alfiso ha scritto:Winter ha scritto:Spero non siano arrivati anche negli allievi!
Arriviamo tardi. Forse ti sei sbagliato, intendevi gli esordienti?
La prevalenza degli allievi del nord sono dotati. Poi non so che uso ne facciano. Ma lo hanno.
E qua lascio a Slegar ... sugli effetti "educativi".
mah, nella mai zona agli allievi, ma neanche a tutti gli juniores lo vedo. Zona comunque di squadre giovanili importanti. Io penso che questo fenomeno di ipertecnicismo nel ciclismo riguardi più la Toscana, e in qualche misura Veneto e Lombardia/Bergamo/Brescia, ma non è così diffuso.
Il problema secondo me riguarda di più il mondo professionistico, dove l'antico ormai è sinonimo di ottuso e inutile....io continuo a dire che (e non credo che sia tutto frutto di casualità generazionali, ma anche di EFFICACIA dei metodi di allenamento) 20-30-40 anni fa il livello atletico era migliore e la stagione era generalmente più dura se non altro per l'infinitamente peggiore qualità delle bici e delle strade se non per la difficoltà altimetrica delle corse stesse.
Implementare i lavori fuori soglia nel ciclismo? Ma le corse a che servono? Certo se me li inserisci in allenamenti da 3500 metri di dislivello ci possono stare, ma allora tanto vale correre....io non massacarerei il corridore in allenamento, piuttosto lo RIABITUEREI al lungo lungo lungo e duro duro duro, che non è affatto massacrare il corridore....care donne del forum non fraintendete...

il ciclismo è uno sport RADICALMENTE diverso da qualunque altro sport di endurance. Si parla di ore quasi sempre in numero superiore alle 4 e di decine di minuti con frequenza cardiaca sotto le 120-130, quindi nemmeno con la maratona c'entra un gran che il ciclismo. Se c'è una cosa specifica su cui lavorare è la capacità di recupero dopo un'ora di sforzo importante, semmai. Certo, se poi si corre nel solito modo poco congeniale a chi ha recupero naturale e si fa un'ora a tutta, tre ore a ritmo regolarissimo e i 20' dell'arrivo a tavoletta, per forza che poi il ciclismo comincia a somigliare a quello che NON E'.
Le azioni veramente efficaci in salita non le fai perchè ti sei abituato a fare gli scatti di 1 minuto ripetuti e ripetuti, cioè la stessa cosa. Quelle azioni vengono da sole quando il ritmo lo tieni alla grande e i 20 km. di salita non ti fanno paura perchè sei abituato a farli. Allora sì che la azione viene da sola, senza massacrarsi a farla e rifarla in allenamento. Logico che se le caratteristiche del corridore sono quelle del passista passista passista scalatore (alla Basso per intenderci) nemmeno se gli fai fare 7 giorni su 7 di scatti ripetuti in salita lo trasformi scattista. Potrà scattare, quando a ruota dei suoi avversari starà benissimo. Allora lo scatto, sgraziato, storto, strano, ma verrà da solo (se appena il corridore ha il sufficiente acume di capirlo ovviamente, ma queste non sono caratteristiche atletiche)....