Re: Tour de Suisse 2023 (11-18 giugno)
Inviato: domenica 18 giugno 2023, 16:58
Ma ve li immaginate Ayuso e Pogi insieme a un Tour futuro contro Vinge Roglic. Che spettacolo di attacchi continui sarebbe
In futuro ? Roglic ha 34 anni...ciclistapazzo ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 16:58 Ma ve li immaginate Ayuso e Pogi insieme a un Tour futuro contro Vinge Roglic. Che spettacolo di attacchi continui sarebbe
Aggiungiamo Evenepoel Masnada.ciclistapazzo ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 16:58 Ma ve li immaginate Ayuso e Pogi insieme a un Tour futuro contro Vinge Roglic. Che spettacolo di attacchi continui sarebbe
Mah, non saprei.Robdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
La scusa perfetta, buona per tutte le stagionilucks83 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:32Mah, non saprei.Robdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Lo stesso Evenepoel ha dichiarato che in questo Giro di Svizzera non si sente in forma come in primavera, e che pensa stia pagando ancora il fatto di aver contratto il Covid...
quindi la prima crono l'ha fatta con il motorino??Robdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
È esattamente il contrario inveceRobdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
In effettipietro ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:11È esattamente il contrario inveceRobdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Non credo che quei 18 km tutto solo gli abbiano fatto perdere il Tour de Suisse visto che alla fine ha pagato a Skjelmose ben 45 secondi. Più verosimile ipotizzare che senza quell'attacco avrebbe vinto la tappa di oggi, ma alla fine non sarebbe cambiato niente. Anzi, meglio la vittoria di ieri a mio avviso voluta a tutti i costi per poterla dedicare al povero Mader.Salvatore77 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 18:06 Di quelli di classifica Remco è l'unico che ha speso ieri.![]()
Chiaro x noi.. ma non per tuttiTranchée d'Arenberg ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:25
Mi pare chiaro che questo Evenepoel non era lo stesso di inizio Giro.
Ho pochi dubbi sul fatto che al Tour sarà al suo meglio (non ho visto le tappe, se non qualche finale, ma dai risultati non ha neanche fatto schifo mi sembra), lui è così, difficilmente va forte prima del grande obiettivo. Comunque non staccare mai non credo sia un'ideona, a maggio invece di rifiatare è andato in MTB
Van Aert comunque distante anni luce dalla condizione di luglio 2022rododendro ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:33 Premesso che faccio ancora molta, ma molta fatica a parlare di risultati e prestazioni dopo quello che è successo, secondo me il fatto che quarti quinti e sesti siano arrivati rispettivamente Bisseger WVA e Asgreen dimostra che Ayuso e Skelmose sono andati fortissimo, che entrambi fossero a proprio agio nelle prove contro il tempo si sapeva, specie lo spagnolo, però forse in questa maniera ancora no, insomma Remco è Remco ma non è che questi due passeggino...e comunque nella seconda crono al Giro il Covid su Remco per me ha influito, non saprei dire in quale percentuale, oltretutto pioveva a tutto spiano ad appiattire i valori...
Ma guarda che non è mica una scusa.simon89 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:05La scusa perfetta, buona per tutte le stagionilucks83 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:32Mah, non saprei.Robdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Lo stesso Evenepoel ha dichiarato che in questo Giro di Svizzera non si sente in forma come in primavera, e che pensa stia pagando ancora il fatto di aver contratto il Covid...
Intendevo quello. La tappa era alla portata.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:25Non credo che quei 18 km tutto solo gli abbiano fatto perdere il Tour de Suisse visto che alla fine ha pagato a Skjelmose ben 45 secondi. Più verosimile ipotizzare che senza quell'attacco avrebbe vinto la tappa di oggi, ma alla fine non sarebbe cambiato niente. Anzi, meglio la vittoria di ieri a mio avviso voluta a tutti i costi per poterla dedicare al povero Mader.Salvatore77 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 18:06 Di quelli di classifica Remco è l'unico che ha speso ieri.![]()
Mi pare chiaro che questo Evenepoel non era lo stesso di inizio Giro.
Esattopietro ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 20:11È esattamente il contrario inveceRobdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Veramente è il contrario. In condizioni mediocri a questo Svizzera ha fatto una prestazione in linea con quella del Giro.Robdin2007 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:29 La crono del giro di remco non era condizionata dal covid, credo sia certo adesso
Su Gaudu non ci metto la mano sul fuoco perché al Delfinato era veramente indietromarco_graz ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 9:11Beh dai come Gaudu al Delfinato..ma poi saranno al tour al top.
Se dopo tutto sto casino con Demare Gaudu arriva indietro di condizione al tour secondo me in Francia lo lincianoBrogno ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 10:00Su Gaudu non ci metto la mano sul fuoco perché al Delfinato era veramente indietromarco_graz ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 9:11Beh dai come Gaudu al Delfinato..ma poi saranno al tour al top.
