Re: Tour 2021 - 3a tappa: Lorient - Pontivy (182.9 Km)
Inviato: lunedì 28 giugno 2021, 21:31
Per cosa?
Il Forum di Cicloweb.it
http://forum.cicloweb.it/
Per cosa?
Senza arrivare alle due tappe di montagna, ci vogliono percorsi molto lunghi e selettivi così la scrematura arriva per stanchezza.Robdin2007 ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:29Neanche a me ma non e che puoi mettere solo tappe di alta montagna, perche anche in quelle tipo classiche ce nervosismo e pericolo..galliano ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:10 Appena visto il massacro.
Non ho letto i commenti ma lasciatemi dire che è ora di finirla con queste inutilissime tappe per velocisti che non servono a nulla se non a eliminare gli uomini che possono creare il vero spettacolo.
E basta. Basta.
Che delle vittorie in fila di Merlier, Cavendish, ewan, demare non mi frega un bel nulla.
Già hanno rischiato nei primi due giorni che non erano per velocisti, figurarsi in una tappa per sprinter.
Per me si deve cominciare con crono di 30km e due tappe di montagna per calmare tutti
ma dove l hai visto?Robdin2007 ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:36Per aver messo giu roglic e poi averlo mandato a quel paese? Almeno una scusa dai
Ma scusa roglic era a terra... Se fossi in colbrelli sarei piu preocupato se un colega sta bene non farei quei gesti brutti
Io a 50 all'ora in mezzo al gruppo rischiando di andare a terra senza preavviso non so come reagirei, se per voi avere autocontrollo in quella situazione è prassi alzo le mani.Robdin2007 ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:41Ma scusa roglic era a terra... Se fossi in colbrelli sarei piu preocupato se un colega sta bene non farei quei gesti brutti
Esattamentematteo.conz ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 17:33 se è colpa del persorso allora non facciamo più Roubaix, Fiandre, Amstel, Strade bianche, ecc.
Sono preparatissimi, hanno GPS, radio di tutto...rischiano troppo.
Non hanno fatto il prologo ma hanno messo 2 tappe per cacciatori di classiche e due passaggi al mur de Bretagne per fare una selezione sommaria. Non è bastato, comunque la differenza l’ha fatta la strada stretta fatta ad alta velocità.Robdin2007 ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:29Neanche a me ma non e che puoi mettere solo tappe di alta montagna, perche anche in quelle tipo classiche ce nervosismo e pericolo..galliano ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:10 Appena visto il massacro.
Non ho letto i commenti ma lasciatemi dire che è ora di finirla con queste inutilissime tappe per velocisti che non servono a nulla se non a eliminare gli uomini che possono creare il vero spettacolo.
E basta. Basta.
Che delle vittorie in fila di Merlier, Cavendish, ewan, demare non mi frega un bel nulla.
Già hanno rischiato nei primi due giorni che non erano per velocisti, figurarsi in una tappa per sprinter.
Per me si deve cominciare con crono di 30km e due tappe di montagna per calmare tutti
ma era la prima tappa per velocistigiorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:48 Avete fatto una comparazione con le classiche del nord.
Il problema è che al Tour ci sono varie tipologie di corridori , non tutti adatti a limare in gruppo.
Le cadute ci sono perché il nervosismo è molto , le bici sono troppo leggere , le ruote troppo performanti, i copertoncini troppo leggeri. Paradossalmente i cancelli di 30 anni fa erano piu sicuri .
Ci sono , poii troppe tappe per velocisti , troppe. Non danno nulla , nessun spettacolo se non gli ultimi 2 km.
Non sono però d'accordo a neutralizzare la corsa negli ultimi 10 km. Che senso ha proporre tappe , che oltre a non servire a nulla , sono a competizione limitata ?
Allora facciamo un Tour di 15 giorni senza tappe per velocisti.
Copertoncino leggero? Ruote in carbonio? Ma che significa dai.Winter ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:52ma era la prima tappa per velocistigiorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:48 Avete fatto una comparazione con le classiche del nord.
Il problema è che al Tour ci sono varie tipologie di corridori , non tutti adatti a limare in gruppo.
