La crisi del ciclismo italiano

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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sta storia della super concorrenza..
io lo vedo all'opposto..
ci son meno ciclisti agonisti di una volta


Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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pietro ha scritto: giovedì 25 maggio 2023, 22:34
Con percorsi e caratteristiche del tutto diverse da Zana...
su questo hai ragione
Pero' Zana è un 99 , puo' anche migliorare lui


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Il fatto che un corridore va molto piano a cronometro non è la causa per cui non si possono vincere i GT ma è la conseguenza che si va piano.
Quando uno migliora, migliora in tutto, magari arriva decimo a cronometro ma se hai il motore, a cronometro si migliora.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Krisper
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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le generazioni che avete citato sono ottime generazioni.

io ritengo Pogacar ed Evenepoel superiori ai corridori che avete nominato, grandissimi corridori comunque; su Thomas e Roglic invece concordo con voi.

in ogni caso, il mio paragone era con Aru.
Il miglior Aru oggi non vincerebbe la Vuelta.

Uno Zana a livello di Aru non porta a casa la Vuelta (felice di essere smentito, ovviamente)


La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
rododendro
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Rispondo sulla questione della superconcorrenza, più che sul numero io parlo di provenienza, non solo le consuete Francia Spagna Olanda Belgio, Belgio che comunque ha appena sfornato un corridore che vince i GT ed anche Uijtdebroeks credo venga su davvero bene, sembra diminuita l'onda colombiana, al momento, abbiamo però il primo danese che ha vinto un Tour ed un movimento nordico in grande crescita, gli australiani, il mondo anglosassone che ha dominato le corse a tappe e che continua a sfornare talenti, gli sloveni pochi ma direi buoni, gli USA che sono più indietro ma potrebbero tornare e chissà che non arrivi prima o poi anche un Girmay per le corse a tappe, insomma oltre al problema che al momento ci reggiamo su Caruso e Ciccone io vedo uno concorrenza ampia intanto per provenienza, urgerebbe al più presto un nuovo Nibali ma anche un Aru andrebbe benissimo...comunque questo Giro per l'Italia, viste le prospettive a breve, lo ritengo più che positivo...


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Lampiao
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Per far rinascere il movimento non ci serve un nuovo Nibali, ci serve un nuovo Ben Healy


O fuzil de Lampião, tem cinco laços de fita
O lugar que ele habita, não falta moça bonita
Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Superconcorrenza o no, noi siamo l'italia ed è inaccettabile cotanta crisi.


1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Tommeke92
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Non vorrei, ma ho paura che diventerò vecchio in attesa del nuovo Nibali :rain:


rododendro
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Che si ritorni alla decade 1997-2007, 10 giri vinti su 10, la vedo molto ma molto difficile, ma anche la 2008-2018, 4 giri vinti su 10, non la vedo semplice, la base dovrebbero essere 2/3 corridori giovani intanto da top 10, di strada da fare ce n'è e non poca, ecco perché l'ottimo Zana fa almeno sperare in una inversione della tendenza attuale..


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nino58
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nino58 »

Tommeke92 ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 14:30 Non vorrei, ma ho paura che diventerò vecchio in attesa del nuovo Nibali :rain:
Tu diventerai vecchio, io non avrò neppure quella chance. :hippy:


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Tommeke92 »

nino58 ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 15:19
Tommeke92 ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 14:30 Non vorrei, ma ho paura che diventerò vecchio in attesa del nuovo Nibali :rain:
Tu diventerai vecchio, io non avrò neppure quella chance. :hippy:
Ma ovviamente speriamo di no! :cincin:


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nino58
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Tommeke92 ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 15:21
nino58 ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 15:19
Tommeke92 ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 14:30 Non vorrei, ma ho paura che diventerò vecchio in attesa del nuovo Nibali :rain:
Tu diventerai vecchio, io non avrò neppure quella chance. :hippy:
Ma ovviamente speriamo di no! :cincin:
:cincin:


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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jerrydrake
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Krisper ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 12:21 le generazioni che avete citato sono ottime generazioni.

io ritengo Pogacar ed Evenepoel superiori ai corridori che avete nominato, grandissimi corridori comunque; su Thomas e Roglic invece concordo con voi.

in ogni caso, il mio paragone era con Aru.
Il miglior Aru oggi non vincerebbe la Vuelta.

Uno Zana a livello di Aru non porta a casa la Vuelta (felice di essere smentito, ovviamente)
Il miglior Aru con la sua squadra che non avesse corso contro di lui avrebbe vinto un Tour de France. Poi magari non vincerebbe una Vuelta, ma questo Giro l'avrebbe vinto con la pipa in bocca.


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jerrydrake
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nino58 ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 15:19
Tommeke92 ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 14:30 Non vorrei, ma ho paura che diventerò vecchio in attesa del nuovo Nibali :rain:
Tu diventerai vecchio, io non avrò neppure quella chance. :hippy:
Nino, hai visto Merckx vs Gimondi. Non hai diritto di lamentarti.


