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Re: Lampre ELVetica - affiliata alla Federciclo italiana

Inviato: lunedì 16 gennaio 2012, 17:50
da alfiso
Ora da pc posso darti il dettaglio (scusandomi per l'autoquote) a scanso di equivoco (wild card - world tour):
alfiso ha scritto:Non è il caso della Lampre, team WT, ma la pratica del doping finanziario dei team (ovvero fiscalità estera agevolata per alcuni team sostanzialmente italiani) pone dei seri dubbi di concorrenza sleale nei confronti dei team italiani-italiani nel caso di wild card sollecitate ad organizzatori nel quadro del doppio rapporto sponsorizzazione=>partecipazione. In sostanza un team esterovestito può godere di maggiori finanze nella misura di un buon 25-30% del budget complessivo rispetto a pari budget dei team totalmente italiani.
Per quanto riguarda la Lampre estera, il 12 gennaio 2010 Di Rocco diceva questo (quindi la Lampre sarebbe estera solo dal 2009):
alfiso ha scritto: http://www.cicloweb.it/articolo/2010/01 ... a-fci.html
DI ROCCO:«Se si rapporta la fiscalità italiana a quella del resto d'Europa, si capisce tutto: per dire, la Lampre è italiana da sempre, eppure quest'anno si è affiliata in Irlanda, dove evidentemente il governo dà maggiori facoltà e tutele alle società di questo tipo. Al discorso delle wild card per le professional affiliate in Italia ci stiamo lavorando, ma non c'è più una Lega professionisti che si occupi di questi aspetti, anche se stiamo facendo in modo che quest'ente possa rinascere, come naturale evoluzione del Consiglio del Ciclismo Professionistico».

Re: Lampre ELVetica - affiliata alla Federciclo italiana

Inviato: lunedì 16 gennaio 2012, 18:49
da Slegar
Capisco alfiso qual'è l'oggetto del contendere; c'è però un problema:
Diciamo che sono due tiri diversi che richiamano in causa la stessa responsabilità della Fci e strana visione del suo CCP, che consente a team affiliati all'estero di partecipare ad un campionato a squadre italiano.
Questo atto è gravissimo.
Se il Coni dovesse avallare questa prassi, cosa che non può fare, Inter e Juventus (è quotata, vabbeh) potrebbero avere società di gestione offshore. Una Bosman all'italiana.
E' questo il punto: il CONI, il controllo sulle federazioni ed il lassismo (non saprei come chiamarlo altrimenti) nei rapporti tra CONI e FCI; non è la Lampre che fa la furba, è la norma che glielo permette. Ecco qua dal sito ufficiale della FCI lo Statuto con diciture copianincollate:
Statuto (approvato dalla Giunta Nazionale Coni con delibera n.69 del 17/03/2010): http://www.federciclismo.it/download/statuto.zip

Nello statuto all'art. 2 (affiliati) ecco cosa è scritto:
1. La F.C.I. è costituita dalle Società e Associazioni Sportive, sia professionistiche che dilettantistiche, definite nel presente Statuto “gli affiliati" e dagli Enti Aggregati.
........
4. Le Società sportive professionistiche, che hanno sede legale all’estero, ai fini del rispetto delle norme e dei regolamenti della F.C.I., devono avere sede operativa e domicilio in territorio italiano.

Questo comma dello statuto chiude definitivamente ogni questione sulla sede legale all'estero della Lampre-ISD: lo può fare con l'avvallo del CONI.

E negli altri paesi? In post precedenti hai fatto riferimento alla Francia ed ecco cos'è scritto all'art. 35 del regolamento della FCC (condizioni generali per l'affiliazione) e non serve nemmeno la traduzione:

Les associations sportives qui en font la demande peuvent obtenir leur affiliation à la FFC s'ils remplissent les conditions suivantes:
- 1°) avoir leur siège social en France;
........

(e giusto per far capire che la norma vale per TUTTI i gruppi sportivi anche quelli professionistici)
........
- 8°) s'être acquittés des cotisations prévues par les règlements fédéraux ainsi que, pour les groupements professionnels, par la réglementation internationale.
Ces dispositions s'appliquent sans préjudice des conditions particulières imposées notamment pour la constitution des groupements professionnels.

