Cicloweb.it

La Sunweb punta su Hindley, Bugno.

Gli arrivi in salita duri ti assicurano quella manciata di km di scatti, ma ti assicurano anche che molto probabilmente non vedrai nient'altro. Il format salita molto dura + arrivo pedalabile secondo me è vincente e ha funzionato tante volte, il problema è che oggi il format del finale era salita facile + salita facile.

Gli unici che hanno interesse a guadagnare non hanno squadra o aspettano domani, che il terreno si presta meglio, chi ha la squadra non ha interesse a fare corsa dura. Non si va molto in là...

niceye86 ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:21 La Sunweb punta su Hindley, Bugno.

Hindley che domani non arriva al traguardo

Sti 20 km di falsopiano a salire sono il male

Se tira keisse e ballerini santo cielo...

Che bella tappa

Per la tappa occhio a vanhoucke che ieri era arrivato nel gruppetto di velocisti risparmiando energie(rispetto ad es. o'connor) ed a vista mi sembra pimpante ed ha anche a disposizione de gendt che ha speso molto fino ad adesso. Chi cercherà di rovinare la festa alla lotto sarà sicuramente la movistar che ha ancora 3 corridori lì davanti con carretero che sarà il capitano visto quanto hanno speso cataldo nel tentativo di evadere da solo dopo il bondone e della fatica fatta da villella nel rientrare sul gruppo di testa.

Gigilasegaperenne ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:22 Gli arrivi in salita duri ti assicurano quella manciata di km di scatti, ma ti assicurano anche che molto probabilmente non vedrai nient'altro. Il format salita molto dura + arrivo pedalabile secondo me è vincente e ha funzionato tante volte, il problema è che oggi il format del finale era salita facile + salita facile.

Tutto giusto.
La cosa migliore è: salita durissima tipo mortirolo, poi discesa, poi SUBITO (no 30km di pianura del cazzo) 8km di falsopiano e/o salita da rapporto

Fabioilpazzo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:04
Vélo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 14:59 Il Giro di quest'anno ha uno dei dislivelli più alti di sempre. Gli organizzatori credono che più salite ci sono e più si fa audience, ma non è così. 70 km di crono sono sempre meglio dei 34 del tour. Ma comunque pochi per inpensierire gli scalatori
Con il solo dislivello ci fai la birra. Tappa abruzzese, 4000 e più metri di dislivello, volata in salita. Fossero arrivati sul Blockhaus con la metà del dislivello ottenevi il quadruplo dei distacchi. È stato un Giro facile sinora, e la rimozione dell'Agnello lo farà rimanere tale. Tante belle tappe mosse ma una sola tappa di montagna veramente tosta e disegnata bene, quella dello Stelvio.

Esatto, infinito dislivello con 2000 salite, ma di veramente dure in 17 tappe, c'erano solo Piancavallo e il Bondone a 85 km dall'arrivo. Fanne meno, ma selettive. Non capisco perché gli Appennini vengano costantemente mortificati, e ce ne sarebbero di salite toste...

beppesaronni ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:24
Gigilasegaperenne ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:22 Gli arrivi in salita duri ti assicurano quella manciata di km di scatti, ma ti assicurano anche che molto probabilmente non vedrai nient'altro. Il format salita molto dura + arrivo pedalabile secondo me è vincente e ha funzionato tante volte, il problema è che oggi il format del finale era salita facile + salita facile.
Tutto giusto.
La cosa migliore è: salita durissima tipo mortirolo, poi discesa, poi SUBITO (no 30km di pianura del cazzo) 8km di falsopiano e/o salita da rapporto

Se la fanno a spasso possono mettere qualunque salita...

udra ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:18 Non è che se la corsa ha un andamento bloccato dipende solo ed esclusivamente dal percorso.
Che la tappa di oggi non sia disegnata in modo consono lo avevamo visto dalla presentazione, ma buttare via anche il resto lo trovo ingiusto.

il problema è che oggi si sta discutendo oltre che del disegno di questa tappa anche di quello complessivo dell'intero Giro. Di solito al Giro alla 11a/12a/13a tappa c'è già il primo vero arrivo alpino e poi da lì in seguito si va in crescendo.

