Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".
Inviato: giovedì 1 agosto 2019, 14:14
Leggo che Bernal, dopo San Sebastian, tornerà in Colombia per una serie di celebrazioni a casa sua: dubito, quindi, che lo rivedremo alla Vuelta
secondo me ci sta, anche indipendentemente dal tornare in colombia.Marco Gaviglio ha scritto: ↑giovedì 1 agosto 2019, 14:14 Leggo che Bernal, dopo San Sebastian, tornerà in Colombia per una serie di celebrazioni a casa sua: dubito, quindi, che lo rivedremo alla Vuelta
assolutamente d'accordo, nella pagina prima avevo scritto anch'io qualcosa di molto simile: sarebbe eccessivo fargli correre anche la Vuelta, non solo per il Tour nelle gambe, ma perché cmq aveva già raggiunto un primo picco per il Giro. Meglio un finale più rilassato con le classiche italiane: immagino che a lui faccia piacere tornare a correre "a casa" (e Milano-Torino e Giro del Piemonte sono, letteralmente, a casa sua) e poi è tutta esperienza in più che si fa nelle corse di un giorno. Hai visto mai.dietzen ha scritto: ↑giovedì 1 agosto 2019, 14:19secondo me ci sta, anche indipendentemente dal tornare in colombia.Marco Gaviglio ha scritto: ↑giovedì 1 agosto 2019, 14:14 Leggo che Bernal, dopo San Sebastian, tornerà in Colombia per una serie di celebrazioni a casa sua: dubito, quindi, che lo rivedremo alla Vuelta
in fondo ha soltanto 22 anni, fargli correre due grandi giri ravvicinati magari sarebbe stato troppo.
piuttosto sono curioso di vedere se lo rivedremo in forma per qualche corsa nell'ultima parte della stagione (immagino che anche solo per questioni di sponsor lo schiereranno al via del giro di gran bretagna, poi potrebbe fare bene nelle classiche italiane, se avrà una buona gamba).
Penso che il tour dell'anno scorso non ha insegnato nullaIl Complottista ha scritto: ↑sabato 5 settembre 2020, 20:24 Male per ora ma graziato dalla Jumbo .
Vediamo se nella terza settimana crescerà e farà pentire Roglic e company della tattica attuale .
Secondo me non farà nessuno dei due, cercherà di mettersi alle spalle questa scoppola e resetterà un po' tutto in vista del 2021.Il Complottista ha scritto: ↑domenica 13 settembre 2020, 20:14 Per me farà la Vuelta a questo punto .
Andare al Giro con tre Crono ha poco senso .
Devo dirti che anch'io fino a qualche giorno fa, ho sofferto terribilmente per l'allergia. Così tanto che ho preso pure dell'antistaminico in quel periodo.Bomby ha scritto: ↑domenica 13 settembre 2020, 22:54 Un'ipotesi: se quella di Bernal fosse anche allergia oltre a gambe non eccellenti? In questo periodo (e sono anni che non mi succedeva) devo andare di antistaminici perché non mi venga l'asma. A luglio in genere il problema non si pone, il grano è già stato mietuto e buona parte delle altre colture vengono raccolte a fine estate, ovvero adesso, quando in campagna si miete la soia, macinano le stoppie (specie quelle del granoturco) prima di arare i campi, e sono tutte operazioni che sollevano una gran polvere.
Si corre con un calendario diverso dal solito, in zone diverse dal solito, Egan è giovane, a volte le allergie si acutizzano a caso (come è successo a me), c'è il rischio che il problema sinora sia passato sotto traccia.
Nessuna caduta, "solo" dolore alla schiena che lo ha fatto non partire nella quarta tappa
La faccia e le espressioni in corsa non sembravano quelle di chi sta sentendo dolore o sta avendo un problema allergico.Passista Scalatore ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 9:39 Ancora non mi sono fatto un’idea di questo tracollo.
Sopravvalutato lo scorso anno?
Problemi fisici?
Preparazione sbagliata/intoppi in fase di preparazione?
Ieri è stato un colpo pesante anche perché lui ha dato sempre l’idea di essere un corridore anzitutto molto solido e continuo.
