Mi sia permesso un ragionamento in parte extra-ciclistico e se si vuole suggerisco lo stesso punto di vista momentaneo anche agli altri del forum.
Si è detto e scritto del Giro a giugno e del Giro a maggio.
Qualcuno amante della meteorologia ha scritto che fra l'ultima/penultima settimana di maggio e la prima decade di giugno i rischi meteo restano abbastanza simili.
Con qualche leggera sfumatura fra ore-luce e temperature medie, probabilmente ciò è abbastanza aderente alla realtà e la storia del Giro è nella memoria di tutti (con tanto di date).
Non credo sia il caso di stare troppo ad indagare su questo aspetto facendo i meteo-salumieri, anche perché quando si è in fase di progetto, è bene porsi in ipotesi nella condizione peggiore. Pertanto i grandi passi alpini (over 2500) hanno allo stato solo un 50% di probabilità in partenza di venir percorsi.
Veniamo quindi al Progetto.
Cosa spinse qualche anno fa la Rcs ad accettare le pressioni "divaricatorie" fra GT portate avanti dall'Uci, allora anche impegnata nelle espansioni "amiche" del clan McQuaid?
Ovviamente la spinta principale furono proprio quelle pressioni. Il Giro non aveva accettato lo spostamento a settembre, cosa che fece la Vuelta, e quindi doveva un minimo pagare dazio all'Uci.
Chi progettava e progetta il Giro lo vedeva/vede come una vetrina pre-vacanziera del sistema Italia. Usciamo letteralmente dal ciclistico.
E' questo della vetrina un punto di vista più che legittimo e valido in termini di marketing. Se non fosse che l'eccessivo anticipo sta paradossalmente portando ad una promozione della sola futura stagione invernale, alla faccia di "O Paese do sole".
Ma si noti la differenza fra il Giro e gli altri due GT: il primo è una vetrina, gli altri due sono invece un asse del sistema turistico estivo di quei due paesi.
Nel primo caso vediamo la Polsa in tv, con la speranza degli organizzatori che qualcuno prenoti una vacanza fra due/tre mesi.
In verità qualche pazzo ciclofilo rinuncia ad una giornata di ferie e va su all'arrivo (consumando un caffè, brioche ed un panino; se fa freddo pure un grappino).
Nel caso del Tour e della Vuelta (Tour in primis), migliaia di persone da tutto il mondo vivono le loro vacanze legate in parte considerevole all'evento sportivo.
Il Tour e la Vuelta sono "anche" delle vetrine, ma sono soprattutto veri e propri asset turistici dei loro paesi.
Va osservato che la Vuelta non era in origine un GT, schiacciata com'era dal Giro ed era solo una sorta di gioco ciclistico spagnolo, ovvero di un paese nemmeno importante sul piano turistico. Poi la storia mutata di quel paese, la sua crescita economica, politica e sportiva ha cambiato ed evoluto lo scenario, per cui lo spostamento (all'inizio visto dall'Italia come una sorta di affermazione gerarchica) si è trasformato in un boomerang per il Giro, per le esigenze di divaricazione dei periodi dei GT.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, nonostante gli sforzi per rendere la gara dura e compatibile con i calendari dei grandi corridori.
Questo calendario non regge e per fortuna non regge anche per le esigenze sportive.
Il Giro dovrebbe poter contare su una terza settimana di primi vacanzieri (quelli delle scuole appena chiuse) e su di un meteo più garantito, per la salvaguardia dei valori sportivi e degli sportivi in primis, perché è assurdo rischiare la stagione dei GT per escursioni termiche eccessive come quelle che questo Giro propone in quantità eccessiva; lo dico perché le escursioni termiche al Giro ci saranno sempre e comunque e perché sono parte della chimica di questa prova.
Lo dico anche per buona pace con un purista come Prof.
Per arrivare alla terza settimana di giugno, ovviamente il Tour dovrebbe scalare di una settimana e la Aso, come pure gli svizzeri, dovrebbero accettare una compressione delle loro gare intermedie (Dauphinè e Suisse), una compressione nemmeno troppo dannosa in fondo.
Nel contempo andrebbero ovviamente anticipati i campionati nazionali che, a mio avviso, posti appena dopo le grandi classiche avrebbero ancora più senso e valorizzazione (in Italia) nel successivo Giro.
Detto questo, avrà il coraggio Rcs di farsi promotrice di una cosi importante ed improcrastinabile esigenza?
Pongo questo quesito pensando a cosa passi nella testa di un norvegese, di uno svedese, di un inglese che in questi giorni vede le bellissime immagini italiane e nel contempo vede neve, pioggia e freddo? Che vetrina è per un soggetto che ne ha le palle piene di freddo, pioggia e buio e sogna per nove mesi il sole di giugno?
Non è che noi italiani siamo sempre dei gran tafazzoni?
Per di più sto scrivendo questo post con un bell'incombente banner che mostra la pubblicità soleggiatissima di VisitDenmark
Quanto è stronzo il behaviour targenting degli advertising server!
