lemond ha scritto:
Vabbè, tu come li interpreti questi tuoi interventi?
Belluschi M. ha scritto:A me piacerebbe sapere cos'ha cambiato a livello di preparazione dal 2011 al 2012.
Nel 2011, tra Svizzera e Tour, aveva una tenuta in salita spettacolare. Con quella gamba avrebbe potuto vincere il Giro di quest'anno.
Belluschi M. ha scritto:Con quella gamba ribadisco che sarebbe arrivato primo, o al limite secondo dietro a Hesjedal. Sicuramente JRO, Basso e Zapatero (che gli avrebbe fatto da gregario) sarebbero finiti dietro.
Belluschi M. ha scritto: Io ragionavo sul fatto della tenuta in salita, sottolineando che con le caratteristiche del Giro 2012 Cunego si sarebbe giocato la vittoria visto lo scarso elenco partenti.
Non cambio una singola virgola (eccettuato forse Zapatero al posto di Scarponi. Non ricordo perché lo scrissi). Ne sono convinto che Cunego a questo Giro poteva giocarsi la vittoria (e mi pare che abbia sottolineato le condizioni. Quella della tenuta in salita c'è; quella degli avversari scarsi è implicita perché cito Giro 2012. Manca quella della finalizzazione, ma tutto sommato al Tour 2011 aveva azzeccato abbastanza il picco). E non credo proprio che tu mi possa defnire "uno che non capisce niente di ciclismo" per queste frasi.
Resto altresì in attesa che tu mi riporti le mie frasi in cui dico che Cunego sarà il favorito del 2013.
lemond ha scritto: Belluschi M. ha scritto:
Nel punto b): mi riferivo alla capacità di arrivare in forma a un appuntamento qualsiasi, sia esso un GT o una classica. E in quell'anno finalizzò al meglio ardenne + mondiale e Lombardia. Cannò in pieno invece la preparazione Tour. Ma 2 su 3 per Cunego è un ottimo risultato.
Come se prepararsi per uno o più grande giri comporti lo stesso modo e tempo di preparazione che per la corsa di un giorno? Dài Belluschi, forse puoi fare meglio.
E qui caschi proprio malissimo. Perché se c'è uno che conosce bene (su questo forum) per esperienza diretta il concetto di finalizzazione di un appuntamento sono io (e presumo Pacho). Quindi evita di fare il fenomeno.
Per finalizzazione un appuntamento, si intende programmare in modo oculato gli allenamenti e le gare di preparazione al fine di arrivare al giorno X nel miglior stato di forma possibile. Si tratta di un complicato gioco in cui vanno "massimizzati" contemporaneamente i seguenti due parametri (principalmente): organismo allenato e freschezza. Quest'ultimo è spesso sottovalutato, ma è importante quanto il primo. Puoi allenarti come una bestia, ma se poi non dai tempo all'organismo di operare la "supercompensazione" difficilmente renderai in gara al meglio possibile.
Ora, il concetto di "finalizzazione" non cambia se si parla di classiche o di GT. Cambiano in modo radicale gli allenamenti, lo scarico ecc. ecc.
In base a ciascuno obiettivo si programma in modo oculato come finalizzarlo.
Esempio: se preparo i 10.000mt in pista o la mezza maratona, ho due metodi di preparazione molto differenti. Ma il risultato finale che ottengo finalizzandoli è il medesimo: il giorno X sono nel miglior stato possibile (variabili poco controllabili permettendo) per esprimermi.
Tutto questo casino per dirti che purtroppo Cunego (o il suo preparatore) non hanno sempre ben chiaro il modo di come muoversi per programmare il "picco", a prescindere se si tratti di classica o GT.
Ma qui, come spiegò Hotdog tempo fa, influisce molto il fatto che essendo l'uomo più forte del roster, Cunego deve lavorare su molti fronti (corse di 1 settimana, classiche, GT) per portare più punti WT possibili. E ciò uccide qualsivoglia ambizione di "finalizzazione".
Esempio applicato alla corsa: ci sono diversi marocchini qui in Lombardia che sono piuttosto forti. Se finalizzassero un'unica mezza maratona otterrebbero un tempone. Ma siccome campano coi premi che vincono alle gare, ne fanno una alla settimana. Ergo non si trovano mai nella condizione migliore possibile per andare forte.