Che ci sia un livellamento è sicuro.NibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Beh, se è vero che vanno come le moto questi, allora un Nibali che va a podio nei GT da 10 anni consecutivi ancora adesso contro gente parecchio più giovane che va come delle moto cos'è? Valverde che fa podio nei GT a distanza di sedici anni dal primo (primo Vuelta 2003, ultimo Vuelta 2019) e vince un Mondiale duro alla soglia dei 40 anni cos'è? Froome che fino a prima di sfracellarsi nell'incidente dell'anno scorso rischiava ogni anno di vincere due GT all'anno cos'era? Contador che vince la tappa più dura del GT con una azione magistrale il penultimo giorno di corsa prima del ritiro dall'attività agonistica dopo una carriera intera a correre sempre tra i primi dai 23-24 anni fino al ritiro, cos'era?Cthulhu ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 14:32Che ci sia un livellamento è sicuro.NibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Che sia verso il basso non lo so, saranno poco spettacolari ma vanno come le moto.
Beh su almeno due di quelli che citi per me sbagliNibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Leggere Bernal (23 anni) tra questi... mi pare un po' forzato.NibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Roglic per me è l'unico che ci sta, perchè passando tardi al ciclismo ci ha impiegato un po di più di altri per prendersi la ribalta. Ma proprio il fatto che uno che passa al ciclismo così tardi riesce nel giro di pochissimo tempo a diventare il favorito del Tour è una prova alla mia teoria. Ovvero che assistiamo ad anni in cui fenomeni non ce ne stanno, se non qualche vecchio a fine carriera, dove un GT può vincerlo chiunque, anche un esordiente come Bernal o Pogacar o uno che fino a 28 anni era un carneade del ciclismo come Roglic, o persino uno dei tanti gregari di Froome che fino a 32 anni non aveva mai fatto GT di alta classifica.chinaski89 ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 17:12Beh su almeno due di quelli che citi per me sbagliNibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Rogla per quanto mi piaccia come la sabbia negli occhi è passato al ciclismo tardissimo, a 24 anni se non erro, mostrando subito ottime qualità. Ovviamente non è partito subito puntando al Tour, direi che ci sta
Tom ha perso un anno con l'infortunio al Giro, prima ha vinto un Giro e fatto i due secondi posti a Giro-Tour. Prima ancora non faceva classifica quindi non si può parlare di calo nel suo caso a mio parere, ma solo di un grave infortunio
Bernal è ancora giovanissimo, ne potrà vincere anche altri 10 di GT ancora in carriera sulla carta vista l'età. Sta di fatto che un fresco vincitore di Tour che le prende come le sta prendendo lui quest'anno al Tour raramente lo si era visto. Si parla già di problemi alla schiena, di allergia, di preparazioni sbagliate ecc. ecc. per provare a giustificare questa debacle che non si aspettava nessuno. Ma sono discorsi che ho sentito già in passato con i vari Aru, Quintana, ecc. ecc. Spero di sbagliarmi con lui stavolta, ma questo per me è un bel campanello d'allarme anche per un talento puro come Bernal, che forse non sarà in futuro quel dominatore che in tanti credevano potesse diventare.GregLemond ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 17:40Leggere Bernal (23 anni) tra questi... mi pare un po' forzato.NibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Tra gente incompiuta e gente mai arrivata (Leggi Pinot, Yates e Landa che non so ancora perche lo si consideri un pretendente a un GT...)... nessuno regge il confronto con Bernal che a 22 anni, alla prima da capitano, ha fatto bingo
NibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 18:43Roglic per me è l'unico che ci sta, perchè passando tardi al ciclismo ci ha impiegato un po di più di altri per prendersi la ribalta. Ma proprio il fatto che uno che passa al ciclismo così tardi riesce nel giro di pochissimo tempo a diventare il favorito del Tour è una prova alla mia teoria. Ovvero che assistiamo ad anni in cui fenomeni non ce ne stanno, se non qualche vecchio a fine carriera, dove un GT può vincerlo chiunque, anche un esordiente come Bernal o Pogacar o uno che fino a 28 anni era un carneade del ciclismo come Roglic, o persino uno dei tanti gregari di Froome che fino a 32 anni non aveva mai fatto GT di alta classifica.chinaski89 ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 17:12Beh su almeno due di quelli che citi per me sbagliNibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Rogla per quanto mi piaccia come la sabbia negli occhi è passato al ciclismo tardissimo, a 24 anni se non erro, mostrando subito ottime qualità. Ovviamente non è partito subito puntando al Tour, direi che ci sta
Tom ha perso un anno con l'infortunio al Giro, prima ha vinto un Giro e fatto i due secondi posti a Giro-Tour. Prima ancora non faceva classifica quindi non si può parlare di calo nel suo caso a mio parere, ma solo di un grave infortunio
Riguardo a Dumoulin non sono d'accordo, perchè uno che era considerato da tutti come l'erede di Froome fino a due anni fa non basta un infortunio normalissimo come se ne vedono tanti per renderlo nel giro di pochissimo tempo un gregario di Roglic che a malapena sta nei primi 10 al Tour. Dopo la consacrazione gente come Froome, Contador o Nibali a 30 anni non avrebbe mai accettato questo ruolo in una nuova squadra. Piuttosto avrebbe fatto come Thomas e sarebbe andato a correre al Giro dove con tanta crono a disposizione aveva un percorso a lui più favorevole. Uno che accetta una situazione del genere in silenzio non ha le stimmate del campionissimo imho.
Capisco ma non condivido.NibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 18:48Bernal è ancora giovanissimo, ne potrà vincere anche altri 10 di GT ancora in carriera sulla carta vista l'età. Sta di fatto che un fresco vincitore di Tour che le prende come le sta prendendo lui quest'anno al Tour raramente lo si era visto. Si parla già di problemi alla schiena, di allergia, di preparazioni sbagliate ecc. ecc. per provare a giustificare questa debacle che non si aspettava nessuno. Ma sono discorsi che ho sentito già in passato con i vari Aru, Quintana, ecc. ecc. Spero di sbagliarmi con lui stavolta, ma questo per me è un bel campanello d'allarme anche per un talento puro come Bernal, che forse non sarà in futuro quel dominatore che in tanti credevano potesse diventare.GregLemond ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 17:40Leggere Bernal (23 anni) tra questi... mi pare un po' forzato.NibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Tra gente incompiuta e gente mai arrivata (Leggi Pinot, Yates e Landa che non so ancora perche lo si consideri un pretendente a un GT...)... nessuno regge il confronto con Bernal che a 22 anni, alla prima da capitano, ha fatto bingo
Chi saranno i prossimi ad essere designati come tali? Pogacar ed Evenepoel? Vedremo.
Concordo, però pure Quintana tra il 2012 e il 2015 non è stato niente malechinaski89 ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 18:36 Dumo se togli l'annata fermo è quello che ha dimostrato più di tutti, pur non vincendo il Tour
Nibali per 10 anni ha fatto podio in quasi tutti i GT a cui ha partecipato con ambizioni di classifica, con qualsiasi tipo di avversario al via. A volte ha vinto, altre è arrivato secondo o terzo o quarto, ma è sempre li ogni volta che si mette la pettorina sulle spalle in un GT con ambizioni di classifica da 10 anni ormai. A volte è stato fortunato (come nel Giro del 2016) altre volte no (l'elenco è lungo delle volte in cui sfortunato lo è stato lui), ma ridurre 10 anni di piazzamenti a podio nei GT a solo culo beh, ti qualifica come esperto di condizionatori ma che di ciclismo ne capisce pocnino. Poi ovvio che anche un orologio rotto azzecca l'orario due volte al giornobeppesaronni ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 19:00 Diciamolo chiaramente. Bernal ha le stesse caratteriatichw di nibali (decente a cronometro, non dotato di spunto, esce alla terza settimana nelle salite lunghe) ma.meno bravo in discesa e con meno culo.
A dire il.vero di cupo parrebbe avercene (a 22 anni partecipa al tour de france con la concorrenza più trista di sempre) ma per arrivare al cupo di nibali, ce ne vuole ancora.