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da herbie »

jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:41
Krisper ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 12:21 le generazioni che avete citato sono ottime generazioni.

io ritengo Pogacar ed Evenepoel superiori ai corridori che avete nominato, grandissimi corridori comunque; su Thomas e Roglic invece concordo con voi.

in ogni caso, il mio paragone era con Aru.
Il miglior Aru oggi non vincerebbe la Vuelta.

Uno Zana a livello di Aru non porta a casa la Vuelta (felice di essere smentito, ovviamente)
Il miglior Aru con la sua squadra che non avesse corso contro di lui avrebbe vinto un Tour de France. Poi magari non vincerebbe una Vuelta, ma questo Giro l'avrebbe vinto con la pipa in bocca.
il Tour non credo proprio. Questo Giro, come lo scorso, certamente se lo sarebbe giocato.

In Italia il ciclismo non è il primo sport come in Belgio, ma nemmeno nei primi cinque come nella maggioranza dei paesi europei....trovare un corridore che stia tra i tre o quattro migliori al mondo in salita per vincere un GT statisticamente parlando sarebbe pressochè un miracolo. Non c'è ad oggi la possibilità che un corridore italiano possa competere per un GT almeno per un decennio . E le cose non sembrano destinate a migliorare rimanendo l'attuale disinteresse popolare per questo sport, le cui cause non inizio nemmeno a discutere...
Certo, nella vicina Slovenia questo miracolo è accaduto.


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Slegar
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:56 Certo, nella vicina Slovenia questo miracolo è accaduto.
In Italia, al massimo, riuscirebbe solamente a metà.


fair play? No, Grazie!
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:56 In Italia il ciclismo non è il primo sport come in Belgio, ma nemmeno nei primi cinque come nella maggioranza dei paesi europei....trovare un corridore che stia tra i tre o quattro migliori al mondo in salita per vincere un GT statisticamente parlando sarebbe pressochè un miracolo. Non c'è ad oggi la possibilità che un corridore italiano possa competere per un GT almeno per un decennio . E le cose non sembrano destinate a migliorare rimanendo l'attuale disinteresse popolare per questo sport, le cui cause non inizio nemmeno a discutere...
Certo, nella vicina Slovenia questo miracolo è accaduto.
:uhm:
In Belgio non è il primo sport
È il secondo dopo il calcio , ma solo nelle fiandre
È come agonisti son dietro di noi
Come tutte le altre nazioni tranne la Francia
Appunto se ce l ha fatta la slovenia..con pochissimi praticanti e senza interesse ce la possiamo fare anche noi


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jerrydrake
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jerrydrake »

herbie ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:56
jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:41
Krisper ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 12:21 le generazioni che avete citato sono ottime generazioni.

io ritengo Pogacar ed Evenepoel superiori ai corridori che avete nominato, grandissimi corridori comunque; su Thomas e Roglic invece concordo con voi.

in ogni caso, il mio paragone era con Aru.
Il miglior Aru oggi non vincerebbe la Vuelta.

Uno Zana a livello di Aru non porta a casa la Vuelta (felice di essere smentito, ovviamente)
Il miglior Aru con la sua squadra che non avesse corso contro di lui avrebbe vinto un Tour de France. Poi magari non vincerebbe una Vuelta, ma questo Giro l'avrebbe vinto con la pipa in bocca.
il Tour non credo proprio. Questo Giro, come lo scorso, certamente se lo sarebbe giocato.
Mi riferivo al Tour 2017.

Ma anche senza Nibali, senza Aru, senza Pantani, Bugno, Chiappucci... Nel passato abbiamo avuto decine di onesti grangiristi da Top10.
E non diciamo sciocchezze sulla presunta globalizzazione del ciclismo: tolta la Colombia, un paio di australiani e un ecuadoregno non c'è mezzo extraeuropeo in grado di primeggiare nelle corse che contano.


luketaro
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:35
herbie ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:56
jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:41

Il miglior Aru con la sua squadra che non avesse corso contro di lui avrebbe vinto un Tour de France. Poi magari non vincerebbe una Vuelta, ma questo Giro l'avrebbe vinto con la pipa in bocca.
il Tour non credo proprio. Questo Giro, come lo scorso, certamente se lo sarebbe giocato.
Mi riferivo al Tour 2017.

Ma anche senza Nibali, senza Aru, senza Pantani, Bugno, Chiappucci... Nel passato abbiamo avuto decine di onesti grangiristi da Top10.
E non diciamo sciocchezze sulla presunta globalizzazione del ciclismo: tolta la Colombia, un paio di australiani e un ecuadoregno non c'è mezzo extraeuropeo in grado di primeggiare nelle corse che contano.
In questa tappa, tra i primi 20, dei paesi storici (Italia, Spagna, Francia, Olanda, Belgio) ce ne sono 6 (2 italiani, 2 Belgio, 1 francese, 1 olandese). Sempre 6 sono gli extraeuropei. Direi che la globalizzazione si vede.


