Il livello del professionismo in Italia

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Tranchée d'Arenberg
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Re: Il livello del professionismo in Italia

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Admin ha scritto:
Visconte85 ha scritto:C'erano più team italiani e meno concorrenza straniera. Però il livello medio si è abbassato molto. Tolti Nibali e Aru c'è il vuoto.
Quest'anno tolte Astana, Ag2r, Bardiani ed Etixx non c'era nessun team partito con un uomo di classifica italiano. Ulissi è riuscito ad entrare nei primi 20 correndo un ottimo Giro ma certo non era partito con intenzione di fare classifica. Per fare classifica mi sto tenendo molto largo, fino al 25° posto. Nibali, Pozzovivo, Pirazzi.Montaguti sempre in fuga è riuscito a terminare 19°. Brambilla era partito con ambizioni di classifica ed è finito 22° anche se ha corso un ottimo giro.
Alla globalizzazione del pedale si è aggiunto il declino economico, sportivo e strutturale del professionismo in Italia. Dieci anni fa i Caruso, Brambilla, Cataldo sarebbero stati capitani in qualche team italiano di seconda fascia a giocarsi una top ten. Magari anche Aru sarebbe stato in un team italiano a giocarsi la vittoria contro Nibali. Invece le nostre professional non hanno i soldi per tenersi un ''Brambilla'' o un ''Caruso'' che preferiscono a fare i gregari in altri lidi a più soldi.


hai parlato di 15 anni fa, ecco per esempio, prendiamo in considerazione il Giro 2001, da classifica vado fino al 25° posto molto largo...

Nel 2001 nella top 10 c'erano 5 italiani di quattro squadre diverse.

GIRO D'ITALIA 2001:
TEAM ITALIANI CON UOMINI DI CLASSIFICA ITALIANI:
>MAPEI: Garzelli-Noè
>ALESSIO: Gotti-Caucchioli-Zanetti
>ALEXIA ALLUMINIO: Magnani
>ACQUAeSAPONE: Di Luca
>PANARIA: Figueras
>FASSA BARTOLO: Casagrande-Frigo
>LAMPRE: Simoni
>MERCATONE UNO: Pantani-Velo
>MOBILVETA: non aveva uomini da classifica
>SAECO: Savoldelli
>TACCONI SPORT-VINI C.: DiGrande. Luttenberger (austria) lo divenne solo in secondo momento
>TEAM COLPACK:non aveva uomini da classifica

TEAM ITALIANI CON CAPITANI STRANIERI:
>LIQUIGAS: Honcar (ucraino), nel team c'erano anche Rebellin e Faresin,
>SELLE ITALIA: Contreras (anche se il team era molto più colombiano che italiano)

TEAM STRANIERI CON CORRIDORI ITALIANI DI CLASSIFICA
>BANESTO: Osa capitano spagnolo, italiani c'erano Bruseghin-Piepoli

TEAM STRANIERI SENZA ITALIANI DA CLASSIFICA:
>BONJOUR: Robin
>KELME: non aveva uomini da classifica
>LOTTO: non aveva uomini da classifica
>ONCE EROSKI: Olano-Azevedo
>TEAM TELEKOM: Ullrich-Sgambelluri (se no CicloSprint si incazza)

-----------------------------------------

GIRO D'ITALIA 2016:
TEAM ITALIANI CON UOMINI DI CLASSIFICA ITALIANI:
>BARDIANI: Pirazzi
>LAMPRE: Ulissi
>NIPPO: non aveva uomini da classifica
>WILIER: non aveva uomini da classifica

TEAM ITALIANI CON CAPITANI STRANIERI:
:no:

TEAM STRANIERI CON CORRIDORI ITALIANI DI CLASSIFICA
>AG2R: Pozzovivo, presente anche Montaguti
>ASTANA: Nibali, presente anche Scarponi
>ETIXX: Brambilla
>MOVISTAR: Visconti

TEAM STRANIERI SENZA ITALIANI DA CLASSIFICA:
Dodici team
----------------------------------------------------

Sempre nel 2001 al Tour de France parteciparono Fassa Bartolo, Mapei e Lampre.
Da spettatore di ciclismo non ho dubbi su quale delle due versioni preferisca. Molto più integrato nel suo tempo il Giro oggi, non è più il sagrone paesano di qualche lustro fa.

D'altro canto non si può non vedere come il declino della presenza italiana sia drammatico. La fuga a fare i gregari negli squadroni è in effetti sintomatica. Nei prossimi mesi, a bocce ferme, penso che su Cicloweb ci ritorneremo. Grazie a voi per gli spunti! :cincin:
Marco, quello della fuga verso gli squadroni a far da gregari è un problema legato non solo al fatto che abbiamo meno campioni rispetto agli anni 90-primi anni 2000, ma è anche una questione dovuta al fatto che sono sparite le squadre italiane. E' rimasta la Lampre che è mezza cinese, dopo esser stata pure mezza ucraina, e le professional che sopravvivono come possono (ora arriva bartoli e s'incazza :diavoletto: ).
Per esempio, un Damiano Caruso se ci fosse stata una professional del livello di livello più alto, con un calendario più internazionale e che gli potesse garantire un certo stipendio, credo che avrebbe potuto scegliere di fare il capitano in tale squadra piuttosto che andare in BMC a far da gregario a Porte e TVG.
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Re: Il livello del professionismo in Italia

Messaggio da leggere da Admin »

Sì sì, è senz'altro così.

Tra le tante cose ci sarebbe anche da indagare l'impatto che normative più stringenti (o meglio: controlli più presenti) hanno avuto su tutto il comparto.
Ancora 10 anni fa davi un milione di sponsorizzazione e ne fatturavi tre, tanto l'associazione sportiva non pagava tasse, e a te azienda l'investimento veniva via poco più che gratis.

Chi fu a stringere i cordoni? Tremonti? Visco? Non ricordo, dovrei andare a guardare. Certo che non so se nei costi della lotta a questo tipo di evasione fiscale abbiano computato anche la ricaduta sociale dell'impoverimento dello sport. A quanto ammonta questo impatto? Dico una cosa che mi attirerà qualche lancio di uova, ma: ne valeva la pena?
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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