Dominio Anglosassone

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cauz.
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Re: Dominio Anglosassone

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ParigiRoubaix ha scritto:Il mio discorso era riferito allo sport anglosassone(UK,USA,Eire,Canada,Aus), sicuramente un ragazzo di questi paesi ha più scelta di un'italiano che giocoforza tenderà come primo sport il calcio, visto che i media nazionali e le strutture nel nostro paese sono dominate dal pallone! :D
be', sostenere che in UK non ci sia il dominio del pallone mi pare azzardato... prova a sfogliare qualsiasi tabloid, il calcio ha quasi piu' spazio che qui da noi (e giustamente, direi, d'altronde e' roba loro).
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cauz.
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Re: Dominio Anglosassone

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Winter ha scritto: Guarda che il Budget della Federazione Aussie di ciclismo è molto meno della meta' del nostro
C'era un articolo su Bicisport che raccontava che gli junior per andar al Mondiale si pagavano il viaggio (con lavoretti o con la lotteria del paese)
cosa impensabile da noi
I soldi vengon gestiti sicuramente in altro modo..
come scrivevo ieri sul thread della pista.

ieri son tornato da berlino sullo stesso aereo di un gruppo di pistard della nazionale australiana.
a proposito di costi federali, il tour pre-olimpico della nazionale australiana vola con ryan air.. se penso alle trasferte mastodontiche dei dirigenti FCI...
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Winter
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Re: Dominio Anglosassone

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Altra' mentalita'
Ricordo un articolo su un campionato del mondo (non mi ricordo pero' lo sport , non credo fosse il ciclismo) 15 atleti , 50 dirigenti..
Il Budget della Federazione Italiana è bello grosso pero' se devi dar da mangiare a tutti , i soldi non bastano mai
Le loro federazioni invece son giovani e dinamiche (darci un'occhiata non sarebbe male)
Vedo che negli anni 90 c'erano piu' di 3000 junior in Italia adesso siamo a 1500..
Mentre in Australia ce n'erano 100 e adesso son oltre i 250..
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Re: Dominio Anglosassone

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Winter ha scritto:Ricordo un articolo su un campionato del mondo (non mi ricordo pero' lo sport , non credo fosse il ciclismo) 15 atleti , 50 dirigenti..
Il Budget della Federazione Italiana è bello grosso pero' se devi dar da mangiare a tutti , i soldi non bastano mai
Un passaggio dell'intervista a Sommariva pubblicata l'altro giorno:
E non vorrei più sentire "ho dovuto mettere quella persona in quel ruolo per dare un premio politico", ecco, se mettiamo in posti cardine delle persone che devono essere premiate politicamente, questo è un problema.

http://www.cicloweb.it/articolo/2012/07 ... residente-
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MagliaRossa
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Re: Dominio Anglosassone

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il thread è parecchio interessante.

aggioungo alcuni spunti:

- il ruolo di Sky e James Murdoch, che stanno facendo uno sforzo notevole per promuovere le due ruote (oltre alla squadra professionista, hanno messo su una serie di kermesse a livello urbano a cui partecipano anche giovani/superamatori etc, e si impegnano molto anche sul fronte cicloamatori); che poi sia uno sforzo decisamente "interessato", è un altro discorso;

- qualcuno ha citato il fatto che le federazioni sono "snelle"; vero, ma attenzione - qui c'è tutto un sottobosco di ONG (le cosiddette "charities") che promuovono ogni genere possibile di progetti a livello amatoriale/giovanile e i soldi li prendono in gran parte dal governo;

- sul medagliere alle Olimpiadi, non so quanto sia indicativo, perché premia chi punta sugli sport individuali (molte più medaglie, e un solo atleta per medaglia) rispetto a quelli di squadra (poche medaglie, molti atleti per medaglia); tanto per fare un esempio, la pallavolo è pressoché inesistente in GB (ma mi sa che pure il basket nn è sto gran che, anche se non sono un esperto);

- in generale, secondo me in GB c'è una fiammata di interesse non destinata a durare sul lungo periodo, un po' come in Germania nei tardi anni 90; anche perché, ad essere sinceri, questo non è un paese da ciclismo su strada, soprattutto per ragioni climatiche. Sono due settimane che piove pressoché ininterrottamente e le temperature si aggirano sui 13-15 gradi...
"Nel mondo esistono 10 tipi di persone; quelli che conoscono il codice binario, e quelli che non lo conoscono." (proverbio zen)
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Re: Dominio Anglosassone

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Ieri sull'equipe c'era un'intervista a Simon Gerrans il vincitore della Sanremo..

Prendo alcuni spunti dell'intervista

Equipe : Ti arrabbi se ti presento come il Figlio spirituale di Phil Anderson ?
Gerrans : Al Contrario , è lui che mi ha creato come corridore. Era il nostro vicino di casa a Mansfield (200 km da Melbourne). Phil aveva una fattoria nel Bush , ci passava l'inverno e d'estate affittava la terra a mio padre che le utilizzava per pascolar le mucche

E : Era dura la vita nel Bush ?
G : Conoscevo solo quello..

E : Avevi un'idea di cosa rappresentava Anderson nel ciclismo australiano ?
G: Sapevo che era ciclista professionista , che viveva tanto tempo in Europa , ma non conoscevo nulla del Tour e del ciclismo. All'epoca facevo motocross. Poi a causa di una caduta mi son rotto il ginocchio e i legamenti. Il medico mi ha detto di smettere. Ho fatto bici per la rieducazione. E' li che Phil è intervenuto

E: Che ruolo ha svolto nella tua crescita ?
G: Mi ha dato una bici (Merckx) della Motorola e mi ha fatto partecipare a degli stage cicloturistici che teneva a Mt Buller. Ha subito notato che avevo del potenziale. Avevo 15 anni.Mi ha proposto di diventare il mio allenatore

E: A 22 anni sei diventato campione nazionale Under 23 ma nessuna squadra pro ti ha voluto..
G: Il ciclismo australiano non era molto rappresentanto tra i pro. Allora , grazie ai consigli di Shayne Bannan (manager dell'Orica) son andato a correre in Italia a Bibione dove ho vinto diverse corse. Poi ho corso un paio d'anni nella nazionale Australiana

E: Il ciclismo rappresentava un'oppurtunita' di scalata sociale ?
G: Si. era cosi' gia' quando facevo motocross ma ci ho pensato realmente quando son venuto a correre in Europa (2003) , dovevo integrare il team Mapei Espoirs (con Cancellara , Pozzato ecc) quando poi han chiuso.. Poi tramite Baden Cooke , Michel Gros (Festina) ho potuto correre per il team Norvegese Ringerike , ho fatto pure il Tour de l'Avenir con i portoghesi Boavista perche' gli mancava un corridore.. Ma niente andava come volevo

