Fabruz ha scritto:
È l'accanimento che è raccapricciante. Il modo in cui si da addosso a qualcuno che fa una cazzata è osceno, lasciatevelo dire. Ha sbagliato, si è scusato, verrà punito, punto e stop
Voi non avete mai fatto una cazzata in vita vostra? Non avete mai detto qualcosa che non pensavate realmente e convintamente, solo perché incazzati, stanchi, delusi, frustrati o qualsiasi altro stato d'animo o di tensione?
Anche l'articolo che da a Moscon dellp sfigato è ridicolo e moralisteggiante. Non conosco il suo autore, ma gli consiglierei un esame di coscenza se nella sua vita non ha mai fatto nulla per meritarsi, anche lui, di essere definito uno sfigato.
Caro Fabruz, sono io quel desso (una volta scrissi questa cosa e l'interlocutore mi rispose "non ho mai detto che tu sei un desso!"

).
Ho scritto io l'articolo, e certo, nella vita ho fatto tante cose per cui essere definito uno sfigato. E ti assicuro che molto spesso ne ho pagato le conseguenze.
Però quando sapevo di aver sbagliato, anche a 23 anni, non cercavo di nascondermi dietro a un dito, e non minacciavo chi mi criticava anche pesantemente.
Oggi i toni che ho usato nell'articolo non sono stati casuali. E le reazioni che tale pezzo ha suscitato (a parte Moscon, dovresti farti un giro nei commenti su Facebook:
) mi convincono di aver fatto bene, perché oggi abbiamo scoperchiato qualcosa.
Sì, Moscon ha chiesto scusa, ma non serve a nulla se non ha neanche capito se effettivamente ha sbagliato e quanto e perché. E non ha capito neanche il mio articolo, evidentemente, non ne ha capito il senso, che non era di dare addosso a lui, perché a me sinceramente di Moscon non frega proprio nulla, non mi sono certo svegliato stamattina con l'idea di fargli la guerra. Guarda un po', forse quell'articolo era destinato proprio a tutti quelli che in queste ore hanno difeso Moscon, alcuni in maniera urbana, altri decisamente becera.
Ma l'intento non era: "stolti e razzisti, aprite gli occhi e cambiate idea!", non sono così ingenuo. L'intento era forse il dire "amici razzisti, c'è qualcuno che a questa deriva non ci sta e non ci starà". Posso anche decidere, da un semplice sito di ciclismo, di dare per una volta voce a chi vorrebbe vivere in un paese dove dare del "negro di merda" a un altro essere umano è assurdo e stigmatizzato. E posso decidere di ricordarlo a chi mi legge, e posso sottolineare di far parte di questa schiera. E scoprire poi - con un po' di conforto - di non essere l'unico.