Le cadute ci sono perché il nervosismo è molto , le bici sono troppo leggere , le ruote troppo performanti, i copertoncini troppo leggeri. Paradossalmente i cancelli di 30 anni fa erano piu sicuri .
Ci sono , poii troppe tappe per velocisti , troppe. Non danno nulla , nessun spettacolo se non gli ultimi 2 km.
Non sono però d'accordo a neutralizzare la corsa negli ultimi 10 km. Che senso ha proporre tappe , che oltre a non servire a nulla , sono a competizione limitata ?
Allora facciamo un Tour di 15 giorni senza tappe per velocisti.![]()
D accordo sui materiali
Comunque ricordo tour anni 90..con tantissime cadute
Al problema dei materiali ci ho pensato anche io: non è che le biciclette di 30 anni fa fossero più sicure di quelle di oggi in assoluto (io credo l'opposto), ma oggi abbiamo bici che permetto ai professionisti di fare velocità molto più elevate in pianura, e questo rende molto più pericolose strade che magari 20 anni fa non lo sarebbero state.giorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:48 Le cadute ci sono perché il nervosismo è molto , le bici sono troppo leggere , le ruote troppo performanti, i copertoncini troppo leggeri. Paradossalmente i cancelli di 30 anni fa erano piu sicuri .
Neutralizzare del tutto gli ultimi 10 chilometri serve solo a spostare il problema, perché in gruppo si andrà più veloci e ci sarà più nervosismo dai meno 15 e meno 10 per restare davanti o per evitare che qualcuno scatti per provare a guadagnare qualche secondo. Allargare la neutralizzazione per cadute e problemi meccanici può essere una soluzione per tutelare la classifica generale, ma di sicuro non serve a ridurre le cadute.Ci sono , poii troppe tappe per velocisti , troppe. Non danno nulla , nessun spettacolo se non gli ultimi 2 km.
Non sono però d'accordo a neutralizzare la corsa negli ultimi 10 km. Che senso ha proporre tappe , che oltre a non servire a nulla , sono a competizione limitata ?
Allora facciamo un Tour di 15 giorni senza tappe per velocisti.
Decisione ampiamente discutibile pure secondo me, visto che Wout aveva lavorato già per Roglic prima. Probabilmente hanno pensato che bastassero Teunissen e Martin per quei pochi chilometricassius ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 17:38Decisione discutibile, qualche giorno di maglia gialla di WVA non sposta nulla nè per la Jumbo nè per WVA.pietro ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 17:36No, è rimasto in gruppo perché punta a prendere la maglia mercoledì. Dopo la seconda caduta era rimasto indietro e negli ultimi due chilometri ha provato a rientrare da solo. Ci è quasi riuscito.
Jumbo oggi sfortunatissima, peggio di così non poteva andare
Dietro però bravissimi con la Jumbo, perso il minuto iniziale poi non hanno perso più molto.
D'accordissimo. Tra l'altro oggi doveva pure risparmiarsi a quanto dettoWalter_White ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 17:40Anche se suo tifoso, devo darti ragione. Lo han fatto lavorare già ai meno 15, tanto valeva fermarlo per perdere meno. A meno che non ci fosse già un accordo pre-tappa visto che può prendere la maglia dopo la crono.
I DS Jumbo si dimostrano ancora una volta non proprio delle cime
Ma infatti al Tour ci sono sempre state tante cadute di gruppo nelle prime tappe, da che lo guardo.Winter ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:52ma era la prima tappa per velocistigiorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:48 Avete fatto una comparazione con le classiche del nord.
Il problema è che al Tour ci sono varie tipologie di corridori , non tutti adatti a limare in gruppo.
Le cadute ci sono perché il nervosismo è molto , le bici sono troppo leggere , le ruote troppo performanti, i copertoncini troppo leggeri. Paradossalmente i cancelli di 30 anni fa erano piu sicuri .
Ci sono , poii troppe tappe per velocisti , troppe. Non danno nulla , nessun spettacolo se non gli ultimi 2 km.
Non sono però d'accordo a neutralizzare la corsa negli ultimi 10 km. Che senso ha proporre tappe , che oltre a non servire a nulla , sono a competizione limitata ?
