altri avrebbero potuto evitare questa situzione (mondiale)?galliano.p ha scritto: il banana ha fallito miseramente.
p.s.
sul fatto che sia ora di cambiare aria alla stanza penso che si possa essere più o meno tutti in accordo
altri avrebbero potuto evitare questa situzione (mondiale)?galliano.p ha scritto: il banana ha fallito miseramente.
Non è un diritto, ma fino a qualche anno fa era una prassi.Strong ha scritto:ma dove sta scritto che in quanto laureato hai DIRITTO ad un posto di lavoro "in base a quello che si è studiato (spesso con fatica)"?
c'è scritto da qualche parte?
Dove? Quando? La percentuale di studenti universitari che arrivano alla laurea è di 1 su 3: http://oggiscienza.wordpress.com/2011/0 ... co-pagati/ (l'articolo riporta un mucchio di dati interessanti, tra l'altro).Ormai tutti vogliono fare l'università (è una moda da un certo punto di vista), e tutti, bene o male, escono laureati.
Spesso non quelli che meritano, ma quelli più fedeli... Per i laureati italiani le porte sono sicuramente spalancate all'estero, ma non troppo in Italia.Quelli che meritano, quelli che si distinguono rimangono, ora come allora, sempre pochi e per questi pochi le porte sono spalancate sia in italia che all'estero.
Di chi parli? Chi sono questi fantomatici fannulloni? I laureati?Ovvio che per tutti gli altri il gioco si fa duro perchè si ritrovano ad una età compresa tra i 25 ed i 30 anni seza aver mai assaporato il lavoro, senza conoscere le dinamiche e pensano che il pezzo di carta sia il lasciapassare per il loro futuro.
Non sono abituati a rimboccarsi le maniche per costruirselo da soli il loro futuro, ma espettano che sia la carta a farlo.
Non sanno da che parte iniziare la loro scalata e quando le cose vanno male (ma non per colpa di Berlusconi) come in questo periodo, i giochi per loro si fanno ancora più duri.
Chiunque avrebbe predisposto migliori risposte alla crisi mondiale, chiunque al posto di un premier che - parole sue - governava a tempo perso.Strong ha scritto:altri avrebbero potuto evitare questa situzione (mondiale)?galliano.p ha scritto: il banana ha fallito miseramente.
ecco la tipica retorica degna del piccolo padroncino self made man (nonchè evasore con buona probabilità).Strong ha scritto:Ormai tutti vogliono fare l'università (è una moda da un certo punto di vista), e tutti, bene o male, escono laureati.
Quelli che meritano, quelli che si distinguono rimangono, ora come allora, sempre pochi e per questi pochi le porte sono spalancate sia in italia che all'estero. Ovvio che per tutti gli altri il gioco si fa duro perchè si ritrovano ad una età compresa tra i 25 ed i 30 anni seza aver mai assaporato il lavoro, senza conoscere le dinamiche e pensano che il pezzo di carta sia il lasciapassare per il loro futuro.
Non sono abituati a rimboccarsi le maniche per costruirselo da soli il loro futuro, ma espettano che sia la carta a farlo.
Non sanno da che parte iniziare la loro scalata e quando le cose vanno male (ma non per colpa di Berlusconi) come in questo periodo, i giochi per loro si fanno ancora più duri.
In Cina funziona così. Esiste il principio per cui ciascuno deve lavorare in base all'istruzione che ha (contribuire in base alle proprie capacità e conoscenze). Ovviamente, soltanto i migliori studenti possono accedere all'università e, in percentuale, sono pochissimi quelli che vengono ammessi dopo aver superato i test di ingresso. Il risultato è che si crea una sorta di selezione naturale per cui soltanto i più bravi e i più meritevoli conseguono la laurea. Lo studio è visto come l'unico mezzo per cambiare il proprio status e quindi in tutte le scuole della Cina c'è una competizione enorme. Inoltre, a conferma della diversa mentalità, le facoltà con più iscritti sono quelle scientifiche (con ingegneria, in primis).Strong ha scritto:ma dove sta scritto che in quanto laureato hai DIRITTO ad un posto di lavoro "in base a quello che si è studiato (spesso con fatica)"?desmoblu ha scritto:Niente di male, ma chi glielo spiega a gente che si è laureata con ottimi voti, ha fatto sacrifici, ha alle spalle famiglie che hanno fatto sacrifici e così via? "Ciccio, hai studiato per 20 anni, ti sei mantenuto lavorando la sera, i tuoi hanno fatto salti mortali per aiutarti e....sorpresa! Vai a zappare! Ah ah ah". Ma allora diciamolo subito. Diciamolo ai precari, diciamolo ai professori, diciamoglielo che poi arriverà un'incompetente che a forza di tagli li lascerà a casa. Almeno non perderanno anni dietro l'assurda idea di lavorare in base a quello che si è studiato (spesso con fatica).
