Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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jerrydrake
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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nemecsek. ha scritto: venerdì 1 novembre 2024, 22:49
bicycleran ha scritto: venerdì 1 novembre 2024, 22:47

Scaricato? Da dove?

Io sono dovuto ricorrere a emule, che è scomodo
eurekaddl
l'ultimo è con dominio ".lat"
occhio che ci sono siti clone
Su Z library trovi tutto.
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bicycleran
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Allora forse quando avevo guardato non era ancora disponibile
Probabilmente egli è un seguace del materialismo dialettico che tutto spiega coi cosiddetti fattori economici, anche i foruncoli di Malabrocca. Dino Buzzati al Giro D'Italia
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bicycleran
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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nemecsek. ha scritto: venerdì 1 novembre 2024, 22:29 modo, è troppo anacronistico.
L'ultimo Murakami (mistero editoriale che sia uscito dopo due anni dalla prima edizione giapponese, forse se aspettavano il traino nobel mancato) ecco, l'ultimo, sono a metà libro, dopo qualche perplessità iniziale mi ha preso parecchio.
Diciamo che la prima parte è una palla micidiale?

Tirem innanz
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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bicycleran ha scritto: sabato 2 novembre 2024, 22:42
nemecsek. ha scritto: venerdì 1 novembre 2024, 22:29 modo, è troppo anacronistico.
L'ultimo Murakami (mistero editoriale che sia uscito dopo due anni dalla prima edizione giapponese, forse se aspettavano il traino nobel mancato) ecco, l'ultimo, sono a metà libro, dopo qualche perplessità iniziale mi ha preso parecchio.
Diciamo che la prima parte è una palla micidiale?

Tirem innanz
E' una caratteristica di molta narrativa giapponese contemporanea, quella del plot "diesel".
A circa metà libro (con gli elettronici ho sempre difficoltà a raccapezzarmi, diciamo da quando entra in scena il vecchio con la gonna) il romanzo decolla.
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Stasera inizio l'ultimo di Murakami
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Domani esce il nuovo romanzo della Nobel Han Kang, "Non dico addio".
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bicycleran ha scritto: lunedì 4 novembre 2024, 17:00 Domani esce il nuovo romanzo della Nobel Han Kang, "Non dico addio".
Scaricato ora da eureka
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nemecsek. ha scritto: martedì 5 novembre 2024, 19:31
bicycleran ha scritto: lunedì 4 novembre 2024, 17:00 Domani esce il nuovo romanzo della Nobel Han Kang, "Non dico addio".
Scaricato ora da eureka
Anch'io.

Intanto ho finito il Mura. Bello!
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Trullo ha scritto: martedì 6 agosto 2024, 3:01 Se ami i giapponesi ti segnalo che fra qualche settimana uscirà "i delitti della casa decagonale" finalmente in italiano. L'ho letto in inglese e ti lascio la mia opinione
Meravigliosamente perfetto.
Anche perché viene più volte citata la città di Beppu 8-)
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Non ho capito
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

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Trullo ha scritto: mercoledì 13 novembre 2024, 15:39 Non ho capito
La città dell'isola di Kyushu viene citata undici volte nel romanzo "I delitti della casa decagonale"
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Sì mi riferivo all'omonimia tra la città e il corridore, che è anche la base del mio nick
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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ah non avevo colto
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

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bicycleran ha scritto: lunedì 4 novembre 2024, 17:00 Domani esce il nuovo romanzo della Nobel Han Kang, "Non dico addio".
Terminata la lettura vegetariana, na botta de allegria, iniziamo questo
la sinossi molto ben promette
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Intanto ho finito l'ultimo di Murakami, molto bello. In attesa di darvi un giudizio più compiuto, vi anticipo che la prossima lettura sarà L'ultimo omicidio alla fine del mondo, di Turton
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Trullo ha scritto: domenica 17 novembre 2024, 15:12 Intanto ho finito l'ultimo di Murakami, molto bello. In attesa di darvi un giudizio più compiuto, vi anticipo che la prossima lettura sarà L'ultimo omicidio alla fine del mondo, di Turton
Prima de L'ultimo omicidio alla fine del mondo avrei intenzione di leggere dello stesso autore Le sette morti di Evelyn Hardcastle : lo hai letto ? che ne pensi ?
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Ho preferito Il diavolo e l'acqua scura
Ecco i miei giudizi su entrambi