Allora facciamo un Tour di 15 giorni senza tappe per velocisti.![]()
D accordo sui materiali
Comunque ricordo tour anni 90..con tantissime cadute
Molto bene - a parte Lopez - tutti i colombiani, oltre ai citati anche Nairo e Uran. E in generale tutti i sudamericani, visto che carapaz è terzoBeppugrillo ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 23:30 Negli ultimi anni (ma anche prima in effetti) l'enorme differenza di qualità tra Tour e Giro si vede benissimo in queste tappe di intermezzo, con passisti, puncheur, velocisti. Sugli scalatori c'è ancora confronto, anche perché le salite del Giro poi fanno la differenza anche proprio su come vengono percepiti certi corridori, ma la qualità che al Tour si vede anche in una tappa confusionaria come quella di oggi al Giro è impensabile.
Intanto Alafilippes non ha alcuna intenzione di fare classifica, ma tra una caduta e un'esplosione di potenza nella prima tappa ha "neutralizzato" un arrivo in salita, nel senso che ha guadagnato su Roglic e Pogacar quello che potrebbe perdere da loro su una salita vera (in via molto ipotetica, ovviamente). Un altro paio di situazioni così prima delle Alpi e potrebbe essere costretto a pensare seriamente alla classifica.
Molto interessanti Higuita e Chaves sopravvissuti alla "carneficina" di queste tre tappe, si stanno creando i presupposti per provare a fare una buona classifica
Non sono d'accordo sulla neutralizzazione.Seb ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 22:39Al problema dei materiali ci ho pensato anche io: non è che le biciclette di 30 anni fa fossero più sicure di quelle di oggi in assoluto (io credo l'opposto), ma oggi abbiamo bici che permetto ai professionisti di fare velocità molto più elevate in pianura, e questo rende molto più pericolose strade che magari 20 anni fa non lo sarebbero state.giorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:48 Le cadute ci sono perché il nervosismo è molto , le bici sono troppo leggere , le ruote troppo performanti, i copertoncini troppo leggeri. Paradossalmente i cancelli di 30 anni fa erano piu sicuri .
Chiaro, l'innovazione tecnologica non si può fermare anche perché ad oggi una buona parte del budget delle squadre arriva proprio dai produttori di biciclette. Io credo che serva un po' più di attenzione nel disegnare i percorsi, ma comunque senza esagerare, altrimenti poi nel giro di qualche anno ci troviamo a correre solo in circuiti disegnati ad hoc per il ciclismo e in poche altre strade.
Neutralizzare del tutto gli ultimi 10 chilometri serve solo a spostare il problema, perché in gruppo si andrà più veloci e ci sarà più nervosismo dai meno 15 e meno 10 per restare davanti o per evitare che qualcuno scatti per provare a guadagnare qualche secondo. Allargare la neutralizzazione per cadute e problemi meccanici può essere una soluzione per tutelare la classifica generale, ma di sicuro non serve a ridurre le cadute.Ci sono , poii troppe tappe per velocisti , troppe. Non danno nulla , nessun spettacolo se non gli ultimi 2 km.
Non sono però d'accordo a neutralizzare la corsa negli ultimi 10 km. Che senso ha proporre tappe , che oltre a non servire a nulla , sono a competizione limitata ?
Allora facciamo un Tour di 15 giorni senza tappe per velocisti.
Mah, il Tour 2011 come cadute non è stato da meno rispetto a quest'anno. Diciamo che in quegli anni il treno di Cavendish dettava legge negli ultimi 10 km e ciò aiutavaWhite Mamba ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 9:42 Jean-Rene Bernaudeau in L'Equipe: "Ten years ago, nobody messed with the sprinter teams in such finales. The small roads were always there. Today, all the sporting directors give the same order to 180 cyclists in the last kilometers: stay to the front."
voi che seguite sicuramente da più di me, è vero?