Capisco, l'investimento in certi casi è a perdere in partenza.Strong ha scritto:non c'è la capacità (abbiamo perso l'istinto) di investire su se stessi
essere bravi nello studio non significa automaticamente avere le capacità/possibilità a livello umano e caratteriale di "impiegarle al meglio"galliano.p ha scritto:ovvio che una laurea non sia di per se una condizione sufficiente per ambire a chissà quali luminosi impieghi.
ma è anche ovvio che studiando si acquisiscono conoscenze che in un paese civile si trova il modo di impiegare al meglio.
Chiunque tranne l'attuale opposizione.Admin ha scritto:Chiunque avrebbe predisposto migliori risposte alla crisi mondiale.Strong ha scritto:altri avrebbero potuto evitare questa situzione (mondiale)?galliano.p ha scritto: il banana ha fallito miseramente.
Semmai il nostro paese dovrebbe incentivare le esperienze all'estero dei suoi neolaureati e non limitarle. I cervelli scappati torneranno (perchè in Italia, alla fine, ci tornano tutti) ulteriormente formati, avranno imparato una lingua e avranno orizzonti più ampi. Dovrebbero essere i francesi a lamentarsi del fatto che prendono gente senza alcuna esperienza, la immettono nel circuito del lavoro (pagare 3.000 euro al mese un neolaureato è un investimento, non un'equa retribuzione) e poi questi se ne tornano in patria a fare concorrenza alle loro imprese.Admin ha scritto: Ora mi spieghi perché gli italiani che si sono laureati (anche a spese della collettività, visto che una parte degli studi è garantita dallo Stato) devono andare a produrre PIL per paesi esteri? A chi giova? È una perdita secca per il nostro paese, che però si guarda bene dall'investire in ricerca e non fa nulla per arginare la pesantissima fuga di cervelli che impoverisce tutti noi.
Trifase, la pensione me la devo guadagnare, quindi lavoro. Ad ogni modo, ti ho già risposto: prenditi un mano un libro di statistica e studia. Si evitano figure barbine.TIC ha scritto: BALLE !!!
I dati sono dati. Se non siamo d'accordo sui dati e' perfettamente inutile parlare. Altrimenti potrebbe dir la sua anche Pacho, (il quale non mi ha piu' risposto dopo che ho postato i dati sulla percentuale di PIL che va alle pensioni, mah...)
Appellandomi come guerrigliero non cambia la sostanza del dibattito su Gheddafi e sulla tua presa di posizione. Innanzitutto dimostri di non sapere cosa sia un guerrigliero. So di non esserlo e lo accetto con molta tranquillità. Secondo, denota solo un’estrema debolezza, dato che cerchi la stupida provocazione invece che entrare nel merito del discorso. Se ti vuoi rivolgere a me, ti prego di farlo solo se hai qualcosa da dire.alfiso ha scritto: Ps. spero ora non intervenga il guerrigliero per protestare contro l'affronto alla mummia italiana dopo quella libica. Solo con pensieri tombali le mummie restano in vita, si nutrono e si rigenerano. Tanto peggio, tanto meglio.
sei il solito provocatore alfiso.alfiso ha scritto:Capisco, l'investimento in certi casi è a perdere in partenza.Strong ha scritto:non c'è la capacità (abbiamo perso l'istinto) di investire su se stessi
Io però ho investito su mè stesso, tù su tè stesso? Dovremmo farlo tutti noi in se stesso
Autorevole
In Islanda non ha retto il sistema bancario. Il debito invece di accumularsi sulla finanza pubblica si è accumulato su quella privata. Poi, con la nazionalizzazione delle banche, il debito bancario è diventato debito pubblico. Cmq, l'Islanda ha un'economia troppo piccola per farci ragionamenti sensati sopra.pacho ha scritto:
a) Perché l’Islanda, con il debito pubblico e il rapporto deficit/GDP più basso al mondo fino al 2007, è stato il paese che ha conosciuto il collasso più disastroso? Idem per l’Irlanda. Qual'è la relazione tra debito pubblico e insosteniblità di un'economia quindi?