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jerrydrake
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jerrydrake »

luketaro ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:50
jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:35
herbie ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:56

il Tour non credo proprio. Questo Giro, come lo scorso, certamente se lo sarebbe giocato.
Mi riferivo al Tour 2017.

Ma anche senza Nibali, senza Aru, senza Pantani, Bugno, Chiappucci... Nel passato abbiamo avuto decine di onesti grangiristi da Top10.
E non diciamo sciocchezze sulla presunta globalizzazione del ciclismo: tolta la Colombia, un paio di australiani e un ecuadoregno non c'è mezzo extraeuropeo in grado di primeggiare nelle corse che contano.
In questa tappa, tra i primi 20, dei paesi storici (Italia, Spagna, Francia, Olanda, Belgio) ce ne sono 6 (2 italiani, 2 Belgio, 1 francese, 1 olandese). Sempre 6 sono gli extraeuropei. Direi che la globalizzazione si vede.
La globalizzazione ci sarà quando tra i primi 10 della classifica finale di un GG ci saranno rappresentanti di 4 continenti.
Nel ciclismo dei primi 20 Stati al mondo per popolazione abbiamo giusto qualche sparuto statunitense e qualche tedesco (i russi mancano ma non per acelta loro).
Non scherziamo, la globalizzazione di uno sport è ben altra cosa!


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Theakston »

jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 21:16
luketaro ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:50
jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:35

Mi riferivo al Tour 2017.

Ma anche senza Nibali, senza Aru, senza Pantani, Bugno, Chiappucci... Nel passato abbiamo avuto decine di onesti grangiristi da Top10.
E non diciamo sciocchezze sulla presunta globalizzazione del ciclismo: tolta la Colombia, un paio di australiani e un ecuadoregno non c'è mezzo extraeuropeo in grado di primeggiare nelle corse che contano.
In questa tappa, tra i primi 20, dei paesi storici (Italia, Spagna, Francia, Olanda, Belgio) ce ne sono 6 (2 italiani, 2 Belgio, 1 francese, 1 olandese). Sempre 6 sono gli extraeuropei. Direi che la globalizzazione si vede.
La globalizzazione ci sarà quando tra i primi 10 della classifica finale di un GG ci saranno rappresentanti di 4 continenti.
Nel ciclismo dei primi 20 Stati al mondo per popolazione abbiamo giusto qualche sparuto statunitense e qualche tedesco (i russi mancano ma non per acelta loro).
Non scherziamo, la globalizzazione di uno sport è ben altra cosa!
Infatti. Gran Bretagna, Portogallo, Germania non sono paesi storici? l'Irlanda con Kelly e Roche...
L'unica vera novità è l'Eritrea


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da luketaro »

jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 21:16
luketaro ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:50
jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:35

Mi riferivo al Tour 2017.

Ma anche senza Nibali, senza Aru, senza Pantani, Bugno, Chiappucci... Nel passato abbiamo avuto decine di onesti grangiristi da Top10.
E non diciamo sciocchezze sulla presunta globalizzazione del ciclismo: tolta la Colombia, un paio di australiani e un ecuadoregno non c'è mezzo extraeuropeo in grado di primeggiare nelle corse che contano.
In questa tappa, tra i primi 20, dei paesi storici (Italia, Spagna, Francia, Olanda, Belgio) ce ne sono 6 (2 italiani, 2 Belgio, 1 francese, 1 olandese). Sempre 6 sono gli extraeuropei. Direi che la globalizzazione si vede.
La globalizzazione ci sarà quando tra i primi 10 della classifica finale di un GG ci saranno rappresentanti di 4 continenti.
Nel ciclismo dei primi 20 Stati al mondo per popolazione abbiamo giusto qualche sparuto statunitense e qualche tedesco (i russi mancano ma non per acelta loro).
Non scherziamo, la globalizzazione di uno sport è ben altra cosa!
Il ciclismo è uno sport completamente globalizzato come può essere il calcio (e neanche quello lo è del tutto...)? Assolutamente no.
Però è molto più globalizzato rispetto a 30 anni fa.


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Lambohbk
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:35
herbie ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:56
jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:41

Il miglior Aru con la sua squadra che non avesse corso contro di lui avrebbe vinto un Tour de France. Poi magari non vincerebbe una Vuelta, ma questo Giro l'avrebbe vinto con la pipa in bocca.
il Tour non credo proprio. Questo Giro, come lo scorso, certamente se lo sarebbe giocato.
Mi riferivo al Tour 2017.

Come poteva vincere quel Tour se nelle ultime 3 tappe ha perso 2 minuti e mezzo senza che ci fossero particolari attacchi?

Sull'Izoard ci furono almeno 8 uomini di classifica che fecero meglio di lui...

Ok la squadra scarsa, ma mancavano pure le gambe.


