Tranchée d'Arenberg ha scritto:
A proposito del paragone Aru-Dombrowsky (e delle ulteriori allusioni di cui sopra), potrei prendere ad esempio un'altra coppia i cui rapporti di forza pare si siano invertiti completamente col passaggio al professionismo. Parlo di Formolo e Villella. Mi pare che da dilettanti Villella fosse più forte di Formolo, invece adesso tra i grandi il veronese si sta affermando mentre il suo compagno di squadra fa decisamente più fatica. Per fortuna ancora non ho sentito nessuno fare allusioni sul bravo Formolo...
Tanto per dare ragione a Sub quando dice che ognuno ha la sua storia e il suo percorso di crescita.
Tutto sommato due corridori molto diversi. Vilella più da Ardenne, Formolo da corse a tappe (sebbene finora abbia dimostrato ottime cose anche in linea). Il fatto che Vilella abbia vinto un Valle d'Aosta vuol dire poco: era all'ultimo anno da under, e aveva già completato la maturazione fisica. Formolo è molto più tardivo, si vede anche dai lineamenti.
E poi Villella finora non ha deluso: l'anno scorso ha fatto un'ottima stagione, conclusa nei 20 al Lombardia, l'ho visto bello pimpante all'Artic Race quando Kristoff lasciava intravedere quello che avrebbe combinato poi al Fiandre quest'anno. Questa stagione ha subito qualche intoppo, non ha corso un mese fino alla Tirreno e non so perchè, ma penso sia una cosa passeggera. Magari si metterà in evidenza già nella terza settimana.
Credo che si possa discutere anche qui di questa osservazione emersa nel thread di Aru. Come dice giustamente Nicola, Villella ha sempre goduto di uno scatto maggiormente esplosivo e di uno spunto veloce non indifferente che l'ha portato a vincere molto tra i dilettanti. Lo stesso Giro della Valle d'Aosta a cui si fa riferimento fu sostanzialmente deciso a favore di Villella dallo scatto bruciante che il bergamasco riusciva a far valere spesso nei chilometri conclusivi delle tappe di quell'edizione, a cui il buon Formolo, ben più incline all'andatura costante e in progressione, non riusciva a replicare (del resto anche uno come Basso, per dire, in carriera se si fa eccezione nel periodo dell'apice raggiunto al maggio 2006, ha sempre patito un certo tipo di scatti) a dovere e così tra abbuoni e distacco inflitto in poche migliaia di metri il divario tra i due fu di soli 28". Formolo però come ho anche scritto il giorno della sua vittoria è stato sempre un corridore che per caratteristiche è stato portato ad offrire un certo tipo di rendimento nelle gare a tappe: poco anzi pochissimo vincente ma sempre estremamente costante. Villella, che invece si è sempre dimostrato atleta perfetto per determinate gare di un giorno, nell'ultima stagione dilettantistica riuscì ad andare alla grande in una gara a tappe proprio in quel Valle d'Aosta mentre nel GiroBio dell'anno prima dopo un ottimo avvio che lo portò a conquistare la maglia rosa nelle prime tappe dopo essere entrato nella fuga che caratterizzò l'insidiosa tappa con arrivo a Sora, pian piano rimbalzò indietro, non dimostrando quel fondo necessario per poter vincere una gara a tappe di quella difficoltà (pur finendo nei primi 20...Zardini per dire era però molto più adatto di lui ed anche oggi avrebbe le qualità per fare una discreta classifica al Giro).
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
giorgio ricci ha scritto:
Si ho capito. Scusami, a me piace dibattito, e alcune volte a forza di scrivere qualche scemenza mi esce fuori . Poi qui si toccano talmente tanti argomenti che cadere in qualche contraddizione è facile. . Soprattutto, quando si giudica il rischio è quello di non essere obbiettivi a causa di simpatie e antipatie. L'importante è tenere sempre vivi gli argomenti
Assolutamente. Si discute, ognuno con le proprie posizioni, tutte rispettabili a patto che non si scada nell'insulto e nell'offesa (cosa che altri fanno). Non devi neanche pensare di chiedere scusa
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Rudy80 ha scritto:i dirigenti internazionali ne combinano di ogni; ma ritenere superiori atleticamente i corridori di 50/60 anni fa questo proprio non lo comprendo.
Ma io non ho proprio dubbi in merito, nel senso che un Moser, un Maartens, un Gaul ai giorni nostri dominerebbero da cima a fondo.
sono miglirati i materiali e la preparazione, ma non certo il materiale umano
Per quanto riguarda gli altri sport, lascia perdere il nuoto nel quale corrono solo gli dei dell'olimpo e concentriamoci sull''atletica che ha più affinità con il ciclismo
il record di COE degli ottocento l'hanno battuto (gli africani, mica i bianchi) 2/3 anni fa, mica secoli.