Imporre un limite di velocità ai corridori imho è impossibile.herbie ha scritto: ↑sabato 17 giugno 2023, 23:09 Sì, il mio discorso è: i problemi gravi vengono quando ad un certo punto il corridore sta quasi "fluttuando" con la sua bici (credo che chi ha fatto discese molto veloci intendain che senso uso questa parola) a velocità molto alte dove una bici anche di ultima generazione (sono bici spettacolari in discesa, sicurissime e sempre più guidabili) è in preda degli eventi (crepe dellì'asfalto, nel sud della Francia quelle strisce di asfalto "morbido" che tendono a sciogliersi e diventano scivolose, colpi di vento, sbandate del corridore davanti) . Questo accade quando si supera un limite che è molto alto. Gli 80 secondo me sono un limite già piuttosto alto che non si raggiunge affatto così facilmente.
Voglio dire che ci sono velocità alte, sempre pericolose perchè su una strada stretta a bordo burrone è pericoloso scendere anche a 60 all'ora, ma dove un corridore professionista è per lo meno padrone del mezzo che guida. A queste velocità, quasi sempre sotto gli 80, ma io direi anche i 75, si fanno pressochè tutte le discese, e con un regolamento che obblighi a stare sotto queste velocità non ci sarebbero grossi problemi quasi da nessuna parte. Ritengo sempre che la differenza il grande discesista la fa sul guidato, su curve cotrocurve e staccate, dove la velocità è alta, e va benissimo, ma non altissima: i tornanti sono la parte più sicura delle discese, perchè lì appunto freni fino quasi a fermarti, al limite puoi scivolare sull'interno, ma sempre a bassa velocità.
Un beep del computer di bordo (tipo quello delle varie soglie dei cardio di un tempo) avviserebbe quando la velocità limite regolamentare viene superata e comunque anche lì il corridore saprebbe di non venire immediatamente sanzionato, ma che ha un margine per rientrare nella velocità consentita.
Poi ci sono le discese dove invece certi lunghi rettilinei allo scoperto portano a superare quel range in cui tutto diventa a rischio e la bici un fuscello in preda degli eventi, quelle dove si avvicinano i 90 e i 100. Il ciclismo sarà sempre uno sport rischioso, tuttavia evitare almeno queste velocità estreme mi sembrerebbe il più concreto passo nella direzione di scongiurare gli accadimenti più tragici.
Le tute protettive in piena estate al Tour, accorgimenti tecnici che blocchino l'accelerazione della bici, queste cose mi paiono assai più complicate da attuare, rispetto ad una semplice modifica regolamentare che introduca un limite massimo di velocità, nell'ordine delle velocità di cui si parlava sopra.
Aggiungo che oltre alle castrazioni dei percorsi da terrorismi meteo vari e altre rivendicazioni, aggiungerci anche quelle di togliere dai percorsi discese che qualcuno potrebbe ritenere troppo veloci ogni volta discutendoci su per settimane, sarebbe una ulteriore mazzata per i grandi giri in generale, perchè poi si starebbe sempre più dalla parte della ragione per non avere discussioni...senza contare che a considerare ogni particolare, ogni discesa presenta situazioni di rischio importanti.
la curva viene fatta sempre alla massima velocità che consente di rimanere in strada e in piega, in gara eh....non hanno dieci km. all'ora di margine, in curva...ma neanche 3...la curva rallenta sempre la velocità, il problema è a che velocità ci arrivi.Gaul ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 12:13Imporre un limite di velocità ai corridori imho è impossibile.herbie ha scritto: ↑sabato 17 giugno 2023, 23:09 Sì, il mio discorso è: i problemi gravi vengono quando ad un certo punto il corridore sta quasi "fluttuando" con la sua bici (credo che chi ha fatto discese molto veloci intendain che senso uso questa parola) a velocità molto alte dove una bici anche di ultima generazione (sono bici spettacolari in discesa, sicurissime e sempre più guidabili) è in preda degli eventi (crepe dellì'asfalto, nel sud della Francia quelle strisce di asfalto "morbido" che tendono a sciogliersi e diventano scivolose, colpi di vento, sbandate del corridore davanti) . Questo accade quando si supera un limite che è molto alto. Gli 80 secondo me sono un limite già piuttosto alto che non si raggiunge affatto così facilmente.
Voglio dire che ci sono velocità alte, sempre pericolose perchè su una strada stretta a bordo burrone è pericoloso scendere anche a 60 all'ora, ma dove un corridore professionista è per lo meno padrone del mezzo che guida. A queste velocità, quasi sempre sotto gli 80, ma io direi anche i 75, si fanno pressochè tutte le discese, e con un regolamento che obblighi a stare sotto queste velocità non ci sarebbero grossi problemi quasi da nessuna parte. Ritengo sempre che la differenza il grande discesista la fa sul guidato, su curve cotrocurve e staccate, dove la velocità è alta, e va benissimo, ma non altissima: i tornanti sono la parte più sicura delle discese, perchè lì appunto freni fino quasi a fermarti, al limite puoi scivolare sull'interno, ma sempre a bassa velocità.