FC 2017: Dwars, La Panne, Itzulia, Vuelta - Comb., Japan Cup, "L'Altro Lombardia"
FC 2018: 3° GC, Tour of the Alps, , "L'Altro Mondiale"
FC 2019: 4° GC, Limburg, California
FC 2020: 3° GC, 1° FC a Squadre, Delfinato, Tour a Squadre, Vuelta Tempo, 1° Obb. Zero Punti
FC 2021: 2° GC, Slovenia, Camp. Ita, Sett. Ita, Norvegia, Plouay
FC 2022: Kuurne, Tappa 14 Tour
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da luketaro »

Theakston ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 21:31
jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 21:16
luketaro ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:50
In questa tappa, tra i primi 20, dei paesi storici (Italia, Spagna, Francia, Olanda, Belgio) ce ne sono 6 (2 italiani, 2 Belgio, 1 francese, 1 olandese). Sempre 6 sono gli extraeuropei. Direi che la globalizzazione si vede.
La globalizzazione ci sarà quando tra i primi 10 della classifica finale di un GG ci saranno rappresentanti di 4 continenti.
Nel ciclismo dei primi 20 Stati al mondo per popolazione abbiamo giusto qualche sparuto statunitense e qualche tedesco (i russi mancano ma non per acelta loro).
Non scherziamo, la globalizzazione di uno sport è ben altra cosa!
Infatti. Gran Bretagna, Portogallo, Germania non sono paesi storici? l'Irlanda con Kelly e Roche...
L'unica vera novità è l'Eritrea
Secondo i ranking di PCS:

l'Italia ha 29 esponenti nella top 100 all time;
La spagna 13, la Francia 11, il Belgio 14, Olanda 5


La Germania ne ha anch'essa 5, ma dei primi 8 tedeschi solo Altig non ha corso nel nuovo millennio.
l'Inghilterra ne ha 2, tra i suoi primi 7 solo Millar non ha gareggiato negli anni '10.
l'Irlanda ne ha 2, e nei primi 2000 ne ha solo 7 in totale (PCS tiene conto solo dei primi 2000)
Il Portogallo ne ha 0, e con il podio al giro, Almeida (23 anni) diventerà il terzo portoghese di sempre.

Quindi sì, direi che Germania, UK, Irlanda e Portogallo non sono nazioni storiche...

Ora, qualcuno dirà: "sì, però qualche ciclista forte di tanto in tanto lo hanno sempre sfornato...". Il che è vero, ma in quale altra epoca tutte queste nazioni ne hanno tirati fuori 2/3 contemporaneamente?

Tra i primi 300 del ranking corrente (quindi circa metá wt) abbiamo:
- 13 Australiani (e gente come Dennis, Durbridge o Hamilton sono fuori)
-4 Austriaci
-45 belgi
-4 canadesi
-2 cechi
-10 colombiani
-12 danesi
-3 ecuadoriani
-3 eritrea
-44 francesi
-15 Tedeschi
-21 Inglesi
-3 irlandesi (Dunbar è ancora fuori)
-36 Italia (Nibali è ancora compreso)
-18 Olanda
-4 nuova Zelanda
-9 norvegia
-3 Portogallo
-2 Polonia
-4 Slovenia
-19 Spagna
-2 sud africa
-7 svizzera
-6 usa

Quasi metà dei primi 300 al mondo vengono da nazioni che 30 anni fa erano minori, 24 nazioni ne hanno più di uno.


Al momento al giro i primi 11 sono tutti di nazionalità diversa, quando è mai successo prima?


herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da herbie »

Winter ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:35
herbie ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:56 In Italia il ciclismo non è il primo sport come in Belgio, ma nemmeno nei primi cinque come nella maggioranza dei paesi europei....trovare un corridore che stia tra i tre o quattro migliori al mondo in salita per vincere un GT statisticamente parlando sarebbe pressochè un miracolo. Non c'è ad oggi la possibilità che un corridore italiano possa competere per un GT almeno per un decennio . E le cose non sembrano destinate a migliorare rimanendo l'attuale disinteresse popolare per questo sport, le cui cause non inizio nemmeno a discutere...
Certo, nella vicina Slovenia questo miracolo è accaduto.
:uhm:
In Belgio non è il primo sport
È il secondo dopo il calcio , ma solo nelle fiandre
È come agonisti son dietro di noi
Come tutte le altre nazioni tranne la Francia
Appunto se ce l ha fatta la slovenia..con pochissimi praticanti e senza interesse ce la possiamo fare anche noi
la Slovenia non ce l'ha fatta....è semplicemente accaduto un miracolo.
Quando le probabilità rasentano lo zero perchè meno di un bambino su cinquecento prova ad andare in bici seriamente, e quindi la possibilità che proprio quello sia quello che la natura ha dotato di talento eccezionale è pressochè nulla, serve solo un miracolo, razionalmente parlando: non esiste preparatore, progetto, multidisciplinarietà che serva a qualcosa. Perciò io non ci credo.

