Re: UCI World Tour 2019
Inviato: lunedì 8 ottobre 2018, 18:19
Diciamo che, a livello di pronuncia/scrittura, è un passo indietro
http://www.cicloweb.it/2018/10/08/arriv ... quickstep/

Ovviamente per tutti noi rimarrà QSBasso ha scritto: ↑lunedì 8 ottobre 2018, 18:19 Diciamo che, a livello di pronuncia/scrittura, è un passo indietrohttp://www.cicloweb.it/2018/10/08/arriv ... quickstep/
Il vecchio leone ce l'ha fatta pure stavoltaBasso ha scritto: ↑lunedì 8 ottobre 2018, 18:19 Diciamo che, a livello di pronuncia/scrittura, è un passo indietrohttp://www.cicloweb.it/2018/10/08/arriv ... quickstep/
me l'ero persaBasso ha scritto: ↑domenica 7 ottobre 2018, 17:59NoWinter ha scritto: ↑domenica 7 ottobre 2018, 16:48 http://www.marca.com/ciclismo/2018/10/0 ... b46ab.html
Alonso?http://www.cicloweb.it/2018/10/03/una-s ... -dal-2020/
Sicuramente un gran colpo, però ti faccio notare che il fatturato non dice tutto sulla reale volontà d'investimento di una società.
si ma uno é polacco..l altra é una azienda delle fiandreTranchée d'Arenberg ha scritto: ↑lunedì 8 ottobre 2018, 20:49Sicuramente un gran colpo, però ti faccio notare che il fatturato non dice tutto sulla reale volontà d'investimento di una società.
Certo, un'azienda con 30 mln di euro di fatturato non può mettere su una squadra WT, ma non è detto neanche che chi ha un fatturato enorme poi voglia investire tanto nelle sponsorizzazioni. L'esempio più ecclatante è quello di Dariusz Milek (ne ho parlato anche altre volte) proprietario di un colosso (patrimonio stimato da Forbes in oltre 1 miliardo di dollari nel 2016 e arrivato ad 1,2 nel 2018..) proprietario di CCC, marchio che nell'europa centro-orientale va tantissimo. Eppure la squadra che ha messo su non è per niente in linea con le sue ingenti possibilità economiche.
Forse è un altro discorso, ma a me questa impressione l'ha sempre data la Gazprom, una dei colossi mondiali con una squadra diciamo non troppo al livelloTranchée d'Arenberg ha scritto: ↑lunedì 8 ottobre 2018, 20:49 Sicuramente un gran colpo, però ti faccio notare che il fatturato non dice tutto sulla reale volontà d'investimento di una società.
Certo, un'azienda con 30 mln di euro di fatturato non può mettere su una squadra WT, ma non è detto neanche che chi ha un fatturato enorme poi voglia investire tanto nelle sponsorizzazioni. L'esempio più ecclatante è quello di Dariusz Milek (ne ho parlato anche altre volte) proprietario di un colosso (patrimonio stimato da Forbes in oltre 1 miliardo di dollari nel 2016 e arrivato ad 1,2 nel 2018..) proprietario di CCC, marchio che nell'europa centro-orientale va tantissimo. Eppure la squadra che ha messo su non è per niente in linea con le sue ingenti possibilità economiche.
Se non sbaglio ne avevamo già parlato di questo argomento. Concordo con il tuo ragionamento. Come dicevo l'altra volta, la modifica più importante e necessaria è la riduzione del numero di squadre WT. Fatta quella poi si aprono degli orizzonti diversi per le squadre Professional. L'altra cosa fondamentale sarebbe ri-aumentare il n° di corridori totale al via delle corse. Queste due modifiche aumenterebbero tantissimo le WC a disposizione delle Professional, oltre a rendere più sostenibile il sistema.Theakston ha scritto: ↑mercoledì 28 novembre 2018, 18:27 A me lascia perplesso la decisione di innalzare il numero dei corridori. Invece di rendere le squadre più sostenibili si va nella direzione opposta. In particolare il limite di 20 per le Professional, che poi vuol dire fare doppia o tripla attività, rischia di metterne in difficoltà molte. Forse l'intenzione è proprio quella di far sparire la categoria o limitarla a poche quasi-WT.
Si potrebbe fare una formazione dignitosa con una dozzina di corridori, invece si obbliga ad investimenti più pesanti e questo limita eventuali ingressi.
Ad esempio una come la ex Wilier, che magari ha già difficoltà a chiudere il budget per la stagione. Se tu metti nel 2020 minimo 20 uomini più maggiore incertezza negli inviti le tagli le gambe. O la Bardiani che si limita a 16 e deve passare a 20...
Oppure la W52-Porto, al di là di tutti i dubbi su Alarcon e c. Nel 2017 avevano 14 corridori, nel 2018 sono scesi a 12 (conseguenza della riduzione del numero dei partenti per squadra), per il 2019 ne avrebbero 16 e sembravano interessati al passaggio. Se per il 2020 imponi 4 in più e quasi impossibilità di partecipare alla Vuelta (2 posti assegnati di diritto e 2 che andranno alle spagnole) chi glielo fa fare?