Le 7 morti di Evelyn Hardcastle
Indubbiamente si tratta di un ottimo romanzo ma con diversi aspetti che non mi hanno convinto pienamente e non me lo hanno fatto amare come altri.
Intanto va inquadrato, pur senza dare troppi dettagli, il tema del realismo.
Ci sono romanzi gialli dove le trame si mantengono su un piano di assoluto realismo, con delitti che potrebbero essere stati commessi davvero, come la maggior parte dei romanzi della Christie o di Ellery Queen.
Ci sono poi romanzi dove vengono evocate trame soprannaturali, che poi trovano una spiegazione essenzialmente razionale. Questo forse è il sottogenere che mi affascina di più, al quale appartengono per esempio i romanzi di Talbot, e quelli di Carr con Merrivale protagonista
Ci sono poi romanzi in cui i protagonisti accettano l’esistenza di un livello soprannaturale, come padre Brown (che crede nei miracoli, ma li considera “rari”) o Fell, ma nelle storie narrate dai loro autori questi fenomeni miracolosi non accadono mai, e quando sembrano accadere trovano comunque una spiegazione razionale
Infine, ci sono romanzi, come questo, dove l’inspiegabile accade. Non so se ricordate quel film di Sergio Rubini, l’anima gemella, con lo scambio di personalità. Forse, è la cosa che ricorda di più il tipo di sospensione dell’incredulità necessario per leggere e godere questo romanzo (o se siete maggiormente legati a storie attuali, potrebbe assomigliare a alcuni degli episodi di Black Mirror). Se non lo ricordate, fate conto che a Blackheath House, dove appunto si svolge la vicenda, può accadere di tutto e accettatelo. Se a voi piacciono solo le storie realistiche, e non amate la commistione di generi, questa non fa per voi (se non per la curiosità di capire cosa ha entusiasmato mezzo mondo e deluso l’altro mezzo)
E si c’è del giallo, ci sono molti elementi tipici del giallo, il primo omicidio di anni prima e il secondo invece in contemporanea, la residenza di campagna, i movimenti dei sospettati. E insieme al giallo c’è questo elemento che fatico a classificare in un genere preciso, possiamo chiamarlo fantasy ma non pensiamo a elfi e nani… Il rischio dei crossover come questo consiste nel fatto di poter piacere solo a chi apprezza entrambi i generi
La qualità della scrittura indubbiamente risulta valida, la trama complessivamente ha una sua consistenza, la soluzione prettamente giallistica interessante, con citazione di molti classici del genere. E poi ci sono, specie nella parte finale, una serie di interessanti riflessioni, di cui il romanzo è pieno, e che via via (una volta chiarita la natura di Blackheath House) diventano più efficaci
Allora, cosa non mi ha convinto? In primo luogo la lunghezza eccessiva (questo non costituisce spoiler: si vede che è voluminoso!), per me salvo eccezioni il thriller deve essere fruito velocemente e quindi essere di dimensioni tali da permettere di farlo. Il numero dei personaggi mi appare eccessivo senza che questo aggiunga valore alla ricchezza della trama (avrebbe funzionato anche con meno personaggi. E il consiglio di prendere appunti non mi pare realistico nella lettura di quella che sostanzialmente è una lettura d’evasione) Ma soprattutto la parte iniziale l’ho trovata molto poco avvincente, il romanzo entra davvero nel vivo, per la mia sensibilità e il mio gusto, solo nelle ultime 100 pagine.

Il diavolo e l'acqua scura
Dal punto di vista del mio gusto personale, questo secondo libro l’ho trovato addirittura migliore del primo, pur con l’ovvia difficoltá a paragonare due opere cosí diverse.
Chi ama i libri e trova un libro che gli è piaciuto particolarmente, non vede l’ora di condividerne le sensazioni con gli altri, ma sempre con la paura di guastare la sorpresa, di svelare troppo. Per questo adesso mi trovo in difficoltá, stretto fra il desiderio di spiegarvi cosa mi è piaciuto e la preoccupazione di permettervi di gustarlo come l’ho gustato io, senza sapere nulla o quasi. Cercheró di fare del mio meglio per conciliare le due esigenze.
Una delle domande che ci si pone quando si incontra un libro di questo genere è la presenza del soprannaturale. Se nel primo romanzo di Turton giá dal titolo (chi puó morire sette volte?) si esplicitava il non realismo della storia, e viceversa nel giallo classico si sa in partenza che l’enigma non presuppone presenze soprannaturali e tutto è realistico (anche se il vampirismo di Fay Seton, le creature soprannaturali di Talbot come Od o il Wendigo, e ancor piú le streghe di Pale Horse cercano di mettere in dubbio la sanitá mentale di chi legge) qui non sappiamo se tutti gli eventi soprannaturali narrati hanno una base razionale oppure no. E questo dubbio costituisce uno dei punti di forza del romanzo, aiutando a tenere sempre alta la tensione, quindi non lo svelo qui. Se proprio non potete resistere a questo dubbio, ve lo diró in un orecchio.
Ha anche degli enigmi, e degli indizi che possono guidare il lettore a risolverli. Indizi che compaiono fin dalla prima pagina e che richiedono per essere colti una lettura molto attenta. Ma non è solo un giallo, per la grandissima atmosfera, per aver introdotto personaggi memorabili caratterizzati in modo superbo, per l’ambientazione marinara e per di piú nel sudest asiatico che per me cresciuto a pane, Sandokan e Yanez ha risvegliato i ricordi della fanciullezza, per la bellezza della trama (dove sembra non succedere niente e poi di colpo si susseguono colpi di scena a ritmo serratissimo) e per un grandissimo finale, con le ultime cinquanta pagine da leggere in apnea. L’unica piccola pecca che ho trovato (e che per la veritá avevo trovato in misura ancora piú accentuata anche nelle Sette morti di Evelyn Hardcalste) riguarda una certa lentezza nella parte centrale del romanzo, che viene ampiamente compensata dal bellissimo finale che fa dire “è valso la pena arrivare fin qui, anche se ho fatto un po’ di fatica”
Per chi vede il giallo come una partita a scacchi fra l’autore e il lettore, e gode nel risolvere l’enigma e si innervosisce se non ci riesce ,va detto che stavolta almeno l’enigma principale sono riuscito, con un pizzico di intuito e tanta fortuna, a indovinarlo. Naturalmente non ho capito tutti i dettagli della soluzione, il che sarebbe stato obiettivamente impossibile in una storia come questa.
Per chi invece, come me, vede il giallo piú come uno spettacolo di magia, qui il fatto di capire il trucco, che spesso è indice di scarsa qualitá o per lo meno di riproposizione di luoghi comuni triti e ritriti, non rovina affatto la bellezza della storia, tutt’altro. Qui è pieno di idee originali, sia dal punto di vista della trama gialla/thriller sia per quanto riguarda i caratteri dei personaggi e i rapporti che intercorrono fra loro.
Se come me amate leggere una storia senza conoscere la trama per timore di farvi condizionare da essa, allora per voi la mia recensione finisce qui. Altrimenti, senza spoiler, vi dó qualche indicazione in piú
La storia è ambientata dapprima al porto di Batavia (l’attuale Giacarta, oggi capitale dell’Indonesia e ai tempi della nostra storia, nel diciassettesimo secolo, capitale delle Indie olandesi) e poi sulla Saardam, una nave mercantile che salpa proprio da Batavia diretta in patria. A bordo troviamo i due protagonisti, il cardellino e l’orso. Vale a dire un geniale investigatore e un erculeo mercenario che gli fa da guardia del corpo. Samuel Pipps, il cardellino, si trova in catene, e il motivo della sua prigionia verrá spiegato solo molti capitoli dopo. Molti personaggi fra cui il governatore della colonia si imbarcano sulla nave e noi veniamo a conoscenza delle loro storie. Ma giá da prima della partenza un misterioso lebbroso aveva lanciato un anatema sulla nave, condannandola a non completare il suo viaggio, un attimo prima di morire in modo misterioso. E l’ombra del male sembra di stendersi su di essa: un demone chiamato “il vecchio Tom”, una nave fantasma che segue la Sardaam, la crudele e inspiegabile morte del bestiame a bordo, fino all’’altrettanto misteriosa morte di uno dei passeggeri, che peraltro sará solo il primo di una sequenza di morte, sembrano far avverare la predizione del lebbroso. Poi il romanzo entra nel vivo, e il vecchio Tom mi punirebbe se vi svelassi oltre…
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