Non c'è paragone tra la popolarità che dà il ciclismo in Belgio, anche solo vincendo tre garette di juniores di fila, e di riflesso le soddisfazioni, le ambizioni, l'attrattiva che può avere un ragazzo, rispetto all'Italia.
Finchè il ciclismo resta lo sport dei dopati e di quelli che non hanno nulla di meglio da fare, solo un miracolo può far emergere qualcuno realmente forte.
E' una questione di cultura indotta.


anzarlou
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da anzarlou »

Theakston ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 21:31
jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 21:16
luketaro ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:50
In questa tappa, tra i primi 20, dei paesi storici (Italia, Spagna, Francia, Olanda, Belgio) ce ne sono 6 (2 italiani, 2 Belgio, 1 francese, 1 olandese). Sempre 6 sono gli extraeuropei. Direi che la globalizzazione si vede.
La globalizzazione ci sarà quando tra i primi 10 della classifica finale di un GG ci saranno rappresentanti di 4 continenti.
Nel ciclismo dei primi 20 Stati al mondo per popolazione abbiamo giusto qualche sparuto statunitense e qualche tedesco (i russi mancano ma non per acelta loro).
Non scherziamo, la globalizzazione di uno sport è ben altra cosa!
Infatti. Gran Bretagna, Portogallo, Germania non sono paesi storici? l'Irlanda con Kelly e Roche...
L'unica vera novità è l'Eritrea
OTANnizzazionne


anzarlou
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da anzarlou »

A volte è anche una questione di fortuna. In Spagna non siamo migliori che in Italia, non ci sono gare, non ci sono squadre, non c'è seguito. Ma abbiamo avuto Valverde, Contador e Purito nel bel mezzo di una terra desolata per più di un decennio. E ora che si sono ritirati, ci appaiono Carlitos Rodríguez e Juan Ayuso... ancora non ci crediamo, a dire il vero.


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jerrydrake
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jerrydrake »

Lambohbk ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 23:20
jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:35
herbie ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 19:56

il Tour non credo proprio. Questo Giro, come lo scorso, certamente se lo sarebbe giocato.
Mi riferivo al Tour 2017.

Come poteva vincere quel Tour se nelle ultime 3 tappe ha perso 2 minuti e mezzo senza che ci fossero particolari attacchi?

Sull'Izoard ci furono almeno 8 uomini di classifica che fecero meglio di lui...

Ok la squadra scarsa, ma mancavano pure le gambe.
1) La discussione era partita sul miglior Aru. Quello non era certo il miglior Aru, era rientrato la settimana prima del Tour da uno stop forzato.

2) La squadra non era scarsa: gli correva contro.

E, per rimanere in tema del thread, avere un italiano di quel livello (un Aru al 75%) ora farebbe comunque la fortuna del ciclismo italiano visto il panorama nostrano!


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Maìno della Spinetta
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Passo/avo tanto tempo in Irlanda. Ci sono zone dove si pedala parecchio su strada. Nonostante il tempo umido, amano le due ruote.

Kelly, Roche, nascono dentro una tradizione amica delle due ruote magre


“Our interest’s on the dangerous edge of things.
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Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Winter »

herbie ha scritto: sabato 27 maggio 2023, 1:20
la Slovenia non ce l'ha fatta....è semplicemente accaduto un miracolo.
Quando le probabilità rasentano lo zero perchè meno di un bambino su cinquecento prova ad andare in bici seriamente, e quindi la possibilità che proprio quello sia quello che la natura ha dotato di talento eccezionale è pressochè nulla, serve solo un miracolo, razionalmente parlando: non esiste preparatore, progetto, multidisciplinarietà che serva a qualcosa. Perciò io non ci credo.

Non c'è paragone tra la popolarità che dà il ciclismo in Belgio, anche solo vincendo tre garette di juniores di fila, e di riflesso le soddisfazioni, le ambizioni, l'attrattiva che può avere un ragazzo, rispetto all'Italia.
Finchè il ciclismo resta lo sport dei dopati e di quelli che non hanno nulla di meglio da fare, solo un miracolo può far emergere qualcuno realmente forte.
E' una questione di cultura indotta.
I numeri degli agonisti italiani sono maggiori rispetto a quelli del belgio
Pure in Belgio hanno la loro crisi di gare e corridori
chiaro la popolazione italiana è maggiore

cmq il belgio da quanto non vince un giro .. un tour


Krisper
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Nella discussione penso che abbiate un po' tutti ragione.

Il grande talento è questione di fortuna, o ci nasci o non ci nasci.

Però il tessuto sportivo di un paese è importante.
Ci sarà sempre un momento in cui si capisce che si ha tra le mani un diamante grezzo, e quel momento avviene in una struttura organizzata, con persone competenti ed in grado di mettere nelle miglior condizioni il talento per esplodere.

La Slovenia è un paese piccolo, ma molto ben organizzato, non solo nello sport.
Ad esempio, ho saputo da pochi giorni che lo stato quando viene pubblicato un libro compra metà delle copie e le distribuisce ad una fitta rete di biblioteche pubbliche.
Sappiamo che c'è un forte impegno statale nel favorire la pratica sportiva in Slovenia.