Di sicuro non è colpa della Sky o della Quick Step. Loro o a 14 o a 18 sarebbero sempre e comunque nel WT, giustamente. Ma evidentemente ci sono sponsor molto attaccati alla licenza e che con questo sistema sono molto tutelati, con un WT a 16 o ancora a maggior ragione a 14 squadre lo sarebbero di meno. Questo mi viene da pensare, oltre al fatto che ormai è del tutto assodato che chi siede sulle poltrone di Aigle viene colpito improvvisamente e immediatamente da un'acutissima forma di miopia. Altre spiegazioni razioniali non ne ho, Lopi
E qui ancora riaffermo il mio più assoluto accordo con quello che dici. Ne verrebbe fuori uno sport più sostenibili e, passatemi il termine, democratico.Lopi90 ha scritto: ↑giovedì 29 novembre 2018, 13:18 A leggere la classifica postata da Slegar, e` ovvio che sarebbe molto meglio e per tutti se le fossero WT solo le prime 14. Piu` WC per tutti, meno squadre mediocri che devono fare i salti mortali per spalmare una rosa rattoppata su un calendario vastissimo. Non vedo nessuno che ci perderebbe sul serio e quindi non capisco dove sia il problema.
Punto completamente centrato. Ricordiamo ai più giovani che prima dell'avvento del WT si sosteneva la necessità di una riforma che spigesse i migliori a disputare le grandi corse. I migliori, non De La Parte (con tutto il rispetto per l'iberico). E infatti, ad essere onesti, su questo aspetto il WT ha contribuito ad esempio a risollevare un Giro d'Italia che nelle ultime stagioni precedenti il WT aveva avuto una partecipazione degna di una corsa 2.1.
La spiegazione è che una licenza World Tour costa (e non poco): diminuirne il numero e allo stesso tempo aumentare quello delle Wild Card significherebbe svalutarla perché ci sarebbero squadre Professional che con costi minori potrebbero paradossalmente fare un calendario molto simile. A quel punto, alle squadre World Tour continuerebbe continuare ad esserlo?Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑giovedì 29 novembre 2018, 13:48Di sicuro non è colpa della Sky o della Quick Step. Loro o a 14 o a 18 sarebbero sempre e comunque nel WT, giustamente. Ma evidentemente ci sono sponsor molto attaccati alla licenza e che con questo sistema sono molto tutelati, con un WT a 16 o ancora a maggior ragione a 14 squadre lo sarebbero di meno. Questo mi viene da pensare, oltre al fatto che ormai è del tutto assodato che chi siede sulle poltrone di Aigle viene colpito improvvisamente e immediatamente da un'acutissima forma di miopia. Altre spiegazioni razioniali non ne ho, Lopi![]()
Bene, spiegazione più che ragionevole. Sta di fatto che anche Lappartient, da molti visto come possibile portatore di una svolta, non sta facendo altro che consolidare questo sistemaSeb ha scritto: ↑giovedì 29 novembre 2018, 13:58La spiegazione è che una licenza World Tour costa (e non poco): diminuirne il numero e allo stesso tempo aumentare quello delle Wild Card significherebbe svalutarla perché ci sarebbero squadre Professional che con costi minori potrebbero paradossalmente fare un calendario molto simile. A quel punto, alle squadre World Tour continuerebbe continuare ad esserlo?Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑giovedì 29 novembre 2018, 13:48Di sicuro non è colpa della Sky o della Quick Step. Loro o a 14 o a 18 sarebbero sempre e comunque nel WT, giustamente. Ma evidentemente ci sono sponsor molto attaccati alla licenza e che con questo sistema sono molto tutelati, con un WT a 16 o ancora a maggior ragione a 14 squadre lo sarebbero di meno. Questo mi viene da pensare, oltre al fatto che ormai è del tutto assodato che chi siede sulle poltrone di Aigle viene colpito improvvisamente e immediatamente da un'acutissima forma di miopia. Altre spiegazioni razioniali non ne ho, Lopi![]()
Si potrebbe sempre andare incontro agli uni e agli altri, senza diminiuire troppo le WT, diciamo a 16 e aumentare di un poco i corridori, diciamo da avere 2 squadre in piu' a cui dare WC.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑giovedì 29 novembre 2018, 14:07Bene, spiegazione più che ragionevole. Sta di fatto che anche Lappartient, da molti visto come possibile portatore di una svolta, non sta facendo altro che consolidare questo sistemaSeb ha scritto: ↑giovedì 29 novembre 2018, 13:58La spiegazione è che una licenza World Tour costa (e non poco): diminuirne il numero e allo stesso tempo aumentare quello delle Wild Card significherebbe svalutarla perché ci sarebbero squadre Professional che con costi minori potrebbero paradossalmente fare un calendario molto simile. A quel punto, alle squadre World Tour continuerebbe continuare ad esserlo?Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑giovedì 29 novembre 2018, 13:48