Perchè il debito giapponese è tutto in mano ai giapponesi.pacho ha scritto: b) Perché il Giappone, con un debito pubblico che sfiora il 200 per cento, non ha alcun problema d’insolvenza?
Il problema non è che lo fa TIC. Il problema è che lo sta facendo il mercato.pacho ha scritto: c) Inoltre, perché prendi il debito pubblico come un indice di salute di un’economia?
pacho ha scritto: Il grafico con i dati omogeneizzati ce l’ho pronto sul desktop. Quando posti il grafico con i dati corretti anche tu, lo posto anch’io. Hai la mia parola.
Vedi Trifase, di softwere non so un'emerita cippa (non è il mio lavoro) e non mi azzardo a parlare. Tu di economia e statistica non sai un'emerita cippa, e pretendi di dare lezioni.
Direi ragionevole, se non fosse che a richiederlo è colui che si esprime così:pacho ha scritto:Appellandomi come guerrigliero non cambia la sostanza del dibattito su Gheddafi e sulla tua presa di posizione. Innanzitutto dimostri di non sapere cosa sia un guerrigliero. So di non esserlo e lo accetto con molta tranquillità. Secondo, denota solo un’estrema debolezza, dato che cerchi la stupida provocazione invece che entrare nel merito del discorso. Se ti vuoi rivolgere a me, ti prego di farlo solo se hai qualcosa da dire.alfiso ha scritto: Ps. spero ora non intervenga il guerrigliero per protestare contro l'affronto alla mummia italiana dopo quella libica. Solo con pensieri tombali le mummie restano in vita, si nutrono e si rigenerano. Tanto peggio, tanto meglio.
Questa volta credo di doverti dare ragione.pacho ha scritto: Secondo, denota solo un’estrema debolezza, dato che cerchi la stupida provocazione invece che entrare nel merito del discorso. Se ti vuoi rivolgere a me, ti prego di farlo solo se hai qualcosa da dire.
No Strong, l'ortografia è la sintesi della profondità del tuo pensiero, una arroganza assurda verso che studia ed ambisce con diritto ad un mercato del lavoro più aperto e non chiuso da baronati vari, supportati da un comune pensiero come quello da te espresso e purtroppo incarnato da alcuni politici imbelli, che a quel ruolo sono assurti solo per cordata politica (es. Brunetta, Sacconi e in qualche misura per l'infortunio in cui cadde Padoa Schioppa).Strong ha scritto:sei il solito provocatore alfiso.alfiso ha scritto:Capisco, l'investimento in certi casi è a perdere in partenza.Strong ha scritto:non c'è la capacità (abbiamo perso l'istinto) di investire su se stessi
Io però ho investito su mè stesso, tù su tè stesso? Dovremmo farlo tutti noi in se stesso
Autorevole
probabilmente ti diverti così...
ma esiste davvero?Claudio82 ha scritto: Chiunque tranne l'attuale opposizione.
ma guarda, se il problema fosse questo saremmo 10 passi avanti.Strong ha scritto:ma dove sta scritto che in quanto laureato hai DIRITTO ad un posto di lavoro "in base a quello che si è studiato (spesso con fatica)"?
questo e' un luogo comune. in entrambe le sue parti. sia il fatto che "tutti vogliono fare l'universita'" (se penso alla stretta cerchia dei miei amici di gioventu', quelli che hanno fatto l'universita' sono meno della meta'... e con "fatto" intendo: superato almeno il primo anno). di quelli che poi accedono all'universita', se ne laureano ancora meno. certo, c'e' stata un'impennata dovuta alle lauree brevi, ma è stata abbastanza effimera e si e' tornati a cifre molto piu' contenute in percentuale.Ormai tutti vogliono fare l'università (è una moda da un certo punto di vista), e tutti, bene o male, escono laureati.
spiegami cosa intendi per "rimangono" e "porte aperte"... perche' dal microcosmo del mio ufficio (in universita', per l'appunto) tutto cio' non lo vedo. ma e' un microcosmo, sia chiaro.Quelli che meritano, quelli che si distinguono rimangono, ora come allora, sempre pochi e per questi pochi le porte sono spalancate sia in italia che all'estero.
ma secondo te quali sono le possibilita' per un giovane oggi di "costruirsi il futuro"?Non sono abituati a rimboccarsi le maniche per costruirselo da soli il loro futuro, ma espettano che sia la carta a farlo.
