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Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 febbraio 2022, 7:36
da Theakston
Road Runner ha scritto: domenica 20 febbraio 2022, 22:27 A proposito di bere... una delle cose che faceva inorridire un mio socio di allenamenti era, dopo un'ora e mezza di corsa nel caldo di luglio, anni '90 quando si usavano ancora magliette in cotone, levarmi la maglietta fradicia, strizzarla e bere il sudore in essa contenuto.
Per me era una cosa naturale, acqua e sali minerali! Il mio socio al vedermi aveva conati di vomito!
Durante le 26 maratone disputate ho bevuto di tutto. L'unica cosa un po' sgradevole e' stata il bere dalle spugne adibite per lo spugnaggio. Io me le ficcavo in bocca e ne strizzavo l'acqua in esse contenuta. Purtroppo la maggior parte delle volte contenevano anche del sapone (o forse non le avevano minimamente sciacquate). Pace. La sete è sete.
:vomitino: altro che le fontane leccate dal cane!
Meno male che eri tra i primi a transitare allo spugnaggio, pensa quelli che passavano dopo tanti e magari le spugne erano riutilizzate dopo che quelli prima le avevano passate sul corpo e buttate a terra ... :crazy:

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 febbraio 2022, 11:42
da herbie
Theakston ha scritto: lunedì 21 febbraio 2022, 7:36
Road Runner ha scritto: domenica 20 febbraio 2022, 22:27 A proposito di bere... una delle cose che faceva inorridire un mio socio di allenamenti era, dopo un'ora e mezza di corsa nel caldo di luglio, anni '90 quando si usavano ancora magliette in cotone, levarmi la maglietta fradicia, strizzarla e bere il sudore in essa contenuto.
Per me era una cosa naturale, acqua e sali minerali! Il mio socio al vedermi aveva conati di vomito!
Durante le 26 maratone disputate ho bevuto di tutto. L'unica cosa un po' sgradevole e' stata il bere dalle spugne adibite per lo spugnaggio. Io me le ficcavo in bocca e ne strizzavo l'acqua in esse contenuta. Purtroppo la maggior parte delle volte contenevano anche del sapone (o forse non le avevano minimamente sciacquate). Pace. La sete è sete.
:vomitino: altro che le fontane leccate dal cane!
Meno male che eri tra i primi a transitare allo spugnaggio, pensa quelli che passavano dopo tanti e magari le spugne erano riutilizzate dopo che quelli prima le avevano passate sul corpo e buttate a terra ... :crazy:
:D
comunque aspetto di vedere un video d'epoca :bll: con lui che fa questa cosa, prima di crederci. Avrà fatto sicuramente qualche maratona con riprese televisive.
Per quanto riguarda il sudore della maglietta, quello per convincerci lo può fare anche oggi, e mandarci il video.
A proposito di prove provate, quando sarò sufficientemente vecchio da rendere onorevole la sconfitta, garantisco che raccoglierò la sfida lanciata dal figlio per il confronto ciclista vs. runner sull'Alpe del Vicerè.

Tutto ciò c'entra sicuramente con la "crisi del ciclismo italiano" visto che siamo passati a parlare di abitudini cicloturistiche :sedia:

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 febbraio 2022, 19:56
da Road Runner
L'amico socio di allenamento si chiama Malgesini Piero, operaio falegname da 10 ore al giorno in fabbrica e maratoneta da 2h.19' (mezza 1h,05'). Ha un profilo Facebook aperto. Chiedigli tutto quello che vuoi e non potrà che confermare.
Posso rincarare la dose? Ho fatto 365 giorni di naja mangiando tranquillamente tutti i giorni in mensa, e quando d'abitudine nella pastasciutta trovavo mosconi, cimici, ecc.. scartavo tranquillamente l'insetto e andavo avanti a mangiare. Non sono mai stato schizzinoso. I miei vecchi hanno fatto la guerra (e la fame) e mi dicevo che per rispetto non avevo il diritto di esserlo.
Ah, dimenticavo, la mia cura contro la carenza di ferro ?!? Facevo lessare una mela, andavo nei cantieri dismessi a cercare chiodi da muratore arrugginiti che infilavo nella mela. Facevo decantare un giorno, toglievo i chiodi e mangiavo la mela. "Legava" un po' i denti, ma di ferro ne conteneva, eccome!

Fine OT.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 febbraio 2022, 20:19
da Tranchée d'Arenberg
Winter ha scritto: venerdì 18 febbraio 2022, 17:03
Gimbatbu ha scritto: venerdì 18 febbraio 2022, 15:10 Pantani vinse un Tour con il massimo distanziamento dal Giro degli ultimi anni , non ricordo esattamente, ma 5 settimane c' erano sicuramente. Interpretando quell' annata di Marco si nota abbastanza chiaramente come finalizzo' la prima parte della stagione al Giro staccando con le gare completamente una volta finito e riprendendo a correre proprio dal Tour. In questo modo pur pagando all' inizio si ritrovò alla grande da metà Tour in poi tanto è vero che continuò a vincere anche nel mese di agosto. Sarebbe penalizzante per uno forte come Pogacar ripetere un programma del genere? Per me potrebbe fare doppietta, certo rinunciando praticamente a quasi tutto l' inizio di stagione.
credo sia l'esempio piu' sbagliato..
e Non credo lo prendano ad esempio :D :D
Pantani non tocco' bici per 3 settimane..
con sole due settimane di preparazione ando' al tour (e il famoso allenamento lungo senza borraccia..)
chiariamente al prologo.. era un po' indietro di condizione
arrivo' 181esimo su 188
in tutte le prime tappe lui e la sua squadra stazionarono nelle ultime posizione del gruppo..

