concordo in linea di massima con Trecentobalene. Strade Bianche mi diverte, mi piace, ma non mi coinvolge.
Perché non è una classica. Non avverto pathos, tensione, adrenalina. La guardo con un pò di distacco, come guardo la 3 Valli Varesine.
E non è solo una questione di 50 km in più o in meno. Le Gand di 200 km mi coinvolgevano emotivamente, perchè appunto parliamo di una classica: è una sensazione che provo con le Monumento, le classiche storiche (Freccia, Gand, PT e il Campionato di Zurigo prima che lo ammazzassero) e anche quelle non storiche ma ormai elevate a classiche come San Sebastian e Amstel.
Per definire classica la SB aspetterei almeno una ventina d'anni, visto che parliamo di una corsa che fino a pochi anni fa neppure andava in diretta. E' bella, è innovativa, agisce su una nicchia nuova, è tecnicamente interessante per la partecipazione variegata, Pinot e Van Avermaet dicono che è già una classica. Ma a mio avviso non lo è. Non ancora almeno.
La SB è particolare, ma torno a dire che se tutto è classica nulla è classica. Non inflazioniamo troppo questa definizione preziosa che attiene alla storia. Per le SB parlerei di semi-classica, categoria in uso in Francia e Belgio ma chissà perchè mai adoperata in Italia.
Semi-classiche sono Het Volk o Harelbeke, corse bellissime ma non classiche, che per la verità come prestigio non sono superiori a Milano-Torino, Giro dell'Emilia, Giro del Lazio, 3 Valli Varesine e Giro del Piemonte, se in Italia avessero fatto il lavoro di valorizzazione che hanno fatto In Belgio.
Se tutto è classica, allora rivalutiamo la carriera di Pozzato. Per dire. Da grande incompiuto vincitore di una sola classica (Sanremo), a grande campione con 5 classiche nel palmares (Sanremo, Het Volk, Harelbeke, Amburgo, Plouy)

perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.