Non sanno da che parte iniziare la loro scalata e quando le cose vanno male (ma non per colpa di Berlusconi) come in questo periodo, i giochi per loro si fanno ancora più duri.
Le porcate che hanno fatto le banche islandesi non si erano mai viste in nessuna altra parte del mondo. Quello che è successo in Islanda non sarebbe potuto succedere in nessun altro paese degno di questo nome (il caso Irlandese è numericamente ben lontano da quello che è successo in Islanda). E il principale motivo per cui in islanda si è potuti arrivare ad avere un debito pari a 9 volte il Pil è perchè stiamo parlando di un paese che vale, in termini di popolazione, quanto il Molise.pacho ha scritto:
Claudio. La crescita del settore bancario, che rilevi, è appunto la sostanza del problema rilevato da Galbraith e che ho accennato prima. Ma la privatizzazione e la crescita del settore bancario, che in ultima istanza ha causato il burst in Islanda (e non solo), ha avuto nell’accumulo di ingenti surplus la sua molla scatenante. Anche l’Irlanda in qualche modo ha attraversato la stessa dinamica e anche buona parte del mondo ‘in via di sviluppo’ che, in accordo con le medicine imposte dall’imf, ha dovuto costituire solidi surplus da riciclare sui mercati finanziari. Quindi che non sia un caso indicativo, lo dici tu. Io dico il contrario. Ai posteri l’ardua sentenza.
Scusa, io concordo con te sull'importanza della lingua, però se l'Accademia della Crusca dicealfiso ha scritto:Capisco, l'investimento in certi casi è a perdere in partenza.Strong ha scritto:non c'è la capacità (abbiamo perso l'istinto) di investire su se stessi
Io però ho investito su mè stesso, tù su tè stesso? Dovremmo farlo tutti noi in se stesso
Autorevole
Il grafico che ti ho postato, l'ho preso dal WEB, non lavoro all'Istat o alla Banca d'Italia. Che io sappia considera solo la spesa pensionistica. Se tu ritieni che sia errato, spiegalo.pacho ha scritto: Il grafico che hai postato è dell’OECD (la commissione europea si basa sul suo database), come quello di prima, il che contiene le stesse inesattezze che ho già rilevato due volte. Dopo, che mi racconti la tua biografia e che dai giudizi di valore sulla mia persona, non cambia la sostanza del problema. Fino a che non rispondi all’obiezione che ti ho fatto (e dopo aver rispolverato i tuoi libri di statistica) evita insulti o perdite di tempo. Apprezzo molto.
A prescindere, aveva ragione Strong; la mia era mera provocazione. Non voglio essere ipocrita. Mi interessava criticare la sostanza della sua osservazione, con o senza la Crusca.Deadnature ha scritto:Scusa, io concordo con te sull'importanza della lingua, però se l'Accademia della Crusca dicealfiso ha scritto: Capisco, l'investimento in certi casi è a perdere in partenza.
Io però ho investito su mè stesso, tù su tè stesso? Dovremmo farlo tutti noi in se stesso
Autorevole
"In conclusione, sebbene negli attuali testi di grammatica per le voci rafforzate se stesso, se stessa e se stessi non sia previsto l’uso dell’accento, è preferibile considerare non censurabili entrambe le scelte, mancando in realtà una regola specifica che ne possa stabilire il maggiore o minore grado di correttezza. Si raccomanda di tener conto di questa “irrilevanza” specialmente in sede di valutazione di elaborati scolastici e affini."
Io a questo mi attengo.
guarda che io non ho parlato di lavoro manuale per i neolaureati, ma solo che il 110 e lode non ti da diritto di saltare i passaggi per riuscire a raggiungere quelloalfiso ha scritto:No Strong, l'ortografia è la sintesi della profondità del tuo pensiero, una arroganza assurda verso che studia ed ambisce con diritto ad un mercato del lavoro più aperto e non chiuso da baronati vari, supportati da un comune pensiero come quello da te espresso e purtroppo incarnato da alcuni politici imbelli, che a quel ruolo sono assurti solo per cordata politica (es. Brunetta, Sacconi e in qualche misura per l'infortunio in cui cadde Padoa Schioppa).
Fare attività di impresa è bloccato dalle banche che danno soldi a chi già li ha (o sono spinti dalla politica) e che regolarmente le inQlano.