Dimmi quanti oggi corrono i 400mt sotto i 44? Eppure Lee Evans ci arrivò nel '68
nei 400hs già ad inizio anni 70 si correva sotto i 48 secondi, ovvero con tempi che sono da medaglia d'oro a london 2012
Il salto in lungo sta andando indietro piuttosto che in avanti
e così via
nello sprint e nel mezzofondo c'è il beneficio dell'arrivo in massa degli africani e giamaicani, mentre negli anni 50-60, ecc. si praticava in europa e stati uniti, per il resto poca roba, con le solite eccezioni.
E'diverso...quelli di oggi corrono meno, vanno più forte (non disquisiamo sul perchè) e durano di più (non disquisiamo sul perchè).
Quelli di una volta correvano di più, ma si massacravano di fatica e duravano di meno.
Il valore medio de materiale umano è probabilmente inferiore rispetto a prima oggi ci sono parecchi figli di papà o gente che non si capisce come trovi un contratto tutti gli anni
Non mi tirate fuori le eccezioni....la media è questa
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
Tranchée d'Arenberg ha scritto:
A proposito del paragone Aru-Dombrowsky (e delle ulteriori allusioni di cui sopra), potrei prendere ad esempio un'altra coppia i cui rapporti di forza pare si siano invertiti completamente col passaggio al professionismo. Parlo di Formolo e Villella. Mi pare che da dilettanti Villella fosse più forte di Formolo, invece adesso tra i grandi il veronese si sta affermando mentre il suo compagno di squadra fa decisamente più fatica. Per fortuna ancora non ho sentito nessuno fare allusioni sul bravo Formolo...
Tanto per dare ragione a Sub quando dice che ognuno ha la sua storia e il suo percorso di crescita.
Tutto sommato due corridori molto diversi. Vilella più da Ardenne, Formolo da corse a tappe (sebbene finora abbia dimostrato ottime cose anche in linea). Il fatto che Vilella abbia vinto un Valle d'Aosta vuol dire poco: era all'ultimo anno da under, e aveva già completato la maturazione fisica. Formolo è molto più tardivo, si vede anche dai lineamenti.
E poi Villella finora non ha deluso: l'anno scorso ha fatto un'ottima stagione, conclusa nei 20 al Lombardia, l'ho visto bello pimpante all'Artic Race quando Kristoff lasciava intravedere quello che avrebbe combinato poi al Fiandre quest'anno. Questa stagione ha subito qualche intoppo, non ha corso un mese fino alla Tirreno e non so perchè, ma penso sia una cosa passeggera. Magari si metterà in evidenza già nella terza settimana.
Credo che si possa discutere anche qui di questa osservazione emersa nel thread di Aru. Come dice giustamente Nicola, Villella ha sempre goduto di uno scatto maggiormente esplosivo e di uno spunto veloce non indifferente che l'ha portato a vincere molto tra i dilettanti. Lo stesso Giro della Valle d'Aosta a cui si fa riferimento fu sostanzialmente deciso a favore di Villella dallo scatto bruciante che il bergamasco riusciva a far valere spesso nei chilometri conclusivi delle tappe di quell'edizione, a cui il buon Formolo, ben più incline all'andatura costante e in progressione, non riusciva a replicare (del resto anche uno come Basso, per dire, in carriera se si fa eccezione nel periodo dell'apice raggiunto al maggio 2006, ha sempre patito un certo tipo di scatti) a dovere e così tra abbuoni e distacco inflitto in poche migliaia di metri il divario tra i due fu di soli 28". Formolo però come ho anche scritto il giorno della sua vittoria è stato sempre un corridore che per caratteristiche è stato portato ad offrire un certo tipo di rendimento nelle gare a tappe: poco anzi pochissimo vincente ma sempre estremamente costante. Villella, che invece si è sempre dimostrato atleta perfetto per determinate gare di un giorno, nell'ultima stagione dilettantistica riuscì ad andare alla grande in una gara a tappe proprio in quel Valle d'Aosta mentre nel GiroBio dell'anno prima dopo un ottimo avvio che lo portò a conquistare la maglia rosa nelle prime tappe dopo essere entrato nella fuga che caratterizzò l'insidiosa tappa con arrivo a Sora, pian piano rimbalzò indietro, non dimostrando quel fondo necessario per poter vincere una gara a tappe di quella difficoltà (pur finendo nei primi 20...Zardini per dire era però molto più adatto di lui ed anche oggi avrebbe le qualità per fare una discreta classifica al Giro).