Di sicuro non è colpa della Sky o della Quick Step. Loro o a 14 o a 18 sarebbero sempre e comunque nel WT, giustamente. Ma evidentemente ci sono sponsor molto attaccati alla licenza e che con questo sistema sono molto tutelati, con un WT a 16 o ancora a maggior ragione a 14 squadre lo sarebbero di meno. Questo mi viene da pensare, oltre al fatto che ormai è del tutto assodato che chi siede sulle poltrone di Aigle viene colpito improvvisamente e immediatamente da un'acutissima forma di miopia. Altre spiegazioni razioniali non ne ho, Lopi![]()
E infatti per questo dicevo che è una riforma pro-francesi fatta da un francese. Credibilità dell'UCI per l'ennesima volta ridotta a zero.marco_graz ha scritto: ↑venerdì 30 novembre 2018, 14:29Si potrebbe sempre andare incontro agli uni e agli altri, senza diminiuire troppo le WT, diciamo a 16 e aumentare di un poco i corridori, diciamo da avere 2 squadre in piu' a cui dare WC.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑giovedì 29 novembre 2018, 14:07Bene, spiegazione più che ragionevole. Sta di fatto che anche Lappartient, da molti visto come possibile portatore di una svolta, non sta facendo altro che consolidare questo sistemaSeb ha scritto: ↑giovedì 29 novembre 2018, 13:58
La spiegazione è che una licenza World Tour costa (e non poco): diminuirne il numero e allo stesso tempo aumentare quello delle Wild Card significherebbe svalutarla perché ci sarebbero squadre Professional che con costi minori potrebbero paradossalmente fare un calendario molto simile. A quel punto, alle squadre World Tour continuerebbe continuare ad esserlo?
Certo che come fatto notare da qualcuno, si rischia di avere squadre francesi invitate di diritto un po' ovunque..e agli altri le bricioline
Non so se è pro francese (chi lo sa se directenergie o cofidis non saranno wt nel 2020..)Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 12:39E infatti per questo dicevo che è una riforma pro-francesi fatta da un francese. Credibilità dell'UCI per l'ennesima volta ridotta a zero.marco_graz ha scritto: ↑venerdì 30 novembre 2018, 14:29Si potrebbe sempre andare incontro agli uni e agli altri, senza diminiuire troppo le WT, diciamo a 16 e aumentare di un poco i corridori, diciamo da avere 2 squadre in piu' a cui dare WC.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑giovedì 29 novembre 2018, 14:07
Bene, spiegazione più che ragionevole. Sta di fatto che anche Lappartient, da molti visto come possibile portatore di una svolta, non sta facendo altro che consolidare questo sistema
Certo che come fatto notare da qualcuno, si rischia di avere squadre francesi invitate di diritto un po' ovunque..e agli altri le bricioline
Intanto per il momento sono le squadre francesi, tra le professional più forti, ad esserne più di tutte avvantagiate. Sia chiaro, io contro i Francesi non ho proprio nulla, al contrario di molti italiani che non amano i nostri 'cugini' transalpini. Al contrario, in tempi non sospetti ho citato proprio la Francia e il Belgio come la possibile salvezza da tanti aspetti del ciclismo degli ultimi anni introdotti dal mondo anglo-sassone che a me non piacciono proprio.Winter ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 18:26Non so se è pro francese (chi lo sa se directenergie o cofidis non saranno wt nel 2020..)Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 12:39E infatti per questo dicevo che è una riforma pro-francesi fatta da un francese. Credibilità dell'UCI per l'ennesima volta ridotta a zero.marco_graz ha scritto: ↑venerdì 30 novembre 2018, 14:29
Si potrebbe sempre andare incontro agli uni e agli altri, senza diminiuire troppo le WT, diciamo a 16 e aumentare di un poco i corridori, diciamo da avere 2 squadre in piu' a cui dare WC.
Certo che come fatto notare da qualcuno, si rischia di avere squadre francesi invitate di diritto un po' ovunque..e agli altri le bricioline
Qui mi trovi d'accordo. Come già detto altre volte, io ridurrei il peso del WT: meno squadre nella massima categoria (14-16) e quindi più WC. La minore quantità di squadre WT renderebbe anche molto meno importante avere una WC. Oltre alle squadre da 30 mln di euro di budget, che sicuramente avrebbero rooster molto forti, e a quelle da 6 mln di euro che non potrebbero comunque fare una WT, ci sono molte squadre di livello intermedio. Non è tutto bianco o nero (nessun riferimento calcistico). Queste squadre che oggi con molta fatica cercano di stare nel WT, potrebbero ricollocarsi come Professional d'alto livello e di conseguenza essere più sostenibili e avere comunque la ragionevole certezza di partecipare alle corse più importanti, laddove presentano formazioni forti. Insomma, maggiore gradualità perchè non è possibile dividere come oggi le squadre in maniera così netta.Winter ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 18:26 Ipotizziamo che una squadra austriaca o tedesca.. trova uno sponsor da 6 ml di euro.. prende lo status professional..
poi a oggi
le 4 wild card per il giro.. vanno a squadre italiane (piu' una che paga..)
le 4 wild card per il tour.. a francesi
le 4 wild card per la vuelta.. vanno alle spagnole (piu' una che paga..)
e dove puo' correre ?