Per fare libera professione sei schiavizzato per anni a lavorare per i baroni e poi devi trovare la spinta politica o del grembiule per essere abilitati.
Poi questa gente va all'estero e le banche li finanziano vincolandoli a rimanere in quei paesi. Aprono attività di successo, creano ricchezza là e sono stati formati a spese dell'Italia. Se pensi che questo, che tutto questo valore possa essere sostituito dal lavoro manuale (artigianale) o dal lavoro manuale (manifatturiero) di bassa qualità e formazione dove hai la concorrenza asiatica, ti illudi.
Stiamo dissipando valore ed investimenti formativi con l'appoggio del tuo pensiero. E nel settore ingegneristico, scientifico ed informatico la tragedia è ancor maggiore.
Se capisci questo ti chiedo scusa ben volentieri per la provocazione.
cauz. ha scritto: ma guarda, se il problema fosse questo saremmo 10 passi avanti.
il problema e' il lavoro che trova chi esce dall'universita' (o no),che sia in base a quello che ha studiato o meno.
questo e' un luogo comune. in entrambe le sue parti. sia il fatto che "tutti vogliono fare l'universita'" (se penso alla stretta cerchia dei miei amici di gioventu', quelli che hanno fatto l'universita' sono meno della meta'... e con "fatto" intendo: superato almeno il primo anno). di quelli che poi accedono all'universita', se ne laureano ancora meno. certo, c'e' stata un'impennata dovuta alle lauree brevi, ma è stata abbastanza effimera e si e' tornati a cifre molto piu' contenute in percentuale.
spiegami cosa intendi per "rimangono" e "porte aperte"... perche' dal microcosmo del mio ufficio (in universita', per l'appunto) tutto cio' non lo vedo. ma e' un microcosmo, sia chiaro.
ma secondo te quali sono le possibilita' per un giovane oggi di "costruirsi il futuro"?
mi pare di aver capito che tu sia molto giovane, quindi forse ancora non ti sei scontrato con alcuni ostacoli... ma hai mai provato anche solo ad informarti su come potresti accedere ad un mutuo?
su una cosa hai pienamente ragione: berlusconi in tutto cio' non c'entra. il mercato del lavoro in italia e' un disastro da ben prima del berlusconismo, e i governi berlusconi non hanno modificato in alcun modo la situazione. nel senso che non hanno mosso un dito.
Deadnature ha scritto:Scusa, io concordo con te sull'importanza della lingua, però se l'Accademia della Crusca dicealfiso ha scritto:Capisco, l'investimento in certi casi è a perdere in partenza.Strong ha scritto:non c'è la capacità (abbiamo perso l'istinto) di investire su se stessi
Io però ho investito su mè stesso, tù su tè stesso? Dovremmo farlo tutti noi in se stesso
Autorevole
"In conclusione, sebbene negli attuali testi di grammatica per le voci rafforzate se stesso, se stessa e se stessi non sia previsto l’uso dell’accento, è preferibile considerare non censurabili entrambe le scelte, mancando in realtà una regola specifica che ne possa stabilire il maggiore o minore grado di correttezza. Si raccomanda di tener conto di questa “irrilevanza” specialmente in sede di valutazione di elaborati scolastici e affini."
Io a questo mi attengo.
Tu sei de coccio. Finisci l'analisi che poi te lo spiego con calma.pacho ha scritto:Eppure mi sembra che la notizia dell’imposizione della sharia da parte del capo dei ribelli faccia crollare tutto il tuo edifico che basato sulle supposte scopate in libertà nella nuova era (sia etero sia gay, of course).
Prego, non c'è di che. E' sempre rifocillante un disimpegnato ripasso dopo tanti pesanti studi rivoluzionari materialistici.pacho ha scritto: 4) Sulla tua dissertazione sociologica della sinistra italiana: grazie.
Io ignoro le tue analisi, ma ho vissuto in un Paese musulmano e frequento amici musulmani laici, abbastanza secolaristi, che confidano in una maturazione (la masturbazione la lasciano a noi) ed emancipazione dell'elettorato religioso dei loro Paesi, come avvenuto in Turchia, pur con tutte le riserve del caso.pacho ha scritto: 7) Sul ruolo dell’Iran. Il negare un peso dell’Iran nella regione è molto miope, oltre che ignorante. Inoltre, a mia non era una divisione scita/sunnita, ma laico, confessionale. Seguendo le tue massime, impara a leggere, ascoltare prima di rispondere.
pacho ha scritto: 8) Ok, ti avevo detto di non prendere repubblica come fonte. E prendi l’espresso. Grande.
