Norman7 ha scritto:[
L'interpretazione degli esami del sangue dopo l'incidente di Torino è semplicistica. Basta andarsi a rileggere nel vecchio forum gli interventi del compianto JanJansen che in materia non era certo un Pinco Pallino qualsiasi. In sostanza, con una tale emorragia in atto, quelle oscillazioni erano fisiologiche. Oltretutto, nel 95 aveva 25 anni e se già allora il suo organismo fosse stato tanto assuefatto all'epo da non riuscire più a produrne autonomamente, durante l'autopsia a 34 anni se ne sarebbero accorti. Invece il dott. Fortuni, all'indomani dell'autopsia, dichiarò pubblicamente di essere stupito dalle ottime condizioni del midollo, che invece si aspettava di trovare ormai compromesso. Ma anche il dott. Fortuni, evidentemente, fu zittito, perchè non fece mai più neanche un cenno all'argomento. In sostanza, Pantani si dopava, ma meno di quello che si crede, e probabilmente meno di molti suoi colleghi contemporanei.
E comunque, se anche l'esame dimostrasse qualcosa, avrebbe soltanto una valenza storica: Pantani si dopava in un'epoca in cui tutti si dopavano senza il limite al 50% di ematocrito, e Riis Moinseur 65% vinceva la maglia gialla.
Comunque qui non si discute se Pantani si dopava oppure no. Tutti si dopavano, l'ha detto lui stesso, e i test postumi fatti in Francia possono confermare solo quello, hanno anch'essi soltanto un valore storico. Ma tra i tutti che si dopavano, solo lui è stato sottoposto a carneficina, scatenata du un controllo antidoping taroccato ad arte. La gravità è che è stato fermato INDIPENDENTEMENTE dal fatto che fosse o no dopato. E' stato architettato un pretesto. Il tutto quando contemporaneamente, ad un certo altro corridore, veniva insabbiato un test positivo all'antidoping.
Voglio sottolineare che al contrario di quanto sostiene l'utente BSN, il primo pomeriggio Pantani fece un esame del sangue in un ospedale pubblico a Imola che risultò nel "solito" 48 di ematocrito. Al contrario di quanto sostiene BSN, questo controllo, era certificato e quindi anche più credibile delle centrifughette dell'antidoping. Altrimenti, se quello non è credibile, io e i miei famigliari che in quell'ospedale ci facciamo esami del sangue da decenni, dovremmo preoccuparci? Poi mi si obietterà che l'enturage di Pantani aveva i metodi per risistemare i valori, ma dubito che in quel caos che si era venuto a creare, fossero facilmente attuabili; Oltretutto, parimenti c'era il sistema per taroccare il test antidoping, che come dimostrato dal dott. Ferrari, era semplicissimo e velocissimo.
Il capitolo Vallanzasca va inquadrato nella giusta dimensione. Lui è un farabutto, una persona senza credibilità a prescindere dalla testimonianza su Pantani. Se non testimoniò, non fu lui a perdere credibilità che non ne aveva, furono gli investigatori a perdere credibilità. Perchè un investigatore è bravo se riesce a reperire informazioni, e poi a verificarle per trasformarle in prove o indizi. Un investigatore che non riesce a reperire informazioni è un incompetente, o si trova in una situazione ambientale che condiziona le indagini, o lui in prima persona vuole condizionare le indagini.
E il fatto che dopo 16 anni, altri investigatori abbiano trovato dei riscontri alle sue affermazioni, getta ancor più discredito su quell'inchiesta farsesca di 16 anni fa, sulle altre inchieste altrettanto ridicole a cui fu sottoposto, sulla massa dei giornalisti di allora, sul CONI, sull'FCI e sull'UCI.
Mi permetto di dissentire quasi del tutto con quanto scritto dall'utente Norman7. Sono passati diversi anni dai fatti contestati, e quindi vado un po' a memoria. In ogni caso, sarebbe sufficiente una googlata per avere conferme di quanto ho scritto.
Gli esami di cui parlo sono agli atti di un processo. Furono il risultato di esami ufficiali da parte del CTO di Torino e vennero vagliati da esperti super partes incaricati dalla Procura torinese. IL primario dell'ospedale di Torino, che ebbe in cura Pantani, addirittura espresse il dubbio che, di nascosto dal personale medico, dei membri dell'entourage del pirata gli avessero iniettato dell'EPO proprio allo scopo di prevenire l'anemizzazione.