1) ma non devi guardare adesso..ma ad inizio 2020..per me entrambe saranno wtTranchée d'Arenberg ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 19:39Intanto per il momento sono le squadre francesi, tra le professional più forti, ad esserne più di tutte avvantagiate. Sia chiaro, io contro i Francesi non ho proprio nulla, al contrario di molti italiani che non amano i nostri 'cugini' transalpini. Al contrario, in tempi non sospetti ho citato proprio la Francia e il Belgio come la possibile salvezza da tanti aspetti del ciclismo degli ultimi anni introdotti dal mondo anglo-sassone che a me non piacciono proprio.Winter ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 18:26Non so se è pro francese (chi lo sa se directenergie o cofidis non saranno wt nel 2020..)Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 12:39
E infatti per questo dicevo che è una riforma pro-francesi fatta da un francese. Credibilità dell'UCI per l'ennesima volta ridotta a zero.![]()
Come ho già avuto modo di dire la mia idea sarebbe quella di modificare in maniera sostanziale questo sistema, che darebbe molto più spazio al mondo professional (a tutte e in primis a quelle più forti, quindi le francesi e la Wanty).
Qui mi trovi d'accordo. Come già detto altre volte, io ridurrei il peso del WT: meno squadre nella massima categoria (14-16) e quindi più WC. La minore quantità di squadre WT renderebbe anche molto meno importante avere una WC. Oltre alle squadre da 30 mln di euro di budget, che sicuramente avrebbero rooster molto forti, e a quelle da 6 mln di euro che non potrebbero comunque fare una WT, ci sono molte squadre di livello intermedio. Non è tutto bianco o nero (nessun riferimento calcistico). Queste squadre che oggi con molta fatica cercano di stare nel WT, potrebbero ricollocarsi come Professional d'alto livello e di conseguenza essere più sostenibili e avere comunque la ragionevole certezza di partecipare alle corse più importanti, laddove presentano formazioni forti. Insomma, maggiore gradualità perchè non è possibile dividere come oggi le squadre in maniera così netta.Winter ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 18:26 Ipotizziamo che una squadra austriaca o tedesca.. trova uno sponsor da 6 ml di euro.. prende lo status professional..
poi a oggi
le 4 wild card per il giro.. vanno a squadre italiane (piu' una che paga..)
le 4 wild card per il tour.. a francesi
le 4 wild card per la vuelta.. vanno alle spagnole (piu' una che paga..)
e dove puo' correre ?
Ai tempi dei GSI e GSII, era facile vedere ogni anno squadre che dalla prima categoria scendevano alla seconda e viceversa. Negli ultimi anni la cosa è diventata rarissima. Da quando non si vede una squadra che dal WT scende alla categoria Professional? L'ultima è stata la Cofidis nel 2009, quasi 10 anni fa. Perchè? Perchè al giorno d'oggi scendere dal WT alla categoria inferiore, specialmente se non provieni da una delle nazioni in cui si disputano le principali corse WT (Francia, Italia, Belgio, Spagna) significa uscire dal ciclismo che conta. Meglio chiudere.
Allo stesso modo negli ultimi 10 nni pochissime squadre sono salite alla categoria WT dal basso (Bora, MTN, BMC) e tutte di fronte ad un evidentissimo incremento del budget ed in corrispondenza della chiusura di altri. Un sistema ingessato e poco sostenibile.
Ridurrei pure il numero di gare in cui vale il principio del diritto-dovere di correre delle WT. Anche qui più gradualità. L'Ag2r sicuramente vuole fare tutte le monumento e i GT, ma perchè obbligarla ad andare a correre il Down Under o il Polonia, corse che non hanno niente di più rispetto a tante altre che stanno fuori dal WT.
EsattoPaperino ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 20:31 Premesso che sono d accordo con quanti auspicano una riduzione dei team WT e un aumento delle wc penso che alla fine non si cambierà mai per salvaguardare tutto il carrozzone. La licenza WT fa gola soprattutto (se non solo.....) perche garantisce l invito al tour , con un WT a 14 quante squadre rinuncerebbero alla licenza sapendo che comunque al tour o alle corse piu importanti ci andrebbero lo stesso magari rinunciando a trasferte fastidiose in Australia , Cina o Turchia?
Purtroppo condividobove ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 20:16 Ormai mi annoio solo a sentirmelo dire io stesso. Per me la soluzione rimane una e una soltanto, la più ovvia. Tre categorie di team? Tre categorie di gare e stop. WT Vs WT, pro Vs pro, cont Vs cont. Ovviamente meccanismo di promozione e retrocessione ( con annesse garanzie finanziare etiche ecc ecc. ).
Calendario WT mondiale (20 team con 4 retrocessioni ogni stagione )
3 grandi giri, 3/4 corse di una settimane e una quindicina di classiche. Più o meno un centinaio di giorni di gare a stagione e stop. Froome vuoi correre per preparare il tour? Puoi fare solo queste gare. Organizzati. Sei un professionista.