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Grazie Trullo

Allora credo che iniziero' con Il diavolo e l'acqua scura. :cincin:

Sulla lunghezza di un libro giallo, io penso che dovrebbe essere attorno alle 230/250 pagine,almeno cosi' erano i classici della Christie,o di Wallace o di Dickson Carr e altri.
Questi giapponesi in questione ho visto che in effetti superano le 400 pagine, un po' come anche quelli svedesi che tanto successo hanno avuto nei primi anni di questo secolo.
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UribeZubia ha scritto: domenica 17 novembre 2024, 19:08 Grazie Trullo

Allora credo che iniziero' con Il diavolo e l'acqua scura. :cincin:

Sulla lunghezza di un libro giallo, io penso che dovrebbe essere attorno alle 230/250 pagine,almeno cosi' erano i classici della Christie,o di Wallace o di Dickson Carr e altri.
Questi giapponesi in questione ho visto che in effetti superano le 400 pagine, un po' come anche quelli svedesi che tanto successo hanno avuto nei primi anni di questo secolo.
Mah... per i gialli resto un purista. Chandler codificò proprio un elenco di regole in proposito. Ho letto libri che il colpevole appariva a tre quarti di libro; da fustigazione dell' autore. Poi ovviamente tutto può piacere anche i nordici sanguinolenti o i polpettoni alla Codice da Vinci, ma io me ne tengo alla larga. Sulla lunghezza sono d' accordo con la media di 2/300 pagine, se poi ti chiami Fruttero e Lucentini lo puoi fare anche lungo il doppio, ma ne puoi scrivere 1 massimo 2, poi perfino loro dopo A che punto è la notte ebbero un' involuzione.
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Dopo "Tempo di seconda mano" di Svetlana Aleksievic ho deciso di leggere cose molte diverse - tra cui saggi e cose meno impegante- ma anche dopo aver visto alcuni eventi di bookcity ho deciso di fare q scorta di romanzi di autori che ho amato e che voglio mi facciano compagnia nei mesi invernali.

In particolare ho preso e messo nella sezione "da leggere" della mia libreria l'ultimo di Aramburu , "Il bambino", e il nuovo romanzo di Markley, "Il diluvio".
Di questo autore mi aveva molto colpito il romanzo di esordio, "Ohio", di cui ho parlato anche qua. Certo questa sua seconda fatica spaventa anche solo per la lunghezza (sono 1300 pagine!), ma vi saprò dire.
In ogni caso non li affronterò subito, prima ho un paio di romanzi in lista, tra cui "L'inventore" di Bonnefoy, altro autore di cui vi ho già parlato in questo thread.
"la mente è come il paracadute, funziona solo se si apre" A. Einstein
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Haruki Murakami, La città e le sue mura incerte
Avevo atteso con ansia il nuovo lavoro di Murakami, e non sono rimasto deluso. C’è un forte legame con La fine del mondo e il paese delle meraviglie, con il quale condivide parte dell’ambientazione. Tuttavia le due opere sono completamente separate fra loro (e alla fine di questo romanzo, nella postfazione, l’autore ne chiarisce la genesi. Leggetela però solo alla fine del libro).
La storia si apre in due cittadine giapponesi di provincia, dove assistiamo alla delicata e intensa storia d’amore di due ragazzi, per poi proseguire in vari luoghi, sia reali sia di fantasia. Siamo nel campo del realismo magico, che Murakami interpreta al solito magistralmente, a modo suo, ma dove questa volta una delle citazioni si fa esplicita, nominando espressamente sia il realismo magico sia un autore del novecento che in tantissimi, me compreso, abbiamo amato, cioè Gabriel Garcia Marquez, quasi a candidarsi a raccoglierne l’eredità (con ragione).
Oltre a questa citazione esplicita, ci sono le solite citazioni di elementi di base della cultura occidentale, come al solito del resto, con dovizia di riferimenti letteraria e musicali.
Come chi conosce Murakami sa, la storia pur ricca di elementi fantastici è solidamente ancorata alle nostre esperienze di vita, rendendo il lettore partecipe dei pensieri e delle emozioni del protagonista, con il quale è facile identificarsi, e rendendo naturali e piacevoli anche le digressioni nell’irreale. Per chi non conosce l’autore, potrebbe essere un modo per avvicinarsi a lui, il romanzo (più maneggevole di altri sia per volume sia per argomenti affrontati) è attraente anche per chi non è abituato a stile e tematiche e potrebbe essere interessante leggerlo come primo romanzo dell’autore giapponese, per poi magari usarlo come punto di partenza e andare successivamente a recuperare le altre sue opere.
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Trullo ha scritto: lunedì 18 novembre 2024, 18:45 Haruki Murakami, La città e le sue mura incerte
costruisce dei congegni narrativi che indubbiamente funzionano, appunto gli elementi fantastici ma riferibili alla vita quotidiana e ai comuni sentimenti universali
io però ad un profano consiglierei come prima lettura Kafka on the shore