E: Hai avuto paura di non iniziare nemmeno una carriera pro ?
G: Ero l'unico dei primi della classifica UCI Under 23 senza un contratto pro..Era normale esser preoccupati! ma per fortuna un amico giornalista mi ha trovato un posto nell'UC Nantes Atlantique (squadra francese dilettanti). Ho venduto la mia macchina (una vecchia Holden) per pagarmi il biglietto per la Francia. A Nantes avevo un contratto " minimo " 35 euro per corsa che finivo.. (dieci al mese non di piu')

E: Al massimo 350 euro al mese ?
G: Piu' i premi. Per fortuna le corse della regioni mi si addicevano e un amico mi ospitava ad Angers (100 km da Nantes..) Pero' alla fine del mese era pesante..
Per fortuna Vincent Lavenu mi ha proposto un contratto dopo cinque anni di sofferenza
Mi son detto non ho fatto tutti quei sacrifici per niente. Per riuscire nel ciclismo avevo lasciato il mio paese , i miei genitori , gli amici per una vita solitaria a Nantes dove ero sempre solo , per farmi da mangiare , per tutto

--------------------------
Altra' mentalita'
Pat McQuaid

Re: Dominio Anglosassone

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Non a Bibone ma a BIBANO
Winter
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Re: Dominio Anglosassone

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Vero , Ho tradotto in fretta.

Intanto guerra tra le mogli in casa Sky via twitter..
Pat McQuaid

Re: Dominio Anglosassone

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Winter ha scritto:Vero , Ho tradotto in fretta.

Intanto guerra tra le mogli in casa Sky via twitter..
Nessun problema credevo fosse sbagliato l'articolo originale; guerra tra le mogli cioe?
Winter
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Re: Dominio Anglosassone

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Pat McQuaid ha scritto:
Winter ha scritto:Vero , Ho tradotto in fretta.

Intanto guerra tra le mogli in casa Sky via twitter..
Nessun problema credevo fosse sbagliato l'articolo originale; guerra tra le mogli cioe?
http://www.cyclismactu.net/news-tour-de ... 26087.html

Mme Froome : Se voi volete qualcuno di leale , prendete un buon cane come Froome (probabilmente l'ha detto in modo gergale..) Una qualita' che apprezzo ma il problema è che gli altri ne aproffittano

Mme Wiggins : Vedo Porte e Rogers come degli esempi di professionisti disinteressati

Mme Cavendish : Smettetela: Fatevi un puzzle o qualcos'altro

Mme Froome : A quelli che criticano i commenti che ho scritto ieri , li confermo. Io conosco i fatti e dei dettagli che voi ignorate...
Pat McQuaid

Re: Dominio Anglosassone

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Ha ragione Peta Todd!!
Winter
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Re: Dominio Anglosassone

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Premetto che non mi sta simpatico Wiggins , ma han gia' perso una Vuelta correndo in quel modo..
Froome ieri andava nettamente piu' forte dell'inglese (come nella tappa di Sabato) , se ne son accorti tutti (VDB , Nibali , Schleck ha addirittura sentito Wiggins dire di ralllentare..)
Sembra il Tour del 1985

Per lo spettacolo spero che si facciano la guerra
meriadoc
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Re: Dominio Anglosassone

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Winter ha scritto:
Per lo spettacolo spero che si facciano la guerra

e quando iniziano le mogli...
Kruijswijk... il resto è noia

"Siamo in gennaio, siamo in Australia ma per me questo e' il successore di Froome nell'albo d'oro della grand boucle.."
21/01/2017 barrylyndon su Porte
Winter
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Re: Dominio Anglosassone

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mi hai letto nel pensiero..
Basso
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Re: Dominio Anglosassone

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Traduzione di un articolo del Guardian odierno a firma Bradley Wiggins; ognuno si faccia la propria idea. Per me tante cose interessanti e altre meno. Consiglio la lettura anche ai suoi sfidanti.

Mi sono state fatte delle domande sul doping in questi giorni e io non mi sento di avere dato una risposta tanto esauriente quanto avrei voluto. Capisco che, vista la storia recente di questo sport, mi vengano fatte, ma in ogni caso mi danno fastidio. E' difficile sapere cosa dire, mezz'ora dopo aver terminato una delle corse più difficile che hai mai corso, quando sei a pezzi. Le insinuazioni mi fanno arrabbiare, perchè pensavo che le persone avrebbero ripercorso la mia storia, le cose che ho detto quando è scoppiata l'Operacion Puerto alla vigilia del Tour 2006, quelle che ho detto quando Landis è stato trovato positivo e quelle che ho detto quando sono stato allontanato dal Tour con la Cofidis dopo che Cristian Moreni è stato beccato nel 2007.
Ritornando a casa, ho gettato il mio kit Cofidis in un cestino dell'aeroporto di Pau perchè non volevo essere visto con nulla di loro addosso, e ho giurato che non avrei più corso con quei colori perchè ero troppo arrabbiato per quello che era successo. Ciò che ho detto allora, resta vero oggi. Nulla è cambiato. Sento le stesse emozioni e rimango sulle frasi dette.

Per capirmi, credo che la gente debba guardare al contesto da cui provengo, al modo in cui questo sport è cambiato ed io sono migliorato. Mi vedono andare forte in una crono come ho fatto domenica: posso farlo perchè ho lavorato duro per colmare il gap che c'era fra me, Cancellara e Tony Martin. Cosa viene dimenticato è che la differenza fra me e questi ragazzi non era enorme in passato, anche se prima non mi impegnavo neanche lontanamente quanto sto facendo in questi due anni.

Credo che negli anni di aver dimostrato quello che posso fare. Sono stato quinto nella cronometro di Albi del 2007, dietro Alexandr Vinokourov, Andrey Kashechkin, Cadel Evans e Andreas Klöden.
I primi due sono stati testati positivi e quindi sarei stato terzo, a due settimane dal via di un Tour che non era in cima ai miei obiettivi.

Avevo già il motore, e lo ho mostrato quell'anno vincendo vincendo il prologo al Delfonato e la Quattro giorni di Dunquerque. Come nel 2005 quando sono stato settimo ai mondiali a cronometro: due corridori arrivati davanti a me, Vino e Kashechkin, sono stati più avanti squalificati per doping; un terzo, Ruben Plaza, è stato implicato nell'Operacion Puerto. Quell'anno ho vinto una tappa di montagna al Tour de l'Avenir.