Quest'anno abbiamo visto nelle prime 14 tappe 3 tappe di pseudo-montagna. Il primo, quello dell'Etna, non era poi così male anche perchè eravamo ai primissimi giorni di corsa. I successivi, quello di Monte Scuro e quello di Roccaraso, erano veramente modesti se consideriamo le pendenze della salita di Monte Scuro e la lunghezza della rampa finale di Roccaraso. L'unico vero arrivo in salita degno di tale nome è arrivato solo alla tappa 15. In pratica si è delegata la selezione alla crono di Valdobbiadene e alle tappe di Stelvio e Agnello. Vegni ha riempito il percorso di tappe di nervose, adatte alle fughe e ai puncheur/finisseur, ma ha trascurato le montagne. Ora se i due tapponi si fanno entrambi, va bene; ma se ne salta uno, il percorso diventa uno dei più facili degli ultimi 20 anni. Già lo scorso anno si presentò con l'oscenità della tappa del Monte Avena col Manghen messo a 120 km dall'arrivo.

henny5 ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:24 Per la tappa occhio a vanhoucke che ieri era arrivato nel gruppetto di velocisti risparmiando energie(rispetto ad es. o'connor) ed a vista mi sembra pimpante ed ha anche a disposizione de gendt che ha speso molto fino ad adesso. Chi cercherà di rovinare la festa alla lotto sarà sicuramente la movistar che ha ancora 3 corridori lì davanti con carretero che sarà il capitano visto quanto hanno speso cataldo nel tentativo di evadere da solo dopo il bondone e della fatica fatta da villella nel rientrare sul gruppo di testa.

onestamente, però, la tappa non interessa nessuno (di noi)

Luca90 ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:25
beppesaronni ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:24
Gigilasegaperenne ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:22 Gli arrivi in salita duri ti assicurano quella manciata di km di scatti, ma ti assicurano anche che molto probabilmente non vedrai nient'altro. Il format salita molto dura + arrivo pedalabile secondo me è vincente e ha funzionato tante volte, il problema è che oggi il format del finale era salita facile + salita facile.
Tutto giusto.
La cosa migliore è: salita durissima tipo mortirolo, poi discesa, poi SUBITO (no 30km di pianura del cazzo) 8km di falsopiano e/o salita da rapporto
Se la fanno a spasso possono mettere qualunque salita...

il durone l'han fatto a 350W di media comunque, considerando chi ha tirato e chi aveva dietro, margine non ce n'era. L'unica era forzare sul Bondone ma l'unico che aveva la squadra per farlo giustamente li tiene per domani ahinoi.

Per fortuna che ci stanno le fughe...

Concordo, in questo percorso è mancato un arrivo in salita serio verso metà Giro, che per come sono state suddivise le tappe, doveva essere in Italia centrale.

Luca90 ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:28 Per fortuna che ci stanno le fughe...

ed eventualmente parliamo di Pantani ...

Il problema delle tappe mosse è stata la mancanza delle squadre.
Nessuno ha nemmeno potuto provare il colpo gobbo, per mancanza di compagni che facessero corsa dura o potessero rappresentare punti di appoggio.

Credo che anche senza l'Hindley di Piancavallo non avremmo visto quello sparpaglio.

Le assenze di MAL e Vlasov e di Ciccone e Mollema (che secondo me sarebbe venuto al Giro) si sono fatte sentire eccome.
E' mancata anche la Ineos che ha si fatto incetta di tappe, ma non ha mai contribuito a rendere dura la corsa.

Vediamo se almeno domani sullo Stelvio ci sarà bagarre...

Fabioilpazzo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:18
Erinnerung ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:14 2017 peggio di sicuro per me.
Con quella tappetta dolomitica che grida vendetta.
Poi con la mutilazione dell'Agnello forse saremmo lì..
Nel 2017 ricordiamoci anche il Monte Grappa dal versante in falsopiano a salire, su 40 che ce ne sono.
Ma siamo lì. Nel 2017 il Giro finì un martedì con lo Stelvio, questo finirà probabilmente domani, pure con lo Stelvio.

