Carissimo Admin,
quando anni fa mi sono trovato a leggere con sempre maggior gusto questo sito ed il suo forum, avevo trovato qualcosa che potesse farmi riappassionare a questo sport.
Mio malgrado avevo assistito in precedenza a pratiche in questo sport (fine anni 80, inizio 90) che non mi andavano.
Avevo denunciato pubblicamente e mi ero beccato una querela, poi ritirata di fronte alle evidenze da me prodotte.
Della vicenza mia personale, la cosa che mi aveva fatto più male era il coinvolgimento (purtroppo inevitabile) degli atleti nelle chiacchiere pruriginose, sebbene costoro non ne avessero alcuna colpa, essendo solo delle vittime. Parlo di allora.
Le analisi che si leggevano qua dentro, mai accondiscendenti col doping (come solo la malafede degli interessati poteva dire), ma sempre rispettose della persona perché animata da un profondo rispetto per i ragazzi che svolgono una attività comunque enormemente più dura di qualsiasi altro sport (anche quelli che sbagliavano), erano una vera pacificazione dei tanti animi ed una base di discussione enorme per quelle che avrebbero dovuto essere le strade da percorrere per questo sport, diretto da persone losche. Oggi che quelle persone losche forse se ne stanno andando (molte se ne sono andate per fortuna, come la mafietta più prossima al texano) si gioca al massacro ed alla distruzione del giocattolo in perfetta antitesi alla filosofia della famosa decisione biblica di Re Salomone, come se il diavolo potesse dire "dopo di me il diluvio".
Oggi leggendo qua dentro le stesse dinamiche "tutti contro tutti", mi torna il dilemma se questo sport uscirà un giorno dal ginepraio in cui si è cacciato e dove in molti tra atleti, dirigenti, commentatori ed appassionati stessi stanno facendo a gara a raspare il fondo del barile.
- atleti ex dopati che si ergono a giudici in materia di doping
- atleti odierni che si ergono a giudici degli atleti anni 90, che in quanto degli anni 90 sono tutti dopati per legge (e senza alcuna analisi storica)
- dirigenti dopatori (che hanno firmato i mandati per gli acquisti "medici") per le nazionali turbocompresse degli anni 80-90 che sono diventati i garanti dell'antidoping
Il gioco al massacro su tutto e tutti, senza indagare le reali responsabilità ed il reale quadro d'unione degli eventi sta martoriando non solo la credibilità (quella ormai è compromessa), ma anche il minimo gusto di seguire questo sport. Pure qua dentro.
I fatti e le analisi non contano più nulla, ormai si sono liberate le streghe.
![Mago :mago:](./images/smilies/icon_smiley-rpg031.gif)
Così finisce per andare tutto a rotoli.
Ps. Era solo una riflessione che volevo rendere comune. Vi prego nessuna discussione, se non a seguito di una precisa volontà di Admin e forumisti.