Quando mi guardo indietro, ricordo quello che succedeva allora in questo sport, e trovo che fosse un'altra epoca. Personalmente la trovavo difficile. Dovevo provare a negoziare un contratto - poniamo di 50.000 sterline - Avevo due figli di cui preoccuparmi, una sussistenza da guadagnare con tutto quel che stava succedendo, e la gente mi insultava perchè altri erano dopati. Ero risentito, e non ero affatto timido nel dire quel che pensavo del doping perchè danneggiava direttamente la mia vita e quella della mia famiglia.

Da allora, i controlli hanno iniziato a funzionare meglio, è stato introdotto il passaporto biologico, e quindi è più difficile doparsi. Le possibilità di essere beccati sono molto più alte di prima. Credo che questo sport stia cambiando, se guardo a quel che hanno fatto Ryder Hesjedal al Giro d'Italia e  Chris Froome alla Vuelta. Da quando il cambiamento è iniziato, le mie performance sono migliorate, conseguentemente all'aumentare del mio impegno.

Non sto dicendo che il nostro sport sia uscito dalle palude, ma che per me il doping è un problema meno preoccupante, non è più un chiodo fisso nella mente, perchè non sono più battuto da atleti che poi vengono trovati positivi. Se c'è una differenza in me rispetto al passato, è che oggi sono più concentrato su quello che sto facendo. Presto meno attenzione a quel che succede fuori dalla mia bolla perchè non finisco più secondo dietro a gente che si dopa.

Mi tocca di meno, in termini di preoccupazioni, ma la cosa importante è che nulla è cambiato in quello che provo. Nulla è cambiato delle ragioni per cui mai mi doperei. Infatti, le ragioni per cui non userei mia droghe sono più importanti. Ho una famiglia, una vita che ho costruito e che avrei troppa paura di perdere se mai venissi beccato. Ho scritto tutto ciò nella mia autobiografia nel 2008 e sento le stesse cose oggi. E' solo che lo dico meno. C'è più attenzione su di me, e questo mi rende più chiuso. Non mi trovo a mio agio nel ruolo di leader, come è stato scritto nel mio libro.

La domanda cui bisogna rispondere non è “perchè non prenderei mai droghe?”, ma “perchè dovrei farlo?” So esattamente perchè non mi doperei mai. Sono arrivato al ciclismo professionistico con un background differente rispetto a quello di molti altri ragazzi. C'è una differenza culturale nel ciclismo britannico. La Gran Bretagna è una nazione in cui il doping non è moralmente accettabile. Sono nato in Belgio, ma cresciuto in Gran Bretagna, in me il valori olimpici sono tanto importanti quanto quelli del Tour. Non mi interesso di cosa dice la gente, l'atteggiamento nei confronti del doping in Gran Bretagna è diverso rispetto a quello che c'è in Italia o in Francia forse, dove un corridore come Richard Virenque può doparsi, essere beccato, squalificato, tornare e diventare un eroe nazionale.

Se mi dopassi potrei potenzialmente perdere tutto quello che ho. La mia reputazione, la mia tranquillità, il mio matrimonio, la mia famiglia, la mia casa. Tutto.
Ho raggiunto le mie medaglie olimpiche, i miei titoli mondiali, il titolo di Baronetto.
Andrei a prendere i miei figli in una scuola sperduta del Lancashire con tutti gli sguardi addosso, tutti saprebbero che ho imbrogliato, che ho vinto il Tour de France, ma che poi sono stato beccato. Mi ricordo che nel 2007 ho gettato il kit della Cofidis in un cestino dell'aeroporto di Pau, dove nessuno mi conosceva, perchè non volevo essere associato in alcun modo al doping. Poi immagino come sarebbe la mia vita in una piccola comunità come la mia in cui tutti sanno tutto di tutti.

La faccenda non riguarda solo me. Ho sempre vissuto in Gran Bretagna. Tutti i miei amici sono nel ciclismo, e così la mia famiglia allargata. Il ciclismo per me non è solo il Tour de France. Mia moglie organizza gare in Lancashire. Ho il mio centro dove la gente viene e paga 40 sterline per andare in bici. Se tutto questo fosse costruito sulla sabbia, se stessi imbrogliando tutte quelle persone, dovrei vivere con la consapevolezza che tutto potrebbe scomparire da un momento all'altro. Mio suocero lavora nel ciclismo e non sarebbe più capace di farsi vedere ancora in giro. La sua famiglia è nel ciclismo da 50 anni, e io li farei sprofondare nell'imbarazzo e nella vergogna. La faccenda non riguarda solo me: se io mi dopassi  Sky, che sponsorizza tutto gli sport in Gran Bretagna, rischierebbe di finire in rovina e con essa Dave Brailsford e tutto ciò che ha fatto, e il mio allenatore Tim Kerrison.

Semplicemente non voglio vivere in una situazione così. Doparsi non varrebbe la pena. Stiamo parlando solo di sport. Lo sport per me non significa più di tante altre cose che ho, vincere il Tour de France ad ogni costo non varrebbe la pena di perdere tutto quello che ho.

Non voglio rischiare di perdere tutto quello che ho avuto dalla vita. Non voglio perchè amo quello che ho. Non rischierò per una “pozione magica”: alla fine della giornata sono un ragazzo che non vede l'ora di portare suo figlio al campo estivo di rugby dopo il Tour, dove forse incontrerà il suo eroe, Sam Tomkins. E' questo che mi sta facendo rimanere qui. Quello che mi piace è dare il massimo e lavorare duro. Se sentissi di avere bisogno di doparmi, smetterei domani stesso, mi metterei a correre cronometro di dieci chilometri, andrei in bici al bar la domenica, e mi metterei a mettere a posto le mensole alla Tesco.

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Re: Dominio Anglosassone

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gomblotto!

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pacho
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Re: Dominio Anglosassone

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bene, oltre a Basso finalmente un altro contro cui tifare.
Ultima modifica di pacho il venerdì 13 luglio 2012, 21:35, modificato 1 volta in totale.
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Re: Dominio Anglosassone

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Basso ha scritto:Traduzione di un articolo del Guardian odierno a firma Bradley Wiggins; ognuno si faccia la propria idea. Per me tante cose interessanti e altre meno. Consiglio la lettura anche ai suoi sfidanti.