Calendario pro europeo (2 promozioni)
Calendario pro nord+sud America (1 promozione )
Calendario pro Asia+Oceania (1 promozione)
La promozione/retrocessione renderebbe interessanti anche le gare "minori"
Il continente africano è purtroppo ancora lontano.
Calendari continental per Aree geografiche.
In nessuno sport professionistico è ammesso il casino che regna ora nel ciclismo. Ma basta con sovrapposizioni di gare e categorie o con team che "pagano" per fare prestazioni insipide nei grandi giri.
Personalmente gradirei sparissero inviti e wild card. Trattasi di sport, quindi deve prevalere il merito sportivo.
Lo faranno mai? Certo che no. Nessuno vuole mollare l'osso. Come diceva Bettini nell'intervista, e condivido pienamente, perché io azienda dovrei investire 30 mil quando con 2/3 mil posso fare buona parte delle gare di una WT? Io non conosco nessun'altro sport organizzato così. Chi è causa del proprio mal pianga se stesso.
Lo so qualcuno comincerà a dire, se togli la possibilità agli organizzatori di avere team WT smetterebbero di organizzare. Qualcuno probabileme si, ma la moria di gare di questi ultimi anni dice che comunque morirebbero. Se il regolamento fosse chiaro e ben definito il sistema reggerebbe, altrimenti come si spiegano le categorie inferiori di tutti gli altri sport ( basket, pallavolo, ecc. Lasciamo stare il calcio ). Non credo che una squadra di basket a2 abbia un budget dell'Olimpia, infatti non gioca contro l'olimpia. Ma di sicuro se uno sponsor crede nel progetto, può investire per gradi ed avere la "certezza" di partecipare al massimo campionato se vince quello di A2. Nel ciclismo si spera che intervenga qualche santo in paradiso. Come si fa a pianificare così? Ma chi è quel pazzo che investe comunque milioni di euro senza sapere cosa farà il suo team tra 6 mesi?
A me l'idea del sistema chiuso non piace, però mi tocca ammettere che per certi aspetti sarebbe meglio di quello attuale.bove ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 20:16 Ormai mi annoio solo a sentirmelo dire io stesso. Per me la soluzione rimane una e una soltanto, la più ovvia. Tre categorie di team? Tre categorie di gare e stop. WT Vs WT, pro Vs pro, cont Vs cont. Ovviamente meccanismo di promozione e retrocessione ( con annesse garanzie finanziare etiche ecc ecc. ).
Calendario WT mondiale (20 team con 4 retrocessioni ogni stagione )
3 grandi giri, 3/4 corse di una settimane e una quindicina di classiche. Più o meno un centinaio di giorni di gare a stagione e stop. Froome vuoi correre per preparare il tour? Puoi fare solo queste gare. Organizzati. Sei un professionista.
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Calendario pro nord+sud America (1 promozione )
Calendario pro Asia+Oceania (1 promozione)
La promozione/retrocessione renderebbe interessanti anche le gare "minori"
Il continente africano è purtroppo ancora lontano.
Calendari continental per Aree geografiche.
In nessuno sport professionistico è ammesso il casino che regna ora nel ciclismo. Ma basta con sovrapposizioni di gare e categorie o con team che "pagano" per fare prestazioni insipide nei grandi giri.
Personalmente gradirei sparissero inviti e wild card. Trattasi di sport, quindi deve prevalere il merito sportivo.
Lo faranno mai? Certo che no. Nessuno vuole mollare l'osso. Come diceva Bettini nell'intervista, e condivido pienamente, perché io azienda dovrei investire 30 mil quando con 2/3 mil posso fare buona parte delle gare di una WT? Io non conosco nessun'altro sport organizzato così. Chi è causa del proprio mal pianga se stesso.
Lo so qualcuno comincerà a dire, se togli la possibilità agli organizzatori di avere team WT smetterebbero di organizzare. Qualcuno probabileme si, ma la moria di gare di questi ultimi anni dice che comunque morirebbero. Se il regolamento fosse chiaro e ben definito il sistema reggerebbe, altrimenti come si spiegano le categorie inferiori di tutti gli altri sport ( basket, pallavolo, ecc. Lasciamo stare il calcio ). Non credo che una squadra di basket a2 abbia un budget dell'Olimpia, infatti non gioca contro l'olimpia. Ma di sicuro se uno sponsor crede nel progetto, può investire per gradi ed avere la "certezza" di partecipare al massimo campionato se vince quello di A2. Nel ciclismo si spera che intervenga qualche santo in paradiso. Come si fa a pianificare così? Ma chi è quel pazzo che investe comunque milioni di euro senza sapere cosa farà il suo team tra 6 mesi?
A livello ideale sono d'accordo con te. Speravo che un UCI francese andasse in questa direzione...Winter ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 21:15Purtroppo condividobove ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 20:16 Ormai mi annoio solo a sentirmelo dire io stesso. Per me la soluzione rimane una e una soltanto, la più ovvia. Tre categorie di team? Tre categorie di gare e stop. WT Vs WT, pro Vs pro, cont Vs cont. Ovviamente meccanismo di promozione e retrocessione ( con annesse garanzie finanziare etiche ecc ecc. ).