Un beep del computer di bordo (tipo quello delle varie soglie dei cardio di un tempo) avviserebbe quando la velocità limite regolamentare viene superata e comunque anche lì il corridore saprebbe di non venire immediatamente sanzionato, ma che ha un margine per rientrare nella velocità consentita.
Poi ci sono le discese dove invece certi lunghi rettilinei allo scoperto portano a superare quel range in cui tutto diventa a rischio e la bici un fuscello in preda degli eventi, quelle dove si avvicinano i 90 e i 100. Il ciclismo sarà sempre uno sport rischioso, tuttavia evitare almeno queste velocità estreme mi sembrerebbe il più concreto passo nella direzione di scongiurare gli accadimenti più tragici.
Le tute protettive in piena estate al Tour, accorgimenti tecnici che blocchino l'accelerazione della bici, queste cose mi paiono assai più complicate da attuare, rispetto ad una semplice modifica regolamentare che introduca un limite massimo di velocità, nell'ordine delle velocità di cui si parlava sopra.
Aggiungo che oltre alle castrazioni dei percorsi da terrorismi meteo vari e altre rivendicazioni, aggiungerci anche quelle di togliere dai percorsi discese che qualcuno potrebbe ritenere troppo veloci ogni volta discutendoci su per settimane, sarebbe una ulteriore mazzata per i grandi giri in generale, perchè poi si starebbe sempre più dalla parte della ragione per non avere discussioni...senza contare che a considerare ogni particolare, ogni discesa presenta situazioni di rischio importanti.
Perchè se imponi ,per es. ,gli 80 km/h come massimo può succedere che una curva che andrebbe fatta al max 60km/h (n.ro a caso) ,te la fanno a 70 per recuperare sui meno forti in discesa .
Voglio dire che andrebbero messi limiti variabili seguendo la variabilità del percorso .Il che è assurdo.
Spero di essermi spiegato.
Il problema è che qualcuno ci proverà a farla a 10 km in più del dovuto, perchè dovrà recuperare per un qualche motivo e quello sarà l'unico modo.herbie ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 16:05la curva viene fatta sempre alla massima velocità che consente di rimanere in strada e in piega, in gara eh....non hanno dieci km. all'ora di margine, in curva...ma neanche 3...la curva rallenta sempre la velocità, il problema è a che velocità ci arrivi.Gaul ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 12:13Imporre un limite di velocità ai corridori imho è impossibile.herbie ha scritto: ↑sabato 17 giugno 2023, 23:09 Sì, il mio discorso è: i problemi gravi vengono quando ad un certo punto il corridore sta quasi "fluttuando" con la sua bici (credo che chi ha fatto discese molto veloci intendain che senso uso questa parola) a velocità molto alte dove una bici anche di ultima generazione (sono bici spettacolari in discesa, sicurissime e sempre più guidabili) è in preda degli eventi (crepe dellì'asfalto, nel sud della Francia quelle strisce di asfalto "morbido" che tendono a sciogliersi e diventano scivolose, colpi di vento, sbandate del corridore davanti) . Questo accade quando si supera un limite che è molto alto. Gli 80 secondo me sono un limite già piuttosto alto che non si raggiunge affatto così facilmente.
Voglio dire che ci sono velocità alte, sempre pericolose perchè su una strada stretta a bordo burrone è pericoloso scendere anche a 60 all'ora, ma dove un corridore professionista è per lo meno padrone del mezzo che guida. A queste velocità, quasi sempre sotto gli 80, ma io direi anche i 75, si fanno pressochè tutte le discese, e con un regolamento che obblighi a stare sotto queste velocità non ci sarebbero grossi problemi quasi da nessuna parte. Ritengo sempre che la differenza il grande discesista la fa sul guidato, su curve cotrocurve e staccate, dove la velocità è alta, e va benissimo, ma non altissima: i tornanti sono la parte più sicura delle discese, perchè lì appunto freni fino quasi a fermarti, al limite puoi scivolare sull'interno, ma sempre a bassa velocità.
Un beep del computer di bordo (tipo quello delle varie soglie dei cardio di un tempo) avviserebbe quando la velocità limite regolamentare viene superata e comunque anche lì il corridore saprebbe di non venire immediatamente sanzionato, ma che ha un margine per rientrare nella velocità consentita.
Poi ci sono le discese dove invece certi lunghi rettilinei allo scoperto portano a superare quel range in cui tutto diventa a rischio e la bici un fuscello in preda degli eventi, quelle dove si avvicinano i 90 e i 100. Il ciclismo sarà sempre uno sport rischioso, tuttavia evitare almeno queste velocità estreme mi sembrerebbe il più concreto passo nella direzione di scongiurare gli accadimenti più tragici.