Mi sono state fatte delle domande sul doping in questi giorni e io non mi sento di avere dato una risposta tanto esauriente quanto avrei voluto. Capisco che, vista la storia recente di questo sport, mi vengano fatte, ma in ogni caso mi danno fastidio. E' difficile sapere cosa dire, mezz'ora dopo aver terminato una delle corse più difficile che hai mai corso, quando sei a pezzi. Le insinuazioni mi fanno arrabbiare, perchè pensavo che le persone avrebbero ripercorso la mia storia, le cose che ho detto quando è scoppiata l'Operacion Puerto alla vigilia del Tour 2006, quelle che ho detto quando Landis è stato trovato positivo e quelle che ho detto quando sono stato allontanato dal Tour con la Cofidis dopo che Cristian Moreni è stato beccato nel 2007.
Ritornando a casa, ho gettato il mio kit Cofidis in un cestino dell'aeroporto di Pau perchè non volevo essere visto con nulla di loro addosso, e ho giurato che non avrei più corso con quei colori perchè ero troppo arrabbiato per quello che era successo. Ciò che ho detto allora, resta vero oggi. Nulla è cambiato. Sento le stesse emozioni e rimango sulle frasi dette.

Per capirmi, credo che la gente debba guardare al contesto da cui provengo, al modo in cui questo sport è cambiato ed io sono migliorato. Mi vedono andare forte in una crono come ho fatto domenica: posso farlo perchè ho lavorato duro per colmare il gap che c'era fra me, Cancellara e Tony Martin. Cosa viene dimenticato è che la differenza fra me e questi ragazzi non era enorme in passato, anche se prima non mi impegnavo neanche lontanamente quanto sto facendo in questi due anni.

Credo che negli anni di aver dimostrato quello che posso fare. Sono stato quinto nella cronometro di Albi del 2007, dietro Alexandr Vinokourov, Andrey Kashechkin, Cadel Evans e Andreas Klöden.
I primi due sono stati testati positivi e quindi sarei stato terzo, a due settimane dal via di un Tour che non era in cima ai miei obiettivi.

Avevo già il motore, e lo ho mostrato quell'anno vincendo vincendo il prologo al Delfonato e la Quattro giorni di Dunquerque. Come nel 2005 quando sono stato settimo ai mondiali a cronometro: due corridori arrivati davanti a me, Vino e Kashechkin, sono stati più avanti squalificati per doping; un terzo, Ruben Plaza, è stato implicato nell'Operacion Puerto. Quell'anno ho vinto una tappa di montagna al Tour de l'Avenir.

Quando mi guardo indietro, ricordo quello che succedeva allora in questo sport, e trovo che fosse un'altra epoca. Personalmente la trovavo difficile. Dovevo provare a negoziare un contratto - poniamo di 50.000 sterline - Avevo due figli di cui preoccuparmi, una sussistenza da guadagnare con tutto quel che stava succedendo, e la gente mi insultava perchè altri erano dopati. Ero risentito, e non ero affatto timido nel dire quel che pensavo del doping perchè danneggiava direttamente la mia vita e quella della mia famiglia.

Da allora, i controlli hanno iniziato a funzionare meglio, è stato introdotto il passaporto biologico, e quindi è più difficile doparsi. Le possibilità di essere beccati sono molto più alte di prima. Credo che questo sport stia cambiando, se guardo a quel che hanno fatto Ryder Hesjedal al Giro d'Italia e  Chris Froome alla Vuelta. Da quando il cambiamento è iniziato, le mie performance sono migliorate, conseguentemente all'aumentare del mio impegno.

Non sto dicendo che il nostro sport sia uscito dalle palude, ma che per me il doping è un problema meno preoccupante, non è più un chiodo fisso nella mente, perchè non sono più battuto da atleti che poi vengono trovati positivi. Se c'è una differenza in me rispetto al passato, è che oggi sono più concentrato su quello che sto facendo. Presto meno attenzione a quel che succede fuori dalla mia bolla perchè non finisco più secondo dietro a gente che si dopa.

Mi tocca di meno, in termini di preoccupazioni, ma la cosa importante è che nulla è cambiato in quello che provo. Nulla è cambiato delle ragioni per cui mai mi doperei. Infatti, le ragioni per cui non userei mia droghe sono più importanti. Ho una famiglia, una vita che ho costruito e che avrei troppa paura di perdere se mai venissi beccato. Ho scritto tutto ciò nella mia autobiografia nel 2008 e sento le stesse cose oggi. E' solo che lo dico meno. C'è più attenzione su di me, e questo mi rende più chiuso. Non mi trovo a mio agio nel ruolo di leader, come è stato scritto nel mio libro.

La domanda cui bisogna rispondere non è “perchè non prenderei mai droghe?”, ma “perchè dovrei farlo?” So esattamente perchè non mi doperei mai. Sono arrivato al ciclismo professionistico con un background differente rispetto a quello di molti altri ragazzi. C'è una differenza culturale nel ciclismo britannico. La Gran Bretagna è una nazione in cui il doping non è moralmente accettabile. Sono nato in Belgio, ma cresciuto in Gran Bretagna, in me il valori olimpici sono tanto importanti quanto quelli del Tour. Non mi interesso di cosa dice la gente, l'atteggiamento nei confronti del doping in Gran Bretagna è diverso rispetto a quello che c'è in Italia o in Francia forse, dove un corridore come Richard Virenque può doparsi, essere beccato, squalificato, tornare e diventare un eroe nazionale.

Se mi dopassi potrei potenzialmente perdere tutto quello che ho. La mia reputazione, la mia tranquillità, il mio matrimonio, la mia famiglia, la mia casa. Tutto.
Ho raggiunto le mie medaglie olimpiche, i miei titoli mondiali, il titolo di Baronetto.
Andrei a prendere i miei figli in una scuola sperduta del Lancashire con tutti gli sguardi addosso, tutti saprebbero che ho imbrogliato, che ho vinto il Tour de France, ma che poi sono stato beccato. Mi ricordo che nel 2007 ho gettato il kit della Cofidis in un cestino dell'aeroporto di Pau, dove nessuno mi conosceva, perchè non volevo essere associato in alcun modo al doping. Poi immagino come sarebbe la mia vita in una piccola comunità come la mia in cui tutti sanno tutto di tutti.