Calendario WT mondiale (20 team con 4 retrocessioni ogni stagione )
3 grandi giri, 3/4 corse di una settimane e una quindicina di classiche. Più o meno un centinaio di giorni di gare a stagione e stop. Froome vuoi correre per preparare il tour? Puoi fare solo queste gare. Organizzati. Sei un professionista.
Calendario pro europeo (2 promozioni)
Calendario pro nord+sud America (1 promozione )
Calendario pro Asia+Oceania (1 promozione)
La promozione/retrocessione renderebbe interessanti anche le gare "minori"
Il continente africano è purtroppo ancora lontano.
Calendari continental per Aree geografiche.
In nessuno sport professionistico è ammesso il casino che regna ora nel ciclismo. Ma basta con sovrapposizioni di gare e categorie o con team che "pagano" per fare prestazioni insipide nei grandi giri.
Personalmente gradirei sparissero inviti e wild card. Trattasi di sport, quindi deve prevalere il merito sportivo.
Lo faranno mai? Certo che no. Nessuno vuole mollare l'osso. Come diceva Bettini nell'intervista, e condivido pienamente, perché io azienda dovrei investire 30 mil quando con 2/3 mil posso fare buona parte delle gare di una WT? Io non conosco nessun'altro sport organizzato così. Chi è causa del proprio mal pianga se stesso.
Lo so qualcuno comincerà a dire, se togli la possibilità agli organizzatori di avere team WT smetterebbero di organizzare. Qualcuno probabileme si, ma la moria di gare di questi ultimi anni dice che comunque morirebbero. Se il regolamento fosse chiaro e ben definito il sistema reggerebbe, altrimenti come si spiegano le categorie inferiori di tutti gli altri sport ( basket, pallavolo, ecc. Lasciamo stare il calcio ). Non credo che una squadra di basket a2 abbia un budget dell'Olimpia, infatti non gioca contro l'olimpia. Ma di sicuro se uno sponsor crede nel progetto, può investire per gradi ed avere la "certezza" di partecipare al massimo campionato se vince quello di A2. Nel ciclismo si spera che intervenga qualche santo in paradiso. Come si fa a pianificare così? Ma chi è quel pazzo che investe comunque milioni di euro senza sapere cosa farà il suo team tra 6 mesi?
C è una soluzione diversa
un ciclismo senza i 30 ml di euro
budget massimo sui 5
Stile anni 80
un ciclismo piu alla buona
una riforma totale
Perché nel tennis non danno le wild card ed anche un ragazzino emergente, passando dalle qualificazioni, non può arrivare a sfidare il n. 1 in un grande torneo? E in atletica nella stessa gara non puoi avere l'allievo primo anno e l'azzurro?Winter ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 18:26Non so se è pro francese (chi lo sa se directenergie o cofidis non saranno wt nel 2020..)Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 12:39E infatti per questo dicevo che è una riforma pro-francesi fatta da un francese. Credibilità dell'UCI per l'ennesima volta ridotta a zero.marco_graz ha scritto: ↑venerdì 30 novembre 2018, 14:29
Si potrebbe sempre andare incontro agli uni e agli altri, senza diminiuire troppo le WT, diciamo a 16 e aumentare di un poco i corridori, diciamo da avere 2 squadre in piu' a cui dare WC.
Certo che come fatto notare da qualcuno, si rischia di avere squadre francesi invitate di diritto un po' ovunque..e agli altri le bricioline
Il problema è come si vuole indirizzare il ciclismo
se si torna indietro (io ne sarei felice)
eliminerei il wt (che senso ha metterlo a 18 .. a 16) , solo inviti
invece non sara' cosi
prima o poi spariranno gli inviti
Prendo spunto da una parte dell'intervista di Bettini alla gazzetta
“Anche se avessi uno sponsor da trenta milioni, che certezze potrebbe darmi questo sport, con queste regole? – si domanda – Io vado da un’azienda e questa poi correrà le stesse gare con un team che ne investe due. Come glielo spiego? Ci sono gare dove si mischiano tutte le categorie, dal WorldTour alle Continental, dove il campione del mondo Valverde gareggia con mio nipote Francesco, con regole, anche sanitarie, diverse. Non dovrebbe essere così”.
non ha tutti i torti
Perché ne ha davanti 25 oltre a tutte le WT
Guarda che non sono mica così scarsi.bove ha scritto: ↑martedì 4 dicembre 2018, 0:10Perché ne ha davanti 25 oltre a tutte le WT
Io almeno la vedo così.
