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Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: giovedì 1 agosto 2019, 14:14
da Marco Gaviglio
Leggo che Bernal, dopo San Sebastian, tornerà in Colombia per una serie di celebrazioni a casa sua: dubito, quindi, che lo rivedremo alla Vuelta

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: giovedì 1 agosto 2019, 14:19
da dietzen
Marco Gaviglio ha scritto: giovedì 1 agosto 2019, 14:14 Leggo che Bernal, dopo San Sebastian, tornerà in Colombia per una serie di celebrazioni a casa sua: dubito, quindi, che lo rivedremo alla Vuelta
secondo me ci sta, anche indipendentemente dal tornare in colombia.
in fondo ha soltanto 22 anni, fargli correre due grandi giri ravvicinati magari sarebbe stato troppo.
piuttosto sono curioso di vedere se lo rivedremo in forma per qualche corsa nell'ultima parte della stagione (immagino che anche solo per questioni di sponsor lo schiereranno al via del giro di gran bretagna, poi potrebbe fare bene nelle classiche italiane, se avrà una buona gamba).

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: giovedì 1 agosto 2019, 14:48
da Trullo
Il Lombardia dovrebbe essere nelle sue corde. Ed è sufficientemente lontano da permettergli i giusti festeggiamenti e una graduale ripresa della forma

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: venerdì 2 agosto 2019, 1:28
da Marco Gaviglio
dietzen ha scritto: giovedì 1 agosto 2019, 14:19
Marco Gaviglio ha scritto: giovedì 1 agosto 2019, 14:14 Leggo che Bernal, dopo San Sebastian, tornerà in Colombia per una serie di celebrazioni a casa sua: dubito, quindi, che lo rivedremo alla Vuelta
secondo me ci sta, anche indipendentemente dal tornare in colombia.
in fondo ha soltanto 22 anni, fargli correre due grandi giri ravvicinati magari sarebbe stato troppo.
piuttosto sono curioso di vedere se lo rivedremo in forma per qualche corsa nell'ultima parte della stagione (immagino che anche solo per questioni di sponsor lo schiereranno al via del giro di gran bretagna, poi potrebbe fare bene nelle classiche italiane, se avrà una buona gamba).
assolutamente d'accordo, nella pagina prima avevo scritto anch'io qualcosa di molto simile: sarebbe eccessivo fargli correre anche la Vuelta, non solo per il Tour nelle gambe, ma perché cmq aveva già raggiunto un primo picco per il Giro. Meglio un finale più rilassato con le classiche italiane: immagino che a lui faccia piacere tornare a correre "a casa" (e Milano-Torino e Giro del Piemonte sono, letteralmente, a casa sua) e poi è tutta esperienza in più che si fa nelle corse di un giorno. Hai visto mai.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: venerdì 2 agosto 2019, 6:17
da Winter
Trullo ha scritto: giovedì 1 agosto 2019, 14:48 Il Lombardia dovrebbe essere nelle sue corde. Ed è sufficientemente lontano da permettergli i giusti festeggiamenti e una graduale ripresa della forma
Già l anno scorso fu protagonista

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: sabato 3 agosto 2019, 11:39
da Bugno Bugno Bugno
Bernal dovrebbe correre alcune delle gare italiane di fine stagione con focus sul Lombardia.

Tra i suoi trascorsi italiani, oltre a Sicilia e Piemonte, anche l’Umbria.

https://corrieredellumbria.corr.it/news ... rugia.html

https://corrieredellumbria.corr.it/news ... -club.html

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: sabato 5 settembre 2020, 20:24
da Il Complottista
Male per ora ma graziato dalla Jumbo .
Vediamo se nella terza settimana crescerà e farà pentire Roglic e company della tattica attuale .

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: sabato 5 settembre 2020, 22:06
da riddler
Il Complottista ha scritto: sabato 5 settembre 2020, 20:24 Male per ora ma graziato dalla Jumbo .
Vediamo se nella terza settimana crescerà e farà pentire Roglic e company della tattica attuale .
Penso che il tour dell'anno scorso non ha insegnato nulla
Nella terza settimana volava in salita

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: sabato 5 settembre 2020, 22:43
da pietro
Deve essergli successo qualcosa nei tre giorni tra Occitania e Tour de l'Ain. Nella prima dava distacchi pesantissimi a gente che a malapena batteva nella seconda, boh :boh:
Me lo aspetto forte nella terza settimana e soprattutto al 100% l'anno prossimo

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: domenica 13 settembre 2020, 20:14
da Il Complottista
Per me farà la Vuelta a questo punto .
Andare al Giro con tre Crono ha poco senso .
Da dirottare sulla in Spagna , visto che Froome pare non esserci minimamente .
La sconfitta pesante di questo Tour per me farà bene al Colombiano .
Il Tour dello scorso anno era un di più arrivato presto , sfruttando circostanze favorevoli e una gamba super nel finale che lo ha messo sotto i riflettori .
Ora potrà lavorare sereno e sono curioso di vedere la reazione che avrà .

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: domenica 13 settembre 2020, 22:38
da Lambohbk
Il Complottista ha scritto: domenica 13 settembre 2020, 20:14 Per me farà la Vuelta a questo punto .
Andare al Giro con tre Crono ha poco senso .
Secondo me non farà nessuno dei due, cercherà di mettersi alle spalle questa scoppola e resetterà un po' tutto in vista del 2021.

