emergere in maniera netta e continuata anche tra le Elite? Se andiamo a vedere pochissime e questo lo si può spiegare col fatto che a livello giovanile le nostre spesso dominavano perché capaci di sostenere carichi d'allenamento che magari in altri paese non si sostenevano.

I tempi però sono mutati anche altrove ed è per questo che la competitività anche a livello giovanili si è alzata notevolmente ed ha portato ad un certo riequilibrio. Va comunque detto però che il mondo Elite del femminile è completamente diverso dal professionismo degli uomini, anche per un fatto che la professionalizzazione è un discorso abbastanza recente. In generale comunque tra le donne spesso vi è stato un modo di correre abbastanza diverso, più garibaldino e con chilometraggi e percorsi che non sempre (anzi, tutt'altro) rispecchiavano quanto si veniva a trovare entro i nostri confini nazionale. Quindi mettere una ragazza che esce dalle juniores direttamente a confronto con le supercampionesse ormai ultracelebrate è un qualcosa che necessita di tempi di adattamento che sono diversi da ragazza a ragazza.

Soprattutto a livello di grandi corse a tappe ci possiamo rendere conto di come riuscire a competere con altre nazioni sia assai arduo: dopo aver avuto una come Tatiana Guderzo che per anni ha tirato la baracca, il testimone è passato ad Elisa Longo Borghini, che comunque ha trovato un suo terreno ideale nelle corse in linea. In anni recentissimi sono emerse sensibilmente tanto Marta Cavalli (in attesa che superi i problemi derivati dall'incidente dello scorso anno) che Silvia Persico (la cui crescita è stata esponenziale e di pari passo con la sua crescita multidisciplinare col ciclocross) ma globalmente avremmo bisogno di ritrovare qualche scalatrice di razza, come può essere Gaia Realini (partita benissimo quest'anno). Su questo vale la pena ricordare che ci sarebbe bisogno di riavere squadre che abbiano una precisa identità nazionale, come ha saputo fare la Valcar per diverse stagioni.

In conclusione, possiamo dire questo: le donne se la cavano bene ma perché agli occhi dello spettatore che non segue assiduamente abbiamo nitide le immagini di una nazionale che ha saputo vincere tanto. Dietro questo però ci sono vari aspetti che descrivono meglio la situazione e che, se non vogliamo entrare in una spirale critica come è avvenuto per i ragazzi, sarebbe meglio considerare in maniera lucida e precisa.


"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Mad ha scritto: venerdì 17 marzo 2023, 8:46
Winter ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 21:28
Primo86 ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 7:20 Il caro, vecchio, pane e salame.
Una squadra junior in Italia (anche se tra le più quotate come quella di belletta) non può competere con una jumbo visma
C è una disparità di mezzi economici e umani enorme
Lo chef , il nutrizionista ecc
Lo stage a lillehammer , calpe..ecc
Ma soprattutto c'è un progetto a lungo termine che una squadra juniores, non foraggiata da squadre di categorie superiore, non può avere. Come se poi quelle squadre ( Auto Eder?) non facessero anche risultato in categoria.
Certo
Ma credo che tra pochi anni , vista l evoluzione del ciclismo, le squadre pro (come hai scritto la bora c è già. .) Tra poco ci arriveranno in massa


Mad
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: venerdì 17 marzo 2023, 20:27
Mad ha scritto: venerdì 17 marzo 2023, 8:46
Winter ha scritto: mercoledì 15 marzo 2023, 21:28
Una squadra junior in Italia (anche se tra le più quotate come quella di belletta) non può competere con una jumbo visma
C è una disparità di mezzi economici e umani enorme
Lo chef , il nutrizionista ecc
Lo stage a lillehammer , calpe..ecc
Ma soprattutto c'è un progetto a lungo termine che una squadra juniores, non foraggiata da squadre di categorie superiore, non può avere. Come se poi quelle squadre ( Auto Eder?) non facessero anche risultato in categoria.
Certo
Ma credo che tra pochi anni , vista l evoluzione del ciclismo, le squadre pro (come hai scritto la bora c è già. .) Tra poco ci arriveranno in massa
Penso che sia possibile ma non così scontato. Si dovrebbe allestire un'ulteriore squadra e anche numerosa, per poi magari correre per lo più in ambito locale.


