Swatt Club

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
l'Orso
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Re: Swatt Club

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Ha vinto anche Cretti ieri, la gara nazionale Elite/Under 23 SCHIO - OSSARIO DEL PASUBIO, a conferma del periodo di forma che sta attraversando.
Speriamo che stavolta gli MBH sian contenti... domenica scorsa c'eran di quei musi lunghi dopo l'arrivo...
Io son arrivato sulla Roncola dopo il fine gara , per cui non ho visto le reazioni "a caldo", ma mi han riferito che qualcuno del loro entourage abbia detto "vi siete fatti battere da una squadra di amatori", spero abbian capito male.

PS: tornando alla gara delle Marche, valida come campionato regionale, ho letto che Gaffuri e Ginestra son partiti presto (forse pronti via)... in ogni caso son arrivati con un vantaggio di oltre 7 minuti su quel che restava del gruppo (percorso esigente, partiti in 130 circa, arrivati in una quindicina).

C'è da dire che le squadre più forti erano impegnate in altro e il loro livello è alto rispetto ai partenti... non so se siano andati nelle Marche perchè ci teneva Ginestra o perchè non li hanno invitati a Schio :boh:

Ad ogni modo da quel che ho visto domenica scorsa e da quel che ho letto, nell'ambiente c'è chi è contento e chi purtroppo storce il naso (l'ignoranza è diffusa anche fra i più sensibili :( ).
Speriamo, per il bene dei (pochi) giovani appassionati (ma pure il mio e dei "vecchietti" come me), che si colga l'occasione del "casino" mediatico scaturito dai loro risultati, per rifondare il ciclismo facendolo tornare sport popolare e non solo l'accademia per artisti da circo qual'è ora.

(nessun intento di offesa, adoro pagliacci, funambili e giocolieri, son Artisti e Atleti, con la "A" maiuscola, solo che lo sport dovrebbe essere anche altro, il ciclismo lo era, ora non lo è più già dagli esordienti).
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Fanta cicloweb 2015:
Tour 2015 - 19a tappa - SJ M.nne - Toussuire (24 Luglio)

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Scostante_Girardengo
herbie
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Re: Swatt Club

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l'Orso ha scritto: lunedì 21 luglio 2025, 16:14
Speriamo, per il bene dei (pochi) giovani appassionati (ma pure il mio e dei "vecchietti" come me), che si colga l'occasione del "casino" mediatico scaturito dai loro risultati, per rifondare il ciclismo facendolo tornare sport popolare e non solo l'accademia per artisti da circo qual'è ora.

condivido le cose che hai scritto, ma non capisco che c'entri lo Swatt Club con il far tornare il ciclismo uno sport popolare...
Era uno sport popolare quando tutti si muovevano in bici, e una bici buona per gareggiare per i tempi che correvano la poteva comprare anche un ragazzino risparmiando le mance per un annetto.
Ne fermi uno a caso di loro (o di altre squadre ""cicloamatoriali"" simili che semplicemente hanno atleti meno forti) e lo lasci nudo e senza bici a bordo strada e ti sei fatto una cifra tra i 18 e i 20k...ma anche solo togliendogli i vestiti dal casco alle scarpe ti guadagni abbondantemente il mese di lavoro.
Senza contare il fatto che le persone normali fanno un lavoro a tempo pieno, non il cicloamatore a tempo pieno...
Primo86
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Re: Swatt Club

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Le persone normali che assaltano ciclisti per depredarli
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Beppugrillo
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Re: Swatt Club

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herbie ha scritto: lunedì 21 luglio 2025, 17:22
l'Orso ha scritto: lunedì 21 luglio 2025, 16:14
Speriamo, per il bene dei (pochi) giovani appassionati (ma pure il mio e dei "vecchietti" come me), che si colga l'occasione del "casino" mediatico scaturito dai loro risultati, per rifondare il ciclismo facendolo tornare sport popolare e non solo l'accademia per artisti da circo qual'è ora.