gli altri (pure quelli attuali) vinceranno molto piu' di lui..
ma c'e' un motivo perche' è restato nel cuore della gente
L'hai detto da solo: qualsiasi discorso si faccia, Marco Pantani non può essere preso come termine di paragone perchè lui era un corridore a parte, che fa categoria da sè. Non voglio dire che fosse meglio di un Pogacar, che a fine carriera avrà vinto 10 volte tanto. Lui era semplicemente un alieno (sotto diversi punti di vista e non solo per quanto andava forte in salita ) salito su una bici. Tant'è che sono passati 24 anni e nessuno ancora è riuscito a rifare la doppietta.
Quel Tour lo ricordo come se fosse ieri. Non vi doveva neanche prendere parte, si presentò con una preparazione che rispetto alle moderne metodologie di allenamento farebbe semplicemente ridere. Partì molto male: dopo 8 giorni di corsa aveva già 5 minuti da Ullrich, con la prospettiva di una crono finale in cui avrebbe potuto pagare almeno altri 3 minuti al colosso tedesco. Nessuno, a parte lui forse, pensava che avrebbre letteralmente ribaltato quel Tour con un'azione come quella del Galibier.

Pantani fece tutto a sensazione, sfruttando un talento enorme ed una personalità che non si è mai più vista. E' quello che lo rende veramente così grande e romantico.
Pogacar potrà anche farla la doppietta, ma avrà a disposizione una squadra super e i suoi preparatori programmeranno tutto nei dettagli. Come dice Cassius la brutta notizia è che i metodi attuali funzionano e forse oggi non hanno alternativa. Pantani ne potè fare a meno e perciò merita di diritto lo status di gigante del ciclismo.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 febbraio 2022, 20:21
da Winter
Road Runner ha scritto: lunedì 21 febbraio 2022, 19:56 dimenticavo, la mia cura contro la carenza di ferro ?!? Facevo lessare una mela, andavo nei cantieri dismessi a cercare chiodi da muratore arrugginiti che infilavo nella mela. Facevo decantare un giorno, toglievo i chiodi e mangiavo la mela. "Legava" un po' i denti, ma di ferro ne conteneva, eccome!

Fine OT.
Gilles Delion ( :champion: ) faceva lo stesso
Gli altri si bombavano con trasfusioni , epo e balle varie
Lui con il chiodo nella mela..
Gran personaggio
Nato nell epoca sbagliata

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 febbraio 2022, 20:26
da Primo86
Road Runner dopo una sua maratona.


Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 febbraio 2022, 20:37
da Road Runner
Ribadisco solo un dato statistico, che nessun agonista che conosca può dire di avere:
936 (novecentotrentasei) gare di corsa a piedi disputate nella mia vita (incluse 26 Maratone), ZERO RITIRI.
(se vuoi mettici anche 285 gare vinte, comprese due Maratone, ma è ininfluente).

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 febbraio 2022, 20:42
da Primo86
Road Runner ha scritto: lunedì 21 febbraio 2022, 20:37 Ribadisco solo un dato statistico, che nessun agonista che conosca può dire di avere:
936 (novecentotrentasei) gare di corsa a piedi disputate nella mia vita (incluse 26 Maratone), ZERO RITIRI.
(se vuoi mettici anche 285 gare vinte, comprese due Maratone, ma è ininfluente).
Ma non ti prendevo in giro.
Anzi mi guarderei bene dal farlo. :pc:

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 febbraio 2022, 20:52
da chinaski89
Winter ha scritto: lunedì 21 febbraio 2022, 20:21
Road Runner ha scritto: lunedì 21 febbraio 2022, 19:56 dimenticavo, la mia cura contro la carenza di ferro ?!? Facevo lessare una mela, andavo nei cantieri dismessi a cercare chiodi da muratore arrugginiti che infilavo nella mela. Facevo decantare un giorno, toglievo i chiodi e mangiavo la mela. "Legava" un po' i denti, ma di ferro ne conteneva, eccome!