Le tute protettive in piena estate al Tour, accorgimenti tecnici che blocchino l'accelerazione della bici, queste cose mi paiono assai più complicate da attuare, rispetto ad una semplice modifica regolamentare che introduca un limite massimo di velocità, nell'ordine delle velocità di cui si parlava sopra.
Aggiungo che oltre alle castrazioni dei percorsi da terrorismi meteo vari e altre rivendicazioni, aggiungerci anche quelle di togliere dai percorsi discese che qualcuno potrebbe ritenere troppo veloci ogni volta discutendoci su per settimane, sarebbe una ulteriore mazzata per i grandi giri in generale, perchè poi si starebbe sempre più dalla parte della ragione per non avere discussioni...senza contare che a considerare ogni particolare, ogni discesa presenta situazioni di rischio importanti.
Perchè se imponi ,per es. ,gli 80 km/h come massimo può succedere che una curva che andrebbe fatta al max 60km/h (n.ro a caso) ,te la fanno a 70 per recuperare sui meno forti in discesa .
Voglio dire che andrebbero messi limiti variabili seguendo la variabilità del percorso .Il che è assurdo.
Spero di essermi spiegato.
Dopo vari messaggi penso di aver fatto capire che il provvedimento sarebbe per evitare velocità fuori controllo in rettilineo, ma è nella natura del ciclismo fare la differenza sul guidato in discesa, lì comunque le velocità sono più basse, il relativo pericolo rimarrebbe, e non cambierebbe nulla.
Sì, e questo però non ha molto a che vedere con la discesa dell'Albula ed il luogo dell'incidente, che si trova secondo le curve di livello di google maps e anche quelle di https://map.geo.admin.ch/ a circa 2180 m, e quindi dopo appena un breve tratto all'8%:Maìno della Spinetta ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 17:49 Ci sarà una ragione per cui il mortirolo su mazzo è stato sceso una volta per sbaglio. Lo zoncolan da Sutrio non è mai stato proposto prima di Tualis e Ravascletto. Al giau non si arriva dopo Sella e Fedaia da Ovest. La ragione è che chi traccia tendenzialmente evita alcune discese infernali.
Una discesa dove ho preso velocità folli è il Tonale verso la Val di Sole - essendo poco pendente poi frenavo facile, ma la velocità c'era eccome
Avendo letto la ricostruzione dell'incidente propendo per la fatalità, non tanto per la discesa assassinajumbo ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 17:54Sì, e questo però non ha molto a che vedere con la discesa dell'Albula ed il luogo dell'incidente, che si trova secondo le curve di livello di google maps e anche quelle di https://map.geo.admin.ch/ a circa 2180 m, e quindi dopo appena un breve tratto all'8%:Maìno della Spinetta ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 17:49 Ci sarà una ragione per cui il mortirolo su mazzo è stato sceso una volta per sbaglio. Lo zoncolan da Sutrio non è mai stato proposto prima di Tualis e Ravascletto. Al giau non si arriva dopo Sella e Fedaia da Ovest. La ragione è che chi traccia tendenzialmente evita alcune discese infernali.
Una discesa dove ho preso velocità folli è il Tonale verso la Val di Sole - essendo poco pendente poi frenavo facile, ma la velocità c'era eccome
http://www.salite.ch/Grafici7001/007523.gif
ma guardaGaul ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 12:13Imporre un limite di velocità ai corridori imho è impossibile.herbie ha scritto: ↑sabato 17 giugno 2023, 23:09 Sì, il mio discorso è: i problemi gravi vengono quando ad un certo punto il corridore sta quasi "fluttuando" con la sua bici (credo che chi ha fatto discese molto veloci intendain che senso uso questa parola) a velocità molto alte dove una bici anche di ultima generazione (sono bici spettacolari in discesa, sicurissime e sempre più guidabili) è in preda degli eventi (crepe dellì'asfalto, nel sud della Francia quelle strisce di asfalto "morbido" che tendono a sciogliersi e diventano scivolose, colpi di vento, sbandate del corridore davanti) . Questo accade quando si supera un limite che è molto alto. Gli 80 secondo me sono un limite già piuttosto alto che non si raggiunge affatto così facilmente.
Voglio dire che ci sono velocità alte, sempre pericolose perchè su una strada stretta a bordo burrone è pericoloso scendere anche a 60 all'ora, ma dove un corridore professionista è per lo meno padrone del mezzo che guida. A queste velocità, quasi sempre sotto gli 80, ma io direi anche i 75, si fanno pressochè tutte le discese, e con un regolamento che obblighi a stare sotto queste velocità non ci sarebbero grossi problemi quasi da nessuna parte. Ritengo sempre che la differenza il grande discesista la fa sul guidato, su curve cotrocurve e staccate, dove la velocità è alta, e va benissimo, ma non altissima: i tornanti sono la parte più sicura delle discese, perchè lì appunto freni fino quasi a fermarti, al limite puoi scivolare sull'interno, ma sempre a bassa velocità.