Oggi si tifa Dillier daiUganda ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 10:45 Salve, ieri se l'austriaco ewans non cadeva il grande corbelli aveva una possibilita di vincere la stage e speriamo che possi rifarsi nelle prossime occasioni cosi da fare arrabbiare ancora di piu i francesi come hanno fatto ieri notte i cugini svizzeri nella partita di calcio.![]()
Prima di pensare alle neutralizzazioni, l’UCI dovrebbe vietare le radioline, il vero pericolo per queste tappe e per il ciclismo professionistico in generale.White Mamba ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 9:42 Jean-Rene Bernaudeau in L'Equipe: "Ten years ago, nobody messed with the sprinter teams in such finales. The small roads were always there. Today, all the sporting directors give the same order to 180 cyclists in the last kilometers: stay to the front."
voi che seguite sicuramente da più di me, è vero?
austriaco un parola grossa.......non credo sia nato proprio a ViennaUganda ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 10:45 Salve, ieri se l'austriaco ewans non cadeva il grande corbelli aveva una possibilita di vincere la stage e speriamo che possi rifarsi nelle prossime occasioni cosi da fare arrabbiare ancora di piu i francesi come hanno fatto ieri notte i cugini svizzeri nella partita di calcio.![]()
Salve, secondo le mie fonti il giovane ewan e nato a sydney in australia e rispondendo al grande pietro ci concordo che tifiamo il grande campione di svizzera dillier perche gli amici svizzeri meritano di vincere una stage dopo la grande partita di calcio effettuata ieri sera con il portiere che ha parato il calcio di rigore decisivo al giovane e inesperto mbappe.jan80 ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 10:54austriaco un parola grossa.......non credo sia nato proprio a ViennaUganda ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 10:45 Salve, ieri se l'austriaco ewans non cadeva il grande corbelli aveva una possibilita di vincere la stage e speriamo che possi rifarsi nelle prossime occasioni cosi da fare arrabbiare ancora di piu i francesi come hanno fatto ieri notte i cugini svizzeri nella partita di calcio.![]()
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che poi Colbrelli potesse vincere la volata ieri aveva le stesse mie possibilita' di fare 6 al superenalotto questa settimana
Punto di vista intelligente e condivisibile.Slegar ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 10:49Prima di pensare alle neutralizzazioni, l’UCI dovrebbe vietare le radioline, il vero pericolo per queste tappe e per il ciclismo professionistico in generale.White Mamba ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 9:42 Jean-Rene Bernaudeau in L'Equipe: "Ten years ago, nobody messed with the sprinter teams in such finales. The small roads were always there. Today, all the sporting directors give the same order to 180 cyclists in the last kilometers: stay to the front."
voi che seguite sicuramente da più di me, è vero?
La letteratura specializzata, soprattutto statunitense, è piena di studi sperimentali che mostrano come l’uso in auto del telefono con auricolare porti l’attenzione del conducente ai livelli di chi si mette ubriaco alla guida con un tasso alcolemico maggiore di 0,5 g/l.
Quando ho visto il “dritto” di Cavagna nella crono di Milano, ho subito pensato che aveva sbagliato, perché “rimbecillito” dall’ammiraglia.
Cosa c'è scritto sugli autobus? "Non parlare al conducente"Slegar ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 10:49Prima di pensare alle neutralizzazioni, l’UCI dovrebbe vietare le radioline, il vero pericolo per queste tappe e per il ciclismo professionistico in generale.White Mamba ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 9:42 Jean-Rene Bernaudeau in L'Equipe: "Ten years ago, nobody messed with the sprinter teams in such finales. The small roads were always there. Today, all the sporting directors give the same order to 180 cyclists in the last kilometers: stay to the front."
voi che seguite sicuramente da più di me, è vero?
La letteratura specializzata, soprattutto statunitense, è piena di studi sperimentali che mostrano come l’uso in auto del telefono con auricolare porti l’attenzione del conducente ai livelli di chi si mette ubriaco alla guida con un tasso alcolemico maggiore di 0,5 g/l.
Quando ho visto il “dritto” di Cavagna nella crono di Milano, ho subito pensato che aveva sbagliato, perché “rimbecillito” dall’ammiraglia.
