castelli ha scritto:Bomby ha scritto:Ma secondo me è meglio portare avanti il Giro, si prenderebbe un numero n di piccioni con una fava sola. Ed n>>1!
- Più vicino al Tour, possibilità che qualcuno partecipi ad entrambe le corse;
- Più lontano dall'inverno, anche solo una settimana fa diminuire esponenzialmente il rischio neve sui passi alpini;
- C'è minor sovrapposizione con il campionato di calcio, più risalto su giornali e TV;
- La gente inizia ad avere le ferie, gli scolari a stare a casa da scuola, ecc.: più gente lungo le strade e/o davanti alla TV anche fra settimana.
- Ecc.
si facesse un sondaggio su CW penso che l'opzione + votata sarebbe quella di spostarlo in avanti di una/due settimane (vecchia collocazione) proprio per i motivi riportati da Bomby.[/quote]
Yes
@castelli, come tapponi di fatica negativi vedo il Tour 2016, ma anche le tappe nervose in quel Tour sono state addormentate. Furono due tappone lunghe e dure, ad Aprica e Zoncolan, a infiammare il Giro 2010 (come i 264 km bagnati dell'Aquila del resto...). Fu il Giau e il Valparola a infiammare il Giro 2016. Nel 2011 la tripletta Agnello Izoard Galibier fece spiccare "il folle volo" a Andy Schleck, uno dei più bei gesti atletici negli anni recenti che ricordi. Nel 2012 il Giro fu noiosissimo, ed aveva un paio di tapponi, son d'accordo che se i corridori non ci mettono del loro ciccia - e Formigal è stata una bellissima tappa in questa Vuelta. Nessuno nega che i corridori facciano la corsa, ma ci vuole anche il tracciato per fare certe azioni.
Comunque sei accontentato, il Giro 2017 avrà tante tappette corte dal finale mosso o in salita. Blockhaus, Etna, Oropa, Piancavallo, più le varie tappe corte al posto dei tapponi - il finale televisimo con l'1 contro 1 è servito. Il pathos lo si lascia alla libera iniziativa dei corridori.[/quote]
fanno bene.
è qualche anno che seguo il ciclismo e la montagna che partorisce il topolino è quasi la regola.
addirittura quest'anno è stato un mondiale molto decente nonostante il percorso facesse pena. mi ricordo nel 1999 l'attesa per il mondiale di verona che fu un cesso, replicato in peggio dal 2004.
il percorso non c'entra nulla. anzi più il percorso è "umano" più i corridori rischiano.[/quote]
Annoveri Verona tra i circuiti impegnativi? Io ci metterei Varese, o Firenze tra quelli impegnativi, oppure Rio, tutti molto più spassosi dello scialbo e facile Verona, e della cronosquadre nel deserto che quest'anno ci ha fatto sognare, ma poi si è dissolta in un nulla di fatto.
Son d'accordo che se una corsa è troppo dura lo spettacolo si ammazza, ma questo vale per le serie di tappe, non per una o due tappe. Una sequenza di tappe impegnative ammazza la corsa, hanno tutti paura di saltare il terzo giorno. Una o due tappe dure, messe bene, possono far venire fuori un grande spettacolo. Per me il Giro 2011, per intenderci, era senza senso perché aveva troppe difficoltà arcigne una dietro l'altra. Ma due tappe molto impegnative come lunghezza, pendenze (specie nella penultima salita), e dislivello ci vogliono. Le pagine più belle di ciclismo io le ho viste sul Fedaia, sul Mortirolo, le sgroppate dopo il Finestre... Non certo nei km finali dell'Alpe d'Huez, famosissimi, ma spesso poco carichi di pathos.