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Gran bel podio in una classica per i colori italiani. Ganna è stato per parecchio tempo oggetto di controversie per il fatto che il suo motore avesse dei teorici limiti per le gare su strada, oppure sta in una squadra che non gli da spazio e infine la più bizzarra controversia di tutte: potrà vincere un grande giro?
Senza tornarci su, credo che tutti quelli che etichettavano Ganna come non adatto, basandosi poi non so su cosa, visto che una controprova tecnica non l'avevamo fino a ieri, posso stare ben tranquilli a trovarsi un altro corridore da sbeffeggiare. Ieri addirittura quasi deluso del suo piazzamento, la dichiarazione del dopo corsa che ha fatto Filippo sulla possibilità di seguire Van Der Poel sul Poggio non so davvero come valutarla. Sta di fatto che in quei frangenti bisogna seguire chiunque, sempre, per poi magari tramazzare facendolo. Comunque prendo di buono l'atteggiamento del vincente o aspirante tale, rispetto a chi si accontenta dei piazzamenti.
Beppe Conti afferma che abbiamo trovato il futuro delle gare di un giorno e la Sanremo è la sua corsa. Secondo me per caratteristiche tecniche credo che la Sanremo non sia proprio la sua corsa, visto che per la sua mole mi sembra che la variazione di ritmo non sia proprio la sua dote migliore, in discesa ha decisamente fatto fatica e in volata rischia di trovarsi a sprintare con gente che nella volata riesce ad esprimersi meglio.
Più adatto decisamente alle pietre. Staremo a vedere.
Nel frattempo diventato il terzo favorito per la Roubaix a 6,50 un punto sopra ai 2 crossisti più famosi.

Gli altri italiani invece non all'altezza della situazione e alcuni votati alla causa dei capitani. Bettiol che ha saltato la Tirreno, è stato intervistato da Bicisport affermava che probabilmente la corsa era in preparazione di altri appuntamenti, sulla Rai invece affermava di essere corridore da lunghe distanze per cui sperava di far bene. Vederlo ai piedi del Poggio scortare Powless mi ha fatto pensare che evidentemente non era pronto.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Prendo spunto da questa bella intervista
Https://bici.pro/news/giovani/raccagni- ... si-belgio/

B: Cosa è cambiato negli allenamenti?
R:I volumi direi, faccio tante ore rispetto all’anno scorso, sono molto più controllato. Il preparatore carica l’allenamento su Training Peaks e io me lo ritrovo sul Garmin, è tutto molto semplice. Mentre pedalo ho una linea che si muove sullo schermo e io devo rimanere nei parametri indicati.

...

B:E sul recupero?
R:Ho un orologio, ed il preparatore, tramite uno strumento, collegato a Training Peaks, monitora le ore, i battiti e la variabilità cardiaca. In questo modo riesce sempre a sapere come ho dormito e se ho recuperato nella maniera giusta

Quest evoluzione del ciclismo Mi sembra troppo estrema
È un primo anno under 23....


Mad
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: sabato 25 marzo 2023, 15:38 Quest evoluzione del ciclismo Mi sembra troppo estrema
È un primo anno under 23....
Ma credo spieghi perchè quando si portano gli U23 a correre all'estero ( o gli stranieri vengono qui) si finisca per fare spesso la figura degli scarsoni.


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: sabato 25 marzo 2023, 15:38 Prendo spunto da questa bella intervista
Https://bici.pro/news/giovani/raccagni- ... si-belgio/

B: Cosa è cambiato negli allenamenti?
R:I volumi direi, faccio tante ore rispetto all’anno scorso, sono molto più controllato. Il preparatore carica l’allenamento su Training Peaks e io me lo ritrovo sul Garmin, è tutto molto semplice. Mentre pedalo ho una linea che si muove sullo schermo e io devo rimanere nei parametri indicati.

...

B:E sul recupero?
R:Ho un orologio, ed il preparatore, tramite uno strumento, collegato a Training Peaks, monitora le ore, i battiti e la variabilità cardiaca. In questo modo riesce sempre a sapere come ho dormito e se ho recuperato nella maniera giusta

Quest evoluzione del ciclismo Mi sembra troppo estrema
È un primo anno under 23....
in questo modo il preparatore riesce a capire anche se l'atleta è stato a letto con la ragazza oppure no... :( :( :(


Gimbatbu
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: giovedì 30 marzo 2023, 1:10
Winter ha scritto: sabato 25 marzo 2023, 15:38 Prendo spunto da questa bella intervista
Https://bici.pro/news/giovani/raccagni- ... si-belgio/

B: Cosa è cambiato negli allenamenti?
R:I volumi direi, faccio tante ore rispetto all’anno scorso, sono molto più controllato. Il preparatore carica l’allenamento su Training Peaks e io me lo ritrovo sul Garmin, è tutto molto semplice. Mentre pedalo ho una linea che si muove sullo schermo e io devo rimanere nei parametri indicati.

...