poi io sò na capra, ma me paiono parecchio distanti Haruki e Gabo come costruzione narrativa

simociclo ha scritto: domenica 17 novembre 2024, 21:53
Di questo autore mi aveva molto colpito il romanzo di esordio, "Ohio", di cui ho parlato anche qua. Certo questa sua seconda fatica spaventa anche solo per la lunghezza (sono 1300 pagine!), ma vi saprò dire.
Gran libro d'esordio, Ohio; le recenti 1300 pagine saranno funzionali alla prossima mutua da periodica bronchite invernale, che sto cercando di anticipare andando a corere al mattino alle 5.30 prima del lavoro
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Per me Garcia Marquez e Murakami si assomigliano non tanto stilisticamente (ognuno scrive a modo suo) quanto nella capacita' di agganciare un certo tipo di lettore, di coniugare qualita' e popolarita'

Un profano non lo farei partire da Kafka sulla spiaggia, uno dei suoi libri piu complessi e ricchi di simbolismi ed elementi irreali, che possono "spaventare" il lettore occcasionale, ma piuttosto da NorwegianWood (per quanto sia poco rappresentativo del resto della produzione delll'autore) o megloi ancora da Dance Dance Dance (come ho fatto io, ormai quattro o cinque anni fa) o anche da Nel segno della pecora (finora il mio peferito)

Ohio e' nella mia lista tipo dal 2020
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Trullo ha scritto: martedì 19 novembre 2024, 0:28 Per me Garcia Marquez e Murakami si assomigliano non tanto stilisticamente (ognuno scrive a modo suo) quanto nella capacita' di agganciare un certo tipo di lettore, di coniugare qualita' e popolarita'

Un profano non lo farei partire da Kafka sulla spiaggia, uno dei suoi libri piu complessi e ricchi di simbolismi ed elementi irreali, che possono "spaventare" il lettore occcasionale, ma piuttosto da NorwegianWood (per quanto sia poco rappresentativo del resto della produzione delll'autore) o megloi ancora da Dance Dance Dance (come ho fatto io, ormai quattro o cinque anni fa) o anche da Nel segno della pecora (finora il mio peferito)

Ohio e' nella mia lista tipo dal 2020
Norwegian è il primo romanzo di HM che lessi, ma come fai notare non è rappresentativo della scrittura surreale del nostro.
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Trullo ha scritto: martedì 19 novembre 2024, 0:28 Per me Garcia Marquez e Murakami si assomigliano non tanto stilisticamente (ognuno scrive a modo suo) quanto nella capacita' di agganciare un certo tipo di lettore, di coniugare qualita' e popolarita'

Un profano non lo farei partire da Kafka sulla spiaggia, uno dei suoi libri piu complessi e ricchi di simbolismi ed elementi irreali, che possono "spaventare" il lettore occcasionale, ma piuttosto da NorwegianWood (per quanto sia poco rappresentativo del resto della produzione delll'autore) o megloi ancora da Dance Dance Dance (come ho fatto io, ormai quattro o cinque anni fa) o anche da Nel segno della pecora (finora il mio peferito)

Ohio e' nella mia lista tipo dal 2020
Scusate, vi apprezzo, vi leggo, vi seguo, ma ditemi un motivo per cui Nel segno della pecora sia un libro degno di nota. L' ho trovato assolutamente slegato e alla fine irrisolto. Magari è il suo stile, ho letto solo un altro suo libro e confesso non ricordo neanche il titolo, però se questo è uno dei migliori non fa per me.
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Murakami e' come il Glen Grant della pubblicita', per molti ma non per tutti

In questo romanzo (Nel segno della pecora) ci sono pochi personaggi, e nessuno di essi viene chiamato per nome. Volendo, possiamo trovare un significato, un’interpretazione a ognuno di essi, come abbiamo fatto noi durante e alla fine della lettura. Ma la bellezza di questo libro non si ferma qui, visto che abbiamo una quantità incredibile di spunti di riflessione sui temi più vari, che siano di natura sociale, politica o esistenziale. Alzi la mano chi non ha riconosciuto nel “Boss” un personaggio molto famoso della storia recente del nostro paese. Ma merita di essere letto anche solo per la bellezza di tante immagini e descrizioni, semplici ed efficaci e talvolta anche umoristiche nella loro poeticità.
Da quando ho letto questo libro non riesco più a guardare una pecora come la guardavo prima
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Gimbatbu ha scritto: mercoledì 20 novembre 2024, 18:38
Trullo ha scritto: martedì 19 novembre 2024, 0:28 Per me Garcia Marquez e Murakami si assomigliano non tanto stilisticamente (ognuno scrive a modo suo) quanto nella capacita' di agganciare un certo tipo di lettore, di coniugare qualita' e popolarita'

Un profano non lo farei partire da Kafka sulla spiaggia, uno dei suoi libri piu complessi e ricchi di simbolismi ed elementi irreali, che possono "spaventare" il lettore occcasionale, ma piuttosto da NorwegianWood (per quanto sia poco rappresentativo del resto della produzione delll'autore) o megloi ancora da Dance Dance Dance (come ho fatto io, ormai quattro o cinque anni fa) o anche da Nel segno della pecora (finora il mio peferito)