Ricoccio, gli emigranti libici in Italia! E qualcuno è stato ucciso qua in Italia dai sicari del tuo paladino. Un acuto ed attento lettore.pacho ha scritto: 9) È vero, gli emigranti in Libia erano pochi ed erano solo quelli che cercavano libertà. Tutti gli altri erano stronzi, mentecatti e masochisti che godevano a farsi violentare da un satrapo tiranno.
pacho ha scritto: 11) Ma come ti permetti a dare giudizi su quello che leggerei io? Ma tu che ne sai che leggo o che studio io? Ma stiamo facendo discorsi sulle tue supposizioni sui miei confronti? Sono talmente chiuso che le fonti della nostra bozza sulla Libia spaziano dal Wall Street Journal a Bloomberg passando per l’Economist (lo so che non hanno la rilevanza intellettuale e scientifica di forza nuova o il giornale, e me ne scuso).
Alla luce dei punti ... mahpacho ha scritto: 13) Spero che il prossimo intervento, finalmente, dica qualcosa nel merito della questione. Fino ad allora, non ho più niente da aggiungere.
L'ha detto anche Alfiso, almeno su qualcosa vi ho fatto mettere d'accordo...Strong ha scritto:non credo sia stato quello l'intento
Azz tu ne sei quasi rimasto vittimaDeadnature ha scritto:L'ha detto anche Alfiso, almeno su qualcosa vi ho fatto mettere d'accordo...Strong ha scritto:non credo sia stato quello l'intento
Fermati per favore, di questo passo finirai con l'odiare anche parti del tuo corpo, detesterai la poltrona di casa perchè non ti risponde.pacho ha scritto:sei uno sfigato che cerca di buttarla in caciara dato che non hai nulla da dire. E anche un po' patetico a dir la verità, dato che sei convinto che sei pure simpatico.
.Claudio82 ha scritto:Guarda, semmai chi va in pensione oggi a 58 anni ha mantenuto (previdenzialmente parlando) i propri genitori. La nostra generazione non deve dire grazie proprio a nessuno. Quel poco che ha ricevuto in termini di formazione, servizi sanitari etc lo sta pagando carissimo, considerando l'enorme debito pubblico che ci avete lasciato.nino58 ha scritto:Quelle persone che vanno in pensione a 58 anni hanno mantenuto te per 30 anni.Claudio82 ha scritto:
Io sono d'accordo con l'innalzamento dell'età pensionabile. Come fa notare giustamente Berlusconi, non è giusto far mantenere a noi (intendo a chi ha la nostra età) per i prossimi 25 anni persone che vanno in pensione a 58 anni.
Quindi se tu li mantieni per 25 sono ancora a credito.
E comunque, anche se le proporzioni fossero quelle opposte, vai a dirglielo in faccia in un vicolo cieco a uno che ha lavorato quarant'anni in fabbrica che tu sei d'accordo con l'innalzamento dell'età pensionabile.
Ti spiegherà serenamente perchè non è un'idea praticabile.
Tu pensi di essere immortale come il tuo modello d'uomo ?
E invulnerabile al passare del tempo ?
Te ne accorgerai nel cacare, diceva la buonanima di mio padre.
La tua generazione ha vissuto per anni al di sopra delle sue possibilità. Avete accumulato debiti enormi che dovremmo ripagare noi a partire dal prossimo anno. E volete pure andare in pensione a 58 anni????
Il mondo è cambiato, che siate giovani o vecchi, è ora che ve ne cominciate a rendere conto. Il tuo operaio che ha lavorato per 40 anni in fabbrica mandamelo in Cina che gli faccio vedere come gira veramente il mondo.
nino58 ha scritto: Caro Claudio,
nonostante tu faccia di tutto per nascondere e ribaltare la realtà, se oggi hai la professione che hai è perchè la generazione prima di te ti ha mantenuto e ha restituito alla precedente quello che gli aveva dato.
Si chiama trasmissione della Vita.