B:E sul recupero?
R:Ho un orologio, ed il preparatore, tramite uno strumento, collegato a Training Peaks, monitora le ore, i battiti e la variabilità cardiaca. In questo modo riesce sempre a sapere come ho dormito e se ho recuperato nella maniera giusta

Quest evoluzione del ciclismo Mi sembra troppo estrema
È un primo anno under 23....
in questo modo il preparatore riesce a capire anche se l'atleta è stato a letto con la ragazza oppure no... :( :( :(
Hai presente quei libri distopici in cui c'è un' entità suprema che tutto controlla e tutto decide? Mi da la stessa impressione.


jumbo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jumbo »

Gimbatbu ha scritto: giovedì 30 marzo 2023, 8:02
herbie ha scritto: giovedì 30 marzo 2023, 1:10
Winter ha scritto: sabato 25 marzo 2023, 15:38 Prendo spunto da questa bella intervista
Https://bici.pro/news/giovani/raccagni- ... si-belgio/

B: Cosa è cambiato negli allenamenti?
R:I volumi direi, faccio tante ore rispetto all’anno scorso, sono molto più controllato. Il preparatore carica l’allenamento su Training Peaks e io me lo ritrovo sul Garmin, è tutto molto semplice. Mentre pedalo ho una linea che si muove sullo schermo e io devo rimanere nei parametri indicati.

...

B:E sul recupero?
R:Ho un orologio, ed il preparatore, tramite uno strumento, collegato a Training Peaks, monitora le ore, i battiti e la variabilità cardiaca. In questo modo riesce sempre a sapere come ho dormito e se ho recuperato nella maniera giusta

Quest evoluzione del ciclismo Mi sembra troppo estrema
È un primo anno under 23....
in questo modo il preparatore riesce a capire anche se l'atleta è stato a letto con la ragazza oppure no... :( :( :(
Hai presente quei libri distopici in cui c'è un' entità suprema che tutto controlla e tutto decide? Mi da la stessa impressione.
Be' magari a volte l'orologio se lo toglie...


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jan80 »

Winter ha scritto: sabato 25 marzo 2023, 15:38 Prendo spunto da questa bella intervista
Https://bici.pro/news/giovani/raccagni- ... si-belgio/

B: Cosa è cambiato negli allenamenti?
R:I volumi direi, faccio tante ore rispetto all’anno scorso, sono molto più controllato. Il preparatore carica l’allenamento su Training Peaks e io me lo ritrovo sul Garmin, è tutto molto semplice. Mentre pedalo ho una linea che si muove sullo schermo e io devo rimanere nei parametri indicati.

...

B:E sul recupero?
R:Ho un orologio, ed il preparatore, tramite uno strumento, collegato a Training Peaks, monitora le ore, i battiti e la variabilità cardiaca. In questo modo riesce sempre a sapere come ho dormito e se ho recuperato nella maniera giusta

Quest evoluzione del ciclismo Mi sembra troppo estrema
È un primo anno under 23....
Ovvio che poi a 30 anni uno e' finito......


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: sabato 25 marzo 2023, 15:38 Prendo spunto da questa bella intervista
Https://bici.pro/news/giovani/raccagni- ... si-belgio/

B: Cosa è cambiato negli allenamenti?
R:I volumi direi, faccio tante ore rispetto all’anno scorso, sono molto più controllato. Il preparatore carica l’allenamento su Training Peaks e io me lo ritrovo sul Garmin, è tutto molto semplice. Mentre pedalo ho una linea che si muove sullo schermo e io devo rimanere nei parametri indicati.

...

B:E sul recupero?
R:Ho un orologio, ed il preparatore, tramite uno strumento, collegato a Training Peaks, monitora le ore, i battiti e la variabilità cardiaca. In questo modo riesce sempre a sapere come ho dormito e se ho recuperato nella maniera giusta

Quest evoluzione del ciclismo Mi sembra troppo estrema
È un primo anno under 23....
Letto l'articolo per intero. molto interessante! Mi ha colpito anche la spiegazione su come conducono la corsa nel development team. Sembra un qualcosa per dare molte occasioni e fare crescere tutti i corridori. Mentalità e gambe per tutti.


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jumbo ha scritto: giovedì 30 marzo 2023, 10:23
Gimbatbu ha scritto: giovedì 30 marzo 2023, 8:02
herbie ha scritto: giovedì 30 marzo 2023, 1:10

in questo modo il preparatore riesce a capire anche se l'atleta è stato a letto con la ragazza oppure no... :( :( :(
Hai presente quei libri distopici in cui c'è un' entità suprema che tutto controlla e tutto decide? Mi da la stessa impressione.
Be' magari a volte l'orologio se lo toglie...
cosa estremamente sospetta, per il preparatore....


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jumbo ha scritto: giovedì 30 marzo 2023, 10:23
Gimbatbu ha scritto: giovedì 30 marzo 2023, 8:02
herbie ha scritto: giovedì 30 marzo 2023, 1:10 in questo modo il preparatore riesce a capire anche se l'atleta è stato a letto con la ragazza oppure no... :( :( :(
Hai presente quei libri distopici in cui c'è un' entità suprema che tutto controlla e tutto decide? Mi da la stessa impressione.
Be' magari a volte l'orologio se lo toglie...
comunque se un giorno l'orologio se lo mette all'una invece che alle 23 il preparatore può intuire che quel giorno ha sco*ato prima di dormire

Sta roba è una perdita di privacy pazzesca. Ma il sindacato corridori, invece di far accorciare le tappe del Giro, non può dire qualcosa su queste porcherie ?


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