Nel 2017 c'era stato però anche il Blockhaus, che è una signora salita. Mi ricordo che fu una bella tappa, con Quintana all'attacco ai -10, e distacchi non risicati.

jumbo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:29 Concordo, in questo percorso è mancato un arrivo in salita serio verso metà Giro, che per come sono state suddivise le tappe, doveva essere in Italia centrale.

Una tappa stile Abetone 2000, oppure un Terminillo.

Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:26
udra ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:18 Non è che se la corsa ha un andamento bloccato dipende solo ed esclusivamente dal percorso.
Che la tappa di oggi non sia disegnata in modo consono lo avevamo visto dalla presentazione, ma buttare via anche il resto lo trovo ingiusto.
il problema è che oggi si sta discutendo oltre che del disegno di questa tappa anche di quello complessivo dell'intero Giro. Di solito al Giro alla 11a/12a/13a tappa c'è già il primo vero arrivo alpino e poi da lì in seguito si va in crescendo.

Quest'anno abbiamo visto nelle prime 14 tappe 3 tappe di pseudo-montagna. Il primo, quello dell'Etna, non era poi così male anche perchè eravamo ai primissimi giorni di corsa. I successivi, quello di Monte Scuro e quello di Roccaraso, erano veramente modesti se consideriamo le pendenze della salita di Monte Scuro e la lunghezza della rampa finale di Roccaraso. L'unico vero arrivo in salita degno di tale nome è arrivato solo alla tappa 15. In pratica si è delegata la selezione alla crono di Valdobbiadene e alle tappe di Stelvio e Agnello. Vegni ha riempito il percorso di tappe di nervose, adatte alle fughe e ai puncheur/finisseur, ma ha trascurato le montagne. Ora se i due tapponi si fanno entrambi, va bene; ma se ne salta uno, il percorso diventa uno dei più facili degli ultimi 20 anni. Già lo scorso anno si presentò con l'oscenità della tappa del Monte Avena col Manghen messo a 120 km dall'arrivo.

Nel 2015 il primo arrivo in salita vero fu il sabato del terzo fine settimana, eppure la classifica era già esplosa.
Perché? Perché l'Astana decise di attaccare ogni singolo giorno sfruttando quelle tappe mosse che c'erano in abbondanza allora come oggi per lasciare Contador da solo.
Nel 2018 vale lo stesso ragionamento, eppure la corsa era già saltata per aria da tempo solo perché Yates aveva il diavolo in corpo.

chepegonzalez ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:29
Fabioilpazzo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:18
Erinnerung ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:14 2017 peggio di sicuro per me.
Con quella tappetta dolomitica che grida vendetta.
Poi con la mutilazione dell'Agnello forse saremmo lì..
Nel 2017 ricordiamoci anche il Monte Grappa dal versante in falsopiano a salire, su 40 che ce ne sono.
Ma siamo lì. Nel 2017 il Giro finì un martedì con lo Stelvio, questo finirà probabilmente domani, pure con lo Stelvio.
Nel 2017 c'era stato però anche il Blockhaus, che è una signora salita. Mi ricordo che fu una bella tappa, con Quintana all'attacco ai -10, e distacchi non risicati.

Sì esatto, quest'anno Roccaraso

in quella posizione più o meno.
Oggi ci poteva stare un arrivo in salita secco ma duro, piuttosto di questa tappa corsa come se fosse di media montagna.

Ringrazio RCS che fa un Giro con 2-3 tappe interessanti se va bene, così posso lavorare tranquillo al pomeriggio.

la novità di giornata è L'andatura chirurgica (Saligari)

chepegonzalez ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:25
Fabioilpazzo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:04
Vélo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 14:59 Il Giro di quest'anno ha uno dei dislivelli più alti di sempre. Gli organizzatori credono che più salite ci sono e più si fa audience, ma non è così. 70 km di crono sono sempre meglio dei 34 del tour. Ma comunque pochi per inpensierire gli scalatori
Con il solo dislivello ci fai la birra. Tappa abruzzese, 4000 e più metri di dislivello, volata in salita. Fossero arrivati sul Blockhaus con la metà del dislivello ottenevi il quadruplo dei distacchi. È stato un Giro facile sinora, e la rimozione dell'Agnello lo farà rimanere tale. Tante belle tappe mosse ma una sola tappa di montagna veramente tosta e disegnata bene, quella dello Stelvio.
Esatto, infinito dislivello con 2000 salite, ma di veramente dure in 17 tappe, c'erano solo Piancavallo e il Bondone a 85 km dall'arrivo. Fanne meno, ma selettive. Non capisco perché gli Appennini vengano costantemente mortificati, e ce ne sarebbero di salite toste...