La Vuelta finisce tardi e non è ottimale per preparare poi la stagione dopo.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: domenica 13 settembre 2020, 22:54
da Bomby
Un'ipotesi: se quella di Bernal fosse anche allergia oltre a gambe non eccellenti? In questo periodo (e sono anni che non mi succedeva) devo andare di antistaminici perché non mi venga l'asma. A luglio in genere il problema non si pone, il grano è già stato mietuto e buona parte delle altre colture vengono raccolte a fine estate, ovvero adesso, quando in campagna si miete la soia, macinano le stoppie (specie quelle del granoturco) prima di arare i campi, e sono tutte operazioni che sollevano una gran polvere.
Si corre con un calendario diverso dal solito, in zone diverse dal solito, Egan è giovane, a volte le allergie si acutizzano a caso (come è successo a me), c'è il rischio che il problema sinora sia passato sotto traccia.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: domenica 13 settembre 2020, 23:34
da il_panta
Potresti aver fatto centro. Oggi dava la sensazione di uno che non riesce a spingere, non di uno a tutta, al contrario di due giorni fa. Ha anche detto che non ha mal di schiena.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: domenica 13 settembre 2020, 23:45
da Tranchée d'Arenberg
Bomby ha scritto: domenica 13 settembre 2020, 22:54 Un'ipotesi: se quella di Bernal fosse anche allergia oltre a gambe non eccellenti? In questo periodo (e sono anni che non mi succedeva) devo andare di antistaminici perché non mi venga l'asma. A luglio in genere il problema non si pone, il grano è già stato mietuto e buona parte delle altre colture vengono raccolte a fine estate, ovvero adesso, quando in campagna si miete la soia, macinano le stoppie (specie quelle del granoturco) prima di arare i campi, e sono tutte operazioni che sollevano una gran polvere.
Si corre con un calendario diverso dal solito, in zone diverse dal solito, Egan è giovane, a volte le allergie si acutizzano a caso (come è successo a me), c'è il rischio che il problema sinora sia passato sotto traccia.
Devo dirti che anch'io fino a qualche giorno fa, ho sofferto terribilmente per l'allergia. Così tanto che ho preso pure dell'antistaminico in quel periodo.

Ad ogni modo, fai bene a ricordare che stiamo parlando di una stagione anomala, con corse spostate qua e là nel calendario e prepazione atletica che sicuramente è stata stravolta.

Dopodichè, le crisi o le stagioni storte possono capitare a tutti. Mica sono macchine (e pure le macchine si rompono). Lo stesso Alaphilippe in questo 2020 non è certamente quello del 2019. Leggo post di utenti che lo danno per finito. A 23 anni...

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: domenica 13 settembre 2020, 23:47
da Patate
Bomby ha scritto: domenica 13 settembre 2020, 22:54 Un'ipotesi: se quella di Bernal fosse anche allergia oltre a gambe non eccellenti?
Lo diceva qualcuno anche in Rai, se non sbaglio Beppe Conti

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 0:15
da Basso
Ha mal di schiena, regalo di quanto accaduto al Delfinato.

Su quattro big lì malandati, l'unico che sta bene è quello che più ha pianto nell'immediata vigilia e ora si trova in giallo. Bernal e Buchmann, la cui condizione mi pareva decisamente promettente prima dell'incidente, non bluffavano.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 0:40
da Celun
si, non è al top per vari motivi già ampiamente elencati.
tornerà , ne sono certo.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 3:17
da Lambohbk
Basso ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 0:15 Ha mal di schiena, regalo di quanto accaduto al Delfinato.
È accaduto qualcosa di particolare al Delfinato? Non riesco a ricordare...

Oppure era un dolore che si portava già dietro?

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 9:28
da Basso
lambohbk ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 3:17
Basso ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 0:15 Ha mal di schiena, regalo di quanto accaduto al Delfinato.
È accaduto qualcosa di particolare al Delfinato? Non riesco a ricordare...

Oppure era un dolore che si portava già dietro?
Nessuna caduta, "solo" dolore alla schiena che lo ha fatto non partire nella quarta tappa

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 9:39
da Passista Scalatore
Ancora non mi sono fatto un’idea di questo tracollo.
Sopravvalutato lo scorso anno?
Problemi fisici?
Preparazione sbagliata/intoppi in fase di preparazione?
Ieri è stato un colpo pesante anche perché lui ha dato sempre l’idea di essere un corridore anzitutto molto solido e continuo.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 12:12
da Kwaremont
Passista Scalatore ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 9:39 Ancora non mi sono fatto un’idea di questo tracollo.
Sopravvalutato lo scorso anno?
Problemi fisici?
Preparazione sbagliata/intoppi in fase di preparazione?
Ieri è stato un colpo pesante anche perché lui ha dato sempre l’idea di essere un corridore anzitutto molto solido e continuo.
La faccia e le espressioni in corsa non sembravano quelle di chi sta sentendo dolore o sta avendo un problema allergico.
La sensazione è che non girassero le gambe, oltre ad un tracollo mentale (limitato dalla presenza di alcuni compagni per sua fortuna).

