Ecco, questo mi sembra il post che riassume meglio la problematiche che stanno intorno alla questione.jumbo ha scritto: ↑venerdì 3 ottobre 2025, 10:42In tutti i paesi civili dovrebbe esserci il "monopolio della violenza" assegnato alle forze dell'ordine.barrylyndon ha scritto: ↑venerdì 3 ottobre 2025, 8:25Manifestare e' un diritto sancito dalla costituzione.Devastare ovviamente no.Evidentemente sei un po' troppo giovane,o almeno spero per te.Ma a parte il lascito terroristico, drammatico, il 68 ha avuto anche degli impatti positivi..lo statuto dei lavoratori, contratti collettivi rinnovati in meglio per decine di categorie di lavoratori, nello storico autunno caldo del 1969...
In questo caso, direi che la motivazione e' un po' piu' astratta per quanto nobile negli intenti.Non credo che Israele si fermera' per queste manifestazioni..anche perche' molti dei centri nevralgici economici mondiali temo siano in mano loro..
Il tuo pensiero, che comprendo nel contesto, e' un po' troppo estremo.
La cittadinanza ha il diritto di manifestare...creando anche disagio(gli scioperi servono a questo,in sostanza).
La violenza che ne scaturisce, in questo caso, putroppo la trovo fisiologica.Anche per il panorama politico nazionale...
Attenzione, ho detto fisiologica, ma non per questo giustificabile.
Manganellare la gente a random la trovo una pratica di sudamericana memoria..Impedire l'insorgere di violenza cercando di rispettare la costituzione e' davvero difficile.Il confine sta tutto qua..
Ma questo e' un mio pensiero
Mi sembra che l'Italia sia molto lontana da derive sudamericane nel modo di contrastare le manifestazioni. Non fu così secondo le sentenze a Genova nel 2001, ma in tempi più recenti le cose sono andate meglio. Speriamo che si mantenga la stessa linea.
Stamattina leggevo delle manifestazioni di ieri: danni alle Officine a Torino a gazebo e video panoramici, vandalizzata statua di Vittorio Emanuele II in Piazza Duomo a Milano... perché?
Questo modo di manifestare in questo caso nasce da un giusto moto di indignazione per ciò che avviene a Gaza, ma diventa poi autoreferenziale, perché a questi mentre vandalizzano e spaccano cosa interessa del male e del dolore perpetrato là?
Il protagonista diventa la loro protesta e non ciò per cui manifestano.
Penso che nessuno, qui dentro, abbia nulla in contrario con il manifestare il proprio sdegno verso ciò che accade a Gaza
Il problema nasce quando la manifestazione di protesta trascende e diventa vandalica e violenta: per esempio, che aiuto danno al popolo palestinese dei manifestanti che mi incendiano la macchina parcheggiata in strada o mi vandalizzano un monumento?
E in questo caso, le forze dell'ordine come dovrebbero comportarsi?
C'è un limite nelle proteste e negli scioperi, che non andrebbe mai superato.
Colgo l'occasione per aggiungere che, notizia fresca, la Israel ha deciso (visto il clima che tira) di saltare tutte le classiche del trittico lombardo.
Il che è cosa buona e giusta e finalmente Adams ha capito di dover fare un passo indietro.
Mi spiace solo per i corridori, che onestamente da questa faccenda ne escono danneggiati.
Chiedo a voi perché sono ignorante in materia: a prescindere dalla cocciutaggine di Adams, che ha resistito fino all'ultimo con la voglia di andare avanti sotto il segno di Israele, ma sarebbe stato possibile cambiare nome e nazionalità al team a stagione in corso?