Un beep del computer di bordo (tipo quello delle varie soglie dei cardio di un tempo) avviserebbe quando la velocità limite regolamentare viene superata e comunque anche lì il corridore saprebbe di non venire immediatamente sanzionato, ma che ha un margine per rientrare nella velocità consentita.
Poi ci sono le discese dove invece certi lunghi rettilinei allo scoperto portano a superare quel range in cui tutto diventa a rischio e la bici un fuscello in preda degli eventi, quelle dove si avvicinano i 90 e i 100. Il ciclismo sarà sempre uno sport rischioso, tuttavia evitare almeno queste velocità estreme mi sembrerebbe il più concreto passo nella direzione di scongiurare gli accadimenti più tragici.
Le tute protettive in piena estate al Tour, accorgimenti tecnici che blocchino l'accelerazione della bici, queste cose mi paiono assai più complicate da attuare, rispetto ad una semplice modifica regolamentare che introduca un limite massimo di velocità, nell'ordine delle velocità di cui si parlava sopra.
Aggiungo che oltre alle castrazioni dei percorsi da terrorismi meteo vari e altre rivendicazioni, aggiungerci anche quelle di togliere dai percorsi discese che qualcuno potrebbe ritenere troppo veloci ogni volta discutendoci su per settimane, sarebbe una ulteriore mazzata per i grandi giri in generale, perchè poi si starebbe sempre più dalla parte della ragione per non avere discussioni...senza contare che a considerare ogni particolare, ogni discesa presenta situazioni di rischio importanti.
Perchè se imponi ,per es. ,gli 80 km/h come massimo può succedere che una curva che andrebbe fatta al max 60km/h (n.ro a caso) ,te la fanno a 70 per recuperare sui meno forti in discesa .
Voglio dire che andrebbero messi limiti variabili seguendo la variabilità del percorso .Il che è assurdo.
Spero di essermi spiegato.
Per quanto riguarda le reti non capisco come saltino fuori i 50 km,io le metterei solo nei curvoni pericolosi,con strapiombo,se la curva ha una via di fuga senza grandi dislivelli non la metterei.Mica le vorrete mettere nei rettilinei anche se in forte pendenza.
Qui non si tratta di eliminare gli incidenti ma di ridurne la probabilià con esito grave.
Confermo, essendo stato di persona sul posto due giorni dopo l'incidente.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 20:09Avendo letto la ricostruzione dell'incidente propendo per la fatalità, non tanto per la discesa assassinajumbo ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 17:54Sì, e questo però non ha molto a che vedere con la discesa dell'Albula ed il luogo dell'incidente, che si trova secondo le curve di livello di google maps e anche quelle di https://map.geo.admin.ch/ a circa 2180 m, e quindi dopo appena un breve tratto all'8%:Maìno della Spinetta ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 17:49 Ci sarà una ragione per cui il mortirolo su mazzo è stato sceso una volta per sbaglio. Lo zoncolan da Sutrio non è mai stato proposto prima di Tualis e Ravascletto. Al giau non si arriva dopo Sella e Fedaia da Ovest. La ragione è che chi traccia tendenzialmente evita alcune discese infernali.
Una discesa dove ho preso velocità folli è il Tonale verso la Val di Sole - essendo poco pendente poi frenavo facile, ma la velocità c'era eccome
http://www.salite.ch/Grafici7001/007523.gif
A me sembra lucks parli di folate o qualcos'altroRogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 7:40 mi sembra evidenre dalle ricostruzioni e dalla testimonianaza di Lucks che in questo caso la caduta sia una di quelle non causate da curva o curve, ma dall'altissima velocità.
Magari la maggiornaza delle cadute nel gruppo non sono di questo tipo, ma se si abbassa di un po' la velocità massima, intanto si può solo che provocare un miglioramento.
Imporre un limite di velocità è facilissimo. E il limite può anche essere variabile in funzione della discesa e delle condizioni. Permetterebbe anche di evitare teatrini come quello della Croix de Coeur. Se piove o c'è una discesa con asfalto in cattive condizioni, alla mattina la Giuria dice 'in quella discesa il limite è 60 kmh' (tanto per fare un esempio).
E poi si potrebbe avere sempre un limite generale assoluto ad 80 kmh.
Intanto si mettono i limiti, e i corridori sono tenuti a rispettarli. Poi i controlli possono essere fatti in tanti modi: check random (o meno random, visto che alla televisione spesso si vede chi sta spingendo forte in discesa) dei computerini dopo la tappa, Giudici con 'autovelox' appostati nei tratti più veloci delle discese, tanto si sa quali sono in anticipo e non sono nemmeno moltissimi da coprire.
Check della velocità delle moto subito dietro un corridore o un gruppo.