Poi a fine Tour ci diranno qualsiasi cosa tranne che questa, ma conta poco.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 13:14
da NibalAru
Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 14:32
da Cthulhu
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Che ci sia un livellamento è sicuro.
Che sia verso il basso non lo so, saranno poco spettacolari ma vanno come le moto.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 15:33
da NibalAru
Cthulhu ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 14:32
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Che ci sia un livellamento è sicuro.
Che sia verso il basso non lo so, saranno poco spettacolari ma vanno come le moto.
Beh, se è vero che vanno come le moto questi, allora un Nibali che va a podio nei GT da 10 anni consecutivi ancora adesso contro gente parecchio più giovane che va come delle moto cos'è? Valverde che fa podio nei GT a distanza di sedici anni dal primo (primo Vuelta 2003, ultimo Vuelta 2019) e vince un Mondiale duro alla soglia dei 40 anni cos'è? Froome che fino a prima di sfracellarsi nell'incidente dell'anno scorso rischiava ogni anno di vincere due GT all'anno cos'era? Contador che vince la tappa più dura del GT con una azione magistrale il penultimo giorno di corsa prima del ritiro dall'attività agonistica dopo una carriera intera a correre sempre tra i primi dai 23-24 anni fino al ritiro, cos'era?
In altre parole i corridori che ho appena citato hanno dimostrato di saper andare forte per un decennio ed anche più. I presunti fenomeni attuali invece sempre più spesso li vedo andar forte per pochi anni, con pochi exploit concentrati in un breve periodo per poi ridimensionarsi da soli dopo pochissimo tempo. Evidentemente non hanno motori che gli consentono di andare forti come moto per lungo tempo ma solo per brevi periodi a differenza della generazione dei corridori forti nati nei primi anni 80.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 17:12
da chinaski89
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Beh su almeno due di quelli che citi per me sbagli

Rogla per quanto mi piaccia come la sabbia negli occhi è passato al ciclismo tardissimo, a 24 anni se non erro, mostrando subito ottime qualità. Ovviamente non è partito subito puntando al Tour, direi che ci sta

Tom ha perso un anno con l'infortunio al Giro, prima ha vinto un Giro e fatto i due secondi posti a Giro-Tour. Prima ancora non faceva classifica quindi non si può parlare di calo nel suo caso a mio parere, ma solo di un grave infortunio

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 17:40
da GregLemond
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Leggere Bernal (23 anni) tra questi... mi pare un po' forzato.
Tra gente incompiuta e gente mai arrivata (Leggi Pinot, Yates e Landa che non so ancora perche lo si consideri un pretendente a un GT...)... nessuno regge il confronto con Bernal che a 22 anni, alla prima da capitano, ha fatto bingo

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 18:06
da pietro
Quintana e Dumo unici due con cui puoi fare un confronto secondo me

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 18:36
da chinaski89
Dumo se togli l'annata fermo è quello che ha dimostrato più di tutti, pur non vincendo il Tour

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 18:43
da NibalAru
chinaski89 ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 17:12
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Beh su almeno due di quelli che citi per me sbagli

Rogla per quanto mi piaccia come la sabbia negli occhi è passato al ciclismo tardissimo, a 24 anni se non erro, mostrando subito ottime qualità. Ovviamente non è partito subito puntando al Tour, direi che ci sta

Tom ha perso un anno con l'infortunio al Giro, prima ha vinto un Giro e fatto i due secondi posti a Giro-Tour. Prima ancora non faceva classifica quindi non si può parlare di calo nel suo caso a mio parere, ma solo di un grave infortunio
Roglic per me è l'unico che ci sta, perchè passando tardi al ciclismo ci ha impiegato un po di più di altri per prendersi la ribalta. Ma proprio il fatto che uno che passa al ciclismo così tardi riesce nel giro di pochissimo tempo a diventare il favorito del Tour è una prova alla mia teoria. Ovvero che assistiamo ad anni in cui fenomeni non ce ne stanno, se non qualche vecchio a fine carriera, dove un GT può vincerlo chiunque, anche un esordiente come Bernal o Pogacar o uno che fino a 28 anni era un carneade del ciclismo come Roglic, o persino uno dei tanti gregari di Froome che fino a 32 anni non aveva mai fatto GT di alta classifica.

Riguardo a Dumoulin non sono d'accordo, perchè uno che era considerato da tutti come l'erede di Froome fino a due anni fa non basta un infortunio normalissimo come se ne vedono tanti per renderlo nel giro di pochissimo tempo un gregario di Roglic che a malapena sta nei primi 10 al Tour. Dopo la consacrazione gente come Froome, Contador o Nibali a 30 anni non avrebbe mai accettato questo ruolo in una nuova squadra. Piuttosto avrebbe fatto come Thomas e sarebbe andato a correre al Giro dove con tanta crono a disposizione aveva un percorso a lui più favorevole. Uno che accetta una situazione del genere in silenzio non ha le stimmate del campionissimo imho.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 18:48
da NibalAru
GregLemond ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 17:40
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Leggere Bernal (23 anni) tra questi... mi pare un po' forzato.
Tra gente incompiuta e gente mai arrivata (Leggi Pinot, Yates e Landa che non so ancora perche lo si consideri un pretendente a un GT...)... nessuno regge il confronto con Bernal che a 22 anni, alla prima da capitano, ha fatto bingo
Bernal è ancora giovanissimo, ne potrà vincere anche altri 10 di GT ancora in carriera sulla carta vista l'età. Sta di fatto che un fresco vincitore di Tour che le prende come le sta prendendo lui quest'anno al Tour raramente lo si era visto. Si parla già di problemi alla schiena, di allergia, di preparazioni sbagliate ecc. ecc. per provare a giustificare questa debacle che non si aspettava nessuno. Ma sono discorsi che ho sentito già in passato con i vari Aru, Quintana, ecc. ecc. Spero di sbagliarmi con lui stavolta, ma questo per me è un bel campanello d'allarme anche per un talento puro come Bernal, che forse non sarà in futuro quel dominatore che in tanti credevano potesse diventare.
Chi saranno i prossimi ad essere designati come tali? Pogacar ed Evenepoel? Vedremo.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 19:00
da beppesaronni
Diciamolo chiaramente. Bernal ha le stesse caratteriatichw di nibali (decente a cronometro, non dotato di spunto, esce alla terza settimana nelle salite lunghe) ma.meno bravo in discesa e con meno culo.
A dire il.vero di cupo parrebbe avercene (a 22 anni partecipa al tour de france con la concorrenza più trista di sempre) ma per arrivare al cupo di nibali, ce ne vuole ancora.
Per me Non vincera mai piu gt e sarà un Po il nuovo aru.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 19:01
da chinaski89
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 18:43
chinaski89 ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 17:12
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Beh su almeno due di quelli che citi per me sbagli