https://www.uci.org/road/rankings
Ma certo che non sono scarsi, ci mancherebbe. Non sono però abbastanza bravi. E non intendo i singoli corridori intendo la squadra tutta, in tutto ciò che tocca fare ad una squadra. Con questo non intendo che debbano nascondersi per la vergogna, non è certo un disonore, anzi, potrebbe essere una scelta consapevole per far crescere potenziali nuovi talenti da traghettare nel WT. Io però conosco solo un metodo inconfutabile per misurare degli atleti e relativa squadra, per poi collocarli nella categoria più consona, i risultati. Poi possiamo discutere di tutto, ma rimane il fatto che se non c'è un metodo chiaro di classificare team, corridori e gare si continuerà a parlare di aria fritta. Di sicuro non si possono fare gare con 480 atleti al via, quindi un sistema di selezione Va trovato. A me quello attuale non piace.Theakston ha scritto: ↑martedì 4 dicembre 2018, 17:55Guarda che non sono mica così scarsi.bove ha scritto: ↑martedì 4 dicembre 2018, 0:10Perché ne ha davanti 25 oltre a tutte le WT
Io almeno la vedo così.
https://www.uci.org/road/rankings
Un tennista n. 500 ha la possibilità di fare tornei con i più forti. I corridori WT sono 480 (e non è detto che siano tutti i 500 più forti), quelli Professional poco più di 500.
Quelli che stanno intorno alla posizione 500-600del ranking (come alcuni dei Bardiani) sono atleti veri, fanno prestazioni in percentuale mica tanto inferiori rispetto ai campioni.
In questo senso vedo più squilibrio nelle Continental, che offrono l'occasione di correre a gente che fa fatica nei dilettanti.
Concordo ma in parte.bove ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 23:40 Nel tennis c'è un ranking ben definito e il ragazzino deve guadagnsrsela la finale in un torneo v.i.n.c.e.d.o. appunto nelle qualificazioni. Idem
Nell'atletica, devi avere i tempi per essere ammesso a certe gare.
Il ciclismo è uno sport ibrido. Premia il singolo ma è fondamentale la squadra. Quindi a mio avviso Va "misurata la squadra" sulla base dei risultati del o dei capitani.
Il sistema sarebbe chiuso se diventasse come nfl o nba. Potrebbe essere una soluzione, ma forse ancora più pericolosa per la base. Idealmente avere la possibilità di poter salire nella massima categoria, quindi conquistare un traguardo, è il sale dello sport. Prendete l'androni. Viene esclusa dal giro, a parte le prime reazioni di delusione e amarezza, si è rimboccate le maniche, ha trovato soldi e quindi i corridori ed ha stravinto la ciclismo cup. Punto. Così si fa. Se un team ha l'ambizione di crescere si adopera per farlo. Galleggiare e sperare stride con l'idea che ho di sport.
Anche a me piaceva di più il ciclismo anni 80/90, ma non c'è più e non tornerà più.
O si organizza bene quello che c'è oggi, o si tirerà a campare, fino a quando Aso si prenderà tutte le gare che contano, e allora si che diventerà come la formula uno. E ciao ciao uci
Ps un tetto salariale per i team WT sarebbe una gran cosa
Ovviamente il sistema reggerebbe se si diminuiscono le gare drasticamente. Meno gare ma che contano. 100 giorno all'anno sono già fin troppo
Per esempio
Gara di 6 Tappe
Strade bianche
Sanremo
Gand
Fiandre
Roubaix
Amstel
Freccia
Liegi
Gara di 6 Tappe
Giro
Amburgo
Gara di 6 Tappe
Tour
San Sebastian
Gara di 6 Tappe
Vuelta
Quebec
Montreal
Lombardia
Più mondiali e Camp. Nazionali
Inoltre per esempio le gare di 6 Tappe potrebbero ruotare di stagione in stagione. Un anno la tirreno, l'anno dopo la Parigi Nizza. Un anno l'eneco, l'anno dopo il Polonia
Anche per le classiche, a parte le monumento, le altre potrebbero girare
Infatti fare bene il manager di un team o di un'azienda, non vuol dire solo trovare lo sponsor /soldi. Vuol dire avere una visione, saper trasmetterela a tutto il team, sponsor compresi ed anche giocare bene le proprie carte nel mercato atleti. In questo savio è bravo, altri evidentemente meno.team opc ha scritto: ↑martedì 4 dicembre 2018, 23:31Concordo ma in parte.bove ha scritto: ↑lunedì 3 dicembre 2018, 23:40 Nel tennis c'è un ranking ben definito e il ragazzino deve guadagnsrsela la finale in un torneo v.i.n.c.e.d.o. appunto nelle qualificazioni. Idem
Nell'atletica, devi avere i tempi per essere ammesso a certe gare.
Il ciclismo è uno sport ibrido. Premia il singolo ma è fondamentale la squadra. Quindi a mio avviso Va "misurata la squadra" sulla base dei risultati del o dei capitani.
Il sistema sarebbe chiuso se diventasse come nfl o nba. Potrebbe essere una soluzione, ma forse ancora più pericolosa per la base. Idealmente avere la possibilità di poter salire nella massima categoria, quindi conquistare un traguardo, è il sale dello sport. Prendete l'androni. Viene esclusa dal giro, a parte le prime reazioni di delusione e amarezza, si è rimboccate le maniche, ha trovato soldi e quindi i corridori ed ha stravinto la ciclismo cup. Punto. Così si fa. Se un team ha l'ambizione di crescere si adopera per farlo. Galleggiare e sperare stride con l'idea che ho di sport.