Se i corridori sanno che la loro velocità può essere controllata in vari modi, saranno inmediatamente incentivati a rispettare il limite. Ma il miglior incentivo verrà da loro stessi: è nel loro interesse rispettare il limite e se in gruppo si fa strada questa idea, il rispetto verrà naturale e chi sgarra sarà pure malvisto.
Sarebbe una soluzione a costo praticamente zero e intanto toglierebbe una bella componente di pericolo. Non eliminerebbe tutti i problemi (non credo ad esempio che Mohoric abbia superato gli 80 kmh nella discesa del Poggio, lì il rischio era rimbalzare contro un marciapiede o un muro), ma intanto ne toglierebbe alcuni e contribuirebbe subito anche a sensibilizzare i corridori a rischiare un po' meno.
esatto. Come ha detto Lucks non si trattava nemmeno di una curva pericolosa. E persino fuori dalla strada, pur ovviamente non essendoci materassi o reti protettive, c'erano prati nemmeno troppo ripidi. Spesso c'è molto di peggio sotto la strada dove passano i corridori. C'era quel maledetto canalino di scolo.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 9:01A me sembra lucks parli di folate o qualcos'altroRogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 7:40 mi sembra evidenre dalle ricostruzioni e dalla testimonianaza di Lucks che in questo caso la caduta sia una di quelle non causate da curva o curve, ma dall'altissima velocità.
Magari la maggiornaza delle cadute nel gruppo non sono di questo tipo, ma se si abbassa di un po' la velocità massima, intanto si può solo che provocare un miglioramento.
Imporre un limite di velocità è facilissimo. E il limite può anche essere variabile in funzione della discesa e delle condizioni. Permetterebbe anche di evitare teatrini come quello della Croix de Coeur. Se piove o c'è una discesa con asfalto in cattive condizioni, alla mattina la Giuria dice 'in quella discesa il limite è 60 kmh' (tanto per fare un esempio).
E poi si potrebbe avere sempre un limite generale assoluto ad 80 kmh.
Intanto si mettono i limiti, e i corridori sono tenuti a rispettarli. Poi i controlli possono essere fatti in tanti modi: check random (o meno random, visto che alla televisione spesso si vede chi sta spingendo forte in discesa) dei computerini dopo la tappa, Giudici con 'autovelox' appostati nei tratti più veloci delle discese, tanto si sa quali sono in anticipo e non sono nemmeno moltissimi da coprire.
Check della velocità delle moto subito dietro un corridore o un gruppo.
Se i corridori sanno che la loro velocità può essere controllata in vari modi, saranno inmediatamente incentivati a rispettare il limite. Ma il miglior incentivo verrà da loro stessi: è nel loro interesse rispettare il limite e se in gruppo si fa strada questa idea, il rispetto verrà naturale e chi sgarra sarà pure malvisto.
Sarebbe una soluzione a costo praticamente zero e intanto toglierebbe una bella componente di pericolo. Non eliminerebbe tutti i problemi (non credo ad esempio che Mohoric abbia superato gli 80 kmh nella discesa del Poggio, lì il rischio era rimbalzare contro un marciapiede o un muro), ma intanto ne toglierebbe alcuni e contribuirebbe subito anche a sensibilizzare i corridori a rischiare un po' meno.
Le corse di ciclismo sono per definizione stessa di corsa uno sport di velocità.Rogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 9:06esatto. Come ha detto Lucks non si trattava nemmeno di una curva pericolosa. E persino fuori dalla strada, pur ovviamente non essendoci materassi o reti protettive, c'erano prati nemmeno troppo ripidi. Spesso c'è molto di peggio sotto la strada dove passano i corridori. C'era quel maledetto canalino di scolo.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 9:01A me sembra lucks parli di folate o qualcos'altroRogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 7:40 mi sembra evidenre dalle ricostruzioni e dalla testimonianaza di Lucks che in questo caso la caduta sia una di quelle non causate da curva o curve, ma dall'altissima velocità.
Magari la maggiornaza delle cadute nel gruppo non sono di questo tipo, ma se si abbassa di un po' la velocità massima, intanto si può solo che provocare un miglioramento.
Imporre un limite di velocità è facilissimo. E il limite può anche essere variabile in funzione della discesa e delle condizioni. Permetterebbe anche di evitare teatrini come quello della Croix de Coeur. Se piove o c'è una discesa con asfalto in cattive condizioni, alla mattina la Giuria dice 'in quella discesa il limite è 60 kmh' (tanto per fare un esempio).
E poi si potrebbe avere sempre un limite generale assoluto ad 80 kmh.
Intanto si mettono i limiti, e i corridori sono tenuti a rispettarli. Poi i controlli possono essere fatti in tanti modi: check random (o meno random, visto che alla televisione spesso si vede chi sta spingendo forte in discesa) dei computerini dopo la tappa, Giudici con 'autovelox' appostati nei tratti più veloci delle discese, tanto si sa quali sono in anticipo e non sono nemmeno moltissimi da coprire.