Fine OT.
Gilles Delion ( :champion: ) faceva lo stesso
Gli altri si bombavano con trasfusioni , epo e balle varie
Lui con il chiodo nella mela..
Gran personaggio
Nato nell epoca sbagliata
Un grande davvero, che andrebbe celebrato di più. Certo capisco l'imbarazzo se dovesse parlarne qualche ex o addetto ai lavori :diavoletto: lo sport a livello professionistico comunque fa schifo in generale, i rari (issimi) tipi come Gilles andrebbero considerati di più

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 febbraio 2022, 21:48
da cassius
Road Runner ha scritto: domenica 20 febbraio 2022, 22:27 Durante le 26 maratone disputate ho bevuto di tutto. L'unica cosa un po' sgradevole e' stata il bere dalle spugne adibite per lo spugnaggio. Io me le ficcavo in bocca e ne strizzavo l'acqua in esse contenuta. Purtroppo la maggior parte delle volte contenevano anche del sapone (o forse non le avevano minimamente sciacquate). Pace. La sete è sete.
Ma non si usava dare dei bicchieri d'acqua?
Posto che la mia prima esperienza di corse sopra i 10 km è del 2004...
Credo che ormai sia per regolamento, alternare spugnaggi e acqua ogni 2.5 km.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 marzo 2022, 7:42
da Salvatore77
I nostri migliori corridori per le gare delle pietre, mi riferisco a Moscon Bettiol Colbrelli, a causa di varie vicissitudini, mi sembra siano un pochino indietro.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 21 marzo 2022, 10:41
da nikybo85
Meglio guardare il ciclismo femminile :italia:

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 25 marzo 2022, 16:58
da Stasis
Il ciclismo maschile elite italiano se la passa malissimo.

Ecco a voi la top 10 di una tappa di una corsa 2.1 organizzata in Italia

A questo aggiungere:
- Nessuno nel gruppo di corridori che si gioca la E3 harelbeke
- Nessuno nella top 10 della contemporanea Volta Catalunya
- Nessuno nella top 10 della San Remo

Gli uomini di classifica migliori sono Caruso e Pozzovivo
Gli uomini da classiche Colbrelli (carriera probabilmente finita); Trentin (top rider ma non un vincente); Formolo diventato gregario; Moscon e Bettiol una corsa buona ogni 12 mesi.
Neanche la nostra scuola di velocisti riesce più a produrre sprinter di prima fascia

Mai al livello dei migliori la generazione di mezzo: Masnada, Ballerini, Ciccone

A livello di punti UCI il primo è Nizzolo poi Diego Ulissi e Caruso. Corridori dignitosissimi a cui voglio bene, ma sono classe media.

A questo scenario aggiungiamo le nostre professional con pochi mezzi e il mistero della Bardiani: prendere i migliori under 23 per farli andare più piano di quando erano u23

Nostre speranze riposte in Covi, Bagioli, Baroncini e Tiberi ma i loro coetanei si chiamano Remco, Tadej, Tulett, Pidcock, Ayuso, Carlos Rodriguez, Almeida, Grmay, Halland Johannessen, Van Wilder, Schmid etc..

Abbiamo ufficialmente smesso di produrre talento?

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 25 marzo 2022, 17:06
da Tommeke92
Stasis ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 16:58 Il ciclismo maschile elite italiano se la passa malissimo.

Ecco a voi la top 10 di una tappa di una corsa 2.1 organizzata in Italia

A questo aggiungere:
- Nessuno nel gruppo di corridori che si gioca la E3 harelbeke
- Nessuno nella top 10 della contemporanea Volta Catalunya
- Nessuno nella top 10 della San Remo

Gli uomini di classifica migliori sono Caruso e Pozzovivo
Gli uomini da classiche Colbrelli (carriera probabilmente finita); Trentin (top rider ma non un vincente); Formolo diventato gregario; Moscon e Bettiol una corsa buona ogni 12 mesi.
Neanche la nostra scuola di velocisti riesce più a produrre sprinter di prima fascia

Mai al livello dei migliori la generazione di mezzo: Masnada, Ballerini, Ciccone

A livello di punti UCI il primo è Nizzolo poi Diego Ulissi e Caruso. Corridori dignitosissimi a cui voglio bene, ma sono classe media.

A questo scenario aggiungiamo le nostre professional con pochi mezzi e il mistero della Bardiani: prendere i migliori under 23 per farli andare più piano di quando erano u23

Nostre speranze riposte in Covi, Bagioli, Baroncini e Tiberi ma i loro coetanei si chiamano Remco, Tadej, Tulett, Pidcock, Ayuso, Carlos Rodriguez, Almeida, Grmay, Halland Johannessen, Van Wilder, Schmid etc..

Abbiamo ufficialmente smesso di produrre talento?
Eh non è una bella situazione :|

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 25 marzo 2022, 17:36
da Primo86
Comunque Masnada era con Pogacar a Bergamo l'anno scorso.

Non per spostare l'impianto del discorso, solo per ricordarcelo.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 25 marzo 2022, 17:40
da Salvatore77
Stasis ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 16:58
Nostre speranze riposte in Covi, Bagioli, Baroncini e Tiberi ma i loro coetanei si chiamano Remco, Tadej, Tulett, Pidcock, Ayuso, Carlos Rodriguez, Almeida, Grmay, Halland Johannessen, Van Wilder, Schmid etc..