Santa pazienza Pacho, ti sei presentato a me con queste parole:pacho ha scritto:alfisio:
Rispetto chi mi porta rispetto. Uno (tu)che dal primo post non ha fatto che insultare l'interlocutore (io) per una mancanza disarmante di argomenti, sei tu. Non ho rispettato alcuni delle persona a me più vicine per vincoli molto più stretti, figurati se rispetto interlocutori via internet. Me ne hai dette di tutti i colori, vomitandomi addosso insulti ripetutamente (sia diretti che il loro significato intrinseco). Alla luce del fatto che avevo colto perfettamente la sostanza del tuo argomento (masturbazione = godere come un maiale per il linciaggio di una persona da parte di burattini), ho mantenuto toni ben (ma di molto) più bassi dei tuoi.
Chiamiamolo rispetto!pacho ha scritto:A volte sarebbe meglio chiudere la patta e aprire il cervello prima di parlare di 'democrazia'. ... Scommetto che chi si masturba davanti ad un barbaro omicidio compiuto da mercenari finanziati dai macellai occidentali, reclami a gran voce la non-violenza e il diritto all'insolvenza.
No, si chiama trasmissione del Debito Pubblico. C'avete la faccia come il culo... C'avete lasciato il terzo debito pubblico del mondo, un paese di merda, senza cultura sociale, senza crescita economica, senza infrastrutture, senza meritocrazia e vi volete pure sentir dire grazie...nino58 ha scritto:
Caro Claudio,
nonostante tu faccia di tutto per nascondere e ribaltare la realtà, se oggi hai la professione che hai è perchè la generazione prima di te ti ha mantenuto e ha restituito alla precedente quello che gli aveva dato.
Si chiama trasmissione della Vita.
L'ho già detto mille volte e lo dico per la milleeunesima :Claudio82 ha scritto:No, si chiama trasmissione del Debito Pubblico. C'avete la faccia come il culo... C'avete lasciato il terzo debito pubblico del mondo, un paese di merda, senza cultura sociale, senza crescita economica, senza infrastrutture, senza meritocrazia e vi volete pure sentir dire grazie...nino58 ha scritto:
Caro Claudio,
nonostante tu faccia di tutto per nascondere e ribaltare la realtà, se oggi hai la professione che hai è perchè la generazione prima di te ti ha mantenuto e ha restituito alla precedente quello che gli aveva dato.
Si chiama trasmissione della Vita.
La tua generazione per 50 anni ha pagato 70 di tasse ricevendo 100 in termini di assistenza sanitaria, pensioni, istruzione, infrastrutture. Avete vissuto benissimo per mezzo secolo (come si viveva in nessun altra parte del mondo), accumulando un debito enorme che dovrà essere ripagato dalla mia generazione. A noi toccherà pagare 130 di tasse e non riceveremo neanche i 100 in termini di servizi che avete ricevuto voi. Non siamo noi a dovervi dire "grazie". Siete voi che ci dovete dire "scusate".
Per la cronaca, io andrò in pensione a 70-72 anni col metodo contributivo (che vuol dire che prenderò di pensione quello che ho versato). Voi c'andate ancora con un pezzo di retributivo (che vuol dire che prenderete più di quello che avete pagato) e ci volete andare pure a 58 anni. Mi spieghi dov'è la giustizia sociale?
Non era riferito al colore politico ma si stava facendo un discorso generazionale. Come fai giustamente notare tu, il debito pubblico si è accumulato per la gran parte proprio negli ultimi 30 anni, mentre pagavano le tasse la generazione di nino e quella del fantomatico operaio 58enne che oggi vuole andare in pensione. E' principalmente colpa di quelle generazioni se oggi ci ritroviamo il debito pubblico che abbiamo e un paese sull'orlo della bancarotta.pacho ha scritto:A dir la verità, il debito pubblico è iniziato a crescere mostruosamente negli anni '80, quando al governo ci stava il padrino politico e non solo del Berlusca, se proprio vogliamo cercare delle responsabilità soggettive. Quindi imputare ai nino (?) - suppongo in quanto comunisti - di essere cause del debito pubblico mi sembra un falso storico.
