Fantasio ha scritto: ↑venerdì 31 maggio 2024, 22:56
PassistaScalatore ha scritto: ↑venerdì 31 maggio 2024, 16:45Con quest'infortunio sarà già tanto se riuscirà a fare cose importanti nell'ultima settimana, ma il Tour è fuori discussione. Si fa il Galibier alla quarta tappa e già alla seconda si fa il doppio San Luca. Lo possono mandare in difficoltà da subito.
Tutte queste discussioni su Vingegaard ce la fa/Vingegaard non ce la fa, temo, lasciano il tempo che trovano. Il punto è che non stiamo parlando di un qualsiasi amatore, ma di Vingegaard.
Diverso tempo fa subii un brutta distorsione al ginocchio destro, feci risonanza, andai dal mio ortopedico e questi mi prescrisse fisioterapia, cyclette eccetera, dicendo che in 2-3 mesi sarei tornato come nuovo (il che si verificò effettivamente in quei tempi).
Gli feci notare che i calciatori tornavano in campo, dopo un infortunio come il mio, nel giro di 15-20 giorni, e chiesi perché a me ne servissero molti di più. Lui ridacchiò e rispose "lei non è un famoso calciatore. Se fosse a quei livelli userebbero dei sistemi, leciti e meno leciti, per rimetterla in piena forma nei tempi che mi ha detto. Però poi ci sarebbero ripercussioni a fine carriera e anche dopo, e lei non vuole rischiare, immagino".
la tua domanda era assolutamente legittima, ma a mio avviso la risposta che ti ha dato non quadra molto...
perchè una cosa è il tempo che ci mette il corpo, in questo caso l'articolazione, a guarire. Ovvero a rigenerarsi e a tornare funzionante come prima, cosa di cui tendenzialmente, non ci si accorge subito.
Una cosa diversa è il tempo che tu impieghi, POI, dopo essere stato fermo per un certo periodo di tempo, dopo essere ingrassato un tot, per riallenarti e ritornare a fare la prestazione atletica di prima.
Il doping influisce molto su questa seconda fase, ma pochissimo sulla prima (certo, l'EPO ad esempio, migliorando l'ossigenazione dei tessuti, in linea di massima ne velocizza la guarigione, ma in misura molto parziale rispetto al normale).
Dunque, se l'articolazione di un atleta viene dichiarata guarita dopo, poniamo, quindici giorni, cosa che è una questione organica, non farmacologica, non vedo perchè a te debbano dire che guarirà in un mese e mezzo e tenerti fermo per tutto quel tempo, moltiplicando i mesi che poi ci metterai a tornare realmente quello di prima...
tornando a Vingegaard un campione lo è anche perchè il suo corpo è molto RESISTENTE a qualunque problema, urto o malanno, botta o virus che sia. Per aver danni gravi, ci vuole per il campione vero, molto più che per una persona normale(mi viene in mente lo spaventoso volo di Evenepoel al Lombardia). E poi lo è perchè , dopo la guarigione, ritorna facilmente al livello di prima, anchw in maniera NATURALE.
Ma il tempo di guarigione dei tessuti del corpo è quello sostanzialmente per tutti (a volte enfatizzato da medici che pensano più a proteggere se stessi che alla vita concreta della persona che hanno di fronte) e per Vingegaard occorrerebbe sapere dettagliatamente quale è stato il problema reale, cosa che giustamente non sappiamo.