Per me Non vincera mai piu gt e sarà un Po il nuovo aru.
Guarda, se non è bastato un anno e qualche mese per recuperare da quel tipo di infortunio ciò significa solo una cosa, che l'infortunio è stato talmente grave che il Dumoulin di due stagioni non lo vedremo mai più.chinaski89 ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 19:01
Infortunio normalissimo? Ma se ha saltato il Giro e tutto il resto della stagione passando per un'operazione riuscita male![]()
Ma Fignon ebbe problemi di infortuni principalmente, il paragone non c'entra per questo. Bernal semplicemente è saltato per mancanza di gambe, mica era infortunato.GregLemond ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 20:15
Capisco ma non condivido.
Anche Fignon ebbe difficoltà, per dirne uno...
Ma non regge il paragone comunque...
Bernal a 23 anni ha un tour in cascina.
Quindi una parte del potenziale l' ha gia reso "atto".
Pinot di anni ne ha 30... ed ha puntualmente fallito. Per dire eh.
Io scanserei lui e WVA... anche Evenepoel...
Mi piacerebbe stessa valutazione critica per VDp... ecco..
Ha avuto un brutto infortunio al ginocchio.. operazione mal riuscita, infiammazione al tendine. Ora non ricordo di preciso ma ha avuto un brutto infortunio con brutti e numerosi strascichi. Poi vedremo se tornerà ai suoi livelli, per me andrà pure oltre, ma l'anno senza far nulla direi che è giustificatoNibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 21:17Guarda, se non è bastato un anno e qualche mese per recuperare da quel tipo di infortunio ciò significa solo una cosa, che l'infortunio è stato talmente grave che il Dumoulin di due stagioni non lo vedremo mai più.chinaski89 ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 19:01
Infortunio normalissimo? Ma se ha saltato il Giro e tutto il resto della stagione passando per un'operazione riuscita male![]()
Ma solo io ho visto Nibali che si rompe una vertebra e dopo due mesi in cui passa da un operazione fa secondo al Lombardia? Solo io ho visto Contador e Froome che si rompono ossa al Tour e dopo un mese fanno primo e secondo alla Vuelta?
Se a Dumoulin non è bastato un anno per recuperare da quell'infortunio, beh, a quel punto l'infortunio in questione lo condizionerà per sempre.
La scorsa stagione Dumoulin, dopo il ritiro dal Giro, ha fatto giusto poche tappe di Delfinato, non andava avanti e sto ginocchio gli faceva un male cane, e ha saltato tutto il resto della stagione. In più quest'anno non ha fatto un solo giorno di corsa prima del lockdown.NibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 18:43 Riguardo a Dumoulin non sono d'accordo, perchè uno che era considerato da tutti come l'erede di Froome fino a due anni fa non basta un infortunio normalissimo come se ne vedono tanti per renderlo nel giro di pochissimo tempo un gregario di Roglic che a malapena sta nei primi 10 al Tour.
Dopo la consacrazione gente come Froome, Contador o Nibali a 30 anni non avrebbe mai accettato questo ruolo in una nuova squadra. Piuttosto avrebbe fatto come Thomas e sarebbe andato a correre al Giro dove con tanta crono a disposizione aveva un percorso a lui più favorevole. Uno che accetta una situazione del genere in silenzio non ha le stimmate del campionissimo imho.