Abbiamo ufficialmente smesso di produrre talento?
Se li mettiamo sulla bilancia, effettivamente la situazione è preoccupante.
Però la cosa inusuale di questi ultimi anni del ciclismo mondiale è che certe cose succedono da chi non te lo aspetti, nel senso che all'improvviso qualcuno faccia il botto. La speranza è che, come succede alle altre nazioni, possa succedere all'Italia.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 25 marzo 2022, 17:57
da ciclistapazzo
Stasis ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 16:58 Il ciclismo maschile elite italiano se la passa malissimo.

Ecco a voi la top 10 di una tappa di una corsa 2.1 organizzata in Italia

A questo aggiungere:
- Nessuno nel gruppo di corridori che si gioca la E3 harelbeke
- Nessuno nella top 10 della contemporanea Volta Catalunya
- Nessuno nella top 10 della San Remo

Gli uomini di classifica migliori sono Caruso e Pozzovivo
Gli uomini da classiche Colbrelli (carriera probabilmente finita); Trentin (top rider ma non un vincente); Formolo diventato gregario; Moscon e Bettiol una corsa buona ogni 12 mesi.
Neanche la nostra scuola di velocisti riesce più a produrre sprinter di prima fascia

Mai al livello dei migliori la generazione di mezzo: Masnada, Ballerini, Ciccone

A livello di punti UCI il primo è Nizzolo poi Diego Ulissi e Caruso. Corridori dignitosissimi a cui voglio bene, ma sono classe media.

A questo scenario aggiungiamo le nostre professional con pochi mezzi e il mistero della Bardiani: prendere i migliori under 23 per farli andare più piano di quando erano u23

Nostre speranze riposte in Covi, Bagioli, Baroncini e Tiberi ma i loro coetanei si chiamano Remco, Tadej, Tulett, Pidcock, Ayuso, Carlos Rodriguez, Almeida, Grmay, Halland Johannessen, Van Wilder, Schmid etc..

Abbiamo ufficialmente smesso di produrre talento?
il discorso sarebbe anche condividibile, ma non capisco perché inserire l'ordine di arrivo di una tappa di volata. Più interessante l'ordine della generale, dove nuovamente l'Italia non emerge particolarmente, anche se Tiberi sta facendo una corsa incoraggiante, anche se ben al di sotto di talenti come Tulett.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 25 marzo 2022, 18:51
da nikybo85
Salvatore77 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 17:40
Stasis ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 16:58
Nostre speranze riposte in Covi, Bagioli, Baroncini e Tiberi ma i loro coetanei si chiamano Remco, Tadej, Tulett, Pidcock, Ayuso, Carlos Rodriguez, Almeida, Grmay, Halland Johannessen, Van Wilder, Schmid etc..

Abbiamo ufficialmente smesso di produrre talento?
Se li mettiamo sulla bilancia, effettivamente la situazione è preoccupante.
Però la cosa inusuale di questi ultimi anni del ciclismo mondiale è che certe cose succedono da chi non te lo aspetti, nel senso che all'improvviso qualcuno faccia il botto. La speranza è che, come succede alle altre nazioni, possa succedere all'Italia.
Non ho capito bene il tuo discorso forse...perché da quello che capisco io, il botto all'improvviso l'italia lo ha fatto l'anno scorso con Colbrelli..una Roubaix vale quanto tutta la storia del Catalunya

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 25 marzo 2022, 20:24
da Winter
Stasis ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 16:58 Il ciclismo maschile elite italiano se la passa malissimo.

Ecco a voi la top 10 di una tappa di una corsa 2.1 organizzata in Italia

A questo aggiungere:
- Nessuno nel gruppo di corridori che si gioca la E3 harelbeke
- Nessuno nella top 10 della contemporanea Volta Catalunya
- Nessuno nella top 10 della San Remo

Gli uomini di classifica migliori sono Caruso e Pozzovivo
Gli uomini da classiche Colbrelli (carriera probabilmente finita); Trentin (top rider ma non un vincente); Formolo diventato gregario; Moscon e Bettiol una corsa buona ogni 12 mesi.
Neanche la nostra scuola di velocisti riesce più a produrre sprinter di prima fascia

Mai al livello dei migliori la generazione di mezzo: Masnada, Ballerini, Ciccone

A livello di punti UCI il primo è Nizzolo poi Diego Ulissi e Caruso. Corridori dignitosissimi a cui voglio bene, ma sono classe media.

A questo scenario aggiungiamo le nostre professional con pochi mezzi e il mistero della Bardiani: prendere i migliori under 23 per farli andare più piano di quando erano u23

Nostre speranze riposte in Covi, Bagioli, Baroncini e Tiberi ma i loro coetanei si chiamano Remco, Tadej, Tulett, Pidcock, Ayuso, Carlos Rodriguez, Almeida, Grmay, Halland Johannessen, Van Wilder, Schmid etc..

Abbiamo ufficialmente smesso di produrre talento?
Si un disastro
Inspiegabile
Prima non nascevano più gli scalatori
Poi i corridori da grandi giri
Poi quelli da classiche
Adesso manco più le volate
Manco una top 10 in una tappa facile della Coppi e bartali
Ultima vittoria italiana il 7 marzo ganna al prologo della tirreno
In linea il samyn di trentin il primo marzo
Una cosa impensabile vent anni fa

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 25 marzo 2022, 20:27
da chinaski89
nikybo85 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 18:51
Salvatore77 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 17:40
Stasis ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 16:58
Nostre speranze riposte in Covi, Bagioli, Baroncini e Tiberi ma i loro coetanei si chiamano Remco, Tadej, Tulett, Pidcock, Ayuso, Carlos Rodriguez, Almeida, Grmay, Halland Johannessen, Van Wilder, Schmid etc..