Sarebbe interessante approfondire l'argomento.il_panta ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 11:25Punto di vista intelligente e condivisibile.Slegar ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 10:49Prima di pensare alle neutralizzazioni, l’UCI dovrebbe vietare le radioline, il vero pericolo per queste tappe e per il ciclismo professionistico in generale.White Mamba ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 9:42 Jean-Rene Bernaudeau in L'Equipe: "Ten years ago, nobody messed with the sprinter teams in such finales. The small roads were always there. Today, all the sporting directors give the same order to 180 cyclists in the last kilometers: stay to the front."
voi che seguite sicuramente da più di me, è vero?
La letteratura specializzata, soprattutto statunitense, è piena di studi sperimentali che mostrano come l’uso in auto del telefono con auricolare porti l’attenzione del conducente ai livelli di chi si mette ubriaco alla guida con un tasso alcolemico maggiore di 0,5 g/l.
Quando ho visto il “dritto” di Cavagna nella crono di Milano, ho subito pensato che aveva sbagliato, perché “rimbecillito” dall’ammiraglia.
Penso sia difficile per chi è nato in questo ciclismo pensare di rinunciare alle radio. Inoltre è difficile valutare il proprio grado di distrazione, servono esperimenti seri.Kwaremont ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 11:34Sarebbe interessante approfondire l'argomento.il_panta ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 11:25Punto di vista intelligente e condivisibile.Slegar ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 10:49
Prima di pensare alle neutralizzazioni, l’UCI dovrebbe vietare le radioline, il vero pericolo per queste tappe e per il ciclismo professionistico in generale.
La letteratura specializzata, soprattutto statunitense, è piena di studi sperimentali che mostrano come l’uso in auto del telefono con auricolare porti l’attenzione del conducente ai livelli di chi si mette ubriaco alla guida con un tasso alcolemico maggiore di 0,5 g/l.
Quando ho visto il “dritto” di Cavagna nella crono di Milano, ho subito pensato che aveva sbagliato, perché “rimbecillito” dall’ammiraglia.
Bisognerebbe parlare con gli stessi atleti per capire se e quanto vengono davvero distratti dalle radioline.
Il fatto che vengano mantenute, mi fa pensare che i corridori considerino maggiori i benefici rispetto ai rischi.
Viene anche da credere che ormai molti di loro sanno correre solo così. Non a caso nei mondiali (così come anche nei campionati nazionali, vd Imola) ne abbiamo molte prove...
è bene ricordare che nel 1925 la prima tappa era in bretagnagalliano ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:37Senza arrivare alle due tappe di montagna, ci vogliono percorsi molto lunghi e selettivi così la scrematura arriva per stanchezza.Robdin2007 ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:29Neanche a me ma non e che puoi mettere solo tappe di alta montagna, perche anche in quelle tipo classiche ce nervosismo e pericolo..galliano ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:10 Appena visto il massacro.
Non ho letto i commenti ma lasciatemi dire che è ora di finirla con queste inutilissime tappe per velocisti che non servono a nulla se non a eliminare gli uomini che possono creare il vero spettacolo.
E basta. Basta.
Che delle vittorie in fila di Merlier, Cavendish, ewan, demare non mi frega un bel nulla.
Già hanno rischiato nei primi due giorni che non erano per velocisti, figurarsi in una tappa per sprinter.
Per me si deve cominciare con crono di 30km e due tappe di montagna per calmare tutti
Ma poi si lamentano che Tour da 4500 km sono un incitamento al doping. Facevano Tour da oltre 4000km negli anni 70 con quei cancelli di biciclette, farne 4500km adesso sarebbe il minimo.