condivido le cose che hai scritto, ma non capisco che c'entri lo Swatt Club con il far tornare il ciclismo uno sport popolare...
Era uno sport popolare quando tutti si muovevano in bici, e una bici buona per gareggiare per i tempi che correvano la poteva comprare anche un ragazzino risparmiando le mance per un annetto.
Ne fermi uno a caso di loro (o di altre squadre ""cicloamatoriali"" simili che semplicemente hanno atleti meno forti) e lo lasci nudo e senza bici a bordo strada e ti sei fatto una cifra tra i 18 e i 20k...ma anche solo togliendogli i vestiti dal casco alle scarpe ti guadagni abbondantemente il mese di lavoro.
Senza contare il fatto che le persone normali fanno un lavoro a tempo pieno, non il cicloamatore a tempo pieno...
Comunque il vestiario in vendita sul sito Swatt Club è perfettamente in linea con il resto fascia media (sotto Assos o Rapha, per dire).
Popolare, a me sembra ancora uno sport popolare vedendo quanta gente trovi in strada in certi posti ogni domenica. Non so come funzionasse ai tempi di Binda o Coppi, ma dubito fortemente che fosse uno sport accessibile a qualsiasi classe sociale senza sacrifici. Anzi, penso sia molto più semplice oggi trovare i mezzi per provare a fare ciclismo agonisticamente (la bici, la squadra vicino casa, le strade su cui allenarsi). Se vuoi vestirti griffato, se puoi comprarti la bici da 10.000 euro, magari lo fai, ma non vuol dire che lo sport non sia potenzialmente aperto a tutti, non sono aspetti che fanno la differenza alla base questi (ci sarà il ragazzino che si presenta alla corsa con la bici migliore che magari fa pure la differenza, ma sono sicuro che i tecnici abbiano modo di superare questo e riconoscere i valori reali). Quindi non credo che non sia popolare nel senso italiano/sociale di questa parola, magari lo è nel senso inglese, cioè semplicemente le persone preferiscono altro. Vedremo se l'esplosione del cicloturismo trascinerà anche l'agonismo, probabilmente no ma in ogni caso ci sarebbe da aspettare ancora un po' per vedere degli effetti
herbie
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Re: Swatt Club

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 21 luglio 2025, 18:37
herbie ha scritto: lunedì 21 luglio 2025, 17:22
l'Orso ha scritto: lunedì 21 luglio 2025, 16:14
Speriamo, per il bene dei (pochi) giovani appassionati (ma pure il mio e dei "vecchietti" come me), che si colga l'occasione del "casino" mediatico scaturito dai loro risultati, per rifondare il ciclismo facendolo tornare sport popolare e non solo l'accademia per artisti da circo qual'è ora.

condivido le cose che hai scritto, ma non capisco che c'entri lo Swatt Club con il far tornare il ciclismo uno sport popolare...
Era uno sport popolare quando tutti si muovevano in bici, e una bici buona per gareggiare per i tempi che correvano la poteva comprare anche un ragazzino risparmiando le mance per un annetto.
Ne fermi uno a caso di loro (o di altre squadre ""cicloamatoriali"" simili che semplicemente hanno atleti meno forti) e lo lasci nudo e senza bici a bordo strada e ti sei fatto una cifra tra i 18 e i 20k...ma anche solo togliendogli i vestiti dal casco alle scarpe ti guadagni abbondantemente il mese di lavoro.
Senza contare il fatto che le persone normali fanno un lavoro a tempo pieno, non il cicloamatore a tempo pieno...
Comunque il vestiario in vendita sul sito Swatt Club è perfettamente in linea con il resto fascia media (sotto Assos o Rapha, per dire).
Popolare, a me sembra ancora uno sport popolare vedendo quanta gente trovi in strada in certi posti ogni domenica. Non so come funzionasse ai tempi di Binda o Coppi, ma dubito fortemente che fosse uno sport accessibile a qualsiasi classe sociale senza sacrifici. Anzi, penso sia molto più semplice oggi trovare i mezzi per provare a fare ciclismo agonisticamente (la bici, la squadra vicino casa, le strade su cui allenarsi). Se vuoi vestirti griffato, se puoi comprarti la bici da 10.000 euro, magari lo fai, ma non vuol dire che lo sport non sia potenzialmente aperto a tutti, non sono aspetti che fanno la differenza alla base questi (ci sarà il ragazzino che si presenta alla corsa con la bici migliore che magari fa pure la differenza, ma sono sicuro che i tecnici abbiano modo di superare questo e riconoscere i valori reali). Quindi non credo che non sia popolare nel senso italiano/sociale di questa parola, magari lo è nel senso inglese, cioè semplicemente le persone preferiscono altro. Vedremo se l'esplosione del cicloturismo trascinerà anche l'agonismo, probabilmente no ma in ogni caso ci sarebbe da aspettare ancora un po' per vedere degli effetti
hai già scritto due cose "bici da 10000 euro" e "cicloturismo" che col tema di questo 3D non c'entrano nulla....
Non so se svendano il vestiario col loro marchio sul loro sito. Io so che se ne prendi uno della squadra e parti dalle scarpe e arrivi al casco (il completo non è Assos?) ci vogliono due stipendi per comprare tutto. Esattamente come per tutte le squadre pro.