La faccenda non riguarda solo me. Ho sempre vissuto in Gran Bretagna. Tutti i miei amici sono nel ciclismo, e così la mia famiglia allargata. Il ciclismo per me non è solo il Tour de France. Mia moglie organizza gare in Lancashire. Ho il mio centro dove la gente viene e paga 40 sterline per andare in bici. Se tutto questo fosse costruito sulla sabbia, se stessi imbrogliando tutte quelle persone, dovrei vivere con la consapevolezza che tutto potrebbe scomparire da un momento all'altro. Mio suocero lavora nel ciclismo e non sarebbe più capace di farsi vedere ancora in giro. La sua famiglia è nel ciclismo da 50 anni, e io li farei sprofondare nell'imbarazzo e nella vergogna. La faccenda non riguarda solo me: se io mi dopassi  Sky, che sponsorizza tutto gli sport in Gran Bretagna, rischierebbe di finire in rovina e con essa Dave Brailsford e tutto ciò che ha fatto, e il mio allenatore Tim Kerrison.

Semplicemente non voglio vivere in una situazione così. Doparsi non varrebbe la pena. Stiamo parlando solo di sport. Lo sport per me non significa più di tante altre cose che ho, vincere il Tour de France ad ogni costo non varrebbe la pena di perdere tutto quello che ho.

Non voglio rischiare di perdere tutto quello che ho avuto dalla vita. Non voglio perchè amo quello che ho. Non rischierò per una “pozione magica”: alla fine della giornata sono un ragazzo che non vede l'ora di portare suo figlio al campo estivo di rugby dopo il Tour, dove forse incontrerà il suo eroe, Sam Tomkins. E' questo che mi sta facendo rimanere qui. Quello che mi piace è dare il massimo e lavorare duro. Se sentissi di avere bisogno di doparmi, smetterei domani stesso, mi metterei a correre cronometro di dieci chilometri, andrei in bici al bar la domenica, e mi metterei a mettere a posto le mensole alla Tesco.

Da tuttobiciweb
Interessante :cincin:
Forse sarebbe il caso di discuterne nella sezione doping.
Oggi nell'intervista del dopo tappa anche David Millar ha detto cose simili.

Ma mi chiedo una cosa:
su questo forum ho letto spesso (condividendo) che la quasi totalità dei professionisti ricorre a qualche aiutino. Quindi delle due l'una: o ci stiamo sbagliando, oppure ci troviamo di fronte a un pessimo caso di ipocrisia.
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Rojo
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Re: Dominio Anglosassone

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Wiggins ha scritto:Le insinuazioni mi fanno arrabbiare, perchè pensavo che le persone avrebbero ripercorso la mia storia, le cose che ho detto quando è scoppiata l'Operacion Puerto alla vigilia del Tour 2006, quelle che ho detto quando Landis è stato trovato positivo e quelle che ho detto quando sono stato allontanato dal Tour con la Cofidis dopo che Cristian Moreni è stato beccato nel 2007.
Ah, funziona in questo modo? Basta spalare merda su qualcun'altro per essere automaticamente dei puri?
Mitico! Accidenti a me che l'ho scoperto solo oggi.
Grazie Brad per questa rivelazione!
Credo che negli anni di aver dimostrato quello che posso fare. Sono stato quinto nella cronometro di Albi del 2007, dietro Alexandr Vinokourov, Andrey Kashechkin, Cadel Evans e Andreas Klöden.
I primi due sono stati testati positivi e quindi sarei stato terzo, a due settimane dal via di un Tour che non era in cima ai miei obiettivi.

Avevo già il motore, e lo ho mostrato quell'anno vincendo vincendo il prologo al Delfonato e la Quattro giorni di Dunquerque. Come nel 2005 quando sono stato settimo ai mondiali a cronometro: due corridori arrivati davanti a me, Vino e Kashechkin, sono stati più avanti squalificati per doping; un terzo, Ruben Plaza, è stato implicato nell'Operacion Puerto. Quell'anno ho vinto una tappa di montagna al Tour de l'Avenir.
Ma questo è peggio dei cuneghini!!! :D

Signori e signore, anzi, ladies and gentlemen, abbiamo il nuovo Re della riscrittura delle classifiche!!! :champion:
C'è una differenza culturale nel ciclismo britannico. La Gran Bretagna è una nazione in cui il doping non è moralmente accettabile. Sono nato in Belgio, ma cresciuto in Gran Bretagna, in me il valori olimpici sono tanto importanti quanto quelli del Tour. Non mi interesso di cosa dice la gente, l'atteggiamento nei confronti del doping in Gran Bretagna è diverso rispetto a quello che c'è in Italia o in Francia forse, dove un corridore come Richard Virenque può doparsi, essere beccato, squalificato, tornare e diventare un eroe nazionale.
Ooooh, il clichè finale. La superiorità morale degli inglesi sui sudici mediterranei. Fantastico. :crazy:
Lo que realmente esta podrido en el ciclismo son sus dirigentes que se vuelven millonarios con nuestro sudor y esfuerzo. (Oscar Pereiro)
meriadoc
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Re: Dominio Anglosassone

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Basso ha scritto: Sono nato in Belgio, ma cresciuto in Gran Bretagna, in me il valori olimpici sono tanto importanti quanto quelli del Tour. Non mi interesso di cosa dice la gente, l'atteggiamento nei confronti del doping in Gran Bretagna è diverso rispetto a quello che c'è in Italia o in Francia forse, dove un corridore come Richard Virenque può doparsi, essere beccato, squalificato, tornare e diventare un eroe nazionale.



:vomitino:
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pacho
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Re: Dominio Anglosassone

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giusperito
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Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da giusperito »

Non ho parole.
Volendo usare dei metri di ragionamento che non mi appartengono, mi viene da dire:
Ma dobbiamo avere lezioni di morale da un dipendente di Murdoch? Di quel Murdoch che ha dovuto chiudere news of the world per scandali vari?
Uhm dalle mie parti si chiama coscienza grassa.. Non vorrei aprire poi il "rosario" sui fulgidi esempi di morale della casata Windsor

e cmq dopo le sue dichiarazione sul doping mi sento rassicurato.. ora vincono i buoni.. almeno così abbiamo risolto il problema Cunego che anche senza doping nel ciclismo non vince..
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Ronde
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Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da Ronde »

Alcune cose interessanti ci sono secondo me, lo leggerò con (più) calma.

Per ora, bello soprattutto vedere come in pratica la superiorità si traduce nel non doparsi perché se ti beccano è finita, non perché sia moralmente sbagliato o ingiusto. Anche in questo la loro professionalità è superiore, non fare niente che non garantisca un ritorno superiore al rischio. Nel momento in cui questo diminuisse, perché no?