Qualche anno insieme a Remco tra gli U23 avrebbe fatto bene a entrambiUganda ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 11:13Salve, secondo le mie fonti il giovane ewan e nato a sydney in australia e rispondendo al grande pietro ci concordo che tifiamo il grande campione di svizzera dillier perche gli amici svizzeri meritano di vincere una stage dopo la grande partita di calcio effettuata ieri sera con il portiere che ha parato il calcio di rigore decisivo al giovane e inesperto mbappe.jan80 ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 10:54austriaco un parola grossa.......non credo sia nato proprio a ViennaUganda ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 10:45 Salve, ieri se l'austriaco ewans non cadeva il grande corbelli aveva una possibilita di vincere la stage e speriamo che possi rifarsi nelle prossime occasioni cosi da fare arrabbiare ancora di piu i francesi come hanno fatto ieri notte i cugini svizzeri nella partita di calcio.![]()
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che poi Colbrelli potesse vincere la volata ieri aveva le stesse mie possibilita' di fare 6 al superenalotto questa settimana
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Giusto ora Nibali ha detto che è meglio frenare una volta in più piuttosto che difendere una posizione che magari non serve a niente...aggiungo io: sopratutto per corridori che verosimilmente la top10 la vede col binocolo.Winter ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:47Esattamentematteo.conz ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 17:33 se è colpa del persorso allora non facciamo più Roubaix, Fiandre, Amstel, Strade bianche, ecc.
Sono preparatissimi, hanno GPS, radio di tutto...rischiano troppo.
Una tappa del tour vale la stagione
E si rischia troppo
D altronde per anni si è fatto le lodi dei limatori..
Adesso non frena più nessuno
No, non mi trovate d'accordo. La soluzione non può essere andare più piano. Nei motori quando ci sono punti pericolosi si dice di tirare prima i freni? Fatta la solita premessa di Marco Grassi sui materiali, ieri il problema era evidentemente il percorso stretto e pericoloso in alcuni punti, ma per gli ostacoli, non per il pavé o le discese dei muri. Se no siamo sempre a lavarcene le mani mettendo tutte le colpe sulla condotta dei corridori: è loro interesse non farsi del male, dei rischi che prendono lo sanno anche loro, ma non possono prevedere tutti gli ostacolimatteo.conz ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 15:46Giusto ora Nibali ha detto che è meglio frenare una volta in più piuttosto che difendere una posizione che magari non serve a niente...ci aggiungo soprattutto per corridori che verosimilmente la top10 la vede col binocolo.Winter ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 21:47Esattamentematteo.conz ha scritto: ↑lunedì 28 giugno 2021, 17:33 se è colpa del persorso allora non facciamo più Roubaix, Fiandre, Amstel, Strade bianche, ecc.
Sono preparatissimi, hanno GPS, radio di tutto...rischiano troppo.
Una tappa del tour vale la stagione
E si rischia troppo
D altronde per anni si è fatto le lodi dei limatori..
Adesso non frena più nessuno
Ecco questa potrebbe esser una buona proposta anche se oltre le staffette, c'è l'ammiraglia che precede il gruppo segnalando i pericoli. Io non dico assolutamente di aver soluzioni e penso che forse sia ancora troppo presto per valutare le nuove regole UCI che però al momento non paiono funzionare troppo bene.Arme ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 15:57 Comunque visto che il problema è sempre quello, cioè di scoprire i punti pericolosi all'ultimo momento, proporrei entro un mese prima di ogni grande giro ogni squadra si vada a fare la ricognizione di una tappa ciascuna, segnalando preventivamente i punti pericolosi.
L'Università dello Utah è all'avanguardia nello studio dei comportamenti alla guida sia sotto l'effetto di sostanze che con i cellulari. Questo è uno studio, una pietra miliare nella materia, pubblicato nel 2005 su Human Factors: The Journal of the Human Factors and Ergonomics Society in cui si confrontano le reazioni nella frenata di un veicolo tra guidatore normale, con una concentrazione di alcool dello 0,8% peso/volume e al cellulare con auricolare e microfono:il_panta ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 12:23Penso sia difficile per chi è nato in questo ciclismo pensare di rinunciare alle radio. Inoltre è difficile valutare il proprio grado di distrazione, servono esperimenti seri.Kwaremont ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 11:34Sarebbe interessante approfondire l'argomento.
Bisognerebbe parlare con gli stessi atleti per capire se e quanto vengono davvero distratti dalle radioline.
Il fatto che vengano mantenute, mi fa pensare che i corridori considerino maggiori i benefici rispetto ai rischi.
Viene anche da credere che ormai molti di loro sanno correre solo così. Non a caso nei mondiali (così come anche nei campionati nazionali, vd Imola) ne abbiamo molte prove...