Abbiamo ufficialmente smesso di produrre talento?
Se li mettiamo sulla bilancia, effettivamente la situazione è preoccupante.
Però la cosa inusuale di questi ultimi anni del ciclismo mondiale è che certe cose succedono da chi non te lo aspetti, nel senso che all'improvviso qualcuno faccia il botto. La speranza è che, come succede alle altre nazioni, possa succedere all'Italia.
Non ho capito bene il tuo discorso forse...perché da quello che capisco io, il botto all'improvviso l'italia lo ha fatto l'anno scorso con Colbrelli..una Roubaix vale quanto tutta la storia del Catalunya
Esatto, e senza calcolare la Roubaix è comunque un corridore sempre stato mediocre o poco più che d'improvviso fa un anno da top 3 al mondo più la vittoria epica all'esordio a Roubaix. Più fare il botto di così non so che puoi fare

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 25 marzo 2022, 21:32
da Bomby
E comunque, c'è Trentin con la testa rotta quando sembrava andasse bene, Nizzolo che se ho ben capito è rotto anche lui, il buon Sonny che è un miracolo se è vivo, ballerini per carità, bravo ma non è un mammasantissima... Se quelli buoni sono rotti, difficile fare bene.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 25 marzo 2022, 21:45
da nikybo85
chinaski89 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 20:27
nikybo85 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 18:51
Salvatore77 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 17:40

Se li mettiamo sulla bilancia, effettivamente la situazione è preoccupante.
Però la cosa inusuale di questi ultimi anni del ciclismo mondiale è che certe cose succedono da chi non te lo aspetti, nel senso che all'improvviso qualcuno faccia il botto. La speranza è che, come succede alle altre nazioni, possa succedere all'Italia.
Non ho capito bene il tuo discorso forse...perché da quello che capisco io, il botto all'improvviso l'italia lo ha fatto l'anno scorso con Colbrelli..una Roubaix vale quanto tutta la storia del Catalunya
Esatto, e senza calcolare la Roubaix è comunque un corridore sempre stato mediocre o poco più che d'improvviso fa un anno da top 3 al mondo più la vittoria epica all'esordio a Roubaix. Più fare il botto di così non so che puoi fare
Beh dai mediocre no..tanti piazzamenti anche in corse WT, lì nel secondo gruppo, un terzo alla Amstel, credo abbia vinto una Freccia del Brabante...era una promessa quando era in Bardiani. Mediocre penso sia altro..
Poi che il salto dell'anno scorso sia stato notevole e oltre ogni aspettativa nessuno lo nega.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 25 marzo 2022, 22:29
da kreuziger80
Ultima vittoria Fiandre:

Italia 2019
Francia 1993

Ultima vittoria Roubaix:

Italia 2021
Francia 1997

Ultima vittoria Tour:

Italia 2014
Francia 1985

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: sabato 26 marzo 2022, 1:13
da JineteRojo
È ovvio che l'Italia non è messa benissimo, e su questo penso nessuno obietti.
Però valutate l'ultimo mese mi sembra un po' fazioso, dato che i pochi buoni che abbiamo sono tutti rotti.
Colbrelli, ganna, nizzolo, Viviani e chissà quanti me ne sto dimenticando sono rotti.

La situazione generale non è tanto peggio di qualche tempo fa, abbiamo solo perso Nibali, anzi, forse si sta pure migliorando.
L'anno scorso è stato davvero bello, quest'anno vedremo, perdere colbrelli sicuro non aiuta.

Sulle corse a tappe vuoto totale da anni.
Sulle crono siamo al top mondiale.
Sulle volate non abbiamo i migliori ma non sfiguriamo.
Sulle classiche malino ma vedo un futuro.

Togli Nibali agli anni passati e siamo messi molto meglio. Quindi ci sta che sia un problema, ma non esageriamo :unzunz:

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: sabato 26 marzo 2022, 1:20
da Filarete
kreuziger80 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 22:29 Ultima vittoria Fiandre:

Italia 2019
Francia 1993

Ultima vittoria Roubaix:

Italia 2021
Francia 1997

Ultima vittoria Tour:

Italia 2014
Francia 1985
Nel presente della Francia però c'è Alaphilippe.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: sabato 26 marzo 2022, 6:14
da Winter
kreuziger80 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 22:29 Ultima vittoria Fiandre:

Italia 2019
Francia 1993

Ultima vittoria Roubaix:

Italia 2021
Francia 1997

Ultima vittoria Tour:

Italia 2014
Francia 1985
Ultima vittoria Mondiale di Calcio

Italia 2006
Inghilterra 1966

Ultima vittoria europeo di calcio

Italia 2021
Inghilterra mai

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: sabato 26 marzo 2022, 8:57
da kreuziger80
Filarete ha scritto: sabato 26 marzo 2022, 1:20
Nel presente della Francia però c'è Alaphilippe.
Ok, ma mi chiedo quanto un singolo campione sia la prova della forza del movimento.
Nel tennis maschile abbiamo due top ten, significa che il nostro movimento funziona? Per esperienza personale ti posso dire che in Italia per giocare a tennis devi essere iscritto a un circolo, con un costo che taglia fuori buona parte dei possibili giocatori. Si tratta di un modello vincente?