Io non so dove vivi tu. Ma guarda che qui è cambiato il mondo. In Cina (dove mi trovo io) si lavora 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, per 50 anni e ti danno la pensione di reversibilità per 10 anni. Se la moglie vive più a lungo, sono cazzi suoi... e nonostante ciò, c'è una forte disoccupazione e pure la manodopera cinese inizia a patire la concorrenza di paesi (come il Vietnam) dove il lavoro costa ancora di meno. Immaginare di poter continuare a vivere come abbiamo vissuto fin'ora (e cioè spendendo 130 e pagando 100, accumulando debito pubblico) e pura follia. Non ci vogliono Keynes, Smith o Marx per capire che un sistema che produce debiti non è alla lunga sostenibile.pacho ha scritto:
Sul metodo contributivo e retributivo e sui presunti privilegi. scusa, ma questa logica mi fa rabbridire: perchè invece che chiedere un diritto sacrosanto, andare in pensione a 50 anni o a 58 o quando vuoi tu, e/o lavorare 4 ore al giorni e tutti, insomma un miglioramento delle tue condizioni, bisonga chiedere un peggioramento delle condizioni altrui? su che basi siamo convinti che oggi bisonga andare in pensione a 65 o a 70 anni?
E ti sbagli. Il nostro sistema pensionistico è in equilibrio semplicemente perchè paghiamo aliquote contributive altissime che rendono il costo del lavoro italiano tra i più alti del mondo, con conseguenze drammatiche per la crescita, l'occupazione e la stabilità del lavoro.pacho ha scritto: Ma anche esulando da questo che comunque è un punto centrale (tanto è vero che i guadagni di produttività degli ultimi 20 anni sono andati di pari passo con la stagnazione dei salari reali: e pertanto già solo una distribuzione più giusta renderebbe perfettamente possibile quanto dico), secondo me chiedere di alzare l'età pensionabile (tanto piu da parte dei giovani!) è di una demenzialità unica, considerando che la disoccupazione giovanile sfiora già il 30 per cento. Avere una base occupazionale maggiore determina innanzitutto piu competizione sul mercato del lavoro, quindi un minor potere contrattuale e pertanto salari minori per tutti.
Sì, nel 1800 era come dici tu. Forse anche nei primi anni del '900.pacho ha scritto: In secondo luogo, facendo ragionamenti di pura razionalità economica, avere più soggetti (a basso costo) nel mercato del lavoro, significa minori investimenti tecnologici dato che le imprese preferiscono un impiego estensivo di L.
Tu vivi nel mondo dei sogni. Non vi volete rendere conto che per anni avete vissuto al di sopra delle vostre possibilità, pagando meno di quello che rivevevate e accumulando debiti su debiti. Come ho scritto a pacho non ci vuole un economista per capire che un paese, un'azienda o una famiglia che continuano ad accumulare debiti prima o poi falliranno.nino58 ha scritto:L'ho già detto mille volte e lo dico per la milleeunesima :Claudio82 ha scritto:No, si chiama trasmissione del Debito Pubblico. C'avete la faccia come il culo... C'avete lasciato il terzo debito pubblico del mondo, un paese di merda, senza cultura sociale, senza crescita economica, senza infrastrutture, senza meritocrazia e vi volete pure sentir dire grazie...nino58 ha scritto:
Caro Claudio,
nonostante tu faccia di tutto per nascondere e ribaltare la realtà, se oggi hai la professione che hai è perchè la generazione prima di te ti ha mantenuto e ha restituito alla precedente quello che gli aveva dato.
Si chiama trasmissione della Vita.
La tua generazione per 50 anni ha pagato 70 di tasse ricevendo 100 in termini di assistenza sanitaria, pensioni, istruzione, infrastrutture. Avete vissuto benissimo per mezzo secolo (come si viveva in nessun altra parte del mondo), accumulando un debito enorme che dovrà essere ripagato dalla mia generazione. A noi toccherà pagare 130 di tasse e non riceveremo neanche i 100 in termini di servizi che avete ricevuto voi. Non siamo noi a dovervi dire "grazie". Siete voi che ci dovete dire "scusate".
Per la cronaca, io andrò in pensione a 70-72 anni col metodo contributivo (che vuol dire che prenderò di pensione quello che ho versato). Voi c'andate ancora con un pezzo di retributivo (che vuol dire che prenderete più di quello che avete pagato) e ci volete andare pure a 58 anni. Mi spieghi dov'è la giustizia sociale?
la giustizia sociale sta che anche tu devi poter andare in pensione dopo 40 anni di lavoro con il sistema retributivo.
Ma per fare questo bisogna prendere i soldi dove ci sono, dove sono stati accumulati.
Possibile che non capisci che una cosa giusta a mio favore deve valere anche per te ?
Che non c'è scritto in nessun testo sacro che deve restare fottuto uno dei due.
Che quelli che vogliono fotterci ti fanno credere che il tuo nemico sono io, tuo padre ?
E' possibile che non lo vedi tutto questo ?
Non è possibile.