In Italia, anche in sport dove tradizionalmente siamo sempre stati forti e faro di un movimento, c'è un generale calo.
Giochi della Gioventù, Oratori, Circoli Arci, giocare per strada... tutto portava ed un tessuto in grado di scoprire e valorizzare un talento. Oggi?

Titolo Repubblica-Torino
"Niente gioco all'aria aperta, niente sport: per 8 bambini su 10 la sedentarietà è la regola quotidiana"

La sola genetica non basta, serve molto altro ancora, che possiamo chiamare Cultura e dipende dall'uomo e dalle sue scelte politiche, non dal fato.


La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra
Primo86
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jerrydrake ha scritto: sabato 27 maggio 2023, 6:53
Lambohbk ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 23:20
jerrydrake ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 20:35

Mi riferivo al Tour 2017.

Come poteva vincere quel Tour se nelle ultime 3 tappe ha perso 2 minuti e mezzo senza che ci fossero particolari attacchi?

Sull'Izoard ci furono almeno 8 uomini di classifica che fecero meglio di lui...

Ok la squadra scarsa, ma mancavano pure le gambe.
1) La discussione era partita sul miglior Aru. Quello non era certo il miglior Aru, era rientrato la settimana prima del Tour da uno stop forzato.

2) La squadra non era scarsa: gli correva contro.

E, per rimanere in tema del thread, avere un italiano di quel livello (un Aru al 75%) ora farebbe comunque la fortuna del ciclismo italiano visto il panorama nostrano!
Non era il miglior Aru ma poteva vincere il Tour 2017 nonostante le ultime tappe.

Ok.


TheArchitect99
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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damr ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 7:43
TheArchitect99 ha scritto: giovedì 25 maggio 2023, 23:21
damr ha scritto: giovedì 25 maggio 2023, 21:37 Bella vittoria per Zana ma secondo me stanno rischiando di creare un Ciccone 2.0 o un nuovo Fortunato. Io firmerei per vederlo vincere le tappe anche in futuro, ce ne facciamo poco (e se ne fa poco anche lui) di qualche settimo-ottavo posto.
Comunque CIccone rispetto a Fortunato ha fatto molto di più, per quanto sia facile buttare melma su Ciccone non dimentichiamoci che ha avuto parecchia sfortuna nei suoi momenti migliori tra malanni e cadute(due anni fa fra Giro e Vuelta potevano essere due top 10 invece nulla). Il Giro di Zana ricalca in parte il Giro 2019 di Ciccone, meno la maglia azzurra(di miglior scalatore non italiana :D ).
Ma Ciccone è forte a mio parere, i media lo hanno solo incalzato troppo pretendendo cose che non può oggettivamente fare tipo podi ai GT. Poi se ci riesce io sono il primo a fare il tifo per lui eh, ma se già fosse meno sfortunato e avesse qualcosa da dire nelle classiche dure tipo Liegi e Lombardia più vittorie di tappa ai GT e piazzamenti in corse di una settimana sarebbe di fatto un riferimento per il movimento.
Concordo, negli ultimi 2-3 anni meglio di Ciccone non abbiamo avuto tranne Colbrelli nel 21 e Nibali sporadicamente.


ciclistapazzo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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L'Italia non vince una tappa al Tour dall'impresa di Nibali. Se Zana diventasse un ciclista che vince una tappa di montagna al Tour, pur senza pretese di classifica generale, io credo che già avremmo un gran ciclista. E io credo che già ora possa. Ha corso un Giro stupendo.

Zana ha la fortuna di essere in una squadra con pochissima influenza italiana e quindi non risentirà molto delle pressioni dei nostri media.


Spartakus
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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credo che le due parabole di Zana e Fortunato siano emblematiche di quanto sia fondamentale il salto di qualità nel world tour.

Nel giro di un anno, Zana è diventato non un campione, ma sicuramente un corridore di prima fascia, capace di dire la sua nelle tappe dei GT e nelle brevi corse a tappe. Potrebbe avere ulteriori margini, comunque porta con grande merito la maglia di campione d'Italia.

Fortunato dopo la vittoria dello Zoncolan si è perso e continua a galleggiare senza capire bene quale sia il suo futuro di corridore.

Solo correre ai livelli world tour in maniera regolare consente il salto di qualità necessario.


Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Zana sulla carta è più completo oltre al fatto che corre gare migliori in una squadra migliore.