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: sabato 26 marzo 2022, 9:07
da ciclistapazzo
JineteRojo ha scritto: sabato 26 marzo 2022, 1:13 È ovvio che l'Italia non è messa benissimo, e su questo penso nessuno obietti.
Però valutate l'ultimo mese mi sembra un po' fazioso, dato che i pochi buoni che abbiamo sono tutti rotti.
Colbrelli, ganna, nizzolo, Viviani e chissà quanti me ne sto dimenticando sono rotti.

La situazione generale non è tanto peggio di qualche tempo fa, abbiamo solo perso Nibali, anzi, forse si sta pure migliorando.
L'anno scorso è stato davvero bello, quest'anno vedremo, perdere colbrelli sicuro non aiuta.

Sulle corse a tappe vuoto totale da anni.
Sulle crono siamo al top mondiale.
Sulle volate non abbiamo i migliori ma non sfiguriamo.
Sulle classiche malino ma vedo un futuro.

Togli Nibali agli anni passati e siamo messi molto meglio. Quindi ci sta che sia un problema, ma non esageriamo :unzunz:

Rotto è un parolone, Ganna è stato male alla San Remo ma sta bene non ha infortuni. L'unico che purtroppo è in una situazione complessa è Colbrelli. Nizzolo e Viviani non credo proprio che possano risollevare il movimento, Viviani con Morkov vinceva, ma anche perché con Morkov diventa tutto facile, ma ora è un velocista di secondo piano e Nizzolo contro i top velocisti perde sempre.

Comunque il tifoso medio si concentra molto su GT e scalatori e su quel terreno l'Italia è messa malissimo (anche se Caruso ha fatto una stagione super). Così si dimentica che nelle classiche negli ultimi anni siamo in ripresa. Certo nel dopo Bettini abbiamo passato epoche assai peggiori, però se dovesse non tornare Colbrelli sono guai. L'Italia dei GT ha visto il flop della generazione post 90, se di quelli che restano le aspettative sono su Ciccone è tutto dire...

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 27 marzo 2022, 11:24
da Salvatore77
nikybo85 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 18:51
Salvatore77 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 17:40
Stasis ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 16:58
Nostre speranze riposte in Covi, Bagioli, Baroncini e Tiberi ma i loro coetanei si chiamano Remco, Tadej, Tulett, Pidcock, Ayuso, Carlos Rodriguez, Almeida, Grmay, Halland Johannessen, Van Wilder, Schmid etc..

Abbiamo ufficialmente smesso di produrre talento?
Se li mettiamo sulla bilancia, effettivamente la situazione è preoccupante.
Però la cosa inusuale di questi ultimi anni del ciclismo mondiale è che certe cose succedono da chi non te lo aspetti, nel senso che all'improvviso qualcuno faccia il botto. La speranza è che, come succede alle altre nazioni, possa succedere all'Italia.
Non ho capito bene il tuo discorso forse...perché da quello che capisco io, il botto all'improvviso l'italia lo ha fatto l'anno scorso con Colbrelli..una Roubaix vale quanto tutta la storia del Catalunya
Non tanto Colbrelli che ha fatto un'annata ottima in tarda età, ma più di un giovane che magari non spremuto da under 23 che matura e sa anche ripetersi.
Per esempio Ballan oppure Bettini stesso sul quale non si avevano aspettative come è avvenuto con Bugno, Fondriest, Rebellin. Giusto per capirci.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 27 marzo 2022, 11:45
da nikybo85
Salvatore77 ha scritto: domenica 27 marzo 2022, 11:24
nikybo85 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 18:51
Salvatore77 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 17:40

Se li mettiamo sulla bilancia, effettivamente la situazione è preoccupante.
Però la cosa inusuale di questi ultimi anni del ciclismo mondiale è che certe cose succedono da chi non te lo aspetti, nel senso che all'improvviso qualcuno faccia il botto. La speranza è che, come succede alle altre nazioni, possa succedere all'Italia.
Non ho capito bene il tuo discorso forse...perché da quello che capisco io, il botto all'improvviso l'italia lo ha fatto l'anno scorso con Colbrelli..una Roubaix vale quanto tutta la storia del Catalunya
Non tanto Colbrelli che ha fatto un'annata ottima in tarda età, ma più di un giovane che magari non spremuto da under 23 che matura e sa anche ripetersi.
Per esempio Ballan oppure Bettini stesso sul quale non si avevano aspettative come è avvenuto con Bugno, Fondriest, Rebellin. Giusto per capirci.
Ora ho capito :cincin:

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 27 marzo 2022, 17:13
da Salvatore77
Intanto oggi vittoria per Bagioli. :clap:

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 27 marzo 2022, 20:05
da pietro
Salvatore77 ha scritto: domenica 27 marzo 2022, 17:13 Intanto oggi vittoria per Bagioli. :clap:
Una delle poche certezze. Da capire quanto migliorerà da qui a un paio d'anni

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 28 marzo 2022, 0:38
da nikybo85
Salvatore77 ha scritto: domenica 27 marzo 2022, 11:24
nikybo85 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 18:51
Salvatore77 ha scritto: venerdì 25 marzo 2022, 17:40

Se li mettiamo sulla bilancia, effettivamente la situazione è preoccupante.
Però la cosa inusuale di questi ultimi anni del ciclismo mondiale è che certe cose succedono da chi non te lo aspetti, nel senso che all'improvviso qualcuno faccia il botto. La speranza è che, come succede alle altre nazioni, possa succedere all'Italia.
Non ho capito bene il tuo discorso forse...perché da quello che capisco io, il botto all'improvviso l'italia lo ha fatto l'anno scorso con Colbrelli..una Roubaix vale quanto tutta la storia del Catalunya
Non tanto Colbrelli che ha fatto un'annata ottima in tarda età, ma più di un giovane che magari non spremuto da under 23 che matura e sa anche ripetersi.
Per esempio Ballan oppure Bettini stesso sul quale non si avevano aspettative come è avvenuto con Bugno, Fondriest, Rebellin. Giusto per capirci.
Stavo già per rispondere così stamattina poi ho taciuto, ma dopo Larciano lo scrivo..e se fosse Pesenti un profilo come da te qui descritto...?!

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 28 marzo 2022, 0:39
da nikybo85
E comunque, per far finire la crisi del ciclismo italiano, basta guardare quello femminile :D

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: venerdì 1 aprile 2022, 21:36
da Cthulhu
Comunque gli italiani raramente sono forti da giovanissimi, in quasi tutti gli sport.
Da noi si matura più tardi, si va via di casa più tardi, ci si laurea più tardi, ci si sposa e si fanno figli più tardi e si vince ( se si vince ) più tardi.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: sabato 2 aprile 2022, 10:52
da Theakston
Cthulhu ha scritto: venerdì 1 aprile 2022, 21:36 Comunque gli italiani raramente sono forti da giovanissimi, in quasi tutti gli sport.
Da noi si matura più tardi, si va via di casa più tardi, ci si laurea più tardi, ci si sposa e si fanno figli più tardi e si vince ( se si vince ) più tardi.
e si muore più tardi... almeno fino a prima del covid

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: sabato 2 aprile 2022, 11:27
da Cthulhu
Theakston ha scritto: sabato 2 aprile 2022, 10:52
Cthulhu ha scritto: venerdì 1 aprile 2022, 21:36 Comunque gli italiani raramente sono forti da giovanissimi, in quasi tutti gli sport.
Da noi si matura più tardi, si va via di casa più tardi, ci si laurea più tardi, ci si sposa e si fanno figli più tardi e si vince ( se si vince ) più tardi.
e si muore più tardi... almeno fino a prima del covid
Perché in generale siamo un po' meno sbevazzoni della media dei paesi sviluppati, l'alcool massacra, ma viste le nuove generazioni il trend sta cambiando

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: sabato 2 aprile 2022, 12:43
da Theakston
Cthulhu ha scritto: sabato 2 aprile 2022, 11:27
Theakston ha scritto: sabato 2 aprile 2022, 10:52
Cthulhu ha scritto: venerdì 1 aprile 2022, 21:36 Comunque gli italiani raramente sono forti da giovanissimi, in quasi tutti gli sport.
Da noi si matura più tardi, si va via di casa più tardi, ci si laurea più tardi, ci si sposa e si fanno figli più tardi e si vince ( se si vince ) più tardi.
e si muore più tardi... almeno fino a prima del covid
Perché in generale siamo un po' meno sbevazzoni della media dei paesi sviluppati, l'alcool massacra, ma viste le nuove generazioni il trend sta cambiando
Infatti guarda l'aspettativa di vita degli uomini in Russia, addirittura dopo la fine dell'Unione Sovietica è diminuita, caso pressoché unico tra i paesi con un certo sviluppo, sempre prima della pandemia

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 3 aprile 2022, 20:10
da Winter
Prime due classiche
Nessuna top 10 :(

Sanremo
Albanese 11esimo

Fiandre
Mozzato 25esimo

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 3 aprile 2022, 20:18
da Walter_White
Mozzato 25° a 1'???? Ma che corsa ha fatto dopo la fuga di 220 km?

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 3 aprile 2022, 20:42
da Theakston
Ma cosa è successo a Bettiol che vedo tra i ritirati?
Non mi è piaciuta la sua gara, sei in un attacco che può essere pericoloso e cosa fai? Risparmi le forze aspettando il forcing di Pogacar?

