pietro ha scritto: ↑mercoledì 7 giugno 2023, 13:27
Salvatore77 ha scritto: ↑mercoledì 7 giugno 2023, 12:58
pietro ha scritto: ↑mercoledì 7 giugno 2023, 7:35
Senza malattia avrebbe disputato la Parigi-Nizza, quindi in realtà come giorni di corsa siamo sui livelli degli altri classicomani
Contiamo solo i giorni effettivamente corsi, perchè con i se e con i ma abbiamo ragione tutti.
No invece, contestualizziamo i numeri, sennò che senso ha? Laporte con la Parigi-Nizza sarebbe arrivato a 19, come molti altri (e il non averla corsa a causa di una malattia non è una mia ipotesi, è un fatto, per cui non è ragionare con i se e con i ma)
Quello che hai fatto tu non è contestualizzare. Hai solo preso un’informazione, la malattia di Laporte, e l’hai usata per contestare un dato oggettivo.
Tu hai parlato di “classicomani”, ammesso e non concesso che questo tipo di categorizzazione abbia ancora senso, ho preso i corridori che nelle classiche hanno fatto podio e Laporte è insieme a crossisti quello che ha corso di meno. Magari i crossisti hanno un vero motivo per correre meno, Laporte non so. Una malattia ha compromesso la partecipazione alla Parigi Nizza che si correva i primi di marzo però dopo tre mesi ci sono tante altre corse da correre. Magari se avesse corse la Parigi Nizza non avrebbe corso il Delfinato, chi può dirlo. Dalla prima corsa ad oggi Laporte ha una media di 3 gare al mese, dopo la Parigi Nizza è rientrato subito alla Sanremo 13esimo, quindi credo aveva recuperato, ma il vero stop lo ha fatto dalla Roubaix ad oggi, due mesi senza correre, torna e vince 2 tappe. Bravo.
La situazione è decisamente più complessa.
Il ciclismo non è come lo sci alpino dove si fanno 8/10 slalom e se salti uno non puoi recuperare. Di corse ne abbiamo a bizzeffe. Ci vuole solo la volontà di correre.
Mi sono basato su dati certi, cioè le corse a cui realmente i corridori hanno partecipato. Ma poi anche gli altri hanno avuto le loro vicissitudini, Remco, Ganna e Pedersen hanno fatto mezzo Giro e anche se non lo avessero corso, avrebbero corso di più di Laporte.
E' evidente che dietro c'è uno schema.
Ho provato a contestualizzare sui corridori della Jumbo e forse in questa maniera si evince una tendenza, che poi non vale per quelli che fanno classifica ma per i “classicomani”.
Il ciclismo moderno è fatto di corridori che corrono molto meno del passato, non credo si possa confutare questa tesi, i Jumbo corrono ancora di meno, almeno per quanto riguarda i Jumbo che puntano alle classiche.
E’ un metodo utile per essere più forti degli altri? Non ne sono sicuro visto che le classiche monumento le hanno vinto gli altri.