Check della velocità delle moto subito dietro un corridore o un gruppo.
Se i corridori sanno che la loro velocità può essere controllata in vari modi, saranno inmediatamente incentivati a rispettare il limite. Ma il miglior incentivo verrà da loro stessi: è nel loro interesse rispettare il limite e se in gruppo si fa strada questa idea, il rispetto verrà naturale e chi sgarra sarà pure malvisto.
Sarebbe una soluzione a costo praticamente zero e intanto toglierebbe una bella componente di pericolo. Non eliminerebbe tutti i problemi (non credo ad esempio che Mohoric abbia superato gli 80 kmh nella discesa del Poggio, lì il rischio era rimbalzare contro un marciapiede o un muro), ma intanto ne toglierebbe alcuni e contribuirebbe subito anche a sensibilizzare i corridori a rischiare un po' meno.
Le folate di vento maggiore è la velocità e più sono pericolose.
Premesso che viaggiare con la bicicletta a 80kmh è già abbastanza estremo, tra 80 kmh e 105 kmh, velocità a cui scendevano i ciclisti giù dall'Albula, c'è un abisso. La bicicletta è molto più controllabile a 80 in caso di imprevisti, come le raffiche di vento. Andare per prati a 100 kmh oppure a 80 o 70 c'è differenza.
Per questo secondo me quelle velocità così alte andrebbero immediatamente vietate. Non costa niente.
Per fare capire meglio di cosa si parla, guardate il video della caduta di Zana allo Slovenia.Rogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 9:06esatto. Come ha detto Lucks non si trattava nemmeno di una curva pericolosa. E persino fuori dalla strada, pur ovviamente non essendoci materassi o reti protettive, c'erano prati nemmeno troppo ripidi. Spesso c'è molto di peggio sotto la strada dove passano i corridori. C'era quel maledetto canalino di scolo.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 9:01A me sembra lucks parli di folate o qualcos'altroRogla1 ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 7:40 mi sembra evidenre dalle ricostruzioni e dalla testimonianaza di Lucks che in questo caso la caduta sia una di quelle non causate da curva o curve, ma dall'altissima velocità.
Magari la maggiornaza delle cadute nel gruppo non sono di questo tipo, ma se si abbassa di un po' la velocità massima, intanto si può solo che provocare un miglioramento.
Imporre un limite di velocità è facilissimo. E il limite può anche essere variabile in funzione della discesa e delle condizioni. Permetterebbe anche di evitare teatrini come quello della Croix de Coeur. Se piove o c'è una discesa con asfalto in cattive condizioni, alla mattina la Giuria dice 'in quella discesa il limite è 60 kmh' (tanto per fare un esempio).
E poi si potrebbe avere sempre un limite generale assoluto ad 80 kmh.
Intanto si mettono i limiti, e i corridori sono tenuti a rispettarli. Poi i controlli possono essere fatti in tanti modi: check random (o meno random, visto che alla televisione spesso si vede chi sta spingendo forte in discesa) dei computerini dopo la tappa, Giudici con 'autovelox' appostati nei tratti più veloci delle discese, tanto si sa quali sono in anticipo e non sono nemmeno moltissimi da coprire.
Check della velocità delle moto subito dietro un corridore o un gruppo.
Se i corridori sanno che la loro velocità può essere controllata in vari modi, saranno inmediatamente incentivati a rispettare il limite. Ma il miglior incentivo verrà da loro stessi: è nel loro interesse rispettare il limite e se in gruppo si fa strada questa idea, il rispetto verrà naturale e chi sgarra sarà pure malvisto.
Sarebbe una soluzione a costo praticamente zero e intanto toglierebbe una bella componente di pericolo. Non eliminerebbe tutti i problemi (non credo ad esempio che Mohoric abbia superato gli 80 kmh nella discesa del Poggio, lì il rischio era rimbalzare contro un marciapiede o un muro), ma intanto ne toglierebbe alcuni e contribuirebbe subito anche a sensibilizzare i corridori a rischiare un po' meno.
Le folate di vento maggiore è la velocità e più sono pericolose.
Premesso che viaggiare con la bicicletta a 80kmh è già abbastanza estremo, tra 80 kmh e 105 kmh, velocità a cui scendevano i ciclisti giù dall'Albula, c'è un abisso. La bicicletta è molto più controllabile a 80 in caso di imprevisti, come le raffiche di vento. Andare per prati a 100 kmh oppure a 80 o 70 c'è differenza.
Per questo secondo me quelle velocità così alte andrebbero immediatamente vietate. Non costa niente.
Dal materiale che si trova in rete si cpisce che Gino Mäder non è uscito in curva ma nel rettilineo in uscita dalla stessa.lucks83 ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 22:54 Confermo, essendo stato di persona sul posto due giorni dopo l'incidente.
