Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 7:24
peek ha scritto: ↑lunedì 1 settembre 2025, 22:56
La mia impressione, ma potrei certamente essermi perso qualche passaggio, è che Ayuso volesse andarsene a tutti i costi e che la Uae abbia fatto un po' di resistenza', non so se per convinzione o per negoziare una buonauscita. Perciò non si può dire che sia stato cacciato, o se è stato cacciato sta stappando comunque la bottiglia di spumante.
Rimane il fatto che una cosa del genere, una dichiarazione a metà di una corsa di tre settimane dopo la scena di ieri, io non me la ricordo. Quantomeno a livelli così alti. Perciò non sarà stato cacciato, ma la Uae ha voluto rendere evidente che la misura è colma e che il suo comportamento è stato inaccettabile.
Però la conclusione "il suo comportamento è stato inaccettabile" non è necessaria dalla premessa che fai. Penso sia un'esperienza diretta di tantissime persone: collega dimissionario nel periodo di "preavviso", diciamo 6 mesi, ogni momento c'è un'occasione di frizione, si formano delle polarizzazioni nettissime (con i colleghi, con la dirigenza, dipende dal contesto ovviamente), è naturale e non c'è nessun bisogno che nasca da una colpa reale di una delle due parti. Personalmente ho visto tre situazioni così solo negli ultimi 6 mesi, scene molto simili a queste di Ayuso e UAE con bisticci in pubblico sul nulla (Almeida-Ayuso sul Galibier era veramente il nulla assoluto, si trattava di un passaggio simbolico in testa al gruppetto) e alla fine uscite anticipate perché la situazione era ingestibile. Magari vedendolo dall'esterno uno si chiede "che ha fatto questo per essere mandato via così?" e in realtà non ha fatto nulla, ognuno aveva le sue ragioni, a un certo punto si sono trovate in contrasto e si è fomentato uno scontro senza senso. E con Ayuso per me è esattamente questa situazione, ma con delle telecamere a inquadrarla. Lui poteva fare un sacco di cose in modo diverso (poteva, non necessariamente doveva, per come la vedo io), la squadra probabilmente pure (ultima in ordine di tempo questa comunicazione con questo tempismo)
Ciao Beppu, per completare il tuo discorso vanno aggiunti un paio di spunti.
Capisco perfettamente il caso del dimissionario che, nel periodo di preavviso, si fa un pò il cavoli suoi e ha frizioni con dirigenza e colleghi.
È una situazione che ho appena vissuto anche io, con due colleghi.
Il primo è stato irreprensibile fino all'ultimo giorno, il secondo ha mollato gli ormeggi e ha fatto più danni della grandine (e le macerie adesso devo raccoglierle io, tra l'altro).
Al secondo hanno pure affidato un progetto, sapendo che era dimissionario, che ovviamente non ha portato a termine, sbattendosene i maroni o, quello che pensiamo in azienda, addirittura remando contro l'ha sabotato.
Ecco, penso che un dirigente d'azienda non dovrebbe mai dare certi incarichi ai dimissionari, proprio perché c'è il rischio che, per frizioni varie e pregresse, questi ultimi possano comportarsi male.
Ovviamente, in questo caso, il dipendente in periodo di preavviso che si comporta così, non è professionale.
Ed è proprio il caso della UAE e di Ayiso.
Stesso identico caso del mio ex-collega.
Hanno deciso (e chiesto) di portare Ayuso alla Vuelta, sapendo che il rapporto di lavoro era logoro da tempo, che il ragazzo si trovava male in questo ambiente e con alcuni compagni, in primis quello a cui avrebbe dovuto fare da aiutante, che c'erano già in corso discorsi con il suo entourage per concordare un'uscita anticipata dal contratto tra le parti.
Cosa pensavano potesse succedere?
È stato un errore piuttosto grave, da parte della dirigenza.
D'altronde canto, non si può far passare in cavalleria nemmeno il comportamento di Ayuso, che per tutta una serie di ragioni, più o meno corrette e condivisibili, e anche umanamente comprensibili, aveva il dente avvelenato con più figure all'interno del Team.
Se ti chiedono se sei disposto ad aiutare la squadra alla Vuelta, nonostante tutti i trascorsi, nonostante le frizioni che ci sono anche ora e nonostante il fatto tu stia per andartene, e rispondi di sì, allora devi tenere un comportamento professionale e fare il tuo.
Altrimenti alzi la mano e dici che non sei disposto.
Punto.
Come avrebbe dovuto fare il mio ex collega, non assumendosi l'incarico di sviluppare un progetto di cui non aveva nessun interesse, senza creare danno all'azienda.