Ohio e' nella mia lista tipo dal 2020
Scusate, vi apprezzo, vi leggo, vi seguo, ma ditemi un motivo per cui Nel segno della pecora sia un libro degno di nota. L' ho trovato assolutamente slegato e alla fine irrisolto. Magari è il suo stile, ho letto solo un altro suo libro e confesso non ricordo neanche il titolo, però se questo è uno dei migliori non fa per me.
Concordo. Ho letto tre suoi libri (tra cui quello citato) e non lo amo e non ne capisco nemmeno la grandezza. È amato da tante persone con cui concordo spesso nei giudizi letterari e questo mi spiazza, ma per me tra lui e Garcia Marquez non c'è partita (ad esempio); Gabo tutta la vita.
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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nemecsek. ha scritto: domenica 17 novembre 2024, 15:01
bicycleran ha scritto: lunedì 4 novembre 2024, 17:00 Domani esce il nuovo romanzo della Nobel Han Kang, "Non dico addio".
Terminata la lettura vegetariana, na botta de allegria, iniziamo questo
la sinossi molto ben promette
Sono ai primi capitoli di "Non dico addio"; la percezione è quella di stare leggendo un libro straordinario.
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Stuart Turton, L’ultimo omicidio alla fine del mondo
«Aveva paura» «Ai potenti capita spesso. Hanno più cose da perdere».
Con questo romanzo, lo scrittore inglese conferma la sua ecletticità. Dopo un romanzo di avventura intrecciato con giallo e horror, e ancor prima un giallo inserito in una struttura di speculative fiction basata su loop temporali come il giorno della marmotta, eccolo alle prese con uno dei temi classici della fantascienza distopica, sempre intercalata con una storia gialla.
Qui siamo in un futuro imprecisato ma non lontanissimo. Cento anni prima degli eventi narrati (e verosimilmente fra pochi anni nel nostro futuro) una misteriosa nebbia ha invaso il pianeta Terra, uccidendone gli abitanti. I pochi superstiti si sono rifugiati su un’isola, unico luogo in cui la nebbia letale non è ancora arrivata, in virtù di una tecnologia presente sull’isola stessa che riesce a impedirne l’avanzata.
La storia, narrata in prima persona da Bia, una misteriosa entità che scopriremo poco per volta e che è in grado di interagire telepaticamente con chi vive nell’isola, inizia con un enigmatico prologo (il cui senso sarà chiaro solo a fine libro) che preannuncia eventi funesti, e prosegue con alcune scene di vita quotidiana dell’isola, dove ormai sono rimaste solo tre delle persone che la colonizzarono un secolo prima, oltre ai discendenti degli altri profughi. L’isola è un piccolo mondo autosufficiente, popolato da un ridotto numero di persone, poco più di un centinaio, quelle che l’isola stessa con le sue risorse idriche e agricole è in grado di sostenere, con un livello tecnologico tornato indietro nel tempo ma al tempo stesso con alcuni elementi di una tecnologia avanzatissima a disposizione dei pochissimi scienziati ancora presenti, e con uno stile di vita pacifico, la cui quiete viene però sconvolta da un omicidio.
Le indagini su questo omicidio svelano anche, in modo molto ben raccontato e con una capacità di gestire la tensione e di inserire i colpi di scena al punto giusto degna dei grandi, una serie di misteri sull’isola stessa, facendo emergere una serie di temi tipici della fantascienza in generale e dei post apocalittici in particolare, che stimolano le riflessioni del lettore in modo coinvolgente e non pedante. Siamo, per capirci, sulla scia di Dick e Tevis, di Ishiguro e della Jemisin, dai quali prende vari spunti ma rielaborandoli in modo originale. La parte gialla invece mi ha catturato di meno, l’ho vista quasi un pretesto per catturare l’attenzione del lettore e accompagnarlo nel genere fantascientifico anche se non ci è abituato
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Sui necrologi.

Qui metto, a ragione credo, considerandoli una forma letteraria utile.

Da come sia nata questa cosa dei necrologi, forse dalla mia ex moglie; a lei piaceva leggerli, soprattutto quelli multilpli, lunghi, ribaditi, sulla Stampa.
Grandi Ufficiali, Nobildonne, Cavalieri d'Industria.
Il poco spazio obbligava ad una crasi affettiva e sociale; ordine di citazione per gerarchia famigliare, poi sociale.
Si era analogici, si leggeva sul giornale.
Poi, dopo il divorzio e la dismissione dell'abbonamento alla busiarda, il mio rito settimanale era, dal ritorno da Genova col RG veloce delle 22.05 che esisteva ancora, treno che sarebbe piaciuto a Rosa Parks, bermi una birretta in centro, sbirciando i manifesti funebri in piazza.
Una sera di luglio comparve Francesco Cucè, il volto di latitudine diversa dalla mia, ed in effetti tutto diverso da come sono io. Uomo di merda.
Si era suicidato; ne ebbi conferma il giorno dopo, si era lanciato da una finestra.
Giorno dopo ancora feci il mio giro di jogging allargandolo per passare sotto quella finestra, ed intonare, correndo: quiero volarrrr

mai vi venisse in mente che sono una bella persona

Quiero volar
por cielo y mar
quiero que el llanto del amor
me haga vibrar


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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Trullo ha scritto: domenica 17 novembre 2024, 17:24 Ho preferito Il diavolo e l'acqua scura
Ecco i miei giudizi