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herbie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: domenica 18 giugno 2023, 18:10 Zana sulla carta è più completo oltre al fatto che corre gare migliori in una squadra migliore.
Ma Zana fa ANCHE il Tour??
Io gli farei fare Vuelta e Lombardia tanto per dire...altrimenti poi la sua stagione è finita.


marco_graz
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: lunedì 19 giugno 2023, 11:44
Salvatore77 ha scritto: domenica 18 giugno 2023, 18:10 Zana sulla carta è più completo oltre al fatto che corre gare migliori in una squadra migliore.
Ma Zana fa ANCHE il Tour??
Io gli farei fare Vuelta e Lombardia tanto per dire...altrimenti poi la sua stagione è finita.
Secondo me si parlava di un potenziale Tour di Zana negli anni prossimi...spero faccia gli Italiani e che si riposi per la seconda parte di stagione, dove davvero puo' raccogliere qualche successo.

Comunque ok che era lo Slovenia ma anche tutto il lavoro fatto negli ultimi km...abbastanza impressionante.


mattia_95
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: lunedì 19 giugno 2023, 11:44
Salvatore77 ha scritto: domenica 18 giugno 2023, 18:10 Zana sulla carta è più completo oltre al fatto che corre gare migliori in una squadra migliore.
Ma Zana fa ANCHE il Tour??
Io gli farei fare Vuelta e Lombardia tanto per dire...altrimenti poi la sua stagione è finita.
Zana non farà il Tour. Probabilmente andrà alla Vuelta.


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Denb
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Spartakus ha scritto: domenica 18 giugno 2023, 17:44 credo che le due parabole di Zana e Fortunato siano emblematiche di quanto sia fondamentale il salto di qualità nel world tour.

Nel giro di un anno, Zana è diventato non un campione, ma sicuramente un corridore di prima fascia, capace di dire la sua nelle tappe dei GT e nelle brevi corse a tappe. Potrebbe avere ulteriori margini, comunque porta con grande merito la maglia di campione d'Italia.

Fortunato dopo la vittoria dello Zoncolan si è perso e continua a galleggiare senza capire bene quale sia il suo futuro di corridore.

Solo correre ai livelli world tour in maniera regolare consente il salto di qualità necessario.
A proposito di Zana e WT...

Ricordo un'intervista a Roberto Reverberi qui su cicloweb prima del Giro, dove ha detto che Zana non era pronto per passare nel WT e invece di andare a fare il gregario avrebbe fatto meglio a restare un altro anno in Bardiani :hammer:


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Denb ha scritto: lunedì 19 giugno 2023, 13:10
Spartakus ha scritto: domenica 18 giugno 2023, 17:44 credo che le due parabole di Zana e Fortunato siano emblematiche di quanto sia fondamentale il salto di qualità nel world tour.

Nel giro di un anno, Zana è diventato non un campione, ma sicuramente un corridore di prima fascia, capace di dire la sua nelle tappe dei GT e nelle brevi corse a tappe. Potrebbe avere ulteriori margini, comunque porta con grande merito la maglia di campione d'Italia.

Fortunato dopo la vittoria dello Zoncolan si è perso e continua a galleggiare senza capire bene quale sia il suo futuro di corridore.

Solo correre ai livelli world tour in maniera regolare consente il salto di qualità necessario.
A proposito di Zana e WT...

Ricordo un'intervista a Roberto Reverberi qui su cicloweb prima del Giro, dove ha detto che Zana non era pronto per passare nel WT e invece di andare a fare il gregario avrebbe fatto meglio a restare un altro anno in Bardiani :hammer:
Questa non l'avevo letta...si e' visto..ok di WT ha vinto solo una tappa al giro, ma sta facendo anche del lavoro di gregariato tosto che lo aiutera' di sicuro a essere piu' competitivo l'anno prossimo.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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marco_graz ha scritto: lunedì 19 giugno 2023, 14:02
Denb ha scritto: lunedì 19 giugno 2023, 13:10
Spartakus ha scritto: domenica 18 giugno 2023, 17:44 credo che le due parabole di Zana e Fortunato siano emblematiche di quanto sia fondamentale il salto di qualità nel world tour.

Nel giro di un anno, Zana è diventato non un campione, ma sicuramente un corridore di prima fascia, capace di dire la sua nelle tappe dei GT e nelle brevi corse a tappe. Potrebbe avere ulteriori margini, comunque porta con grande merito la maglia di campione d'Italia.

Fortunato dopo la vittoria dello Zoncolan si è perso e continua a galleggiare senza capire bene quale sia il suo futuro di corridore.

Solo correre ai livelli world tour in maniera regolare consente il salto di qualità necessario.
A proposito di Zana e WT...