Con le opportune correzioni ortografiche potrebbe diventare la mia firma, ma io direi di più, il sottotitolo nella home di CW.beppesaronni ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 19:00 Diciamolo chiaramente. Bernal ha le stesse caratteriatichw di nibali
Ma infatti ci sta l'anno senza far nulla per recuparare dall'infortunio. Quello che non ci sta è che uno come lui accetti di fare il penultimo uomo del trenino della Jumbo per Roglic in salita in un tour senza cronometro. Io mi auguro di rivedere presto il Dumoulin di un paio di stagioni fa, perchè quello che sto vedendo in questo Tour mi sta mettendo tristezza.chinaski89 ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 22:57Ha avuto un brutto infortunio al ginocchio.. operazione mal riuscita, infiammazione al tendine. Ora non ricordo di preciso ma ha avuto un brutto infortunio con brutti e numerosi strascichi. Poi vedremo se tornerà ai suoi livelli, per me andrà pure oltre, ma l'anno senza far nulla direi che è giustificatoNibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 21:17Guarda, se non è bastato un anno e qualche mese per recuperare da quel tipo di infortunio ciò significa solo una cosa, che l'infortunio è stato talmente grave che il Dumoulin di due stagioni non lo vedremo mai più.chinaski89 ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 19:01
Infortunio normalissimo? Ma se ha saltato il Giro e tutto il resto della stagione passando per un'operazione riuscita male![]()
Ma solo io ho visto Nibali che si rompe una vertebra e dopo due mesi in cui passa da un operazione fa secondo al Lombardia? Solo io ho visto Contador e Froome che si rompono ossa al Tour e dopo un mese fanno primo e secondo alla Vuelta?
Se a Dumoulin non è bastato un anno per recuperare da quell'infortunio, beh, a quel punto l'infortunio in questione lo condizionerà per sempre.
Già ha perso un anno per l'infortunio. Perderne un altro a fare il gregario a Roglic non mi sembra una grandissima scelta da parte sua. Per un corridore come Dumoulin correre per la classifica, a 30 anni, dopo aver perso già un anno per infortunio, per me è un obbligo.cassius ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 23:21La scorsa stagione Dumoulin, dopo il ritiro dal Giro, ha fatto giusto poche tappe di Delfinato, non andava avanti e sto ginocchio gli faceva un male cane, e ha saltato tutto il resto della stagione. In più quest'anno non ha fatto un solo giorno di corsa prima del lockdown.NibalAru ha scritto: ↑lunedì 14 settembre 2020, 18:43 Riguardo a Dumoulin non sono d'accordo, perchè uno che era considerato da tutti come l'erede di Froome fino a due anni fa non basta un infortunio normalissimo come se ne vedono tanti per renderlo nel giro di pochissimo tempo un gregario di Roglic che a malapena sta nei primi 10 al Tour.
Dopo la consacrazione gente come Froome, Contador o Nibali a 30 anni non avrebbe mai accettato questo ruolo in una nuova squadra. Piuttosto avrebbe fatto come Thomas e sarebbe andato a correre al Giro dove con tanta crono a disposizione aveva un percorso a lui più favorevole. Uno che accetta una situazione del genere in silenzio non ha le stimmate del campionissimo imho.
Altro che "infortunio come se ne vedono tanti"!!!
Ad oggi non sappiamo se Dumoulin farà un altro GT in questa stagione, ma questa stagione è servita per capire che l'infortunio è alle spalle e che il fisico c'è di nuovo.
Ha potuto correre un Tour senza pressioni di classifica.
Non solo Dumoulin ha le stimmate del campione, ma di tutta quella generazione è il più solido. Anche più di Roglic.
Scusami ma a leggere le ultime interviste di Froome, mi pare che lui non abbia deciso proprio nulla. Anzi, ha confermato che lui al Tour di sarebbe volentieri andato anche con una forma precaria per aiutare il team.NibalAru ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 14:21 Froome per dire, dopo un infortunio ben più grave di quello di Dumoulin mi pare, a 35 anni piuttosto che andare al Tour a fare il gregario di Bernal, ha deciso di prendere del tempo per entrare in forma e fare il capitano alla Vuelta. Questa per me è mentalità da campione, anche se poi Froome dovesse andare alla Vuelta e rimbalzare.