alfiso ha scritto:Per quanto riguarda la Lampre estera, il 12 gennaio 2010 Di Rocco diceva questo (quindi la Lampre sarebbe estera solo dal 2009):
Secondo quanto riportato dal sito ufficiale del World Tour (http://www.uciworldtour.com) e autoquotandomi Di Rocco sbaglia di grosso:
dal 2005
Total Cycling Limited - Bayview House, 49 North Strand Road - IRL-3 Dublin - Tel: (+353) 14.05.93.03 - Fax: (+353) 14.05.93.04
2009
Total Cycling Limited - 18 Upper Fitzwilliam Street - Tel: (+353) 14.05.93.03 - Fax: (+353) 14.05.93.04
dal 2010 (anno della querelle con l'UCI)
CGS Cycling Team AG - Via Trevano 2 - 6904 Lugano - Tel: +41 91 986 50 06 - Fax: +41 91 986 50 09

Re: Lampre ELVetica - affiliata alla Federciclo italiana

Inviato: lunedì 16 gennaio 2012, 19:01
da alfiso
Ineccepibile ed incredibile, ma in tal caso vale l'assoggettamento alla normativa fiscale e contributiva italiana dell'entità domiciliata in Italia (legge 389/91).
Art 2 comma 9
Le disposizioni di cui alla legge 389/91 e successive modificazioni e le altre disposizioni di carattere tributario, riguardanti le associazioni sportive dilettantistiche, si applicano anche alle società sportive dilettantistiche costituite in forma di società di capitali, S.r.l. o cooperative senza fine di
lucro.

E' uno strano statuto. Non dice che le disposizioni della legge 389/91 si applicano alle società professionistiche (in effetti è comunque scontato, perchè è nello Statuto Coni), ma dice solo che si applica anche alle società di capitale dilettantistiche.
Stando così le cose, nella Fci si devono trovare contratti di ingaggio e di sponsorizzazione di queste società con sede legale estera e domicilio italiano (fiscale).
Incredibile (in senso etimologico però) è pure la mummia di Similaun che sta al vertice della Fci. Il calcio una regola così se la sogna.
In ogni caso la ritengo INDECENTE.

Lavorone Slegar.
E pure sibillino:
Slegar ha scritto:Total Cycling Limited - 18 Upper Fitzwilliam Street - Tel: (+353) 14.05.93.03 - Fax: (+353) 14.05.93.04
dal 2010 (anno della querelle con l'UCI)
Da quel momento la società da irlandese divenne svizzera.

Re: Lampre ELVetica - affiliata alla Federciclo italiana

Inviato: martedì 17 gennaio 2012, 20:16
da Slegar
Grazie alfiso. Scrivendo il post mi era però sorto un dubbio: perché Colnago, Farnese e Utensilnord hanno affiliazione estera e non italiana come la Lampre-ISD, considerando che Rusvelo ha sede legale in Svizzera ma affiliazione in Russia? La risposta l'ho trovata nel "pattume" del mio Mac e si chiama ignoranza.

L'UCI pubblica sul suo sito le norme che regolano l'attività ciclistica, tra cui il famoso file 2road-E.pdf che regolamenta le corse su strada. Ciclicamente, almeno due-tre volte all'anno, vengono introdotte delle modifiche che fanno si che sul sito sia pubblicata solamente l'ultima versione; per completezza d'informazione bisogna dire che tutte le variazioni apportate dall'UCI vengono scritte in arancione per cui balzano subito all'occhio del lettore. Da quando mi sono accorto di ciò se mi ricordo cerco di salvare le diverse versioni.

Ritorniamo all'ignoranza. Nella versione E1010 (ottobre 2010) l'art. 2.16.007 recita: "The nationality of the professional continental team shall be determined by the country of the registered offices or professional domicile of the paying agent." Da questo articolo si deduce che per squadre professional come Colnago, De Rosa e Farnese era impossibile affiliarsi per l'anno 2011 alla FCI. Nella versione E1011 (ottobre 2011 ed allo stato attuale quella in vigore) l'art. 2.16.007 diventa molto più articolato ed è così definito:
The nationality of a UCI professional continental team is determined, at the team’s discretion, by:
1) The country of the registered office of the paying agent, or
2) A country where a product or service of a principal partner is marketed under the name of the UCI professional continental team or of an element of that name. The UCI administration must be notified of this choice no later than 1 October before the registration year. By default, the nationality of the UCI professional continental team will be determined by the country of the registered office of the paying agent.
The choice of a country where a product or service of a principal partner is marketed under the name of the UCI professional continental team or of an element of that name shall stand throughout the registration period and cannot be changed unless the principal partner in question ceases to hold that status. In this case, the UCI professional continental team can make a new choice as per the first paragraph.
The change of nationality will take effect on 1 January after the UCI administration is notified.