Vorrei fare qualche battuta su "andare in bici al bar la domenica" ma sono un signore.
“Solamente i corridori al top della condizione possono dire che il Fiandre è difficile: per gli altri è una vera e propria via crucis” A. Tafi
enrico51
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Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da enrico51 »

chi sa se qualche "cattivo collega" risponderà al buon wiggins....
Pat McQuaid

Re: Dominio Anglosassone

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Vedo molti che rosicano...da fastidio Wiggins eh? :bll:
alfiso

Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da alfiso »

Non voglio dare addosso a Wiggo oltre la misura in cui si fa già male da solo.
Io in questo ragazzo non voglio e non posso disconoscere la classe, il puntiglio perfezionista testardo.
Il suo impegno ed il suo accanimento sacrificale sono veri, evidenti e sinceri.
Lo si capisce in maniera virale.
Di converso io propendo fermamente per l'ipocrisia sull'argomento degli argomenti.
Questo ragazzo si è cacciato in un tunnel e mi auguro che non ne debba un giorno uscire dal lato buio.
Il vento in poppa non è eterno. Gli interessi e le protezioni cambiano e si adattano alle nuove orientate progettualità di business.
Oggi ci si sente Dio in Terra, si sfiorano gli astri e si ostenta sicurezza (senza l'arroganza impunita - da impunità - di qualcuno del passato), poi un giorno che il puparo ha deciso diversamente ecco ritrovarsi di colpo in una stalla del Lancashire dove neppure le pecore ti portano più rispetto (ed il gregge-pecorismo deferente sarà solo un bruciante ricordo).
Le parole sono pietre quando si ha una esposizione mediatica così forte come quella del 2012 olimpico londinese.
Mi spiace per Wiggo ma non lo ritengo strutturato per reggere mentalmente (dovesse mai) la vergogna della menzogna.
Mi sembra un kamikaze votato al belpensiero inglese del momento, quello stesso del famoso mentore di JTL.
Un atleta notevole, un uomo assente, un perfetto ronin. :(
superalvi
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Re: Dominio Anglosassone

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pacho ha scritto:bene, oltre a Basso finalmente un altro contro cui tifare.
odio anche io il moralismo anglosassone, guarda il caso Barclays ;)
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lemond
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Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da lemond »

alfiso ha scritto:Non voglio dare addosso a Wiggo oltre la misura in cui si fa già male da solo.
... Un atleta notevole, un uomo assente, un perfetto ronin. :(
Ma d'altra parte che dovrebbe dire chi è accusato (più o meno velatamente) di ..? Avete mai sentito *uno*, ancora nel giro che, parlando ufficialmente, dica la verità su quell'argomento? Io mai. :x Il massimo è raggiunto, quanto ad ipocrisia dagli "sciacalli" e allora lasciamoli perdere o come diceva il poeta "non ti curar di lor, ma guarda e passa".

P.S.

Dopo quanto ho ascoltato da Andrea Berton in tema "Usada", prendendo per i fondelli i diritti costituzionali delle persone, ho deciso di non leggere o ascoltare più nulla riguardo all'argomento preferito da quelli di sopra. Addio per sempre, per me, di conseguenza, a quella parte del "forum". :(
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

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eliacodogno
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Re: Dominio Anglosassone

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lemond ha scritto:
alfiso ha scritto:Non voglio dare addosso a Wiggo oltre la misura in cui si fa già male da solo.
... Un atleta notevole, un uomo assente, un perfetto ronin. :(
Ma d'altra parte che dovrebbe dire chi è accusato (più o meno velatamente) di ..? Avete mai sentito *uno*, ancora nel giro che, parlando ufficialmente, dica la verità su quell'argomento? Io mai. :x
Però tra dire "son pulito che diavolo volete da me?" (in sostanza) e dire "...l'atteggiamento nei confronti del doping in Gran Bretagna è diverso rispetto a quello che c'è in Italia o in Francia forse, dove un corridore come Richard Virenque può doparsi, essere beccato, squalificato, tornare e diventare un eroe nazionale...."
La prima è un'autodifesa legittima (per quanto ovvia e scontata, ma lo fan tutti), la seconda...può far quantomeno sorridere pensando che solo in questi giorni hanno ritirato un maestrino che 4 anni fa faceva dure reprimende contro i dopati (e inoltre andrebbe ricordato che ieri ha vinto un "ex dopato" GBR, non italiano o francese... vabbè non diventerà mai eroe nazionale, sarà sempre il figlio...della serva :cincin: )
Se il tuo modo di lavorare è questo qui, compragli un casco a Sgarbozza e fallo fare a lui il Giro, perché io non lo faccio più (P.S.)

'Idea del Forum' per me non vuol dire assolutamente niente. (H.F.)
alfiso

Re: Dominio Anglosassone

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Siamo tornati ai tempi della Regina Vittoria. Quelli in cui gli inglesi (o la Compagnia delle Indie) invadevano il mondo portando la Civiltà (assoggettando o uccidendo migliaia di indigeni incivili). Lo facevano per la civiltà.
Ormai il pensiero ipocrita sulla superiorità morale del ciclismo anglosassone è passato, ha attecchito.
Non so da dove abbia avuto inizio questo generale training autogeno che probabilmente ha un fondamento olimpico, ma so che mi provoca reazioni fumine sin dai suoi timidi esordi e si sono acuite all'estremo dopo le esternazioni debordanti al riguardo del Lord birraiolo di Aigle sulla superiorità morale del ciclismo anglosassone.
E ieri era l'anniversario del ronin Tommy Simpson, eroe british caduto vittima dell'inciviltà dei riti magici degli "indigeni" sud-europei.
L'ipocrisia è da Guinness ,,, dei primati

@Lemond: la vicenda Usada è ben più complessa e va ben oltre l'argomento degli argomenti di cui si parla nella stanza delle streghe. Cancellarla per urlate accuse di mancato rispetto di diritti (ancora tutte da dimostrare perchè non si sa nulla circa i testimoni) è al momento un azzardo.
Lasciamolo fare al congressista americano (operato di cancro alla prostata ...)
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Re: Dominio Anglosassone

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superalvi ha scritto: odio anche io il moralismo anglosassone, guarda il caso Barclays ;)
se mi posso permettere, più che anglosassone, è calvinista, e deriva da un certo neoliberismo (estremista fino alle peggiori conseguenze per il genere umano, ma moderatissimo, di facciata) ormai affermatosi incontrastabilmente non solo nei paesi anglosassoni. In grande ripresa anche dalle nostre parti, purtroppo.
Il moralismo anglosassone è di gran lunga meno greve, sebbene altrettanto formalista.
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lemond
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Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da lemond »

Carissimi Elia e Al, ma voi non vivete forse in Italia? Perché non c'è bisogno di andare in Gran Bretagna per scoprire la madre di ogni ipocrisia, condita con il massimo del perbenismo e del finto amore per tutti (costoro sono capaci di abbracciare il mondo, se gli conviene). E per ciò, giustamente, gli viene aasegnato un bell'otto per mille, oltre alle :worthy: da parte dei "bempensanti". :grr:
Quanto all'Usada, per me la giustizia più di dieci anni dopo non esiste, qualunque ne sia il motivo e la forma nel diritto è essenziale, vedere per questo il caso del liberto Barbazio Filippo.