Rogla per quanto mi piaccia come la sabbia negli occhi è passato al ciclismo tardissimo, a 24 anni se non erro, mostrando subito ottime qualità. Ovviamente non è partito subito puntando al Tour, direi che ci sta

Tom ha perso un anno con l'infortunio al Giro, prima ha vinto un Giro e fatto i due secondi posti a Giro-Tour. Prima ancora non faceva classifica quindi non si può parlare di calo nel suo caso a mio parere, ma solo di un grave infortunio
Roglic per me è l'unico che ci sta, perchè passando tardi al ciclismo ci ha impiegato un po di più di altri per prendersi la ribalta. Ma proprio il fatto che uno che passa al ciclismo così tardi riesce nel giro di pochissimo tempo a diventare il favorito del Tour è una prova alla mia teoria. Ovvero che assistiamo ad anni in cui fenomeni non ce ne stanno, se non qualche vecchio a fine carriera, dove un GT può vincerlo chiunque, anche un esordiente come Bernal o Pogacar o uno che fino a 28 anni era un carneade del ciclismo come Roglic, o persino uno dei tanti gregari di Froome che fino a 32 anni non aveva mai fatto GT di alta classifica.

Riguardo a Dumoulin non sono d'accordo, perchè uno che era considerato da tutti come l'erede di Froome fino a due anni fa non basta un infortunio normalissimo come se ne vedono tanti per renderlo nel giro di pochissimo tempo un gregario di Roglic che a malapena sta nei primi 10 al Tour. Dopo la consacrazione gente come Froome, Contador o Nibali a 30 anni non avrebbe mai accettato questo ruolo in una nuova squadra. Piuttosto avrebbe fatto come Thomas e sarebbe andato a correre al Giro dove con tanta crono a disposizione aveva un percorso a lui più favorevole. Uno che accetta una situazione del genere in silenzio non ha le stimmate del campionissimo imho.

Infortunio normalissimo? Ma se ha saltato il Giro e tutto il resto della stagione passando per un'operazione riuscita male :shock:

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 20:15
da GregLemond
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 18:48
GregLemond ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 17:40
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 13:14 Io guardando i gt di queste ultime stagioni, mi sto convingendo sempre di più che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso più che verso l'alto. Leggo da più parti spesso che questa è la generazione dei nuovi fenomeni, ma io di fenomenale in molti di questi inizio a vederci ben poco e mi sto pian piano convincendo di un'altra teoria, ovvero che in tanti ragazzi neo professionisti stanno bruciando le tappe perchè è venuta a mancare un'intera generazione di ciclisti ad alti livelli, quella di fine anni 80 inizi anni 90.
Per circa un decennio abbiamo assistito a corridori come Contador, Froome e Nibali che ogni volta in cui decidevano di partecipare ad un GT per fare classifica ti davano la certezza di finire sul podio o comunque di lottare con i primissimi fino a fine GT. E quelle rare volte in cui ciò non è accaduto è stato più per sfortune esterne (cadute, infortuni, ecc. ecc.) che non per mancanza di gambe.
Ultimamente invece sto assistendo a sempre più corridori capaci di fare grandi cose un anno o due, anche tre a volte, ma che poi a lungo andare vanno perdendosi. Gente capace di vincere un gt o finire sul podio per qualche stagione ma che poi all'improvviso e senza preavviso magari nemmeno riesce a piazzarsi tra i primi 10. Bernal è solo l'ultimo di questa lunga lista che comprende corridori come Quintana, Aru, Dumoulin, Bardet, Pinot, Landa, Yates, ecc. ecc. Tutta gente a cui è stata affibiata l''etichetta di predestinato in un modo o nell'altro ma che alla fine non è mai andata a podio nei GT con una certa regolarità e nel lungo periodo. Alcuni di questi nemmeno ne hanno vinto uno alla fine, nemmeno una Vuelta. Tutta gente capace di grandi exploit in un GT ma che ti da anche sempre l'impressione che può saltare da un momento all'altro. Lo stesso Roglic ad esempio (corridore che fino ai 28 anni era un carneade e che è maturato solo nelle ultime due o tre stagioni al punto di diventare il favorito del Tour de France quando fino all'anno scorso ancora le prendeva dai "vecchietti" Nibali al Giro d'Italia e Froome al secondo GT stagionale al Tour de France 2018) ti da sempre la sensazione che basta poco per farlo saltare nella terza settimana di gara. Un Froome, un Contador e anche uno stesso Nibali questa impressione invece non me l'hanno mai data. La solidità di questi corridori non l'ho mai messa in discussione. Magari potevano trovare uno più forte nel singolo GT, ma la sensazione di saltare completamente in una sola tappa dell'ultima settimana con questi corridori non l'ho mai avuta.
Leggere Bernal (23 anni) tra questi... mi pare un po' forzato.
Tra gente incompiuta e gente mai arrivata (Leggi Pinot, Yates e Landa che non so ancora perche lo si consideri un pretendente a un GT...)... nessuno regge il confronto con Bernal che a 22 anni, alla prima da capitano, ha fatto bingo
Bernal è ancora giovanissimo, ne potrà vincere anche altri 10 di GT ancora in carriera sulla carta vista l'età. Sta di fatto che un fresco vincitore di Tour che le prende come le sta prendendo lui quest'anno al Tour raramente lo si era visto. Si parla già di problemi alla schiena, di allergia, di preparazioni sbagliate ecc. ecc. per provare a giustificare questa debacle che non si aspettava nessuno. Ma sono discorsi che ho sentito già in passato con i vari Aru, Quintana, ecc. ecc. Spero di sbagliarmi con lui stavolta, ma questo per me è un bel campanello d'allarme anche per un talento puro come Bernal, che forse non sarà in futuro quel dominatore che in tanti credevano potesse diventare.
Chi saranno i prossimi ad essere designati come tali? Pogacar ed Evenepoel? Vedremo.
Capisco ma non condivido.
Anche Fignon ebbe difficoltà, per dirne uno...