Per cui dal 2012 per le squadre professional, cucita apposta per la Rusvelo ed in misura molto minore per la Champion System, vale la norma applicata alle squadre WorldTour e cioè, usando le parole di Principe, l'affiliazione può essere richiesta in uno dei paesi dove sono venduti i prodotti di uno dei name sponsor della squadra; se non viene effettuata nessuna richiesta specifica l'UCI affilia le squadre secondo l'opzione 1.

Hai capito alfiso? Già quest'anno Colnago, Farnese ed Utensilnord potevano gareggiare con licenza italiana ma l'unico motivo, per la mia logica, per cui non l'hanno richiesta sta solamente nell'ignoranza della norma. Con la stessa norma il prossimo anno Masciarelli e Savio potranno spostare la sede legale della loro squadra chissà dove e mantenere l'affiliazione italiana, mentre Bernadeau ad esempio non lo potrà fare con la sua Europcar.

Quando Acquarone "striglia" le squadre italiane per la loro organizzazione e gestione qualche ragione ce l'ha; la mancata affiliazione italiana di queste tre squadre non è bel un biglietto da visita.

Mi piacerebbe che CW sentisse su questo argomento le giustificazioni di Bordonali, Reverberi e Scinto, mentre da parte FCI .....

Immagine
Fonte: ansa.it

Re: Lampre ELVetica - affiliata alla Federciclo italiana

Inviato: mercoledì 18 gennaio 2012, 10:38
da CicloSprint
La Farnese è irlandese ?

Re: Lampre ELVetica - affiliata alla Federciclo italiana

Inviato: mercoledì 18 gennaio 2012, 17:04
da Tranchée d'Arenberg
Slegar ha scritto: Quando Acquarone "striglia" le squadre italiane per la loro organizzazione e gestione qualche ragione ce l'ha; la mancata affiliazione italiana di queste tre squadre non è bel un biglietto da visita.
sarà anche come dici tu, ma se Acquarone nella sua strigliata si fosse riferito proprio a questo aspetto del regolamento poi al momento della scelta delle squadre non è stato così coerente, lasciando fuori proprio l'Acqua e Sapone, italiana con affiliziaione italiana, e invitando Colnago e Farenese che invece sono domiciliate rispettivamente in Irlanda e Inghilterra.
Il tuo discorso sui regolamenti e sulla (probabile) ignoranza di esso da parte dei tm delle professional italiane ci sta tutto, ma non credo proprio che i ragionamenti di Acuqarone fossero riferiti a questi aspetti, per niente.

ps: tra l'altro credo che Acquarone ignori queste pieghe del regolamento. Lui, come ben sappiamo, bada al marketing, non al ciclismo.

Re: Lampre ELVetica - affiliata alla Federciclo italiana

Inviato: mercoledì 18 gennaio 2012, 18:32
da Admin
Si parla di questi temi ma di tantissimi altri nell'intervista che abbiamo pubblicato in home page.

Personaggio interessante, Scaglia.
http://www.cicloweb.it/
http://www.cicloweb.it/articolo/2012/01 ... -scaglia-s

Re: Lampre ELVetica - affiliata alla Federciclo italiana

Inviato: giovedì 19 gennaio 2012, 19:10
da alfiso
Dopo aver letto quanto dice il novizio (ma ben documentato e perspicace) Scaglia, appare chiaro una volta di più quanto gli atleti siano sempre più l'anello debole della filiera "ciclismo". Assomigliano a quei precari, praticanti per decenni in attesa di una abilitazione professionale, schiavizzati da vecchi marpioni titolari di timbro e registrazione all'ordine. Una abilitazione che raggiungono una volta lasciate le gare, quando diventano diesse o TM ed allora vogliono essere loro a godere dei privilegi che per anni hanno solo subito. Una sorta di nonnismo sportivo.
Un 5% vivacchia grazie a qualche vittoria, un altro 5% con spiccate capacità markettare si crea una carriera post-sportiva. Un buon 90% del parco professionistico serve solo a produrre carne da macello per riempire palmares e attribuire ruoli comparsa.
A ciò si unisca la corretta osservazione, ribadita anche da Slegar, che la prassi delle affiliazioni estere ed offshore siano comuni solo a due aree geopolitiche: quella italiana e quella dei paesi ex-sovietici. E' tutto dire, con il massimo rispetto di quei paesi, ma non delle loro elite (si fa per dire) economiche.
Se gli anglosassoni ci declassano implicitamente non dobbiamo lamentarci. Ce lo meritiamo ahinoi.
E pensiamo pure di essere furbi. Se almeno prendessimo esempio dai cugini francesi ... (azz porc.. tr... zocc..., cosa son costretto a scrivere?!)