Curva non pericolosa, che non chiude in uscita, asfalto in eccellenti condizioni, si arriva effettivamente da un rettilineo lunghetto e piuttosto pendente ( credo 9-10%) ma che ti dà modo di vedere e capire la curva.
All'esterno non c'è un vero burrone, ma un prato che degrada in maniera marcata ma non troppo ripida.
Il problema è che lì sotto ci sono due o tre canalette in cemento (credo che sia quello il materiale) per lo scolo dell'acqua da sotto la strada e un terrapieno in cui vengono convogliate.
Il povero Gino si è schiantato contro una di queste canalette, provocandosi lesioni gravissime.
Penso di possa paragonare alla caduta di lambrecht, caduto nel punto sbagliato e atterrato contro l'ostacolo sbagliato...
Una fatalità incredibile.
Poi bisognerebbe analizzare il perché dell'uscita di strada....
Quando sono passato io, sabato, il vento era piuttosto fastidioso.
Può essere che una folata sbagliata, presa a 90 all'ora, abbia mandato Sheffield e Mader fuori linea?
Confermo che il punto di uscita di strada è quello, proprio all'inizio di quel breve rettilineo tra la curva a sinistra e la successiva a destra.Slegar ha scritto: ↑martedì 20 giugno 2023, 10:57Dal materiale che si trova in rete si cpisce che Gino Mäder non è uscito in curva ma nel rettilineo in uscita dalla stessa.lucks83 ha scritto: ↑lunedì 19 giugno 2023, 22:54 Confermo, essendo stato di persona sul posto due giorni dopo l'incidente.
Curva non pericolosa, che non chiude in uscita, asfalto in eccellenti condizioni, si arriva effettivamente da un rettilineo lunghetto e piuttosto pendente ( credo 9-10%) ma che ti dà modo di vedere e capire la curva.
All'esterno non c'è un vero burrone, ma un prato che degrada in maniera marcata ma non troppo ripida.
Il problema è che lì sotto ci sono due o tre canalette in cemento (credo che sia quello il materiale) per lo scolo dell'acqua da sotto la strada e un terrapieno in cui vengono convogliate.
Il povero Gino si è schiantato contro una di queste canalette, provocandosi lesioni gravissime.
Penso di possa paragonare alla caduta di lambrecht, caduto nel punto sbagliato e atterrato contro l'ostacolo sbagliato...
Una fatalità incredibile.
Poi bisognerebbe analizzare il perché dell'uscita di strada....
Quando sono passato io, sabato, il vento era piuttosto fastidioso.
Può essere che una folata sbagliata, presa a 90 all'ora, abbia mandato Sheffield e Mader fuori linea?
Panoramica del luogo dove è avvenuto l'incidente:
Le frenate sul brecciolino delle bici di Sheffield e Mäder:
I soccorsi a Sheffield e Mäder:
Mäder non è uscito nel prato ma nella scarpata a gradoni ed è finito con un volo finale di tre metri circa nel manufatto di scarico delle acque meteoriche (quelle chiare non sono canalette in cemento ma trincee di scolo riempite di sassi). La memoria non può che andare allo "strano" dritto di Lopez nella prima tappa del Tour 2020 ed alla caduta di Chloé Dygert nella cronometro mondiale dello stesso anno.
La bicicletta è un mezzo così semplice nella sua architettura che esistono pochi studi sul suo comportamento alle sollecitazioni esterne. A differenza di una moto o di una MTB non ha molle ed ammortizzatori che assorbono le deformazioni dovute dalle sollecitazioni ricevute; ogni deformazione, soprattutto quelle laterali che si creano nell'affrontare una curva, non è assorbita da nulla. Con telai e soprattutto ruote realizzate con una rigidezza sempre maggiore, la forcella probabilmente è l'elemento della bicicletta che in curva riceve le maggiori deformazioni trasversali (rispetto al senso di marcia) che si traducono in sollecitazioni laterali sulla ruota anteriore che produce il tipico "sbacchettamento":
Iniziare a studiare il comportamento del "sistema" persona-telaio-forcella-ruota anteriore non soltanto sulle sensazioni del ciclista ma anche misurando le deformazioni che entrano in gioco, sarebbe un primo passo per la sicurezza delle bici da corsa sempre più esasperate, magari con sistema che si ispiri alle barre di torsione inserito nella forcella anteriore.
Io me li immaginerei più volentieri al Giro. Del Tour me ne può fregar di meno, con buona pace dei francesi. Metti un montepremi di 3000000 di euro al 1° e 1000000 alla squadra del 1° e secondo me questi vengono.Salvatore77 ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 17:16Aggiungiamo Evenepoel Masnada.ciclistapazzo ha scritto: ↑domenica 18 giugno 2023, 16:58 Ma ve li immaginate Ayuso e Pogi insieme a un Tour futuro contro Vinge Roglic. Che spettacolo di attacchi continui sarebbe