Il diavolo e l'acqua scura
Dal punto di vista del mio gusto personale, questo secondo libro l’ho trovato addirittura migliore del primo, pur con l’ovvia difficoltá a paragonare due opere cosí diverse.
Chi ama i libri e trova un libro che gli è piaciuto particolarmente, non vede l’ora di condividerne le sensazioni con gli altri, ma sempre con la paura di guastare la sorpresa, di svelare troppo. Per questo adesso mi trovo in difficoltá, stretto fra il desiderio di spiegarvi cosa mi è piaciuto e la preoccupazione di permettervi di gustarlo come l’ho gustato io, senza sapere nulla o quasi. Cercheró di fare del mio meglio per conciliare le due esigenze.
Una delle domande che ci si pone quando si incontra un libro di questo genere è la presenza del soprannaturale. Se nel primo romanzo di Turton giá dal titolo (chi puó morire sette volte?) si esplicitava il non realismo della storia, e viceversa nel giallo classico si sa in partenza che l’enigma non presuppone presenze soprannaturali e tutto è realistico (anche se il vampirismo di Fay Seton, le creature soprannaturali di Talbot come Od o il Wendigo, e ancor piú le streghe di Pale Horse cercano di mettere in dubbio la sanitá mentale di chi legge) qui non sappiamo se tutti gli eventi soprannaturali narrati hanno una base razionale oppure no. E questo dubbio costituisce uno dei punti di forza del romanzo, aiutando a tenere sempre alta la tensione, quindi non lo svelo qui. Se proprio non potete resistere a questo dubbio, ve lo diró in un orecchio.
Ha anche degli enigmi, e degli indizi che possono guidare il lettore a risolverli. Indizi che compaiono fin dalla prima pagina e che richiedono per essere colti una lettura molto attenta. Ma non è solo un giallo, per la grandissima atmosfera, per aver introdotto personaggi memorabili caratterizzati in modo superbo, per l’ambientazione marinara e per di piú nel sudest asiatico che per me cresciuto a pane, Sandokan e Yanez ha risvegliato i ricordi della fanciullezza, per la bellezza della trama (dove sembra non succedere niente e poi di colpo si susseguono colpi di scena a ritmo serratissimo) e per un grandissimo finale, con le ultime cinquanta pagine da leggere in apnea. L’unica piccola pecca che ho trovato (e che per la veritá avevo trovato in misura ancora piú accentuata anche nelle Sette morti di Evelyn Hardcalste) riguarda una certa lentezza nella parte centrale del romanzo, che viene ampiamente compensata dal bellissimo finale che fa dire “è valso la pena arrivare fin qui, anche se ho fatto un po’ di fatica”
Per chi vede il giallo come una partita a scacchi fra l’autore e il lettore, e gode nel risolvere l’enigma e si innervosisce se non ci riesce ,va detto che stavolta almeno l’enigma principale sono riuscito, con un pizzico di intuito e tanta fortuna, a indovinarlo. Naturalmente non ho capito tutti i dettagli della soluzione, il che sarebbe stato obiettivamente impossibile in una storia come questa.
Per chi invece, come me, vede il giallo piú come uno spettacolo di magia, qui il fatto di capire il trucco, che spesso è indice di scarsa qualitá o per lo meno di riproposizione di luoghi comuni triti e ritriti, non rovina affatto la bellezza della storia, tutt’altro. Qui è pieno di idee originali, sia dal punto di vista della trama gialla/thriller sia per quanto riguarda i caratteri dei personaggi e i rapporti che intercorrono fra loro.
Se come me amate leggere una storia senza conoscere la trama per timore di farvi condizionare da essa, allora per voi la mia recensione finisce qui. Altrimenti, senza spoiler, vi dó qualche indicazione in piú
La storia è ambientata dapprima al porto di Batavia (l’attuale Giacarta, oggi capitale dell’Indonesia e ai tempi della nostra storia, nel diciassettesimo secolo, capitale delle Indie olandesi) e poi sulla Saardam, una nave mercantile che salpa proprio da Batavia diretta in patria. A bordo troviamo i due protagonisti, il cardellino e l’orso. Vale a dire un geniale investigatore e un erculeo mercenario che gli fa da guardia del corpo. Samuel Pipps, il cardellino, si trova in catene, e il motivo della sua prigionia verrá spiegato solo molti capitoli dopo. Molti personaggi fra cui il governatore della colonia si imbarcano sulla nave e noi veniamo a conoscenza delle loro storie. Ma giá da prima della partenza un misterioso lebbroso aveva lanciato un anatema sulla nave, condannandola a non completare il suo viaggio, un attimo prima di morire in modo misterioso. E l’ombra del male sembra di stendersi su di essa: un demone chiamato “il vecchio Tom”, una nave fantasma che segue la Sardaam, la crudele e inspiegabile morte del bestiame a bordo, fino all’’altrettanto misteriosa morte di uno dei passeggeri, che peraltro sará solo il primo di una sequenza di morte, sembrano far avverare la predizione del lebbroso. Poi il romanzo entra nel vivo, e il vecchio Tom mi punirebbe se vi svelassi oltre…
Ho appena finito "Il diavolo e l'acqua scura" e mi è piaciuto veramente molto. Non mi sono mai annoiato (anche se temevo potesse accadere vista la lunghezza). Personaggi e ambientazione delineati benissimo dall'autore, mi sento come se adesso fossi un reduce anche io della navigazione sulla Sardaam (nome della nave dove si svolge la storia).
Come diceva bene Trullo le ultime 50-60 pagine sono veramente pirotecniche.
Personalmente non ho indovinato il finale (molto meglio così,i gialli in cui risolvo l'enigma mi lasciano sempre con un po' di amaro in bocca) quindi mi ha stupito ancora di piu'.

P.S. Bella e molto utile la piantina della Sardaam che si trova nelle prime pagine del libro e che avro' riguardato non so quante volte...
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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"mi sento come se adesso fossi un reduce anche io della navigazione sulla Sardaam " lo stesso per me.
Intanto vi segnalo altra lettura estremamente significativa

Friedrich Durrenmatt, Il giudice e il suo boia
“Dicevi che era una sciocchezza commettere un delitto, perché ti sembrava impossibile usare la gente come le pedine degli scacchi. Io invece più per contraddirti che per convinzione, sostenevo la tesi che proprio la confusione dei rapporti umani rendeva possibili delitti che non potevano essere scoperti, e che proprio per questo motivo la maggior parte dei delitti restavano non soltanto impuniti ma anche insospettati.”
Bellissimo, questo libro è insieme un piccolo capolavoro di scrittura, un bel giallo con un ottimo colpo di scena e una riflessione sulla colpa e sulla pena. Per chi ha amato La promessa, vi troviamo diversi punti di contatto, anche se questo è “più giallo”. Non vi svelo oltre per permettervi di godere appieno della lettura
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Han Kang, Non dico addio

Dopo "La vegetariana", di nuovo la prosa esatta, rigorosa, precisa di Han Kang, scrittura che in questo romanzo diventa tattile, olfattiva nella efficacia delle descrizioni del paesaggio fisico e dei paesaggi interiori delle due, anzi tre protagoniste.
Dal caldo atroce di Seoul al gelo di una tempesta di neve infinita sull'isola di Jeju, dove il soprannaturale diventa cifra narrativa.
Tensione narrativa ben superiore al "romanzo vegetale" citato; memorie personali, alcune accennate, non svolte, incompiute, altre ben collocate storicamente (divisione del Paese dopo la resa giapponese) che hanno più spazio nella seconda parte del romanzo.

