pacho ha scritto:No, questa non è sostanza, è presunzione. è così difficile capire che in qulla situazione, chi si sta giocando la generale ( Nibali o non nibali) deve a) puntare a vincere la tappa per riceverere gli abbuoni; b) cercare di farlo come stava effettivamente facendo Nibali, ossia distanziare gli avversari?!
ps:Admin, perchè non metti la funzione del 'disegnino'?
pacho, vedo che su questioni strettamente legate a logiche di corsa andiamo d'accordo...
la penso come te ma sai che la condotta di gara della Liquigas di oggi mi fa pensare che dopo il taglio del Passo Lanciano avessero in mente fin dall'inizio di fare corsa per Sagan, lasciando la tappa di domani per Nibali, come se psicologia e morale, oltre che una doppia manciata di secondi non contassero? pensate al limite estremo della logica a cui questa squadra ci ha abituato da tempo putroppo, ma pur sempre pensate.
Per tutto il finale di tappa Sagan era là in testa al gruppo dietro i compagni e davanti a Nibali, in modo da dare l'idea che nel finale fosse pronto a fare la sua parte per lanciare il siciliano. Ma per fare corsa per Nibali la squadra avrebbe dovuto tirare dritto e forte per gli ultmi 20 km, in modo da avere i corridori più esplosivi con le cartucce bagnate, invece, un continuo tira e molla con il gruppo che si allungava e si appallava e infine, infatti, rimaneva sostanzialmente compatto.
La realtà secondo me è che la squadra davanti a tirare si regolava sulle sensazioni di Sagan lì a controllare sperando di non dare troppo nell'occhio e che nel frattempo non si mettesse davanti qualcun altro a tirare sul serio. Nel finale compariva davanti pure un Gilbert tranquillo che con quest'andatura, in condizioni normali, avrebbe largamente sverniciato chiunque.
Solo che se tenti di vincere la corsa con Nibali questo fatto di "risparmiare" il gruppo sui continui saliscendi della tappa gli rende pressochè impossibile vincere la tappa, e infatti nel finale davanti c'eraun ottimo Di Luca che certamente è più esplosivo di lui.
L'anno scorso in una tappa quasi identica, ma con un ritmo infernale negli ultimi 20 km. ai piedi della salita di Chieti arrivò una terzo del gruppo e tutti pesantemente provati, tanto che il Gilbert già al top fu battuto da Scarponi sullo stesso arrivo...