P.S.

Ho fatto un'eccezione questa volta perché tu mi "stai nel cuore", ma poi basta davvero. :cincin:
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Re: Dominio Anglosassone

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ps.:
poi Wiggins si affretta tanto a difendersi da ipotetiche accuse su come va a cronometro.
Ma non fa affatto scandalo che sia fortissimo a cronometro, lo è sempre stato tagliato su misura per quell'esercizio e sempre ha avuto ottimi riscontri! Quello che semmai va spiegato è quanto sia migliorato in salita rispetto agli esordi....
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Rojo
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Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da Rojo »

herbie ha scritto:
superalvi ha scritto: odio anche io il moralismo anglosassone, guarda il caso Barclays ;)
se mi posso permettere, più che anglosassone, è calvinista, e deriva da un certo neoliberismo (estremista fino alle peggiori conseguenze per il genere umano, ma moderatissimo, di facciata) ormai affermatosi incontrastabilmente non solo nei paesi anglosassoni. In grande ripresa anche dalle nostre parti, purtroppo.
Il moralismo anglosassone è di gran lunga meno greve, sebbene altrettanto formalista.
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Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da meriadoc »

herbie ha scritto:ps.:
poi Wiggins si affretta tanto a difendersi da ipotetiche accuse su come va a cronometro.
Ma non fa affatto scandalo che sia fortissimo a cronometro, lo è sempre stato tagliato su misura per quell'esercizio e sempre ha avuto ottimi riscontri! Quello che semmai va spiegato è quanto sia migliorato in salita rispetto agli esordi....
ho evitato di entrare nel merito delle valutazione tecniche, ma era appunto la prima cosa che mi era venuta in mente
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alfiso

Re: Dominio Anglosassone

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Lemond, l'argomento degli argomenti riempe le pagine di giornali, riguarda sempre gli atleti, colma la curiosità pruriginosa dei giornalai e via così.
Se ne parla come se fosse il fine di un qualcosa. Ed invece no, non è così.
Sia che la si pensi in un modo o nell'altro si resta lì su quell'argomento e non si scava su ciò che sta alle spalle. Il dito e la luna (si guarda solo il dito).
Anche quando alcuni dicono "io di quello non parlo, non mi interessa" fanno parte dell'altro lato della stessa medaglia.
Quell'argomento non è un fine, è solo uno strumento. Se ne parla troppo, a sproposito, si distruggono esistenze ed esige sempre nuova carne da cannone.
Ma, almeno nel ciclismo, i samurai non finiscono mai. E non finiranno mai di immolarsi sino a che questo sport non sarà gestito da una ACP, associazione ciclisti professionisti (versione ciclistica della ATP, associazione tennisti professionisti).
Fino ad allora l'argomento degli argomenti resterà sotto la spada di Damocle di pochi "interessati" che a seconda delle convenienza creeranno idoli e movimenti di plastica, a prescindere dal fatto che poi quegli idoli e quei movimenti abbiano al loro interno elementi di valore assoluto.
Lo sport, il gesto atletico hanno sempre nell'immediato il sopravvento (per fortuna direi, pur sapendo che alla fine non è mai così vero) su tutti i trusci possibili politici, ma poi la scure dell'arbitrio arriva sempre presto o tardi e ad essere colpiti sono sempre i ronin fedeli alla follia al dio imperatore e, senza saperlo e volerlo, pure a certi suoi loschissimi ministri.
Ultima modifica di alfiso il sabato 14 luglio 2012, 11:13, modificato 1 volta in totale.
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giusperito
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Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da giusperito »

Neoliberismo ad ogni minestra...
e cosa c'entra non mi è chiaro.. è una versione radical pop di Max Weber?
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Tour de Berghem
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Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da Tour de Berghem »

Vorrei sapere cosa c'entrano il calvinismo, murdoch, il colonialismo inglese in tutto questo...qui si tratta di discutere le parole di Wiggins (e quelle simili di Millar, che ieri ha affermato che le sue vittorie post squalifica sono state ottenute senza l'ausilio di sostanze irregolari).

Se mentono, sono degli ipocriti e della razza peggiore.

Ma, QUALORA dovessero essere sinceri, allora :clap: :clap: :clap: e ipocriti e della razza peggiore diventano tutti gli altri, quelli che fanno il ragionamento :<<mi dopo perchè si dopano tutti>>, che perderebbe quindi di qualsiasi fondamento.

Non ho i mezzi e le conoscenze approfondite per giudicare, ma dalla schiettezza delle loro dichiarazioni, esplicite, dirette e senza giri di parole assurdi come fanno altri quando sono interpellati sul tema io propendo per la loro sincerità, anche perchè, qualora qualcosa dovesse andare storto, sarebbero completamente esposti al ridicolo. La stampa UK ricorda quello che hai detto in passato e non perdona, non come da noi dove intellettuali che sono stati fascistissimi nel ventennio sono diventati democristiani o comunisti dopo il 45.

Comunque secondo me con il passaporto biologico, unica cosa buona prodotta dall'UCI in questi anni, da questo punto di vista è stato fatto un bel passo avanti, mi piacerebbe tanto fosse introdotto anche in altri sport (calcio per esempio) ma qui andiamo fuori discussione...
#stand for Ukraine ! https://standforukraine.com/
#with NATO, with Ukraine. Fuck Putin
#Gaza is not hamas! Stand for Gaza!
#Jin, jiyan, azadi
alfiso

Re: Dominio Anglosassone

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Tour de Berghem ha scritto:Non ho i mezzi e le conoscenze approfondite per giudicare
Leggo il giudizio però.