Eccellente.

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un altro che in quanto a scrivere sa decisamente il fatto suo

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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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nemecsek. ha scritto: giovedì 5 dicembre 2024, 18:51 Han Kang, Non dico addio

Dopo "La vegetariana", di nuovo la prosa esatta, rigorosa, precisa di Han Kang, scrittura che in questo romanzo diventa tattile, olfattiva nella efficacia delle descrizioni del paesaggio fisico e dei paesaggi interiori delle due, anzi tre protagoniste.
Dal caldo atroce di Seoul al gelo di una tempesta di neve infinita sull'isola di Jeju, dove il soprannaturale diventa cifra narrativa.
Tensione narrativa ben superiore al "romanzo vegetale" citato; memorie personali, alcune accennate, non svolte, incompiute, altre ben collocate storicamente (divisione del Paese dopo la resa giapponese) che hanno più spazio nella seconda parte del romanzo.

Eccellente.

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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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simociclo ha scritto: giovedì 5 dicembre 2024, 20:04

lo tengo per Natale :)
Non credo ci deluderà, i primi due capitoli belli ed avvincenti.

ah, sono curioso di confrontarmi con altri lettori sul non dico addio di Han Kang
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Diffido degli orientali in generale e dei coreani in particolare. Leggerò qualcosa di Han Kang, ma sarei veramente sorpreso di sorprendermi.
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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@nemecek, lo lerggero' a breve, sono solo quattro o cinque tradotti in italiano e vorrei leggerli tutti
Mi intriga anche Markley, ma probabilmente iniziero' da Ohio che sembra leggermente meno voluminoso
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nemecsek. ha scritto: giovedì 5 dicembre 2024, 20:52
simociclo ha scritto: giovedì 5 dicembre 2024, 20:04

lo tengo per Natale :)
Non credo ci deluderà, i primi due capitoli belli ed avvincenti.

ah, sono curioso di confrontarmi con altri lettori sul non dico addio di Han Kang

ti dirò 🙂
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Intanto ho iniziato Diluvio
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Trullo ha scritto: domenica 8 dicembre 2024, 11:02 Intanto ho iniziato Diluvio
Quaranta giorni per finirlo :D
Von Rock ? Nein, danke.
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Top 5 dell'anno per l'inserto del Corriere "La lettura" (se qualcuno ha la classifica completa la posti).
A parte Piperno, che collabora col Corrierone ed è quindi è avvantaggiato, gli altri li avevo segnalati io qui sul forum. È evidente che a via Solferino ci leggono e mi copiano.

Copioni anche a Radio 3 Fahrenheit: hanno eletto libro dell'anno quello di Franchini
Allegati
Screenshot_2024-12-08-17-07-46-45_f598e1360c96b5a5aa16536c303cff92.jpg
Screenshot_2024-12-08-17-07-46-45_f598e1360c96b5a5aa16536c303cff92.jpg (458.81 KiB) Visto 3451 volte
Probabilmente egli è un seguace del materialismo dialettico che tutto spiega coi cosiddetti fattori economici, anche i foruncoli di Malabrocca. Dino Buzzati al Giro D'Italia
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nemecsek. ha scritto: lunedì 9 dicembre 2024, 23:45 fatte servì


https://anyflip.com/inxlb/znel/
Grazie. Sapevo che la risposta sarebbe arrivata da via Pal
Probabilmente egli è un seguace del materialismo dialettico che tutto spiega coi cosiddetti fattori economici, anche i foruncoli di Malabrocca. Dino Buzzati al Giro D'Italia
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Libri preferiti terzo quadrimestre 2024


Cax Xue - La strada di fango giallo

Prima edizione italiana di un libro scritto al tramonto della Rivoluzione Culturale. Racconto surreale di un quartiere operaio cinese impestato da ogni calamità immaginabile, che mi ha ricordato la bidonville di Dodes'ka-den di Kurosawa, coi suoi colori vividi in una realtà miserabile. Gran romanzo, visionario politico e gore, non per tutti i gusti


Haruki Murakami - La città e le sue mura incerte

Era un po’ che non leggevo Murakami, e con l’ultimo ho capito finalmente cosa mi piace in questo autore: la solitudine di personaggi che vivono nel loro mondo mentale. Il lato fantastico mi interessa meno, o comunque lo riconduco a quanto sopra: infatti il suo romanzo che avevo amato maggiormente è il realistico e introspettivo Norwegian Wood.


Nasser Abu Srour - Il racconto di un muro

Il memoir di un ergastolano palestinese detenuto dal 1993 nelle carceri dell'"autorità occupante". Un canto libero, doloroso, che travalica la questione dei Territori (non è chiaro di cosa sia accusato il protagonista e cosa confessi) e riflette sul fine pena mai, sulla clausura coatta, sulla tortura, sul rapporto con la fede, su un amore (con una giovane avvocata) vissuto a distanza nella vana speranza di una riconciliazione. Un libro anche prolisso, ma del resto un ergastolano cosa deve fare? Scrive.