Infatti la decisione l'ha presa il team ineos di mandarlo alla vuelta...Brogno ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 15:06Scusami ma a leggere le ultime interviste di Froome, mi pare che lui non abbia deciso proprio nulla. Anzi, ha confermato che lui al Tour di sarebbe volentieri andato anche con una forma precaria per aiutare il team.NibalAru ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 14:21 Froome per dire, dopo un infortunio ben più grave di quello di Dumoulin mi pare, a 35 anni piuttosto che andare al Tour a fare il gregario di Bernal, ha deciso di prendere del tempo per entrare in forma e fare il capitano alla Vuelta. Questa per me è mentalità da campione, anche se poi Froome dovesse andare alla Vuelta e rimbalzare.
infatti è stato thomas quello che ha detto alla squadra che non voleva andare al tour a fare il gregario e ha preferito il giro da capitano.Luca90 ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 15:08Infatti la decisione l'ha presa il team ineos di mandarlo alla vuelta...Brogno ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 15:06Scusami ma a leggere le ultime interviste di Froome, mi pare che lui non abbia deciso proprio nulla. Anzi, ha confermato che lui al Tour di sarebbe volentieri andato anche con una forma precaria per aiutare il team.NibalAru ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 14:21 Froome per dire, dopo un infortunio ben più grave di quello di Dumoulin mi pare, a 35 anni piuttosto che andare al Tour a fare il gregario di Bernal, ha deciso di prendere del tempo per entrare in forma e fare il capitano alla Vuelta. Questa per me è mentalità da campione, anche se poi Froome dovesse andare alla Vuelta e rimbalzare.
“Penso che avrei potuto avere un ruolo ma la squadra ha deciso che non sarebbe stata la cosa migliore per loro e per me stesso – ha dichiarato Froome – Sarei stato più che felice di andare al Tour e di aiutare il più possibile. Ma penso che avesse molto più senso per me non dover sopportare tutta quella pressione, soprattutto in questo momento dove sto cercando di tornare al mio vecchio livello. Ma tra me e Geraint abbiamo molta esperienza, abbiamo corso il Tour per anni, lo abbiamo vinto cinque volte in due, quindi penso che avremmo potuto contribuire per aiutare la squadra“.Brogno ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 15:06Scusami ma a leggere le ultime interviste di Froome, mi pare che lui non abbia deciso proprio nulla. Anzi, ha confermato che lui al Tour di sarebbe volentieri andato anche con una forma precaria per aiutare il team.NibalAru ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 14:21 Froome per dire, dopo un infortunio ben più grave di quello di Dumoulin mi pare, a 35 anni piuttosto che andare al Tour a fare il gregario di Bernal, ha deciso di prendere del tempo per entrare in forma e fare il capitano alla Vuelta. Questa per me è mentalità da campione, anche se poi Froome dovesse andare alla Vuelta e rimbalzare.
Vabbe ognuno stira l'intepretazione laddove gli fa comodo..NibalAru ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 17:22 Ha detto anche la parte in grassetto però. In altre parole ha detto tutto ed il contrario di tutto. Ha detto in altre parole che sarebbe potuto essere utile come gregario al Tour vista la sua esperienza ma che era meglio non andarci perchè un Froome, pure da gregario, al Tour avrebbe sempre troppa pressione addosso in un momento in cui deve ritrovare la pedalata dei giorni migliori. In altre parole fa capire che forse è stato meglio così. Dichiarazione in cui da un colpo alla botte ed un altro al cerchio. E non dimentichiamoci che parliamo di uno che a fine anno cambierà squadra, nel momento in cui ha visto il Capitano designato per il Tour dai suoi DS andare in difficoltà non ha perso tempo per dare una frecciatina.
Appunto, quando uno dice tutto ed il contrario di tutto non può che essere così.Brogno ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 17:24Vabbe ognuno stira l'intepretazione laddove gli fa comodo..NibalAru ha scritto: ↑martedì 15 settembre 2020, 17:22 Ha detto anche la parte in grassetto però. In altre parole ha detto tutto ed il contrario di tutto. Ha detto in altre parole che sarebbe potuto essere utile come gregario al Tour vista la sua esperienza ma che era meglio non andarci perchè un Froome, pure da gregario, al Tour avrebbe sempre troppa pressione addosso in un momento in cui deve ritrovare la pedalata dei giorni migliori. In altre parole fa capire che forse è stato meglio così. Dichiarazione in cui da un colpo alla botte ed un altro al cerchio. E non dimentichiamoci che parliamo di uno che a fine anno cambierà squadra, nel momento in cui ha visto il Capitano designato per il Tour dai suoi DS andare in difficoltà non ha perso tempo per dare una frecciatina.![]()