Ma non regge il paragone comunque...
Bernal a 23 anni ha un tour in cascina.

Quindi una parte del potenziale l' ha gia reso "atto".

Pinot di anni ne ha 30... ed ha puntualmente fallito. Per dire eh.

Io scanserei lui e WVA... anche Evenepoel...


Mi piacerebbe stessa valutazione critica per VDp... ecco..

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 20:18
da pietro
chinaski89 ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 18:36 Dumo se togli l'annata fermo è quello che ha dimostrato più di tutti, pur non vincendo il Tour
Concordo, però pure Quintana tra il 2012 e il 2015 non è stato niente male

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 21:12
da NibalAru
beppesaronni ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 19:00 Diciamolo chiaramente. Bernal ha le stesse caratteriatichw di nibali (decente a cronometro, non dotato di spunto, esce alla terza settimana nelle salite lunghe) ma.meno bravo in discesa e con meno culo.
A dire il.vero di cupo parrebbe avercene (a 22 anni partecipa al tour de france con la concorrenza più trista di sempre) ma per arrivare al cupo di nibali, ce ne vuole ancora.
Per me Non vincera mai piu gt e sarà un Po il nuovo aru.
Nibali per 10 anni ha fatto podio in quasi tutti i GT a cui ha partecipato con ambizioni di classifica, con qualsiasi tipo di avversario al via. A volte ha vinto, altre è arrivato secondo o terzo o quarto, ma è sempre li ogni volta che si mette la pettorina sulle spalle in un GT con ambizioni di classifica da 10 anni ormai. A volte è stato fortunato (come nel Giro del 2016) altre volte no (l'elenco è lungo delle volte in cui sfortunato lo è stato lui), ma ridurre 10 anni di piazzamenti a podio nei GT a solo culo beh, ti qualifica come esperto di condizionatori ma che di ciclismo ne capisce pocnino. Poi ovvio che anche un orologio rotto azzecca l'orario due volte al giorno :diavoletto:

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 21:17
da NibalAru
chinaski89 ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 19:01
Infortunio normalissimo? Ma se ha saltato il Giro e tutto il resto della stagione passando per un'operazione riuscita male :shock:
Guarda, se non è bastato un anno e qualche mese per recuperare da quel tipo di infortunio ciò significa solo una cosa, che l'infortunio è stato talmente grave che il Dumoulin di due stagioni non lo vedremo mai più.
Ma solo io ho visto Nibali che si rompe una vertebra e dopo due mesi in cui passa da un operazione fa secondo al Lombardia? Solo io ho visto Contador e Froome che si rompono ossa al Tour e dopo un mese fanno primo e secondo alla Vuelta?
Se a Dumoulin non è bastato un anno per recuperare da quell'infortunio, beh, a quel punto l'infortunio in questione lo condizionerà per sempre.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 21:40
da NibalAru
GregLemond ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 20:15
Capisco ma non condivido.
Anche Fignon ebbe difficoltà, per dirne uno...

Ma non regge il paragone comunque...
Bernal a 23 anni ha un tour in cascina.

Quindi una parte del potenziale l' ha gia reso "atto".

Pinot di anni ne ha 30... ed ha puntualmente fallito. Per dire eh.

Io scanserei lui e WVA... anche Evenepoel...


Mi piacerebbe stessa valutazione critica per VDp... ecco..
Ma Fignon ebbe problemi di infortuni principalmente, il paragone non c'entra per questo. Bernal semplicemente è saltato per mancanza di gambe, mica era infortunato.

Bernal poi è ovvio che ha un palmares già migliore di Pinot, nessuno mette in dubbio questo. Ma va anche detto che quello dell'anno scorso è stato un Tour anomalo, senza Froome e Dumoulin per infortunio, con Nibali reduce dal Giro che ha corso da fuoriclassifica, senza Roglic che ha fatto Giro e Vuelta, con Contador ormai ritirato, ecc. ecc. Tant'è che proprio Pinot, prima dell'infortunio, aveva dimostrato di essere il più forte in salita in quel Tour. Una vittoria è sempre una vittoria ed ha un peso specifico diverso. Chi vince ha sempre ragione, ma tra il secondo posto di Bardet dietro Froome nel 2016 o il terzo di Pinot dietro Nibali nel 2014, a livello prestazionale non ci vedo tanta differenza con il Tour monco dell'anno scorso (sia nel percorso nell'ultima settimana, sia nella startlist) dove fino al penultimo giorno di corsa è stato maglia gialla un uomo da classiche come Alaphilippe.
Ecco perchè da Bernal mi aspettavo la riconferma in questo Tour, per capire quanto forte fosse davvero il ragazzo. Ed alla prova dei fatti per me il ragazzo non si è dimostrato forte come mi sarei aspettato. Perchè ci sta anche perdere da Roglic e dalla Jumbo. Fosse arrivato secondo, terzo ma anche tra i primi cinque sarebbe stato normale in fondo per un 23enne che l'anno scorso ha vinto con un po di fortuna il Tour. Ma qui parliamo di uno che attualmente è saltato anche dai primi 10 della classifica generale solo alla seconda settimana di gara. Di uno che le prende da un Mas qualsiasi o da un Richie Porte. Ecco perchè per me deve necessariamente scattare un campanello d'allarme. La batosta è stata troppo grossa per parlare di normale processo di crescita. Tant'è che lui stesso non ha accampato scuse parlando di mal di schiena o di allergie, ha ammesso candidamente che semplicemente gli altri vanno più di lui.