Ricordo un'intervista a Roberto Reverberi qui su cicloweb prima del Giro, dove ha detto che Zana non era pronto per passare nel WT e invece di andare a fare il gregario avrebbe fatto meglio a restare un altro anno in Bardiani :hammer:
Questa non l'avevo letta...si e' visto..ok di WT ha vinto solo una tappa al giro, ma sta facendo anche del lavoro di gregariato tosto che lo aiutera' di sicuro a essere piu' competitivo l'anno prossimo.
al Giro è riuscito a testarsi e vedersi su un certo tipo di percorso, interpretandolo prendendo le fughe....proprio perchè compiti di gregariato puro ne ha avuti pochi.
Proprio perchè ha corso come corridore d'appoggio, semmai, e non come "mulo" da tiro del gruppo, potendo provare anche a vincere qualcosa in proprio.
Il gregariato e basta fa crescere solo come gregario.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Diciamo che Zana ha fatto una prima parte a supporto delle potenziali volate di Matthews e una seconda parte nonchè il giro di Slovenia in proprio. I risultati ci sono stati. Quindi in linea puramente teorica quando Zana ha i gradi di capitano, qualcosa di buono esce.
Deludente è stato Bagioli che al Delfinato, in fuga invece si è staccato da gente decisamente meno quotata di lui.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: lunedì 19 giugno 2023, 20:30 Diciamo che Zana ha fatto una prima parte a supporto delle potenziali volate di Matthews e una seconda parte nonchè il giro di Slovenia in proprio. I risultati ci sono stati. Quindi in linea puramente teorica quando Zana ha i gradi di capitano, qualcosa di buono esce.
Deludente è stato Bagioli che al Delfinato, in fuga invece si è staccato da gente decisamente meno quotata di lui.
In Slovenia, nelle tappe per velocisti ha lavorato eccome per Groenewegen, quindi il suo lavoro corrisponde a quello del Giro, al netto dei giorni di corsa, ovviamente.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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nino58 ha scritto: lunedì 19 giugno 2023, 22:08
Salvatore77 ha scritto: lunedì 19 giugno 2023, 20:30 Diciamo che Zana ha fatto una prima parte a supporto delle potenziali volate di Matthews e una seconda parte nonchè il giro di Slovenia in proprio. I risultati ci sono stati. Quindi in linea puramente teorica quando Zana ha i gradi di capitano, qualcosa di buono esce.
Deludente è stato Bagioli che al Delfinato, in fuga invece si è staccato da gente decisamente meno quotata di lui.
In Slovenia, nelle tappe per velocisti ha lavorato eccome per Groenewegen, quindi il suo lavoro corrisponde a quello del Giro, al netto dei giorni di corsa, ovviamente.
Al netto anche del fatto che al Giro c'era anche Dunbar per la generale.


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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Primo86 ha scritto: sabato 27 maggio 2023, 10:20
jerrydrake ha scritto: sabato 27 maggio 2023, 6:53
Lambohbk ha scritto: venerdì 26 maggio 2023, 23:20


Come poteva vincere quel Tour se nelle ultime 3 tappe ha perso 2 minuti e mezzo senza che ci fossero particolari attacchi?

Sull'Izoard ci furono almeno 8 uomini di classifica che fecero meglio di lui...

Ok la squadra scarsa, ma mancavano pure le gambe.
1) La discussione era partita sul miglior Aru. Quello non era certo il miglior Aru, era rientrato la settimana prima del Tour da uno stop forzato.

2) La squadra non era scarsa: gli correva contro.

E, per rimanere in tema del thread, avere un italiano di quel livello (un Aru al 75%) ora farebbe comunque la fortuna del ciclismo italiano visto il panorama nostrano!
Non era il miglior Aru ma poteva vincere il Tour 2017 nonostante le ultime tappe.

Ok.
bhe con una squadra decente e soprattutto con una maggiore abitudine a correre a ruota certo che lo poteva vincere quel tour

spesso lo vedevi sempre a lato del gruppo a prendere vento anche durante le fasi centrali di corsa
e ti veniva da gridargli <<<stai più coperto , cosa ci fai al vento>>> ma dal divano di casa non mi sentiva :bll:

comunque fece un gran tour


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Winter »

Ieri oltre alle gare pro..si assegnavano i titoli giovanili a crono..
Potrei essermi sbagliato ma

Nei primi 10 allievi nessun toscano
Nei primi 10 juniores idem (nessun iscritto tra i 34 partecipanti)
Nei primi 10 under idem (nessun iscritto sui 21 partecipanti)
Nei pro c è il solo Velasco (su 22 iscritti)

Ormai la Toscana non è più una regione faro del ns ciclismo


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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nino58 »

Winter ha scritto: venerdì 23 giugno 2023, 12:48 Ieri oltre alle gare pro..si assegnavano i titoli giovanili a crono..
Potrei essermi sbagliato ma

Nei primi 10 allievi nessun toscano
Nei primi 10 juniores idem (nessun iscritto tra i 34 partecipanti)
Nei primi 10 under idem (nessun iscritto sui 21 partecipanti)
Nei pro c è il solo Velasco (su 22 iscritti)

Ormai la Toscana non è più una regione faro del ns ciclismo
Che poi Velasco è pure elbano.
I quali elbani non è che si filino molto con quelli della terraferma.


Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Be oggi nella gara pro si son rifatti


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jerrydrake
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jerrydrake »

Record negativo di presenze al Tour ma ciò non ci impedisce di piazzare subito un uomo in maglia nera e averne 2 (di 7) nell'ultimo gruppetto al traguardo.


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