Hanno disegnato il Giro per Moser, purtroppo Francesco non si è schierato al via: avrebbe dominato la corsa!

jumbo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:29 Concordo, in questo percorso è mancato un arrivo in salita serio verso metà Giro, che per come sono state suddivise le tappe, doveva essere in Italia centrale.

Sono passati per l'Abruzzo. Hanno scalato il Passo Lanciano e in zona c'erano anche altre salite toste come il Blockaus. Però sono dovuti arrivare a Roccaraso. Oggi Potevano fare un altro arrivo, mettere il Bondone più vicino al traguardo, invece hanno preferito annacquare il percorso.

Zakarin pericoloso, è sopravvissuto alle discese

Il paragone coi giri 2015-2018 era per dire che si il percorso aiuta, ma ci vogliono anche delle congiunture di classifica e di uomini presenti alla corsa che permettono di creare le condizioni esatte al fine di dare spettacolo.

È una delle terze settimane del Giro più tristi che io ricordo. Uno squallore assoluto. Oggi ci sta che la tappa sia tranquilla, ma quella di ieri andava affrontata diversamente e a giocarsela dovevano essere gli uomini di classifica. Invece ieri arrivi a un quarto d’ora e oggi a dieci minuti! Uno schifo vero. Purtroppo la corsa la fanno i ciclisti e questi sono davvero scandalosi. Almeida se non ci fosse stata la tappa di domani a questa andatura rischiava di vincere il Giro. Che tristezza!

E alla fine sarebbe anche potuto funzionare il tutto, però alla fine ti salta l'Agnello e ciaone alla terza settimana dura.

Sarà il percorso come dite ma alcuni corridori stanno già correndo in modalità piazzamento .

Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:35
jumbo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:29 Concordo, in questo percorso è mancato un arrivo in salita serio verso metà Giro, che per come sono state suddivise le tappe, doveva essere in Italia centrale.
Sono passati per l'Abruzzo. Hanno scalato il Passo Lanciano e in zona c'erano anche altre salite toste come il Blockaus. Però sono dovuti arrivare a Roccaraso. Oggi Potevano fare un altro arrivo, mettere il Bondone più vicino al traguardo, invece hanno preferito annacquare il percorso.

Sicuramente devono fare i conti con le proposte di sedi di tappa che ricevono, non è che possono fare l'arrivo tutti gli anni al Blockhaus se non c'è nessuno che paga. Vicino a Roccaraso non mi pare che si siano molte altre salite oltre a quelle che hanno fatto.
Però oggi questo fondovalle da Tione a Carisolo seguito da arrivo in salita al 5-6% è una delusione.

chepegonzalez ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:29 Nel 2017 c'era stato però anche il Blockhaus, che è una signora salita. Mi ricordo che fu una bella tappa, con Quintana all'attacco ai -10, e distacchi non risicati.

2017: benino fino allo Stelvio, ma ripeto, lo Stelvio era di martedì l'ultima settimana, poi quasi il nulla.
2019 senza Agnello: male male male.

udra ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:32
Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:26
udra ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:18 Non è che se la corsa ha un andamento bloccato dipende solo ed esclusivamente dal percorso.
Che la tappa di oggi non sia disegnata in modo consono lo avevamo visto dalla presentazione, ma buttare via anche il resto lo trovo ingiusto.
il problema è che oggi si sta discutendo oltre che del disegno di questa tappa anche di quello complessivo dell'intero Giro. Di solito al Giro alla 11a/12a/13a tappa c'è già il primo vero arrivo alpino e poi da lì in seguito si va in crescendo.