Riguardo a WVA, VDP ed Evenepoel non mi esprimo, perchè in questo mio post parlavo esclusivamente di GTisti. Ed ad oggi nessuno di questi lo è, l'unico che potrebbe diventarlo è Evenepoel. Ma per il momento non possiamo sbilanciarci più di tanto. Le tre settimane sono uno sport diverso in cui il belga finora non si è mai cimentato.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 22:57
da chinaski89
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 21:17
chinaski89 ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 19:01
Infortunio normalissimo? Ma se ha saltato il Giro e tutto il resto della stagione passando per un'operazione riuscita male :shock:
Guarda, se non è bastato un anno e qualche mese per recuperare da quel tipo di infortunio ciò significa solo una cosa, che l'infortunio è stato talmente grave che il Dumoulin di due stagioni non lo vedremo mai più.
Ma solo io ho visto Nibali che si rompe una vertebra e dopo due mesi in cui passa da un operazione fa secondo al Lombardia? Solo io ho visto Contador e Froome che si rompono ossa al Tour e dopo un mese fanno primo e secondo alla Vuelta?
Se a Dumoulin non è bastato un anno per recuperare da quell'infortunio, beh, a quel punto l'infortunio in questione lo condizionerà per sempre.
Ha avuto un brutto infortunio al ginocchio.. operazione mal riuscita, infiammazione al tendine. Ora non ricordo di preciso ma ha avuto un brutto infortunio con brutti e numerosi strascichi. Poi vedremo se tornerà ai suoi livelli, per me andrà pure oltre, ma l'anno senza far nulla direi che è giustificato

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: lunedì 14 settembre 2020, 23:21
da cassius
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 18:43 Riguardo a Dumoulin non sono d'accordo, perchè uno che era considerato da tutti come l'erede di Froome fino a due anni fa non basta un infortunio normalissimo come se ne vedono tanti per renderlo nel giro di pochissimo tempo un gregario di Roglic che a malapena sta nei primi 10 al Tour.
Dopo la consacrazione gente come Froome, Contador o Nibali a 30 anni non avrebbe mai accettato questo ruolo in una nuova squadra. Piuttosto avrebbe fatto come Thomas e sarebbe andato a correre al Giro dove con tanta crono a disposizione aveva un percorso a lui più favorevole. Uno che accetta una situazione del genere in silenzio non ha le stimmate del campionissimo imho.
La scorsa stagione Dumoulin, dopo il ritiro dal Giro, ha fatto giusto poche tappe di Delfinato, non andava avanti e sto ginocchio gli faceva un male cane, e ha saltato tutto il resto della stagione. In più quest'anno non ha fatto un solo giorno di corsa prima del lockdown.
Altro che "infortunio come se ne vedono tanti"!!!

Ad oggi non sappiamo se Dumoulin farà un altro GT in questa stagione, ma questa stagione è servita per capire che l'infortunio è alle spalle e che il fisico c'è di nuovo.
Ha potuto correre un Tour senza pressioni di classifica.
Non solo Dumoulin ha le stimmate del campione, ma di tutta quella generazione è il più solido. Anche più di Roglic.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: martedì 15 settembre 2020, 0:44
da pereiro2982
semplicemente froome,contador e Nibali sono dei corridori che fanno la storia
altri no, o non ancora
nel periodo di dominio di indurain si sono alternati i vari berzin,rominger,ugrumov,bugno e chiappucci anche loro sono rimasti veramente competitivi nei Gt per 3 ,4 anni

poi i corridori hanno iniziato a fare un solo gt a stagione quello ha cambiato delle carriere allungandole

certi corridori ,competitivi per tanto tempo sono rari e siamo stati fortunati a vederli in azione

cmq mi sembra troppo presto per bollare bernal come un corridore alla berzin , è stato un anno troppo particolare come preparazione ecc. per dargli tanto valore visto che ha solo 23 anni
senza contare che dal punto di vista psicologico vincere cosi giovane e trovarsi tanta pressione e qualcosa che devi imparare a gestire

io credo che questo sia un periodo da fine impero contador si è ritirato , froome si vedra il prossimo anno se puo tornare competitivo dopo l'infortunio el'età
e Nibali rimane competitivo a 36anni ma non è chiaro quanto competitivo

quindi possono arrivare vittorie starne come nonno riis e il giovanissimo ullrich , Evans e Sastre o le fughe bidone alla Pereiro

a me sembra che si stia delineando il dualismo bernal pogacar solo che a sensazione lo sloveno ha qualcosa in piu in questa fase

dumoulin ha subito un brutto infortunio aspetterei per darlo per finito
gli altri sono corridori inespressi piu per essersi trovati nella generazione dei tre tenori piu che per chi sa quali mancanze