Anche a me piaceva di più il ciclismo anni 80/90, ma non c'è più e non tornerà più.
O si organizza bene quello che c'è oggi, o si tirerà a campare, fino a quando Aso si prenderà tutte le gare che contano, e allora si che diventerà come la formula uno. E ciao ciao uci
Ps un tetto salariale per i team WT sarebbe una gran cosa
Ovviamente il sistema reggerebbe se si diminuiscono le gare drasticamente. Meno gare ma che contano. 100 giorno all'anno sono già fin troppo
Per esempio
Gara di 6 Tappe
Strade bianche
Sanremo
Gand
Fiandre
Roubaix
Amstel
Freccia
Liegi
Gara di 6 Tappe
Giro
Amburgo
Gara di 6 Tappe
Tour
San Sebastian
Gara di 6 Tappe
Vuelta
Quebec
Montreal
Lombardia
Più mondiali e Camp. Nazionali
Inoltre per esempio le gare di 6 Tappe potrebbero ruotare di stagione in stagione. Un anno la tirreno, l'anno dopo la Parigi Nizza. Un anno l'eneco, l'anno dopo il Polonia
Anche per le classiche, a parte le monumento, le altre potrebbero girare
All'Androni si sono rimboccati le maniche si, ma perché patron Androni ha scelto forse più per cuore e passione che per soldi.
E il merito di proseguire credo sia da dare a Gianni Savio che lo avrà convinto a proseguire.
Se lo sponsor si fosse comportato come fanno nel settore in cui io lavoro (telefonia), la squadra avrebbe chiuso subito. Lo sponsor avrebbe scelto un mercato più semplice che quello del ciclismo.
Ma poi, aldilà delle vittorie e senza i soldi arrivati da Bernal e Sosa, Androni Giocattoli ha incrementato le vendite grazie al ciclismo?
Ufficializzate WT e Professional per il 2019: la W52 c'è.andriusskerla ha scritto: ↑venerdì 7 dicembre 2018, 21:17 Qualcuno sa quando l'UCI annuncerà la lista definitiva delle Professional?
Sicuramente sono in tanti, però alcuni di loro stanno parzialmente cambiando obiettivi.torcia86 ha scritto: ↑giovedì 27 dicembre 2018, 18:14 stavo dando un'occhiata al roster della BORA , non rischia di essere un po ingolfato il settore uomini da GC? oltre a majka ci sono konrad formolo buchmann ed il nuovo arrivo schachmann. come si dovrebbero dividere il calendario?
majka formolo giro
konrad tour
gli altri 2 li vedo un gradino sotto come livello
Secondo me hai il problema "troppi galli nel pollaio" quando i galli sono grossi. Ma non è questo il caso.lambohbk ha scritto: ↑giovedì 27 dicembre 2018, 18:20Sicuramente sono in tanti, però alcuni di loro stanno parzialmente cambiando obiettivi.torcia86 ha scritto: ↑giovedì 27 dicembre 2018, 18:14 stavo dando un'occhiata al roster della BORA , non rischia di essere un po ingolfato il settore uomini da GC? oltre a majka ci sono konrad formolo buchmann ed il nuovo arrivo schachmann. come si dovrebbero dividere il calendario?
majka formolo giro
konrad tour
gli altri 2 li vedo un gradino sotto come livello
Innanzitutto hanno già fatto sapere che Buchmann punterà forte sul Tour.
Majka Formolo al Giro è vero, però entrambi si stanno un po' allontanando dall'idea di classifica. Formolo ad esempio punterà di più sulle Ardenne. Forse Majka proverà ancora ma ormai sembra sempre più orientato verso altri obiettivi.
Su Konrad non saprei, mentre per Schachmann è ancora presto per catalogarlo come corridore da GT
No, direi che anche la mia ipotesi è più vicina al tennis. Nella formula uno non puoi saltare un gp, nel sistema da me proposto i primi 50 del ranking avrebbero degli obblighi ( come nel tennis ) gli altri no. Diverso è per i migliori 20 team. Ma questo a mio avviso è indispensabile per avere a fine stagione un ranking credibile.Trullo ha scritto: ↑sabato 26 gennaio 2019, 18:41 Apprezzo lo sforzo di razionalizzare e sfoltire il calendario
Tuttavia preferirei limitare le occasioni in cui tutti i big si affrontano ai grandi giri e a poche classiche (una decina, come la vecchia coppa del mondo) mantenendo periodi del calendario in cui i big si dividono su corse diverse corse in contemporante (semiclassiche e corse da una settimana)
Il mio modello è che la Sanremo è la prima volta in cui si affrontano, arrivandoci per vie diverse (chi fa la Tirreno e chi fa la Nizza, idem per Delfinatoe Svizzera, ecc.)
Insomma, tu punti di fatto al sistema della formula 1, io preferirei quello tennistico