Io sono d'accordo con te sull'ultima osservazione, rispondevo a Kwaremont sminuendo l'utilità di interpellare i ciclisti, ormai in larga parte assuefatti alle radioline. Restando sul tuo paragone, sarebbe come chiedere all'alcolizzato cosa ne pensa di andare a letto da sobrio.Slegar ha scritto: ↑mercoledì 30 giugno 2021, 12:25L'Università dello Utah è all'avanguardia nello studio dei comportamenti alla guida sia sotto l'effetto di sostanze che con i cellulari. Questo è uno studio, una pietra miliare nella materia, pubblicato nel 2005 su Human Factors: The Journal of the Human Factors and Ergonomics Society in cui si confrontano le reazioni nella frenata di un veicolo tra guidatore normale, con una concentrazione di alcool dello 0,8% peso/volume e al cellulare con auricolare e microfono:il_panta ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 12:23Penso sia difficile per chi è nato in questo ciclismo pensare di rinunciare alle radio. Inoltre è difficile valutare il proprio grado di distrazione, servono esperimenti seri.Kwaremont ha scritto: ↑martedì 29 giugno 2021, 11:34
Sarebbe interessante approfondire l'argomento.
Bisognerebbe parlare con gli stessi atleti per capire se e quanto vengono davvero distratti dalle radioline.
Il fatto che vengano mantenute, mi fa pensare che i corridori considerino maggiori i benefici rispetto ai rischi.
Viene anche da credere che ormai molti di loro sanno correre solo così. Non a caso nei mondiali (così come anche nei campionati nazionali, vd Imola) ne abbiamo molte prove...
https://www.researchgate.net/publicatio ... unk_Driver
Tra i tanti spunti d'interesse, uno in particolare merita essere sottolineato, a mio avviso. Gli autisti al cellulare, dopo una frenata improvvisa, aumentano la distanza con il veicolo davanti per evitare altri pericoli; per i ciclisti in gruppo ossessionati dalle radioline non succede così: dopo aver evitato un potenziale pericolo, non aumentano le distanze con gli altri componenti del gruppo, facendo aumentare a dismisura il rischio di contatti e cadute.
Ultima osservazione, un po' cruda, sulla parte evidenziata: anche per un alcolizzato è difficile andare a letto da sobrio, ma bere non è salutare.
Sono d'accordo con voi, però sarei curioso di sapere le loro risposte. In fondo sono i corridori che finiscono sull'asfalto, potrebbero sorprenderci. Forse...il_panta ha scritto: ↑mercoledì 30 giugno 2021, 12:37Io sono d'accordo con te sull'ultima osservazione, rispondevo a Kwaremont sminuendo l'utilità di interpellare i ciclisti, ormai in larga parte assuefatti alle radioline. Restando sul tuo paragone, sarebbe come chiedere all'alcolizzato cosa ne pensa di andare a letto da sobrio.Slegar ha scritto: ↑mercoledì 30 giugno 2021, 12:25L'Università dello Utah è all'avanguardia nello studio dei comportamenti alla guida sia sotto l'effetto di sostanze che con i cellulari. Questo è uno studio, una pietra miliare nella materia, pubblicato nel 2005 su Human Factors: The Journal of the Human Factors and Ergonomics Society in cui si confrontano le reazioni nella frenata di un veicolo tra guidatore normale, con una concentrazione di alcool dello 0,8% peso/volume e al cellulare con auricolare e microfono:
https://www.researchgate.net/publicatio ... unk_Driver
Tra i tanti spunti d'interesse, uno in particolare merita essere sottolineato, a mio avviso. Gli autisti al cellulare, dopo una frenata improvvisa, aumentano la distanza con il veicolo davanti per evitare altri pericoli; per i ciclisti in gruppo ossessionati dalle radioline non succede così: dopo aver evitato un potenziale pericolo, non aumentano le distanze con gli altri componenti del gruppo, facendo aumentare a dismisura il rischio di contatti e cadute.
Ultima osservazione, un po' cruda, sulla parte evidenziata: anche per un alcolizzato è difficile andare a letto da sobrio, ma bere non è salutare.