Che bello! Ho involontariamente scatenato una discussione molto interessante
Avete perfettamente ragione, stiamo parlando di corridori con caratteristiche diverse. Col post precedente non volevo entrare però nel merito di questa pur interessantissima questione. Il punto che volevo sottolineare è che, a prescindere dalle qualità tecniche dei due, a livello di prestazioni attuali Formolo sta andando fortissimo, Villella un pò di meno. Il fine ultimo era ribadire che ogni corridore ha il suo percorso: c'è chi matura prima, chi dopo, chi ha bisogno di un pò di tempo in più per adattarsi al nuovo mondo.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Tranchée d'Arenberg ha scritto:
Che bello! Ho involontariamente scatenato una discussione molto interessante
Avete perfettamente ragione, stiamo parlando di corridori con caratteristiche diverse. Col post precedente non volevo entrare però nel merito di questa pur interessantissima questione. Il punto che volevo sottolineare è che, a prescindere dalle qualità tecniche dei due, a livello di prestazioni attuali Formolo sta andando fortissimo, Villella un pò di meno. Il fine ultimo era ribadire che ogni corridore ha il suo percorso: c'è chi matura prima, chi dopo, chi ha bisogno di un pò di tempo in più per adattarsi al nuovo mondo.
Anche perché sarebbe umanamente impossibile avere un ciclismo composto esclusivamente da supercampioni. Non avremmo mai avuto ragazzi che si sono ritagliati un'eccellente carriera da gregario che gli ha comunque dato gloria ed onori e non ci saremmo mai interrogati tante volte su ciò che sarebbe potuto essere ed invece non è stato. Di sicuro in quel mondo perfetto forse Romeo Venturelli avrebbe fatto parlare molto di sè
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
Rispolvero questo topic vecchissimo e abbandonato, poichè non ne ho trovati di più recenti per l'argomento che sto per porre. Se ce ne fossero me ne scuso e chiedo se me li potreste segnalare.
Una cosa che non mi so spiegare è la scelta della Cofidis di puntare tutto su Guillaume Martin per la classifica delle corse a tappe, annunciando già degli acquisti per la prossima stagione "per aiutare in salita il nostro capitano Martin". Ma davvero è un corridore così forte? Davvero pensano che possa fare qualcosa di importante in classifica in un Gt più di un 8°/9° posto? Beh io credo di no, avendolo visto ai due passati tour mi sono convinto che in salita non ha nulla più di un Caruso, un Izagirre o un Reichenbach, nelle corse di un giorno se la cava un po' meglio ma per ora sulle 3 settimane ha sempre mostrato un calo deciso domo la metà. Insomma, se la Cofidis crede così tanto in lui magari un motivo ci sarà anche, ma a me ora è sconosciuto
edobs ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 17:42
Rispolvero questo topic vecchissimo e abbandonato, poichè non ne ho trovati di più recenti per l'argomento che sto per porre. Se ce ne fossero me ne scuso e chiedo se me li potreste segnalare.
Una cosa che non mi so spiegare è la scelta della Cofidis di puntare tutto su Guillaume Martin per la classifica delle corse a tappe, annunciando già degli acquisti per la prossima stagione "per aiutare in salita il nostro capitano Martin". Ma davvero è un corridore così forte? Davvero pensano che possa fare qualcosa di importante in classifica in un Gt più di un 8°/9° posto? Beh io credo di no, avendolo visto ai due passati tour mi sono convinto che in salita non ha nulla più di un Caruso, un Izagirre o un Reichenbach, nelle corse di un giorno se la cava un po' meglio ma per ora sulle 3 settimane ha sempre mostrato un calo deciso domo la metà. Insomma, se la Cofidis crede così tanto in lui magari un motivo ci sarà anche, ma a me ora è sconosciuto
Semplice: Alaphilippe inarrivabile, Pinot già sotto contratto con Madiot e sempre con squadre perfette, Bardet in netto calo...x la grandeur francese tocca illudersi x Martin!
cassius ha scritto: ↑giovedì 22 ottobre 2020, 7:15
edobs ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 17:42
Rispolvero questo topic vecchissimo e abbandonato, poichè non ne ho trovati di più recenti per l'argomento che sto per porre. Se ce ne fossero me ne scuso e chiedo se me li potreste segnalare.
Una cosa che non mi so spiegare è la scelta della Cofidis di puntare tutto su Guillaume Martin per la classifica delle corse a tappe, annunciando già degli acquisti per la prossima stagione "per aiutare in salita il nostro capitano Martin". Ma davvero è un corridore così forte? Davvero pensano che possa fare qualcosa di importante in classifica in un Gt più di un 8°/9° posto? Beh io credo di no, avendolo visto ai due passati tour mi sono convinto che in salita non ha nulla più di un Caruso, un Izagirre o un Reichenbach, nelle corse di un giorno se la cava un po' meglio ma per ora sulle 3 settimane ha sempre mostrato un calo deciso domo la metà. Insomma, se la Cofidis crede così tanto in lui magari un motivo ci sarà anche, ma a me ora è sconosciuto
Semplice: Alaphilippe inarrivabile, Pinot già sotto contratto con Madiot e sempre con squadre perfette, Bardet in netto calo...x la grandeur francese tocca illudersi x Martin!
Però quest'anno Bardet al Tour andava forte prima di rompersi.