Quest'anno abbiamo visto nelle prime 14 tappe 3 tappe di pseudo-montagna. Il primo, quello dell'Etna, non era poi così male anche perchè eravamo ai primissimi giorni di corsa. I successivi, quello di Monte Scuro e quello di Roccaraso, erano veramente modesti se consideriamo le pendenze della salita di Monte Scuro e la lunghezza della rampa finale di Roccaraso. L'unico vero arrivo in salita degno di tale nome è arrivato solo alla tappa 15. In pratica si è delegata la selezione alla crono di Valdobbiadene e alle tappe di Stelvio e Agnello. Vegni ha riempito il percorso di tappe di nervose, adatte alle fughe e ai puncheur/finisseur, ma ha trascurato le montagne. Ora se i due tapponi si fanno entrambi, va bene; ma se ne salta uno, il percorso diventa uno dei più facili degli ultimi 20 anni. Già lo scorso anno si presentò con l'oscenità della tappa del Monte Avena col Manghen messo a 120 km dall'arrivo.
Nel 2015 il primo arrivo in salita vero fu il sabato del terzo fine settimana, eppure la classifica era già esplosa.
Perché? Perché l'Astana decise di attaccare ogni singolo giorno sfruttando quelle tappe mosse che c'erano in abbondanza allora come oggi per lasciare Contador da solo.
Nel 2018 vale lo stesso ragionamento, eppure la corsa era già saltata per aria da tempo solo perché Yates aveva il diavolo in corpo.

Nel 2015 però il finale fu infarcito di arrivi in salita: tappa 15 (madonna di Campiglio dopo il Daone che è molto più dura del Durone), tappa 16 col Mortirolo, tappa 18 col Monte Ologno, tappa 19 con Saint Barthelemy, Saint Pantaleon e Cervinia, tappa 20 con Fienestre e Sestriere.

Quest'anno di tappe serie dalla 15 in poi ce n'erano solo 3, nel 2015 ce ne furono 5. C'è un pò di differenza se permetti.

udra ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:35 Il paragone coi giri 2015-2018 era per dire che si il percorso aiuta, ma ci vogliono anche delle congiunture di classifica e di uomini presenti alla corsa che permettono di creare le condizioni esatte al fine di dare spettacolo.

Forse il disegno di quest'anno era stato fatto con l'intenzione di strizzare l'occhio a qualche campione straniero, che però si è ben visto dal partecipare al Giro. Anche per motivi di calendario.

nel 2015 c'era stato anche Campitello Matese ed inizialmente l'Abetone

jumbo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:44 nel 2015 c'era stato anche Campitello Matese ed inizialmente l'Abetone

Che sono uguali a Etna e Roccaraso.
Abetone era una tappa mono salita, in cima arrivarono insieme in 4 dei big se non ricordo male.
Avere un Contador a un livello ancora buono faceva questo effetto.

jumbo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:44 nel 2015 c'era stato anche Campitello Matese ed inizialmente l'Abetone

Si, ma quelli li ho 'abbonati' ovvero trattati un pò alla stregua degli arrivi delle prime due settimane del Giro 2020. Resta chiaro che quel percorso, almeno nell'ultima settimana, era molto più duro di questo qui.

Io credo che se metti la salita più dura a 100 km dall'arrivo, è come buttarla nel cesso. Ce la prendiamo coi francesi per le tappe di Pau, ma poi quando 'noi' facciamo lo stesso, la coerenza vuole che dobbiamo giudicare con lo stesso metro.

Io rimango dell'idea che se tu metti 8 cronometro individuali di 130km piatte, nelle prime 8 tappe, e ti trovi alla nona con questa classifica:
Ganna
Dennis a 14'20"
Almeida a 1 ora
Kelderman a 2 ore
Nibali a 5 ore
Pozzovivo a 10 ore
Poi vedrai che attaccano anche sui cavalcavia a 60km dall'arrivo.
Ehhh che attaccano, vedrai ......