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: martedì 15 settembre 2020, 7:24
da eliacodogno
beppesaronni ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 19:00 Diciamolo chiaramente. Bernal ha le stesse caratteriatichw di nibali
Con le opportune correzioni ortografiche potrebbe diventare la mia firma, ma io direi di più, il sottotitolo nella home di CW.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: martedì 15 settembre 2020, 14:10
da NibalAru
chinaski89 ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 22:57
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 21:17
chinaski89 ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 19:01
Infortunio normalissimo? Ma se ha saltato il Giro e tutto il resto della stagione passando per un'operazione riuscita male :shock:
Guarda, se non è bastato un anno e qualche mese per recuperare da quel tipo di infortunio ciò significa solo una cosa, che l'infortunio è stato talmente grave che il Dumoulin di due stagioni non lo vedremo mai più.
Ma solo io ho visto Nibali che si rompe una vertebra e dopo due mesi in cui passa da un operazione fa secondo al Lombardia? Solo io ho visto Contador e Froome che si rompono ossa al Tour e dopo un mese fanno primo e secondo alla Vuelta?
Se a Dumoulin non è bastato un anno per recuperare da quell'infortunio, beh, a quel punto l'infortunio in questione lo condizionerà per sempre.
Ha avuto un brutto infortunio al ginocchio.. operazione mal riuscita, infiammazione al tendine. Ora non ricordo di preciso ma ha avuto un brutto infortunio con brutti e numerosi strascichi. Poi vedremo se tornerà ai suoi livelli, per me andrà pure oltre, ma l'anno senza far nulla direi che è giustificato
Ma infatti ci sta l'anno senza far nulla per recuparare dall'infortunio. Quello che non ci sta è che uno come lui accetti di fare il penultimo uomo del trenino della Jumbo per Roglic in salita in un tour senza cronometro. Io mi auguro di rivedere presto il Dumoulin di un paio di stagioni fa, perchè quello che sto vedendo in questo Tour mi sta mettendo tristezza.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: martedì 15 settembre 2020, 14:21
da NibalAru
cassius ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 23:21
NibalAru ha scritto: lunedì 14 settembre 2020, 18:43 Riguardo a Dumoulin non sono d'accordo, perchè uno che era considerato da tutti come l'erede di Froome fino a due anni fa non basta un infortunio normalissimo come se ne vedono tanti per renderlo nel giro di pochissimo tempo un gregario di Roglic che a malapena sta nei primi 10 al Tour.
Dopo la consacrazione gente come Froome, Contador o Nibali a 30 anni non avrebbe mai accettato questo ruolo in una nuova squadra. Piuttosto avrebbe fatto come Thomas e sarebbe andato a correre al Giro dove con tanta crono a disposizione aveva un percorso a lui più favorevole. Uno che accetta una situazione del genere in silenzio non ha le stimmate del campionissimo imho.
La scorsa stagione Dumoulin, dopo il ritiro dal Giro, ha fatto giusto poche tappe di Delfinato, non andava avanti e sto ginocchio gli faceva un male cane, e ha saltato tutto il resto della stagione. In più quest'anno non ha fatto un solo giorno di corsa prima del lockdown.
Altro che "infortunio come se ne vedono tanti"!!!

Ad oggi non sappiamo se Dumoulin farà un altro GT in questa stagione, ma questa stagione è servita per capire che l'infortunio è alle spalle e che il fisico c'è di nuovo.
Ha potuto correre un Tour senza pressioni di classifica.
Non solo Dumoulin ha le stimmate del campione, ma di tutta quella generazione è il più solido. Anche più di Roglic.
Già ha perso un anno per l'infortunio. Perderne un altro a fare il gregario a Roglic non mi sembra una grandissima scelta da parte sua. Per un corridore come Dumoulin correre per la classifica, a 30 anni, dopo aver perso già un anno per infortunio, per me è un obbligo.

Froome per dire, dopo un infortunio ben più grave di quello di Dumoulin mi pare, a 35 anni piuttosto che andare al Tour a fare il gregario di Bernal, ha deciso di prendere del tempo per entrare in forma e fare il capitano alla Vuelta. Questa per me è mentalità da campione, anche se poi Froome dovesse andare alla Vuelta e rimbalzare.

Quantomeno da Dumoulin adesso mi aspetto che vada alla Vuelta a fare il capitano, pretentendo dalla Jumbo che Roglic corri per lui al prossimo GT in cui si ritroveranno a correre insieme.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: martedì 15 settembre 2020, 15:06
da Brogno
NibalAru ha scritto: martedì 15 settembre 2020, 14:21 Froome per dire, dopo un infortunio ben più grave di quello di Dumoulin mi pare, a 35 anni piuttosto che andare al Tour a fare il gregario di Bernal, ha deciso di prendere del tempo per entrare in forma e fare il capitano alla Vuelta. Questa per me è mentalità da campione, anche se poi Froome dovesse andare alla Vuelta e rimbalzare.
Scusami ma a leggere le ultime interviste di Froome, mi pare che lui non abbia deciso proprio nulla. Anzi, ha confermato che lui al Tour di sarebbe volentieri andato anche con una forma precaria per aiutare il team.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: martedì 15 settembre 2020, 15:08
da Luca90
Brogno ha scritto: martedì 15 settembre 2020, 15:06
NibalAru ha scritto: martedì 15 settembre 2020, 14:21 Froome per dire, dopo un infortunio ben più grave di quello di Dumoulin mi pare, a 35 anni piuttosto che andare al Tour a fare il gregario di Bernal, ha deciso di prendere del tempo per entrare in forma e fare il capitano alla Vuelta. Questa per me è mentalità da campione, anche se poi Froome dovesse andare alla Vuelta e rimbalzare.
Scusami ma a leggere le ultime interviste di Froome, mi pare che lui non abbia deciso proprio nulla. Anzi, ha confermato che lui al Tour di sarebbe volentieri andato anche con una forma precaria per aiutare il team.
Infatti la decisione l'ha presa il team ineos di mandarlo alla vuelta...