(Ri)scoperte

Herman Melville - Bartleby lo scrivano
Roberto Bolaño - I detective selvaggi
Charles Dickens - David Copperfield
Antonio Tabucchi - Notturno indiano
Fernando Pessoa - Il banchiere anarchico
Carlo Rovelli - Sette brevi lezioni di fisica
Daniela Padoan - Come una rana d’inverno
Probabilmente egli è un seguace del materialismo dialettico che tutto spiega coi cosiddetti fattori economici, anche i foruncoli di Malabrocca. Dino Buzzati al Giro D'Italia
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bicycleran ha scritto: mercoledì 18 dicembre 2024, 20:46

Cax Xue - La strada di fango giallo

Prima edizione italiana di un libro scritto al tramonto della Rivoluzione Culturale. Racconto surreale di un quartiere operaio cinese impestato da ogni calamità immaginabile, che mi ha ricordato la bidonville di Dodes'ka-den di Kurosawa, coi suoi colori vividi in una realtà miserabile. Gran romanzo, visionario politico e gore, non per tutti i gusti

e questo ce lo segnamo :)

bicycleran ha scritto: mercoledì 18 dicembre 2024, 20:46
Fernando Pessoa - Il banchiere anarchico
ohhh... che ricordi... anno 1988, partivo in solitaria dalla stazione del mio paesino con settecentomilalire nascoste nelle mutande, passaporto, un sacco a pelo e quel librino... Vienna per ottenere il visto per la Cecoslovacchia... ora me commuovo... :oops:

Melville e Dickens... chettelodicoaffà...
Tabucchi sempre trovato un po' indigeribile, gli sono grato per la traduzione di quel capolavoro del Livro do Desassossego
Bolano, pure lui.. non riesco a farmelo piacere..
Quella zecchetta di Rovelli, mi ci dovrei impegnare un po' di più, ho forti limiti di formazione
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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Diluvio scritto bene ma un po' pesante, mi ricorda a livello di sensazioni provate leggendo Pastorale americana, solo ambientato nel nostro futuro
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

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bicycleran ha scritto: mercoledì 18 dicembre 2024, 20:46 Libri preferiti terzo quadrimestre 2024


Cax Xue - La strada di fango giallo

Can Xue, correggo per chi cercasse filtro autore sui siti pirata

buon gesucristo
son tre giorni che vivo in mutande senza sveglia
ho interrotto diluvio
ben scritto e tutto ma non ci ho testa
Can Xue allora illeggibile
ce sta pefetto nella pagina culturale del manifesto
pure posso capire tutta sta surrealtà polittica che intuisco
roba da intellighenzia cinese dissidente che se fà arrivà il martini de sfruso
ma ci ho quasi sessantanni ni gtazie
che il cielo mi perdoni ho scaricato l'ultimo di Pennac
sarai cojone me direte
lo sono
quella saga la avevo interrotta anni fa
ora me so ricordato il motivo di tale astio che mi evocava la lettura di pennacchioni e mi ero dimenticato
irritante
insomma pochi giorni di ferie sveglia spenta vita in mutande e libri di merda
riprendiamo markley che almeno c'è mestiere e contemporaneità
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nemecsek. ha scritto: lunedì 14 ottobre 2024, 23:02
simociclo ha scritto: lunedì 14 ottobre 2024, 22:50
"Tempo di Seconda Mano" di Svetlana Aleksievič, Premio Nobel per la Letteratura nel 2015.
La Aleksievič mi viene sempre da dire che la leggo, la Aleksievič, ho persino scaricato quattro cinque libri, della Aleksievič, ma ancora non mi ci sono messo a leggerla, Svetlana Aleksievič

dice, perchè non leggi la Aleksievič, ti piacerebbe la Aleksievič

mi piacerebbe sicuro la Aleksievič

in sti giorni di ferie fra soono pomeridiano, barba e aperitivo nel baretto, la Aleksievič ci starebbe perfetta

è che son diventato vecchio

vedo il titolo di un film alcinema di quartiere, l'ulitma locandina per esempio: L'orchestra stonata
manco so chi sia il regista, ma leggo il titolo, vedo la locandina, ecco... io il film l'ho già visto... orchestra stonata.. figuramose... ma anche no... già visto sicuro...
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Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

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nemecsek. ha scritto: venerdì 27 dicembre 2024, 0:20
bicycleran ha scritto: mercoledì 18 dicembre 2024, 20:46 Libri preferiti terzo quadrimestre 2024


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Can Xue, correggo per chi cercasse filtro autore sui siti pirata

buon gesucristo
son tre giorni che vivo in mutande senza sveglia
ho interrotto diluvio
ben scritto e tutto ma non ci ho testa
Can Xue allora illeggibile
ce sta pefetto nella pagina culturale del manifesto
pure posso capire tutta sta surrealtà polittica che intuisco
roba da intellighenzia cinese dissidente che se fà arrivà il martini de sfruso
ma ci ho quasi sessantanni ni gtazie
che il cielo mi perdoni ho scaricato l'ultimo di Pennac
sarai cojone me direte
lo sono
quella saga la avevo interrotta anni fa
ora me so ricordato il motivo di tale astio che mi evocava la lettura di pennacchioni e mi ero dimenticato
irritante
insomma pochi giorni di ferie sveglia spenta vita in mutande e libri di merda
riprendiamo markley che almeno c'è mestiere e contemporaneità
Epperò avevo avvisato che non è per tutti i gusti.
Prossima volta scrivo che non mi assumo responsabilità.

Pennac ne ho letti diversi da ragazzo, avevo visto che uno spettacolo con Bisio.
Mi divertiva ma non ricordo nulla.
Probabilmente egli è un seguace del materialismo dialettico che tutto spiega coi cosiddetti fattori economici, anche i foruncoli di Malabrocca. Dino Buzzati al Giro D'Italia
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Trullo
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Iscritto il: martedì 23 maggio 2017, 12:26

Re: Letteratura: cosa leggete? vi piace?

Messaggio da leggere da Trullo »

Pennac ho amato tutta la serie ma gli ultimi sono deboli
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

"Il Finestre toglie e il Finestre dà" (Merlozero)
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