Sì, se parliamo di ragazzino che va a cercare una squadra per correre, dotato di buone qualità atletiche, forse e dico forse, una squadra nel raggio di qualche decina di chilometri la trova ancora, in certe regioni.
Ma se dovrebbe essere "popolare" ("popolare" nel senso che ha la parola in italiano, ovvero accessibile a fasce di reddito medio/basso) un avvicinamento al ciclismo passando per le squadre amatoriali dove devi procurarti questi materiali con costi esponenzialmente gonfiatisi nel corso di pochissimi anni, dove devi avere un altro lavoro e competere con gente che pur continuando a chiamarsi "cicloamatori" fanno sostanzialmente solo ciclismo, stiamo enunciando una contraddizione in termini.
Ultima modifica di herbie il lunedì 21 luglio 2025, 19:57, modificato 1 volta in totale.
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PassistaScalatore
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Re: Swatt Club

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 21 luglio 2025, 18:37
herbie ha scritto: lunedì 21 luglio 2025, 17:22
l'Orso ha scritto: lunedì 21 luglio 2025, 16:14
Speriamo, per il bene dei (pochi) giovani appassionati (ma pure il mio e dei "vecchietti" come me), che si colga l'occasione del "casino" mediatico scaturito dai loro risultati, per rifondare il ciclismo facendolo tornare sport popolare e non solo l'accademia per artisti da circo qual'è ora.

condivido le cose che hai scritto, ma non capisco che c'entri lo Swatt Club con il far tornare il ciclismo uno sport popolare...
Era uno sport popolare quando tutti si muovevano in bici, e una bici buona per gareggiare per i tempi che correvano la poteva comprare anche un ragazzino risparmiando le mance per un annetto.
Ne fermi uno a caso di loro (o di altre squadre ""cicloamatoriali"" simili che semplicemente hanno atleti meno forti) e lo lasci nudo e senza bici a bordo strada e ti sei fatto una cifra tra i 18 e i 20k...ma anche solo togliendogli i vestiti dal casco alle scarpe ti guadagni abbondantemente il mese di lavoro.
Senza contare il fatto che le persone normali fanno un lavoro a tempo pieno, non il cicloamatore a tempo pieno...
Comunque il vestiario in vendita sul sito Swatt Club è perfettamente in linea con il resto fascia media (sotto Assos o Rapha, per dire).
Popolare, a me sembra ancora uno sport popolare vedendo quanta gente trovi in strada in certi posti ogni domenica. Non so come funzionasse ai tempi di Binda o Coppi, ma dubito fortemente che fosse uno sport accessibile a qualsiasi classe sociale senza sacrifici. Anzi, penso sia molto più semplice oggi trovare i mezzi per provare a fare ciclismo agonisticamente (la bici, la squadra vicino casa, le strade su cui allenarsi). Se vuoi vestirti griffato, se puoi comprarti la bici da 10.000 euro, magari lo fai, ma non vuol dire che lo sport non sia potenzialmente aperto a tutti, non sono aspetti che fanno la differenza alla base questi (ci sarà il ragazzino che si presenta alla corsa con la bici migliore che magari fa pure la differenza, ma sono sicuro che i tecnici abbiano modo di superare questo e riconoscere i valori reali). Quindi non credo che non sia popolare nel senso italiano/sociale di questa parola, magari lo è nel senso inglese, cioè semplicemente le persone preferiscono altro. Vedremo se l'esplosione del cicloturismo trascinerà anche l'agonismo, probabilmente no ma in ogni caso ci sarebbe da aspettare ancora un po' per vedere degli effetti
Non sono d'accordo.
Non ho ora tempo e prove a sostegno della mia argomentazione, ma vedo un mondo amatoriale che, così come il professionismo, si è esasperato.
Sui prezzi è diventato difficile. Dieci anni fa si trovavano bici di media fascia a 2000 euro circa, ora il prezzo è raddoppiato. Per non parlare della semplice manutenzione della bici. Un cambio di pastiglie di freno a disco costa dai 30 euro in su. Per parlare di piccole cose su cui tutti devono passare.
Ma non parlo solo dei prezzi, ma anche del livello di competizione.
Sulle gare amatoriali, le impressioni dettate dalla mia esperienza diretta sono che 15 anni fa partecipavano anche i non in forma e comunque arrivavano al traguardo, le gare erano anche un'occasione conviviale. Adesso partecipa solo chi è al meglio, le iscrizioni sono dimezzate se non di più, se uno non è in forma e prova a partecipare lo stesso è facile che venga staccato già nei primi giri, anche in una semplice gara in circuito.

Su questo, lo Swatt rappresenta un modo di vivere il ciclismo con l'ossessione dei dati, le tabelle, un ciclismo dove l'amatore ha il tempo e le risorse per avere un preparatore, un nutrizionista, che mi sembra molto lontano dalla dimensione popolare che aveva il ciclismo quando era popolare, cioè fino a Pantani, in Italia, quando chi andava in bici più volte a settimana neanche sapeva cosa fosse una proporzione Watt/chilo.
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Beppugrillo
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Re: Swatt Club

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Conconi e Ferrari lo sapevano cos'era un Watt per chilo
herbie
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Re: Swatt Club

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 21 luglio 2025, 20:32 Conconi e Ferrari lo sapevano cos'era un Watt per chilo
qualche cicloamatore lo seguivano pure, qualcuno disposto a pagare non proprio due lire...stiamo parlando di cicloamatori e di ciclismo "popolare"....
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