Guccini tenta di esorcizzare il rischio di una facile agiografia attraverso l’accorta soluzione di promuovere a vera protagonista del componimento la città e non tal Carlo Giuliani. Ma ci riesce? Secondo me no. La giovane vita spenta è quella di una persona che aveva dentro di sé la violenza e alla fine ha trovato quel cercava. Dispiace, ma … "c'est la vie".
Altra cosa è Qui c'è proprio da inorridire.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Il trascorrere del tempo è uno dei temi più scandagliati dal Nostro, con il particolare che ad affascinare l’autore sono le vite sconosciute che si possono accomunare per il dramma della finitezza. Forse per sconfiggerla si può pensare ai personaggi, invece che alle persone.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Questa è l’ultima canzone sulla notte ed è dedicata a Pàvana e si accompagna, per questo, al silenzio; tipico della montagna. Ma Guccini trova un cambiamento totale in questo paese, che sente comunque suo: è scomparso il mondo infantile (ovvio), ma purtroppo anche quel vivere più semplice per il quale l’autore ha dichiarato di provare sempre una grande nostalgia, ravvisandovi un’autenticità e umanità migliori! (Cfr. la rima fiume/bitume).
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Quante volte abbiamo compiuto un’azione senza sapere che sarebbe stata l’ultima? E’ una domanda destinata spesso a rimanere senza risposta finché non si arriva a quella che sarà davvero l’ultima volta di tutto.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
È l’ultimo testo composto e si presta bene a concludere il percorso poetico. Proprio perché è l’ultima può cominciare anche con il pronome "io*, di solito aborrito! Da sottolineare (anche se è ovvio) il climax finale: “si perderà di me e della mia vita anche il ricordo”.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Ho trovato questa di tanti anni fa, ma credo che sia sempre attuale.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Per color che credono di sapere (religiosi, politici etc.) ci dice che siamo sicuri di una sola cosa.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Probabilmente egli è un seguace del materialismo dialettico che tutto spiega coi cosiddetti fattori economici, anche i foruncoli di Malabrocca. Dino Buzzati al Giro D'Italia
Probabilmente egli è un seguace del materialismo dialettico che tutto spiega coi cosiddetti fattori economici, anche i foruncoli di Malabrocca. Dino Buzzati al Giro D'Italia