Re: Tifo, simpatizzo, gufo
Inviato: martedì 25 agosto 2015, 23:04
Io quasi quasi smetto di gufare nibali. Adesso è come sparare sulla croce rossa




con un giro ed un tour conquistati, direi che il tuo lo hai fatto.Ampiamente.beppesaronni ha scritto:Io quasi quasi smetto di gufare nibali. Adesso è come sparare sulla croce rossa![]()
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Arme ha scritto:Peccati di Sagan?
Se intendi una manina di troppo sul podio fiammingo si è scusato da signore, se intendi che cazzeggia fino a giugno concordo
1) Ho detto che provavano ad attaccare non che arrivavanoquasar ha scritto:hai estremizzato un po troppo.Winter ha scritto:Be il suo modo di correre..
aspetta sempre gli ultimi 2 km
E' il simbolo del ciclismo dei non attaccanti
Una volta , i campioni facevano fughe di 20-40-60 km per vincere
adesso lunghe processioni fino ai 3 km finali
a parte che tra 20 e 60km c'è una bella differenza, in ogni caso se per "una volta" intendi nel periodo post guerra, hai pienamente ragione. ma mi pare tu faccia riferimento nello specifico agli anni 80 e ti assicuro che anche all'epoca le azioni lunghe e in solitaria dei big non erano per nulla frequenti. le scaramucce iniziavano ben prima degli ultimi km di tappa, ma nella maggior parte dei casi il tutto si risolveva nel finale. certo, potremmo fare un discreto elenco di azioni solitarie. discreto, non lungo.
hai fatto un elenco di Liegi e Freccia. premesso che un arrivo in solitaria non implica affatto grande bagarre negli ultimi 60km ma può tranquillamente significare corsa piatta risolta con un colpo di mano nel finale o una lunga fuga che ha di fatto addormentato la corsa, proprio di quelle Freccia Vallone che hai elencato, alcune furono indubbiamente avvincenti, altre ebbero un andamento molto piatto, con l'azione decisiva e null'altro. per farti un paragone con edizioni che ricorderai meglio, ti cito la Freccia del 97 di Jalabert e quella del 99 di Bartoli. Furono corse entusiasmanti? per nulla. allungo a 30-40km e null'altro. il momento clou si ebbe sempre e solo sul muro di Huy. eppure arrivarono in coppia con un bel vantaggio sul gruppo.
come anticipato, alcune di quelle edizioni furono invece battagliate e veramente molto belle, ma ci sarebbe il discorso percorso da analizzare, dal momento che non si arrivava a Huy ma in lunghi vialoni (ricordo Spa e mons) al termine di percorsi molto selettivi caratterizzati da cote in rapidissima successione...
la grande differenza tra le due epoche, risiede nel minor peso della squadra nella gestione della corsa rispetto ad oggi. all'epoca non c'era l'idea di schierare in blocco la squadra in testa per controllare la corsa. una grande differenza indubbiamente, il che comportava maggiore anarchia in corsa, con sparpagliamento generale e ciò molto spesso poteva dar l'idea di grande bagarre. e questo discorso vale non solo per la gestione generale delle corse, ma nello specifico anche per le volate. i treni non esistevano, solitamente un solo compagno a tirarti la volata ma la fila era piuttosto variegata. non a caso si è soliti ricordare il treno giallo-nero Del Tongo di metà anni 80 come il primo esempio di squadra in blocco a lavorare per il velocista (qualcosa di simile si vide qualche anno prima già con Maertens, ma mai un treno vero e proprio).
Discorso Purito. a me pare che non si possa far passare per difetto la caratteristica principale di un atleta. JRo è uno che per emergere ha dovuto affinare questa sua qualità, in caso contrario sarebbe rimasto nell'anonimato più totale. è un atleta che sino ai 30 anni non aveva mai raccolto nulla, qualche vittoria isolata qua e là, ma mai competitivo nelle classiche, ancor meno nelle corse a tappe. non è veloce, non è uno scalatore, non è un cronoman... ha "unicamente" lo scatto sulle rampe. bene ha fatto a sfruttarlo al meglio.
e poi, winter, i grandi attendisti c'erano anche negli anni 80, e che attendisti.... ricorderai Kelly, caratura e qualità infinitamente superiori a quelle di Rodriguez, ma pure lui era uno che aspettava sempre il finale e quasi mai si esponeva e prendeva l'iniziativa. non essendo uno scalatore ma invece dotato di un grande spunto, nei GT cercava di stare con i migliori e nelle classiche attendeva quasi sempre gli ultimi km per tirar fuori la testa.
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