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: martedì 15 settembre 2020, 15:38
da dietzen
Luca90 ha scritto: martedì 15 settembre 2020, 15:08
Brogno ha scritto: martedì 15 settembre 2020, 15:06
NibalAru ha scritto: martedì 15 settembre 2020, 14:21 Froome per dire, dopo un infortunio ben più grave di quello di Dumoulin mi pare, a 35 anni piuttosto che andare al Tour a fare il gregario di Bernal, ha deciso di prendere del tempo per entrare in forma e fare il capitano alla Vuelta. Questa per me è mentalità da campione, anche se poi Froome dovesse andare alla Vuelta e rimbalzare.
Scusami ma a leggere le ultime interviste di Froome, mi pare che lui non abbia deciso proprio nulla. Anzi, ha confermato che lui al Tour di sarebbe volentieri andato anche con una forma precaria per aiutare il team.
Infatti la decisione l'ha presa il team ineos di mandarlo alla vuelta...
infatti è stato thomas quello che ha detto alla squadra che non voleva andare al tour a fare il gregario e ha preferito il giro da capitano.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: martedì 15 settembre 2020, 17:22
da NibalAru
Brogno ha scritto: martedì 15 settembre 2020, 15:06
NibalAru ha scritto: martedì 15 settembre 2020, 14:21 Froome per dire, dopo un infortunio ben più grave di quello di Dumoulin mi pare, a 35 anni piuttosto che andare al Tour a fare il gregario di Bernal, ha deciso di prendere del tempo per entrare in forma e fare il capitano alla Vuelta. Questa per me è mentalità da campione, anche se poi Froome dovesse andare alla Vuelta e rimbalzare.
Scusami ma a leggere le ultime interviste di Froome, mi pare che lui non abbia deciso proprio nulla. Anzi, ha confermato che lui al Tour di sarebbe volentieri andato anche con una forma precaria per aiutare il team.
“Penso che avrei potuto avere un ruolo ma la squadra ha deciso che non sarebbe stata la cosa migliore per loro e per me stesso – ha dichiarato Froome – Sarei stato più che felice di andare al Tour e di aiutare il più possibile. Ma penso che avesse molto più senso per me non dover sopportare tutta quella pressione, soprattutto in questo momento dove sto cercando di tornare al mio vecchio livello. Ma tra me e Geraint abbiamo molta esperienza, abbiamo corso il Tour per anni, lo abbiamo vinto cinque volte in due, quindi penso che avremmo potuto contribuire per aiutare la squadra“.

Ha detto anche la parte in grassetto però. In altre parole ha detto tutto ed il contrario di tutto. Ha detto in altre parole che sarebbe potuto essere utile come gregario al Tour vista la sua esperienza ma che era meglio non andarci perchè un Froome, pure da gregario, al Tour avrebbe sempre troppa pressione addosso in un momento in cui deve ritrovare la pedalata dei giorni migliori. In altre parole fa capire che forse è stato meglio così. Dichiarazione in cui da un colpo alla botte ed un altro al cerchio. E non dimentichiamoci che parliamo di uno che a fine anno cambierà squadra, nel momento in cui ha visto il Capitano designato per il Tour dai suoi DS andare in difficoltà non ha perso tempo per dare una frecciatina.

P.S. Intanto Bernal alla deriva di nuovo oggi.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: martedì 15 settembre 2020, 17:24
da Brogno
NibalAru ha scritto: martedì 15 settembre 2020, 17:22 Ha detto anche la parte in grassetto però. In altre parole ha detto tutto ed il contrario di tutto. Ha detto in altre parole che sarebbe potuto essere utile come gregario al Tour vista la sua esperienza ma che era meglio non andarci perchè un Froome, pure da gregario, al Tour avrebbe sempre troppa pressione addosso in un momento in cui deve ritrovare la pedalata dei giorni migliori. In altre parole fa capire che forse è stato meglio così. Dichiarazione in cui da un colpo alla botte ed un altro al cerchio. E non dimentichiamoci che parliamo di uno che a fine anno cambierà squadra, nel momento in cui ha visto il Capitano designato per il Tour dai suoi DS andare in difficoltà non ha perso tempo per dare una frecciatina.
Vabbe ognuno stira l'intepretazione laddove gli fa comodo.. :D

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: martedì 15 settembre 2020, 17:26
da NibalAru
Brogno ha scritto: martedì 15 settembre 2020, 17:24
NibalAru ha scritto: martedì 15 settembre 2020, 17:22 Ha detto anche la parte in grassetto però. In altre parole ha detto tutto ed il contrario di tutto. Ha detto in altre parole che sarebbe potuto essere utile come gregario al Tour vista la sua esperienza ma che era meglio non andarci perchè un Froome, pure da gregario, al Tour avrebbe sempre troppa pressione addosso in un momento in cui deve ritrovare la pedalata dei giorni migliori. In altre parole fa capire che forse è stato meglio così. Dichiarazione in cui da un colpo alla botte ed un altro al cerchio. E non dimentichiamoci che parliamo di uno che a fine anno cambierà squadra, nel momento in cui ha visto il Capitano designato per il Tour dai suoi DS andare in difficoltà non ha perso tempo per dare una frecciatina.
Vabbe ognuno stira l'intepretazione laddove gli fa comodo.. :D
Appunto, quando uno dice tutto ed il contrario di tutto non può che essere così.

Re: Egan Bernal: "The Next Big Thing".

Inviato: martedì 15 settembre 2020, 17:32
da pietro
A mio parere dovrebbe fermarsi a Parigi per questa stagione, riposare e poi dopo una lunga riflessione con la squadra preparare la prossima stagione,