Joannes Muller ha scritto: ↑lunedì 29 agosto 2022, 10:29
herbie ha scritto: ↑lunedì 29 agosto 2022, 1:10
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IL problema è che su certe pendenze se incappi nella crisi non arrivi più al traguardo e non puoi nemmeno sfruttare la scia.
Garzelli aveva pienamente ragione, a parte il fatto che i secondi persi nel cambio nelle due situazioni sono gli stessi.
PS: a 6 km/h in bici ci vai...
no Garzelli disse una idiozia inaudita: sull'Abetone a 30 km/h, se fori quanto perdi ? Il gruppo impiega 2 minuti, tu perdi mettiamo 20 secondi-30 secondi. Del resto Contador aveva già smentito Garzelli fermandosi a cambiare la bici all'inizio della salita.
Se fori sull'Angliru e cambi in 20 secondi quando riparti prima di arrivare al tuo ritmo hai già perso un bel po' di tempo. Il ragionamento, da seminalfabeta di Garzelli , Martinello e magrini è il seguente: si va piano quindi i distacchi sono limitati ! Proprio perchè si va piano i tempi si dilatano !!!
Dipende dalle situazioni.
Se fai parte di un gruppo abbastanza folto che sta scalando l'Abetone a 30km/h, allora in caso di foratura perdi completamente l'effetto scia e quindi, anche se sei allo STESSO livello di quelli davanti finisci per prendere un bel distacco.
E' inevitabile perchè quelli davanti arriveranno nel finale più riposati visto che hanno potuto fruire del lavoro dei gregari o di altri corridori.
Su una salita al 18%, se fori, MA NON sei in crisi, sei penallizzato solo del tempo perso e non dall'effetto scia.
In conclusione, è vero che le salite ripide provocano più facilmente distacchi anche tra i big, ma è anche vero che se il singolo va i crisi su una salita pedalabile può comunque prendere una bella pettinata, perchè non si trova più 1 contro 1 ma 1 contro n.
Personalmente trovo più democratiche le salite ripide.