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 3 aprile 2022, 22:00
da nikybo85
Winter ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 20:10 Prime due classiche
Nessuna top 10 :(

Sanremo
Albanese 11esimo

Fiandre
Mozzato 25esimo
Onestamente, niente di sorprendente. Lo sarebbe stato il contrario. Qualche probabilità in più nelle Ardenne forse, ma Ciccone non so se ci provi..Covi e Formolo corrono con Pogacar, Bagioli è malato e corre col campione del mondo e Remco...Rota non è male ma non da top10...chi altri potrebbe provarci...

Poi vabbe nel mezzo c'è la Roubaix e Ganna...ma non dico niente......

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 3 aprile 2022, 22:06
da udra
Non si è fatta una grande figura però...Colbrelli a cui è capitato quello che sappiamo, Trentin gregario di Pogacar, Ballerini, Moscon e Bettiol con problemi di salute vari in fase di preparazione o nelle prime corse dell'anno. Magari una top 10 uno di questi, non necessariamente tirato a lucido, te la tira fuori.
Manca come al solito la prima punta, di buoni corridori ce ne sono anche.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 3 aprile 2022, 22:12
da nikybo85
udra ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 22:06 Non si è fatta una grande figura però...Colbrelli a cui è capitato quello che sappiamo, Trentin gregario di Pogacar, Ballerini, Moscon e Bettiol con problemi di salute vari in fase di preparazione o nelle prime corse dell'anno. Magari una top 10 uno di questi, non necessariamente tirato a lucido, te la tira fuori.
Manca come al solito la prima punta, di buoni corridori ce ne sono anche.
Bettiol secondo me una top10 nelle Ardenne potrebbe farla ora che sta salendo di condizione..

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 3 aprile 2022, 22:51
da mattia_95
nikybo85 ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 22:00
Winter ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 20:10 Prime due classiche
Nessuna top 10 :(

Sanremo
Albanese 11esimo

Fiandre
Mozzato 25esimo
Onestamente, niente di sorprendente. Lo sarebbe stato il contrario. Qualche probabilità in più nelle Ardenne forse, ma Ciccone non so se ci provi..Covi e Formolo corrono con Pogacar, Bagioli è malato e corre col campione del mondo e Remco...Rota non è male ma non da top10...chi altri potrebbe provarci...

Poi vabbe nel mezzo c'è la Roubaix e Ganna...ma non dico niente......
Ciccone ha la bronchite ed ha saltato il ritiro a Sierra Nevada.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: domenica 3 aprile 2022, 23:01
da nikybo85
mattia_95 ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 22:51
nikybo85 ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 22:00
Winter ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 20:10 Prime due classiche
Nessuna top 10 :(

Sanremo
Albanese 11esimo

Fiandre
Mozzato 25esimo
Onestamente, niente di sorprendente. Lo sarebbe stato il contrario. Qualche probabilità in più nelle Ardenne forse, ma Ciccone non so se ci provi..Covi e Formolo corrono con Pogacar, Bagioli è malato e corre col campione del mondo e Remco...Rota non è male ma non da top10...chi altri potrebbe provarci...

Poi vabbe nel mezzo c'è la Roubaix e Ganna...ma non dico niente......
Ciccone ha la bronchite ed ha saltato il ritiro a Sierra Nevada.
:titanic:

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 4 aprile 2022, 7:29
da Winter
nikybo85 ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 22:00
Winter ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 20:10 Prime due classiche
Nessuna top 10 :(

Sanremo
Albanese 11esimo

Fiandre
Mozzato 25esimo
Onestamente, niente di sorprendente. Lo sarebbe stato il contrario. Qualche probabilità in più nelle Ardenne forse, ma Ciccone non so se ci provi..Covi e Formolo corrono con Pogacar, Bagioli è malato e corre col campione del mondo e Remco...Rota non è male ma non da top10...chi altri potrebbe provarci...

Poi vabbe nel mezzo c'è la Roubaix e Ganna...ma non dico niente......
Sorprendente no
le sorprese le tirano fuori sempre gli altri :(
ormai non avere nostri corridori protagonisti diventa la regola

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 4 aprile 2022, 8:05
da Salvatore77
Moscon, dopo un inizio di stagione in cui è andato piano a causa dei problemi che sappiamo, adesso sta inanellando una serie di DNF. Sembra stia peggiorando.

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 4 aprile 2022, 8:22
da barrylyndon
Salvatore77 ha scritto: lunedì 4 aprile 2022, 8:05 Moscon, dopo un inizio di stagione in cui è andato piano a causa dei problemi che sappiamo, adesso sta inanellando una serie di DNF. Sembra stia peggiorando.
Di salute dice di non star bene

Re: La crisi del ciclismo italiano

Inviato: lunedì 4 aprile 2022, 8:30
da barrylyndon
Mah.sulla generazione post 90...quella post Aru,abbiamo preso delle belle mazzate..a cominciare dal rebus Moser per finire nel ridimensionamento dei vari Ciccone,Moscon,Formolo..Ridimensionamento...delle nostre aspettative..
Ganna potrebbe raccogliere qualcosa al nord, con la potenza che si ritrova...e qualche guizzo qua e la' di Bettiol,
Diciamo che della generazione post Ganna io nutro qualche speranziella in Tiberi e Bagioli..