Ps. Il dominio per adesso è inglese ed a quella cultura fa riferimento quella che per me (ascoltando gli addetti ai lavori, dove tutti internazionalmente sanno tutto di tutti) è una sostanziale menzogna, ma non solo per l'argomento degli argomenti, che non è neppure la più importante ragione di cotanto successo.
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giusperito
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Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da giusperito »

E' solo un discorso di presunzione.
Non puoi porti come paladino del ciclismo pulito e sparare fango sulle altre "razze"... dimenticando che questa presunta superiorità inglese non si manifesta in chi gli paga lo stipendio..
inoltre c'è una contraddizione palese: CI parla di valori olimpici, di doping come violazione di tali valori oltre che di quelli tipici inglesi, di vergogna italica e francese che esalta gente che FU dopata (a questo punto le squalifiche e la retribuzione delle pena sono fuffa tanto resti marchiato a vita).. e poi ci vieni a raccontare di quanto sia bella la vittoria di Millar che è una cosa buona per la squadra OLIMPICA... beh la contraddizione è evidente...

A me fa ribrezzo la modalità di ragionamento.
Ovvio che nessuno dirà mai di essere dopato e sceglierà le migliori argomentazioni di questa terra, però gli inglesi di pelo sullo stomaco ne hanno tanto.. fare la lezione è sin troppo facile.. Inoltre è anche fastidioso vedere come riscrive le classifiche. Praticamente quando perdeva era colpa del doping.. ma visto che porta esempi limitati dobbiamo dire che in fin dei conti parliamo di un fenomeno che già era limitato (Vino e qualcun altro) e allora perché parlare di ciclismo di prima? nemmeno prima era poi così diffuso...
Poi è ridicolo e non so come possa considerarsi valido in un mondo liberale e "normale" dire: tizio era coinvolto nell'operacion puerto.. MA CHE VUOL DIRE?? (non torno sulla follia della squalifica di Basso) ma che parametro di ragionamento è??? Ho parlato con uno, ho pensato anche di doparmi, e beh e quindi? dove sta il problema? Ma forse viviamo ancora sotto il fascismo e la semplice idea viene sanzionata a prescindere? un diritto "penale" dell'idea e non del fatto... e questo inglese dovrebbe darmi lezioni di morale? :hammer:
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Re: Dominio Anglosassone

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Tour de Berghem ha scritto: Non ho i mezzi e le conoscenze approfondite per giudicare, ma dalla schiettezza delle loro dichiarazioni, esplicite, dirette e senza giri di parole assurdi come fanno altri quando sono interpellati sul tema io propendo per la loro sincerità, anche perchè, qualora qualcosa dovesse andare storto, sarebbero completamente esposti al ridicolo. ..
già, mi ricordo quando ai tempi delle prime vittorie di Armstrong dopo il rientro (parlo del '99) un giornalista come Gianni Mura si espose senza remore, in epoca di scandali, a difesa di armstrong contro le insinuazioni che iniziarono a circolare (il ciclism a due velocità di cui parlava l'equipe dopo la vittoria al sestriere), perchè era assolutamente; umanamente inconcepibile che un sopravvissuto al cancro potesse potenzialmente rischiare la salute per la competzione agonistica (e quanto ci marciava lance con tutta l'america si 'sta storia, cameo nei film, braccialetti ecc...).
A pensarci; è spaventoso constatare come certa gente metta a repentaglio salute, dignità, reputazione; è normale che la reazione immediata sia quella di dare fiducia, come possono essere, prima ancora che bari in corsa, persona cosi' orrende?
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Re: Dominio Anglosassone

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meriadoc ha scritto:perchè era assolutamente; umanamente inconcepibile che un sopravvissuto al cancro potesse potenzialmente rischiare la salute per la competzione agonistica (e quanto ci marciava lance con tutta l'america si 'sta storia, cameo nei film, braccialetti ecc...).
A pensarci; è spaventoso constatare come certa gente metta a repentaglio salute, dignità, reputazione; è normale che la reazione immediata sia quella di dare fiducia, come possono essere, prima ancora che bari in corsa, persona cosi' orrende?
Guardata dal punto di vista di un Vino, di un Ullrich, di un ... questa ipocrisia è di una malvagità assoluta.

Poi incontri un vecchio amico che adesso lavora nello staff del tal pulito per eccellenza e ascoltandoti fare le lodi di cotanto candore, mostra smorfie tra il divertito e l'infastidito. In un caso poi abbiamo avuto testimonianza della legge del più forte dove il samurai scelto ostenta a muso duro l'impunità concessagli dall'imperatore.
E quando i suoi allievi divennero samurai furono tutti decapitati dall'imperatore uno ad uno.
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Re: Dominio Anglosassone

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bella questa discussione..
il moralismo britannico contro l'italica amoralita'.... :D
"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
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Re: Dominio Anglosassone

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barrylyndon ha scritto:contro l'italica amoralita'.... :D
esempi?

Ps. A capo dell'Uci ci sta un irlandese cattolico che ha mandato i figli a studiare alla Trinity (università simbolo a Dublino della cultura britannica e protestante).

Immagine
:crazy: :diavoletto: :crazy:
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Re: Dominio Anglosassone

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barrylyndon ha scritto:bella questa discussione..
il moralismo britannico contro l'italica amoralita'.... :D
almeno questo è il mondo in cui parrebbe vivere Wiggins

p.s;/ Pinotti gli è andato subito dietro
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Re: Dominio Anglosassone

Messaggio da leggere da barrylyndon »

abbiamo il tasso di corruzione molto alto..uno dei piu' alti del mondo..per esempio.. :)
"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
alfiso

Re: Dominio Anglosassone

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meriadoc ha scritto:p.s. Pinotti gli è andato subito dietro
Pinotti ama fare lo stayer ;)
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Re: Dominio Anglosassone

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barrylyndon ha scritto:abbiamo il tasso di corruzione molto alto..uno dei piu' alti del mondo..per esempio.. :)
giriamo con lo sguardo cattivo
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"Siamo in gennaio, siamo in Australia ma per me questo e' il successore di Froome nell'albo d'oro della grand boucle.."
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Re: Dominio Anglosassone

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meriadoc ha scritto:
barrylyndon ha scritto:abbiamo il tasso di corruzione molto alto..uno dei piu' alti del mondo..per esempio.. :)
giriamo con lo sguardo cattivo
Nibali no...l'ha detto Strong..
"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
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Re: Dominio Anglosassone

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barrylyndon ha scritto:
meriadoc ha scritto:
barrylyndon ha scritto:abbiamo il tasso di corruzione molto alto..uno dei piu' alti del mondo..per esempio.. :)
giriamo con lo sguardo cattivo
Nibali no...l'ha detto Strong..
é comunque siciliano, lupara, testa di cavallo nel letto, baciamo le mani
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