Onestamente non ho idea di chi fosse questo utente JanJansen: non mi permetto certo di mettere in dubbio le sue qualità. Ma non vedo per quale motivo debba mettere in dubbio quanto riferito da un primario, sotto giuramento, e da due periti super partes. Comunque, l'articolo del Corriere che ho linkato nel precedente commento dovrebbe essere esauriente.
Facendo riferimento alle dichiarazioni del Dott. Fortuni, il medico che ha compiuto l'esame autoptico sul cadavere del corridore, rimando al seguente link:
http://www.corriereromagna.it/news/rimi ... er-il.html
In esso, il Dott. Fortuni dà per certa come causa di morte l'overdose di cocaina, ed allo stesso tempo specifica come il midollo spinale non abbia dato evidenze di assunzione di EPO nel periodo antecedente la morte. Il dottore però parla di settimane, non di anni. E Pantani smise di essere un corridore di fatto a fine 2000, quasi quattro anni prima di morire.
"Comunque qui non si discute se Pantani si dopava oppure no. Tutti si dopavano, l'ha detto lui stesso, e i test postumi fatti in Francia possono confermare solo quello, hanno anch'essi soltanto un valore storico." Eppure c'è chi mi pare dica il contrario.
"Ma tra i tutti che si dopavano, solo lui è stato sottoposto a carneficina, scatenata du un controllo antidoping taroccato ad arte. La gravità è che è stato fermato INDIPENDENTEMENTE dal fatto che fosse o no dopato". Qui ci sono due gravi inesattezze.
Innanzitutto, una procura, quella di Tione di Trento, ha confermato che l'esame cui Pantani fu sottoposto a Campiglio non era stato taroccato.
Vedasi il seguente link, dove si fa un sunto di quanto emerso, ufficialmente, nel processo trentino a carico di Pantani:
http://blog.cyclingpro.it/2014/11/12/pa ... campiglio/
La seconda inesattezza è che allora si veniva fermati se si aveva un tasso di ematocrito superiore a 50. Tutti venivano fermati, non solo Pantani. E per tutti la scusa era la stessa: ufficialmente non per doping, ma per motivi di salute. Quindi non capisco a cosa si riferisca quest'affermazione.
Capitolo controllo di Imola. Come ho scritto precedentemente, sono passati anni, e mi pareva di ricordare che Pantani si fosse fermato in una clinica privata, non pubblica. Detto questo, l'utente Norman7 si è già risposto da solo, dicendo che Pantani, nelle ore precedenti, avrebbe avuto modo di alterare i valori. In tutta franchezza, il fatto che l'utente Norman7 si dica convinto che Pantani non avrebbe avuto il tempo per alterare i valori, beh, niente di personale, ma non mi basta come spiegazione.
Sul discorso relativo a Vallanzasca da parte dell'utente Norman7, sinceramente mi pare che lo stesso utente si contraddica. Prima dice che Vallanzasca non è credibile perché farabutto, poi critica i PM perché non sono in grado di estrapolare informazioni da un farabutto che non è credibile. Sarò tardo, ma fatico a comprendere il passaggio logico dell'utente Norman7.
Da ultimo, non mi risulta proprio che altri investigatori abbiano trovato riscontro alle affermazioni di Vallanzasca, che peraltro non ha mai fatto affermazioni, ma solo illazioni. In ogni caso, a Rimini è stata richiesta l'archiviazione dell'inchiesta, la seconda, relativa alla morte di Pantani; ce n'è ancora una seconda, a Forlì. Vedremo come andrà a finire.
P.S.: confesso che quando alcune settimane fa mi sono iscritto a questo forum, non pensavo che mi sarei trovato costretto ad impiegare intere serate per confutare affermazioni che ritengo molto poco degne di nota, e che presentano anche una certa animosità. Avrei voluto impiegare altrimenti il mio tempo libero.
Colpa mia che mi sono andato ad impelagare in una faccenda come quella di Pantani che, evidentemente, in molti fanno fatica a superare.
Sinceramente, non sono soddisfatto. Faccio un appello a chi mi legge. Questo è l'ultimo post che scrivo a proposito di questa vicenda: non ho altro da aggiungere. Quindi, fate a meno di rispondere. Grazie per la vostra collaborazione.