Patate ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 14:57
jumbo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 14:56
beppesaronni ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 14:55 pER FAVORE, parlatemi dell'unica cosa interessante di oggi.
A quanto è in classifica Perathoner li, o come minchia si chiama?
E a quanto sta la fuga in questo momento?
c'è la classifica generale sul sito ufficiale del giro d'italia
Sì ma mica lo trova Perathoner

Lì ci va il sito della FIS

L'Abetone è meglio di Roccaraso, che è una vera ciofeca di salita.

San Pellegrino in Alpe + Abetone sarebbe una specie di Mortirolo-Aprica altro che Roccaraso

jumbo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:47 L'Abetone è meglio di Roccaraso, che è una vera ciofeca di salita.

Sì ok, sempre di un seconda categoria si tratta.
Per altro dopo tappa facilissima, niente di paragonabile a quella di Roccaraso.

beppesaronni ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:46 Io rimango dell'idea che se tu metti 8 cronometro individuali di 130km piatte, nelle prime 8 tappe, e ti trovi alla nona con questa classifica:
Ganna
Dennis a 14'20"
Almeida a 1 ora
Kelderman a 2 ore
Nibali a 5 ore
Pozzovivo a 10 ore
Poi vedrai che attaccano anche sui cavalcavia a 60km dall'arrivo.
Ehhh che attaccano, vedrai ......

Concordo, ci vorrebbero un paio di crono mediolunghe nei primi 12/13 giorni e tapponi veri, e disegnati con un minimo di giudizio, negli ultimi 8

A me pare che alcuni di voi ragionino come se le montagne siano dei birilli spostabili..ma se Campiglio ha pagato per l'arrivo come si faceva ad avere il Bondone più vicino al traguardo?
Se Trento città avesse potuto mettere i soldini per l'arrivo allora sì che il Bondone sarebbe stato vicino al traguardo, ma così son ragionamenti fantaciclistici.
Con questo ciclismo c'è poco da fare, dobbiamo rassegnarci, "il livello è troppo livellato"

Edit. Ho visto un orrore grammaticale da rabbrividire, chiedo scusa alla lingua italiana e correggo

Walter_White ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:48 San Pellegrino in Alpe + Abetone sarebbe una specie di Mortirolo-Aprica altro che Roccaraso

Infatti nel 2000 fece distacchi notevoli.

Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:46
jumbo ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:44 nel 2015 c'era stato anche Campitello Matese ed inizialmente l'Abetone
Si, ma quelli li ho 'abbonati' ovvero trattati un pò alla stregua degli arrivi delle prime due settimane del Giro 2020. Resta chiaro che quel percorso, almeno nell'ultima settimana, era molto più duro di questo qui.

Io credo che se metti la salita più dura a 100 km dall'arrivo, è come buttarla nel cesso. Ce la prendiamo coi francesi per le tappe di Pau, ma poi quando 'noi' facciamo lo stesso, la coerenza vuole che dobbiamo giudicare con lo stesso metro.

Concordo. Sapendo che salta il secondo tappone, percorso insufficiente. Ma anche con il secondo tappone, non sarebbe stato un granchè. Purtroppo alla presentazione io mi faccio sempre infatuare, ma in realtà si capiva fin dall'inizio che Roccaraso era una ciofeca, Monte Scuro era media montagna anche se con tanto dislivello, e che quindi tra l'Etna e Piancavallo non c'era una tappa degna di nota (a parte la crono).

Nibali oggi perde qualcosa

nikybo85 ha scritto: ↑mercoledì 21 ottobre 2020, 15:49 A me pare che alcuni di voi ragionino come se le montagne siano dei birilli spostabili..ma se Campiglio ha pagato per l'arrivo come si faceva ad avere il Bondone più vicino al traguardo?
Se Trento città avrebbe potuto mettere i soldini per l'arrivo allora sì che il Bondone era vicino al traguardo, ma così son ragionamenti fantaciclistici.
Con questo ciclismo c'è poco da fare, dobbiamo rassegnarci, "il livello è troppo livellato"

Se invece del Durone avessero fatto il Daone, o entrambi alleggerendo un po' l'inizio della tappa, avresti evitato questo fondovalle il cui unico interesse sono i caseifici sociali dei vari comuni che lo costellano.

Possibilità di vittoria di saccarina?

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