L'uso di "post lunghi ed infarciti di citazioni" è divenuta ormai una tua crociata. L'altro giorno avevi lanciato i tuoi strali su Desmo al riguardo.
Io posso aver scritto anche post lunghi, ma non certo infarciti di citazioni, perchè non dotato di tali ganci culturali come Desmo e Morris, pur essendone avidamente curioso.
Certo capisco che io possa rientrare nel "nemico" non allineabile e che le diversità debbano andare a farsi benedire (quasi che il forum fosse uno spazio di campagna elettorale perenne e non uno spazio di confronto). Ad ogni modo il tuo post riguarda alcuni argomenti ben definiti di cui tu dai chiara sensazione di aver letto attentamente (ma un po' a senso unico).
La faccio breve: io non prendo in considerazione le opinioni di persone che fanno del nichilismo schizoide (tipico di certo fascismo e nazismo "poetico") il lor stile di vita, avvelenando il vivere civile con l'adulazione dei potenti (mercati), affermando l'ineluttabilità di processi di impoverimento collettivo, lo spargimento di depressione e di derisione alla collettività civile di base, l'esaltazione di stili di vita come minimo viziosi che fanno dei bambini il centro delle loro attenzioni e, andando OT nel ciclismo, parlando di persone morte in modo indecente oltre che irriguardoso per gusto perverso di originalità. Il mio riferimento alla rivoluzione francese (rivoluzione liberale e borghese) va letto in questa chiave. Il putrido Ancién Regime venne spazzato via dalla consapevolezza politica e sociale della nuova classe borghese e la feroce ghigliottina fu uno strumento di pulizia dai vizi e dalle vessazioni imposte da una impresentabile nobiltà, decaduta in tutti i sensi. Al numero di nobili (solo per titolo) e loro lacchè morti di "lama" preferisco anteporre il numero di vite di cittadini del popolo scampati alla morte per fame dopo le riforme "rivoluzionarie".
Per ora i nuovi "borghesi" (solo riferimento storico) del 2011-2012 sono solo indignati.

Continuiamo così, a strizzare le palle e vessare coi "mercati" dei parrucconi alla Luigi XVI.